Orpheus: Challange to The World

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  1. ~Freedom
     
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    Titolo: Orpheus: Challange to The World
    Autore:~Freedom
    Fandom:Inazuma Eleven
    Rating:Verde
    Warning:Nessuno
    Pairing:Nessuno
    Trama: Tra le varie squadre sfidate dalla Inazuma Japan. c'è anche la Orpheus Italy, che come tutte le altre squadre, ha dovuto passare i gironi di qualificazione per partecipare alla fase finale dell'FFI (Football Frontier Intenational)...
    Note: Bene, riproviamoci ancora! Questo è il mio terzo tentativo di fanfiction, ma questa volta sono più motivato, maturo, e una volta tanto prima di cominciare a scrivere mi sono creato una trama :asd: Sono veramente alle prime armi, ogni critica è accettata.

    Ah, sì: il capitolo è un po' corto, perchè più che un capitolo è quasi un prologo, però non posso considerarlo tale perchè... vabbè, la sostanza è che i prossimi capitoli saranno più lunghi.
    Wordcounter: 1262

    Capitolo 1.
    L'inizio: un sogno, un treno, una corsa infinita.
    Eravamo motivati, eravamo forti, ormai eravamo ad un passo dal farcela. Perché è dovuta finire così? E’ stato tutto vano? Tutto ciò per cui avevamo lottato con le unghie e con i denti, tutto ciò per cui abbiamo pianto lacrime amare e lanciato gridi di gioia. E’ tutto finito. Ho deluso tutti i miei compagni, tutti i miei amici, ho deluso anche il mio capitano. Perdonatemi, ragazzi; perdonate la mia debolezza e la mia mancanza di spirito, non sono riuscito ad evitare questa disfatta. Credevo che qualunque cosa fosse accaduta, se avessi dato del mio meglio non avrei avuto rimpianti: invece ora ne ho un milione e più, uno peggiore dell’altro. Ma il mio rimpianto più grande è quello di aver infranto la nostra promessa, Endo: a quanto pare non giocheremo insieme la finale…

    Il rumore metallico dei freni del treno annunciava l’arrivo a destinazione: tutti i passeggeri cominciarono ad alzarsi per prendere i propri bagagli, pensando a quello che avrebbero dovuto fare una volta fuori dal treno,incuranti degli altri, qualsiasi cosa loro accadesse. In uno scompartimento di seconda classe un giovane ragazzo era ancora immerso nel mondo dei sogni, lungi dallo svegliarsi. Nel frattempo il treno stava cominciando a svuotarsi, e il personale di bordo si stava rilassando nella cabina ristorante: le giovani hostess, riconoscibili dai loro eleganti completi rossi, bevevano tranquillamente un caffè insieme ai loro colleghi uomini, concedendosi una piccola pausa prima di cominciare a rimettere in ordine il treno: il viaggio di ritorno sarebbe stato quella sera alle 21:00, tra ben 5 ore.
    Il giovane ragazzo continuava a dormire: un rivolo di bava scendeva dalle sua labbra rosee, andando a bagnare la maglietta rossa che indossava in quel momento; il suo leggero respiro alzava i folti e lucidi capelli castani, passando dagli occhi semi-chiusi che lasciavano intravedere una iride azzurra come il mare.
    Delle persone guardandolo dall’esterno avrebbero potuto dire che il ragazzo dormisse tranquillamente, ma quello che vedeva in questo momento il ragazzo era tutt’altro che tranquillo: il ragazzo correva, più veloce del vento, e assieme a lui i suoi amici; tra i suoi piedi c’era un pallone sferico, uno degli oggetti che amava più al mondo, e che non avrebbe mai sostituito con nulla.

