Kingdom Hearts: A New Beginning

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  1. Airk.
     
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    Grazie mille per il complimento :lol:
    Adesso inzio il primo capitolo... Lo so, sarà un pò palloso, ma ogni buon racconto che si rispetti deve avere le parti noiose da contrapporre a quelle avviccenti. :sese:

    - Chapter I: Una famosa isola -

    Un anno. Dodici mesi. 365 giorni. Quello che volete. Era passato poco più di un anno da quella serie di avvenimenti che avevano scosso i violentemente i mondi. Era passato un anno dalla disfatta di Xemnas. Era passato un anno dall'ultima avventura che aveva visto Sora e i suoi amici combattere per l'ennesima volta contro la minaccia degli Heartless e dei Nessuno. Dell'Organizzazione XIII.

    "Sora! Ehi, Sora.."
    Gli occhi si aprirono lentamente, accompagnati da un leggero sbadiglio. Sora si mise a sedere, stiracchiandosi. Era già qualche ora che stava dormendo, comodamente sdraiato sulla spiaggia, cullato dalle onde del calmo mare a qualche metro di distanza. Ancora un pò intontito si guardò attorno in cerca della voce che lo aveva svegliato.
    "Finalmente dormiglione! E' da un pò che ti cerco!" disse una voce femminile alle sue spalle.
    Sora si alzò, sbadigliando per l'ultima volta. Quindi si volse verso l'amica, sorridendo.
    "Ciao Kairi" la salutò semplicemente, mentre si massaggiava il collo.
    La ragazza sorrise a sua volta.
    "Riku e gli altri ti stavano cercando, ma non avendoti trovato hanno deciso di andare in giro da soli" disse Kairi.
    Sora rimase un pò peplesso. Poi sospirò.
    "E' già la quarta volta che lo fanno, se ne vanno senza dirmi nulla. Eppure lo sanno che vengo qui" disse Sora sbuffando, con le mani ai fianchi.
    Kairi si mise a ridere, era particolarmente allegra quel giorno.
    "Non ci trovo niente da ridere" replicò Sora, fingendosi offeso, ma anch'egli non riusciva a trattenere le risate.
    Rimasero poi per qualche attimo in silenzio, osservandosi. Infine Sora si voltò verso il mare, guardando dritto d'inanzi a sé, verso l'orizzonte.
    "Che cosa stai guardando Sora?" chiese la ragazza avvicinandosi e affiancandosi a lui, prima fissandolo per poi volgere a sua volta lo sguardo verso il mare.
    "Stavo pensando" rispose Sora.
    "A cosa?"
    "Ci penso tutti i giorni. Vedi, tornando sull'isola, più di un anno fa, mi sentivo felice. Ero felice di tornare finalmente a casa, di reincontrare i miei amici, di poter stare tranquillo su quest'isola assieme a te, Riku e gli altri, per sempre. Ma ora" sospirò.
    Kairi lo fissò negli occhi, quasi come sapesse cosa stesse provando il suo migliore amico.
    "Ti mancano" disse piano.
    "Sì. Paperino, Pippo, il Re. Quasi sento nostalgia di tutte le avventure che abbiamo passato" ammise, con un mezzo sorriso.
    "Non vedo perchè tu debba rattristarti così" aggiunse l'amica "In cuor mio sono sicura che un giorno li reincontreremo e che magari"
    Una fortissima scossa di terremoto interruppe le sue parole. Perse l'equilibrio, cadendo addosso a Sora che a sua volta si ritrovò per terra. Si alzarono poi lentamente, guardandosi attorno preoccupati.
    "Che cos'è stato?" chiese Kairi.
    "Non lo so" rispose Sora.
    Ad un certo punto udirono un rumore di passi alle loro spalle, che si avvicinavano velocemente. Si voltarono e videro un ragazzo correre nella loro direzione.
    "Sora, Kairi" urlava il ragazzo.
    "Riku" disse Sora.
    Arrivato dai suoi amici, Riku si fermò, con il fiatone.
    "Avete sentito anche voi? La terra che tremava..."
    "Sì, ma che cosa può essere stato?" domandò Kairi.
    Riku si voltò, dando le spalle ai due, e, senza dire una parola, indicò il mare.
    In mezzo alle sconfinate acque stava accadendo qualcosa. Grigi nuvoloni si stavano ammassando in lontananza. Fulmini e lampi accompagnavano la tempesta che si stava formando.
    "E quello... che cos'è?" domandò Sora, l'aria visibilmente preoccupata.
    Riku aprì la bocca per parlare, ma non fu abbastanza veloce a rispondere che subito tutto cessò, con un tremendo boato in sottofondo. Il mare, che si era improvvisamente agitato, ritornò in pochi istanti calmo e pacifico.
    "... Non ne ho la più pallida idea" concluse Riku.
    "Allora è un bene che ci sia qui io" disse una voce alle loro spalle.
    Tutti e tre si voltarono. Dietro di loro apparve una figura incappucciata, con indosso un soprabito nero.
    Con le braccia incrociate li fissava, immobile come una statua.

    -[.:Fine Capitolo I:.]-
     
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