KINGDOM HEARTS: Chain of Memories 2 - Capitolo 2

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  1. Blu Ciccio
     
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    KINGDOM HEARTS


    Chain of Memories 2


    Capitolo 2 - Il viaggio
    La Speeder, astronave sulla quale Sora si trovava, stava attraversando a gran velocità il mare sconfinato dell’Universo. In lontananza, una distesa immensa di stelle. Stelle che rappresentano ognuna un Mondo, pensò Sora. Quanti mondi aveva visto, in questi ultimi due anni, forse non se lo ricordava nemmeno. La Città di Mezzo, il Monte Olimpo, Crepuscopoli, Atlantica. In ognuno di questi Mondi, Sora con il suo Keyblade aveva ristablito l’ordine, e aveva impedito all’oscurità di prendere il sopravvento e distruggere i Mondi.
    Ma del Castello dell’Oblio, Sora proprio non si ricordava. Cercava con tutte le sue forze di ricordare qualcosa, si spremeva le meningi per cercare di capire quale luogo fosse. Ovviamente, pensò Sora, si tratta di un castello, ma quale? Il Castello della Bestia? Il Giardino radioso? Il Castello Disney? Il Castello che non Esiste? No, era impossibile, nessuno di questi luoghi era nominato Castello dell’Oblio, né tantomeno aveva a che fare con l’oblio. Anche questo curioso nome, “Oblio”, aveva attirato l’attenzione di Sora. Cosa intendono dire con Oblio? C’entra con la mente, con i pensieri? Con…i ricordi?
    - Non ti scervellare, Sora. E’ normale che tu non ricordi niente di quel luogo – disse Braig, interrompendo il mare di pensieri che attanagliava Sora
    - E perchè? Perché non ricordo nulla di quel posto? Non sono neanche sicuro di esserci mai stato, forse vi state sbagliando su…-
    - No, non ci sbagliamo. Ti ho già detto: stai tranquillo. Non pensare oltremodo al Castello dell’Oblio. Ti farebbe solo male. – rispose Braig
    “Farmi male? Perché dovrebbe farmi male ricordare” pensò Sora. In effetti, questa frase di Braig era veramente strana. Intanto che pensava a questa frase, Sora cercava anche continuamente di ricordare qualcosa sul Castello dell’Oblio, ma niente. Nessun lampo nella mente, nessuna immagine da poter associare a quel posto. “Mah…Meglio assecondare questi tizi, poi penserò al da farsi…” pensò Sora.
    Nonostante cercasse continuamente di non pensare a Braig e alle sue parole, Sora non poteva fare a meno di continuare a fissare l’espressione dell’uomo. Il suo occhio bendato e le profonde cicatrici sul suo volto incutevano una sorte di timore nel ragazzo, che gli riportavano anche alla mente i numerosi disastri causati dall’Organizzazione XIII, compreso Xigbar. Proprio ripensando a Xigbar, Sora notò anche la somiglianza nei due nomi: Xigbar era infatti un anagramma di Braig, con attaccata una X. Molto strano. Ma anche questa poteva essere una coincidenza, anche se molto strana. E poi c’era il viso assolutamente identico, le armi, tutto connetteva Xigbar a Braig.
    L’altro uomo, invece, il pilota della Speeder che Braig aveva chiamato Even, a Sora non ricordava nulla in particolare. Aveva qualche lampo nella sua mente, che lo riportava addirittura alla Vecchia Villa a Crepuscopoli, ma nient’altro. “Forse mi confondo…eppure mi sembra di conoscerlo…” pensò Sora.
    - Sentite, ora basta segreti! Voglio sapere la verità! – esclamò Sora
    Braig sembrò quasi sorpreso della reazione di Sora. Scambiò uno sguardo glaciale con Even, il quale sembrava ancora più freddo dell’uomo con la benda.
    - Diglielo, Braig. – disse Even – Tanto fra poco saremo a destinazione.-
    - Uff…E va bene. – sbuffò Braig – Sora, i tuoi dubbi sono fondati. Io in realtà sono Xigbar.
