Daemon

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  1. ~Lightning~
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    Titolo: Daemon
    Autore: Lightning
    Fandom: Original Story
    Rating: Arancione
    Warning:Violenza.
    Pairing: Nessuna.
    Trama:La storia narra di Victoria, una ragazza di 17 anni londinese che partecipa al capodanno del 2099. In questa occasione l'umanità cerca di riprendere la propria autonomia smettendo di sottoporsi alla volontà divina. Gli Dei,adirati per l'arroganza dell'umanità decidono di lanciare un morbo. I pochi sopravvissuti otterranno poteri quasi divini dato che il loro corpo ha assorbito il virus di origine magica.
    Sono chiamati Daemon.
    N.B= La parola Daemon è greca ed era il nome dell'essere tra l'uomo e il Dio. Dalla stessa parola deriva anche la parola Demone.

    Note:E' la mia prima Fanfiction in generale. Ho vari problemi con la punteggiatura D: Spero mi aiuti a migliorare.
    Wordcounter: 3673


    Ringrazio Gabry per l'immagine

    Primo Capitolo_A Single Fear.

    31 Dicembre 2099 Westminster Cathedral. London (UK) Ore 22.30. Luna Piena.
    <<victoria! Victoria! Ho trovato due posti, si vede benissimo l'altare. Corri!>> la voce squillante della donna rimbombava nella volta della chiesa enorme piena di gente in occasione della fine del Ventunesimo secolo ,la ragazza si avvicinò alla donna che emanava un odore di naftalina e profumo scadente che riempiva le narici semi raffreddate della figlia che si contorceva sulla sedia scomoda. Dopo l'ennesima ramanzina, la madre l'aveva costretta ad accompagnarla a quello stupido evento di vecchi e preti che non facevano altro che costringere le persone a pagare e pregare cose a cui nemmeno loro credono. <<victoria! Il cappellino! Toglietelo immediatamente è maleducazione. Siamo in un luogo sacro caspita un po' di rispetto!>> La ragazza si tolse il cappellino di lana liberando i capelli fini rossi accessi, odiati dalla madre, che spiccavano sulla pelle chiarissima tipica delle ragazze inglesi. Gli occhi erano del padre, come tutto d'altronde , neri e profondi che rendevano le piccole lentiggini sul suo naso adunco ancora più in evidenza .D'un tratto tutti i presenti si alzarono emettendo un piccolo lamento per via delle ossa intorpidite dal freddo e aspettarono l'arrivo del tanto atteso "Vecchio con il cappello imbarazzante" infatti, dopo qualche attimo, fece la sua apparizione un uomo sull'ottantina vestito completamente di bianco con un vistoso cappello cilindrico completamente decorato da ricami dorati rappresentanti simboli che si fondevano tra di loro formando un meraviglioso intreccio. Vic cercò di sedersi ma fu fermata dalla mano della madre che fissava in adorazione il vecchio che si sedeva sul trono, poggiandosi al bastone e ad un povero chierichetto che non riusciva a dissimulare il dolore causato dal peso dell'ingombrante uomo. La sua voce profonda e intensa fece vibrare a ritmo il terreno sotto i piedi dei presenti. <<cittadini di Londra e di tutto il mondo! Siamo qui riuniti per celebrare l'inizio di un nuovo secolo! Ma prima di iniziare la cerimonia ho un annuncio da fare, l'umanità deve riprendersi ciò che è suo di diritto! La sua vita e il suo destino!