Recap

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    Edited by Kusa-ri! - 14/12/2022, 23:08
     
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    Kus, ti capisco in tante delle righe che hai scritto. Se passi in zona milano e hai voglia di parlare live, scrivimi nei pm. Mi farebbe piacere.

    Goh non lo invitiamo tranquillo


    Comunque, pensavo a quanto fosse ironico il fatto che nell’epoca forum si tendeva a nascondere il più possibile la propria identità, dal semplice nome, alla propria faccia. E nel giro di poco si è passati a facebook dove la “privacy” non esiste e la propria vita viene sbattuta in piazza (al max mettendo un emoticon sulle facce dei neonati)
     
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    Vi svelo un segreto, valido soprattutto nel mondo dei social attuale: MAI mostrare le proprie debolezze, e mai mostrare che le cose vanno male, per un motivo o per un altro.
    Ci sono persone che non vedono l’ora di godere per il fallimento e la tristezza altrui, si nutrono di questo piuttosto che dei propri successi. Non dico che siano tutti così ma la maggior parte sì.

    Chiudendo la parentesi, come dicevamo nell’altro topic, tutti noi avevamo creato (chi più e chi meno) dei personaggi, dei ruoli da interpretare, sostanzialmente tutto ciò che non riuscivamo ad essere irl.
    Nessuno ha veramente voglia di occuparsi degli altri e di aiutare, probabilmente è per questo che nel momento in cui hai provato a mostrare una parte di te un po’ più fragile e bisognosa di consigli si sono tirati indietro, facendo diventare solo quei dettagli la tua vera essenza.
     
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    Io penso che tu ti stia prendendo in giro da solo e lo sai. Hai provato a rileggere per bene quanto hai scritto? Di sicuro lo avrai fatto, sei uno che ci tiene così tanto a certe cose che è impossibile che tu non faccia un controllo ortografico, quindi come ha fatto a sfuggirti che praticamente in ogni angolo di questo sfogo c'è scritto che stai cercando un motivo per non mollare?

    Ogni volta che nomini il sigillarti via traspare un senso di disfatta, di dolore, laddove quando parli del tuo metterti in gioco ne parli come una svolta, una scelta importante. Ma anche le scelte importanti e il mettersi in gioco, non cambiano certo l'antifona: non è una vittoria, è a malapena un primo passo e tu pensi di saperne abbastanza dopo averlo compiuto. Impugni una matita, scrivi due iniziali e pensi che ammonti ad una pagina intera o magari persino a un libro di sfide o esperienze. No, lo sai anche tu che ti stai afflosciando dopo aver fatto solo qualche metro di una corsa che ti sei sempre rifiutato di percorrere. Ma mentre tu la guardavi con titubanza, gli altri correvano eccome. I tonti, gli scemi, quelli cringe, i fessi, i normie. Tutti camminavano e tu hai preferito stare sugli spalti al sicuro, convinto che fossero tutti lì ad annaspare e a rischiare a vuoto. Per un po' ha funzionato ma ora sei tu quello che rimane indietro. Anzi, non indietro ma soltanto immobile. Non hai forse sprecato troppo tempo a compatirti? Sei già passato ad una fase successiva e migliore quindi non retrocedere.

    Leggerti mi ricorda molto qualcosa di familiare e comprensibile. Ma la cosa divertente è che non è neanche stata sempre colpa tua, probabilmente il modo in cui sei stato cresciuto, viziato, messo sotto una cupola che pensavi fosse un osservatorio sulle formiche che sono gli altri ti ha fregato. Ma ora che sei in grado di formulare e capire e scoprire il mondo per conto tuo, vorresti uscirtene con qualche scemenza alla quale nemmeno tu credi. Basta piangersi addosso ora. Non è sbagliato eh, ma hai tante cose da recuperare che prima inizierai e meglio sarà. Non ingabbiarti da solo, mettiti in gioco e fallo in modo anche rischioso se devi. Proseguire così ti sembrerebbe comodo ma sarebbe solo più doloroso successivamente realizzare quanto hai ancora una volta barattato in cambio di quella comodità. Le persone non sono fatte per restare eternamente in sala d'attesa, sono fatte per avanzare. Continua. Non basteranno metri o passi o pochi isolati, servirà una bella maratona prima che tu possa sentire che ne è valsa la pena, ma ne varrà la pena.

