Kingdom Hearts Reloaded

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  1. Padfoot96
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    Salve foro!! Sono sempre io, e vi porto il nuovo capitolo della saga. Purtroppo Duke ha fallito la sua missione, il Nessuno di Goku, Xukog adesso ha campo libero per attuare i suoi misteriosi progetti, assieme al suo braccio destro, Fannie, Gohan e Dan, con l'aiuto di Yen Sid, si nasconderanno a Crepuscopoli, ma cosa succederà a Duke?

    CAPITOLO XIII
    Numero XV – Dexuk



    Un uomo vestito di nero, esattamente come Xukog, giunse lì, ai piedi del grattacielo. Stava aprendo un varco oscuro quando notò il corpo del giovane Duke steso per terra, con quel marchio che, nonostante la pioggia scrosciante, continuava a bruciare. La sua attenzione fu attirata soprattutto dal Keyblade piantato nel terreno di fronte al corpo di Duke.
    << Interessante – disse, con voce profonda – un altro prescelto … credevo che solo Roxas potesse evocare il Keyblade>> si avvicinò al ragazzo.
    << In piedi>> gli ordinò. Gli occhi vitrei persi nel vuoto, Duke obbedì, si alzò in piedi.
    << Cerchi delle risposte?>> gli chiese. Duke annuì. Era decisamente diverso dal Duke di una volta. Era alto, poco più di prima, gli occhi grigi e i capelli decisamente diversi, si erano alzati, parevano quelli di Gohan. Un dettaglio spiccava, una grossa cicatrice sull’occhio sinistro.
    << Io posso darti uno scopo>> L’uomo in nero sorrise mosse la mano destra di fronte al ragazzo. Giganti comparvero le lettere del suo nome. Con un altro movimento della mano queste lettere cominciarono a muoversi velocemente, sempre con la stessa mano le fermò, ponendo una gigantesca “X” nel centro.
    << Dexuk>> disse Duke.
    << Esatto – rispose l’uomo in nero, togliendosi il cappuccio – il nuovo te. Da oggi sarà questo il tuo nome>> disse. Aveva dei lunghi capelli bianchi, apparentemente giovane, i suoi occhi erano di un giallo molto scuro e vivido, il suo voltò si increspò in un sorriso.
    << Seguimi >> continuò l’uomo in nero. Dexuk raccolse il Keyblade, meccanicamente, e seguì l’uomo in nero. Questi aprì un varco Oscuro.
    << Lord Xemnas – disse un altro uomo vestito di nero, portava i capelli lunghi e blu e sulla fronte aveva un’enorme cicatrice a forma di X – già di ritorno dalla missione?>>
    << Saix – rispose Xemnas, con accanto Dexuk – convoca una riunione speciale, tutti nella Stanza Circolare>> continuò, l’uomo chiamato Saix annuì, svanendo nell’Oscurità. Dexuk seguiva Xemnas con lo sguardo perso nel vuoto, non sembrava che sentisse freddo, nonostante avesse il petto scoperto per metà, assieme alla spalla e la gamba destra e parte del ginocchio sinistro. Keyblade in mano, Xemnas portò Dexuk al centro di una stanza circolare. Vi erano alte colonne attorno a loro, ben tredici, su ognuna di queste v’era seduta una persona, che portava lo stesso vestito nero, anche se la colonna più alta era vuota, probabilmente lì sedeva Xemnas.
    << Signori – esordì Xemnas, con voce lenta e profonda – un nuovo membro è stato scelto per indossare la tunica. Diamo il benvenuto al numero XV Dexuk – continuò, facendo fare un passo avanti al giovane Dexuk – uno dei prescelti dal Keyblade>>
    Seduto su uno dei gradini leggermente più bassi, un ragazzino, forse poco più giovane di Dexuk, biondo, molto simile a Goku trasformato in Super Saiyan, e dagli occhi azzurri rimase alquanto perplesso.
