Kingdom Hearts Reloaded

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  1. Padfoot96
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    Titolo: Kingdom Hearts Reloaded
    Autore: Padfoot 96
    Fandom: Kingdom Hearts
    Rating: G
    Warning: Morte
    Pairing: Duke(il protagonista), Goku, il nonno, Trunks, Popo, Sora, Riku, Naminè, Axel, Roxas, Yen Sid(immancabile XD) e molti altri!
    Trama: Duke Foster è un ragazzo di 14 anni, vive a Crepuscopoli, e suo nonno gli racconta le avventure di Sora e Riku, suoi vecchi amici. Duke è un ragazzo semplice, come tanti altri ha molti sogni e speranze per il futuro.
    Wordcounter: 1739


    CAPITOLO I
    “Devo ripartire da qualcosa …”



    Nella tranquilla città di Crepuscopoli, un giovane ragazzo di nome Duke Foster conduceva una vita serena. Ultimamente in città si sentiva molto parlare di alcuni eroi, ragazzi che erano diventati leggende anni orsono per azioni che hanno determinato la vita dell’intera città e del Mondo. Questi erano gli eroi del Keyblade, un arma dal potere straordinario, che sceglie solo coloro i quali, con cuore puro, posso affrontare l’Oscurità che vuole infrangere l’equilibrio del Mondo.
    Questi eroi erano Sora e Riku, ragazzi semplici, che hanno vissuto per caso, scelti dal destino, avventure in cui hanno rischiato più volte la propria vita, per salvare quella degli altri.
    Duke era affascinato da quegli eroi, come ogni ragazzo avrebbe tanto desiderato potere essere al loro fianco.
    Le loro avventure erano narrate dal suo caro nonnino, che all’epoca aveva conosciuto il giovane Sora nella sua prima avventura in giro per il Mondo.
    <<sai Duke, io ho conosciuto Sora anni fa … era un ragazzo molto simpatico, come te passava molto tempo a giocare con i suoi amici, Riku e Kairi. Quanto vorrei sapere dove siano, so che sono ancora vivi da qualche parte, hanno compiuto azioni che nessun uomo ha mai fatto, e meritano, credo, la possibilità di vivere più a lungo di noi tutti!>>
    <<ma nonno, come fai a sapere tutte queste cose?>> domandò il giovane Duke, ogni giorno sempre più curioso e affascinato dai racconti del nonno.
    <<vedi … >> stava cominciando a parlare quando una violentissima scossa scatenò il panico in città.
    <<presto Duke, sotto il tavolo!>> disse, allarmato il nonno <<io torno subito, non-ti-muovere!>>. Il nonno prese il fucile che teneva appeso al muro in caso di emergenza e uscì.
    Passarono ore, e del nonno nessuna traccia, al ché Duke era visibilmente preoccupato. Prese una decisione, uscì dal suo riparo e si affacciò. Lo spettacolo che gli si parò innanzi agli occhi gli levò il fiato.
    Tutta l’Area del Tram era spaccata in due, il terremoto aveva procurato gravi danni … eppure c’era qualcosa che non andava …
    <<un terremoto di certo può ridurre così una città … ma che fine hanno fatto tutti?>> una domanda lecita che gli balenò a lungo nella mente. Uscì, sperando che non vi fosse una scossa di assestamento, sarebbe stata la fine per lui.
    <<mmmmm … qui niente>> aveva perlustrato quanto rimaneva della via principale. Giunse fino alla Piazza della Stazione … <<la Torre dell’Orologio … chissà se … >> non fece in tempo a concludere il pensiero che gli apparve davanti un enorme figura scura, nera come la notte.
    “Duke!”
    << Cosa? Chi è che sta parlando?>>
    “Duke! Segui la mia voce, ti condurrò in salvo!”
    Non avendo nulla da perdere, tranne la sua vita … Duke decise di ascoltare quella voce. La seguì. Questa lo portò nel vicolo dietro il Ring di Sabbia.
    “Duke, fai attenzione, quelle creature punteranno per sempre a te!Apri la porta che ti è davanti, ti condurrà in un luogo dove sarai al sicuro per un po’ di tempo. Lì c’è un mio amico, ti aiuterà a difenderti da queste creature.”
    Titubante, Duke non sapeva se dar retta ancora una volta a quella misteriosa voce, ma non ebbe scelta, quell’enorme creatura lo aveva inseguito ed era a pochi metri da lui.
    Aprì la porta.
    <<aaaaaaaaaaaahhhhh!!!!>> Duke cadde nel vuoto … non sapeva per quante centinaia di metri, ma continuava a cadere. Sarebbe morto, si sarebbe schiantato al suolo, sempre se ce ne fosse stato uno. Continuava a cadere, senza avere una precisa sensazione, sentiva solo il vuoto attorno a sé, sentiva che presto sarebbe successo l’inevitabile, tanto valeva rassegnarsi all’orribile destino che gli si parava davanti. Chiuse gli occhi, se doveva succedere, non valeva la pena di tenerli aperti, si sarebbero chiusi per sempre in ogni caso, e poi attorno a sé vi era solo …
    <<oscurità … >> fu l’ultima parola che disse prima di trovare un sonno che lo avrebbe confortato.
    Si risvegliò, si accorse che era vivo, e si trovava in una stanzetta. Dalla finestra scorse dei monti, probabilmente era finito in una baita … ma COME?
    <<oh! Mamma, si è svegliato!>> urlò un ragazzino accanto a me.
    <<finalmente, eravamo davvero preoccupati, credevamo fossi morto!>> disse la donna, alta e slanciata, aveva un bellissimo aspetto, occhi scuri e capelli neri raccolti in un chignon.
    <<cosa … Cosa mi è successo? Ricordo solo di essere caduto … >> disse Duke, un po’ spaesato e scosso.
    <<in effetti, hai fatto un bel volo … meno male che … >> non fece in tempo a terminare il discorso che da un'altra stanza si udì una persona dire: << UUUURCA!! Quel pesce sì che era enorme!!>>
    <<aspetta un secondo. Sempre il solito … >> disse la donna al ragazzo.
    Pochi minuti dopo la donna rientrò nella stanza assieme ad un uomo, che Duke riconobbe come il marito.
    <<così ti sei ripreso?>> esordì l’uomo.
    <s-sì, più o meno … >> rispose timoroso Duke.
    <<prima di tutto, forse è meglio passare alle presentazioni – disse la donna – io sono Chichi e lui, mio marito, è Goku. Questo è nostro figlio Gohan>>.
    <<piacere di conoscervi – disse, sempre un po’ scosso, Duke – io sono Duke>> disse con una smorfia simile ad un sorriso.
    <<bene, vi lascio soli, vado a preparare la cena>> disse Chichi ai presenti.
    <<gohan, c’è il draghetto fuori, va’ pure a giocare con lui!>> disse Goku al figlio, con un cenno d’intesa, il piccolo Gohan era molto felice di poter uscire ed andare a giocare.
    <<passiamo a cose serie Duke – cominciò Goku – sono venuto a sapere che Forze Oscure stanno nuovamente minacciando l’equilibrio del Mondo … e purtroppo né io, né nessun altro può affrontarle>>. Goku era molto teso.
    <<e tutto questo, cosa c’entra con me?>> domandò allarmato Duke.
    <<vedi Duke, sei tu la Chiave, solo tu, credo, potrai affrontare queste Forze Oscure … >> disse Goku.
    <<quindi tu saresti “l’amico che mi avrebbe aiutato a difendermi”?>> chiese Duke.
    <<in un certo senso si, sono io. Ma credo che dovremmo accelerare i tempi Duke, le Forze Oscure stanno avanzando rapidamente, presto saranno qui. Ti posso portare in un luogo dove un giorno di addestramento è uguale ad un intero anno di durissimo allenamento. Sarà difficile per te ragazzo, sei pronto?>> concluse Goku, adesso estremamente teso.
    Dalla cucina si udì un urlo, era successo qualcosa, e Goku temeva che fosse ciò a cui stesse pensando. I due si fiondarono in cucina e davanti a loro apparve nuovamente l’oscura figura che aveva inseguito Duke a Crepuscopoli.
    <<possibile che mi abbia seguito fino a qui??>> Duke era sbalordito.
    <<dobbiamo portarlo fuori di qui ORA!>> disse Goku, doveva salvaguardare la salute della sua famiglia.
    Goku lanciò, con lo stupore di Duke, una sfera di energia contro la creatura, che volò oltre la porta. I due uscirono immediatamente di casa e affrontarono la creatura.
    <<ka-ME-HA-ME-HAAAAA!!!!!!>> urlò Goku, e dalle sue mani uscì un fascio di energia dalla potenza straordinaria. Il colpo centrò in pieno la creatura, ma questa sembrava non aver accusato il colpo.
    <<È come sospettavo, DANNAZIONE!>> Goku era allarmato, se il suo colpo migliore non sortiva effetti, cosa avrebbe potuto fermare quell’essere?
    Duke raccolse un ramo e si lanciò contro la creatura, era convinto che fosse responsabile della strage di Crepuscopoli, aveva perso il suo caro nonnino per causa sua … doveva farla fuori, una volta per tutte.
    <<nyyyaaaaaaaaaaaahhhh!!!>> urlò Duke tentando di colpire in ogni modo la creatura, ma i suoi fendenti andavano a vuoto. Poi avvenne.
    Mentre la creatura stava per controbattere, il ramo che Duke impugnava si tramutò, divenne una specie di spada, somigliava ad un enorme chiave. Era lunga circa un metro e mezzo, ed era rossa come il sangue, come la vendetta. Una piccola catenella era legata all’impugnatura, e alla sua estremità si trovava una piuma di uccello, era rossa anche quella.
    La creatura cercò di colpire Duke, ma quest’ultimo usò la sua spada-chiave per difendersi. La guardia riuscì e Duke passò al contrattacco, con un fendente riuscì a tranciare in due la creatura, che in uno sbuffo di fumo, nero come la pece, svanì nel nulla.
    <<ben fatto Duke!>> esclamò soddisfatto Goku. << Vedo con piacere che sei riuscito ad evocare il Keyblade>> concluse.
    <<questo sarebbe il Keyblade??>> domandò Duke sbalordito, aveva sentito parlare di questa leggendaria arma, ma non ne conosceva la forma, né tantomeno il peso. <<so che il Keyblade è una specie di chiave gigante … questo è diverso>>.
    <<vedi Duke, quello è il Keyblade per eccellenza, o meglio, è uno dei più potenti. Si chiama Anima di Fenice, se noti la piuma sul fondo della catenella, quella è una piuma di Fenice. Con quel Keyblade potrai affrontare le Forze Oscure. Ma presto saprai tutto, ora devo allenarti. E con me ti aiuterà … >> Goku non concluse il discorso, che un altro uomo, molto più giovane, li raggiunse.
    <<ciao Goku!!!>> salutò contento. Era alto, molto giovane, portava una spada sulla schiena e, cosa alquanto curiosa, aveva i capelli viola.
    <<questo, Duke, è Trunks. Ti aiuterà ad usare il Keyblade, o meglio, ti insegnerà a combattere con la spada. Trunks, ascolta, abbiamo bisogno di te, devi aiutare questo a ragazzo a tirare di spada, andremo nella stanza speciale>>. Concluse Goku.
    << Ok, va bene, piacere Duke, io sono Trunks>>. Disse il giovane.
    <<bene, allora Duke, adesso dammi la mano, Trunks tu metti una mano sulla mia spalla>>. Disse Goku, i due fecero come aveva chiesto. Goku portò due dita sulla fronte e … in un istante non erano più in mezzo alle montagne, anzi, erano in un tempio.
    <<oh! Goku, che piacere vederti!>> li accolse una voce.
    <<ciao Popo! È bello rivederti!>> disse Goku.
    Popo era un uomo di carnagione molto scura … sembrava giovane, ma Duke intuì che fosse molto più vecchio di quanto sembrasse.
    <<allora, quale buon vento vi porta quassù?>> Domandò Popo.
    <<vedi Popo, abbiamo bisogno della stanza speciale – esordì Goku – il ragazzo deve essere addestrato, sta succedendo>>. Concluse Goku.
    <<molto bene, seguitemi!>> disse Popo. I tre lo seguirono e in poco tempo, si trovarono innanzi ad una porta. Popo la aprì. << Entrate, domani mattina a quest’ora potrete uscire>>.
    Duke prima di entrare si fermò sulla soglia.
    “Devo ripartire da qualcosa … e questo qualcosa sono Goku e Trunks. Ma perché solo io posso porre fine alla minaccia delle Forze Oscure? Io non sono Sora o Riku … eppure sto diventando come loro … perché?”
    <<ehi Duke? Entra su!Non abbiamo molto tempo!>> gli disse Goku.
    <<si arrivo!!>> esclamò Duke, ed entrò nella stanza speciale.

    Questo è il primo capitolo del mio racconto, l'idea mi è venuta tra i banchi di scuola XD e devo dire che mi ha talmente preso che ho anche fatto qualche schizzo su di essa. Ora la pongo per iscritto, voglio sapere cosa ne pensate.
    Spero vi piaccia!
     
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  2. Padfoot96
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    Scusate il doppio post, ma ecco a voi il secondo capitolo di Kingdom Hearts Reloaded.
    Ci siamo lasciati con il giovane Duke che scappa da Crepuscopoli, attaccata da un Dark Side, che viene sbaragliato al Monte Paoz dallo stesso ragazzo, che impugna il Keyblade Anima di Fenice.
    Goku intento ad addestrarlo con l'aiuto di Trunks lo conduce al palazzo del Supremo con il teletrasporto. Qui incotrano Popo e insieme si recano all'entrata della stanza speciale: La Stanza dello Spirito e del Tempo!