    Edited by the Other Promise - 10/12/2022, 17:22
     
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    Edited by Kusa-ri! - 14/12/2022, 23:06
     
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    CITAZIONE (Kusa-ri! @ 10/12/2022, 19:47) 
    Ci sono tante cose alle quali potrei rispondere, ma il nocciolo di tutto è che voglio vivere l'adolescenza che non ho vissuto a suo tempo.
    Mi è chiara la scontata obiezione che non si può, ma non la voglio accettare. Voglio essere fuori di casa l'adolescente figo che sono stato su internet (e magari non lo sono stato e vaneggio, ma è quello che pensavo di me).

    Voglio vivere alla giornata, ridere dei disagiati, rimorchiare, essere al centro dell'attenzione e pensare di avere ancora tutta la vita davanti, di poter fare ogni cosa che voglia... Invece no.

    Mi viene giorno dopo giorno fatto presente (come se non lo sapessi) il mio essere all'ultimo posto di una corsa per l'esistenza della quale non condivido le regole. Mi devo fare il mazzo per migliorarmi anche se non credo di fare schifo, perché la mia opinione non conta. Me lo sono fatto per essere una persona rispettabile su internet e lo sono stato, ma non interessa né viene riconosciuto.

    Non sapete quanto sono stufo delle persone che credono di aiutarmi mandandomi a lavorare (ma dev'essere un lavoro umile che non vuole fare nessuno, anche gratis, perché non posso pretendere niente ed evidentemente ho delle colpe da espiare), a fare palestra, a comprare un'automobile che non mi serve, ad andare a vivere da solo coi soldi che guadagnerò con le zappate... Dopodiché non mi rimane che formare una famiglia... Cioè trovare una donna brutta e sfigata che nessuno vuole, e accendere una candela in Chiesa se in preda alla disperazione quest'ultima decide di usarmi per avere un figlio e un salario in più... Il mio happy ending sarebbe una quotidianità grigia e monotona nella quale esisto per mantenere moglie e figli e pagare le tasse.

    No no no, guarda che hai preso per il verso sbagliato alcune affermazioni. La corsa all'esistenza c'è ma non è che devi percorrerla sul tracciato che qualcuno desidera per te. Il mio invito a mettersi in moto non è per fare tutti gli step del normie, che personalmente anch'io trovo veramente dubbi e spesso ereditati da qualche insegnamento o indottrinamento arrugginito. Quando dico che devi smetterla di stare fermo e iniziare a muoverti, intendo proprio dire che il primo vero passo è proprio capire cosa vuoi davvero tu e come ottenerlo.

    CITAZIONE
    Mi è chiara la scontata obiezione che non si può, ma non la voglio accettare. Voglio essere fuori di casa l'adolescente figo che sono stato su internet (e magari non lo sono stato e vaneggio, ma è quello che pensavo di me).

    Voglio vivere alla giornata, ridere dei disagiati, rimorchiare, essere al centro dell'attenzione e pensare di avere ancora tutta la vita davanti, di poter fare ogni cosa che voglia... Invece no.

    Tu rimbalzi come una sorta di pallina da tennis fra sentirti un mito e sentirti una patetica pulce. Forse il problema è che non ti sei mai interrogato su quanto realmente questo spettro esista o meno. Non ci sono necessariamente solo prede o predatori e quando descrivi ciò che vuoi suona sempre un pensiero di seconda mano, preso da qualche manuale o dal peggiore dei telefilm. Non voglio smontarti, ma a volte affermi cose che sono proprio generiche o talmente estreme che non suonano sane. La vita reale è molto diversa, certo ci sono ancora dei macro-gruppi sociali ma non c'entra nulla con chi tu sei. La vita non ce l'hai ancora tutta davanti, no, ma hai ancora una lunga dose di vita davanti e dovresti impiegarla a capire come viverla e cosa vuoi davvero per te stesso, non per la scala gerarchica e nemmeno per rivivere dei fasti del passato che in realtà, a conti fatti, non erano altro che una camera stagna e una culla per un adolescente che non vuole vedere davvero.

    A dirla tutta, forse la tua vita ora avrebbe anche delle note più positive se tu non ti fossi rilegato in quel ruolo. Ti incatena come se fosse qualcosa da glorificare, ma non lo è mai stato, era solo una forma di escapismo che glorifichi e ti danneggia imho.