>> Tutti i presenti trattennero il fiato mentre Vic muoveva la testa a ritmo della musica che veniva iniettata dalle cuffie. <<gli Dei non devono più controllarci!Siamo stanchi di essere le pedine del loro gioco contorto! Io proclamo il nuovo secolo come il Secolo Dell'Uomo! Il Dio dell'uomo sarà l'Uomo stesso! Questa è una nuova era! Ora festeggiamo!>> Le voci dei presenti si fusero in un urlo di gioia mentre l'orologio segnava l'inizio del Ventiduesimo secolo e le luci stratosferiche riempivano la notte senza stelle facendo compagnia alla Luna piena che emanava una luce azzurrina che illuminava la piazza fuori dall'Abazia. <<victoria! Togliti quelle cuffie e vieni qui IMMEDIATAMENTE!>> La voce stridula della genitrice superò l'acuto del cantante rovinando il momento migliore della canzone costringendo Vic a disattivare le Olo-Cuffie e raggiungere la madre appena in tempo per sentire qualcosa che si sarebbe sicuramente risparmiata, come tutti. Tutti i rumori si annullarono e i colori dei fuochi d'artificio si tinsero di nero fondendosi con il cielo, anche la Luna, prima grande e maestosa pareva coprirsi con un telo di nuvole per evitare di vedere. Una luce di un colore mai visto attirava su di se tutta l'attenzione e milioni di occhi fissavano senza sosta quello spettacolo bellissimo. Tutto d'un tratto la luce mutò forma trasformandosi in un essere metà uomo e metà uccello con in mano un'arpione riccamente decorato, appena iniziò a parlare, scandendo bene le parole, le persone intorno a Vic iniziarono a tremare mentre lei continuava a fissare la luce senza sosta come in trance.
    <<vi abbiamo donato la vita e l'anima , come osate ribellarvi al volere degli Dei? Ci avete declassato rendendoci inferiori alle vostre macchine riducendo la Sacra Religione in un gioco! Avete cerato di superare con le macchine il nostro creato e la vostra mente contorta ha anche negato il valore della vita! Abbiamo osservato questo spettacolo ignari di ciò che sarebbe successo questo giorno!L'umanità è ormai destinata a morire a causa della sua arroganza!Solo chi sopravviverà sarà degno di vivere in questo mondo oramai.>>
    La luce si colorò di verde acido e si divise in diversi fasci colpendo tutte le persone presenti, Vic si girò spaventata per vedere la madre cadere a terra con il sangue che colava da tutti i pori possibili. Una maledizione! Vic osservò il corpo senza vita della madre e ricacciò le lacrime cercando di scappare in direzione imboccando la Maryland Street mentre la gente intorno a lei cadeva coperta da uno strato denso di sangue nero, successe tutto in un attimo, un raggio la colpì in pieno scaraventandola a qualche metro di distanza. Il vestito si colorò della stessa tonalità dei capelli mentre Vic vedeva sempre più sfocato, il cuore rallentò e il respiro si fece irregolare, non soffriva, provava solo una fitta allo stomaco non avrebbe più rivisto Helena, la sua unica amica, l'unica persona da lei amata. Triste destino morire soli no? Vic chiuse gli occhi e attese che la morte la prendessa tra le sue braccia ma evidentemente c'era molta fila, e lei era l'ultima.