    CAPITOLO II
    La Stanza dello Spirito e del Tempo


    Duke entrò nella stanza.
    Era piccola, molto simile al tempio in cui era stato pochi secondi fa. C’era un bagno, una dispensa e alcuni letti. La cosa che risaltò agli occhi fu …
    << Ma … Ma … cosa??>> balbettò Duke, visibilmente spaventato alla visione. Davanti ai suoi occhi, dopo la stanza, vi era un immensa distesa bianca … il nulla totale.
    <<inquietante vero? Anch’io, da bambino, ne rimasi spaventato, ma qui dentro potrai migliorarti. Questa è la Stanza dello Spirito e del Tempo>>. Disse Goku, era molto tranquillo … eppure fino a pochi istanti fa era del tutto teso e allarmato se non addirittura spaventato. Sembrava si sentisse addirittura a suo agio in quella Stanza.
    <<hai detto che un giorno di allenamento qui dentro equivale ad un intero anno di addestramento … >> disse pensieroso Duke.
    <<si, è proprio così, vedrai che ti farà bene! – esordì Trunks – Anch’io sono migliorato molto qui dentro>>. Concluse.
    << Ok, vieni Duke>>. Disse Goku. I due scesero gli scalini della Stanza.
    <<ma che … ?>> Irritato, Duke finì a terra, immobile, non riusciva a rialzarsi.
    <<la forza di gravità qui dentro è 10 volte superiore a quella sulla Terra! Questo per te sarà un ottimo vantaggio, quando combatterai sarai più veloce e leggero!>> a queste parole gli occhi di Goku si illuminarono, era estasiato da quello che aveva detto.
    << Allora Duke, forza, in piedi!>> gli disse Trunks, anche lui sceso.
    Armatosi di coraggio, e con tanta buona volontà, Duke tentò in tutti i modi di rialzarsi, ma la gravità della Stanza lo schiacciava continuamente al suolo. Dopo un’ora circa, finalmente, Duke riesce a stare in piedi.
    << Bene!! Ce l’hai fatta! Adesso possiamo cominciare l’addestramento>>. Disse Goku, ora serio e deciso a voler andare fino in fondo.
    I due cominciarono, come primo esercizio, Goku chiese a Duke di concentrare tutte le sue energie nella sua mano destra. Ci volle una buona mezz’ora, quando finalmente si vide una sfera di energia formarsi nella mano di Duke, che rimase stupefatto di ciò che aveva compiuto: << WOAH!>> esclamò estasiato.
    << È un buon inizio Duke. Ma devi essere più determinato>>. Goku era sempre più serio, ma in ogni caso, appariva soddisfatto dei progressi di Duke, dopo tutto, era un ragazzino, e inoltre non era come suo figlio Gohan, e, più importante, non era un Sayan. Continuarono con gli esercizi, Duke aveva imparato a concentrare la sua energia e a saltare molto in alto. << Forza Duke, prova a volare!! È lo stesso principio di prima, concentrati ma soprattutto CREDICI!>> gli urlò Goku.
    << Ci proverò!>> Urlò di rimando Duke, anche se un po’ incerto. “Devo crederci, devo soltanto crederci, posso farcela, se riesco ad impugnare il Keyblade, vuol dire che dovrò pur servire a qualcosa!” Con questo pensiero, con questa ferma decisione, con la sua determinazione, Duke rimase sospeso per aria.
    << SIIIIIIII!!! CE L’HO FATTA!!!>> urlò Duke, planando a terra.
    << Bene Duke, adesso passiamo al difficile - <<perché, questo non lo era?>> domandò Duke, esterrefatto - Questo è un lavoro semplice, insomma, hai saltato, hai volato, ed hai fatto una cachetica palla di energia!>> disse Goku.
    << Adesso prova a concentrarti di più, senti l’energia scorrerti nelle vene, invaderti il corpo. Poi, quando la sentirai, lasciala uscire!>> gli disse Goku, che gli mostrò come fare, ci mise pochi secondi … i suoi capelli si alzarono, pian piano un fascio di energia lo invase e la sprigionò in tutta la sua violenza! Duke cadde a terra, e Trunks, che si stava annoiando, si mosse appena.
    << Avanti Duke, coraggio, tocca a te!>> lo incoraggiò Goku.
    Duke si concentrò, stava sudando, tremava per lo sforzo, ma si vide chiaramente, rossa come il sangue, un fascio di energia che lo stava avvolgendo … Duke continuava a concentrarsi, nella sua mano destra comparve il Keyblade, e, all’improvviso, urlò, rilasciando tutta la sua energia. Goku dovette proteggersi, dovendo contrastare la violenza dell’energia di Duke, mentre Trunks fu scagliato verso l’entrata.
    <<aaah … Aaaaah … aaaaah … >> Duke ansimava, si piegò in due, la fatica era stata immensa. Goku era sbalordito, tremava per l’emozione, tra le mani aveva un vero e proprio prodigio, la sua Aura era immensa!
    << Molto bene Duke, davvero molto bene. Adesso sei pronto!>> Goku era estasiato, e Duke pareva più rinfrancato, più convinto dei suoi mezzi. Adesso sentiva che avrebbe potuto compiere qualunque impresa.
    Goku era deciso ad insegnarli il suo colpo migliore, la Kamehameha! Un fascio di energia talmente potente che può spazzare via qualunque cosa, un colpo che poteva prosciugare l’intera aura di colui che lo lancia.
    << Questo colpo è uno dei più difficili da apprendere, impara questo, e poi inventatene qualcuno tu! Ormai sai come sfruttare la tua Aura!>> Goku era molto più tranquillo.
    I due cominciarono, Goku eseguì i movimenti necessari a concentrare le energie per formare una perfetta Kamehameha. Eseguiti i movimenti, lanciata la Kamehameha, toccò a Duke eseguire la tecnica. Si impegnò moltissimo, e per riuscirci, dovette addirittura caricare la sua Aura.
    Un Aura rossa lo avvolse tutto, mentre tra le sue mani si formava una Kamehameha in attesa di essere liberata, Duke lo fece, ma a differenza di Goku, il fascio di energia era anch’esso rosso!
    << :O hai eseguito, una Kamehameha forza 10?! Come diamine hai fatto!!!>> Goku era a dir poco sbalordito, ma anche molto felice!
    << Bene, adesso evoca il Keyblade Duke. Trunks, tocca a te!>> Goku lo congedò così, e andò in dispensa a far rifornimenti.
    Trunks sfoderò la spada. << Duke sei pronto?>> gli chiese il giovane spadaccino.
    <<s-si più o meno>>. Rispose Duke. Quest’ultimo invocò il Keyblade. Rosso come il sangue, lungo circa un metro e mezzo, Anima di Fenice emanava un aura pazzesca, persino Goku ne parve intimorito … stava sudando freddo, nell’osservare la forza di quello straordinario Keyblade.
    << Cominciamo!>> disse Duke, questa volta tutto carico, grazie al potere del suo Keyblade, e cominciarono lo scontro.
    Con sua grande sorpresa, Duke riusciva a maneggiare con disinvoltura il Keyblade, riusciva ad eseguire complicate torsioni per colpire Trunks, e quest’ultimo era in netta difficoltà … Possibile che Duke avesse già imparato tutto?
    Trunks, per poter reagire, lanciò una sfera di energia. Quasi per istinto Duke Usò la sua Aura come scudo, e facendola confluire nel Keyblade, colpì Trunks, che si accasciò al suolo, tramortito.
    La giornata era passata, e suonò il gong dell’enorme orologio posto nella Stanza. Dovevano uscire ora!
    I tre si avviarono verso l’uscita.
    “Bene, adesso ho imparato tutto quello che mi serve, ma tutto questo a cosa mi porterà?”

    Spero vi piaccia questo secondo capitolo!
     
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  3. Padfoot96
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    Ed ecco l'attesissimo non atteso III capitolo di Kingdom Hearts Reloaded!!!!
    Ci siamo lasciati con Duke che si allena nella Stanza dello Spirito e del Tempo, qui ottiene grandi risultati, impara la Kamehameha, impara a volare e a controllare la sua Aura, diventando molto più potente.
    E ora ... LARGO AI COMMENTI!


    CAPITOLO III
    Yen Sid


    I tre uscirono finalmente dalla Stanza dello Spirito e del Tempo. Duke era visibilmente cambiato, era più alto, molto più alto rispetto al giorno prima, i suoi capelli si erano allungati, e i suoi vestiti erano ridotti a stracci, per quanto duramente si era allenato. Mentre usciva, insieme a Goku e Trunks, impugnava ancora il Keyblade. Solo uscito se lo mise sulle spalle, e salutò Popo.
    << Bene Popo, noi ora andiamo, è stato un piacere rivederti, amico mio>> disse Goku, salutandolo. I tre si diresse verso le scale, Duke allora comprese.
    << Ma … siamo in cielo!!! Non me n’ero accorto!!>> Era sbalordito ed estasiato.
    << Questo Duke è il Palazzo del Supremo. Ora dobbiamo scendere, qui sotto c’è un obelisco. Lì vive il vecchio Balzar, dobbiamo fermarci un secondo lì>> rispose Goku. Detto questo i tre si alzarono in volo, e iniziarono la discesa. Si trovavano davvero in alto, per Duke era un’emozione incredibile, stava volando, ed era uno dei suoi sogni fin da quando era un bambinetto. Scesero per qualche centinaia di metri, poi Goku si fermò, e così fecero gli altri due.
    << Balzar!! Ci sei?>> chiese Goku, prima di entrare.
    << Goku!! Che piacere rivederti!>> a rispondere fu, con la sorpresa di Duke, un vecchio gatto, che si reggeva su un bastone. << A cosa devo questa visita ragazzo mio?>> chiese il vecchio Balzar.
    << Mi servono alcuni dei tuoi fagioli Balzar … se puoi>> continuò Goku.
    << Prendi>> gli disse Balzar, lanciandogli un sacchetto.
    << Grazie mille Balzar!>> rispose Goku, e insieme i tre si gettarono nuovamente nel vuoto. Volarono per una mezz’oretta, e finalmente giunsero a casa, quella di Goku per lo meno, il Monte Paoz. Qui era apparsa una porta.
    << Vedi quella porta di Duke?>> gli chiese Goku.
    << Certo – rispose Duke – ma perché c’è una porta qui?>> domandò a sua volta il ragazzo.
    << Quella porta ti riporterà a casa Duke – iniziò Goku – ma prima ho bisogno di un ultimo test, per vedere cosa hai imparato veramente>> terminò il Sayan. Duke comprese ciò che Goku gli stava chiedendo, e si allontanò da lui, di circa 3 o 4 metri. Una volta allontano si voltò verso il suo maestro. Entrambi si misero in posizione.
    Duke invocò il Keyblade, rosso come il sangue, emanava un Aura potente e terribile, il giovane quindi caricò la sua di Aura, un bagliore rosso lo circondò, era pronto per combattere.
    Goku rispose, si mise in posizione e caricò la sua Aura, un bagliore azzurro cominciò a circondarlo.
    I due cominciarono lo scontro, Duke parava le sfere di energia lanciate da Goku con il Keyblade, e sua volta ne lanciava. Goku le evitava, e reagiva prontamente. Trunks osservava i due, cogliendo i movimenti di Duke, e quelli di risposta di Goku. Ad un certo punto però, Duke si mette in posizione, carica nuovamente la sua Aura e lancia una potentissima Kamehameha! Goku non fa una piega, ma anzi, reagisce con un'altra Kamehameha. I due fasci di energia si scontrano, Goku sembra avere la meglio, avendo sulle spalle l’esperienza di mille battaglie, e una forza immensa, anche per un Sayan. Duke, in difficoltà, cercava di dare più energie alla sua Kamehameha, ma invano, sembrava che stesse per cedere. Fu allora che, senza il suo volere, il Keyblade si gettò all’interno della Kamehameha, penetrando anche quella di Goku, colpendolo alla spalla. Goku crollò a terra, con il Keyblade che gli aveva trapassato la spalla. Il punto in cui la tuta di Goku era stata attraversata, vi era una bruciatura, e la pelle attorno al punto colpito era anch’essa bruciata. Il Keyblade aveva agito di spontanea volontà, per proteggere il suo padrone.
    << GOKU!!>> urlò Duke, andandogli incontro. Goku era a terra, dolorante. Duke estrasse il Keybalde dalla sua spalla … grondava di sangue.
    Goku si alzò a fatica, reggendosi la spalla con la mano.
    << B – Bene, Duke, s – sei promosso. C – complimenti … o – ora puoi attraversare la porta … vai … >> disse Goku, tra una smorfia e l’altra di dolore. Duke eseguì, si avvicinò alla porta e, dando un ultimo sguardo al Monte Paoz, la aprì e vi entrò.
    Era di nuovo nella sua amata Crepuscopoli … sembrava fossero passati anni dall’ultima volta che l’aveva vista … era nella Piazza della Stazione, perché era ritornato li?
    << Se sono qui … ci sarà un motivo. Forse devo prendere un treno, o qualcuno mi aspetta li>> concluse Duke. Keyblade alla mano, la sicurezza non era mai troppa, entrò nella Stazione … in effetti un treno c’era, ed era li che aspettava qualcuno … che fosse proprio Duke?
    Per sciogliere ogni dubbio, Duke prese quel treno …
    “Addio Crepuscopoli, un giorno tornerò!” si disse Duke … il treno partì, passarono un paio d’ore, ma finalmente era a destinazione.
    Scese dal treno, si trovava in un luogo strano, c’era una torre poco più avanti … probabilmente era la sua destinazione. Il giovane si avviò verso la torre.
    Dopo un paio di minuti giunse a destinazione. Era bella alta come torre, c’era un grosso portone di quercia davanti a lui. Lo aprì ed entrò nella Torre.
    Nell’atrio si trovava una scalinata, nulla più. Duke iniziò a salire. Mezz’ora dopo una bella scarpinata su per le scale, Duke si trovò davanti ad una porta. Bussò.
    << Avanti>> disse una voce dall’interno, Duke entrò.
    Era uno studio, una stanza davvero grande, c’erano librerie con tonnellate di libri su ogni scaffale, vi era un armadio piuttosto grande, ed un'altra porta alla destra della stanza. Al centro c’era una scrivania. Un anziano uomo attendeva il ragazzo.
    << Ciao Duke – esordì il vecchio – io sono Yen Sid. So già che sei dovuto scappare dalla tua città, ma sei finito in buone mani fortunatamente>> concluse Yen Sid.
    << Puoi evocare il tuo Keyblade per me Duke?>> domandò il vecchio Yen Sid.
    Duke eseguì, evocò il suo Keyblade … ancora una volta apparve circondato da un’ Aura potente e terribile, nella stanza chiusa provocò addirittura una folata di vento che scompigliò la barba del povero Yen Sid. Duke provò ancora una volta una sensazione di potere che lo invadeva e gli dava forza … era … invincibile.
    << Ecco qua!>> disse Duke, mostrando la sua arma al vecchio Yen Sid.
    <<molto bene … molto, molto bene. È la prima volta che ho il piacere di vedere questo Keyblade … ne ho solo sentito vagamente parlare. Anima di Fenice, molto particolare come Keyblade sai? Cambia forma e potere in base al tuo stato d’animo. Ora è rosso e il suo potere incute timore, suppongo che ti dia una sensazione di potere, vero? – disse Yen Sid, e Duke rispose con un debole “ Sì … “ – Lo sospettavo, è così perché tu dentro sei arrabbiato Duke, posso solo immaginare cosa si provi a restare soli a 14 anni … ma non avere paura, non sei il primo, e non credo sarai l’ultimo … ora prima di cominciare, vai di là. Credo dovresti cambiare abito, non credevo che ti saresti ridotto così!>> concluse Yen Sid.
    Duke si avviò verso la seconda porta, quella a destra della stanza. Entrò. Lì vi erano 3 fatine, lo fissarono a lungo … ad un tratto poi, una di queste, vestita di rosso disse: << Il vecchio Yen Sid ti ha mandato qui vero? – Duke rispose col suo solito “Sì …” timido – allora ti dobbiamo cambiare l’abito, forza ragazze!>> Le tre puntarono le bacchette contro il giovane, che chiuse gli occhi.
    Pochi secondi dopo … era del tutto cambiato! I vestiti erano decisamente più belli e comodi, riusciva ad eseguire qualunque movimento, erano proprio adatti, le fatine avevano tenuto conto di tutti i suoi cambiamenti in altezza, in robustezza … proprio tutto!
    << G – Grazie mille!>> cercò di rispondere Duke, meravigliato.
    Poco dopo Duke ritornò da Yen Sid, intento a contemplare il paesaggio oltre la finestra, aveva l’aria molto seria … probabilmente qualcosa stava accadendo là fuori, e lui lo sentiva.
    <<vedo che il cambio d’abito è riuscito. Molto bene>>. Cominciò il vecchio Yen Sid.
    << Dobbiamo muoverci Duke, stanno arrivando, sei pronto?>> chiese il vecchio.
    << Sì!>> questa volta la risposta di Duke era molto più sicura, era convinto di poter ci riuscire.
    <<perfetto. Un ultima cosa ragazzo … forse una voce si è messa in contatto con te, dalle ascolto, qualunque cosa accada; è la tua guida quella, col tempo capirai la sua fondamentale presenza>> concluse Yen Sid.
    << Ora, io posso solo fornirti un mezzo veloce di trasporto, niente di più. Il tuo viaggio inizia qui!>> Yen Sid diede a Duke una pacca sulla spalla, dopodiché il giovane, Keyblade in spalla, si avviò verso l’uscita.
    Scese la lunga scalinata e, finalmente fuori dalla Torre, si trovò davanti una navicella.
    << Questo è il mezzo di trasporto????>> Duke era sbalordito, per l’ennesima volta.
    Il giovane salì sulla nave. Non era enorme, adatta al viaggio di una sola persona; la cabina di comando era piuttosto spaziosa per una nave così piccola. C’era poi un’altra stanza, Duke vi entrò. Era una camera da letto e dentro vi era anche una specie di cucina, in poche parole tutti i confort necessari alla vita di chiunque!
    “Bene, allora il mio viaggio inizia da qui … sarà dura, nulla è mai facile, ma credo che sarà divertente, molto divertente! Ho fatto tesoro degli insegnamenti di Goku, e in qualche modo l’ho anche battuto . Adesso devo pensare solo a questa mia missione, devo eliminare le Forze Oscure!”
    Duke accese il motore della navetta, aspettò qualche minuto, e una volta carichi i propulsori, partì!

    Spero che questo capitolo vi piaccia, scusate l'attesa.
     
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  4. Padfoot96
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    Salve a tutti cari lettori! Sono tornato con il IV capitolo! Ci siamo lasciati con il giovane Duke che viene a conoscenza della sua missione, viene a conoscenza del potere del suo Keyblade. Inoltre il sommo Balzar(Karin per gli intenditori) gli consegna i preziosi fagioli magici! E non è finita qui! Duke riesce a battere Goku con una strana reazione del Keyblade.
    E ora vi posto uno dei capitoli chiave di questo romanzo!