    Fatti un piacere e piuttosto che ammorbarti di frasi o schemi fatti, prova sul serio ad analizzare il mondo circostante in modo più pulito e meno bianco o nero, meno alto o basso. Prova davvero a trovare il piacere di fare anche le cose piccole e meno eclatanti. Per ora la sola cosa che traspare in maniera ovvia è quanto scioccamente pensi che il tuo valore personale derivi solo da chi hai attorno e da come ti percepisce. Ma non pensi derivi da una primordiale paura di doverti costruire e scoprire da solo? Magari hai solo paura di ammettere a te stesso che per quanto unico sia, non devi per forza essere straordinario per essere felice.
     
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    Edited by Kusa-ri! - 14/12/2022, 23:05
     
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    Kus, non è che ci conosciamo quindi sei liberissimo di ignorare sto papiro da uno sconosciuto che viene a farti la predica. Ma Daniele ha centrato il punto della questione. E infatti ripeterò cose che ha già detto, ma che rimangono comunque vere.
    Continui a parlare di sti fantomatici concetti generali: e l'adolescenza perduta, e quello che gli altri si aspettano da te in quanto trentenne, e la vita destinata ad essere al massimo un matrimonio con una donna che odi, e tutto il resto che hai scritto qua.

    Per tua stessa ammissione è una infinità di tempo che ti sei rinchiuso su internet, che ti rifiuti di aver a che fare col mondo reale, ma magicamente sembri essere a conoscenza di tutte queste grandi verità sulla vita che molto comodamente ti rendono la vittima assoluta, lo scarto della società, l'agnello sacrificale su cui tutti possono riversare il proprio odio.
    Solo una persona che vive perennemente sul web può dire, senza un'ombra di ironia, una frase come:

    CITAZIONE
    Perché di questi tempi se sei un maschio bianco etero cis e abile, sei fortunato a prescindere e devi solo scusarti di esserlo.

    Voglio partire invece svelandoti un segreto: là fuori, di quello che fai tu, non gliene fotte un cazzo a nessuno. E lo intendo nel senso letterale del termine. Poi tu magari mi dirai che tizio e caio sul gruppo facebook di "Anime & Manga Forever: sezione Poggibonsi" ti han dato dello sfigato e che te lo direbbero nella vita reale. Ma sta roba ha un valore solo nel momento in cui la tua vita è effettivamente quello.
    E non ti sto dicendo "smetti di fare l'adolescente e fai quello che ci aspetta dai 30enni", perchè onestamente pure sto fatto che "devi essere X" a una certa età son tutte minchiate. Ovviamente in qualche modo bisogna campare economicamente, quindi il lavoro è qualcosa che non puoi esattamente evitare, ma anche lì almeno che non ti butti in un ambiente veramente competitivo, troverai che lì assieme a te spesso e volentieri ci son solo altre persone che vogliono campare e basta. E il resto del tempo potrai fare l'adolescente e il cazzo che ti pare con eventuali amici di internet e non: anzi, sarà ancora più fico perchè potrai comprarti tutte le stronzate di plastica che ti pare, senza renderne conto a nessuno. E te lo assicuro, è una cosa fichissima.

    Una volta che inizi a fare una vita che sia definibile come "tua", nel bene e nel male, sti complessi di inferirorità (almeno in parte) inizieranno a sparire a una velocità quasi sorprendente. Ma non per chissà quale magia, ma per il semplice fatto che na volta che (come tutti gli altri) c'avrai i tuoi cazzi e la tua quotidianità a cui pensare, fidati che te ne potrà fottere veramente zero di quello che "LA SOCIETA" può avere contro di te.
    E, prima di essere frainteso, non ti sto dicendo "inizia a lavorare che una volta che ti starai spaccando la schiena come un mulo avrai ben altro di cui piangere rispetto ai piagnistei che stai facendo ora".
    Il "lavoro" in sè non è il punto di arrivo, uno può essere una persona super di successo e avere comunque una vita miserabile. Quello di cui parlo io è il rendersi conto che ti stai raccontando un sacco di cazzate e frasi fatte su quello che c'è là fuori come giustificazione per il rintanarti nel tuo guscio.

