Kingdom Hearts - Generazione X

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  1. Mike McKillen
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    ed ecco a voi, dopo una luuuuuunga assenza, il capitolo 5 di questa storia. ci ho messo un po' di tempo in più rispetto agli altri, ma ne è valsa la pena. spero vi piaccia :D

    Capitolo 5
    Il Drago
    La Gummiship solcava il cielo velocemente. Mike, dopo averla portata alla giusta altezza, aveva impostato la rotta e aveva azionato il pilota automatico. Poi era andato nel piccolo bagno della navicella e stava per farsi una doccia fredda. Niente riusciva a riattivare meglio i suoi sensi. E poi, diciamocelo, dopo quel combattimento puzzava di brutto. Mentre l’acqua gli scorreva addosso, Mike rifletteva. Non sapeva cosa provava. Paura per l’inizio di un lungo viaggio? Emozione per l’inizio di un’incredibile avventura? Non lo sapeva nemmeno lui. Sapeva solo che era stato scelto per un’importante missione e, ora che aveva iniziato il suo viaggio, non poteva più tornare indietro.
    -Mike?
    La voce di Betty fuori dalla porta
    -Hm?
    -È tutto a posto?
    -Oh... sì...
    Betty aprì con delicatezza la porta ed entrò.
    -Mi passeresti un asciugamano?
    -Certo.
    Betty prese un soffice asciugamano e lo passò a Mike.
    -Grazie.
    Mike uscì dalla doccia con l’asciugamano stretto in vita.
    -No.
    -Cosa, no?
    -Non è tutto a posto.
    -Perché?
    -Ecco, vedi... io ho paura.
    -Mike, tutti, in questo momento, abbiamo paura. È una situazione del tutto nuova per noi, non sappiamo cosa accadrà, sappiamo solo che dobbiamo fare fuori degli Heartless.
    -Betty... io non ho solo paura per me... ho paura per voi... per Duke, e Paul, e Bella... e soprattutto per te.
    -Mike...
    I due si avvicinarono lentamente l’uno all’altra, e Mike abbracciò la sua ragazza, in quell’attimo di intimità che finalmente avevano dopo una settimana, e si baciarono. A lungo. In silenzio.
    -Oh, cavolo, certo che quel combattimento è stato proprio... ehm... arrivo in un brutto momento?
    Duke, con la sua massa disordinata di capelli ricci, era appena entrato nel bagno per farsi una doccia, ma senza saperlo aveva mandato in frantumi il momento magico di Mike e Betty.
    -Pessimo, direi- fu la secca risposta di Betty. La ragazza uscì stizzita dal bagno.
    -Duke... lasciati dire, con tutto il bene che ti voglio, che sei dotato della sensibilità e del tempismo di un cucchiaino- Bella era appena arrivata, come sempre pronta a dire la sua.
    -Oh, grazie, Bella, gentile da parte tua.
    -Ma dai, non ti sei reso conto che Mike e Betty volevano stare un po’ da soli?!
    Mike ascoltava il loro battibecco frastornato e sconsolato, girando ora la testa verso uno, ora verso l’altra.
    Duke aveva appena aperto la bocca per controbattere, quando una botta terribile scosse la Gummiship.
    -SIAMO SOTTO ATTACCO!
    Mike si infilò al volo un paio di mutande e si mise una tuta con casco completa di stivali gravitazionali, imitato da Duke e Bella, mentre Paul e Betty sarebbero rimasti a bordo per controllare la situazione e sparare con gli Arma Gummi. I tre ragazzi uscirono dalla Gummiship e rimasero sulla chiglia della navetta, armi alla mano, pronti a colpire qualsiasi navicella Heartless o Nessuno che avesse osato avvicinarsi. Un’agile navetta scansò i missili sparati da Betty e Paul, e si preparò a colpire con un cannone al plasma. Duke lanciò tempestivamente una magia Fire con il suo Keyblade e distrusse la piccola Gummiship Heartless, evitando l’impatto di pochi attimi. La battaglia continuò ancora per qualche minuto, poi le Gummiship nemiche furono tutte annientate. Mike parlò nell’auricolare presente nel casco: -Ok, Paul. Aggiornaci.
    -Dunque... pochi minuti all’entrata nell’atmosfera del nuovo mondo.
    -Va bene. Duke, Bella, torniamo dentro.
