Kingdom Hearts: A New Beginning

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  1. Airk.
     
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    - Chapter III: Misteri (ir)risolti -

    Ormai la sera era calata e tutto era caduto nel silenzio della notte. Un magnifico cielo stellato, immenso e spettacolare era visibile sopra l'isola.
    Sulla spiaggia, un allegro fuocherello scoppiettava, rompendo di tanto in tanto la quiete presente nei dintorni.
    "Non ci hai ancora risposto" esordì Riku.
    Axander alzò veloce lo sguardo sul ragazzo.
    "Sì, hai ragione. Perdona la mia maleducazione. Come avrete già intuito io mi chiamo Axander. Axander e... basta. Non ho un altro nome" rispose semplicemente.
    Tutti e quattro i nostri amici erano seduti su dei piccoli tronchi posizionati attorno al falò.
    "E da dove vieni?" continuò Riku.
    Sora e Kairi, intanto, ascoltavano attentamente il dialogo tra i due, senza interromperli e pronti ad esporre i loro dubbi qualora ne avessero avuto occasione.
    "Da dove vengo tu mi chiedi. Da una città abbastanza distante da qui"
    Alzò un dito verso la volta stellata.
    "Da un altro mondo. Vengo da una città chiamata 'Città di Mezzo'.La conoscete?"
    All'udire quelle parole Sora si alzò in piedi.
    "Dici sul serio? Vieni dalla Città di Mezzo?" domandò.
    "Non mi pare di aver parlato qualche strana lingua antica. Sì vengo da lì" rispose inarcando un sopraciglio.
    "E... com'è ora? Intendo, chi ci vive lì?" continuò a chiedere.
    "Ovviamente non so i nomi di tutti, ma ho qualche amico che risiede lì con me. Una volta so che era il principale luogo dove si ritrovava la gente che aveva dovuto lasciare il proprio mondo. Ora invece è una normalissima città" rispose Axander.
    Rimase un attimo in silenzio.
    "Da come me lo hai chiesto presumo tu ci si stato più di una volta"
    "Sì, infatti" rispose Sora, ricordandosi che lì aveva incontrato tutti i suoi amici.
    Riku osservò gli altri, quasi con rimprovero.
    "Sora, parleremo dopo di questo" disse rivolgendosi poi all'altro "Ora vogliamo sapere perchè sei qui e cosa vuoi da noi. E soprattutto cosa ne sai tu di quello che è successo questo pomeriggio. Intendo dire la tempesta che abbiamo visto tutti"
    Axander sorrise, quasi divertito.
    "Quante domande ragazzo. Sei molto curioso. E a volte la curiosità la si paga con un caro prezzo" aggiunse infine con espressione seria.
    Riku deglutì, quasi fosse intimorito dal misterioso personaggio e dalle sue parole. Non lo diede a vedere, non era da lui avere paura di qualcuno. Eppure era così.
    "E comunque" continuò "sono qui perchè ho bisogno di voi. Ho bisogno del vostro aiuto. Dell'aiuto del prescelto detentore del Keyblade" affermò spostando lo sguardo su Sora.
    Le fredde iridi mettevano soggezione a chiunque contraccambiasse lo sguardo di Axander. Anche Sora provò la stessa sensazione di Riku, riuscendo però a mascherarla con scarsi risultati.
    "Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più, da tutto ciò che ho sentito in giro sulle tue imprese, Sora. A quanto pare c'è da lavorare parecchio" alzandosi e osservando i tre ragazzi.
    "Tre mesi" disse infine.
    Sora, Riku e Kairi, si guardarono con aria interrogativa.
    "Tre mesi per prepararvi. Questo non sarà un viaggio come gli altri, qualunque esso sia stato" disse con aria divertita Axander.
    "E allora, cosa mi rispondete?" cennando lievemente con il capo verso il mare "Quella tempesta ha segnato l'inizio. Prendere o lasciare. Fidarsi di me o andare incontro alla fine. A voi la scelta"
    concluse con aria solenne.
    Sora era titubante di fronte a tutto ciò, non sapeva cosa fare. Riku si alzò subito, con sguardo fiero e sereno in volto. Sorrise.
    "Io mi fido. Il mio cuore dice che devo fidarmi. E io accetto"
    Axander sorrise, abbassando il capo.
    "E voi due?"
    Kairi si alzò.
    "Anche il mio cuore seguirà quello di Riku"
    "E tu Sora?" chiese infine Axander. "Il tuo cuore cosa ti dice di fare?"
    Sora si alzò lentamente, tenendo il capo chino e osservando per terra. Una volta in piedi esitò qualche istante. Poi alzò lo sguardo verso gli altri. Stava sorridendo.
    "Accetto"
    Gli altri sorrisero.
    "Bene. Mi sembrate un pò fuori allenamento voi due nullafacenti" disse Axander osservando sia Riku che Sora, con le braccia incrociate "Domani inizieremo, mentre tu Kairi" voltandosi verso la ragazza, che ora si trovava alla sua sinistra "Potrai fare quello che vorrai" prendendole la mano e baciandogliela, come un vero gentiluomo.
    Kairi sorrise imbarazzata.
    Gli altri osservarono la scena con disapprovazione. Riku si girò infine verso Sora, con aria di sfida.
    "I mondi sembrerebbero di nuovo in pericolo. Sei pronto?"
    L'amico annuì.
    "Prontissimo"

    "E' tutto inutile" disse tirando un calcio ad un grosso blocco bianco, probabilmente di marmo, facendolo partire contro una catasta di altri blocchi.
    "Che cosa spera di trovare qui Ilfrien? Non c'è assolutamente niente!" sbottò con aria irritata una figura incappucciata.
    "Stai zitto e continua a cercare" rispose stizzita un'altra losca figura.
    Stava cercando sotto una catasta di blocchi bianchi, spezzati e dalle forme irregolari. Li sollevava come se niente fosse, data la gigantesca mole.
    I due stavano cercando qualcosa e nella ricerca avevano demolito un pò di cose.
    "La tua solita delicatezza Nathan" disse di rimando l'altro.
    "Qua non c'è niente, come in tutto questo castello decadente e malridotto" disse Nathan irato. Nella sua mano destra comparve un'enorme ascia bipenne che venne conficcata contro quella che sembrava un'altissima colonna bianca. Si formarono delle crepe e dopo pochi attimi, la struttura crollò su sé stessa, sfasciandosi all'impatto col suolo.
    Il più basso tra i due scosse la testa, alzando le spalle.
    "Dovremo accontentarci di quelle cartacce trovate all'ultimo piano" concluse.
    Nathan annuì, dopo essersi calmato.
    "Va bene, Grelwan. Torniamo da Ilfrien con ciò che abbiamo trovato, prima che quegli strani esseri bianchi tornino a darci fastidio"
    Grelwan rise.
    "Come vuoi" osservandosi attorno pensieroso "Certo che questa stanza è proprio strana. Non so spiegare il significato di questi tredici troni"
    "Saranno appartenuti a quelli stolti di cui ci ha parlato Ilfrien. Lascia perdere"
    Detto ciò, Nathan scomparve, avvolto dall'oscurità.
    Grelwan si guardò attorno un'ultima volta. Alzò poi la mano destra, schioccando le dita. Infine, con un ghigno, scomparve anch'egli.

    -[.:Fine Capitolo III:.]-
     
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