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Thunder Road, there's something dying down on the highway tonight.
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Titolo: Quale strada?
Autore: Balm Mark con l'aiuto di un amico
Fandom: Originale, cioè l'ambientazione non è presa da nessuna opera già esistente
Rating: Orange
Warning: Morte, suspence e colpi di scena
Pairing: Alex, Clara, Assassino
Trama: Un ragazzo diciannovenne torna ubriaco da un'uscita con gli amici, camminando per le vie di Palermo. Il fato lo farà assistere a un omicidio di un enigmatico omicida. Insieme alla sua amica Clara, cercherà di scoprire la verità su quell'uomo e su ciò che è accaduto, per giungere infine a una realtà angosciante.
Note: Ho scritto questa storia con l'aiuto di un amico per passare le lunghe giornate estive xD
Wordcounter: Se qualcuno mi dice un metodo veloce per contarle le metto xD
Capitolo 1. Aggrapparsi alla vita
La sera cominciava a divenire più fredda mentre cercavo di portarmi verso casa quasi barcollando, stanco e ubriaco. La fioca luce della Luna accarezzava dolcemente gli edifici addormentati nel silenzio della notte e ogni cosa sembrava immobile alla mia vista. Proseguendo per via Libertà, ripensai a come mi ero ridotto in quelle condizioni pietose, a tal punto da non riuscire quasi a camminare. Qualche ora prima, con un paio di amici, mi ero recato in un bar che non avevo mai visto intorno alla zona dello Stadio e tutti insieme avevamo preso l'incauta decisione di bere fino a "farci in pappa il cervello", come avevo orgogliosamente urlato dopo i primi tre shot. Quei tre erano esponenzialmente aumentati e nessuno di noi era più in grado di guidare così, fra il malcontento generale, mi ero convinto a lasciare lì la mia Alfa, che come mi piaceva dire era la più bella cosa che mi fosse capitata nella vita, nonostante fosse un vecchio modello preso usato da un amico di famiglia, e proseguire a piedi. Così, separatomi dagli altri all'incrocio tra viale Lazio e via Libertà, avevo proseguito per quest'ultima dirigendomi verso casa.
Osservai gli edifici in stile liberty che riempivano il viale da ogni lato mentre una fresca brezza estiva mi rinfrescava il viso e smuoveva leggermente il silenzio delle case addormentate in una notte che sembrava tranquilla. Proseguii molto lentamente e in quello che mi sembrò un breve lasso di tempo si fecero le quattro del mattino e dunque, distogliendo lo sguardo dagli esempi di architettura del primo Novecento, accelerai leggermente il passo, giungendo a una piccola traversa che, nonostante non fosse ben illuminata, decisi di prendere. Il vicolo era molto stretto e a parte dei vasi con delle piante non c'era quasi nulla e tutti i lampioni, tranne un paio, erano fulminati. Stavo per addentrarmi in esso quando sentii un'inquietante voce virile, che per istinto mi fece nascondere dietro una pianta. Cercai di sporgermi per osservare da dove provenisse quella voce e ciò che vidi mi inquietò ancor più di ciò che avevo sentito. Chi aveva parlato era un uomo di una statura quasi innaturale che trascinava una ragazza che cercava di divincolarsi dalla forte presa di quel gigante.
<<È inutile provare a fuggire. Non puoi negare la morte quando è l'unica certezza che ti resta. Rifugiarsi è da codardi.>> sentii dire a quell'uomo mentre si avvicinava lentamente al mio nascondiglio, continuando a tenere la ragazza. Proseguì per il vicolo e si fermò sotto la debole luce di un lampione funzionante. Lo guardai e sentii subito che in quell'essere c'era qualcosa di inumano: illuminato sembrava ancora più alto di prima, aveva dei capelli di un color platino quasi innaturale e guardava il suo misfatto con occhi gelidi e indifferenti che mi fecero rabbrividire. La povera vittima piangeva e cercava di urlare, ma qualcosa chiudeva la sua bocca e soffocava la sua disperata richiesta di aiuto.