    Nel frattempo era passata un’ora: il personale di bordo aveva concluso la sua agognata pausa e si era rimessa al lavoro: bisognava riordinare il treno per il viaggio di ritorno. Gli uomini avrebbero aiutato il conducente con i vari controlli tecnici, mentre le donne avevano il compito di ripulire tutti gli scompartimenti. Sarebbero partite dagli scompartimenti di prima classe, che necessitavano una pulizia molto più accurata e meticolosa, in quanto i clienti erano più ricchi, e quindi più esigente rispetto a quello di seconda classe.
    Il ragazzo continuava a dormire.
    Dopo un’altra oretta, le ragazze avevano pulito la maggior parte degli scompartimenti, ed erano arrivate alla coda del treno.
    Entrate nello scompartimento dove il ragazzo continuava a riposare beatamente, videro che era in perfette condizioni: molto probabilmente nessun posto era stato comprato. Così, senza nemmeno controllare, si avviarono con passo deciso verso quello successivo.
    La più giovane delle ragazze però, stava controllando meglio, nel caso in cui vi fosse qualche residuo di sporcizia. Quando era all’incirca a metà dello scompartimento, le scappò un gridolino: non si era accorta che c’era un ragazzo che dormiva, molto probabilmente da quando il treno si era fermato.
    Gli diede una piccola scossa per svegliarlo, ma il ragazzo era caduto in un sonno davvero profondo. Allora cominciò a dare scosse sempre più forti, fino a far colpire la testa del giovane contro il vetro, che finalmente si svegliò :
    “Ahhh! Che male!” urlò, massagiandosi la testa.
    La hostess, spaventata a morte, disse: “Stai bene? Scusa, non volevo assolutamente farti male, ma tu non ti svegliavi…”
    Il ragazzo ancora intontito, chiese: “Eh, ma che cosa succede? Dove sono?”
    “ Sei sul treno, arrivato un paio di ore fa, ma a quanto pare tu eri troppo occupato a dormire, per scendere” rispose la hostess, sollevata del fatto di non aver fatto male al ragazzo.
    “Treno… un paio d’ore… dormito… Aspetti un attimo, ma che ore sono?”
    “Sono le 16 in punto.”
    Il giovane sgrano gli occhi dallo stupore, e come un fulmine si alzò dal sedile, e, facendo quasi cadere la hostess, corse a tutta valocità verso l’uscita:
    “Grazie mille per avermi svegliato!!” urlò in lontananza.

    Da quel momento in poi non pensò più a niente: non poteva assolutamente arrivare in ritardo: senza nemmeno accorgersene era fuori dalla stazione, e continuava a correre a tutta velocità verso i taxi. Fermatosi, vide una fila lunga almeno 20 metri: era costretto ad andare a piedi.
    Imprecando, ricominciò la sua folle corsa per la bellissima Capitale: normalmente avrebbe ammirato i bellissimi monumenti che la adornavano, i negozi, i turisti… ma non aveva tempo, l’unica cosa che contava era arrivare in tempo: ricordava fin troppo bene le parole dell’allenatore

    “Chi non sarà presente quando chiamerò il suo nome durante l’appello, anche solo di un secondo, non potrà partecipare alla selezione, chiunque egli sia”