    CAPITOLO IV
    Il prezzo del coraggio


    Nel frattempo, sul Monte Paoz, Goku e la sua famiglia passavano ore tranquille. Le Forze Oscure non si erano ancora manifestate, per fortuna, anche se ogni tanto Goku, come Yen Sid, contemplava il paesaggio dal giardino di casa … qualcosa sarebbe pur dovuta accadere, o forse stava già accadendo e non se ne era accorto. In ogni caso, Goku continuava ad allenarsi, bisognava essere pronti, l’attacco era vicino, ma al tempo stesso lontano … imprevedibile anche per le menti più argute.
    Goku era nel giardino, si stava allenando, ogni giorno faceva allenamenti più duri. Nel bel mezzo di uno dei suoi più complicati esercizi dal nulla comparve una creatura, simile a quella che Duke riuscì a battere.
    << Sono arrivati allora!>> esclamò Goku, quando le creature dell’Oscurità divennero una ventina, tutte intorno a lui. Diede un forte impulso di energia che distrusse tutte le creature. Ma non era finita lì, anzi! Sempre più numerose continuavano ad apparire attorno a lui, di certo non poteva continuare a dare impulsi di energia, era monotono. Allora cominciò a lanciare contro i suoi piccoli nemici sfere di energia, e le creature sparivano, ma dopo pochi istanti riapparvero. La stanchezza iniziava ad arrivare, Goku stava combattendo da più di un’ora, ed erano sempre di più.
    << N – Non riesco a batterli! Dannazione!>> Goku era frustrato, le creature continuavano ad apparire, 10, 100, 1.000 alla volta, mai aveva affrontato una battaglia del genere.
    << Non posso perdere … non posso … NON VOGLIO!!>> fu allora che la rabbia si impadronì di lui … la sua aura divenne dorata, anche i capelli cambiarono colore, divennero più lunghi e diritti. Era la trasformazione che tra la sua gente era detta Super Sayan.
    La sua forza era aumentata di molto, e ricominciò a combattere. Questa volta le creature non riapparivano, poteva farcela ma …
    << Argh!>> una fitta tremenda colpì Goku … al cuore. Trunks lo aveva avvisato tempo fa, che una malattia lo avrebbe colpito al cuore, una malattia incurabile. Il giovane gli aveva fornito un farmaco, scoperto nel futuro, che poteva combattere quella malattia, ma non si era ancora manifestata. Proprio in quel momento doveva accadere?! Le creature si avvicinavano fameliche a Goku, presto lo avrebbero battuto, era finita!
    Se doveva cadere, Goku l’avrebbe fatto combattendo fino alla fine … era una delle sue caratteristiche. Continuò a combattere, e ad ogni attacco il suo cuore lanciava fitte.
    Ormai non poteva più resistere a lungo, stava per cedere, il suo cuore stava avendo la meglio sul suo spirito.
    Era in ginocchio … davanti a lui l’orda di creature dell’Oscurità si avvicinava sempre di più; futilmente Goku continuava a scagliare loro contro sfere di energia.
    Una creatura molto coraggiosa si scagliò contro l’eroe, ormai impotente. Lo colpì in pieno petto e gli portò via il cuore.
    L’oscurità iniziò ad avvolgerlo, Goku stava diventando una creatura oscura. Dalla sua Oscurità fuoriuscirono orde di nuove creature, sparate nello spazio ad una velocità straordinaria. Dopo che tutta l’Oscurità fu fuoriuscita, rimase un involucro vuoto, il suo cadavere giaceva lì.
    Forse consapevole di questo, aveva preparato il giovane Duke a questo tipo di battaglie, ora restava al prescelto del Keyblade portare a termine la missione.
    Il coraggio ha un prezzo, Goku lo sapeva, ma aver coraggio non vuol dire gettarsi nelle situazioni pericolose, il coraggio è la forza con cui si affrontano determinate situazioni, anche pericolose, per difendere le persone care. Goku ha combattuto per il bene di tutti, per la sua famiglia, per i suoi amici, ma il prezzo di questo suo coraggio è stata la sua stessa vita.

    Spero vi piaccia!Largo ai commenti!
     
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  5. Padfoot96
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    Ciao a tutti amici lettori!!!
    Scusate il ritardo, ma questo capitolo ha richiesto più tempo del previsto!
    Ci siamo lasciati con uno spiacevole evento ... Goku è caduto, colpito, nel bel mezzo della battaglia dalla malattia preannunciata da Trunks, e gli Heartless ne hanno approfittato, rubandogli il cuore. Ma cosa è successo quando l'Oscurità si è liberata da Goku? Lo scopriremo con questo capitolo, con annessa una scoperta incredibile! Buona lettura!


    CAPITOLO V
    La Fortezza Oscura


    Il viaggio procedeva tranquillo, non vi erano state interferenze nel percorso che portava il giovane Duke dalla residenza del vecchio Yen Sid alla sua prima vera destinazione, l’inizio della sua missione.
    In quel momento Duke ebbe un’improvvisa sensazione, era successo qualcosa, ma che cosa? Qualcuno che conosceva era finito nei guai? Ma soprattutto, per quale motivo stava avendo quella sensazione … perché un brivido gli percorreva la schiena?
    Pensando fosse semplicemente l’emozione e la tensione per quella sua difficile missione, Duke continuava a pilotare tranquillamente la sua navicella. Ormai sereno, Duke abilitò il pilota automatico, non stava correndo alcun pericolo.
    Andò a riposarsi nella sua cabina. Questione di pochi minuti, che una sirena cominciò a suonare. Allarmato Duke corse subito nella cabina di pilotaggio; era sotto attacco! La navicella reggeva bene i colpi. Finalmente si passava all’azione.
    Duke indossò una tuta che si trovava proprio lì. Uscì dalla navicella. Azionò gli stivali anti-gravità e rimase incollato alla navetta. Piazzatosi, faticosamente, sul “dorso” della nave, Duke cominciò a sparare sfere di energia sulle navi nemiche. Una dopo l’altra cadevano sotto i suoi attacchi, avrebbe finito presto, e doveva farlo! In lontananza scorgeva la sua destinazione, ed era di vitale importanza giungervi senza aver subito alcun danno. Ce la stava facendo! Le sue sfere di energia non mancavano i bersagli.
    Quando finalmente non vi era più traccia dei nemici, Duke rientrò sulla navetta.
    Fu allora che la navetta venne pesantemente colpita, iniziava a precipitare, il pilota automatico si disabilitò, Duke doveva tentare un atterraggio di emergenza.
    L’urto con il suolo fu devastante, la navetta subì altri danni. Il ragazzo scese, Keyblade in spalla, e si accertò delle condizioni del suo mezzo di trasporto.
    Era ridotto proprio male … come avrebbe fatto a viaggiare adesso?
    Il problema era secondario, poiché finalmente aveva raggiunto la sua destinazione. Un cartello fuori dal sobborgo urbano diceva: “Benvenuti alla Fortezza Oscura”.
    << Mmmmm … il nome non convince molto>> fu questa la prima considerazione dell’ultimo prescelto del Keybalde. Entrò nella città, era tranquilla, ma ancora per poco.
    Dal nulla, infatti, apparvero delle creature oscure, simili a quella che aveva affrontato al Monte Paoz.
    Alla loro comparsa, Duke impugnò il Keyblade prontamente, e iniziò a combattere. Erano poco più di una decina, piccoli, veloci, ma con una forza decisamente inferiore rispetto a quella di Duke. L’ unica cosa che il rendeva pericolosi era la loro curiosa abilità del poter diventare ombre; infatti per poter aggirare i fendenti del Keyblade dovevano ricorrere a questa tecnica, in questo modo potevano sbucare alla spalle di Duke.
    << Dannazione!>> esclamò Duke, evitando per un pelo un attacco ricevuto alla spalle.
    Non potendo riuscire a affrontarli usando il Keybalde, Duke dovette ricorrere alla sua Aura. L’esperimento funzionò, le creature furono tutte distrutte ma … Altre 100 sbucarono fuori dal nulla.
    Un salto, l’Aura rossa che si caricava e un lampo. Accadde in meno di 1 minuto. La minaccia era scomparsa. Duke aveva utilizzato la Kamehameha per poter proseguire nella perlustrazione, solo che il colpo centrò non solo i nemici, ma anche una parte della piazza, vi era un cratere piuttosto grosso.
    << Credo di avere un tantino esagerato … >> ammise Duke, osservando la sua opera.
    Keyblade in spalla, il giovane si avviò verso quella che sembrava essere una torre. Percorreva la strada principale, delle creature nemmeno l’ombra, tutto filava liscio come l’olio. Probabilmente il suo obbiettivo era proprio lì, nella torre.
    << Da che parte si va adesso?>> si chiese Duke, perplesso, non c’erano più le preziose indicazioni stradali che lo avevano condotto lì.
    “Non ti preoccupare, ci penso io!” era ancora quella voce, grazie alla quale era riuscito ad arrivare sul monte Paoz.
    << Sei ancora tu?>> chiese Duke.
    “ Si, sono proprio io, vedo che stai cercando di raggiungere la Fortezza. Bé, dovresti sfondare quel muro lì! Altrimenti dovrai fare il giro lungo, e non ci sono indicazioni utili.” Continuò la voce.
    <<d’accordo ma … non ho ancora capito, tu chi sei?>> domandò Duke, levando una mano contro il muro.
    “ Tu chi pensi che io sia?” rispose con questa domanda la voce.
    << Boh! Sei Yen Sid?>>
    “ Yen Sid ti ha detto di ascoltarmi, non credo sia lui, si sarebbe presentato. Guardati bene in giro, chi pensi possa riuscire a mettersi in contatto con te?” rispose ancora con una domanda.
    << Qui non c’è nessuno … ci sono solo io e …>> Duke rimase a bocca aperta … poteva mai essere possibile che … ?
    “ Bingo! Sono il tuo Keyblade! Vedi, legata alla tua arma c’è una piuma di Fenice, che caratterizza il nome del tuo Keyblade. Anni fa mi rinchiusero al suo interno, perché la mia forza potesse essere usata per giuste cause, malvagie creature venivano a chiedermi consiglio …” Il mistero era stato svelato, ciò che lo aveva salvato, ciò che lo stava guidando, altri non era che la Fenice che viveva nel Keyblade di Duke, una prigione in cui sembrava felice di esserci.
    Duke aveva levato la mano prima di comprendere questa assurda verità … in ogni caso, sparò contro il muro scelto, il quale fu completamente distrutto.
    <<e adesso chi ripara sto danno?” domandò Duke alla Fenice.
    “Non è un nostro problema Duke! Dobbiamo completare la missione, andiamo!” rispose la Fenice.
    Duke si avviò verso la Fortezza. Nel bel mezzo del viaggio però, quando si trovava al centro di un immensa strada, una miriade di forza oscure apparve dal nulla, pronta a fare a pezzi il giovane detentore della Chiave.
    Questa volta non ci fu bisogno di un salto, e nemmeno di caricare l’Aura. Un lampo rosso e il problema fu risolto all’istante.
    “Dovresti usare anche il Keyblade, non c’è bisogno di ricorrere sempre alla Kamehameha forza 10! Non imparerai mai a combattere con una spada!” si lamentò la Fenice.
    << Oh … scusa, userò il Keyblade, ma se il nemico è potente dovrò usare la mia supermossa!>> esclamò Duke.
    Continuò la sua avanzata verso la Fortezza, ma ecco che comparve!
    Alto, circa 1.85m, completamente pelato, il colore della pelle era verdognolo, aveva due antenne in testa, e portava una tuta viola.
    “Eccolo! È il nostro bersaglio Duke!” disse la Fenice.
    <<tu chi diavolo sei?>> domandò Duke.
    <<io sono Al Satan. Heartless nato dall’Oscurità liberata dal cuore di Goku>>. Disse Al Satan.
    <<heartless?>> Duke era perplesso <<cos’è un Heartless?>>
    <<stolto, un Heartless è una creatura nata dall’Oscurità nei cuori della gente!>> rispose irato Al Satan.
    << Ok, grazie>> rispose Duke, che strinse nella sua mano l’impugnatura del Keyblade.
    Al Satan si scagliò contro Duke, cercando di colpirlo con tutte le sue forze, Duke schivava e parava gli attacchi, ma non riusciva a reagire, Al Satan era troppo forte, stava per ricorrere al suo attacco, ma poi si ricordò della promessa fatta alla Fenice.
    Evitò una sberla dell’avversario, e riuscì questa volta a colpirlo con la sua arma. Gli colpì, come con Goku, la spalla, passandola da parte a parte. Al Satan cadde a terra, tenendosi il braccio, ormai inerte; era alla mercé di Duke, lo doveva finire ma … Si staccò il braccio! Dopo pochi istanti ne ricrebbe un altro, pronto ad essere utilizzato.
    <<ma come … ?>> Duke era esterrefatto, sembrava avercela fatta.
    <<ho la capacità di rigenerare qualunque parte del mio corpo, ragazzo. Sei spacciato!>> disse così, e dai suoi occhi fiottarono due fasci rossi, che colpirono la spalla destra di Duke.
    Il Keyblade cadde a terra, non aveva più forza nel braccio, e non riusciva a muoverlo.
    <<adesso sei mio!>> urlò Al Satan scagliandosi contro Duke, i suoi occhi erano iniettati di sangue, la sua espressione era famelica, non lo avrebbe ucciso, aveva l’intenzione di divorarlo vivo.
    Duke lo guardò negli occhi, prima di levare il braccio sinistro … caricò la sua Aura, nella sua mano stava formandosi una sfera di energia rossa. Ancora una volta accadde. Un salto, un lampo rosso che travolse il famelico Al Satan.
    L’Heartless era a terra, privo di sensi, il braccio spezzato e una gamba staccata dal corpo.
    Duke ricadde a terra, provato dallo scontro. Con la mano sinistra afferrò il Keyblade conficcato nel terreno. Si avvicinò al corpo di Al Satan e, freddo, lo infilzò, proprio dove si trovava il cuore.
    Uno sbuffo di fumo, Al Satan scomparve.
    “Ottimo lavoro Duke, dobbiamo migliorare un po’ i riflessi, ma può andare bene.” Concluse la Fenice.
    <<il problema ora è un altro … come facciamo a viaggiare? La navicella è distrutta!>> si lamentò Duke.
    “ In effetti a quello non ci avevo pensato … perché Goku non ti ha insegnato il teletrasporto!” indignata esclamò la Fenice. Comunque, Duke si recò di nuovo verso la navicella, cercando di ricordare il percorso svolto.
    Dopo un paio d’ore, in cui Duke aveva sbagliato una decina di volte la strada, arrivò alla navetta.
    In effetti era ridotta proprio male. Dovevano essere sostituiti parecchi pezzi, ma nella città non c’era l’ombra di un mercato, o di un qualsiasi negozio di ricambio.
    “Ho capito … ci penso io, lascia stare la navetta.” Disse la Fenice. Poco dopo le fiamme avvolsero Duke.
    Pochi istanti dopo, Duke si trovò in un luogo diverso.


    Spero che vi piaccia!
     
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  6. Padfoot96
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    Ed eccoci qui!!!L'attesissimo non atteso 6° capitolo di questa saga! Ricapitoliamo un po', Duke è partito per il suo viaggio, ha affrontato i suoi primi Heartless e ha affrontato il primo, potente boss della saga. La navetta però è andata distrutta, ma a questo è stato posto rimedio da niente meno che il keyblade stesso, nel quale alberga l'anima di una Fenice, rinchiusa lì dentro perché troppo potente. ed ora bando alle ciance, si comincia!


