Shade of Sorrow -Capitolo uno-

E' la mia prima fan fiction...mi sentivo ispirata!XD per favore ditemi cosa ne pensate e se vi piacerebbe un seguito!

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  1. Pholexia
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    Lo senti, Sora?
    Riesci a sentirlo? E' il buio...Senti il suo grido? Percepisci la sua pesantezza?
    Ti circonda, non ti lascia scampo...E' il Vuoto. Il Vuoto più assoluto.
    Sei dentro di me, ora. Ciò che vedi è quello che sono...Ciò che senti è quello che provo.
    Freddo. Abbandono. Un'eco di ghiaccio, che qui non dovrebbe esserci.
    Avvicinati...Guardami negli occhi.
    Lo vedi, il Vuoto? E' buio nei miei occhi, vero?
    Posa l'orecchio sul mio petto. Senti freddo?
    Manca qualcosa, vero?
    Nessun battito. Neanche uno.
    Il cuore, Sora. Mi è stato strappato.
    La luce dei ricordi si sta spegnendo nei miei occhi...
    E' tua la colpa. Sei tu che mi stai facendo questo.
    Ma non temere...Non ti permetterò di finire ciò che hai iniziato.
    Non ti permetterò di svegliarti.
    Mai più.


    Sora aprì gli occhi, inspirando avido l'aria con un lungo risucchio stridulo.
    Scattò in piedi, per incespicare e cadere a terra subito dopo; le gambe tremavano troppo per poter reggere il suo peso.
    C'era dell'acqua sul pavimento. Era gelida.
    Zuppo e tremante, il ragazzo gattonò scompostamente verso una scalinata in pietra, che per quanto buia e poco rassicurante offriva perlomeno la possibilità di stare all'asciutto.
    Si raggomitolò sul terzo gradino, in attesa che il battito del suo cuore rallentasse; aveva avuto un incubo. La sua mente lo aveva già completamente cancellato, ma la profonda sensazione di angoscia che aveva suscitato in lui non voleva saperne di abbandonarlo.
    Dopo alcuni minuti riuscì finalmente a calmarsi; grazie al cielo era stato solo un sogno...
    Allungò una mano sulla fredda parete in pietra alla sua destra, con l'intenzione di riprovare ad alzarsi. Le sue caviglie protestarono vivamente, ma nonostante i violenti tremori riuscì comunque a guadagnare la posizione eretta.

    Dove si trovava? C'era davvero un Dove?

    E un Quando?

    L'unica fonte di luce in quel luogo sospeso era un flebile bagliore lattiginoso, proveniente dalla pozza d'acqua in cui si era da poco risvegliato.
    Sora ridiscese barcollando i tre gradini e si protese per guardarci dentro.
    Vide il riflesso di una luna; era piena.
    D'istinto il ragazzo alzò gli occhi al soffitto; tutto ciò che vide furono conci di pietra invasi da muschio e ragnatele.

    -Ma cosa...-

    calò la sinistra nella pozza d'acqua, soffocando un brivido di freddo; l'immagine si sfaldò con l'incresparsi della superficie nerastra, per poi ricomporsi e tornare a brillare una volta che Sora ebbe ritratto la mano.
    Da dove arrivava quel riflesso?
    Il giovane lo osservò a lungo, mentre una gran confusione pulsava inarrestabile nella sua testa.
    Qualcuno avrebbe dovuto essere lì con lui...Non era abituato a stare solo, gli sembrava innaturale.
    Ma perchè?
    Fece per infilarsi le mani in tasca e solo allora si rese conto di ciò che indossava.
    Portava una maglia bianca, a maniche corte, macchiata di fango; l'acqua che la inzuppava faceva sì che aderisse al suo corpo come una seconda pelle, gelida e pungente.
    I pantaloni erano scuri, stracciati in diversi punti, e non avevano tasche.
    Sora non riconosceva quei vestiti; era certo che non gli appartenessero.

    Nessun battito. Neanche uno.

    Una corrente fredda arrivava laggiù dalla scalinata di pietra, con un'eco cupa e profonda. Sora mosse qualche passo incerto su per gli alti gradini pieni di crepe, nella speranza di poter finalmente uscire di lì.
    I suoi piedi nudi e intirizziti avevano scarsa presa su quella superficie limacciosa; più di una volta lo tradirono, facendogli correre il rischio di scivolare.
    Proseguiva lentamente, portando entrambi i piedi su un gradino e fermandosi un istante prima di passare al successivo. Era una scala a chiocciola; la luce lattiginosa della pozza d'acqua si affievoliva progressivamente al suo salire sempre più in alto; ben presto il buio fu pressochè totale.
    Sora proseguì tentoni, puntellandosi alle pareti di pietra nei momenti in cui le gambe minacciavano di abbandonarlo. La corrente d'aria si era fatta più forte, più tagliente; ululava nelle sue orecchie, come a voler sovrastare la voce della sua mente.
    La sua mente...La sua memoria.
    Quel vento gli ricordava qualcosa.
    Si fermò al tredicesimo gradino, curvo sotto l'infuriare di quella gelida corrente.
    C'era...
    C'era un profumo, nell'aria.
    Un profumo che le sue narici avevano già respirato, ma che la sua mente non era più in grado di riconoscere.

    Acqua.
    Acqua salata.


    Sora cadde in ginocchio e il vento si placò all'istante.
    Tutto tornò immobile, nel silenzio più totale.
    Il respiro del ragazzo si fece di nuovo affannoso; i suoi occhi, spalancati sull'oscurità completa, saettavano impotenti da una parte all'altra.
    Qualcuno aveva fermato il vento...E quel qualcuno era vicino.
    Troppo vicino.
    Sora tremava; si rese conto di avere paura. La stessa paura cieca e insensata che aveva accompagnato il suo traumatico risveglio.
    Restò immobile, in attesa.
    Un frusciò da qualche parte. Un respiro a sinistra.
    E poi un sussurro nell'orecchio;

    "Ben svegliato, Sora."



    --Fine capitolo uno--

    (capitolo due e seguenti : https://kingdomhearts.forumcommunity.net/?t=53020411 )

    Edited by Pholexia - 17/11/2012, 14:27
     
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19 replies since 16/11/2012, 23:23   141 views
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