    << Oh per favore! Ma quanti prescelti ci sono?>> chiese un altro membro, anche lui aveva il cappuccio abbassato, era seduto esattamente alla destra della colonna più alta, evidentemente doveva essere un membro importante, aveva una benda sull’occhio sinistro, aveva anche un’enorme cicatrice sulla guancia destra, come Xemnas i suoi occhi erano gialli.
    << Avanti Xigbar! – replicò un altro membro, seduto di fronte a Saix, aveva i capelli rossi e gli occhi verdi – Di certo non potrà che giovare alla nostra Organizzazione!>> continuò, cercando di convincere lo scettico Xigbar.
    << Ma ragazzi! – disse un altro membro, seduto di fronte al ragazzo dai capelli rossi, aveva i capelli biondi a spazzola, come l’altro ragazzino, i suoi occhi erano biondi – Insomma … questa si chiama Organizzazione XIII … e abbiamo adesso ben quindici membri!!>>
    << Demyx ha ragione – esordì l’unica ragazza che si trovava nel gruppo, anche lei era bionda, aveva i capelli a caschetto molto lisci con un paio di ciuffi estremamente curiosi – siamo troppi!!!>>
    << Siete un po’ troppo duri – disse un ragazzo, anche lui era giovane, stava leggendo un enorme libro, noncurante della presenza di Dexuk, aveva i capelli scuri e lisci, con un enorme ciuffo che gli ricadeva sull’occhio destro – soprattutto tu, Larxene! Credo che il ragazzo meriti una chance!>> il ragazzo coi capelli rossi stava per rispondere, quando, con voce tonante, intervenne un altro membro, il suo volto era coperto, e sedeva di fronte a Xigbar.
    << Piantatela! – ruggì – Volenti o nolenti, l’Organizzazione ha un XVesimo membro e non si discute! E per piacere vestitelo!>> continuò, quasi furioso.
    << State facendo troppo rumore per nulla! – tuonò Xemnas – forza! Non avete delle missioni da portare a termine?>> tutti i membri si zittirono e nell’Oscurità scomparvero.
    << Vieni con me Dexuk, ti mostro le tue stanze>> disse Saix. Xemnas era scomparso nell’Oscurità, mentre Saix si era materializzato accanto a lui. Dexuk lo seguì, senza proferir parola. Camminarono a lungo, per quel luogo sconosciuto a Dexuk, e giunsero di fronte ad una porta. V’era inciso il numero XV. Saix toccò la porta e questa si aprì.
    << Lì ci sono i tuoi vestiti, cambiati in fretta – disse, freddamente – e tieni questo – continuò, porgendogli un diario – ogni membro ha diritto a scrivere qualcosa su questo diario, ogni suo pensiero, non verrà mai letto da altri oltre che te>>
    Dexuk prese il diario, senza fiatare, ed entrò nella sua stanza. La porta si chiuse. Dexuk rimase solo, cominciò a togliersi quegli stracci che portava addosso, i suoi occhi grigi, erano tornati normali, sembrava più conscio delle proprie azioni. Si mise la maglia nuova, era anch’essa nera, come i nuovi pantaloni, erano molto comodi, e nerissimi. Anche le scarpe, nere come la pece, erano di una comodità unica, ottime per correre e camminare. Infine mise la nera tunica, lunghissima, arrivava fino alle caviglie, aveva una lampo estremamente lunga.
    << È comodissima>> disse, erano le sue prime parole da membro dell’Organizzazione. Notò poi un paio di guanti, anch’essi nerissimi, li mise, aderirono perfettamente alle sue mani, di certo non gli avrebbero dato problemi con la scrittura.
