viaggio al centro della terra 2

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  1. sora2489
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    ecco un mio libro(non ancora finito)in caso a buone recensioni postero quando aggiungerò cose:
    VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA 2
    Incominciò tutto quando...,aspettate!,ma voi volete sapere la seconda storia!,vabbene mettetevi comodi e ascoltate:chi ha letto il libro di Jules Verne(un famoso scrittore)sa sicuramente che io Axel mi spososai con Grauben e feci un figlio Tom che crebbe felicemente insieme a suo zio Lidenbrock.Da lui imparò la scienza a classificare i minerali ecc.ecc..Era una fredda giornata d' inverno i bambini giocavano per le strade innevate e Tom mi stava aiutando a sistemare la collezione dello zio Lidenbrock che era uscito a farsi una passegiata per le strade di Amburgo,quando stavo per sistemare il quarzo rosa si spalancò violentemente la porta da qui entrò lo zio con un libro antico in mano, entusiasta per averlo comprato,(del resto tutto di antico lo fa impazzire)ma al contrario a me un brivido mi passò la schiena ricordandomi della bruttissima avventura che passai al centro della terra(lungi da me l' idea) che rischiò di non farmi rivedere più la mia cara Grauben letteralmente,a Tom non venne affatto paura perchè non ne sapeva niente di questa storia,e forse era venuto il momento di raccontargliela,lo dissi allo zio, che dopo averlo convinto si mise a raccontare la nostra strana avventura nelle viscere della terra: di quando mi sono perso,di quando ci siamo imbattuti in una folta foresta di funghi,quando abbiamo visto i due mostri marini e per ultimo di quando siamo ritornati attraverso lo Stromboli.Tom faticava a crederci e lo zio gli fece vedere il prezioso documento da cui abbiamo capito dove si trova il centro della terra.Tom sbalordito ammise-Be,se sono queste le prove devo crederci,voi siete stati davvero al centro della terra!-Certo!-disse lo zio.Tom andò a farsi una passeggiata per schiarirsi le idee e io rimasi a casa con lo zio a riordinare,per arrivare ad uno scaffale più alto rispetto agli altri e vicino alla porta feci la bruttissima scelta di arrampicarmi per riporre l' oggetto al suo posto,la sfortuna volle che scivolai e caddi dalle scale(che erano davanti alla porta)fino al piano inferiore.Lo zio naturalmente accorse subito,io stavo bene,e per questo vidi uno strano foglietto vicino alla mia mano. Mi alzai e lo presi,o no!,era un'altro pezzo di quel documento pensavo-questa volta lo brucio sul serio,a tutti i costi!-mi stavo dirigendo verso il camino intento a carbonizzare il foglietto quando sentì dire-Axel cos'é cuel foglio?- non avevo calcolato che c'era lo zio.Si avvicinò per vedere meglio io lo lanciai verso il fuoco,ma ad un tratto entrò Tom, e una folata di vento(forse era destino che si spostò per salvarsi )si spostò dal caminetto salvandosi dal suo triste destino di carta bruciata.Lo zio acchiappò al volo il foglietto lo guardò e svenne.Al suo risveglio lo vidi tutto preoccupato,non era tranquillo,andò alla scrivania e cercò freneticamente qualcosa,guardava nei cassetti,fra i fogli,insomma d'appertutto.Finalmente smise di cercare e si fermò con in mano il famoso documento che ci mandò al centro della terra-Abbiamo sbagliato tutto,tutto,tuttooo!,Tutti i miei sogni in frantumi!!!,Non é possibbile!!!,Non é possibbile!!!!!,Nooooo!-gridò lo zio,lo lasciammo solo per un pò di tempo.Quando ritornammo gli chiesi-Zio che è successo?-Leggi!Forza!!-mi ordinò lo zio-Non ci capisco niente!-certo tu lo leggi nella maniera sbagliata leggila con lo stesso modo che abbiamo letto il primo foglio-Oh noooo!-io gridai,sapete che c'era scritto!Che avevamo bagliato non eravamo andati realmente al centro della terra!,Però c'eravamo andati vicino pensavo che non fossimo partiti e quindi gli dissi-Be,pazienza!-e lui (con il suo solito carattere)disse-Dobbiamo risolvere questo sbaglio,a tutti i costi!-no un'altra volta no!,io non lo permetterò-Zio mi dispiace però non sono daccordo,ti ricordi l'utima volta!,Abbiamo rischiato di morire l'a sotto!Siamo tornati in superfice solo per fortuna!-Lo zio contrariato disse-Però abbiamo rischiato di morire perchè avevamo sbagliato sicuramente ci sarà un'uscita l'a sotto!-In quel momento entrò tom che avendo sentito tutto disse-Mettiamola ai voti-l'idea ci piacque e cosi la realizzammo io persi per due a uno,e così si decise che la domenica successiva si sarebbe incominciato ad andare.