Ritirai la testa e trattenni il respiro. Ero paralizzato dal terrore. Non riuscivo ad articolare i miei pensieri e non sapevo cosa fare. Sentii che la ragazza si era alzata e che stava cercando di fuggire. Mi girai verso di lei e la vidi inciampare davanti alla pianta dove ero nascosto, con quella bestia alle sue spalle. Sembrava quasi che mi stesse fissando con i suoi occhi colmi di terrore, alla ricerca di un piccolo appoggio alla vita, qualunque cosa che potesse salvarla. Era così giovane per perdere la vita, così bella, non meritava tutto questo, ma la follia di quell'uomo non le lasciò alcuno scampo. La sollevò e cominciò a colpirla duramente all'addome. Non ebbi il coraggio di guardare e ritirai la testa dietro il mio nascondiglio. In quel momento udii un rumore secco e l'urlo pieno di sofferenza della ragazza. Subito dopo, però, un altro suono giunse alle mie orecchie.
<<È finita.>> pensai in un momento. Sentii Bell Bottom Blues dei Derek and the Dominos provenire dalla mia tasca. Il mio cellulare stava suonando e quel pazzo l'aveva sentito. Si voltò di scatto verso di me e si mise in moto. In quel momento la mia testa smise di ragionare, il panico prese il sopravvento. Mi lanciai in un secondo fuori da quella maledetta strada e cominciai a correre più velocemente di quanto avessi mai fatto in vita, dirigendomi inconsciamente verso piazza Castelnuovo. Mi lasciai guidare dal continuo suonare del mio cellulare, senza preoccuparmi di rifiutare la chiamata, rispondere o scoprire chi mi avesse cacciato in quella terribile situazione. Quando raggiunsi l'incrocio con via Notarbartolo, caddi sbucciandomi profondamente un ginocchio. Rimasi a terra sanguinante per qualche secondo, abbandonando ogni speranza di salvezza.
<<io... devo alzarmi! Non posso restare qui! Non voglio morire! Non voglio che quel tipo mi uccida!>>.
Ripresi coraggio e mi rialzai, ricominciando a percorrere di corsa via Libertà. Non mi curai del sangue che pulsava nel mio ginocchio, del dolore per la caduta e del terribile mal di testa. Continuavo a correre cercando di salvarmi. Ero spinto dal bestiale istinto di sopravvivenza, non volevo abbandonare la mia giovane vita, proprio come quella ragazza. Per un lasso di tempo che mi sembrò infinito continuai nella mia corsa folle verso la salvezza e ben presto mi ritrovai davanti al Teatro Politeama, rendendomi conto che quel pazzo non mi stava più seguendo. Senza più la forza di stare in piedi, svenni accasciandomi su una panchina, riuscendo soltanto a pensare che forse sarebbe stato meglio prendere un'altra traversa.Quella notte riuscii a sfuggire alla morte, certo che si sarebbe ripresentata per saldare il conto
Questa è la prima volta che scrivo qualcosa del genere, quindi non mi stupirei se non dovesse piacere. xD Ditemi cosa ne pensate.
Edited by Balm Mark - 21/6/2011, 10:45
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Raven`.
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Premetto che lo stile è adeguato al contesto e non subisce cali di ritmo; dovevi però argomentare l'aspetto fisico e psicologico della ragazza: le attribuisci infatti l'epiteto "bella" senza esporre la causa. Attendo il prossimo capitolo. . -
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Premetto che lo stile è adeguato al contesto e non subisce cali di ritmo; dovevi però argomentare l'aspetto fisico e psicologico della ragazza: le attribuisci infatti l'epiteto "bella" senza esporre la causa. Attendo il prossimo capitolo.
