Vi è mai capitato...?

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  1. Pholexia
     
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    Ho sempre pensato che limitarsi, mascherarsi e modificarsi per gli altri fosse una delle cose più sbagliate che una persona potesse arrivare a fare. Sono sempre stata un soggetto particolare, strano, di sicuro non standard, nè nei pregi nè nei difetti ( e di difetti ne ho parecchi, non lo nascondo.) Inizialmente ho sofferto, molto, ma la mia fortuna è stata avere una personalità molto più forte del mio desiderio di essere come tutti gli altri. E' stato utile, mi ha insegnato una verità fondamentale; accettare tutti gli altri per ciò che sono. Non mi riesce sempre; è difficile, è scomodo, ma in fondo al cuore so che è giusto.
    Eppure ho ancora il sacro terrore di ciò che la gente che ho intorno potrebbe arrivare a pensare di me....Tanto che a volte senza rendermene neppure conto respingo persone che so che potrebbero significare la mia felicità, semplicemente perchè gli altri potrebbero restare delusi da me, dalle mie scelte.
    Vi è mai capitato di desiderare a tutti i costi di essere felici e di rinunciare per la paura di essere additati come egoisti, come cattive persone, e di essere confusi a tal punto che persino ciò che sapete rappresentare la vostra felicità vi fa improvvisamente paura, ribrezzo?
    Perdonate lo sfogo, ma vorrei tanto capire se sono pazza io o se c'è uno svincolo d'uscita da questo circolo vizioso ><
     
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    No, non mi è mai capitato, ma non esiterei un attimo se mi permettesse di essere felice, poco mi importa dell'opinione degli altri.
     
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  3. Russ3ll
     
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    CITAZIONE (°Muso; @ 7/1/2013, 18:08) 
    No, non mi è mai capitato, ma non esiterei un attimo se mi permettesse di essere felice, poco mi importa dell'opinione degli altri.

    Quoto è_é
     
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  4. Pholexia
     
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    Non avreste paura di stare facendo la scelta sbagliata?
     
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    CITAZIONE (Pholexia @ 7/1/2013, 18:44) 
    Non avreste paura di stare facendo la scelta sbagliata?

    L'avresti in ogni caso.
     
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    CITAZIONE (Pholexia @ 7/1/2013, 18:44) 
    Non avreste paura di stare facendo la scelta sbagliata?

    Dipende. Se si tratta semplicemente di giudizio poco me ne importa, se si tratta di far del male ad un amico ci penserei MOLTO bene su.
     
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    CITAZIONE (Pholexia @ 7/1/2013, 16:35) 
    Ho sempre pensato che limitarsi, mascherarsi e modificarsi per gli altri fosse una delle cose più sbagliate che una persona potesse arrivare a fare. Sono sempre stata un soggetto particolare, strano, di sicuro non standard, nè nei pregi nè nei difetti ( e di difetti ne ho parecchi, non lo nascondo.) Inizialmente ho sofferto, molto, ma la mia fortuna è stata avere una personalità molto più forte del mio desiderio di essere come tutti gli altri. E' stato utile, mi ha insegnato una verità fondamentale; accettare tutti gli altri per ciò che sono. Non mi riesce sempre; è difficile, è scomodo, ma in fondo al cuore so che è giusto.
    Eppure ho ancora il sacro terrore di ciò che la gente che ho intorno potrebbe arrivare a pensare di me....Tanto che a volte senza rendermene neppure conto respingo persone che so che potrebbero significare la mia felicità, semplicemente perchè gli altri potrebbero restare delusi da me, dalle mie scelte.
    Vi è mai capitato di desiderare a tutti i costi di essere felici e di rinunciare per la paura di essere additati come egoisti, come cattive persone, e di essere confusi a tal punto che persino ciò che sapete rappresentare la vostra felicità vi fa improvvisamente paura, ribrezzo?
    Perdonate lo sfogo, ma vorrei tanto capire se sono pazza io o se c'è uno svincolo d'uscita da questo circolo vizioso ><

    mi capita molto spesso, temo molto il giudizio di altri, anche se so di doverlo evitare, ho paura di commettere errori, e per questo che a volte mi blocco, ma ho scoperto che è appunto questo l'errore, credo sia la poca sicurezza, e quando provo a fare ciò credo sia giusto, ma mi riesce molto male, quindi continuo a bloccarmi.
    Ma cioè che mi consola è di non essere della massa, e mi rende sereno non somigliare come molte persone stupide che ci stanno attorno.
    Secondo me un modo per uscirne è quello di stare intorno a persone che non guardano cosa fai, ma chi sei, e grazie a loro, amici, che ci si può sentire più liberi ^_^
     