    Quel giorno passai da Grauben,sicuro di dirgli del nostro viaggio,be lo ammetto avevo un pò di paura però dovevo dirglielo a forza!.Andai,glielo stavo per dire,quando lei parlò prima di me dicendomi-Oh,sono proprio felice quando sto con te!,non vorrei che ti succeda qualcosa!-e ora come glielo dicevo,mi feci coraggio,e gli spiegai-Io devo riandare al centro della terra-lei piangendo disse-Un'altra volta!,No,hai un figlio da crescere e se non tornassi,che direbbe,e!-io-Viene pure lui con noi-lei se ne scappò,lasciandomi solo a riflettere.Il giorno seguene andai a farmi una passeggiata quando vidi un negozio dove comprai qualche vivero(pensando a quanto è successo l'ultima avventura)tornando a casa vidi lo zio con un mucchio di persone ce portavano oggetti di ogni tipo e lui dalla finestra che mi chiamava-Axel vieni a darmi una mano a spostare queste cose!-epassai la notte insieme allo zio e a Tom per sistemare tutti gli oggetti negli appositi zaini.
    Il giorno dopo avevo così sonno che mentre sistemavo una piccozza...non ricordo più niente!,Lo zio mi raccontò che quando venne mi trovò invece che a lavorare abbraciato alla piccozza che dormivo tranquillo,per rimediare passaì un'altra notte insonne,il giorno dopo come era prevedibbile mi addormentai(dopo aver lavorato)e dato che lo zio non c'era,rimasi così fino al giorno dopo,la vigilia della partenza,era sabbato!,Di già!,Comunque quella notte potei dormire perchè tutti avevamo finito le nostre commissioni,il fatto è che non mi addormentai in un letto di rose,perchè feci brutti sogni:io che correvo,Grauben che piangeva,io non capivo perchè piangeva,quando ad'untratto inciampai e caddi dentro un precipizio pieno di lava bolente.MI stavo rassegnando a quel triste destino,quando mi sentì toccare e mi svegliai capendo che quello era solo un brutto sogno.
    Io chiesi allo zio -Senti sei sicuro che dobbiamo partire?,Possiamo rimanere e raccontare che ci siamo andati-Ma sarebbe una buggia-disse lui tranquillamente-Però non possiamo rischiare la vita così,non è un gioco-dissi io arrabbiato-Tu non capisci,è una questione mia voglio essere completo nella mia vita-e così incominciò una lite fra me e lui che ora non interromperò:-Si per essere completo metti arischio la vita tua,mia e pure quella di Tom--Ora tu sei libero di non venire,ma la maggioranza ci vole andare--Ci vuole andare Tom perchè non ha fatto quella esperienza,di perdersi,di morire di fame...--Ti sei perduto tu,ti sei distratto e non mi hai seguito-Si,se non ci fossimo mai andati questa cosa non succedeva--Avevamo trovato il documento,e c'era scritto che una persona era già andata là--Si,ma...--Venite o faremo tardiper prendere la carrozza-disse Tom nel mezzo della discussione,io fui costretto ad andarci,e così ci avviammo verso la carrozza che doveva portarci(come la scorsa volta)ad Altona.La carrozza era piuttosto nera con i sedili in pelle rossa scura che dall'impressione molto morbidi(e anche dai fatti)e per questo schiacciai un pisolino e il tempo non passava mai mi sentivo preoccupato e allo stesso tempo rilassato mi sembrava di toccare il cielo con un dito però mi ricordavo dell'ultima volta quando mi persi sotto terra ad un tratto sentì una brusca frenata e mi svegliai ad Altona la vera capitale di Amburgo.Come la scorsa volta abbiamo dovuto percorrere la stessa strada con la differenza che prima eravamo in due e ora siamo in tre(e la cosa stranamente mi eccitava e nello stesso tempo mi spaventava)dunque come la scorsa volta salimmo sulla ferrovia di kiel che ci condusse alle rive del Belt così in venti minuti(perchè tutto era filato liscio)raggiungemmo il territorio dell'Holstein.Così i pesantissimi,pienissimi ed etichettatissimi bagagli furono presi con delicatezza(naturalmente sotto lo scrupoloso occhio atttento dello zio che teneva tanto alla sua preziosissima attrezzatura che aveva usato nel ventre della terra per superare ogni ostacolo )e posti nel vagone merci e subito ci trovammo comodamente seduti nella stessa cabina e la mi sorse una domanda che chiesi subito allo zio seduto vicino a mio figlio-Ma dove avevamo sbagliato l'ultima volta?