    La stanza era rettangolare, un enorme finestra dava sull’esterno. Si trovava all’interno di un immenso castello bianco, sospeso nel vuoto. In lontananza riconobbe il grattacielo dove era stato trovato. Accanto alla finestra si trovava un letto ad una piazza. “ Abbastanza ovvio direi” pensò Dexuk. Non sapeva cosa fare lì, perciò si stese sul letto, e prese il diario.
    << Saix ha detto che posso scrivere quello che penso … ma a cosa penso?>> continuò il ragazzo. C’era un comodino accanto al letto, vi trovò una penna, null’altro. Pensò a qualcosa, ma la sua mente era vuota, non sapeva cosa scrivere su quel diario. Poi finalmente riuscì a buttar giù due righe.
    “ Saix mi ha detto che posso scrivere qualunque cosa mi passi per la testa … beh, questo è stato il mio primo giorno al castello … non capisco bene quale sia il mio ruolo qui .. mi hanno detto che sono un prescelto del Keyblade … ma cos’è? Che si riferissero a quella mia strana spada? Non lo so … “
    Non sapeva davvero cosa scrivere ed era già buio. Stavano suonando, più che altro, si sentiva il rumore di una padella percossa.
    << Tutti nell’Area Grigia!!>> disse la stessa voce tonante di prima. Dexuk uscì. Seguì la calca dei membri e raggiunse l’Area Grigia. Era molto spaziosa, con un’enorme, ma proprio enorme finestra che dava sullo scenario oltre il castello, c’erano un paio di divani e quattro poltrone, e due grossi tavoli tra questi. Tutta l’Organizzazione era presente, al centro della sala un grosso calderone, con della zuppa all’interno.
    << Oh … uffa … ancora zuppa!>> disse il ragazzo dai capelli rossi, era alle spalle di Dexuk, che si voltò di scatto, senza però fare una piega.
    << Chiudi il becco Axel!!!>> tuonò un membro, era sempre lo stesso, questa volta però portava un grembiule da cucina nero e non la tunica, Dexuk riuscì a vederne il volto, aveva due enormi basettoni e gli occhi azzurri, due folte sopracciglia e lunghi capelli neri, raccolti in una coda di dred.
    << Xaldin … non è mai possibile avere un dialogo con te>> disse Xigbar, mettendosi a sedere, con un sorriso.
    << Chiudi il becco anche tu, Xigbar!>> continuò a tuonare Xaldin, con una vena ingrossata sulla tempia.
    << Ci vogliamo sedere o no? – tuonò Xemnas, entrando in sala – Ho fame!>> tutti presero posto. Dexuk si sedette accanto al ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri, accanto a lui c’era Axel e vicino a Dexuk sedeva un membro col volto ancora coperto.
    << Allora … tu sei Dexuk giusto>> disse il ragazzo biondo.
    << Si, mi pare ovvio – rispose freddamente Dexuk – non ho capito bene chi sei tu?>> richiese.
    << Il numero XIII, Roxas – rispose Roxas, altrettanto freddamente, non sembrava turbato dai toni del compagno – molto piacere>> continuò, stringendogli la mano. Provarono entrambi a sorridere.
    << Ehi! – intervenne Axel – già cercate di fare “ amicizia “?>> chiese, ironico.
    << Amicizia? – richiese Dexuk – cos’è?>> Roxas annuì, cos’era l’amicizia?
    << Magari un’altra volta>> disse Axel, tentennando. Arrivò Xaldin al loro tavolo, di fronte vi erano Larxene, poi un altro membro dai capelli lunghi e rosa e un ragazzo sulla trentina, dai capelli biondo platino, brizzolati e con una barbetta, che Dexuk trovò quasi simpatica.
    << Luxord, Laxene, Marluxia … - disse, rivolgendosi a quello strano trio – zuppa?>> Larxene rifiutò, rimanendo a bocca asciutta, mentre Luxord e Marluxia, un po’ schifati, ne presero un poco.
    << Oddio … odio questa brodaglia>> mormorò Marluxia a Luxord, che annuì, ma questo commento giunse al sensibile orecchio d Xaldin, che strinse il mestolo.
