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Il calo a picco della soglia dell'attenzione, con conseguente effetto zapping, è solo una delle tante conseguenze negative della sovrabbondanza di stimoli a cui siamo quotidianamente sottoposti di questi tempi, ed è una delle ragioni per cui ho abbandonato i social nel 2017, e disinstallato dal mio smartphone, lo scorso aprile, tutte le applicazioni che ricorrono ad Internet, risparmiando giusto lo Store che purtroppo è imprescindibile affinché il telefono funzioni. In realtà, volevo proprio buttare via lo smartphone, ma ci tengo un'app per il metronomo ed un'altra per accordarmi il violino che sono pratiche e mi evitano di spendere altri soldi, quindi per ora mi accontento. Ad ogni modo, ti garantisco che gli effetti arrivano e si palesano anche e soprattutto nell'ambito della concentrazione, oltre al sommo piacere del ritrovare il telefono da qualche parte (sì, persino nella propria tasca) e realizzare di averne completamente rimosso l'esistenza dalla propria testa per ore, magari anche per un giorno intero. Ovviamente si tratta di un cambiamento graduale e relativamente lento, in più il distacco forzato da Internet potrebbe abbatterti un po' l'umore nel primo periodo. Inutile dire che la soluzione è riempirsi le giornate.
Un'altra cosa che ho fatto è mollare completamente i backlog di libri, film, videogiochi e simili. A parte che ormai sono talmente saturo di narrativa e sublimazioni varie che non sono più capace di trarne nulla, ma credo che, se si decide di investire del tempo su un'opera e si percepisce una qualche connessione con essa, allora è meglio soffermarcisi per bene e farla propria, lasciarla sedimentare, tornarci ancora e ancora, farla diventare parte di sé. Una to do list, invece, trasforma la fruizione in un processo necessario a passare all'opera successiva, che a sua volta verrà liquidata alla stessa maniera. C'è tante gente che si impone di leggere centocinquanta libri all'anno, io sarò grato se arriverò alla fine della mia vita potendo dire di averne fatti davvero miei una cinquantina (tra l'altro, una volta che entri in questo ordine di idee ti rendi pure conto che, in realtà, di un buon 85% di ciò che hai a marcire nel backlog non te ne frega assolutamente niente). Potresti, insomma, provare a dare più valore alla specifica attività che stai svolgendo, in un momento altrettanto specifico. Anche perché, indipendentemente da cosa scegli di fare, la motivazione è utile solo fino ad un certo punto: tutto il resto è "studio", nel senso di cura, attenzione e dedizione profonde.
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