Kingdom Hearts: A New Beginning

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    Salve a tutti. Ho intenzione di postare qui una mia fan fiction (che brutto nome, fiction mi da l'idea di telefilm) di Kingdom Hearts interamente inventato da me, tutto uscito dalla mia fantasia. Ogni riferimento a persone e/o avvenimenti reali è puramente casuale.
    Premetto che penso a questa storia da oltre settembre del 2006 e sto cercando sempre maggiori spunti per migliorarla.
    Pertanto inizierò a postare dal Prologo e se qualcuno ha voglia di leggere, ben venga, i vostri giudizi mi saranno molto utili (oh, non siate troppo severi che poi piango ç__ç) XD

    - Prologo -

    "Molte sono le leggende che gli uomini si trasmettono di generazione in generazione. Una in particolare mi ha sempre affascinato" disse parlando lentamente il vecchio.
    Una piccola folla si era radunata tutt'attorno a lui per ascoltare l'ennesimo suo racconto.
    "Quello che vi sto per raccontare risale a millenni e millenni fa, risalendo all'origine del tutto."
    Alle sue parole un leggero vociare si diffuse tra gli astanti, incuriositi dalle sue parole. Poco lontano vi era un ragazzo. Sembrava un ragazzo normale, occhiali che gli donavano un'aria da intellettuale, una giacchetta rossa, jeans piuttosto larghi, scarpe da ginnastica... E un berretto. Uno di quei berretti di lana, senza visiera, nero con un piccolo stemma ricamato all'altezza della fronte del ragazzo.
    Osservava, silenziosamente. Non gli interessava ascoltare quella stupida storiella da quattro soldi. Aveva cose più importanti da fare. Molto più importanti. Quindi, con le mani in tasca, si allontanò per la via principale, scomparendo in mezzo alla gente che affollava il mercato.

    Passò il pomeriggio e ci si avviava verso sera. Il cielo cominciava ad oscurarsi, fitte nubi promettenti pioggia coprirono lentamente la volta stellata. La piazza della cittadina lentamente cominciò ad oscurarsi, illuminata solo dalla debole luce dei lampioni. Tutt'a un tratto iniziò a piovere, prima qualche goccia, per poi trasformarsi in un acquazzone bello e buono.
    Una sagoma apparve da una via e, con passo felpato, si diresse verso il centro della piazza. Uno strano tipo con indosso un'armatura ben lavorata e ricca di dettagli e, ovviamente, una spada al suo fianco. Una mantellina con un cappuccio lo teneva al riparo dalla pioggia.
    L'uomo, apparentemente giovane in volto si fermò al centro della piazza, osservandosi brevemente attorno.
    "E' in ritardo" pensò tra sé.
    Pochi secondi passarono e qualcuno apparve da ovest. La pioggia oscurava la sua figura, la rendeva poco visibile ad occhio umano. Si avvicinò sempre di più e, a pochi metri dal presunto guerriero, si fermò.
    "Aspettavi me?" domandò il nuovo giunto.
    Il guerriero si voltò, con un ghigno dipinto sul volto.
    "Certamente caro il mio..." rispose, quando un boato tremendo si udì in lontananza. Il solito temporale.
    "Mi fa piacere che tu ti sia ricordato di me" replicò l'altro, senza un sorriso dipinto sul volto. La luce di uno dei lampioni gli illuminò leggermente il volto. Era il giovane dalla giacca rossa.
    "Non ho ancora capito perchè mi volevi incontrare" disse il guerriero.
    Il giovane, senza aggiungere altro, scostò di lato la giacca, scoprendo così i foderi di due pistole, revolver dall'aspetto futuristico, poco sopra la cintura. La mano destra andò velocemente ad afferrare l'arma nell'apposito fodero e venne estratta.
    "Per debellarti" rispose.
    Subito il ghigno sparì dal volto dell'uomo che andò ad impugnare velocemente la spada con la diritta e, senza attendere oltre, si gettò con uno scatto sul giovane con un letale fendente. Il colpo sembrava andato a segno, aveva tagliato di netto la figura del giovane. Ma non era altri che un ologramma.
    "Che diavoleria è mai questa?" urlò il guerriero, in preda ad una forte ira.
    Il giovane era alle sue spalle, a poco meno di un metro, la pistola puntata verso la testa del guerriero.
    "La tua stoltezza non ti porterà da nessuna parte..."
    Il guerriero di girò di scatto, tentando di colpire il ragazzo al fianco, ma la spada trapassò soltanto un altro ologramma.
    "... da nessuna parte..." riecheggiava la voce.
    Ora il giovane si trovava a mezz'aria sopra l'uomo, sempre la pistola puntata alla sua testa, stavolta alla nuca. Il guerriero rispose con prontezza: puntando la lama verso l'alto cercò di infilzare l'avversario. Un altro ologramma.
    "... da nessuna parte..." continuava la voce.
    Ora il guerriero era circondato da ologrammi, che impugnavano entrambe le pistole verso la sua figura. Visibilmente disperato, impugnò la spada con entrambe le mani.
    "... da nessuna parte..."
    "BASTA!" urlò il guerriero.
    Un attimo di silenzio. Gli ologrammi sparirono e la voce sembrava svanita.
    "Addio"
    Un colpo, poi un altro e un altro ancora. Una raffica di proiettili trafisse l'uomo, inerme di fronte alla disfatta. Cadde a terra, con un gemito.
    Il ragazzo di avvicinò dunque a lui, prendendolo per il collo e sollevandolo, nonostante la sua mole fosse inferiore a quella del moribondo.
    "Parla ora, devi dirmelo" disse il giovane.
    "Dirti cosa?" domandò con un ghigno il guerriero, quasi volesse prendersi beffe per l'ultima volta del suo nemico.
    "Tu lo sai parla!"
    "...Eh...eh,eh... Ma cosa...?"
    "Dov'è? DOV'E'?"
    "C-cosa?"
    "Dov'è... Kingdom Hearts?"
    "Eh,eh... eh... Meno male... Che lo stolto... ero io..." disse per l'ultima volta il guerriero dissolvendosi in una nube oscura, senza lasciare traccia della sua morte.

    Einar rimase immobile, alzando lo sguardo al cielo e stringendo i pugni. La pioggia aveva smesso di scendere e le nubi si erano lentamente diradate, lasciando spazio alla luna piena.
    Così come era arrivato, il giovane Einar ritornò sui suoi passi, scomparendo ad ovest.

    -[.: Fine Prologo:.]-

    Edited by .:[Airknight]:. - 28/3/2007, 15:07
     
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