    << Se è una brodaglia – disse, voltandosi lentamente verso di loro – ALLORA POTEVATE PURE NON PRENDERLA!!!!>> urlò Xaldin, agitando il mestolo.
    << Meglio non far perdere le staffe a Xaldin … ha una pazienza molto limitata>> sussurrò Axel a Duxek e Roxas.
    << Ehi numero 3 – esordì un ragazzo seduto accanto al tizio col volto coperto, stava leggendo un enorme libro, ancora – posso avere un po’ di zuppa?>> chiese, chiudendo il libro.
    << Certo Zexion>> rispose Xaldin, pareva contento, e subito diede un piatto di zuppa fumante al ragazzo. Xaldin poi si rivolse ai quattro, il tizio misterioso, Dexuk, Roxas e Axel.
    << Volete?>> Dexuk e Roxas annuirono, erano piuttosto affamati, Axel fece cenno di volerne poca, mentre il tizio in nero non rispose. Xaldin parve non curarsene, e versò la zuppa ai tre, dirigendosi poi verso l’altra parte della stanza.
    << Come diavolo fate a mangiarla!!!>> disse Marluxia, indignato.
    << Beh – rispose Zexion – Xaldin si impegna per fare sta brodaglia, tanto vale dargli la soddisfazione di apprezzare tale impegno>> disse bevendo quella brodaglia e leggendo il suo libro.
    Dexuk e Roxas non fiatarono, anzi, con fare famelico stavano scolandosi tutta la zuppa, sembrava che non avessero mangiato da anni.
    << Oh cavoli – disse Axel, stupito – dovete proprio essere affamati>> continuò, bevendo la sua porzione.
    << Ehi Xaldin! Dammi la zuppa muoio di fame!!>> disse un altro membro, aveva i capelli a spazzola e accanto a lui c’era una grossa chitarra, con una forma molto strana. Era simile al marchio che Dexuk portava sulla schiena.
    << Ma certo cucciolo Demyx!!>> rispose Xaldin riempiendo il suo piatto di zuppa calda.
    << Ma cosa fa Demyx?!>> Marluxia sembrava sul punto di vomitare.
    << Fa esattamente quello che ho fatto io – rispose Zexion, con calma zelante – c’è solo zuppa, tanto vale farsela piacere, per non morire di fame>> concluse, sempre nascosto dietro il suo enorme libro.
    << Certo però – disse Axel – che neanche a tavola ti stacchi dal Lexicon>> osservò il rosso.
    Zexion lo guardò male, poi tornò al suo Lexicon. Axel sorrise, Dexuk e Roxas cercavano di finire la loro brodaglia, mentre il tizio seduto accanto a Dexuk continuava a fissare il vuoto, senza proferir parola.
    Tutti finirono di mangiare, e Xemnas si alzò, dirigendosi verso la finestra.
    << Quello – esordì, con voce profonda, ben udibile a tutti – è Kingdom Hearts … >> disse, indicando la luna nel cielo, Dexuk non se ne curò molto, ma aveva una forma strana.
    << Oh ci risiamo …>> disse rassegnato Axel, portandosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa.
    << Il nostro obbiettivo è completarlo, affinché anche noi, Nobodies, possiamo essere completi>> continuò, osservando intensamente sia Dexuk che Roxas. I due si scambiarono uno sguardo interrogativo. Cosa centravano, loro, con Kingdom Hearts? E cos’era un Nobody e … in che senso erano incompleti?
    Era notte fonda, Xemnas congedò tutti i membri, che iniziarono a dirigersi verso le proprie stanze.
    << Dexuk – continuò Xemnas, avvicinandosi al ragazzo – hai domande da fare … dico bene?>> Dexuk annuì, capendo che l’obbiettivo di Xemnas era proprio quel dialogo, anche se non ci sarebbe voluto chissà quale genio per comprenderlo.