    No, non sarebbe arrivato in ritardo per niente al mondo, non aveva intenzione di mancare ad un evento così importante, che avrebbe potuto cambiare la sua vita: voleva andare a conquistare il mondo, e niente e nessuno lo avrebbe fermato.
    I minuti passavano, le 17 si avvicinavano e lo stadio era più lontano che mai, era davvero la fine? Sul serio avrebbe perso la occasione della sua vita per un colpo di sonno?
    No, non poteva finire così. Corse, più veloce e determinato di prima, mentre le foglie degli alberi gli cadevano addosso, ed un cane abbaiava nella sua direzione. Ormai era mandido di sudore, e le gambe gli facevano male sotto i pantaloni verde chiaro, ma lo stadio era ormai in vista, e non smise di correre: erano le 16:58.
    Arrivato all’ingresso erano le 17:02, ormai l’appello era stato fatto, e aveva perso la sua grande occasione, ma sarebbe entrato comunque, per vedere la selezione, e i suoi amici.
    Quando entrò sul’erba verde dello stadio, si sentì a suo agio: la leggera brezza estiva gli scompigliava i capelli, rinfrescandolo dopo quella corsa estenuante. I grandi spalti erano vuoti, ovviamente, ma lo stadio riusciva comunque a trasmettere la sua imponenza, facendo sentire chiunque piccolo piccolo…
    Una voce lo risvegliò dai suoi pensieri:
    “Hey, è arrivato!”
    Un grande ragazzo, alto all’incirca un metro e 85 centimetri, corse verso di lui.
    “Finalmente sei arrivato! Temevamo non venissi più!”
    “Ciao Gigi… beh, che importa se sono venuto o no? Sono in ritardo e l’allenat…”
    “Non è ancora arrivato! Sei in tempo!”
    Il ragazzo fissò dall’alto verso il basso il suo grande amico, fissandolo nei suoi grandi occhi scuri.
    “Dici sul serio?”
    “Sì, non sto scherzando, non è ancora arriva…”
    Un uomo entrò in campo: i suoi capelli neri erano in netto contrasto con la sua carnagione chiara,e , nonostante la piccola statura, riusciva a trasmettere un forte senso di autorità:
    “Tutti i quanti in riga!”
    I ventidue ragazzi si misero immediatamente in riga, seguendo gli ordini dell’uomo.
    “Bene, vedo che ci siete tutti, ma devo fare comunque l’appello: vi chiamerò in ordine alfabetico.”
    L’uomo prese un foglio e cominciò a sfogliare una lista:
    “Ardena Fidio!”
    Fidio non era mai stato così felice di sentire pronunciare il proprio nome, e non era mai stato così felice di essere in un campo da calcio, insieme ai suoi amici, per mettersi alla prova e di dimostrare essere degno di poter sfidare il mondo intero. Così, con tutto il fiato che aveva in corpo rispose:
    “Presente, signore!”

    Edited by ~Freedom - 16/5/2011, 15:37
     
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  2. ~Freedom
     
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    Yuhu! Sono tornato evviva evviva evviva! Ok, basta con le solite stronzate.
    Finalmante posto anche il secondo capitolo!
    Come il primo, pure qui ho dovuto fare un lavoraccio, essendo me medesimo una pippa astronomica, ma grazie alla mia fantastica beta reader Chloe sono riuscito a tirare fuori qualcosa di decente!

    Capitolo 2: Partita col Destino

    “Bene! Sono davvero felice che ci siate tutti. Ora, sapete benissimo il motivo per cui vi ho convocati quest’oggi, ma ve lo rispiegherò comunque, per evitare fraintendimenti”.

    L’allenatore si scostò i capelli dalla fronte, e cominciò a camminare avanti e indietro.
    “Quest’anno il Football Frontier (NB: Campionato Nazionale Giovanile) si giocherà a livello mondiale: quest’anno si svolgerà l’FFI, il Football Frontier International!”.

    A quelle parole tutti ebbero un fremito: la sola idea d’un evento di quel calibro era semplicemente grandiosa.
    “ E come ogni altra nazione, anche l’Italia sogna di salire sulla cima del mondo. E voi, ragazzi, siete quelli che dovranno realizzare questo sogno! Ovviamente dovrete meritarvi questa posizione: voi ventidue siete solo dei candidati per rappresentare l ’Italia al FFI, ma solo sedici di voi avranno questo onore. Oggi siamo qui proprio per questo: sarete divisi in due squadre, e giocherete una partita. Alla fine, sarò io a scegliere chi entrerà in squadra e chi no. Sono stato chiaro?”.
    “Sì signore!”.
    “Perfetto. Adesso vi dividerò in due squadre. Ardena, Nakata, voi due sarete i capitani”.

    Detto questo divise i ragazzi in due gruppi da undici, e diede a Fidio e l’altro ragazzo le due fasce, dopodiché si diresse verso il suo ufficio.

    Fidio osservò il suo vecchio compagno che non era cambiato per niente. Hidetoshi Nakata, originario del Giappone, era un fenomeno del calcio. Guardandolo sembrava un ragazzo normalissimo: aveva una carnagione leggermente scura, in perfetta sintonia con gli occhi neri e i capelli castani, sempre rasati in stile militare. Fidio provava un profondo rispetto per lui.
    Hide gli si avvicinò e tese la mano.
    “Fidio Ardena. Ne è passato di tempo, sono felice di vederti qui”.
    Il ragazzo gliela strinse con vigore. “Hide, sono felice anche io di rivederti, e sarò ancora più felice di poter affrontare questa avventura insieme”.