Intanto ti ringrazio per aver commentato. xD Questa cosa della ragazza non sei l'unico ad avermela detta. È che non volevo perdermi in eccessive descrizioni anche perché, essendo narrato in prima persona, di fronte a un pericolo del genere il protagonista non credo si preoccupi tanto dell'aspetto della vittima. xD Comunque arriverà presto il secondo capitolo, ma sarà un po' più calmo di questo. Ah, una cosa, devo mettere la scheda per ogni capitolo?. -
Raven`.
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Premetto che lo stile è adeguato al contesto e non subisce cali di ritmo; dovevi però argomentare l'aspetto fisico e psicologico della ragazza: le attribuisci infatti l'epiteto "bella" senza esporre la causa. Attendo il prossimo capitolo.
Intanto ti ringrazio per aver commentato. xD Questa cosa della ragazza non sei l'unico ad avermela detta. È che non volevo perdermi in eccessive descrizioni anche perché, essendo narrato in prima persona, di fronte a un pericolo del genere il protagonista non credo si preoccupi tanto dell'aspetto della vittima. xD Comunque arriverà presto il secondo capitolo, ma sarà un po' più calmo di questo. Ah, una cosa, devo mettere la scheda per ogni capitolo?
No, la scheda è un'argomentazione generale dello scritto, soltanto il contatore di parole dev'essere rinnovato ad ogni capitolo.
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Xehanort92.
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Certo non so fino a che punto un lettore possa ritrovarsi nelle descrizioni geografico-stradali, comunque non male. . -
Mr. Brightside`.
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Fa schifo.
No, seriamente: mi è piaciuta abbastanza: ho notato alcune ripetizioni non troppo importanti, o comunque c'erano dei casi in cui la frase non "suonava" proprio bene. Poi alcune annotazioni le ho trovate superflue, come la descrizione degli edifici all'inizio. A parte questo, mi sta piacendo.
"è la fiera dell'insensatezza". -
Xehanort92.
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Se vuoi caratterizzare gli spazi ti consiglio di concentrarti più sulle luci e sull'atmosfera, immedesimandoti un po' nel lettore. Meno riferimenti toponomastici e più attenta descrizione delle strade e per quanto riguarda i riferimenti all'edilizia, che siano più chiari. . -
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Se vuoi caratterizzare gli spazi ti consiglio di concentrarti più sulle luci e sull'atmosfera, immedesimandoti un po' nel lettore. Meno riferimenti toponomastici e più attenta descrizione delle strade e per quanto riguarda i riferimenti all'edilizia, che siano più chiari.
Magari descriverò meglio il Politeama. xD E poi l'ho voluto ambientare a Palermo, quindi non vedo il motivo di non dire i nomi delle strade. D:. -
Xehanort92.
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Se vuoi caratterizzare gli spazi ti consiglio di concentrarti più sulle luci e sull'atmosfera, immedesimandoti un po' nel lettore. Meno riferimenti toponomastici e più attenta descrizione delle strade e per quanto riguarda i riferimenti all'edilizia, che siano più chiari.
Magari descriverò meglio il Politeama. xD E poi l'ho voluto ambientare a Palermo, quindi non vedo il motivo di non dire i nomi delle strade. D:
Se vuoi dare i nomi fai anche capire che tipo di strade sono e che atmosfera c'è perchè devi presupporre che il lettore non le conosca. °°. -
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Magari descriverò meglio il Politeama. xD E poi l'ho voluto ambientare a Palermo, quindi non vedo il motivo di non dire i nomi delle strade. D:
Se vuoi dare i nomi fai anche capire che tipo di strade sono e che atmosfera c'è perchè devi presupporre che il lettore non le conosca. °°
Grazie Capitan Ovvio. D: Via Libertà parzialmente l'ho descritta. D:. -
Xehanort92.
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Ma di altre non hai neanche fatto capire se fossero vicoli o grandi viali e se le citi almeno far capire questo è doveroso.
Comunque sbrigati a fare il secondo capitolo. °_°.
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