    << Guardavi nella direzione mia e di Roxas – esordì il ragazzo, gli occhi grigi non trapelavano alcuna emozione e fissavano senza problemi quelli di Xemnas, non ne pareva intimorito – insomma … cosa posso fare per Kingdom Hearts? E poi … Nobodies … esseri incompleti … di cosa stavi parlando?>> era una tempesta di domande, ma Xemnas non pareva alquanto sorpreso, anzi, sorrise e invitò il ragazzo a sedersi. Si sedettero l’uno di fronte all’altro, c’erano una bottiglia d’acqua e un paio di bicchieri al suo fianco, Xemnas ne riempì uno per sé, e un altro per Dexuk, porgendoglielo con molta gentilezza. Dexuk bevve subito, anche se non aveva sete. Xemnas invece bevve con calma, prima di parlare.
    << Allora – esordì, con voce profonda, posando il bicchiere sul tavolo – devi sapere che sei un Nobody, se noterai sulla tua spalla … c’è un marchio, ce l’ha ognuno di noi … indica che hai perso il tuo cuore. Un Nobody è una creatura nata dall’Oscurità … o meglio, quando un uomo dal cuore forte perde il proprio cuore, il suo corpo non scompare, bensì prende anima e mente propria. Un Nobody è un essere incompleto, poiché ha perso il suo cuore, quindi le emozioni che sentivi una volta, ora non le sentirai mai più, anche se avrai ricordo di quelle sensazioni – continuò, guardandolo negli occhi, sempre con un sorriso maligno – e Kingdom Hearts – indicò la finestra, Dexuk questa volta osservò meglio, una luna a forma di cuore aleggiava sul castello, vedeva dei piccoli movimenti verso quella, molto, molto piccoli, simili a flebili luci – è il nostro obbiettivo. Completarlo, grazie ai cuori che gli Heartless rilasciano. Ed ecco a cosa servi tu, Dexuk, evoca il Keyblade, adesso!>> disse, quasi ordinando glielo.
    Dexuk non comprese all’inizio, capì però che si riferiva alla strana spada che aveva in camera.
    << L’ho lasciato nella mia stanza, non posso prenderlo, adesso>> disse.
    << Ahahahaha! Dexuk … avanti, ricordati, il Keyblade può essere evocato dal proprio padrone>> rispose, quasi divertito.
    Dexuk ebbe un flash in quell’istante. Vide un ragazzo, molto simile a lui, tendere la mano ed evocare una spada molto simile alla sua, anzi, la stessa, ma di un colore diverso. Automaticamente anche lui, con lo sguardo perso nel vuoto, tese la mano destra. Una fiamma, nera come la pece, zampillò, maestoso, il Keyblade comparve nella sua mano. Nero anche questo, lungo quasi un metro e mezzo, stimò il ragazzo, osservandolo. Un alone oscuro lo circondava, aveva un impugnatura molto particolare, era formata da un paio di alette ripiegate, in mezzo a queste una barra, con cui impugnare l’arma.
    << Questo è il Keyblade?>> chiese, continuando ad osservarlo.
    << Si – rispose Xemnas, soddisfatto – è l’unica arma capace di liberare i cuori imprigionati dagli Heartless e completare Kingdom Hearts. Dexuk, la tua più grande missione sarà questa, affronta molti Heartless, e libera i cuori da loro imprigionati, e ora va’>> lo congedò così Xemnas, rispondendo alle sue domande.
    Dexuk si avviò verso la sua stanza, continuando a pensare alle parole di Xemnas. Aveva ancora il Keyblade nella sua mano destra, quelle parole non avevano risolto i suoi quesiti, anzi, li aveva amplificati!
    “ E così … io posso liberare i cuori? Sono un essere incompleto … davvero? Insomma … mi sento molto strano adesso … non provo emozioni ma posso ricordarne la sensazione … è molto discordante come discorso … “ aveva il volto corrucciato, la situazione gli era diventata parecchio cara in quel momento, dopotutto, aveva un compito importante.