    E sai perchè ti dico tutte ste cose con tutta sta certezza: perchè io sono stato te, per certi versi sono ancora te. Ai 30 non ci sono arrivato ancora, ma ho passato la mi adolescenza principalmente davanti al pc e una volta finito la scuola ho passato i successivi 6 anni a far finta di far 3 università diverse, a credere che visto che a un certo punto avevo addirittura avuto la mia prima relazione allora che tutto era apposto, che stavo andando benissimo. Son riuscito a far finta per tot tempo, poi ho passato tutto il 2019 e 2020 a far letteralmente il NEET, conscio appunto del fatto di non aver costruito niente, un fallimento totale, uno spreco d'ossigeno. Chiuso in casa, genitori che lo mantenevano, speranze a zero per il futuro. Non avevo combinato niente, non stavo combinando niente, non avrei combinato niente. Se andassimo a chiedere al me di esattamente 2 anni fa "come pensi sarai tra 6 mesi?", riceveresti, senza alcuna ombra di ironia la risposta "3 metri sotto terra".

    Il punto è che ti sei veramente scolpito in testa tutto sto concetto per cui esistono solo due tipi di persone: quelle che "stanno vincendo" e quelle "che stanno perdendo", e tu, in quanto nella seconda categoria e oltre una certa età, potrai solo continuare ad essere la seconda. Ti dici che "non hai alternative", quando la verità è che semplicemente hai chiuso gli occhi alle alternative. Non sai chi sei, non sai chi vuoi essere, e quindi sei lì, fermo immobile. E non è detto che una volta che muovi i primi passi allora sei a posto, hai la direzione per il resto della vita, ma finchè almeno ti muovi puoi sempre cambiar direzione, in qulche modo. E so che st'ultimo paragrafo è davvero una sequela di frasi fatte, ma è ciò che è.
    Sei un privilegiato coi soldi di mamma e papà? Usalo sto privilegio, fai un corso, studia qualcosa, qualsiasi cosa. Ma non perchè "devi fare qualcosa", ma perchè mi sembri una persona fondamentalmente senza identità, e in quanto tale riesci a vedere le interazioni col mondo solo in questa modalità di "vittoria e sconfitta", "fichi e sfigati", quando poi, nella vita reale (e onestamente anche su internet) alla fine è una questione di offrire agli altri ciò che si è, e vedere da lì come va.
    Non devi essere nemmeno sicuro di cosa vuoi, basta anche il più banale dei "voglio fare questa cosa", e già solo partire da questo è un costruire qualcosa che ha100 volte più valore di tante altre "verità" che hai internalizzato nel corso degli anni.

    Poi sei libero di continuarti a dire che no, tu ormai sei così e non puoi essere nient'altro e che là fuori c'è solo un mondo che ti odia e ti giudica e ti disprezza. E che io sto parlando in quanto persona che non potrà mai capirti e che arriva dall'alto (nonostante sia un altro imbecille che passa fin troppe ore su un forum morto) a dirti che tutto ciò che pensi è sbagliato.
    Però ripeto, io in sti messaggi rivedo tutto il me stesso che son stato fino a poco, pochissimo tempo fa, e che sto ancora lavorando per lasciarmi alle spalle. E ti dico che veramente, appena smetterai di raccontarti tutte ste cazzate sarai già un passo avanti.

    EDIT: Piccolo addendum, voglio ulteriormente specificare che quello che ti sto dicendo non è "lul, alzati e cambia da così a così da un giorno all'altro, ggez": E' un processo che richiede del tempo, e che spesso deve partire andando a guardare alcuni dei rapporti più stretti che hai e ricominciare veramente a rimetterti insieme pezzo per pezzo. E così, un consiglio proprio spassionato, un aiuto di tipo più professionistico in casi come questo può essere un boost non da poco.

    Edited by Knife Man - 11/12/2022, 22:20
     
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    Penso che Coltelluomo abbia detto tutto, a volte io mi domando sinceramente se so ancora esprimermi bene via testo (non l'ho mai fatto tbh) quindi non posso al 100% dirti che ho azzeccato tutto della situazione, ma mi fa piacere sapere che ho bene o male il supporto di Greg su questa cosa.

    Per me ci sta tutto quello che dici sul fatto che sei stato conservato nello stadio embrionale troppo a lungo e sei l'ultimo della cucciolata, ma ti dico che proprio perché non sai combattere questa resilienza nei confronti della crescita allora inizi ad ammorbarti di situazioni e frasi e concetti molto molto sciocchi, "questo è quello, questa cosa andrà per forza così perché sono cosà e le persone sono così", sono tutte robe che magari appunto pensi abbiano un principio e magari talvolta lo hanno anche: non tutti i pregiudizi sono dannosi o benevoli ma sicuro nascono sempre da una combinazione di paura e istinto di conservazione. Si per farla breve, secondo me oltre alle premesse veritiere crei anche situazioni o problematiche che possano prevenire il tuo abbandonare una zona di sicurezza.