    1 Gennaio 2100
    Stato del Vaticano (IT)
    Ore 22.00. Pioggia fitta.

    Il Vecchio poggiò il suo cappello completamente ricoperto da sangue rappreso e si avviò verso il bagno, sorrideva, era stata una bella serata daltronde, Gli Dei avevano abbandonato il mondo semplicemente uccidendo un paio di persone.Ora il mondo era dell'uomo in tutti i sensi, si avvicinò alla finestra osservando la città: Tutto era ricoperto da uno strato di marmo bianco senza lasciare nessuna traccia di verde o piantina, il bianco, colore che simboleggia la purezza e la santità rispecchiando molto la vita che loro svolgevano.Peccato che il Bianco non sia un colore.Il vecchio sorrise amaramente e aprì i rubinetti ascoltando il ruomore dell'acqua sulla ceramica mentre la vasca si riempiva lentamente.
    La cameriera prese il cappello e la tunica pieni di sangue e li portò alla lavanderia del Vaticano pronti ad essere lavati o stirati.

    8 Gennaio 2100. Ben Nevis. Scozia (UK) Ore 22.13. 1300 Metri di altezza.
    Vic aveva otto anni ed era al funerale del padre, fissava la bara scendere sotto terra per poi venire coperta da metri e metri di terriccio. Non piangeva, al contrario del resto dei presenti, non piangeva mai. La ragazza aprì gli occhi rivelando l'iride nera che si rimpicciolì a causa della forte luce bianca, era in una stanza d'ospedale. Le pareti bianche, i lettini bianchi e perfino lei sembrava ancora più bianca. L'unico rumore era il suono continuo della macchina legata al suo polso e il respiro di alcuni ragazzi...RAGAZZI? Vic si guardò intorno e notò altri otti lettini dove dormivano sei ragazzi: Un biondino, una bambina di massimo dieci anni, una donna anziana dai capelli grigi e secchi,Una ragazzina dall'aria snob,Un ragazzo più basso di lei e uno dai capelli ricci che sorrideva. Rimase ad osservali per dieci minuti buoni senza muoversi ma fu costretta a sdraiarsi nuovamente fingendo di dormire sentendo due voci concitate provenire dal corridoio vicino.
    <<sono rimasti altri sette Daemon e per ordine del Capo Spirituale dobbiamo ucciderli dopo averli testati>> <<scusa puoi ripetermi cos'è un Daemon? Questo Morbo è una loro diavoleria?>> <<stai attento! E' la quarta, e sottolineo quarta, volta che lo ripeto. I Daemon hanno lanciato questa maledizione e si sono finti ammalati ma, mentre il resto dei contagiati è morto nel giro di qualche secondo, loro sono ancora in vita! Perchè hanno finto no!?>> <<non è che magari sono guariti? Quei due li di prima mi sembravano ridotti male>> <<sisi! Guariti ahah ma per favore va! Aiutami a prendere quella vecchia li tu!>>.
    Vic cercò di rallentare il battito cardiaco espirando profondamente dato che la sua macchina segnava quasi il doppio degli altri, la ragazza socchiuse gli occhi osservando tra le ciglia i due dottori trasportare la vecchia che di colpo si alzò sul lettino tirando calci alla velocità della luce stendendo i due uomini. La donna svegliò tutti i presenti portandosi l'indice alle labbra facendo segno di fare silenzio. Vic seguì la vecchia come il resto del gruppo anche quando dovettero correre a causa dell'allarme che avvertiva l'ospedale della loro fuga, la vecchia si fermò di colpo facendo segno di proseguire verso l'uscita mentre lei correva veloce come il vento a fermare i dottori e militari che li seguivano. Prima di uscire con la coda dell'occhio vide la vecchia cadere a terra in un lago di sangue, poi fu fuori.
    La sensazione dell'erba bagnata sotto i piedi nudi risvegliò completamente Vic e gli altri cinque che iniziarono a correre in mezzo al bosco, erano in cima ad un monte dato che da li riuscivano a malapena distinguere le roccie aguzze alla base del monte, i rovi laceravano le gambe nude e strappavano lembi del grembiule da paziente dei ragazzi che non osarono lamentarsi, neppure la bambina; Dopo mezz'ora di corsa dove l'unico avvenimento è stato la storta della bimba, che fu caricata sulle spalle del biondino, i sei si fermarono in una radura per prendere fiato sdraiandosi perterra. Victoria ispirò tutta l'aria possibile ghiacciando i polmoni e raffreddando la pelle sudata, il cielo era pieno di stelle e la luna, in fase crescente illuminava lo spiazzo e i ragazzi,Il Biondino poggiò la bambina a terra e si mise al centro del cerchio attirando l'attenzione del resto del gruppo.
    <<sono Maxxie e vengo da Bristol, ho diciassette anni. Sono stato colpito da il dio Celesia dopo l'avvenimento alla Westminster Cathedral. Pensavo di essere morto invece eccomi qui. Voi chi siete?>> Vic prese coraggio e alzò la mano titubante << Sono Victoria anche io ero a Londra il 31 ma prima di presentarci avrei una cosa da chiedere. Cos'era quella vecchia?>>

    Edited by ~Lightning~ - 23/9/2011, 23:19
     
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    L'ho già letta, ma commento comunque :asd: Ovviamente il problema maggiore è la punteggiatura, però la storia è intrigante e il tutto è ben descritto. Aspetto il prossimo ;)
     
