Evangelion 3.0

Della scoperta di Adam da parte di Shinji e Katsuragi (che tra l'altro nel film diventa Lilith, cosa che onestamente nella serie confondeva molto: Adam era sia nella mano del comandante Ikari che prigioniero della Nerv e tutto ciò sembrava essere contraddittorio).

Il terzo lungometraggio di Evangelion rappresenta quello che mancava ai primi due, con tanto di totali novità e sconvolgimenti vari.
Il film è estremamente velato e criptico dall'inizio alla fine, caratteristica che può essere o meno apprezzabile in base al giudizio soggettivo. Per tutta la sua durata, la pellicola ci mostra solo ed esclusivamente il punto di vista di Shinji, insistendo sull'introspezione sua e di Kaworu, lasciando un po' in disparte il resto del cast, e instillando un senso di totale disorientamento allo spettatore, lo stesso provato dal nostro sfortunato Third Children.
Ci troviamo di fronte ad un'opera estremamente controversa, i cui punti apparentemente deboli e facilmente criticabili risultano, a mio parere, quelli più lodevoli ed interessanti. La principale critica mossa a 3.0 riguarda indubbiamente la trama, che diviene estremamente complessa e di difficile comprensione. Tuttavia, tenendo conto sia dei dialoghi quanto dei tanti, piccoli dettagli presenti nel film, è possibile creare un sottile filo logico e farsi un'idea coerente creandosi dei punti saldi su cui teorizzare. Il resto lo scopriremo in 4.0.
Questo perché lo scopo di 3.0 è esclusivamente quello di catapultare Shinji, e noi con lui, in un nuovo contesto totalmente estraneo rispetto al passato, in cui lui è inutile, non desiderato ma anzi considerato pericoloso. La sua evoluzione psicologica avviene qui attraverso la musica e le parole di Kaworu, in un tortuoso percorso fatto di metafore ed allusioni. Quanto a Misato, appare per poco, ma si dimostra contraddittoria prendendosela con Shinji dopo averlo incoraggiato al termine di 2.0, e rivelandosi dunque immatura e inconsapevolmente ipocrita come un tempo. Asuka passa finalmente dalle parole ai fatti, e si rivela un personaggio magnifico. Interessante ed affascinante la nuova Rei e splendido l'exploit psicologico di Fuyutsuki, mentre Gendo sembra non aver cambiato piani. Peccato solo per i comprimari della Wille, soprattutto le vecchie glorie della NERV, che potevano essere approfonditi maggiormente: ma per quello c'è ancora 4.0.
Quanto a Shinji, sarà pure contraddittorio, insopportabile e stupido come al solito, ma dopo tutto quello che ha passato e che sta passando, il suo è un comportamento assolutamente sensato e credibile.
Il tutto contornato da una regia imponente e magistrale, un apparato grafico incredibile, una colonna sonora sublime ed un doppiaggio italiano grandioso (Chevalier, nonostante tutti i dubbi che covavo nei suoi confronti, ha offerto una performance da applausi). In conclusione, 3.0 è a mio parere un altro grande capolavoro, e tra teorie e mindfuck vari, non vedo l'ora di procurarmi il Blu-Ray e, soprattutto, di assistere alla conclusione di questo Rebuild.