Apatia

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  1. ~ Lev
     
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    CITAZIONE (Kus never ends @ 23/11/2020, 10:18) 
    Ciao Leventhan; sicuro non ti manchi niente?

    Sei privilegiato e non ti puoi lamentare... Si tratta di quello che pensi, o di quello che pensi dovresti pensare?

    Non usare la ragione per soffocare l'insoddisfazione: anche perché, come vedi, non puoi.

    Tiro a indovinare: stai cercando di soddisfare un bisogno (spirituale? esistenziale?) nel modo sbagliato?
    I tuoi successi e le tue passioni sono un bene, ma forse non colmano il vuoto giusto.

    Ciao, Kus.
    Quando mi sono definito impossibilitato a lamentarmi, un po' si trattava effettivamente di quel che pensavo di dover pensare, come dici tu, e un po' era retorica, visto che, alla fine, mi sono lamentato eccome. Comunque, ti ringrazio per avermi consigliato di non usare la ragione per soffocare l'insoddisfazione perché, effettivamente, è proprio quello che ho cercato di fare, pur consapevole dell'inutilità ed anzi del carattere deleterio dello sforzo.

    Per rispondere alla tua seconda domanda, provo a spiegare un attimo meglio cos'è che desidero tanto. Quando parlo di sentirmi vivo, mi riferisco al recupero di una sensibilità che mi animava quando ero più giovane, e che mi faceva essere connesso al mondo, come se tutte le cose e persone avessero qualcosa da raccontarmi e mi toccassero intimamente, provocandomi fortissime impressioni di commozione e imminenza, come se un grande mistero dovesse essere svelato da un momento all'altro. È questo specifico sentire che mi manca da sette anni, e la cui assenza mi ha fatto sprofondare in uno stato di torpore e di alienazione, come se fossi in una bolla. Porre come scopo della mia vita il ritrovamento di quel che ho perduto, però, pur essendo l'unica cosa che ancora mi muove, mi pone necessariamente in un'impasse, perché non c'è nulla di specifico che io possa fare per ottenere quel che cerco: non è un obiettivo a cui io possa lavorare, non è un traguardo che possa raggiungere seguendo delle tappe, non è un sogno che possa rendere realtà elargendo il mio impegno in una direzione o l'altra: parliamo, semmai, di qualcosa di simile all'attesa di una grazia che discenda dal cielo. Ho sperato che dare una regolata alla mia quotidianità, fino a pochi mesi fa semplicemente disastrata, potesse aiutarmi in tal senso, ma ora capisco che è servito "solo" a garantire la mia sopravvivenza fisica. Cosa posso fare, invece, per colmare il vuoto che percepisco relativamente a tutti gli altri ambiti della mia esistenza? Nonostante abbia, come ho già detto, perfettamente compreso che la mia è un'attesa, qualcosa in cui devo sperare passivamente, non posso fare a meno di chiedermelo.
     
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5 replies since 22/11/2020, 19:32   185 views
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