    Saix si materializzò, dall’Oscurità, accanto a Xemnas, ancora nell’Area Grigia.
    << Sei sicuro che possa esserci utile?>> chiese, con molte perplessità.
    << Oh sì – rispose Xemnas, sempre con uno strano sorriso stampato sulla faccia, anche se i suoi occhi esprimevano tutt’altro – rispetto a Roxas, è più conscio e consapevole già al primo giorno e ha un grande potere in sé – continuò, alzandosi in piedi – domani non ci saranno missioni. Voglio tutta l’Organizzazione nell’Arena>> disse con tono che non ammetteva repliche.
    << Certo, Lord Xemnas>> rispose Saix, con un inchino. Poi scomparve nell’Oscurità, così come Xemnas.
    Dexuk incrociò Axel, nel tragitto che collegava la sua stanza all’Area Grigia.
    << Oh Dexuk!>> esclamò Axel. Dexuk passò oltre, senza rivolgergli neanche un saluto, o guardarlo, fare un cenno … niente. Passò oltre, Keyblade alla mano, tutto preso dai suoi pensieri.
    << Puoi anche salutare eh!>> sbottò Axel, andando nella sua stanza, molto contrariato. Dexuk si accorse che Axel l’aveva salutato.
    << Ehilà Axel!!>> esclamò, Axel era poco più avanti e lo sentì, si volto e fece un cenno con la mano e poi entrò nella sua stanza, così come Dexuk procedette per un tratto, dovette salire le scale. Passò davanti la stanza con scritto I, non sapeva bene i numeri dei membri, sapeva che era il numero XV … ma chi poteva essere l’I …
    “ Che sia Xemnas?” si chiese. Non ci fece molto caso, e andò oltre, poco più in là c’erano due stanze. Una con scritto XIII – Roxas e un altro con scritto XV – Dexuk. Perché allora sulla stanza di Xemnas non v'era inciso il suo nome? Non ci fece comunque caso.
    << Hanno usato uno strano criterio per le stanze, ora che ci penso .. >> disse, prima di entrare nella sua stanza. Senza pensarci prese subito il diario.
    “ Dopo la cena ho conosciuto alcuni membri da vicino … soprattutto Roxas, sembra un ragazzo molto tranquillo … la cosa che però ha destato la mia attenzione è stato il dialogo con Xemnas … Kingdom Hearts, il concetto di Nobody … e poi il Keyblade … quest’arma così strana … ho davvero il potere di liberare i cuori?” scrisse, prima di coricarsi.
    Fu una lunga notte per Dexuk, si susseguirono nella sua mente svariate immagini, dello stesso identico ragazzo, simile a lui, ma con gli occhi rossi, i capelli scuri. Quel ragazzo non aveva un nome, o almeno, non lo aveva ancora sentito. Quel ragazzo non sembrava essere un abile spadaccino, si limitava a dimenare quel Keyblade a destra e a sinistra, anche se aveva una forza straordinaria, picchiava molto duro. Come lui affrontava molto Heartless.
    << ARGH!>> urlò, svegliandosi di soprassalto. Sudava freddo, gli occhi si muovevano rapidamente in tutte le direzioni. Fortunatamente non aveva svegliato nessuno, ma quel sogno lo aveva turbato, e molto. Si alzò, asciugandosi il sudore dalla fronte, continuava a guardarsi intorno. Era ancora notte, aveva dormito davvero per così poco tempo? Notò un biglietto sulla porta, lo prese subito.
    “ Fra cinque minuti tutti i membri si troveranno nell’Arena, sei pregato di farti trovare là, passerò io stesso a prenderti, come mi è stato ordinato. Axel”
    Tutti i membri nell’Arena … per fare cosa?
     
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