Kingodom Hearts : il nuovo prescelto

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  1. .B.I.T.W.
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    Titolo : Kingdom Hearts Understanding
    Autore : .B.I.T.W.
    warning: Orange
    paring: Diego, Maicah , Malefica , Amy , Ade
    TRAMA: Un gruppo di giovani promettenti mercenari sono incaricati di cercare una misteriosa e potente arma per venderla al miglior offerente , ma un tizio incappucciato mette in guardia il capo della squadra svelandogli scioccanti eventi che stavano per accadere.


    Kingdom heart il nuovo prescelto
    Volume 1: UNDERSTANDING

    gif


    Prologo:
    “Gli occhi sono come porte per mondi paralleli ; se riesci a guardare dentro potrai vedere la stessa vita, ma in modi differenti, perché le persone colorano e disegnano il mondo in base al loro percorso, alle loro esigenze , ai loro bisogni.”

    Sta arrivando.
    Ha i muscoli contratti per lo sforzo, il vento pungente che gli pizzica la faccia, la stanchezza che scivola via dal suo corpo, robusto e resistente come quello di un antica quercia , costruita pezzetto dopo pezzetto, in questi lunghi anni di infinita attesa. Le catene legata al Keyblade cigolano minacciosamente ,mentre la sua lama completamente macchiata di sangue e polvere “ quanto sangue? Quanti amici persi ?”
    Corre, guidato da un’inguaribile dolore, spinto da una insaziabile vendetta.
    Non si fermerà mai. Non finché lui continuerà a respirare, il sovrano oscuro gli aveva tolto tutto, E lui ha soffocato la sofferenza nel sangue e nelle battaglie, ubriaco di morte e distruzione, non più di luce e speranza , ma adesso è ora di fargliela pagare. Affretta il passo, sfrecciando sui pavimenti di quell'antro oscuro . Davanti a lui, i soldati e le ombre erranti dell'imperatore sono pronti a respingerlo.
    Sputa con rancore e sorride sicuro , evocando la sua leggendaria lama.
    Attacca tutti i nemici che gli si parano davanti. La leggendaria chiave miete chiunque , Affonda nel petto di uno, stacca la testa ad un altro, lanciandosi selvaggiamente su un terzo con gli occhi iniettati di sangue. E’ un cane rabbioso, ma non se ne cura.
    Ormai, non ha più importanza. Gli è stato portato via tutto. Ansima ormai privo di forza, quelle orrende ombre l'hanno circondato. Il ragazzo ride quasi in preda ad una crisi per poi mettersi in posizione di combattimento : - E ora vi spedisco dal vostro padrone.