    CAPITOLO VI
    Agrabah


    Le fiamme sparirono … in effetti Duke si trovava in un posto differente. Era nel bel mezzo del deserto, alle porte di un’austera città.
    << ARGH!>> urlò Duke. Si prese la spalla ma per il dolore cadde a terra, in ginocchio, le fitte erano dolorosissime. La mano era coperta di sangue il quale continuava a sgorgare, sembrava che stesse per morire dissanguato, e in effetti la cosa era fattibile.
    “ Ehi Duke!Non creparmi adesso!” Disse la Fenice, cercando di sdrammatizzare la situazione.
    “ Hai ancora i fagioli di Balzar con te?” continuò la Fenice.
    << S – sì … d – dovrebbe esser – re q – q – qui …>> con mano tremante, balbettando queste parole, Duke cercò di prendere il sacchetto dalla cintola del Keyblade. Dopo qualche minuto riuscì a prenderlo … lo aprì a fatica, ma ce l’aveva fatta. La mano tremava ancora, a stento riusciva a prendere un fagiolo, ma stava riuscendoci.
    “ E ora … GIU!” disse la Fenice. Sorridendo, Duke riuscì a mandar giù un fagiolo magico.
    Pochi istanti dopo, una nuova energia lo invase, la ferita iniziò a cicatrizzarsi, il sangue non sgorgava più. Era tornato in forze.
    << Adesso credo che vada meglio!>> esclamò il ragazzo. Riprese il Keyblade che aveva conficcato nella sabbia, e si avviò verso le porte della città.
    << E ora dove credi di andare eh?>> disse una voce, dall’alto. Duke alzò lo sguardo per pochi istanti, quanto bastasse per vedere il suo interlocutore lanciargli contro una sfera di energia.
    La sfera era molto veloce, impugnò il Keyblade e la parò.
    << Chi sei?>> gli urlò Duke, cercando, controsole, di scorgere il suo avversario.
    << Sono un Heartless formato dall’Oscurità nel cuore di Goku, ma credo che tu lo sappia già, il mio nome è Radish>> concluse l’Heartless.
    << Molto bene Radish!>> esclamò Duke, strinse saldamente l’impugnatura del Keyblade e si scagliò contro il nemico. Radish aveva anticipato la sua mossa, e appena Duke fu a portata di contro attacco, riuscì a colpirlo, facendolo ricadere al suolo.
    << ARGH!>> Duke era caduto di schiena, il dolore era molto forte.<< Non m’arrendo!>> e si scagliò nuovamente contro l’avversario. Radish questa volta gli venne incontro, tuffandosi, e diedero battaglia. Fu uno scontro cruento, e grazie alla propria armatura, Radish riusciva a resistere ai fendenti di Duke. Quest'ultimo, usando il Keyblade, riusciva a parare gli attacchi di Radish. Solo dopo un ripetuto scambio, radish riuscì a colpire Duke, ma solo lievemente, facendolo tornare a terra. Duke atterrò con grazia al suolo e alzò lo sguardo verso il suo avversario ma …
    << Dov’è andato?>> in effetti Radish era scomparso … questione di pochi istanti, riapparve per un secondo davanti a Duke, scomparve, e lo colpì alle spalle, mettendolo in ginocchio.
    << E adesso come la mettiamo?>> disse Radish sprezzante.
    Duke era alla sua mercé, non poteva far nulla, possibile che la missione era già fallita?
    << Puoi decidere sai? O ti fai ammazzare adesso, oppure ti torturerò, e proverai un dolore che neanche la tua fantasia può provare!>> continuò l’Heartless.
    << Non scelgo nessuna delle due!>> esclamò Duke, e con un repentino movimento, riuscì a rimettersi in gioco. Puntava il Keyblade contro Radish, pronto ad attaccare, ma non doveva fare sulla di azzardato, Radish aveva già previsto parecchie delle sue mosse. Gli lanciò contro il Keyblade.
    << Cosa pensi di fare?>> lo schernì Radish, respingendo il Keyblade, che volò via.
    Proprio in quel momento un lampo rosso illuminò il portone. Radish fu travolto dalla Kamehameha, l’armatura si distrusse del tutto, e Radish cadde a terra, ormai K.O.
    Duke levò la mano. Le fiamme la avvolsero e, dopo poco, il Keyblade riapparve. Duke lo puntò contro Radish, avanzò verso di lui. La sua ombra coprì il suo corpo, e fu solo in quel momento che Duke lo infilzò con forza.
    Uno sbuffo di fumo e l’Heartless scomparve nel nulla.
    << Uff! È stato davvero faticoso questa volta!>> esclamò Duke, con un sorriso.
    Si avviò verso il portone. Prima di aprirlo, si asciugò il sudore della fronte, il sole picchiava ed era anche affaticato dallo scontro. Il portone era molto pesante, nonché enorme, ci mise qualche minuto Duke per aprirlo.
    Dopo l’ennesima fatica, Duke entrò nella città. Non ebbe il tempo di entrare, che un’orda di Heartless lo attaccò. Erano una decina o forse poco più, ma tutti armati di sciabole molto affilate. Duke impugnò il Keyblade e si lanciò all’attacco. Gli Heartless erano molto abili nell’attaccare, ma non riuscivano a difendersi in modo efficace, fu un’impresa piuttosto semplice per Duke. Ogni Heartless che cadeva sotto i suoi fendenti rilasciava un cuore. Solo dopo che Duke finì l’ultimo si accorse che, dopo lo sbuffo di fumo che accoglieva la loro dipartita, un cuore si librava libero nel cielo.
    Avanzò verso il palazzo reale che si trovava nel pieno centro della città. Proprio lì a metà strada fu fermato nuovamente, non dalla solita orda di Heartless, bensì da un alta figura, pelata, e portava la stessa armatura di Radish, pareva però più robusto e grosso.
    Si voltò udendo i suoi passi.
    << Se sei giunto fin qui, devi aver battuto Radish e i miei Heartless. Mph, non passerai ora, non quando io, Nappa, ti sfiderò a duello!>> esclamò l’Heartless. Nappa caricò la sua Aura, la terra sotto i suoi piedi tremava, e tutto attorno a lui faceva altrettanto. Duke era disorientato.
    Nappa sorrise, levò un braccio, dopodiché alzò due dita della mano. Ci fu un boato ed un esplosione. Duke si salvò per miracolo. Nella fretta però perse di vista il suo avversario, il quale lo colpì in pieno stomaco con un pugno piuttosto potente. Duke si piegò, e Nappa lo colpì con un montante destro. Duke volò per aria e ricadde rovinosamente al suolo, tre metri più avanti. Si rialzò a fatica .. ansimava.
    << Ahahahahha! Che ti prende ragazzo! Non dirmi che ti sei già arreso!>> lo schernì Nappa.
    << Eeheheh … non ti preoccupare per me, preoccupati di questo!>> e con un movimento repentino, si scagliò contro Nappa. I suoi fendenti andavano a vuoto, era molto lento nei movimenti, e impiegava troppe energie negli attacchi. Stava scavandosi da solo la tomba.
    Nappa fermò Duke, mettendogli una mano sulla testa.
    << Frena il tuo ardore ragazzo!! Così finiamo troppo presto!!>> esclamò Nappa, divertito.
    << SMETTILA!!>> urlò Duke, questa volta fece esplodere la sua Aura. Nappa fu scagliato a dieci metri di distanza. In quell’istante Duke si avventò contro l’Heartless e questa volta il suo fendente andò a segno, tranciandolo di netto.
    In uno sbuffo di fumo, Nappa sparì, morto.
    Ansimava, il sudore gocciolava dal suo naso e su tutta la fronte. Cadde a terra in ginocchio … i colpi di Nappa si stavano facendo sentire solo in quel momento. Ed era molto doloroso, i suoi pugni erano stati potentissimi, e lo aveva colpito in punti critici.
    Piantò il Keyblade in terra, provò a rialzarsi, e a fatica ci riuscì. Andò avanti, verso il palazzo.
    Nuovi Heartless lo attaccarono. Duke li affrontò, senza paura, ma spesso i suoi colpi erano lenti, andavano a vuoto, impiegava troppe energie negli affondi, e qualche Heartless riusciva a colpirlo.
    La fatica gli annebbiava la vista. Non poteva combattere così a lungo … ma nel frattempo una scia di cuori si sollevavano dall’Oscurità generata dalla morte degli Heartless.
    Giunse, seppur a fatica, innanzi al palazzo del sultano << È una città nel deserto, mi sembra araba dai lineamenti delle costruzioni, e quel palazzo … solo un sultano potrebbe averlo!>>
    “ Perspicace!” esclamò la Fenice.
    << AH! Finalmente ti fai sentire … possibile che non hai aperto quella tua lunga bocca?>> domandò Duke.
    “ Spiritoso … ma guardati, sei a pezzi, per due cazzotti presi … un fagiolo ti aiuterebbe, ma ne hai già preso uno, e basta e avanza. Ci penso io a questo, e poi, vai a fare a pezzi gli Heartless nel palazzo, facciamola finita”concluse la Fenice.
    Rinfrancato, Duke poté finalmente rilassarsi … fuoco, ancora una volta, il fuoco lo avvolse, ma per rigenerarlo, ridargli forza, nuova linfa.
    Quando le fiamme lo liberarono, Duke si sentiva diverso … più … NUOVO, come quando ci si sente dopo un bagno caldo.
    Strinse l’impugnatura del Keyblade, e si gettò nel palazzo reale. Heartless, ancora, all’entrata lo attendevano, gli saltarono addosso tutti insieme, erano tanti, troppi. Duke tentò di usare il Keyblade per proteggersi, ma sapeva che era inutile.
    “ Impara questa mossa, Duke!” la Fenice gli venne incontro, lo aiutò solo in quell’istante. Il Keyblade generò una barriera che respinse gli Heartless, così Duke poté avviare il suo contro attacco, e le creature svanivano nello stesso, monotono, sbuffo di fumo, da cui un cuore usciva libero.
    << Ma che cos’era quella mossa?>> chiese Duke.
    “ Una magia del Keyblade, presto avrai possibilità di apprenderne altre, questa ha il nome di Reflex”concluse la Fenice.
    Per tutto il palazzo Duke sbaragliò gli Heartless … finché … un’ esplosione. Una violenta esplosione, il palazzo saltò in aria, almeno una parte … Duke si salvò, grazie alla magia difensiva Reflex.
    << Ma che diamine … ?>> Duke alzò lo sguardo, per capire da cosa era pervenuta quell’onda energetica.
    Nuovamente contro sole, faticò a seguire il puntino nero che si illuminava … pochi istanti dopo un nuovo fascio violaceo lo travolse, Reflex lo aveva protetto solo in parte. Duke tentò di allontanarsi da lì, ma era un bersaglio troppo facile da seguire, tanto che ad ogni movimento, un fascio violaceo raggiungeva il punto dove aveva intenzione di andare. Era in trappola.
    << Tanto vale ormai … >> rassegnato Duke alzò gli occhi verso il cielo, con un gran salto prese il volo, cercando di raggiungere il suo prossimo avversario. Quest’ultimo gli venne incontro, dandogli un violento pugno sulla faccia.
    Aveva lunghi capelli neri, e diritti, un’armatura simile a quella di Nappa, ma più piccola e sembrava anche più leggera, un dispositivo sul suo occhio si illuminava osservando il giovane Custode del Keyblade.
    << Mph! E tu avresti battuto Nappa e Radish? PATETICO!>> e si scagliò nuovamente contro Duke.
    Molto rapido nei movimenti, il giovane non riusciva a seguirlo, e i suoi colpi erano veloci e potenti. Duke era in netta difficoltà, non aveva mai combattuto ad alti ritmi in aria.
    Riuscì a parare un colpo e a contro attaccare, tranciando di netto l’armatura del suo avversario.
    << Chi sei?>> Chiese Duke, con un impeto di rabbia.
    << Vegeta, il principe dei Sayan, Heartless nato dall’ … >>
    << L’Oscurità nel cuore di Goku … l’ho capita questa storiella>> disse Duke impaziente.
    Fu un errore madornale, interrotto, Vegeta si era molto infuriato.
    << Osi prenderti gioco di me ragazzo? NESSUNO PUO’ PRENDERSI GIOCO DI ME!!!!!!!>> gli urlò, e si scagliò nuovamente contro il giovane, con nuova foga.
    Questa volta Duke riuscì a comprendere i suoi movimenti, era accecato dalla rabbia e non ragionava per bene, i suoi affondi erano inutili, e spesso lenti.
    Duke riuscì finalmente a colpirlo, mandandolo a terra. Fatto questo si lanciò contro l’avversario e continuarono lo scontro per le strade di Agrabah. Numerosi erano gli scambi, pochi colpi andavano a segno, molti a vuoto o parati. Era uno scontro magnifico. Nessuno dei due voleva cedere, eppure sembrava che l’uno potesse imporsi sull’altro, ma per qualche strano motivo non ci riusciva. Dopo un poderoso fendente di Duke, Vegeta fu scagliato molto lontano, abbastanza lontano da poter fare questo: << Cannone Garlick!>> Urlò, e ancora una volta quel fascio violaceo travolse Duke.
    << REFLEX!>> urlò quest’ultimo. L’incanto funzionò alla perfezione. Duke si scagliò contro il nemico, prendendolo di sorpresa. Un fascio rosso, non era la sua solita Kamehameha, no … il Keyblade nel colpire Vegeta si era infuocato, e con esso anche Duke.
    Vegeta accusò il colpo, ma non ebbe possibilità di reagire, Duke aveva perso il controllo, non gli dava respiro e i suoi attacchi diventavano sempre più infuocati, ormai l’armatura di Vegeta era stata polverizzata.
    << NYAAAARGH!!!!>> l’urlò di Vegeta fu accompagnato da un’esplosione. Con le ultime energie Vegeta aveva creato una barriera, abbastanza potente da respingere Duke.
    Il ragazzo cadde e si schiantò al suolo, il Keyblade volò lontanissimo e un ampio taglio gli si formò sul volto.
    Si rialzò a fatica, aveva recuperato il senno. Guardò in alto e vide Vegeta, provato dallo scontro, molto più di lui. Abbondanti ferite gli ricoprivano il corpo, i suoi fendenti avevano avuto un certo effetto ma …
    << Cosa diamine è successo?>> si domandò Duke. Evidentemente la perdita di senno aveva inciso sulla sua percezione della realtà a tal punto che non ricordava più gli eventi di pochi minuti fa. Vedeva solo un Vegeta in fin di vita che generava una barriera per tenerlo lontano.
    << Il Keyblade è troppo lontano, non ho abbastanza energia per chiamarlo qui … ho una sola possibilità>> concluse Duke.
    Fissò Vegeta, caricò la sua Aura, cercava di prendere tutte le sue ultime energie, la Kamehameha doveva essere abbastanza violenta da perforare la sua barriera.
    << Ora o MAI PIU’!!!!>> urlò e lanciò quella che era la più potente Kamehameha che avesse mai lanciato.
    Rossa, veloce e inarrestabile si dirigeva verso la barriera di Vegeta.
    << Cosa credi di fare RAGAZZO?>> gli urlò di rimando Vegeta, anche se per lui la situazione era critica, la stanchezza si faceva sentire sempre di più, avrebbe potuto cedere da un momento all’altro.
    Il fascio rosso si scontrò contro la barriera, questa reggeva l’urto, anche se pian piano stava riducendosi. La violenza della Kamehameha stava avendo la meglio su Vegeta, doveva pensare in fretta, altrimenti era perduto. Tolse la barriera e si lasciò cadere, il fascio rosso lo mancò di pochi centimetri. Ma adesso Duke aveva un problema, e anche piuttosto grave. Era rimasto lì in piedi, immobile, le braccia pendevano e l’Aura attorno a lui si era dissolta … stava per crollare a terra, e Vegeta si stava dirigendo verso di lui, claudicante. Si teneva la spalla destra, anche se il suo corpo era ricoperto di ferite, colava sangue dappertutto. Un ghigno malvagio gli increspò il viso ferito.
    << E … adesso … come … la … mettiamo?>> gli domandò malvagio Vegeta.
    << Mph! Non te la darò mai vinta …>> fu la sua risposta, anche se sapeva benissimo che probabilmente era giunta la sua ora.
    Vegeta era su di lui. Levò la mano sinistra.
    << Ultime … preghiere?>> gli chiese, intanto stava formandosi nella sua mano una sfera di energia che lo avrebbe distrutto all’istante.
    Serviva un ultimo disperato tentativo e urlò :<< KEYBLADE!!!!>> nella sua mano, stentò a crederci, giunse rapido il Keyblade.
    << ADDIO!!>>
    << REFLEX!>>
    Un’esplosione … solo quello, uno dei due era caduto. Una barriera si dissolse e uno sbuffo di fumo scuro invase l’aria di Agrabah.
    Vegeta era morto. La fortuna volle che Reflex respingesse l’attacco dell’Heartless, il quale ormai allo stremo crollò sul colpo.
    “Si può sapere il motivo per cui devi sempre rischiare la pelle per far fuori un dannato Heartless?” gli domandò divertita la Fenice.
    << Guarda … ah … non … lo … so>> ansimò, e crollò a terra privo di sensi.
    “ Uffa … ma perché deve complicare tutto? Vabbé, ci penso io …” continuò la Fenice.
    Il fuoco rivestì Duke, e pochi istanti dopo le sue ferite svanirono, riprese energie, ma rimase a terra ormai sfinito.
    << Quando partiamo?>> chiese.
    “ Quando ti senti pronto … ma che domande fai? Partiamo adesso!”gli rispose la Fenice.
    Duke con un balzo ritornò in piedi.
    “ E adesso si parte … chissà dove andremo. Di certo so che mi attende un’ardua battaglia, ma che lo voglia o no, devo affrontarla, e vincerla, costi quel che costi. Yen Sid mi ha affidato questa missione, e non posso fallire, non ora che ho imparato a combattere!”

    Spero vi piaccia, e scusate per l'attesa amici lettori!
     
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  7. Padfoot96
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    Salve a tutti, scusate l'attesa. L'attesissimo non atteso 7° capitolo di questa saga. Ad Agrabah Duke ha affrontato non uno, bensì 3 boss! La Fenice ha aiutato Duke questa volta, permettendogli di curarsi e di usare la sua massima potenza!
    E adesso, a voi la lettura!


