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Cami_war.
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Se ne erano andati.
Uccisi per una giustizia che, nonostante tutto, non riuscivano a comprendere a fondo.
Uccisi da un tradimento inaspettato.
Uccisi, perché così doveva essere.
Nessuno aveva pianto per loro.
Nessuno si era chiesto se, dopotutto, non fossero anche loro delle vittime.
Il destino li aveva semplicemente travolti e cancellati, uno dopo l’altro.
Erano morti solo perché non sarebbero mai dovuti esistere.
La logica di quel ragionamento era così schiacciante, anche loro, non avevano potuto fare altro che accettarlo.
Avevano così vissuto con la consapevolezza di non averne il diritto.
Aggrappandosi, però, a quella “non vita” con tutte le loro forze.
Qualcuno, scomparendo, si era chiesto se davvero lui non capisse.
Se non avesse ala fine realizzato, di non valere, poi, molto più di loro; che, dopo tutto, non era altro che uno strumento.
Li aveva guardati morire quasi tutti.
Una volta, solo una, si era rattristato, ma dopo tre passi era già acqua passata.
Anche lui, che era stato uno di loro.
Lui che era il SUO migliore amico, per cui aveva dato la vita… lo aveva dimenticato.
Ma ora non aveva più importanza.
L’oblio li aveva accolti tra le sue braccia.
Nel nulla, dodici corpi vuoti, rimanevano immobili, senza vita.
Non un pensiero, non un respiro. Non un sogno.
Per quanto potesse valere, ora erano al sicuro.
Nessuno avrebbe potuto ferirli ormai.
La storia era finita; i “cattivi” erano stati sconfitti; i vecchi amici erano stati ritrovati; nuovi amori erano sbocciati ovunque.
Tutti avevano avuto il loro lieto fine.
Tutti tranne loro.
Ma, probabilmente, anche se lo avessero saputo, non ne avrebbero sofferto. Non tutti almeno.
“Svegliatevi”
Aprirono gli occhi, in risposta a quell’ordine silenzioso.
Il respiro tornò a riempire i loro polmoni, i pensieri le loro menti.
Si ritrovarono in riga, ordinati per numero, sotto i loro piedi brillava una vetrata raffigurante il loro simbolo.
Si guardarono a vicenda, quasi sorpresi di rivedersi.
Sembravano scolari in attesa… ma in attesa di cosa?
“Avete pagato- disse una voce che risuonava dentro di loro- per colpe che non erano totalmente vostre”
Dodici piccole luci scesero vorticando verso di loro.
- Sono…- iniziò Xaldin.
- I nostri cuori. – concluse Saix. Sorrideva. Un sorriso largo, sincero.
Gli altri erano stupiti: era un’espressione che non avevano mai visto sul suo volto.
Anche i visi più duri furono trasformati da quel gesto.
Allungarono le mani, afferrando le luci.
Un calore da tempo dimenticato li avvolse.
Il profondo silenzio di quel luogo, fu infranto dal suono di undici cuori che battevano all’unisono.
- Dovremmo fare una rimpatriata prima o poi. Una pizza, una birra, qualche sano discorso che non riguardi la conquista del mondo… - lo sguardo del rosso si puntò su Demyx – Per te niente birra… sei minorenne. Quindi non fare questa faccia da bevitore incallito.
Per la prima volta, risero di cuore a una sua battuta.
E in una risata svanirono.
Xemnas si guardò intorno.
Era rimasto solo.
Di nuovo.
Guardò il cuore che fluttuava davanti a lui.
Se lo meritava davvero?
Lo voleva davvero?
Lui era Xemnas, il capo.
Era potente.
Aveva davvero bisogno di un cuore?
“Qualcosa non va’, Xemnas?”
Il Nobody scosse la testa.
- Xehanort – disse afferrando il suo cuore – il mio nome è Xehanort.
Si dissolse con un sorriso.
THE END
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ho scritto questa one shot perchè tutti, per quanto cattivi, per quanto stupidi, per quanto irritanti, meritano un lieto fine.
vi piace?SPOILER (click to view)età= quasi 18
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Nitrogooch.
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quindi è un solo capitolo??! argh!!!!! . -
Cami_war.
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si... è un solo capitolo 
non potrebbe andare avanti XD dopo tutto è un lieto FINE
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xageln23.
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Più ke una fan fiction, assomiglia più alla descrizione di un Secret Ending alquanto anomalo XD
Molto poetico, e mi piace il fatto ke lasci un'interlinea di spazio fra una frase e l'altra... rende l'idea delle pause
Come ho già detto però, i lieti fine non sono fatti per me...
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happy endingone shot... |