    Quella frase celava il nuovo timore di Fidio: nonostante sia riuscito ad arrivare in tempo, era terrorizzato al pensiero, che, nonostante tutto, alla fine non sarebbe riuscito ad entrare in Nazionale… Fortunatamente fu subito riscosso dai suoi pensieri: l ’allenatore era arrivato con due grandi sacche, che buttò subito a terra.
    “Ragazzi , ecco le vostre divise!”.

    Tutti si riversarono intorno all’allenatore, che estrasse dalla sacca una maglia e dei pantaloncini: la prima era completamente blu, fatta eccezione per le due sottili strisce bianche che partivano dal colletto e formavano un piccolo triangolo, subito al di sotto del quale vi era un piccolo emblema: uno scudetto di tre righe, di cui le due all’esterno erano gialle e quella centrale rossa. I pantaloncini invece erano neri, con un piccola linea blu nella zona più bassa. Tutti la guardarono estasiati, ma l’allenatore la ripose nella sacca e prese dalla seconda borsa un’altra maglia e un altro paio di pantaloncini.
    La forma era identica a quella della prima maglietta, ma tutti i colori erano invertiti: la maglia era bianca con due linee blu, e i pantaloncini erano blu con una sottile striscia nera.

    Lanciò una borsa ad ogni gruppo, ordinò a tutti di cambiarsi e si assicurò che i giocatori non si scambiassero le divise, poiché erano state fatte su misura per ognuno di loro. Fidio cercò la sua, e quando la trovò la osservò meglio: era davvero bellissima. Girandola, si accorse che gli era stato dato il numero 10. Felice come non mai, la indossò e si mise al braccio la fascia gialla da capitano e corse sul campo per decidere la formazione insieme ai compagni.
    Dopo una ventina di minuti arrivò l ’arbitro, con la consueta divisa nera.
    “ Squadre in posizione! Squadra Blu alla battuta!”

    Fidio andò nella sua posizione di attaccante centrale, con tutta la squadra bianca alle spalle, mentre due attaccanti della squadra blu, Raffaele Gerani e Luca Barlesca, andarono a centrocampo.

    "Fidio, questo è il tuo momento, non cadere proprio all’ultimo! Ce la puoi fare!"


    Il suono del fischietto ruppe il silenzio: la partita era cominciata. Raffaele scattò in avanti, centralmente, verso Fidio, che era scattato a sua volta, pronto a fermare l’avanzata dell’avversario, ma prima che potesse intervenire in qualsiasi modo, Raffaele passò la palla lateralmente, verso Hide, che dal centrocampo si era immediatamente catapultato nella zona della squadra Bianca. Fidio imprecò, ma cambiò subito direzione e si parò davanti al Capitano della squadra blu, deciso a non farlo avanzare. I due si scambiarono uno sguardo, e cominciarono a sfidarsi con i piedi per il controllo della palla. Hide cercava di scartarlo , ma Fidio gli parava ogni volta la strada: prima fece una finta verso destra, ma fu prontamente bloccato dal ragazzo che aveva intuito tutto. Alla fine, con una scatto repentino, Hide era riuscito a superare Fidio, e aveva prontamente passato la palla a Luca.

    "Dannazione! I ragazzi devono fermarlo, o segnerà di sicuro!"

    Intanto Luca si avviava verso la porta, ma Ottorino si frappose tra lui ed essa.
    “Non ti lascerò passare! THE SCREAM!!”

    Un rumore incredibile invase tutto il campo, immobilizzando tutti, compreso Luca, e Ottorino gli rubò facilmente palla, e la lanciò a Fidio con un passaggio lungo. Quando si ritrovò la palla fra i piedi, ogni dubbio del ragazzo sparì, e partì velocemente in contropiede, come solo lui era in grado di fare, ma si trovò immediatamente bloccato da Angelo Cabrini. Con una mossa fulminea, Fidio scattò a destra, non lasciando al piccolo centrocampista nemmeno il tempo di fare un passo. Veloce come un fulmine passò la palla all’attaccante di destra, Matteo, che per risposta gli ripassò la palla. Continuarono questo velocissimo uno-due per tutta la tre quarti avversaria, confondendo i difensori, che lasciarono un ampio spazio libero, sfruttato da Matteo alla perfezione, ritrovandosi da solo davanti alla porta. Sogghignò contento, e si preparò al tiro.