    CAPITOLO VII
    Sull’Isola che non c’è


    Le fiamme avvolsero Duke.
    Pochi istanti dopo si ritrovò in un nuovo posto.
    Era un’isola, anche piuttosto grande.
    << Vediamo un po’, dove si troverà il nostro obbiettivo?>> si domandò Duke.
    Avanzando alla ricerca del suo nemico.
    Heartless, comparirono all’improvviso attorno a lui.
    Cominciarono le danze, erano si e no una centinaia, ed alcuni di loro … VOLAVANO! Quindi Duke non solo doveva preoccuparsi di attacchi fronte e retro, ma anche di eventuali affondi dall’alto. Una sola era la risposta quando queste tre opportunità si rivelarono all’unisono.
    << REFLEX!>> urlò, parando tutti gli attacchi, e reagendo. Ogni Heartless che moriva liberava nuovamente un cuore, gli ci volle molto per finire tutti le creature che lo attaccavano, e spesso ne apparivano altre.
    << Ma non finiscono mai? Non posso andare avanti così!>>
    “ Aspetta, ci provo io!” gli disse la Fenice.
    Duke sentì un lieve pizzicore al braccio, poi vide che prese pian piano fuoco, e che anche il resto del corpo lo faceva. Eppure non sentiva niente, era come se non stesse andando bruciando.
    “ Combattili ora!” continuò la Fenice.
    Duke seguì il consiglio e riprese a combattere, questa volta non riapparivano più, ce la poteva fare, ogni attacco dava loro fuoco, oppure li distruggeva all’istante, fatto sta che la situazione era nettamente migliorata. Continuava a combattere, stavano terminando, ma non ce la faceva più a tenere il fuoco acceso su di sé, per questo …
    << CREPATE!!!!>> urlò, e una vera e propria tempesta di fuoco colpì gli Heartless, distruggendoli uno ad uno, liberando ogni cuore.
    Era finita. Duke si asciugò il sudore dalla fronte, Keyblade in spalla, si avviò alla ricerca del suo avversario.
    Altri Heartless gli si pararono davanti, ma questa volta gli affrontò normalmente, e ad ogni fendente un nuovo cuore veniva liberato. Finché … un raggio viola acceso, molto sottile, lo sfiorò, procurandogli un taglio sulla guancia.
    << Ma che … ?>> Duke stava guardandosi intorno, cercando di capire da dove fosse partito quel colpo. Però attorno a lui vi erano solo numerosi Heartless.
    Si scagliò contro questi, e uno ad uno cadevano sotto i suoi fendenti, liberando talvolta anche un cuore. Un fruscio, e ancora quel lampo viola, ma questa volta Duke riuscì a respingerlo. Il raggio si rifletté contro il nemico, che dovette mostrarsi al giovane Custode del Keyblade.
    << Eccoti finalmente!>> esclamò Duke, osservando il suo avversario. Era piccolo, dalla testa spuntavano un paio di corna e aveva la stessa armatura di Vegeta … la cosa che più lo sorprese era la coda.
    Strinse saldamente l’impugnatura del Keyblade e si scagliò contro il nemico. Il suo fendente andò inspiegabilmente a vuoto … << Ma dove … ?>> alzò subito lo sguardo,a ma non c’era nulla su di sé, perciò … spiccò un salto, appena in tempo per evitare un nuovo assalto degli Heartless, ricadendo li colpì tutti con un paio di fendenti, spazzandoli via. Ma del suo nemico non vi era alcuna traccia.
    Duke si guardava attorno, il luogo su cui si trovava permetteva di nascondersi molto facilmente, trovare il suo avversario era dura. Una sola era la possibilità di trovarlo ma …
    << Diventerei un bersaglio troppo facile .. DANNAZIONE!>> urlò rabbioso Duke. Poteva alzarsi in volo, ma questo, aveva constatato, lo rendeva un bersaglio molto facile a colpire. Era in gabbia. Non voleva distruggere la zona, poteva essere controproducente. Decise, raccolse tutto il suo coraggio e spiccò il volo. Fu una questione di pochi secondi, una serie di fasci viola acceso fiottarono da ogni parte, Duke se lo aspettava, ma fu comunque colto di sorpresa da questo violento attacco.
    << REFLEX!>> urlò, non avendo la possibilità di pararli tutti. Finita la scarica di fasci, Duke si lanciò verso il nemico, o almeno, dove pensava che fosse. Con un fendente colpì una roccia che si trovava dietro un cespuglio.
    << Dannazione!>>
    << Aahahahahahahahahahahaha!!!!! Pensavi davvero di potermi trovare così facilmente?>> gli disse il nemico.
    << Dove diavolo SEI???>> urlò di rimando Duke.
    << QUI!>> rispose la voce, e Duke fu colpito alle spalle, e scagliato lontano. Con una smorfia di dolore, Duke si rialzò, usando il Keyblade come appoggio.
    << N – non male …>> disse Duke, ancora una volta guardandosi intorno. Si concentrò, doveva capire subito dove si trovasse lui. “Dove sei … dove sei … dammi un indizio” pensava, concentrandosi sempre di più. Un fruscio, alla sua sinistra, lo aveva colto in flagrante … si lanciò in quella direzione, ma non ottenne un ottimo risultato. Anzi! Il suo nemico lo aveva sì trovato, ma anziché colpirlo si beccò un colpo di coda in pieno viso, e in rapida sequenza incassò una serie di pugni nello stomaco e un nuovo colpo di coda.
    << Non hai possibilità di battermi, non me, Freezer, signore dell’Universo! Muahahahahahahahaa!!!>> lo schernì Freezer, dall’alto della sua netta superiorità. Piccolo, veloce e letale, Freezer stava sfruttando a pieno il territorio, e la tattica aveva un certo effetto. Duke si rialzò, a fatica. Si guardò intorno, e scorse una figura che si nascondeva.
    << Questa volta so come affrontarti … Freezer>>. Disse Duke. Non andò incontro a Freezer, si recò invece verso una sporgenza, e si tuffò nel vuoto. Sfruttando la sua capacità di volare, tentò di aggirare Freezer.
    Quest’ultimo, attivò il dispositivo che aveva sull’occhio, proprio come Vegeta e i suoi compagni. Individuò Duke con apparente semplicità. Freezer si gettò allo stesso modo nel vuoto, là dove Duke sarebbe sbucato alle sue spalle. Questa volta si diedero ampia battaglia. Nel corpo a corpo, con un Duke preparato, Freezer si trovava in difficoltà. Il giovane mandava a segno parecchi affondi, ed evitava gli attacchi dell’avversario. Ben presto Freezer dovette cedere. Duke lo colpì con violenza, scagliandolo lontano.
    Freezer creò un solco profondo nella terra dopo essere stato colpito da Duke. La corazza era a dir poco distrutta, ma non era quello che fece scatenare l’ira di Freezer. Si toccò la guancia e …
    << Sangue?!>> era esterrefatto … strinse la sua mano in un pugno e scatenò la sua Aura. << COME HAI OSATO! LURIDO ESSERE UMANO!!!!>> esclamò con tutto il rancore che aveva in corpo. Si stava trasformando . La terra sotto i suoi piedi tremava, Freezer stava diventando molto più grande … le corna si erano rese molto più aguzze, i muscoli avevano aumentato il proprio volume. Freezer era diventato nettamente più forte di prima. << E adesso cosa farai, moccioso?>> disse, con un ghigno maligno. Rapido colpì Duke, il quale non riuscì a parare in tempo il colpo. Duke fu scagliato lontanissimo, e Freezer gli si avventò contro di nuovo, doveva finirlo. Però …
    Mentre Duke volava, colpito da Freezer, riuscì a scorgerlo con la coda dell’occhio, notò una cosa che forse gli avrebbe salvato la vita.
    << Ehi Fenice … te ne sei accorta?>> disse Duke.
    “ Sì, l’hai notato anche tu no?” rispose a sua volta la Fenice.
    << Ha aumentato la sua forza fisica notevolmente ma … >>
    “Il tutto a discapito della sua velocità” concluse la Fenice. Ed era vero! Freezer lo stava raggiungendo lentamente, anche se uno scontro corpo a corpo lo avrebbe visto in netto vantaggio.
    Duke riprese il controllo, e si arrestò in volo. Guardò diritto negli occhi il suo nemico e ripartì al contro attacco. In quel momento infuriò la battaglia, Freezer sembrava in vantaggio, ma Duke riusciva a cavarsela parando più della metà degli attacchi del nemico e i suoi fendenti centravano il bersaglio. La terra sotto i loro piedi tremava per quanto lo scontro era violento, neanche gli Heartless osavano avvicinarsi, per paura.
    “ Di questo passo continueremo all’infinto dannazione! Ci deve essere un modo per sconfiggerlo!” pensava Duke, mentre, dietro il suo Keyblade, resisteva ai violentissimi colpi di Freezer. Con un guizzo riuscì a colpirlo scagliandolo lontano, lo scontro era passato sul piano della velocità, e adesso stava a Duke prendere in mano le redini del gioco.
    << Adesso … sei MIO!!!!>> urlò Duke, infiammandosi, nel vero senso della parola. La sua velocità era straordinaria, in quel momento pareva che nulla potesse abbatterlo. Con il corpo in fiamme, Duke colpì ripetutamente Freezer con veloci fendenti, non lasciava un attimo di tregua al suo nemico, adesso sì che lo scontro aveva preso la giusta direzione. Freezer non poteva reagire, finché restava in aria, finché lo scontro era messo sul piano della velocità, cosa in cui Duke sembrava eccellere, anzi, eccelleva!
    Con un impulso di energia Freezer riuscì a tornare a terra. Aveva riportato gravissime ferite, era un miracolo se si trovava ancora lì in piedi, a combattere. Duke, scagliato lontano, si arrestò velocemente, e con altrettanta velocità si scagliò contro il nemico. Una palla di fuoco si dirigeva verso Freezer. Quest’ultimo non passò all’azione ma … << ME LA PAGHERAI … ME LA PAGHERAI CARA!!!>> urlò, scatenando nuovamente la sua Aura.
    << NO, non di nuovo!!>> disse Duke, cercando di aumentare la velocità, doveva impedire a Freezer di trasformarsi. Ma era già troppo tardi. Le ferite sul corpo di Freezer stavano rimarginandosi, il suo aspetto stava diventando ancora più mostruoso. Aveva una specie di corazza, ma fatta con il suo corpo. Sulla testa gli era cresciuta un’enorme cresta cava.
    << Mph! Adesso vediamo se te la caverai ancora pivello!>> disse, e rapidissimo, si parò di fronte all’accorrente Duke. Questi sbarrò gli occhi a quell’orrenda vista. Freezer lo colpì in pieno volto, scagliandolo quanto più lontano possibile e questa volta la fiamma si spense. Freezer era velocissimo, quasi all’istante raggiunse Duke, colpendolo al ventre con una gomitata, col ginocchio gli colpì la schiena, e chiudendo le mani in un unico pugnò, lo colpì nuovamente al ventre scagliandolo in mare.
    << Che ti prende ragazzino? Non ti senti più così forte ora?>> lo schernì.
    << È troppo … troppo … p – potente … n – non ce la f – facci – io ...>> balbettò Duke, finendo in acqua.
    “ Duke! Cosa dici!? Nulla è impossibile, devi crederci! Ti ho dato tutta l’energia che potevo darti, adesso tocca a te! Goku ti ha insegnato qualcosa o no? Fammi vedere quanto vali!” gli urlò contro la Fenice.
    Duke prese coraggio e uscì dall’acqua. Questa volta era l’Aura ad avvolgerlo, quell’aura rossa come il sangue che gli colava dal naso e dalle ferite lungo tutto il corpo.
    << Adesso a noi Freezer!>> gli disse, stringendo la sua mano in un pugno, e impugnando saldamente il Keyblade nell’altra. Si lanciarono entrambi l’uno contro l’altro, e nuovamente infuriò, tremenda, la battaglia. Questa volta in aria, era tutto uno scontro basato sulla velocità, e non si davano tregua, combattendo fino all’ultimo respiro, finché uno dei due non sarebbe morto. Freezer prese per un istante in mano le redini dell’incontro. Riuscì a colpire Duke con un violento pugno allo stomaco, e subito dopo lo prese per i lunghi capelli scuri. Lo colpì ripetutamente in faccia, gli dava ginocchiate nel ventre, lo stava massacrando, e nel farlo, sorrideva maliziosamente.
    Duke scatenò la sua Aura, come mai aveva fatto prima. Fu devastante, scagliò via Freezer e si infiammò nuovamente, spinto dalla rabbia, dalla vendetta. Cominciò a colpirlo ripetutamente, ma Freezer riusciva a parare i suoi colpi, Duke continuava a menare fendenti, anche a vuoto, ma Freezer riusciva a mantenere quel piccolo vantaggio che gli dava superiorità. Riuscì a colpirlo e scagliarlo a terra, ma era stanco, non riuscì ad andargli subito dietro.
    Duke atterrò in piedi, e osservò Freezer. Si stava scagliando contro di lui ad alta velocità. E avvenne.
    Si piegò sulle ginocchia, caricò la sua Aura, era in posizione. << KA – ME – HA – ME –HAAAAAAAA!!!>> urlò, e un violentissimo, velocissimo fascio di energia, rosso anche questo, si scagliò contro Freezer. Questi venne travolto dal colpo, e cadde pesantemente al suolo. Le sue ferite erano gravissime questa volta.
    Duke alzò il Keyblade e disse: << Heal!>> alcune delle ferite si rimarginarono, e recuperò energia.
    “ Hai imparato anche questa magia? Mi sorprendi ragazzo!” disse fiera la Fenice.
    << In realtà non sapevo che esistesse questa magia, ho solo pensato a curarmi, e l’ho detto … ho tentato>> disse con un largo sorriso. “ Aahahhahahahahahaha! Mi piaci ragazzo … ma non devi andare a casaccio con le Magie, alcune sono potenti, altre no, ma vanno ugualmente controllate”. Rispose la Fenice.
    Duke avanzò verso Freezer, pronto a farla finita una volta per tutte ma … un’esplosione, Duke fu nuovamente scagliato via.
    << ANCORA?!>> Esclamò Duke, esterrefatto, non finiva mai di trasformarsi.
    << Bene ragazzo, pochissimi prima di te mi hanno spinto fino a tanto, adesso ti mostrerò la mia ultima trasformazione … LA MIA VERA FORMA!>> disse con un fremito di pura rabbia nella voce. Anche questa volta la terra tremava, pezzi di roccia si sollevavano per la sua incredibile Aura.
    << KA – ME – HA – ME – HAAAAAAAAA!!!!!>> urlò Duke lanciando nuovamente il suo colpo migliore. Ci fu un boato in quell’istante. L’esplosione che si era generata aveva quasi distrutto l’intera isola. Dal fumo che si era generato uscì una figura. Era bassa, non aveva nulla in comune con le altre trasformazioni, non c’erano né corna né corazze, era solo il vero Freezer.
    << Lurido essere umano! Nessuno è mai riuscito a ferirmi in questo modo! Ti farò a pezzi lentamente, sarò lieto di vederti soffrire!>> gli urlò, stava diventando un’ossessione la sua, il fatto che Duke lo avesse messo così in difficoltà lo aveva davvero adirato, per non parlare delle ferite. Neanche Goku prima di lui era riuscito a tanto …
    << Allora fatti avanti! Fin’ora hai solo parlato, e per vincere, hai dovuto cambiare forma in continuazione!>> ribatté Duke, infiammandosi, si sentiva più forte, con la Fenice accanto, poteva fare qualunque cosa. Freezer non approvò la risposta secca dell’avversario, e pareva che si stesse arrabbiando ancor di più, non voleva essere umiliato, non da un ragazzino di appena 15 anni.
    Freezer caricò l’Aura, facendo tremare ancora la terra, e fissò malignamente Duke. Dopo pochi istanti si scagliò contro il Custode del Keyblade. Infuriò la battaglia, Duke, nonostante fosse infiammato, era in difficoltà, non riusciva a reggere il ritmo di Freezer. Eppure anche l’Heartless non riusciva a concludere.
    “ Dannazione … non ce la faccio!” pensava Duke … Freezer era in netta superiorità, avrebbe potuto far fuori il giovane con una sola mano, nel momento che più desiderava. Era un massacro.
    << Tutto qui ragazzo?? Aahaha! Fino a poco fa non ti esaltavi nel combattermi?>> lo scherniva Freezer colpendolo in faccia. In quel momento Freezer ci andò giù pesante, non dava respiro a Duke, lo colpiva continuamente e pur di farlo soffrire, cercava di portare più avanti lo scontro finché …
    << NYAAAAAAAAAARGH!!!!!!>> urlò Duke. Scatenò la sua Aura, e si infiammò, dalle sue spalle spuntarono due ali fatte di fuoco. << Ma che?>> Freezer osservava Duke … spaventato.
    Aveva perso il controllo, come contro Vegeta. Iniziò a menare fendenti a destra e a sinistra, e quando colpiva Freezer, gli dava fuoco. Gli tranciò la coda, e per poco non gli tagliava la testa. Aveva davvero perso il controllo e Freezer non sapeva cosa fare in quel momento. Sarebbe riuscito a sfuggire alla furia omicida di Duke?
    Lanciò una sfera di energia che colpì in pieno Duke ma … non ebbe effetto, il ragazzo non tornava in sé … era finita.
    << FERMO! – gli urlò Freezer – SE TI AVVICINI ANCORA FACCIO SALTARE IN ARIA IL PIANETA!>> concluse.
    Duke avanzò, inarrestabile. Freezer lo fece, caricò una sfera di energia e la scagliò con violenza in mare, colpendo il nucleo del pianeta.
    << Adesso, hai 5 minuti prima che il pianeta esploda, io posso sopravvivere nello spazio, ma tu … MUAHAHAHAHAHAHA!>> rise Freezer, ormai sicuro di vincere.
    In quel momento Duke tornò in sé … << Cosa hai fatto? – disse – SEI IMPAZZITO?>> urlò. Riprese lo scontro, Duke doveva finirlo subito, e poi scappare. Questa volta erano alla pari, era difficile trovare un vincitore. Vi erano numerosi scambi tra affondi e parate, Freezer stava perdendo la pazienza.
    << Finiamola!>> disse Duke. << KA – ME – HA – ME – HAAAAA!!!>> e scagliò il suo violento attacco contro Freezer.
    << MA CHE …. ?>> Il colpo andò a vuoto … perché ….
    Freezer si stava trasformando ancora.
    << 80 % … 85 % … 90% ... 95 % … 100%!!!!>> non cambiò forma, ma la sua Aura si incrementò notevolmente, inoltre i suoi muscoli avevano raddoppiato il loro volume, rendendolo più temibile.
    << Ragazzo … adesso … come la mettiamo?>> disse, sorridendo. << Mancano ancora 3 minuti …. Sei spacciato>> concluse.
    Si scagliò contro Duke, la sua velocità non aveva risentito dell’aumento di forza fisica. Duke riuscì a bloccarlo, si guardarono in faccia, occhi negli occhi, in quell’istante, scambiandosi l’odio che provavano reciprocamente. Continuò lo scontro, rispondevano colpo su colpo, e mancavano ormai poco più di 2 minuti.
    Freezer era più forte, seppur di pochissimo, la massima potenza gli aveva permesso di recuperare abbastanza energie per mettere in difficoltà il giovane Duke. Quest’ultimo, non avendo molte chance di vittoria sul piano fisico, cercava di aumentare i ritmi, usando veloci fendenti e cercando di cambiare velocità ogni volta che Freezer si avvicinava.
    La tattica riuscì in una sola occasione. Duke colpì violentemente Freezer, scagliandolo al suolo, in seguito il ragazzo si lanciò alla massima velocità che poteva raggiungere nelle sue pessime condizioni. Raggiunto Freezer, incastrato nella roccia, continuò a colpirlo, ma non riusciva a finirlo.
    Mancava 1 minuto. La terra iniziò a spaccarsi, e lava in grande quantità fuoriusciva dalle fessure, sempre più ampie. Il cielo si era oscurato, lasciando spazio a tuoni e lampi, ma non pioveva. Il vento trasportava zolfo e altri gas nocivi. Per Duke era una corsa contro il tempo.
    Ansimava … continuava a colpire Freezer, ma senza procurargli alcun danno … poteva davvero finire così?
    “ Duke! Dobbiamo scappare, ADESSO! Non c’è più tempo!”disse la Fenice.
    << M – ma F – Freezer, d – devo f – finirlo!>> balbettò Duke.
    “ Non c’è tempo! Morirà con il pianeta, adesso dobbiamo andare, e curarti! ADESSO!” continuò furente la Fenice.
    << Ah … ah … ah … v – v – va b – b – en – ne … a – a – andiamo …>> riuscì a dire Duke. Ma prima di andarsene colpì Freezer, tranciandolo in due.
    Il fuoco lo avvolse, e si ritrovò in un luogo orribilmente familiare. Era scampato all’esplosione per un soffio, proprio mentre lasciava l’Isola che non c’è il pianeta esplose.