-mio zio linderbrock sistemandosi gli occhiali e guardando dalla finestra con voce solenne mi rispose-Secondo i miei accuratissimi calcoli dopo l'esplosione di quell'isoletta al centro della terra quando siamo caduti e siamo sboccati dal cratere dello stromboli non eravamo andati davvero nel centro della terra terra eravamo vicini,ma non eravamo arrivati precisamente al centro della terra-finito il discorso mi girai penserioso guardando mio figlio Tom eccitatissimo per l'avventura e pensai-Beato lui che non sa cosa lo attendeva in quell'intricatissimo gioco di labirinti sotto terra dove io mi persi-e poi per consolarmi pensai-Lui ha diciotto anni ed è piuttosto sveglio per la sua età-e preso dalla preoccupazione mi addormentai.Quando mi svegliai eravamo ancora in viaggio e mio zio vedeva il suo orologio che aveva nel taschino destro della sua camicia,era mezzo giorno e lui sembrasse contare ogni singolo secondo pur di arrivare in tempo alla barca.Di sera arrivammo e tutti i nostri bagagli furono caricati sull'imbarcazione (naturalmente sotto la vista dello zio)e così salpammo sulle scure onde del Grand-belt.In cabina io mi coricai penserioso e un pò agitato(anzi agitatissimo)sul morbido letto della nave era bianco e con le lensuola di pura seta italiana(poichèlo zio non aveva badato a spese per questo viaggio)mentre lo zio litigava con luomo delle caldaie per fare andare più veloce l'imbarcazione(perchè doveva arrivare in tempo perfetto),Il tempo sembrava non passare mai io ero sempre più preoccupato,sentivo ad ogni pensiero l'anzia che invadeva il mio corpo come un onda che si infrange agli scogli saliva ad ogni secondo sembrava che la "lava"salisse percorrendo il mio corpo per poi eruttare con un grande scoppio come il tappo dello spumante poi ad un tratto mi vennero in mente dei ricordi flesc il mio matrimonio con Grauben,lo zio,mio figlio Tom scoppiai a piangere la mia vita si rompeva davanti aimiei occhi,ma poi riflettei-Se sto attento non mi capiterà niente,è meglio calmarmi se mi arrabbiavo non risolvevo proprio niente.Per rilassarmi andai sul ponte dove la luce di un faro illuminava la faccia seria dello zio,impegnatissimo nei suoi acuti calcoli e per non disturbare(conoscete il suo carattere)me ne scesi in cabina a dormire con mio figlio(era mezzanotte).Durante la notte non riuscì a dormire,potevo sentire i respiri regolari di Tom e mi dissi sospirando domani è un altro giorno.Il giorno dopo arrivammo alle sette del mattino a Korsor piccola città,da la ci mettemmo in viaggio su un treno che ci portò in una grande pianura.Ancora mancavano tre ore di viaggio per arrivare alla capitale della danimarca e io chiesi allo zio Lidenbrock-Ma come faremo ad arrivare(ammesso che ci arrivermo)nel centro della terra senza una buona guida?-lui mi rispose-Noi ci siamo stati l'ultima volta e ora che conosciamo la strada potremo arrivarci da soli-per tutti gli sforzi che ho fatto,non riuscì a smuovere il professore dalla sua folle idea.Vidi dinuovo il Sund e quel manicomio che era pronto per ospitare lo zio,aaah...come vorrei che non fosse successo mai niente,che fin dall'inizio il professore non avesse comprato quel libro,e molto più che io non avessi trovato quel maledettissimo foglietto,ma ormai è fatta.In fine Io,lo zio e Tom ci avviammo verso il vagone ristorante per mangiare qualcosa in'attesa dell'arrivo a Copenaghen.