    Le persone non sono tutte le stesse e le situazioni sono infinitesimali ma per capirlo dovresti prima cedere quel tuo appiglio ad un gradino superiore agli altri che ti da sicurezza e ti protegge. Devi proprio attivamente sforzarti di pensare che tutti là fuori stanno nella stessa pozza di cose che hanno paura di dire al mondo e che tutti sono imperfetti, anche quelli apparentemente sul carro dei vincitori. Il giudizio che senti calare su di te è prima di tutto il tuo. Sei un dodicenne nel corpo di un trentenne? Molto bene, puoi restarlo in eterno e poi ciclicamente sentirti come un uovo marcio oppure puoi prendere di petto questa cosa con una certa onestà intellettuale e dirti che oh, in ogni caso qualunque cosa sarà meglio di una vita sprecata a domandarsi cosa sarebbe potuto accadere.

    Ora io non mi metterò a tirare fuori i pezzi da novanta e fare un giro introspettivo della mia vita, ma penso che nel bene o nel male se da giovani ci chiudevamo qui e c'è chi ancora lo fa, forse avevamo tutti la radice comune di non saper vivere la vita fuori da questo universo digitale, questo bellissimo bunker emotivo. Nel bene o nel male siamo tutti "fuori tempo" e tutti abbiamo delle falle. Queste falle possono essere la tua lapide per tutta la vita oppure puoi mollarle e mettere in conto che oh, ci sono e vivere comunque. Come puoi, ad ogni costo. Ogni momento che impieghi a piangere sul latte versato è solo un momento di vita che sarà passato e non ritornerà.

    Se hai una testa dotata e funzionante come ritieni, è ora di metterla davvero in moto e stabilire delle tappe da percorrere per colmare quel gap fra il te che sei e il te che pensi vorresti essere. Imho il primo step è smetterla di essere soggiogato ai tuoi pensieri, che ti piaccia ascoltarti è evidente e non è necessariamente un male in piccole dose, ma tu ci sei proprio succube.

    Penso che la sola cosa che posso garantirti è che la vita non è predeterminata, non nella proporzione in cui tu la ritieni e che il cambiamento passa da concreti e solidi mattoni che metti su giorno dopo giorno e che prima accetterai che sono la sola via giusta da percorrere (per quanto umiliante e dolorosa) e prima avrai qualcosa che ti tiene su anche quando sarai tentato di dire che non hai costruito nulla.
    Qualcosa lo hai costruito per certo. Sono sicuro che anche se non memorabile o roba da notiziario, tu abbia già costruito qualcosa e che tu possa trovare il modo di darti forza con essa, per spingerti a intraprendere nuove esperienze, esperienze che potrai apprezzare solo abbandonando davvero questa trappola che è la tua testa.

    CITAZIONE
    sono pieno zeppo di ricordi delle chat e dei forum che conoscevo, delle persone o dei personaggi che conoscevo. Mi ricordo anche di quando ci siamo conosciuti nel chan IRC del TMM e mi hai contattato in privato per darmi il cellulare tarocco (?) di Sandy, perché mi chiarissi con lei e smettessimo di litigare.

    Capisco, personalmente non ricordo moltissimo di quel periodo lì perché mi sembra onestamente di averlo attraversato tre vite fa. Mi rendo conto che anzi se non fossi stato portato alla realtà da una serie infinita di allarmi (vedi tipo Sandy che mi molla) non sarei mai stato l'essere umano che sono ora, che riesce persino a definirsi fiero dei suoi progressi e di chi sta diventando.

    Voglio dire, io praticamente mi laureo questo Aprile (mese crudele) a 32 anni per fare l'Illustratore e il Fumettista. Neanche a dire chessò, il Social Media Manager di Cecchi Paone e non mi ritengo affatto uno sfigato e se qualcuno lo fa onestamente riesco anche ad inquadrare per bene quali idee e influenze esterne lo portano a un giudizio così superficiale.
    Sono entrato nel corso che avevo 7/8 anni più di tutti gli altri e ho capito che più pensavo a quanto ridicolo apparivo e meno facevo ciò che volevo e potevo fare. Ora sono colmo di soddisfazioni, ricordi e gioie che non avrei mai vissuto se non mi fossi cosparso il capo di cenere e avessi ammesso a me stesso che stavo solo rimandando l'inevitabile. Mi suona familiare, ecco.
     