    Spero vi piaccia!
     
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  8. Padfoot96
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    Questa volta dovete scusarmi davvero l'attesa, questo capitolo è stato davvero impegnativo, e devo anche consegnare il modulo di questo racconto! Uffa quanti problemi! In ogni caso, ecco a voi, amici lettori, l'attesissimo non atteso 8° capitolo di questa saga! Ci siamo lasciato con Duke che ha affrontato con successo l'Heartless di Freezer, e gli ah creato parecchi grattacapi! Inoltre, l'Isola che non c'è adesso non c'è sul serio, poiché Freezer l'ha fatta saltare in aria, ma la Fenice, tempestiva, ha salvato Duke portandolo in un luogo familiare questa volta! E adesso a voi la lettura!

    CAPITOLO VIII
    Ancora alla Fortezza Oscura


    Le fiamme si dissolsero, Duke cadde a terra, le ferite erano profonde, perdeva sangue copiosamente, ma almeno si era salvato. La Fenice era stata tempestiva, l’esplosione non li aveva raggiunti per un soffio. Duke si contorceva per il dolore, la Fenice doveva intervenire subito, altrimenti lo avrebbe perso. Così fece, le fiamme avvolsero nuovamente Duke, curandolo, dopo un paio d’ore Duke era disteso, sano, e dormiva beatamente.
    Quando si svegliò stava bene, erano passate ore, c’era il crepuscolo, in quel momento ebbe un tuffo al cuore … << Crepuscopoli … >> disse, guardando il tramonto.
    “Ti manca molto casa tua vero?” gli disse la Fenice.
    << Si … spesso mi fermavo a guardare il tramonto … era bellissimo>> disse vagamente, nuotando nei ricordi.
    << Sai, mio nonno mi parlava di questo posto, ha vissuto gran parte della sua vita qui, è dove, mi ha detto, ha combattuto con Sora per liberare la città dagli Heartless … >> disse, pensando al suo amato nonnino. Una lacrima percorse il suo volto, ricordandogli ciò che realmente lo spingeva a combattere … perché non c’era più, erano quesiti che non avrebbero avuto una risposta, lo sentiva.
    Si alzò in piedi. << KEYBLADE!>> urlò, e il Keyblade apparve nella sua mano, sbucando dalle fiamme. << Combatto anche per lui, voglio vendicarlo, è colpa loro se adesso mio nonno non c’è più!>> disse furente. Stava infiammandosi nuovamente, la rabbia cresceva sempre più, presto avrebbe perso il controllo.
    “Ehi ehi! Calmati. Hai appena recuperato le forze, e dobbiamo affrontare ancora molti Heartless. Avrai la tua vendetta quando compirai la tua missione, adesso pensiamo solo agli Heartless.” Disse la Fenice, doveva fermarlo, sentiva che stava per fare una stupidaggine per la rabbia.
    Duke si calmò a fatica, tremava per la rabbia. Respirava profondamente per riprendere il controllo, e pian piano ci riuscì. Percorse la città, giungendo nella piazza principale, nessuna traccia di Heartless, il che era troppo strano.
    << Forse la prima volta che siamo venuti qui li abbiamo distrutti tutti, non credi?>> chiese Duke, guardandosi intorno.
    “ Può essere, ma mi sembra piuttosto improbabile. Dobbiamo andare più avanti forse.” Azzardò la Fenice.
    Avanzarono ancora, alla ricerca di quelle dannate creature, possibile che siano scomparse tutte, senza un motivo? Dopotutto, la prima volta che era stato lì, ne aveva fatti fuori appena una decina … possibile che solo dieci Heartless terrorizzavano la città, troppo strano.
    Finalmente, dopo una lunga scarpinata che lo aveva portato alla periferia della città, sbucarono i primi Heartless, erano semplici ombre oscure, dagli occhi gialli e a palla, estremamente bassi, aderivano al terreno per sbucargli alle spalle.
    << Si comincia!!!!>> urlò Duke con un sorriso. Si avventò contro gli Heartless, facendoli a pezzi uno dopo l’altro. Gli Heartless apparivano dovunque. A migliaia.
    << Deve esserci un’alta concentrazione qui giù, ce ne sono parecchi … >> constatò il ragazzo.
    Uno dopo l’altro cadevano sotto i fendenti del suo Keyblade, che ogni tanto dava qualche fiammata.
    Con abili schivate e azioni evasive, Duke riusciva a cavarsela contro decine e decine di Heartless, che costantemente gli sbucavano alle spalle.
    << Ma che diamine!? Non vogliono saperne di finire?>> disse seccato Duke, evitando per un soffio un piccolo Heartless temerario e tranciandolo di netto.
    Ad un tratto però, gli Heartless scapparono. Duke rimase lì, solo e stanco. Si asciugò il sudore dalla fronte, e iniziò a guardarsi intorno. Cosa avrebbe potuto mettere gli Heartless in fuga?
    Un raggio viola accesso lo colpì di striscio sulla guancia sinistra, Duke sgranò gli occhi dal terrore … che fosse … alzò lo sguardo e lo vide, in alto nel cielo.
    << F – F – Frez – zer?>> disse, spaventato. Era identico a Freezer, ma solo più alto, molto più alto.
    << Sauzer, finiscilo>> disse la “copia” di Freezer. Un'altra figura gli apparve innanzi, non molto alta, con un armatura simile a quella dei Sayan, la sua pelle era di un colore celeste chiaro, i capelli biondi gli coprivano parzialmente l’occhio sinistro, mentre sul destro aveva un rilevatore. Questi era Sauzer.
    << Con immenso piacere, Lord Cooler>> disse Sauzer, con un inchino rivolto al suo signore. In seguito puntò Duke, e attivò il rilevatore. Una serie di numeri cominciarono a scorrere sul piccolo schermo, con un cerchietto che puntava il giovane Custode della Chiave.
    << Il tuo livello di potenza è appena 6.000, patetico>> disse con un ghigno. Caricò la sua Aura e sulla mano destra comparve una specie di lama fatta di energia, in quell’istante si scagliò sul giovane Duke con uno sguardo quasi assatanato. Duke rapidamente usò il Keyblade per parare il violentissimo fendente di Sauzer, reagì prontamente, cercando di colpirlo, ma Sauzer era leggermente più veloce.
    << Sbrighiamoci e finiamola! >> disse Duke, fissando Cooler che si allontanava, nella direzione del sobborgo urbano, doveva proteggere anche i cittadini.
    << È esattamente quello che voglio pivello!>> Disse Sauzer, con l’altra mano scagliò una raffica di energia, era a dir poco impossibile pararle da una distanza così ravvicinata e infatti << REFLEX!>> urlò Duke, generando la barriera protettiva che tanto lo aveva aiutato nelle battaglie. Ma era stato lento, infatti due raggi di energia lo colpirono sulla spalla destra, rendendo quasi inutilizzabile il braccio, quello con cui impugnava il Keyblade.
    << Dannazione!>> Duke si toccò la spalla, il Keyblade cadde a terra, non sapeva impugnarlo con l’altra mano, anzi, poteva tenerlo, ma non aveva la stessa abilità che aveva con la destra, cosa poteva fare adesso? Fissò con odio Sauzer, quest’ultimo lo fissava con fare omicida, lo avrebbe fatto a pezzi.
    << Preparati a morire, bamboccio>> disse ma … accadde nuovamente, ciò che terrorizzò Freezer, Duke prese fuoco. Gli sbucarono un paio di ali, il corpo era letteralmente invaso da un alone infuocato e gli sbucò una specie di coda, coda di uccello. Sauzer impallidì, attivò il rilevatore, e questo lo fece spaventare ancor di più, il livello di potenza di Duke saliva vertiginosamente, si bloccò di botto a … << 150.000?! Il suo livello di potenza è di 150.000!? Non può essere! – disse, staccandosi il rilevatore dall’occhio e gettandolo in terra – Questo aggeggio è difettoso, ne sono certo, il suo livello di potenza è di 6.000, non è possibile che si alzi di quella maniera!>> Duke avanzava verso Sauzer, non si controllava, voleva solo finirlo. Sauzer, nello scagliare sfere di energie notò una cosa, ed era importante: le ferite di Duke erano del tutto scomparse, il giovane era sano, se non più sano di prima. Fatto sta che però l’Heartless al servizio di Cooler non aveva molte chance di vincere, non in quel momento. Avvenne, in una questione di secondi, Duke si avventò contro Sauzer, sbattendo le ali, librandosi alto nel cielo, che stava già oscurandosi. Poi, in picchiata si gettò su Sauzer e con la mano destra, gli diede un pugno, talmente violento, che non solo gli spaccò la faccia dandole anche fuoco, ma l’onda d’urto si estese a tutto il corpo e distrusse la su armatura.
    Sauzer cadde a terra e in uno sbuffo di fumo svanì. Duke, intanto, riprese conoscenza e richiamò il Keyblade. << Ma … che è successo?>>
    “Succede che stai perdendo troppo spesso il controllo Duke, devi saper combattere gli avversari con le tue forze, non ricorrere al mio potere! Avanti, adesso trova Cooler e finiscilo!” lo incoraggiò la Fenice.
    << Si … hai ragione>> ammise Duke. Si guardò intorno, era buoi, non sarebbe stato facile trovare Cooler, doveva fare luce. << Fenice, c’è una magia del Keyblade che può aiutarci adesso?>> chiese Duke, non sapendo che fare.
    “Duke! Sono domande da fare!? Il Keyblade non ha magie di quel genere, ma c’è qualcosa che tu puoi fare, per accendere la luce, pensa!” rispose la Fenice, quasi indignata.
    Duke pensò in fretta e furia … cosa poteva fare? Si sedette e cominciò a riflettere in modo più accurato.
    << Ci sono!>> disse alzandosi. Caricò la sua Aura, e ottenne un po’ di luce, adesso poteva terminare questa partita di nascondino piuttosto pericolosa. Fu facile trovare Cooler, fu facile perché … BOOOOOOOOOOOOM!!!!!
    Un’esplosione, proveniva dalla città, si levarono urla da tutte le parti, mentre Cooler distruggeva tutto ciò che gli capitasse a tiro e non solo, non aveva pietà per nessuno, uccise tutti gli abitanti che poteva uccidere finché …
    Cooler vide un ragazzino correre via, subito gli scagliò contro un Raggio Letale, a pochi istanti dal contatto Duke riuscì ad intervenire e bloccare il raggio. << Ragazzo, scappa!>> gli disse, poi fissò Cooler con tutto l’odio che aveva in corpo. << COOLER!! Fatti sotto! Lascia perdere gli abitanti!>> gli urlò contro.
    << Mph! Mio fratello era un debole, fatico a pensare che tu l’abbia sconfitto, non dopo che hai impiegato tutto questo tempo per sconfiggere Sauzer! Pivello!>> disse Cooler in tutta risposta.
    Duke, offeso, strinse l’impugnatura del Keyblade e si lanciò contro Cooler a tutta velocità. Si avviò una violenta battaglia, i due si rispondevano colpo su colpo, senza tregua, erano quasi alla pari. Duke parava i colpi di Cooler e tentava di reagire con rapidi fendenti, ma questi spesso andavano a vuoto o Cooler li bloccava, finché … Duke perse la pazienza, aggirò Cooler e cercò di colpirlo alle spalle, questi però si mosse con così tale rapidità che Duke dovette rimanere immobile per cercare di capire dove fosse finito. L’Heartless lo colpì con forza sul collo facendolo cadere, Duke si schiantò al suolo, ma si rialzò prontamente. Cercò Cooler nel cielo, ma non riusciva a vederlo, era troppo buio. Un lampo viola fiottò da sinistra, Duke riuscì ad individuare Cooler solo per un attimo, ma poteva essere decisivo, evitò il Raggio Letale e in risposta lanciò il Keyblade in quella direzione.
    << ARGH!>> urlò Cooler nel buio, era stato colpito. Duke caricò la sua Aura e si lanciò contro l’avversario, la luce emessa dal suo corpo gli permetteva di vederlo. Sanguinava copiosamente da un braccio, e pareva molto adirato. Duke in quel momento scagliò una potente sfera di energia, rossa come la sua Kamehameha. Cooler la deviò con una sola mano, lasciando il Custode della Chiave sbalordito. L’Heartless osservò la sua mano, era quasi del tutto ustionata. Fu la goccia che fece traboccare il vaso.
    << Sai, a differenza di mio fratello, Freezer, dispongo di un’unica trasformazione, sei il primo che potrà assistere a tale onore, ragazzo!>> disse, con sguardo famelico, il sangue iniettato negli occhi, sbarrati dalla rabbia, che continuava a crescere.
    << Te lo impedirò! – disse Duke, doveva assolutamente evitare che Cooler si trasformasse, sarebbe stata la fine – KEYBLADE!>> urlò, e nella mano destra zampillarono le fiamme, il Keyblade tornò nelle mani del suo Custode. Duke raccolse tutte le sue forze, mentre in quel momento Cooler caricava la sua Aura per potersi trasformare. Il giovane si scagliò contro il nemico, tenendo ben salda l’impugnatura del Keyblade.
    “Duke, sei impazzito!? Non riuscirai mai ad impedire la trasformazione, è un processo irreversibile, almeno per gente come Cooler e suo fratello! Piuttosto, recupera un po’ di energie per questa battaglia, altrimenti sarà davvero finita” gli disse la Fenice.
    << MAI!! – rispose Duke, adirato – non posso permetterglielo, guarda cosa ha fatto alla città, se si trasformasse, non potrei fermarlo!>> disse, ed entrò in collisione con l’Aura di Cooler, era molto potente. Con il Keyblade cercò in tutti i modi di penetrare la barriera che proteggeva Cooler, ma invano. Ricadde a terra.
    << Ci deve essere un modo per fermarlo!>> disse Duke, non aveva altra scelta. Si piegò sulle ginocchia, caricò la sua Aura, in un ultimo disperato tentativo. << KA – ME – HA – ME – HAAAAA!!!!!>> urlò, e dalle sua mani parti un violentissimo lampo rosso, la sua mossa più potente e devastante. Colpì Cooler in pieno, però … dal fumo emerse un’alta figura era Cooler, nella sua più potente trasformazione. Dal suo corpo si era formata una resistente armatura, quasi una corazza, anche sulla sua testa se ne era generata una seconda, che gli forniva un’ottima protezione.
    << MPH! E adesso cosa ti inventerai, ragazzo?>> disse, con voce profonda. Fu rapidissimo, a discapito della sua stazza e sbucò davanti a Duke in meno di un secondo. Questi appena lo vide cercò di colpirlo, ma a vuoto. Cooler inizio a colpirlo, e i suoi pugni erano pesanti, oltre che violenti. Duke riusciva a pararne uno, ma in rapida successione seguivano un montante sinistro e una ginocchiata nello stomaco, se fosse andato avanti così lo scontro, Duke non avrebbe avuto possibilità. Lo scontro procedeva, straziante, Duke non riusciva a reggere il ritmo di Cooler, tant’è che lo stesso Heartless lo teneva per la testa, e lo picchiava, con più forza. Duke stramazzò al suolo, quasi morto, perdeva sangue dal naso copiosamente e profonde ferite ricoprivano gran parte del corpo.
    << AHAHHAHAHAHAHA! Patetico! E pensavi di potermi battere così, moccioso? – lo schernì – adesso basta però, porrò fine alle tue sofferenze>> disse e si preparò a dargli il colpo di grazia.
    In fretta e furia, un ragazzino, armato di uno spadone, giunse, era lo stesso ragazzo che Duke aveva salvato dalla furia omicida di Cooler. Questi con un balzo colpì l’Heartless, ferendolo gravemente. << Brutto insolente, piccolo … >> e lo colpì con forza, scagliandolo a decine di metri di distanza. << Torniamo a noi … ma che … ?>> Duke era scomparso, lasciando Cooler sbalordito. Il giovane, aveva approfittato per mangiare un fagiolo di Balzar e recuperare le forze, poi, quando il ragazzino che aveva tentato di salvarlo fu colpito da Cooler riuscì a prenderlo in tempo, e a portarlo in salvo. << Grazie, ragazzo, ma adesso lascia fare a me>> gli disse, con un sorriso, il giovane si addormentò, mentre Duke si diresse verso Cooler.
    << Questa è l’ultima volta che farai del male a qualcuno! – gli disse, con rabbia – adesso me la pagherai!>> e a queste parole, si infiammò. Esattamente come contro Sauzer, ma questa volta non perse il controllo, era pienamente cosciente. Il suo corpo prese completamente fuoco, spuntarono due ali fiammeggianti dalla sua schiena, e una coda di uccello sbucò da dietro. Fu rapidissimo, e comparve innanzi a Cooler. << E ora cosa ti inventerai?>> gli disse, con fare malefico. Stringendo il Keyblade nella mano destra, cominciò una cruenta battaglia. Cooler questa volta era in nettissima difficoltà, non avrebbe potuto far nulla, era in balia del Custode della Chiave. Violenti fendenti colpivano Cooler, distruggendogli pian piano la corazza. Dopo pochi minuti Cooler non riusciva a reggersi in piedi. E allora Duke lo colpì con un potentissimo fendente, scagliandolo in aria, levandosi, poi, scaricò tutta la sua rabbia in una violenta serie di pugni e infine … << KA – ME – HA – ME – HAAAAAAAAA!!!!!>> e il lampo rosso colpì in pieno Cooler, scagliandolo verso la Torre Oscura. Era finita. Duke tornò normale. Adesso poteva proseguire il suo viaggio, per liberare i Mondi dalla presenza degli Heartless.
    “ È stata una battaglia più che difficile, ma adesso posso finalmente riposare un attimo e ripartire, devo fermare quest’orda di Heartless, e forse tutto tornerà alla normalità … forse anche mio nonno ritornerà a casa … spero, ma adesso devo concentrarmi e pensare a quelle dannate creature!”
    Duke rimase più a lungo alla Fortezza, gli abitanti, infatti, per ringraziarlo, si erano offerti di riparare la sua Gummiship e di ricucire i suoi indumenti.
    Dopo pochi giorni, 3 o 4 per la precisione, Duke aveva un vestito nuovo e un paio di riserva e, cosa più bella, una Gummiship nuova fiammante, appositamente potenziata per permettergli di viaggiare senza problemi. Adesso il viaggio poteva proseguire!