    Io presi un pollo con brodo ed erbe(di cui mangai un quarto),lo zio dei pinoli ed pane(dicendo che ci dovevamo abituare a mangiare poche cose in caso nel centro della terra scarseggiassero le scorte alimentari),mio figlio si mangiò la parte di pollo che io lasciai.Dopo consumato il cibo,Tom e lo zio Lidenbrock se ne andarono nei loro alloggi a dormire,io no,mi mancava Grauben,avevo paura,ma mi accorsi che forse stavo esagerando,dopotutto l’ultima volta ne sono uscito sano e salvo,e mi ero stufato di essere il pessimista di turno,comunque mi era venuto un gran sonno,sarà la stanchezza,sarà che il fumo del treno mi abbia dato alla testa,però me ne andai a letto,il letto del treno era morbido e pulito,con una coperta rossa con i pizzi bianchi(un po’ femminile è vero,ma comodissima,così comoda che mi addormentai appena ebbi posato la testa sul cuscino.Più tardi mi spettò un brusco risveglio,il treno si era rotto,la caldaia spenta le ruote rovinate e piene di fumo,lo zio svegliatosi ovviamente andò su tutte le furie,voleva arrivvare a Copenaghen in perfetto orario,ma mancava un’ora per giungere in tempo Copenaghen,io gli dissi:-Non ce la faremo mai ad arrivare in tempo!-e lo zio mi disse guardandomi fisso negli occhi con aspetto superiore e con voce irritata-Non sia mai che il professor Lidenbrok si tiri in dietro!-e si mise a girare come un pazzo,in tanto Tom si era appena svegliato e sembrava l’unico davvero rilassato in questo viaggio,mi disse-Ma che succede papà?-ed io-Niente,solo il tuo caro zietto che è impazzito-e Tom-Approposito dello zio,ora dov’è?-effettivamente era come scomparso nel nulla,incominciò a fare freddo ed io mi stavo davvero preoccupando,ma lo zio è lo zio,ed arrivò dietro alle mie spalle con una bellissima carrozza a due cavalli,-Saltate su!-e senza lasciarci il tempo di respirare ci afferrò per un braccio e ci tirò fino a sopra la carrozza(per fortuna avevamo I nostri bagagli con l’attrezzatura e vestiti in mano,sennò credo che ce lo zio li avrebbe lasciati in treno),così partimmo in carrozza,ed un’ora dopo arrivammo a copenaghen(un’ora,cinque minuti e sei secondi,per essere precisi lo zio cronometrava ogni singolo secondo,ed immaginatevi la sua rabbia quando arrivammo con cinque minuti di ritardo),comunque arrivammo sani e salvi a Copenaghen e questo era molto importante,faceva molto freddo ed io tirai fuori il mio maglione marrone(scusate la rima)dalla mia valigia e aspetta che lo zio si fermasse dato che andava quasi più veloce del vento di unna burrasca in pieno oceano tanto che quando frenò rischiò di rompere le ruote della carrozza(e ci sarebbe toccato ripagarle dato che il veicolo era in affitto).
    A Copenaghen ci aspetttava pazientemente un uomo incaricato di prelevare la carrozza,dato il compenso(fra I litigi perchè secondo la contorta fantasia dello zio il prezzo era troppo alto)abbandonata la carrozza cercammo l’albergo che lo zio ebbe accuratamente scelto,l’albergo si chiamava”il cavallo stanco”,nome non molto promettente è vero,ma l’hotel era molto elegante e raffinato.
    Raggiungemmo le nostre stanze e disfammo le valige(solo i vestiti l’attrezzatura era rimasta nel bagaglio),giunta l’ora di cena tutti scesero nel ristorante dell’albergo a mangiare,a dire il vero io non avevo fame e quindi uscii ad esplorare questa bellissima città,senza ovviamente tralasciare il museo delle antichità del Nord,che però questa volta non visitammo poichè non avevamo tempo,intanto io continuai la mia visità turistica fra i muretti e i vicoli le strade e i marciapiedi,le finestre e le calde ed accoglienti luci delle candele che si intravedevano dalle finestre appena lavate delle case,I lampioni per la strada,e...la luna,la grande e splendente luna a cui pregai di farci uscire vivi da questo incredibile viaggio. Fantasticando mi accorsi che si era già fatta mezza-notte e mi avviai verso l’albergo dove mi addormentai quasi subito per poi svegliarmi alle tre di notte,senza sapere cosa fare andai verso il soggiorno dove il camino era acceso ed emanava un bel calore ed emetteva stupende scintille rosse e gialle che lo rendevano un camino stupendo,era fatto con mattoni rossi e sul ripiano erano messe tante foto e quadri,probabilmente appartenuti alla famiglia del gestore del “cavallo stanco”(l’hotel in cui ci trovavamo per chi se lo fosse scordato)vicino al camino si trovava una poltrona verde non troppo distante dal fuoco.
    Ma che sorpresa!su quella poltrona c’era seduto lo zio,con il volto preoccupato e pensieroso,come se anche lui fosse preoccupato per il viaggio,ma mi ricordai che era sempre lo zio e che questo non lo preoccupava minimamente,ma fu strano vederlo in quel modo,così pensieroso,triste,ma allo stesso tempo contento era un lato dello zio che non avevo mai visto,cercai di allontanarmi lentamente e in silenzio,ma lui ad un tratto si sposto,e si girò verso di me come se si fosse accorto di me dal principio,però non era arrabbiato sembrava invece impietosito
     
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  2. sora2489
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