    Sora sobbalzò dal suo sedile, alzandosi in piedi e brandendo il suo Catena Regale.
    - Lo sapevo, sei dell’Organizzazione! Fermatevi subito! Liberate Kairi e Riku o ti elimino…di nuovo! – urlò Sora.
    - Calmo, giovane. Stai seduto e fai sparire quella chiave. – ordinò Braig – In realtà io non faccio parte dell’Organizzazione. Il mio Nessuno ne faceva parte. Quando lo hai eliminato, il mio cuore e il mio corpo sono tornati insieme permettendomi di tornare in vita.
    La spiegazione lasciava senza parole Sora. Possibile che dopo aver eliminato un Heartless e il suo Nessuno, potesse riformarsi l’essere originale? Quasi irreale, per Sora. Ma le sue numerose avventure gli avevano insegnato che niente è impossibile, nell’universo. Sora era entrato in un computer, eliminato la strega più potente dei Mondi, salvato questi Mondi, chiuso la Porta dell’Oscurità, diventato un leone, un vampiro, un tritone. Addirittura lui stesso era diventato un Heartless per salvare Kairi, e poi si era ricongiunto al suo Nessuno, Roxas. “ROXAS…è l’anagramma di Sora, più una X…No, non ci posso credere…questo tizio ha ragione…Dice la verità…” pensò Sora, quasi incredulo dei suoi stessi pensieri.
    - Subito dopo la morte del mio Nessuno, mi sono ritrovato in una sorta di limbo, un mondo che non era né immerso nell’Oscurità, né pervaso dalla Luce… Il
    - Il Castello dell’Oblio – lo interruppe Even – Un luogo misterioso e affascinante. Io l’ho studiato. Ormai per noi non ha più segreti.
    - Quindi anche tu eri…un Nessuno dell’Organizzazione XIII? – chiese Sora a Even
    - Ovviamente. Il mio nome però non ti dirà quasi nulla. La tua mente ha dovuto rifiutare i ricordi degli avvenimenti di un anno fa nel Castello. – rispose Even – Io ero Vexen. Lo studioso dell’Organizzazione.
    - La mia mente…ha rifiutato dei ricordi?
    - Ovvio. Se la tua mente avesse accettato ciò che è accaduto un anno fa, tu ora probabilmente saresti un servo dell’Organizzazione, o addirittura morto. – disse Even – Un nostro affiliato aveva intenzione di utilizzarti per arrivare a Kingdom Hearts e prendere possesso dell’Organizzazione, eliminando il Superiore. In questo momento però è una storia vecchia. La tua missione ha poco o nulla a che vedere con gli avvenimenti passati. – concluse Even.
    Sora non sapeva cosa dire. Le sue certezze erano tutte cadute, dopo queste sconcertanti rivelazioni. Il problema era molto grave. Gli ex membri dell’Organizzazione erano ancora a piede libero, tutto il duro lavoro era stato praticamente vano dopo aver scoperto questa nuova situazione.
    - Vedi Sora, tu probabilmente ora starai pensando che hai faticato per quasi un anno per cercarci e distruggerci – disse Braig – e impedire alla nostra Organizzazione di impossessarsi del Kingdom Hearts. Ma come ti ho già accennato in precedenza, non ti devi preoccupare. I nostri piani sono cambiati, e molto più pacifici.
    - E cosa dovrei fare? Eliminare qualche nemico che vi impedisce di arrivare ai vostri scopi?
    - Non proprio, Sora. Devi aiutarci a trovare…una persona… - disse Braig, sogghignando con la bocca.
    - Chi? Di chi si tratta? – chiese Sora
    - E’ ora di svegliarlo Sora. Andiamo… -
    La frase di Braig venne interrotta da una brusca botta e da un frastuono nell’astronave. La Speeder era finalmente atterrata davanti ad un’enorme costruzione. “Il Castello dell’Oblio” pensò Sora. Che però era ancora in sospeso con Braig
    - Allora? Chi devo…svegliare?
    - Ah ah ah ah! E’ ora Sora, andiamo a chiamarlo per compiere il suo destino! Dobbiamo richiamare…VENTUS! -

    Fine Capitolo 2
     
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