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  3. ~Lightning~
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    Secondo Capitolo_Every Rose has its thorn

    Marie aveva freddo, stava letteralmente tremando e ogni respiro produceva una nuvoletta intorno alle sue labbra carnose tinte di viola scuro.Si guardò le unghie ormai rovinate a furia di fuggire e di scavalcare tronchi di alberi in mezzo la strada, non le interessava molto l'aspetto esteriore anche se tutti, a prima vista, credono sia snob solo per i capelli biondi e la voce squillante. Si strofinò le mani tra loro cercando di pulirle il più possibile per poi passarsi la mano tra i capelli portandosi la ciocca dietro l'orecchio, c'era un irreale silenzio: tutti erano fermi ad osservare Maxxie in piedi, al centro del cerchio immaginario creato dai loro stessi corpi. Marie continuava a guardare di sottecchi tutti i nuovi compagni: La bambina che si acciambellava contro il corpo di Victoria, il ragazzo dai capelli ricci che rideva guardando un ragno ricoprire un povero animale con la sua tela e anche il ragazzo insolitamente basso che stava semplicemente in silenzio. La luna continuava a illuminare i loro volti stanchi rendendoli ancora più pallidi, da li potevano vedere uno squarcio di cielo e la luna, in fase nascente, che osservava tutto dall'alto. Chissa com'era essere la Luna: guardare tutto ciò che succede di notte e mantenere il segreto per tornare subito la notte dopo, un'amica fidata e silenziosa. Maxxie interruppe il silenzio schiarendosi la voce e prese a dondolare da un piede all'altro, Marie lo fissò oltre il ciuffo dorato mentre lui cercava di trovare le parole più adatte per iniziare a parlare.
    << Qualche giorno fa mi sono svegliato insieme a Rose, la signora anziana di prima sapete? >>
    Marie riportò alla mente la figura della signora che combatteva alla velocità della luce per cercare di proteggerli, combattendo fino alla morte.La voce del ragazzo la tirò fuori dalla confusione della sua testa riportandola alla realtà.
    << Ecco, quando ci siamo svegliati mi ha spiegato cosa stava succedendo nel mondo. Allora,sapete tutti perchè si è scatenata questa infezione no? Bene. C'è una possibilità di circa il 5% di sopravvivere. Noi siamo alcuni dei sopravvisuti al contagio. Ci chiamano Daemon e possediamo poteri divini dato che il nostro sistema immunitario ha assorbito la magia del Dio. So che può sembrare strano e incredibile ma l'avete vista anche voi Rose prima no? >>
    Marie annuì debolmente abbassando nuovamente gli occhi verso le ginocchia olivastre coperte da due grossi lividi e dei profondi tagli da dove uscivano dei rivoli sottili di sangue che sporcavano raggiungevano i piedi nudi e il terriccio sottostante. Non aveva mai visto un bosco, non ce n'erano tanti e le città erano completamente grigie e mecchinizzate ma aveva letto che, circa 200 anni fa, prima la natura e le città erano un tutt'uno. Due cose che si sposavano benissimo tra loro. Le era sempre piaciuta la natura, il contatto con gli alberi e con il terreno bagnato, il rumore dell'acqua tra le rocce. L'unica cosa che odiava e il rumore della trivellatrice che cerca il petrolio anche nelle poche zone di verde. Il mondo stava diventando bianco.Maxxie riprese a parlare facendo sbuffare dalla noia Victoria che continuava a coccolare la bambina tra le sue braccia.
    << Come ti chiami tu? >> Marie alzò lo sguardo e vide che il ragazzo parlava proprio con lei e diventò completamente rossa in viso, ringraziò la notte e le tenebre per aver mascherato in parte il suo viso. << Je suis Marie. V-Vengo da Paris.J'ai 16 années. S-Sono stata col-colpita mentre mi-mi stavo l-lavando les dents >> Non doveva dirlo quello! Che imbarazzo! Maxxie fece la stessa domanda a tutti. La bambina si chiamava Mia e aveva otto anni, quello basso si chiamava Tay e quello strano Clay.

