-
.
Sono stanco.
Anche se di fondo esistono in me una curiosità ed una passione - se non proprio una dipendenza - reali, ho sempre vissuto il mio rapporto con la letteratura, la filosofia e la musica in relazione ad un ineluttabile complesso di inferiorità che provo nei confronti di più o meno chiunque condivida simili interessi - nella realtà circostante e soprattutto su Internet -, e mi sono sempre fatto in quattro per leggere, ascoltare, documentarmi, esplorare, studiare, conoscere e capire, essenzialmente per non soccombere all'idea di essere un insignificante, inutile ignorante privo di sensibilità e capacità di discernimento.
A nulla è valso rendersi conto dell'infinita ambivalenza della cultura e ricevere quel po' di nozioni su come funzionano i nostri cervelli tali da dimostrare che discorsi di oggettiva superiorità o inferiorità in quest'ambito valgono ancora meno che in qualsiasi altro: basta che mi passi sotto gli occhi un qualsiasi articolo dell'ennesimo under 30 che, sfoggiando con sagacia e tragica autoironia le sue conoscenze infinite su più o meno tutto lo scibile umanistico e su ogni scienza dura e/o teoretica, dice la sua su questo o quello, o che incontri un universitario qualsiasi che si porta dietro una sfilza di 30 e lode, un'intera biblioteca mentale e la faccia tosta della sicurezza assoluta (o la ritrosia di una pacata superiorità), ed ecco che mi sento di nuovo inadeguato a stare al mondo.
Allo stesso tempo, vivere in una zona non ricca di Napoli mi mette ogni giorno a confronto con chi lavora da mattina a sera e si fa il mazzo per sopravvivere, combattendo nel tentativo di tirare avanti la baracca: questo non fa che alimentare la mia amarezza, perché non colgo il senso di tutto il dolore ed il travaglio a cui assisto, ma allo stesso tempo mi sento un verme perché non mi prendo la "responsabilità" di farmene carico anch'io, trovandomi un mestiere.
Ma alla fine, che c'entro io con questo caos di mostri ultracompetitivi? Che senso ha allontanarsi ulteriormente da quelle felicità e vitalità che sentivo da preadolescente, in favore di queste spedizioni avvilenti e deprimenti in territori di rabbia e frustrazione?
Lo ammetto, non voglio soffrire: voglio la mia dolce mediocrità, fatta dai miei amici, qualcuno con cui fare o ascoltare un po' di musica, quei due-tre scrittori e musicisti che davvero contano nel mio immaginario, ed una vita lentissima in un borgo qualunque con un lavoretto qualunque, lontano dalle città, dalle Università, dalle librerie, dai caffè letterari, dalle mostre, dai musei, dai cinema, dai centri culturali, dalle connessioni veloci, dalle grandi catene e dalle aziende, dall'incitamento alle spese inutili, dai locali dove regna l'autoannullamento tramite flirt tristi e conversazioni che scimmiottano le sceneggiature di qualche telefilm, da questi campi di sterminio in cui non sono capace di dar mostra di uno spirito battagliero che non ho.
Io di questa roba, di quest'arte, di questo giochino della sublimazione, non so e non capisco niente. Basta.
E mi sono anche rotto di esprimermi così, ma non so farlo diversamente.
Farò come ho detto, me ne andrò e troverò la mia pace.
Edited by Lev ~ - 28/1/2019, 02:38
. -
.
Permettimi di risponderti.
Da quando ho cominciato a tornare qua i primi post che leggevo erano i tuoi e a me hanno trasmesso e trasmettono tutt'ora una grande intelligenza, un grande rispetto.
È triste vedere te come qualsiasi altra persona (me compreso) arrancare in questa inadeguatezza, ma so che alla fine troveremo il nostro mezzo, il nostro posto adatto e non conterà mai il "livello" di esso, solo come ci troviamo noi.
Trova la tua pace com'è giusto che sia.. -
.Permettimi di risponderti.
Da quando ho cominciato a tornare qua i primi post che leggevo erano i tuoi e a me hanno trasmesso e trasmettono tutt'ora una grande intelligenza, un grande rispetto.
È triste vedere te come qualsiasi altra persona (me compreso) arrancare in questa inadeguatezza, ma so che alla fine troveremo il nostro mezzo, il nostro posto adatto e non conterà mai il "livello" di esso, solo come ci troviamo noi.
Trova la tua pace com'è giusto che sia.
Ti ringrazio di cuore per le parole gentili. :3
Auguro anche a te di riuscire a lasciarti alle spalle il pantano che ti trattiene (in caso, questa sezione è qui apposta per parlarne).
Purtroppo, quello dell'inadeguatezza è uno dei tanti problemi che di questi tempi attanagliano una grossa parte degli under 35 occidentali in un'impasse infinita, temo. Il guaio è che, per forza di cose, molti ci resteranno intrappolati per tutta la vita.. -
.
Ovviamente rivedo nelle tue parole i pensieri, le riflessioni ma soprattutto le insicurezze che mi hanno tormentato fino alla laurea e che ancora tendono ad emergere nei momenti più difficili. Devo dire che la miglior medicina, purtroppo, è sempre stata vedere come le persone per cui nutro stima abbiano lo stesso sentire.