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    Io penso che ciò che si è vissuto nei forum, inevitabilmente per tutti noi, possa aver contato come esperienza ed ampliamento del proprio modo di essere, è stato un modo per potersi rapportare ad altre persone ed imparare a relazionarsi, a vivere situazioni. Come avevo già detto è normale essere attaccati a determinate cose se queste cose hanno fatto buona parte della nostra adolescenza, ed hanno fatto anche da base. Ed io stessa sono molto nostalgica perchè è tutto ciò che ha salvato la nostra adolescenza.
    Non è vero che non avresti ricordi o aneddoti da raccontare perché sono comunque esperienze a livello psicologico.
    Non so se si intende bene il concetto che cerco di spiegare, penso sia stato più sbagliato crogiolarsi nel pensare di aver perso tempo adolescenziale, piuttosto che fare tesoro delle esperienze vissute online e usarle come proprio bagaglio di esperienza.
    Dopotutto ognuno è libero di scegliere come passare il proprio tempo, c’è chi ha formato il proprio carattere andando in discoteca ogni sabato sera e chi in altro modo.
    Questo per dire che non ci sono esperienze giuste o sbagliate, e non c’è una scelta di vita comune per tutti solo perché la maggior parte della popolazione svolge quello stile di vita.
    Ognuno percorre il cammino che è conforme alla propria indole e linea di pensiero, non quello che è conforme all’idea generale della società.
     
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    Edited by Kusa-ri! - 14/12/2022, 23:05
     
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    Credo sia inutile darti un consiglio adesso, su una situazione passata, ma per mia esperienza avevo trovato qualche persona con cui parlare in università perché molti erano fuori sede, quindi persone sole in cerca di amicizia, e soprattutto erano d’aiuto i gruppi facebook, da noi c’era un gruppo del nostro corso dove si chiedevano appunti, info per gli esami ecc. in quel modo era stato semplice attaccare bottone e poi parlare in università, oppure durante l’attesa degli orali molti erano propensi al chiacchierare e scambiare opinioni. Immagino che da te sia stato diverso.
    Per noi che ci siamo abituati a comunicare in una certa maniera credo sia molto utile in primis avere un approccio virtuale, può aiutare molto ad inquadrare le altre persone.

    Capisco comunque perfettamente tutto il discorso e la situazione, perché è difficile riuscire ad immergersi in un meccanismo che continua a girare.
    Piuttosto che riprovare l’università dovresti a mio parere cercare di capire cosa ti piace davvero, ed in cosa sei bravo (può essere anche solo una stronzata inizialmente ai tuoi occhi, qualcosa che ha a che fare col web magari) e dopodiché cercare di costruire qualcosa di tuo partendo da quello. Al giorno d’oggi i lavori e le attività si possono creare, non so cosa ti piaccia nello specifico ma anche solo creare siti web, grafiche, e pian piano tramite i social farti pubblicità e creare un tuo giro.
    Come ho detto precedentemente devi cercare cosa fa per te, cosa è giusto e affine a te, non ciò che la società ti impone.
    Pensi di aver perso tempo, allora inizia a muovere gli ingranaggi, a piccoli passi, inizialmente sembrerà inutile ma impegnarti in qualcosa giorno dopo giorno ti aiuterà a costruire.
    Non serve più pensare a ciò che è stato, ma ciò che sarà lo puoi creare.
     
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    CITAZIONE (Kusa-ri! @ 12/12/2022, 18:48) 
    Forse non vi è chiaro perché lo date per scontato, ma le persone hanno bisogno di altre persone.

    No, mi è chiarissimo e non lo do per scontato per niente, e voglio precisarlo come prima cosa: questa è la base assoluta. Senza questo puoi fare tutti i lavori, tutte le università, tutte le cose che vuoi, non uscirai mai da certi meccanismi. Riprendere il contatto col mondo e con il prossimo (e di conseguenza mettersi in gioco, esporre se stessi) è il primissimo passo. L'avere a che fare con gli altri è letteralmente il modo in cui viviamo, se non la vita stessa. E ovviamente non conosco tutta la tua storia, ma visto come ti racconti di sicuro non è qualcosa che puoi risolvere dall'oggi al domani. E quindi di nuovo, se non lo stai già facendo, ripeto il mio consiglio di eventualmente pensare di andare a parlare con uno psicologo o figure simili. Certe cose sono difficilissime da affrontare da soli, e avere qualcuno dall'altra parte che ti può quantomeno guidare e guardare in un modo un po' più oggettivo non è qualcosa da sottovalutare. Poi magari stai già facendo qualcosa di simile, o hai avuto esperienze in passato e non sei rimasto convinto, ma nel dubbio è un consiglio che preferisco dar sempre. Ma non perchè sei "Kusari il 30enne che ha bisogno dello strizzacervelli", ma perchè ritengo che se uno riesce a trovare il terapeuta giusto, si possono fare dei passi da gigante allucinanti. Ma riconosco che è un discorso complicato e un consiglio che in tante situazioni lascia il tempo che trova.


