Naminé, che ha avuto la sfortuna di passare da classica ragazza in pericolo, ad innesco per eventi di cui non avrebbe poi fatto davvero parte, a figura completamente irrilevante e dimenticata (come lei stessa temeva, ironicamente), è sempre stata la mia preferita (oltre che l'unica bionda ad essermi mai piaciuta).

Da ragazzino, non lo nego, furono proprio la sua condizione molto triste e la sua ambigua dolcezza ad affascinarmi e a suscitare in me il solito e patetico istinto di protezione maschile, praticamente lo stesso di Repliku.
Col tempo, crescendo e constatando come la "salvezza" da lei ricevuta alla fine di KH II fosse molto discutibile, ed assistendo inoltre alla definitiva caduta nell'oblio - e nella solitudine - del personaggio per indiretta mano di Xion, il cui arrivo ha anche esposto, in retrospettiva, l'innaturalezza e l'inconsistenza del suo tenue rapporto con Roxas (che fino a quel momento reggeva, perché prima di 358/2 i Nessuno venivano presentati soprattutto come specchi dei loro Ego originali), la mia percezione è cambiata: Naminé è diventata una figura terribilmente affascinante perché costantemente inespressa, che mi sembrava avesse da dire molto più di quanto Nomura o chiunque l'abbia scritta potesse immaginare: e se prima ad imprigionarla erano l'Organizzazione o la sua natura di mero riflesso di Kairi, adesso a bloccarla era semplicemente la sceneggiatura. Per carità, non è che un personaggio con simili premesse avrebbe comunque potuto fare chissà cosa (persino Kairi, nella sua assoluta inutilità, ha un ruolo più evidente e radicato del suo), ma ho sempre sperato che le venisse concessa una sorta di reale dignità, e che trovasse un suo posto dopo tutto il suo vagare senza meta nella vicende di questa serie, anche a costo di perdere il suo charme di vagabonda esistenziale, la ragione stessa per cui mi ci ero affezionato.

E purtroppo, è spiacevole constatare che KH III, secondo me un assoluto disastro su tutti i fronti, ha fallito miseramente anche qua, chiudendo le sue tribolazioni con un contentino arronzato. Almeno, però, posso immaginarmela libera di vivere indipendentemente da Kairi e sbocciare per i fatti suoi, diventando qualcuno che né io né Nomura immagineremo mai. Tra l'altro, paradossalmente, questo trattamento lascia intatto il suo fascino ai miei occhi, anzi, quasi lo accresce.