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    Phole, se ho capito ben quel che intendi dire, allora mi trovo in una situazione molto simile alla tua. Vedi, io sono cristiano e credo fermamente in Dio (anche se non approvo minimamente il comportamento ipocrita della Chiesa); inoltre, coltivo molto il lato spirituale della mia persona e, come te, sono un tipo piuttosto singolare (in realtà, tutti lo sono, ma spesso tendono ad uniformarsi). La mia fede ed il mio comportamento mi causano spesso problemi con gli altri, che mi additano come un superstizioso che crede in un morto vivente, accusandomi inoltre di non riflettere con la mia testa e di farmi schiavizzare da dogmi. Mi danno fastidio, non sai quanto, anche perché, pur tentando di convincerli del fatto che la mia fede è autentica e spontanea (attenzione, non miro a convertirli, solo a fargli capire che ragiono con la mia testa ed anche far rendere loro conto che le loro accuse nei confronti del cristianesimo sono contradditorie), che ho riflettuto davvero tanto prima di guadagnare la consapevolezza di essere effettivamente cristiano, e che, a differenza di quello che dicono in molti, la fede non è affatto una via facile da percorrere, essi sembrano non volermi neppure ascoltare. Lo ammetto, spesso ho pensato che avessero ragione e che avrei dovuto lasciar perdere Dio e tutte quelle idiozie. Ma poi ci ho pensato. I miei accusatori non conoscono me, la mia fede, parlano con la bocca dell'ignoranza e le loro risposte ("Coglione! Schiavo! Ti fai solo manipolare! Ti stai solo raccontando delle rassicuranti bugie!"), che non hanno un briciolo di costruttività, sono solo parole al vento. Io, invece, percepisco la fede, vedo Dio in ogni cosa, sono sicuro di quel che penso. Ciò mi conduce alla felicità, è così. Ecco perché, alla fine, pur sperando sempre che un giorno possano comprendere, agisco - toh guarda! - con la mia testa e non rinuncio a ciò che mi rende felice, e che lo fa davvero, senza illusioni o manipolazioni di sorta.
    Ecco, ho concentrato molto il discorso sull'ambito religioso, ma il mio solo scopo era farti capire che, fintanto che sei assolutamente certa che qualcuno o qualcosa possa renderti felice, le critiche altrui vanno ascoltate solo se a parlare è qualcuno che sappia davvero ciò che sta dicendo e, persino se a opporsi alle tue scelte fosse la persona di cui ti fidi di più al mondo, ricorda che al mondo nessuno può davvero decidere per te. Altrimenti, perché mai Dio ci avrebbe concesso il libero arbitrio? Ciò non significa che non devi ascoltare nessuno, poiché da soli non ci si può evolvere. Ma fidati di te stessa.
    Io credo che la felicità sia qualcosa a cui bisogna rinunciare solo se, per raggiungerla, si fa del male ad altri. E, anzi, secondo me la felicità ottenuta facendo del male non è nemmeno reale.
    Comunque, Phole, rinnovo il mio consiglio di giocare a TWEWY: affronta anche questo tema.
     
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  9. Pholexia
     
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    Io credo che la felicità sia qualcosa a cui bisogna rinunciare solo se, per raggiungerla, si fa del male ad altri. E, anzi, secondo me la felicità ottenuta facendo del male non è nemmeno reale.

    CITAZIONE
    Dipende. Se si tratta semplicemente di giudizio poco me ne importa, se si tratta di far del male ad un amico ci penserei MOLTO bene su.

    Oltre a dover affrontare cattiverie e malelingue da altri, so che seguire la mia felicità porterà sofferenza a una persona che per me ha significato tanto... Ma per renderla felice dovrei dimenticare ciò che voglio una volta per tutte e ciò significherebbe...Annullarmi. In fondo non è un'immensa bugia fingere di stare accanto a qualcuno per scelta quando in realtà si è in gabbia? Fino a che punto ci si può fermare per non ferire qualcuno?
     
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    CITAZIONE (Pholexia @ 7/1/2013, 18:44) 
    Non avreste paura di stare facendo la scelta sbagliata?

    L'unica paura che devi avere è urtare qualcuno a cui tieni, quanto al resto, spesso essere egoisti è il metodo di vivere migliore.
     
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    CITAZIONE (Pholexia @ 7/1/2013, 20:21) 
    Oltre a dover affrontare cattiverie e malelingue da altri, so che seguire la mia felicità porterà sofferenza a una persona che per me ha significato tanto... Ma per renderla felice dovrei dimenticare ciò che voglio una volta per tutte e ciò significherebbe...Annullarmi. In fondo non è un'immensa bugia fingere di stare accanto a qualcuno per scelta quando in realtà si è in gabbia? Fino a che punto ci si può fermare per non ferire qualcuno?

    Speravo orientassi la discussione in questa direzione, visto che ho dimenticato di affrontare questo punto fondamentale nel post precedente.
    Ci sono stati dei casi, nel corso della mia breve vita, nei quali non ho esitato a perderci parecchio, pur di non negare ad un'altra persona la felicità. Ma solo perché ho sempre sperato di riprendermi e di riavere nuove occasioni, o anche perché io, per indole, tendo a comportarmi in modo da non far del male agli altri. Ma ci sono momenti in cui, a costo di ferire una persona, bisogna perseguire, anzi, è più corretto dire "proteggere", la via per la propria felicità. L'amore è uno di quei casi. Se, per ironia della sorte, una ragazza per cui non sento niente s'innamorasse di me, giungendo a dichiararsi, io la respingerei. È vero, la ferirei nel profondo (se è una persona seria), ma non mi precluderei la felicità personale. Questo perché bisogna essere sempre onesti con se stessi: un rapporto è destinato a non funzionare se uno dei due non vuole davvero viverlo. E prima o poi anche questa ipotetica ragazza, inizialmente felice, diverebbe triste.
    È vero, a volte il dolore porta insegnamenti, eppure credo che dalla falsità non possa comunque nascere nulla di buono, se non in rarissime e comunque sofferte occasioni. Meglio causare una ferita superficiale ora, che infliggere poi un dolore ingiusto e più intenso.
    Quello dell'amore era un esempio, comunque. Il tuo caso potrebbe essere qualcosa di diverso, chissà.