    CITAZIONE (Kusa-ri! @ 12/12/2022, 18:48) 
    E ve l'ho scritto, qual è questo problema: volevo essere quello che non sono stato da adolescente (o meglio, quello che non sono stato offline). Non volevo semplicemente andare all'università e stare barricato in casa a studiare e macinare esami per laurearmi il prima possibile. No. Volevo una vita.

    Se l'obiettivo è: "vivere alla giornata, ridere dei disagiati, rimorchiare, essere al centro dell'attenzione e pensare di avere ancora tutta la vita davanti, di poter fare ogni cosa che voglia" [cit.] invece di studiare per diventare Ingegnere Planetario, centrarsi sui propri obiettivi e ignorare quello che il prossimo pensa di te non funziona; è un nonsense siderale.

    Mi spieghi perchè l'unica esperienza di vita che ha senso di essere vissuta è questa iper specifica visione dell'adolescenza che neanche gli anime Slice of Life di ragazzine spensierate? E perchè la sola alternativa è quest'altra cosa da sigma grindset in cui esiste solo e solamente questo studio in cui rinunci a tutto il resto? Cioè si torna sempre a questo bianco e nero. "Volevo essere A, non volevo essere B". Perchè non esiste altra strada di vita nella tua testa che può valere qualcosa? O sei davvero convinto che visto che non hai finito l'università a 24 anni la tua sola strada sia essere un vecchio con un CV vuoto alla ricerca di un lavoro che non c'entra niente con la sua laurea? Sei VERAMENTE convinto che non esistano sfumature, o possono magari esserci aspetti che non hai proprio considerato?

    Ma alla fine il problema non è una questione di "convincerti" di qualcosa. Tu stesso lo spieghi molto bene: sei isolato, ti senti senza sbocchi e vivi una vita di merda. Potrei stare anche qua a dirti che no, non esiste solo l'università e la laurea e che visto come si è evoluto il mercato del lavoro ad oggi esistono scuole che nel giro di un anno ti fanno fare dei corsi mirati all'assunzione con aziende vere, serie, e che poi vieni infilato (praticamente dal nulla e senza conoscenze pregresse) in un contesto in cui puoi iniziare a costruirti un curriculum e una carriera. E non parlo di far il bidello, parlo di corsi come programmatore, amministratore di sistema, tecnico di fibra (e anche tanto altro al di fuori dello STEM).

    Non sto cercando di venderti una soluzione, quello che dico però è che quelli che dovrebbero essere i tuoi sistemi di supporto principali (famiglia ecc.) son stati palesemente deludenti, e che lasciato così a te stesso è quasi naturale che ormai vivi nella tua testa, e non riesci a far nulla. Ed è di nuovo qui che replico il mio primo consiglio: se puoi, trova qualcuno a cui affidarti. L'idea che si fanno tante persone di un terapeuta è che tu vai lì un'ora a sfogarti come con un tizio qualunque, annuiscono un po', e poi li devi pure pagare.
    Che poi appunto, hai pure un livello di auto-coscienza non da poco, descrivi in modo molto chiaro quello che senti e i processi mentali che hai, ma continuo a pensare tu abbia una concezione dei rapporti umani fortemente distorta. Parli sempre in termini di "cos'è che mi manca, non sono abbastanza fico, perchè non son interessante agli altri?", un gioco dove c'è chi vince e c'è chi perde, e perdere significa essere la feccia della società.
    In questa visione alla fine è semplicemente un gioco in cui devi riuscire a convincere questi fantomatici "altri" che vali qualcosa, e che quindi meriti di essere parte di questo gruppetto. Ma ti faccio una domanda, a costo di essere leggermente presuntuoso: hai mai avuto un genuino interesse nei confronti di una persona, in quanto tale, un qualcosa che ti ha fatto dire "hey, forse ho in comune qualcosa con questa persona", una banale curiosità.