    Spero sia di vostro gradimento e alla prossima, con il 9° capitolo!

    Edited by Padfoot96 - 1/7/2011, 08:40
     
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    Scusate l'attesa e l'assenza, ma ho avuto trentordici mila impegni e dovevo comunque mandare avanti la storia ... quella che segue è una vera chicca per voi, amici lettori, e spero vivament che vi piaccia. Ci siamo lasciati con un Duke che ritorna ad Hollow Bastion e affrota nientemeno che Cooler, che batte con un inatteso colpo di scena. E adesso a voi!!


    CAPITOLO VIII SPECIAL
    Duke diventa maestro


    Nei 4 giorni in cui Duke si fermò alla Fortezza Oscura, avvennero parecchie cose, gli abitanti erano molto cordiali, ma avevano anche molti problemi.
    Quello più importante riguardava proprio gli Heartless, che infestavano la città. Lo scontro con Cooler li aveva fatti fuggire, ma ora che non c’era più potevano tornare ed assediare la città.
    << Ehi Duke! – era uno degli abitanti della città – ci sono degli Heartless nel centro!>> disse tutto allarmato, aveva faticato molto per raggiungere il Custode della Chiave, e infatti era piegato sulle ginocchia e ansimava parecchio.
    << Tranquillo, ci penso io!>> lo rassicurò Duke, con un sorriso. << KEYBLADE!>> e questo si materializzò nella sua mano destra, tra le fiamme. << Hai detto nel centro?>> domandò Duke all’abitante.
    << S – sì! Proprio da quella parte!!>> rispose, indicando una zona della città ad ovest del luogo dove si trovavano. << Perfetto!>> disse Duke, con un sorrisetto, e con questo, spiccò il volo. Ci mise un paio di minuti per raggiungere il centro.
    “Come pensi di trovare gli Heartless? Non vedo indizi … “ disse la Fenice.
    << Di quello non ti preoccupare … sarà semplice – esordì Duke – seguiremo le grida!>> concluse, con l’aria di chi la sa lunga.
    “Ti stai gasando troppo vero Duke? Gli abitanti contano su di te perché tu faccia a pezzi gli Heartless, non perché ti pavoneggi!” gli rispose la Fenice, divertita.
    << Fatto sta che contano su di me, perciò non posso fallire!>> detto questo, cercò indizi, tenendo ben teso l’orecchio ad ogni minimo rumore.
    << AAAAAAAAAARGH!!!!!!!!>>
    << Ecco!! Visto? Seguendo le urla troverò gli Heartless!>> esclamò, tutto contento, e convinto dei propri mezzi. Keyblade in spalla, Duke corse verso la zona da cui proveniva l’urlo.
    Non fu un bello spettacolo quello che si parò davanti agli occhi di Duke: la gente correva a destra e a sinistra, ma ovunque andava gli Heartless erano lì pronti a braccarla, non aveva vie di fuga!
    << La situazione è più critica del previsto!>> disse Duke, demotivandosi.
    “ Dov’è finita tutta la tua grinta Duke??! Ti vedevo così convinto del tuo metodo … ti sei spento come una luce! Dovresti vedere la tua faccia adesso!!” fu una mezza presa in giro, quella della Fenice, ma era vera! Duke si era spento, alla vista di quell’orda di Heartless. Un fendente, riuscì a vederlo, era ancora quel ragazzino che gli era venuto in suo soccorso contro Cooler. Aveva una spada molto grande, forse, troppo pesante per un ragazzino, ma se la cavava, e anche bene! Stava reggendo l’assalto degli Heartless, ma non ce l’avrebbe fatta.
    << Ci penserò io!>> disse, lanciandosi nella mischia. Rossi fendenti scalfirono l’aria, uno dopo l’altro, gli Heartless svanivano in uno sbuffo di fumo, e puntualmente, qualche cuore veniva liberato dall’Oscurità che l’opprimeva.
    << Finalmente sei arrivato Duke – disse il ragazzo, asciugandosi il sudore dalla fronte – cominciavo a preoccuparmi!>> continuò, riprendendo la battaglia, pareva divertirsi, infatti un sorrisetto increspò la sua faccia, mostrando un ragazzo determinato e soprattutto, molto sicuro di sé.
    << Nah, non prenderti tanto disturbo per me, piuttosto, pensa a salvarti la pellaccia! – disse, colpendo un Heartless che stava per attaccare il ragazzo alle spalle – non posso pensare anche a te!>> concluse il Custode della Chiave, con un largo sorriso, non fece caso alla goccia di sudore che percorreva la sua fronte finendo sul naso. Ci volle una buona mezz’ora, ma finalmente, anche l’ultimo Heartless fu distrutto.
    << Ah … ah … ah … ah … >> il giovane ansimava, aveva retto uno scontro violentissimo.
    << Tsk, roba da poco, speravo in qualcosa di meglio – disse Duke, avvicinandosi al ragazzo – hai combattuto bene, come ti chiami?>> gli chiese.
    << Io … mi chiamo … Dan … p – piacere … ah … ah …>> disse Dan, molto affaticato.
    << Ti converrà riposare, vai a casa adesso>> gli rispose Duke, in modo gentile.
    << N – non ho dove … a – andare … ah …>> replicò Dan.
    << Davvero? – Duke rimase di stucco, quel ragazzino … possibile che fosse solo? – Non hai parenti o amici che ti possono ospitare?>> gli chiese.
    << Purtroppo … mio nonno … è … scomparso e …>> Dan non riuscì a rispondere a dovere, stanco, infatti cadde a terra, svenuto.
    << Hai notato vero? – chiese Duke alla Fenice – ha una grande potenza dentro di sé, non mi stupisco del fatto che riesca a maneggiare in quel modo quella spada>> concluse
    “Si hai ragione, questo Dan o Daniel nasconde un grande potere, ha buone probabilità di poter far fronte alla battaglia contro gli Heartless” rispose la Fenice.
    Duke caricò Dan sulla sua schiena, e impugnò la sua spada, dopodiché, a gran velocità, si recò nella sua dimora, era una casetta, in periferia, abbastanza grande da ospitare un paio di persone, ma neanche, era proprio piccola quella casetta.
    << Per ora riposerà qui, poi vedrò cosa fare – disse Duke – magari potrei … >>
    “ Potresti cosa? Addestrarlo?Non credo che tu ne sia capace Duke, sei bravo, ma non fino a questo punto!” gli rispose la Fenice.
    << Sfida accettata – disse Duke, in tono di sfida – ti dimostrerò di essere capace di preparare un guerriero, anche senza l’aiuto della Stanza speciale!>> esclamò Duke, stringendo la mano in un pugno, nel suo sguardo una scintilla di determinazione che gli ridiede morale e fiducia, era diventato un ottimo spadaccino, ed era certo di poter insegnare qualcosa al giovane Daniel.
    Il giorno seguente, Dan si svegliò molto presto. << Ma dove … ?>> si guardò intorno, cercando di capire dove fosse finito.
    << Ti sei svegliato, finalmente – Duke entrò nella stanza, sorridendo – hai dormito per un bel po’ sai?>> gli disse.
    << Scusa se ti ho causato problemi>> rispose Dan, con rammarico, aveva abbassato lo sguardo, per non incrociare gli occhi di Duke.
    << Nah, nessun disturbo, anzi! – ribatté Duke, gioviale – piuttosto – continuò, impugnando la spada di Daniel – questa qui, chi te l’ha data?>> gli chiese.
    << Quella era di mio nonno – disse, riprendendola, dopo che Duke gliela porse – è tutto ciò che mi rimane di lui, purtroppo è … >> non riuscì a finire la frase, Duke aveva già capito.
    << È stato Cooler vero?>> gli domandò. Dan, non avendo la forza di parlare abbassò lo sguardo che era diventato molto triste e annuì debolmente, stringendo l’impugnatura della spada vigorosamente.
    << Devo ammettere però, che sei molto bravo, è una spada piuttosto pesante.>> continuò il Custode della Chiave.
    << Mi sono allenato molto – rispose Dan – a malapena riuscivo a sollevarla, quando Cooler ci ha attaccati>>
    << Però sei riuscito a venirmi in soccorso, grazie a te, ho vinto>> gli disse Duke, dandogli una pacca sulla spalla. Dan sorrise, ma un sorriso spento.
    << Prendi quella spada, e vieni fuori – gli disse allora Duke, Daniel lo fissò, sbigottito – hai capito benissimo, vieni con me, voglio vedere come te la cavi>>.
    I due uscirono dalla casetta e si piazzarono, a 5m di distanza, l’uno di fronte all’altro. Dalle fiamme, il Keyblade si materializzò nella mano destra di Duke, mentre Dan, molto teso, impugnava con forza la propria spada. << Quando sei pronto – esordì Duke – attacca!>> Dan strinse forte l’impugnatura della sua spada, fissando Duke; questi ricambiò il suo sguardo, sorridendo, era molto sereno, e per di più aveva piantato nel suolo la sua arma.
    << Forza Daniel, fammi vedere cosa sai fare>> lo incitò il Custode della Chiave. Dopo qualche minuto, il giovane Dan si gettò all’attacco, non fu rapidissimo, ma abbastanza veloce, per essere un ragazzino. Duke impugnò all’istante il Keyblade e parò il colpo senza fatica, poi reagì. << Difenditi adesso!>> e cominciò ad attaccarlo, non in maniera decisa, ma con forza. Dan era in difficoltà, a fatica riusciva a parare i colpi, anche se la sua era abbastanza resistente da non subire contraccolpi, anzi, era un ottimo scudo.
    << Mph! Credo che dovremmo migliorare qualcosa, soprattutto in attacco, probabilmente è dovuto all’eccessivo peso della spada, sei molto fiacco negli affondi, anche se, dimostri una certa agilità … >> osservò Duke, ficcando il Keyblade nel terreno e sedendosi a gambe incrociate, pensieroso.
    << C’è qualcosa che posso fare per migliorare?>> chiese Danile, speranzoso.
    << Bé … - cominciò Duke – dovresti … ecco … diventare più forte … fisicamente>> concluse. Dan lo guardò, scettico << E pensi che questo possa risolvere tutto?>> gli chiese.
    << Credo proprio di si! In questo modo potrai sollevare la spada anche con una mano e di certo potresti attaccare in maniera più incisiva. Inoltre ti potrai difendere meglio, senza doverti piegare come prima>> rispose Duke, illuminandosi, somigliava a Goku in maniera agghiacciante, probabilmente era il più grande insegnamento che gli aveva dato quello, i suoi occhi trasmettevano forza e determinazione, mista ad una certa speranza.
    Senza alcun indugio, Duke diede il via all’addestramento, sottopose il giovane Daniel ad un allenamento piuttosto duro, mirato al potenziamento della forza fisica.
    << Bene … cominceremo con 100 flessioni – Dan rimase spiazzato – hai una buona tenuta fisica, reggi bene quella spada, credo che possano bastare come inizio, forza! Abbiamo tutta la giornata!>> esclamo Duke tutto allegro!
    << Sembra che questa cosa ti abbia ridato vitalità … eh Duke?>> disse Dan cominciando a fare le sue flessioni.
    << Zitto e lavora Dan! Abbiamo parecchia strada da fare>> Duke divenne serio all’improvviso. Il giovane Daniel veniva sottoposto ad allenamenti molto duri, mirati ad aumentarne la forza e la resistenza, e ne era parecchio provato.
    Finite le flessioni, Duke sottopose Daniel ad alcuni esercizi aerobici << A volte – cominciò – è necessario che tu sappia schivare gli attacchi, pararli potrebbe metterti in difficoltà, devi riuscire a distinguere le varie fasi della battaglia, dal momento di attaccare a quello di – e in questo caso divenne un po’ rosso in volto – dover battere la ritirata>>. Detto questo, Duke eseguì gli esercizi che in seguito avrebbe fatto anche Dan, erano esercizi non troppo difficili ma impegnativi. << Ecco qua – disse, asciugandosi il sudore dalla fronte – questo è quello che devi fare, non preoccuparti, ti aiuteranno tantissimo>> concluse, soddisfatto.
    Un po’ demotivato dai comunque difficili esercizi, Daniel cominciò la sua seconda sfida. Ci vollero un paio d’ore piene questa volta, perché Duke dovette stargli dietro tantissimo, rieseguire gli esercizi e … bé asciugarsi molto sudore dalla fronte.
    Erano giunte le 12.30 quando finalmente Duke: << Dan, facciamo una piccola pausa, devi mangiare, perché il bello arriva solo ora>> disse, e la luce nei suoi occhi poteva abbagliare il povero Dan.
    “ Ma cosa stai facendo Duke!? Credi davvero di potergli insegnare un qualcosa come la Kamehameha?! Daniel è un ragazzo molto dotato è vero, ma non penso abbia un’ Aura così potente” gli disse la Fenice contrariata.
    << Fenice, Dan è esattamente come me, probabilmente starebbe lui al posto mio, ed io allo stesso tempo sarei potuto essere morto – cominciò, in tono di sfida – ha un enorme potenziale, e verrà fuori, prima che la Gummiship sia pronta per il decollo!>> Duke era determinatissimo.
    I due mangiarono abbondantemente, soprattutto Daniel che era affamatissimo, più che giustificato per gli esercizi svolti fino a quel momento; Duke invece divorava tutto ciò che gli capitasse a tiro, vistosamente affamato.
    Dopo aver mangiato, Duke convenne che avrebbero riposato per un’oretta ancora, e Dan ne fu lieto, anche dopo aver mangiato, pareva molto stanco, un’ora di sonno avrebbe giovato al giovane allievo del Custode. I due si addormentarono.
    Un lupo annusava l’aria, pareva spaesato, era notte fonda, non sentiva più l’odore del bosco, non riusciva ad ascoltare il ruscello il cui scorrere delle acque riempiva le sue orecchie, niente di niente. Si trovava in una prateria, non sentiva la terra quando camminava, non riusciva a conficcare bene gli artigli nel terreno per percepire i suoni. Poi un rumore, e il lupo si guardò intorno, cercando di capire da dove provenisse quel suono, dopo qualche secondo individuò una lepre, e allora iniziò a muoversi, cercando di non far rumore, all’interno del territorio sconosciuto. La lepre drizzò le orecchie, annusò l’aria, il lupo non era riuscito ad essere silenzioso, e la lepre riuscì a scorgere gli occhi lucenti del suo nemico per natura. Il lupo allora pensò in fretta e si gettò sulla lepre, questa riuscì a muoversi, ma il lupo l’aveva ferita con i suoi artigli. L’odore del sangue guidò il lupo verso la lepre, che era riuscita ad allontanarsi, ma non si sarebbe salvata. Il lupo la trovò, stesa a terra, ferita ad una zampa, non poteva più scappare, era viva, respirava affannosamente. Il lupo allora le diede il colpo di grazia, mordendola al collo e poi cominciò a divorarla, finalmente mangiava carne fresca.