    9 Gennaio 2100.
    Ben Nevis. Scozia (UK).
    Ore 4.58. 1300 Metri di altezza

    Due medici con l'occhio nero e un paio di lividi iniziarono a cucire due profondi tagli sul cadavere posto, nudo, sul tavolo da lavoro. Odiavano entrambi quel lavoro ma una volta venuti a conoscenza di certe cose era impossibile tirarsi indietro. Quella vecchia aveva davvero dei ganci destri potenti, avevano subito perso i sensi senza nemmeno capire cosa stesse succedendo. Erano stati svegliati da due guardie che gli avevano piazzato quel cadavere sul tavolo senza dire nulla. Guardie! Che brutta razza! Appena i due finirono di cucire l'ultimo centimetro di pelle unendo i due lembi prima tagliati aprirono la finestra e uscirono dalla porta chiudendola a chiave, come ordinato da loro.

    9 Gennaio 2100.
    Ben Nevis. Scozia (UK).
    Ore 5.20 1200 Metri di altezza

    Il gruppo si era messo in marcia e Marie chiudeva la fila aperta dall'egocentrico Maxxie. La sua amica Luna faceva cambio con il Sole che attirava tutte le attenzione su di se, come il biondino d'altronde.Era ormai passata mezz'ora da quando avevano deciso di riprendere a camminare e avevano fatto un percorso faticoso quanto impervio, la luce della stella filtrava attraverso le fronde degli alberi colorandosi di verde creando un'atmosfera di allegria anche se era l'unica cosa che mancava a quel gruppo. L'unico che rideva, non si sa ancora per quale motivo, era Clay. Non rideva normalmente aveva una risata che aveva qualcosa di inquietante, come lui dopotutto. Un rumore diverso dai soliti fece fermare Maxxie facendo sbattere uno contro l'altro il resto del gruppo. Era una specie di ringhio ma molto più cattivo e tetro, Marie non riusciva a vedere oltre le spalle e le teste dei compagni ma si ritrovò per terra senza nemmeno accorgersene. Di fronte a lei, china sul collo di Maxxie , che urlava dal dolore, c'era Rose che lacerava la carne del povero ragazzo. il resto del gruppo era schiacciato dalla mole dei due che impediva loro di alzarsi. Marie era l'unica in grado di farcela, fece un passo titubate attirando l'attenzione di Rose, ora la vedeva meglio: Il suo aspetto era completamente alterato, il viso era tagliato da due lunghi tagli verticali cuciti frettolosamente e i denti,quei pochi che restavano, erano animaleschi come le unghie. Era una bestia non la dolce vecchietta che, quando si era svegliata all'ospedale, le stava rimboccando le coperte. Non era più la stessa, doveva fare qualcosa. Rose si fiondò sulla ragazza alla velocità della luce e Marie chiuse gli occhi urlando dalla paura. Non sentì nulla, solo una sensazione di leggerezza: il corpo della ragazza, contorno in una posizione fetale, galleggiava nell'aria mentre il resto del gruppo spostava il corpo ingombrante di Maxxie e cercava di medicarlo. Rose ringhiò riportando alla realtà Marie che, appena si accorse di stare volando precipitò alzando un polvero. Ora che aveva conoscenza di ciò che poteva fare si sentiva un po' più coraggiosa, prese un grosso respirò e scatenò una folata d'aria che fece precipitare oltre il burrone, per la scarpata rocciosa, la vecchia. Ebbe solo un'attimo per sentirsi un'eroina, per la prima volta, poi corse a soccorrere Maxxie che era in una condizione guaribile, mancava solo un pezzo di carne alla base del collo, Mia si strappò un pezzo del grembiule, troppo grosso e di impiccio per lei, e lo diede a Vic che fece il bendaggio. Ora era effettivamente un Daemon, un demone.

    Edited by ~Lightning~ - 24/9/2011, 15:45
     
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    Quello che dovevo dirti l'ho detto su MSN. Questo capitolo è scritto decisamente meglio, bravo Alberto!
     
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