    I tre rientrarono nella Gummiship e, mentre tutti aspettavano in cabina di pilotaggio, Mike si mise una maglietta e dei jeans, poi raggiunse il resto del gruppetto.
    -10 secondi all’impatto... 8... 7... 6... 5... 4... 3... 2... 1... contatto. Ok, siamo atterrati. Possiamo scendere.
    I ragazzi si ritrovarono sulla cima di una montagna innevata. I fiocchi di neve scendevano dal cielo, e soffiava un vento gelido.
    -Oh cavolo che fr-freddo!- esclamò Bella.
    -Forse abbiamo dei cappotti nella Gummiship...- suggerì Paul battendo i denti.
    I cinque si precipitarono dentro e si misero delle giacche pesanti, poi uscirono nuovamente dalla navicella. Ora che il freddo era sopportabile, il gruppo si guardò intorno. Non erano esattamente in cima. Si trovavano in uno spazio con una pendenza bassa. Alle loro spalle c’era il picco principale, e davanti c’era uno stretto sentiero. Per ovvi motivi i ragazzi scelsero la seconda opzione. Il sentiero li tenne impegnati per circa dieci minuti, e tutto ciò che videro erano montagne altissime, neve e piccole carrozze gialle e rosse. Duke si avvicinò e aprì il pannello che chiudeva la carrozza e ci trovò dentro degli strani razzi.
    -Ehi!- esclamò. -Venite qui a dare un’occhiata!
    Paul prese in mano uno dei razzi e lo guardò attentamente insieme agli altri. Era giallo, e la testata aveva la forma di una testa di drago.
    -Che strana forma per dei razzi... ma dove siamo, secondo voi?
    -Bah, non so...
    -Proviamo ad andare un po’ più avanti. Forse troveremo qualche indizio.
    Il gruppetto continuò la sua marcia verso la base della montagna, e trovarono uno strano cancello alla fine del sentiero dove finivano neve e ghiaccio e cominciava una zona di roccia arida.
    -Ehi, ragazzi, forse siamo da qualche parte dove la religione ufficiale è il Taoismo o lo Shintoismo!- esclamò Duke.
    -Come fai a dirlo?
    -Beh... guardate il cancello. È tipico della cultura Shintoista, e dove c’è lo Shintoismo, spesso c’è anche il Taoismo.
    -Forse hai ragione... ricordo qualcosa del genere dalle lezioni della Kettelburg...
    -Heartless!
    I quattro si voltarono e videro Bella con lo scettro sfoderato che si preparava ad affrontare degli strani esserini neri, alti all’incirca 80 centimetri, con la testa dotata di lunghe antenne filamentose e di grandi, tondi occhi gialli. Il resto del gruppo chiamò a sé le armi e si preparò alla battaglia. Mike notò che il suo Keyblade aveva qualcosa di strano. Sembrava più luminoso. Una magia Blizzard scagliata da Paul passatagli a pochi centimetri dal viso lo riscosse.
    -Mike, cavolo, svegliati!
    Il ragazzo non se lo fece ripetere e cominciò a colpire a sua volta i piccoli Heartless, mandandoli in fumo. Si accorse che, questa volta, fra le piccole nubi nere non compariva nessun cuore che risaliva verso il cielo. “Che strano...”. Intanto Duke e Bella lavoravano spalla a spalla eliminando Heartless a ripetizione, mentre Paul stava scagliando Thunder ovunque, continuando a colpire ogni Heartless nel suo raggio d’azione. Betty, impugnando il Keyblade sempre a modo suo, stava facendo una strage fra i nemici. Mike corse verso un gruppo massiccio di piccoli, brulicanti Heartless e fece un balzo con il Cuore di Drago alzato sopra la testa, pronto a colpire. Peccato che il suo attacco dall’alto non sortì l’effetto sperato. Gli Heartless si erano appena buttati a terra e aderivano perfettamente al terreno, come delle ombre nere. Mike, però, non dovette attendere che pochi secondi: infatti il gruppetto riaffiorò da terra e con pochi fendenti il ragazzo li fece fuori, tranne uno, che coraggiosamente si avventò su di lui e lo graffiò sulla gamba, il punto più alto dove riusciva ad arrivare, strappandogli i pantaloni. Mike lo mozzò in due e anche lui scomparve. -Ehi, se continua così, presto non avrò più pantaloni da mettermi!- esclamò sconsolato.