Non so se può valere anche per te, per quanto mi riguarda ho capito che dietro a questo desiderio di semplicità ed evasione si nasconde una cazzo di paura - non solo paura di soffrire, o di finire risucchiata da un vortice di complicazioni, ma anche e soprattutto paura di scoprire i propri limiti, di capire con esattezza cosa non sono e non posso essere. Una enorme croce quando rincorri un te stesso ideale con aspettatire obiettivamente irragionevoli.
So che le mie parole non serviranno a molto. Tuttavia, da persona costretta a bazzicare negli ambienti che sdegni in questo sfogo, mi fa piacere poterti assicurare che la "capacità di discernimento", così come la chiami, spesso non collima con la cultura o le abilità della persona. Detto semplicemente: ci saranno persone più acculturate ma più incapaci di te, persone più semplici ma più in gamba di te, persone più acculturare ma in gamba quanto te, e così via. E questo non risolve nulla, di per sé, ma può aiutarti a vedere il tuo rapporto con gli altri sotto un'altra prospettiva.
Forse, come me, quando ti ritroverai a competere per una possibilità di carriera, capirai che prima non avevi ragione alcuna a crearti dei paragoni. È difficile da spiegare e non sono in grado di farlo. Ti posso dire che l'intellettuale under 30 con la sua sfilza di lodi e i suoi articoli ignegnosi fa esattamente quello che facciamo tutti: cerca di stabilire un suo posto nel mondo. Quando ti senti perso nessun risultato è abbastanza per raggiungere la pace.
Se sei come me, e come un po' tutti noi ragazzi da quel che ho notato, non vuoi davvero rifugiarti nella tua bolla, è che forse non sai rispondere alla domanda: sono disposto a sacrificare qualcosa per sentirmi realizzato? Purtroppo ciò che conta (per te) non si raggiunge senza rischi e rinunce.
Per il resto ho solo una sfilza di motivi ripetuti quanto veri: fai quello che desideri, secondo coscienza, senza pensare agli altri. Cosa ti piace di tutto quello che hai letto? Cosa vuoi approfondire, cosa meno? Cosa pensi sia servito e ti serva per sentirti bene? Per citare in parte proprio un vecchio utente di questo forum, essere persone intelligenti non significa saper fare di tutto, ma agire con intelligenza.SPOILER (clicca per visualizzare)E comunque posso aver detto una marea di cazzate. -
.
Io non credo l’essere umano sia fatto per essere mediocre, cioè, ti sembra di volere qualcosa finché non la hai, poi perde quel luccichio che ti attirava è proprio perché non sei fatto per la mediocrità cerchi di distinguerti (ognuno a suo modo).
Molti filosofi basano le loro riflessioni su quello che più che stanchezza io vedo come insoddisfazione, ma questo già lo saprai e magari hai già riscontrato analogie tra le tue situazioni e quelle da loro descritte, ma non si sa mai, prova a rileggere o solo a ripensarci; spesso non risolve ma fa sentir capiti.
L’arte va conosciuta Perché bella, non per vantarsene, l’ho detto parlandone con te anche in un’altro topic mi sembra, leggi studia ed informati più del necessario riguardo a quel che vuoi esplorare non a quello che ti senti in obbligo di conoscere. A nessuno frega nulla di quanto ne sai di qualcosa (a meno che non ci sian soldi di mezzo, se ti chiamo come idraulico mi preme tu abbia idea di cosa sia una tubatura); nessuno ti giudica (se non qualche idiota che non merita attenzioni), è un “pensa a godertela”, magari però questi miei consigli son dettati dalla mia piccola età, che magari devo ancor scoprire tanto.
Non ti abbattere Lev, che mi vien tristezza a pensarti giù (sebbene non ci conosciamo). -
.
Sashy, ti ringrazio per l'attenzione e la premura con cui hai risposto. :3
Ho riflettuto per tutto il pomeriggio sulle tue parole, e con mia sorpresa ho fatto una certa fatica a capire quale sia il mio livello di identificazione con ciò che dici; questo mi spaventa, perché è indicativo di quanto io sia smarrito attualmente.
Però, quella specifica paura di cui parli, nascosta fra le tante che ho saputo identificare, mi è sempre sfuggita nonostante ne avessi una vaga consapevolezza. È in parte un sollievo vederla nitidamente, ora, e non potersi dare ad aggiramenti che finiscono solo con l'accrescere il senso di soffocamento.
Avrei qualcosa da dire anche su ogni altro punto del tuo post, ma davvero non riesco a dare una forma precisa a risposte che continuano a confondersi e a contrariarsi. Mi dispiace molto, non vorrei generare spaesamento e sospensione, non riuscire a comunicare. Grazie di nuovo, comunque, e scusa il casino.
---
Kid (pardon, non mi abituerò tanto presto al tuo nuovo nick), diciamo che la questione esula un po' dal discorso che fai tu (anche perché nessuno mi giudica male, tutt'altro), però capisco cosa ti abbia portato a certe conclusioni.
Comunque non preoccuparti, alla fine me la cavicchio sempre ~. -
.
Chiamami come e dove vuoi, da come ho storpiato il tuo nickname completo in passato posso sopportarlo .
Sradicarsi |