    Qualche Anno prima …

    Il sole di fine estate riscaldava Termopoli ,le strade erano impantanate e le foglie gocciolavano limpida acqua piovuta poco tempo prima. Diego,un ragazzo di 16 anni,disegnava qualcosa su un foglio bianco steso comodamente sul suo letto. I raggi del sole filtravano attraverso le persiane leggermente aperte ,ma bastavano ad illuminare tutta la stanza e soprattutto quel foglio bianco su cui stava cercando di disegnare tutto ciò che aveva in mente ossia quei volti che da alcuni giorni a quella parte tormentavano i suoi sogni.
    “Non posso crederci, di nuovo quella voce …”
    Il ticchettio monotono delle lancette che si inseguivano lo riportarono alla realtà .
    “ Dannazione , è tardissimo !” ringhiò il ragazzo alzandosi a fatica dal caldo e comodo letto. Si spoglio frettolosamente e si fece una rilassante doccia calda.
    Diego era appena uscito dalla doccia quando squillò il telefono. Si avvolse un telo di spugna intorno ai fianchi e raggiunse incespicando l'angusto salotto; per la fretta di afferrare l'apparecchio che continuava a trillare quasi inciampò su una scatola di fumetti ancora chiusa. Da quando si era trasferito in città, non aveva ancora trovato il tempo di comprare una segreteria telefonica e solamente il suo ufficio operativo aveva quel numero. Non sarebbe stato conveniente arrivare tardi a una chiamata, visto che era l'impresa a pagare i suoi conti.
    Afferrò la cornetta con la mano ancora umida e cercò di nascondere l'affanno.
    — Chi parla ?
    — Diego ? Sono Zane Straturs
    Senza neppure accorgersene Diego s'irrigidì appena, mentre serrava il telo umido intorno alla vita.
    — Sì, signore.
    Zane era il caposquadra. Diego lo aveva incontrato solo due volte, perciò non se n'era ancora fatto un'idea precisa, ma gli sembrava un tipo abbastanza competente... come del resto gli altri componenti della squadra. Diego era un ragazzo di appena 16 anni ma con un un cognome importante che si portava alle spalle “Bennet” suo fratello era il migliore agente dell’impresa : una società impegnata a nascondere tutti gli avvenimenti paranormali nel mondo. Suo fratello “Maicah” fu stato promosso dopo solo un anno ufficiale e stratega militare Mentre. Diego invece non era altro che un mercenario spedito in qualche missione non troppo pericolosa qualora ce ne fosse stato bisogno.
    — Sono arrivati ordini inerenti a un'emergenza in corso. Siamo stati tutti richiamati a intervenire il più presto possibile. Hai un'ora per presentarti a rapporto, partiremo tra due ore. Adesso sono le 15 e 00, comprende?
    — Si signore , Ci sono informazioni riguardo al tipo di emergenza?
    Chiese Diego abbastanza sorpreso da quella chiamata.
    - Negativo , ti spiegheremo non appena sarai qui !
    Il tono di voce di Zane gli faceva capire che c'era dell'altro. Diego rimase in attesa. Cominciava a sentirsi infreddolito; l'acqua gli si stava asciugando addosso.
    — Circolano voci che si tratti di banditi che contrabbandano droga ed armi , ho sentito anche che il loro capo non può morire— spiegò Hirami, e il ragazzo pensò di aver notato una sfumatura di disagio nella voce del caposquadra. — Un comune mortale venerato come un Dio !
    Diego aggrottò la fronte. — Che cosa significa non può morire ?
    Zane sospirò seccato . — Non ci pagano per fare domande, vero Bennet? Adesso ne sai quanto me. Vieni qui e fa subito !
    — Sissignore — replicò il giovane , ma Zane aveva già riagganciato.
    Diego posò a sua volta la cornetta. Non sapeva se era più eccitato o nervoso per quella prima operazione nella nuova squadra. Quando furono reclutati lui e il fratello dopo più di 14 anni trascorsi a combattere nelle piccole guerre private tra bande rivali e rivoluzionari, a vivere in capanne fangose mangiando scatolette, la prospettiva di un vero impiego, ricompensato con una paga incredibilmente alta, equivaleva a una preghiera finalmente esaudita. I due fratelli vivevano in un piccolo villaggio messicano, dove furono fatti crescere fra armi, guerre e spaccio di droga.
    L’impresa “ SCAP” SERVIZIO CONTROMISURE AVVENIMENTI PARANORMALI , era una sigla roboante applicata a un gruppo di ex mercenari ex killer ed ex militari, la maggior parte dei quali poteva vantare una notevole esperienza di combattimento e un passato poco felice. Il reclutatore, in Messico, aveva detto che sarebbero stati chiamati ad affrontare situazioni che l'impresa doveva risolvere in maniera rapida, segreta , aggressiva... e la maggior parte di volte : Totalmente illegale.
    "Troppo bello perché sia vero, ecco cos'ho pensato quando mi hanno fatto l'offerta... e se adesso salta fuori che avevo ragione?"
    Diego scosse il capo. Non lo avrebbe scoperto di certo standosene là, in piedi, con un asciugamano intorno ai fianchi. In ogni caso, non avrebbe potuto rivelarsi una situazione peggiore della prospettiva di sparare a un branco di spacciatori pieni di cocaina in una giungla senza nome, chiedendosi se avrebbe mai sentito il proiettile che lo avrebbe ucciso.
    Tardo settembre nei sobborghi di una grande città; era una giornata di sole , ma Diego poteva già cogliere il primo soffio dell'autunno mentre si affrettava verso la base. L'aria sembrava più sottile e le foglie fremevano sui rami degli alberi per poi cadere inanime e posarsi lentamente sul terreno.
    All'improvviso un uomo gli si parò di fronte da un vialetto a pochi metri di distanza. Uno sconosciuto, con un gran sorriso sulle labbra. Solo le labbra si potevano vedere perché il viso era coperta da un cappuccio scuro che non faceva intravedere i suoi tratti. Era molto basso forse era un nano ma Diego non aveva tempo da perdere. L'uomo rimase là, fermo con le mani nelle tasche del costoso e larghissimo impermeabile, in apparente attesa che Diego lo raggiungesse.
    Il giovane mantenne l'espressione cautamente neutrale, studiando l’ con diffidenza. Sorrideva come se volesse raccontargli una barzelletta eccezionalmente divertente.
    Il ragazzo si apprestò a superarlo, rammentando quanti pazzi vivevano in ogni città di discrete dimensioni, rischio inevitabile dell'esistenza urbana.
    "Probabilmente vuol spiegarmi che gli alieni stanno controllando le sue onde cerebrali, magari mi blatererà di qualche teoria della cospirazione..."
    — Diego Bennet ? — chiese l'uomo, ma era più un’ affermazione che una domanda.
    Il giovane si fermò di colpo, carico di tensione in tutto il corpo, lasciando ricadere istintivamente la mano destra nel punto in cui di solito teneva la pistola... peccato che in quel momento non l'avesse con sé.
    Come se si fosse reso conto del turbamento che aveva causato, lo sconosciuto arretrò di un passo, alzando le mani. Sembrava divertito, e non aveva un'aria particolarmente minacciosa.
    — Chi vuol saperlo? — sbottò Diego osservando minaccioso l’omino. "E come diavolo fai a conoscere il mio nome?"
    I ‘uomo rise:
    -Sei diverso con i capelli lunghi !
    - Che vuoi dire ?
    Mi chiamo Topolino … vengo dal futuro ! Ci sono un paio di cose che devi sapere...
     
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17 replies since 29/3/2013, 19:34   301 views
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