    Edited by Leventhan - 22/1/2013, 15:39
     
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    CITAZIONE (Pholexia @ 7/1/2013, 20:21) 
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    Io credo che la felicità sia qualcosa a cui bisogna rinunciare solo se, per raggiungerla, si fa del male ad altri. E, anzi, secondo me la felicità ottenuta facendo del male non è nemmeno reale.

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    Dipende. Se si tratta semplicemente di giudizio poco me ne importa, se si tratta di far del male ad un amico ci penserei MOLTO bene su.

    Oltre a dover affrontare cattiverie e malelingue da altri, so che seguire la mia felicità porterà sofferenza a una persona che per me ha significato tanto... Ma per renderla felice dovrei dimenticare ciò che voglio una volta per tutte e ciò significherebbe...Annullarmi. In fondo non è un'immensa bugia fingere di stare accanto a qualcuno per scelta quando in realtà si è in gabbia? Fino a che punto ci si può fermare per non ferire qualcuno?

    Non conosco bene la situazione pertanto ti indico due possibili (e probabilmente le uniche) soluzioni:
    1) Rompi una volta per tutte con il passato, sperando che magari un giorno questo "passato" arrivi a capire le tue scelte, e vai incontro alla tua felicità.
    2) Continui a vivere nel passato, con quel passato che a quanto ho capito non tiene molto a te, e ti precludi la felicità, vivendo nella probabilmente vana speranza che questo "passato" diventi, un giorno, la felicità.
     
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  13. Pholexia
     
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    Ma ci sono momenti in cui, a costo di ferire una persona, bisogna perseguire, anzi, è più corretto dire "proteggere", la via per la propria felicità. L'amore è uno di quei casi.

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    Non conosco bene la situazione pertanto ti indico due possibili (e probabilmente le uniche) soluzioni:
    1) Rompi una volta per tutte con il passato, sperando che magari un giorno questo "passato" arrivi a capire le tue scelte, e vai incontro alla tua felicità.
    2) Continui a vivere nel passato, con quel passato che a quanto ho capito non tiene molto a te, e ti precludi la felicità, vivendo nella probabilmente vana speranza che questo "passato" diventi, un giorno, la felicità.

    forse ho solo il terrore di svegliarmi un giorno e rendermi conto di aver commesso un errore... Di essermi illusa di avere trovato qualcosa di meglio di ciò che avevo in passato quando in verità la via per la felicità era soltanto un miraggio e se al passato non importava di me... beh non importa neanche al presente.
    Se fosse così avrei sofferto e fatto soffrire per niente...
     
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    CITAZIONE (Pholexia @ 7/1/2013, 21:28) 
    forse ho solo il terrore di svegliarmi un giorno e rendermi conto di aver commesso un errore... Di essermi illusa di avere trovato qualcosa di meglio di ciò che avevo in passato quando in verità la via per la felicità era soltanto un miraggio e se al passato non importava di me... beh non importa neanche al presente.
    Se fosse così avrei sofferto e fatto soffrire per niente...

    Purtroppo non sempre pensare alle conseguenze è utile. Quando, mirando al futuro, commetti un errore nel presente, esso diviene subito passato, e non puoi cancellarlo.
    Allora, se puoi, cerchi di rimediare, ma non è detto che tornare sui propri passi sia la scelta migliore. Oppure speri ancora nel futuro. O magari ti affidi a coloro che ti sono accanto nel presente: ricorda che da sola rimarrai sempre statica. E rimanere fermi porta solo disperazione.
    E se commetti degli errori, accettali e fanne tesoro. E basta. Lasciarsi il passato alle spalle è inutile e deleterio, perché in esso risiedono le risposte. "Pazienta ma continua a sperare".
    E non so davvero che altro dirti. Perdonami.
     
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    La mia esperienza personale è simile a quella di Leventhan: anche io credo molto in Dio e questo mi ha spesso fatto passare come il "poverino" di turno, quello che crede ancora alle favolette. Tuttavia questo pensiero altrui non mi ha mai scalfito perché la fede per me vale più dell'accettazione delle persone. Anche tu avrai qualcosa che ti piace, che ti fa star bene... Persegui quelle cose! Sei tu che sarai la prima a ricevere le conseguenze, positive o negative, delle tue decisioni, non gli altri che ti giudicano e basta. E se ascolterai davvero il tuo cuore, sarà difficile che farai star male gli altri.
     
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