Tutta colpa di Miyazaki.

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    Premessa: chiedo scusa al buon Balm per aver in gran parte ripreso il titolo di una sua recente discussione: è solo che, davvero, non c'era niente di più calzante, e così ho preso la mia decisione; in secondo luogo, chiedo venia per l'incoerenza che dimostro nel pubblicare due topic così antitetici in un lasso di tempo tanto breve. È che per esprimere al meglio un'emozione, credo occorra farlo subito dopo averla provata. Non so se questo thread disponga di qualsivoglia utilità, né posso prevedere se genererà o meno discussioni, ma tant'è.
    Stasera mi sono ritrovato quasi per caso con il DVD del film "Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento", di Miyazaki. Da bravo stolto esigente quale sono, ho subito immaginato che fosse un'opera banale. E dire che sono proprio io quello pieno di sè, che si attribuisce un cuore di bambino!
    Beh, qualunque pregiudizio la mia bacata mente avesse formulato, i primi dieci minuti del film sono stati sufficienti ad eclissarlo: la prima parola detta dal protagonista è "Sì". Quel Sì deciso, infantile e magnifico che riappare in tutte le opere del Maestro, come il dolce annuire di Sosuke in "Ponyo sulla scogliera", il timoroso assenso di Chihiro ne "La Città Incantata" e la quasi professionale rassicurazione del piccolo assistente di Howl; poi c'è la colonna sonora: un solo brano è bastato a farmi decidere seduta stante di comprare la OST del film appena possibile. E cosa dire dei disegni, dei colori e delle animazioni? Diamine, l'occhio la sua parte l'ha sempre voluta, nel giardino dove si ambienta questa favola come sul Lago delle Stelle, tappa del Castello Errante. E la trama, sì, è semplice, ma emozionante. Funziona tutto, i dialoghi, le situazioni, i colpi di classe, la traduzione, il doppiaggio... Quanto elevata la potenza del lessico!
    E poi sì, scontate ed immancabili lacrime e tremarelle finali. Un po' per la storia in sè e per il destino dei personaggi, un po' per la triste consapevolezza che è solo finzione, un po' per la commozione derivata dal fatto che è proprio l'essere una finzione che rende quelle opere così speciali: perché in fondo è meglio così, anzi, il bello sta esattamente in questo.
    Infine, c'è l'amarezza. L'amarezza del mancare di una persona accanto che comprenda il proprio stato d'animo. L'egoistico desiderio che qualcuno si senta esattamente come me. Forse è proprio quest'anelito che mi ha infine condotto a scrivere qui, stasera. Ma chi può dire cosa sto davvero cercando, fra le opere di un vecchietto con qualcosa di divino ed il quotidiano, che sembra in questi momenti pieno di speranza e meraviglia?
     
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    Partire pensando alla "banalità" quando si parla delle opere di Miyazaki è un grosso errore, sa sempre dare ai suoi lavori toni che ti toccano, spesso nel profondo. Arrietty ho avuto modo di vederlo giusto una settimana fa e mi ha colpito più di molti altri film di Miyazaki -anche se devo ammettere che manco di vederne ancora parecchi tra i più citati- , con un finale che poi ti spiazza un po', diverso dai soliti "tutto bene, tutti contenti", un finale che purtroppo un po' di tristezza te la lascia, soprattutto se magari parti con ricordi e pensieri, senza contare la OST che ho apprezzato parecchio e appena possibile l'ho cercata :sese: una qualche riflessione, Miyazaki, riesce sempre a fartela fare
     
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    CITAZIONE (Vanille @ 16/4/2013, 01:09) 
    Partire pensando alla "banalità" quando si parla delle opere di Miyazaki è un grosso errore, sa sempre dare ai suoi lavori toni che ti toccano, spesso nel profondo. Arrietty ho avuto modo di vederlo giusto una settimana fa e mi ha colpito più di molti altri film di Miyazaki -anche se devo ammettere che manco di vederne ancora parecchi tra i più citati- , con un finale che poi ti spiazza un po', diverso dai soliti "tutto bene, tutti contenti", un finale che purtroppo un po' di tristezza te la lascia, soprattutto se magari parti con ricordi e pensieri, senza contare la OST che ho apprezzato parecchio e appena possibile l'ho cercata :sese: una qualche riflessione, Miyazaki, riesce sempre a fartela fare

    In effetti, è strano che abbia pensato al concetto di banalità: ho visto un buon numero di film di Miyazaki, e sono il primo ad affermare che trasmettono emozioni potentissime e difficili a definire ed interpretare, insieme a tante riflessioni. Non a caso Il Castello Errante di Howl e la Città Incantata sono a pari merito i miei film preferiti in assoluto. Chissà che avevo per la testa, quando ho stoltamente storto il naso davanti ad Arrietty.
     
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  4. Pholexia
     
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    Mi associo nell'affermare che Miyazaki è un vero genio e le sue opere sono state la mia arma infallibile contro le persone più scettiche verso gli anime che io abbia mai incontrato (sapete no, quelle classiche persone -il 90% ahimè, adulti- che non appena vedono che è animazione giapponese partono già convinti che sarà un film imbecille e magari si rifiutano persino di guardarlo...) posso dire con orgoglio che alcuni adulti che disprezzavano gli anime, sono arrivati a dirmi che "la città incantata" era diventato il loro film preferito in assoluto. E io ho mostrato loro solo quello...chissà se glieli facessi vedere tutti!
    Le storie di Miyazaki sono qualcosa di potente. E ti cambiano per sempre, che tu lo voglia o no.
    Tutto questo per dire, Lev, che so benissimo come ti senti!
     
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3 replies since 15/4/2013, 23:09   126 views
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