    -Tsk... potrebbe esserci di peggio, Mike...- gli rispose Betty facendo inciampare il suo piccolo avversario e infilzandolo mentre era a terra.
    -Ma dai, Betty, tanto lo sappiamo che non ti disturba vedere Mike in mutande!
    SBAM!
    -Così impari a fare certe uscite, Duke-. Paul, Bella e Mike sghignazzarono.
    -Ma stavo solo scherzando!- disse Duke con le lacrime agli occhi dopo la mazzata in testa che aveva ricevuto.
    -Fatela finita, voi due, qui ce ne sono degli altri!
    Il gruppo tornò serio e si preparò ad affrontare l’ultima ondata di piccoli Heartless. Anche in questo caso, gli Heartless erano numerosi ma deboli, quindi, qualche fendente dopo, la battaglia era decisamente terminata. I cinque continuarono a scendere tra le rocce affilate e poco dopo arrivarono nei pressi di un piccolo complesso di casupole. Non c’era nessuno, a parte un piccolo esserino giallo di circa 40 centimetri, con delle alucce viola, un grosso naso rosso e un’antenna che terminava con un grosso pon-pon rosso. Appena lo vide, Bella esclamò:-Aww, ma che carino!
    -Ehi, chi sei?
    -Salve, kupò! Sono Mogax, e sono il Moguri che si occupa degli affari in questa zona, kupò! Posso aiutarvi, kupò?
    -Sì. Di che tipo di affari ti occupi?
    -Acquisti, vendite, scambi, kupò. In pratica, mi occupo del commercio.
    -Interessante... e cosa vendi?
    -Se vi interessa, ho qui delle ottime Pozioni, kupò!
    -Pozioni? A che servono?
    -Dici davvero, kupò? Non sai a che servono le Pozioni? Beh, kupò, ripristinano un po’ della tua energia, kupò.
    -Ok, quanto costano?
    -200 Munny l’una.
    -Cavolo, ragazzi, noi non abbiamo soldi con noi!
    Mogax tirò su un’espressione triste. -Mi dispiace, kupò, ma senza soldi non posso darvi le Pozioni.
    -Sì, è giusto. Ma almeno dicci un paio di cose: dove ci troviamo? E dove sono tutti?
    -Certo, kupò. Siamo in Cina, e tutti sono nelle risaie a lavorare. Oggi c’è un clima perfetto per la coltivazione del riso, kupò.
    -Ok, Mogax, grazie mille.
    -Di niente, kupò, e se tornerete con i soldi sarò felice di darvi ciò che vi serve, kupò!
    -Beh,- disse Duke mentre si allontanavano da Mogax -tutto torna: lo Shintoismo, il cancello, i razzi... in Cina il drago è venerato come un animale sacro.
    -Già, è vero. Beh, credo sia meglio se continuiamo a scendere. Potremmo trovare qualcosa di utile.
    La discesa fu agevole, un po’ perché la montagna si faceva sempre meno ripida, un po’ perché non c’erano Heartless in vista. Continuando la discesa, i cinque ragazzi arrivarono in un boschetto di bambù. Ormai stava cominciando a calare il sole, quindi decisero di fermarsi e passare lì la notte. Fu una serata allegra. Dopo una cena a base di salsicce cotte su un fuocherello e coca-cola, Paul tirò fuori la sua armonica a bocca, che portava sempre con sé, e cominciò a suonare. I quattro cantarono stonando e ridendo parecchio. Poi, a un certo punto, Mike e Betty scomparvero. Ricomparvero 20 minuti dopo, entrambi un po’ arruffati, tra le risate dei loro amici.
    -Eheheh, Mike...
    -Falla finita, Duke.
    -Eheheh, Mike...
    -Falla finita, Bella.
    -Eheheh, Betty...
    -Falla finita, Paul.