    Perchè, e magari lo hai fatto solo per rendere più comprensibile il discorso, finora hai sempre espresso "gli altri" come una specie di creatura indistinta, e la sola volta che hai menzionato una persona singola è solo per parlare di quelle ragazze che non ti filavi. Ora tu mi dirai "eh ma se non vengo accettato nei gruppi sociali come faccio a trovare interesse per le persone?", però secondo me è proprio un indicatore di come vedi i rapporti umani, e l'ennesima espressione rigidissima e inscatolata che hai di un sacco di cose: c'è solo A e B, in cui A è il risultato bello e B la merda. E se hai mancato la finestra di tempo per essere A, ti toccherà essere B in eterno, così è la vita.

    Penso che andare oltre questo sarebbe solo ripetermi, spero solo che anche solo una riga di ciò che ho scritto ti abbia dato quantomeno un possibile spunto di riflessione.
    A prescindere, spero tu riesca ad uscirne prima o poi.

    Edited by Knife Man - 12/12/2022, 23:50
     
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    In questo stato, alla soglia dell'ictus, col peso che continua ad aumentare perché non ho pasti regolari e ingurgito gelato quando mi prende un attacco di fame, mi viene la malsana idea di raccontare i fatti miei su internet, soprattutto per cercare di capire come mai nessuna ragazza nell'arco degli anni accademici abbia mostrato il minimo segno di voler avere a che fare con me nonostante lo squilibrio di genere. A questo punto mi si spalancano le porte dell'inferno e sprofonderò in flame con donne che mi additano come un incel misogino e uomini che tentano di vendermi le loro teorie sul rimorchio e modelli di mascolinità antiquati; anche se fondamentalmente la maggioranza delle risse si spostavano sulla sfera lavorativa e venivo stigmatizzato in quanto adulto parassita e borioso che deve rendersi conto di non valere nulla né di poter pretendere alcunché (meno che mai di piacere a una donna)... e mi mandavano a zappare.

    Invece di fare l'università sono stato chiuso nel monolocale a litigare coi miei hater.

    Raccontare le tue cose su internet è forse la sola azione sana e benevola per te stesso che tu abbia intrapreso mi pare di capire. Esporsi e mettersi a rischio comporta una dose di intraprendenza ed è un passo importante capire che sei prossimo ad un punto di non ritorno. Detto questo risponderò meglio domani, ora è tardissimo e mi andava di fare un salto. Alla fine Greg è forte e ti sa dire bene o male le stesse cose che ti direi io.

    Per me è abbastanza evidente che il tuo primo step è appunto ammettere di aver bisogno di procedere nella vita, nonostante la lista infinita di motivazioni per come e per cui andrà male o sarai fuori tempo. Lo sarai sì, ma se non ti muovi ora, lo sarai ancora di più. Il tuo discorso generale a questo punto ammonta a "se la vita non va come dovrebbe secondo me, non voglio nemmeno viverla" e se ci rifletti lascia il tempo che trova e sembra solo una frase che ci dice esattamente quanto hai bisogno di agire anziché constatare costantemente come ora tutto sia "irrecuperabile".

    Io te lo dico e so che è una frase stigmatizzata e so che non saprai prenderla con la giusta dose di ottimismo, ma hai bisogno di rivolgerti oltre che a qualcuno che possa darti consigli pratici come possiamo farlo noi, anche a qualcuno che sa indirizzarti meglio e professionalmente in un percorso sano di maturazione. Spero non ricorreremo a cliché banali che magari avrai sentito qui e lì, se ti dico: cerca un sostegno psicoterapeutico (non psichiatrico, mi raccomando). Hai necessità di confrontarti con una persona che sappia darti i mezzi e l'ascolto e la cura di cui necessiti in questo momento e di cui sicuramente necessiti da molto, molto tempo. Non sarà una cosa immediata e può anche darsi che tu debba scrutare un po' alla ricerca della persona giusta, ma una volta trovata dagli veramente il 100% della tua fiducia e renditi vulnerabile come stai facendo ora. E' una grande cosa, una cosa buona.

    Ci siamo passati in tanti e ti garantisco che se vuoi procedere questo è davvero il modo giusto. Il solo modo giusto, mi sento persino di dire.
     
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    Edited by Kusa-ri! - 14/12/2022, 23:04
     
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