    “THUNDER SHO…”.

    “DIAMOND STOP!”.

    In un istante Luca venne bloccato da una scivolata di una potenza incredibile, e dal terreno uscirono spuntoni di diamante, e il povero attaccante non poté fare altro che cadere a terra, dolorante. Anton Gattuso aveva bloccato la sua conclusione, e rilanciò la palla in avanti.

    Fidio imprecò di nuovo.

    "Così non va affatto bene, sono riusciti a bloccare l’ azione che avevo creato apposta per bucare la loro difesa, e ogni altra strategia è inutile, con Anton e la sua Diamond Stop. Però se facessi in modo che Anton non possa eseguirla, segneremmo senza problemi, ma il problema sta nel come fare…"


    In un momento gli balenò in mente un’idea: era così semplice ed ovvia! Corse immediatamente verso la propria zona del campo, e con una velocità incredibile, rubò la palla ad Angelo con un perfetto intervento in scivolata. scattò di nuovo in avanti, ma i difensori della squadra blu non avevano intenzione di farlo passare. Sorrise, sicuro di sé.

    "Se non voglio farmi rubare palla da Anton, basta che io non mi avvicini a lui."

    Si sistemò la palla, si girò improvvisamente e caricò il tiro in posizione contraria.

    “THOR HAMMER!”

    Fidio colpì la palla di tacco, che partì ad una velocità immensa ricoprendosi di un’aura dorata, scagliando via tutti i difensori.
    Rimaneva soltanto il portiere, da battere.

    "Ora scoprirò se merito di misurarmi contro il mondo intero!"
     
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  3. Nexpresso
     
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    Come ti ho detto su msn il calcio no me gusta, pero quiero como està escrita (?)
     
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  4. Darkness;
     
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    Leggere una fiction su una delle mie serie preferite mi fa venire i brividi, per di più se essa parla dell'Orpheus e della Meteora Bianca dell'Italia, Fideo Ardena :asd:
    Comunque sembra molto interessante, la scena delle divise ricorda tanto quella dell'Inazuma Japan nell'anime, poi c'è anche Hide e persino Luca xD
    Aspetto con impazienza di leggere il seguito!
     
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  5. ~Freedom
     
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    CITAZIONE (Darkness; @ 2/6/2011, 21:28) 
    Leggere una fiction su una delle mie serie preferite mi fa venire i brividi, per di più se essa parla dell'Orpheus e della Meteora Bianca dell'Italia, Fideo Ardena :asd:
    Comunque sembra molto interessante, la scena delle divise ricorda tanto quella dell'Inazuma Japan nell'anime, poi c'è anche Hide e persino Luca xD
    Aspetto con impazienza di leggere il seguito!

    Qualcuno che non ho costretto a commentare *_*
    QUalcuno che non disprezza Inazuma Eleven *_*
    Darkness, oggi mi hai fatto 3 favori tutti in una volta X°D

    Ciemmecu, il terzo capitolo arriverà questo weekend =)
     
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  6. Darkness;
     
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    CITAZIONE (~Freedom @ 2/6/2011, 22:08) 
    CITAZIONE (Darkness; @ 2/6/2011, 21:28) 
    Leggere una fiction su una delle mie serie preferite mi fa venire i brividi, per di più se essa parla dell'Orpheus e della Meteora Bianca dell'Italia, Fideo Ardena :asd:
    Comunque sembra molto interessante, la scena delle divise ricorda tanto quella dell'Inazuma Japan nell'anime, poi c'è anche Hide e persino Luca xD
    Aspetto con impazienza di leggere il seguito!

    Qualcuno che non ho costretto a commentare *_*
    QUalcuno che non disprezza Inazuma Eleven *_*
    Darkness, oggi mi hai fatto 3 favori tutti in una volta X°D

    Ciemmecu, il terzo capitolo arriverà questo weekend =)

    Mi fa piacere :asd:
    Aspetto il terzo capitolo allora!
     
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5 replies since 15/5/2011, 22:23   293 views
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