    Quando il gruppo si stancò di questo siparietto, si decise all’unanimità di andare a dormire. Uno dopo l’altro, i ragazzi si addormentarono, tranne Mike, che era disteso su una roccia liscia con le braccia incrociate dietro la testa. Osservava le stelle ed era rilassato come mai dall’inizio della missione. Da Crepuscopoli non aveva mai avuto l’occasione di guardarle, non scendeva mai la notte, lì. Riuscì comunque a riconoscere qualche costellazione grazie alle lezioni di astronomia che seguiva a scuola. Orione, Cane Maggiore, Cassiopea... erano queste le più facili da riconoscere, a parte l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore, ma grazie alla sua esperienza, Mike riuscì a riconoscere anche le altre costellazioni: Cane Minore, Cigno, Ercole, Lira e Drago. Il nome di quest’ultima costellazione gli riportò alla mente tutte le preoccupazioni che pochi minuti prima lo avevano abbandonato. Evocò il Cuore di Drago. Lo guardò bene, continuava a essere più luminoso del solito, anche alla tenue luce del fuoco che via via si andava spegnendo. “Perché a me? Sono solo un ragazzo... ho sedici anni, cosa si può aspettare la gente da me... io non sono Sora, o Riku... perché...” sospirò:-Drago...-. Improvvisamente il Keyblade si illuminò di una luce abbagliante, Mike lo lanciò gridando:-Ma che diavolo succede!?
    Il suo grido svegliò gli altri ragazzi:-Che c’è, Mike?!
    -Sei stato aggredito?
    -Che succede?
    Mike non rispose. Guardava un punto indefinito, come incantato. Paul lo colpì sulla spalla, e il ragazzo si girò con una strana faccia:-Lo vedete?
    -Cosa dovremmo vedere, Mike?
    -È lì, davanti a noi. Alto, con la pelle grigia...
    -Di che diavolo parli?
    -Di lui... aspetta... voi... non potete vederlo...
    -Mike, torna a dormire. Hai avuto un incubo. È stata una giornata faticosa, e siamo tutti stanchi. Stenditi e dormi.
    -O-ok...
    Mentre gli altri tornavano a dormire, Mike si voltò nuovamente verso l’immensa creatura che si ergeva davanti a lui. Alta almeno 15 metri, una spessa pelle grigia lo ricopriva, aveva un cranio oblungo con sopra tre lunge, appuntite corna. Dalle narici uscivano due sottili fili di fumo nero, e sulle spalle immense comparivano due enormi ali di cuoio nero.
    -Chi sei?
    -Non lo capisci da te?
    -Io... ecco... tu sei un drago, no?
    -Esatto, e sono lo spirito del tuo Keyblade. Metà del mio cuore risiede in lui, per questo si chiama Cuore di Drago.
    -Ma perché sei qui? Come sei arrivato?
    -Mi hai chiamato, no?
    Mike ripensò a pochi attimi prima e ripensò a quando aveva sospirato “drago”. Annuì.
    -Vedi? Mi hai chiamato.
    -Ma io ho detto tante volte “drago” da quando ho il Keyblade... perché compari solo ora?
    -Perché ora siamo a casa mia.
    Mike alzò un sopracciglio:-Che intendi?
    -Questa è il mio luogo natio, la Terra dei Dragoni, che è solo uno dei tanti modi per definire la Cina. Saprai sicuramente che qui venerano quelli della mia specie come divinità. Io sono nato qui, e se il padrone del Keyblade mi chiama quando è in questo Mondo, io compaio al suo fianco. In altri luoghi gli sarei vicino solo con lo spirito, mentre qui posso parlare direttamente con lui.
    Mike cominciava a vederci un po’ più chiaro. Ma ancora non capiva bene chi fosse il drago davanti a lui, quindi espresse questo pensiero al nuovo, enorme amico.
    -Mi hanno sempre chiamato Drago. Solo Drago.
    -Allora credo sia il caso di trovarti un nome.
    Mike alzò la testa verso il cielo stellato e, dopo pochi secondi, individuò la costellazione del Drago.
    -Che ne dici di Eltanin? È la più luminosa della costellazione.
    -Sì, mi piace... anche se Drago mi piace di più
    -Ecco, ci sono! Ti chiamerai Draco!
    -Cioè Drago in latino?
    -Sapevo che non ti sarebbe piaciuto... che ne dici di...- ma qui il drago lo interruppe.
    -No. Mi piace. Draco...
    -Ok, Draco. È deciso, allora.
    -Sì. Anche se ancora non ho capito come ti chiami tu.
    -Mike. Sono felice di conoscerti, Draco-. Gli tese la mano. Draco allungò la sua zampona e Mike gli strinse l’artiglio.
    -Anch’io sono felice di conoscerti, Mike.

    Edited by Mike McKillen - 7/7/2013, 12:24
     
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