    Duke si svegliò di colpo << Ma che …?>> che cosa poteva voler dire quel sogno? In ogni caso avevano dormito per circa un’ora e mezza. Duke si alzò, stiracchiandosi, poi svegliò Daniel.
    << Ehi Dan! È il momento di riprendere gli esercizi>> gli disse, e il giovane Dan scattò in piedi fresco come una rosa. << Pronto quando lo sei tu … m – maestro>> disse Dan un po’ imbarazzato.
    << Bene – i due erano fuori, all’aperto – adesso comincia il bello Dan! Per cominciare, devi sapere che ognuno di noi ha in sé un potere, detto Aura, un’energia che si può sprigionare liberando una forza dirompente, che varia di persona in persona, ora, ci concentreremo sulla tua, faremo in modo che tu la liberi, così potrai combattere a piena potenza>> concluse Duke.
    << Per Aura, intendi quell’alone che ti circondò nello scontro con Cooler?>> gli chiese Dan. Duke annuì, sorridendo.
    << Adesso Daniel, devi concentrarti al massimo devi sentire l’energia scorrere in te, e poi lasciarla andare>> gli disse Duke serio, perché la cosa non era semplice, anzi.
    Dan cominciò a concentrarsi, nel farlo tremava. “ Sta andando bene, vedo scorrere l’energia in lui … forza Dan!” pensò Duke, osservandolo. Dan cadde a terra, stremato.
    << N – non ce la faccio … >> disse, deluso.
    << No tranquillo, devi soltanto avere più fiducia – gli disse Duke, e volle incoraggiarlo – sai, vedevo la tua energia scorrere, ci sei quasi>> concluse con un largo sorriso.
    Dan scattò in piedi, parve rincuorato e ci riprovò, questa volta più determinato. Avvenne, un alone azzurro avvolse Daniel:<< NYAAAAAAAHHH!!>> urlò il ragazzo, e finalmente l’Aura si sprigionò. Questa investì Duke, che non si mosse minimamente, anzi, la schermò senza fatica, senza dover usare appieno la sua Aura.
    << C – ce l’ho fatta!>> Daniel era felicissimo, l’Aura azzurra lo circondava.
    << Bravo! – disse Duke, soddisfatto – credo che adesso potrai volare>> concluse.
    << V – volare?!? – Dan era stupefatto – e come?>> chiese.
    << Bé, è semplice, usa la tua energia, è lo stesso principio, abbi fiducia, e rimarrai sospeso, poi con un po’ di esercizio potrai volare veloce>> così disse Duke, e si librò. Daniel lo fissò a bocca aperta mentre si levava alto. << Adesso Dan, raggiungimi!>> gli urlò. << OK>> disse lui di rimando.
    “ Concentrati Dan … Concentrati” pensò il ragazzo, la sua Aura lo circondò e poi il giovane, pronto, saltò in alto.
    “ CONCENTRATI!!!!” continuò, e riuscì a restare sospeso nel vuoto.
    << SI!!!! Ce l’ho fatta!! – disse – maestro, ARRIVOO!!>> e continuò a librarsi fino a raggiungere Duke, ancora più soddisfatto, il giovane Dan faceva passi da gigante. I due tornarono a terra.
    << Perfetto, adesso possiamo concentrarci sul controllo dell’Aura, puoi usare questa tua energia non solo per volare e aumentare la tua forza, ma puoi fare molte cose differenti. Puoi – e qui Duke fece un esempio pratico – fare questo!>> e nella mano destra si generò una sfera di energia.
    << Potrei fare quella cosa!?>> Dan era estasiato.
    << Si, ma domani, si sta facendo tardi – disse Duke – e devi riposare, perché sarai stremato se continuiamo domani non ti alzerai>> concluse il Custode.
    Dan visibilmente deluso, accettò le condizioni e si ritirò, decise di andare a casa di suo nonno, ringraziò Duke e si avviò in volo, tenendo la spada sulla schiena.
    << Hai visto Fenice?>> Duke era molto felice e soddisfatto.
    “ D’accordo, d’accordo, sei stato molto bravo, lo ammetto, ma credi che riuscirà a imparare la Kamehameha?” gli chiese la Fenice.
    << No, non la imparerà, sebbene sia forte, non ha abbastanza energie per controllarla. Gli insegnerò qualcos’altro>> rispose Duke, pensieroso.
    “ Ahahahahahaha!!! Vuoi mettere a punto una mossa solo per Dan? Sei incredibile Duke … lo devo ammettere” la Fenice parve divertita.
    << Ci riuscirò!>> esclamò Duke, e si recò verso il fiume. Lì cominciò a mettere a punto un nuovo colpo.
    << Deve essere una mossa potente, ma che sprechi poche energie … cosa posso inventarmi … >> si sedette a gambe incrociate e cominciò a pensare sul da farsi.
    Si alzò in piedi e generò una sfera di energia, rigorosamente rossa. Stava usando pochissima Aura, e la sfera stava lanciando saette, sembrava potente, si guardò intorno … << Dove potrei scagliarla … >> poi vide una roccia in lontananza, prese bene la mira e lanciò. Il risultato fu devastante. La sfera non distrusse la roccia, la polverizzò, lascando al suo posto un cratere abbastanza grande.
    << Oh porca! Questa si che è bella!! – disse, soddisfatto – la chiamerò … come la chiamerò?>> si chiese Duke, non aveva idee al momento.
    “ Che ne dici di Light Bomb?” propose la Fenice.
    << SI! Mi piace – rispose – bene, Dan domani apprenderà la Light Bomb, e poi non avrò più altro da insegnargli>> concluse, e ritornò alla sua casetta e si coricò.
    Stava per addormentarsi quando … KABOOM!!! Un’esplosione, e si alzò di scatto << Ma che diamine?!>> corse fuori a controllare, vide il sobborgo urbano in fiamme.
    << Dannazione! – disse, sbattendo un pugno per terra – KEYBLADE!>> urlò, e nella sua mano, dalle fiamme, si generò il Keyblade. Si alzò in volo e si gettò a capofitto verso il centro. Era sera, combattere sarebbe stato pericoloso e inoltre, il fumo generato dalle fiamme gli riduceva quasi a zero la già scarsa vista.
    << Non devo spegnere le fiamme, mi serviranno!>> disse con rabbia crescente. Poi vide una sfera di energia che gli passò vicinissima.
    << Dan sta combattendo?! Cribbio!>> e si buttò tra le fiamme, non si bruciava, perché il fuoco era il suo elemento, sapeva di poterlo manipolare. A tutta velocità atterrò, generando un piccolo cratere nel suolo. Dan era in difficoltà, era circondato dagli Heartless, la spada tra le mani e l’Aura che lo circondava.
    << DAN! Spostati! – urlò, mettendosi in posizione – KAMEHAMEHAAAAAA!!!!!>> e lanciò il suo violentissimo colpo, pura energia rossa che si scagliava contro gli Heartless. Dan si era librato in volo appena in tempo, e vide la potente Kamehameha di Duke polverizzare i suoi nemici.
    << Maestro!! – disse Dan con gioia – meno male!! Ce ne sono parecchi anche di là>> disse, indicando altre zone tra le fiamme.
    << Ok, tu tieni sotto controllo questa zona d’accordo Dan?>> gli disse in risposta Duke, visibilmente teso e preoccupato. Daniel gli fece un cenno d’intesa e il Custode della Chiave si lanciò nella direzione indicatagli. La gente scappava, ma veniva braccata dagli Heartless e dalle fiamme.
    << Questa è una buona occasione per sperimentare il mio potere!>> disse, riponendo il Keyblade sulla spalla. Si concentrò al massimo, e cercò di manipolare il fuoco. Fu uno spettacolo straordinario, le fiamme si levarono a comando di Duke, e quest’ultimo le utilizzò per spazzare via gli Heartless, facendo attenzione alla popolazione.
    << Scappate, presto! – disse Duke, e manipolando il fuoco, creò una specie di animale fiammeggiante, una Fenice – qui ci penso io!>> e corse in direzione di Dan, sentiva che aveva bisogno di aiuto.
    << NYAAAAAAAAAAHH!!>> era la voce del suo allievo, doveva correre! Si affrettò più che poteva, e finalmente raggiunse Dan.
    Era stato imprigionato, in una gabbia fatta di Oscurità. Dan cercava in tutti i modi di spezzare le sbarre, ma falliva miseramente.
    << È lui, il Custode! – disse una voce – presto!!>> e gli Heartless si gettarono a capofitto su Duke. Quest’ultimo utilizzò la Fenice fiammeggiante per spazzarli via, ma questa si dileguò a missione compiuta.
    << Dove sei? – urlò Duke nel vuoto – fatti vedere!>> disse, cercando il suo avversario. Una figura alta, incappucciata gli si parò davanti ad un tratto, Duke si fece indietro ed estrasse il Keyblade.
    << Non è ancora il momento di combattere, Duke, ma ci vedremo molto presto – disse l’uomo misterioso – e mi aspetto che tu sia pronto MUAHAHAHA!!!>> continuò, e si dileguò. Dan intanto si trovava a terra, svenuto. Chi era quell’uomo? Aveva una voce familiare, ma dove l’aveva già visto. Dan si svegliò << Dov’è andato?>> disse, guardandosi intorno.
    << Tranquillo, adesso è tutto finito. Va a casa a dormire. Domani ti aspettano altri allenamenti>> gli intimò Duke e il suo allievo annuì, si librò in volo e andò a casa del nonno scomparso. Duke fece lo stesso, volò fuori città, e incontrò gli abitanti.
    << Adesso è tutto a posto ragazzi, ma credo che – e guardò la città – dovremo rimediare ai danni>> disse.
    << Tranquillo Duke – parlò un uomo a nome di tutti, era lo stesso che lo aveva chiamato quella mattina – qui ci pensiamo noi>> disse.
    << Sono lieto di aiutarvi, dopotutto, ho fatto anch’io dei danni alla città>> disse con tono che non ammetteva repliche e si diresse verso la sua abitazione per poter finalmente dormire.
    Intanto …
    << Perché non l’hai affrontato? – chiese un’alta figura all’uomo misterioso – lo avresti battuto subito!>> si lamentò con voce profonda.
    << Tranquillo Omega – lo rassicurò l’uomo – non ci sarebbe stato alcun divertimento. Adesso avvisa Cell, digli di andare al Monte Paoz in missione>> concluse con autorità.
    << Vuoi che Duke ritrovi Gohan non è così? Non comprendo ancora il tuo gioco ma … farò come hai chiesto>> concluse la figura, chiamata Omega e si diresse nell’Oscurità, assieme all’uomo misterioso, che pareva il capo di tutta l’operazione.
    L’uomo misterioso poi, incontrò un'altra figura, all’Interno dell’Oscurità.
    << Serve che tu vada alla Città di Mezzo, metallico amico mio, lì fermerai Duke intesi? Con ogni mezzo, ogni, ricorri anche ai tuoi soldati se è necessario, hai carta bianca>> gli disse e un ghigno malvagio gli increspò il volto.
    << Molto bene>> rispose l’altro, con un inchino, e nell’Oscurità svanì.
    << Se dovesse fallire, c’è bisogno che qualcuno sistemi il ragazzo … forse so a chi rivolgermi>> continuò l’uomo misterioso, e anch’egli svanì nell’Oscurità.
    Finalmente fu mattina. Duke si svegliò di buon’ora, era parecchio presto. Si alzò dal letto e decise di mettere un boccone fra i denti. Era in pigiama, camminava scalzo verso la cucina, i lunghi capelli scuri completamente spettinati e gli strani occhi rossi iniettati di sangue, dopotutto si era appena svegliato. La barba stava crescendo, ma non gliene importava molto, non era dell’aspetto che si doveva preoccupare quanto per gli Heartless e l’incolumità dei cittadini in quei giorni.
    Finalmente in cucina, Duke aprì il frigorifero, pieno di roba da mangiare che avrebbe trasportato poi sulla Gummiship, quando sarebbe stata pronta.
    << Chissà come procedono i lavori … >> si disse. Prese un paio di cose a casaccio, si sedette e mangiò, soddisfatto. Dopo aver mangiato si lavò i denti e la faccia, non sistemò i capelli, lo avrebbero fatto da soli in seguito. Adesso aveva uno sguardo un po’ più normale, anche se coi capelli scombinati, la barba, e qualche cicatrice qua e là sul volto, aveva l’aria del perfetto trasandato … un uomo evitabile forse.
    Mise la tuta ed uscì di casa. Si stiracchiò. Deciso ad avviare il suo allenamento, cominciò a correre, il sole non era ancora alto, anzi era appena sorto, probabilmente erano le 6:10. Aumentava ogni volta la velocità della sua andatura, finché non divenne velocissimo e il vento scompigliò i suoi già disastrosi capelli. Ritornò davanti casa finendo la corsa, non pareva stanco, anzi, era fresco come una rosa.
    Cominciò allora gli esercizi aerobici, cominciò da quelli di base e poi eseguì qualche movimento più difficile. Il tutto in mezz’ora. Erano le 7:00 quando decise di fare le flessioni e di attendere poi Dan.
    << Bene Duke, adesso fammi 1500 flessioni sulla mano destra, e altre 1500 sulla sinistra!!>> si disse contento. Cominciò le flessioni.
    Ci mise un’ora piena per completarle tutte, a ritmo sostenuto. Soddisfatto del suo lavoro, Duke tornò in casa,aspettando l’arrivo di Dan. Bevve un sorso d’acqua fresca, che lo rimise al mondo, e poi, ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
    << Oh, Dan, finalmente! Su dai, non indugiamo e prepariamoci agli esercizi>> disse Duke, tutto allegro.
    << Agli ordini!>> rispose Dan, scattando sull’attenti, era davvero determinato.
    << Adesso rifaremo gli esercizi di ieri, so che può essere stressante, ma questo serve a rafforzarti – disse Duke, comprensivo – ma vedrai che faranno effetto>> concluse, con un sorriso. Dan annuì energicamente.
    << Allora, ieri ti ho fatto fare 100 flessioni. Ora voglio che tu ne faccia 500, e cerca di tenere un buon ritmo>> ordinò Duke, divenuto serio. Dan eseguì, subito si mise a terra e cominciò le flessioni, con un ritmo piuttosto elevato.
    << Non esagerare Dan, devi conservare le energie, in allenamento come in battaglia è fondamentale sapersi controllare – disse Duke con tono quasi di rimprovero – quindi cerca di rallentarti, devi avere un ritmo costante, non irruento>> Dan eseguì, di colpo rallentò e riprese a fare le flessioni ad un ritmo un po’ più lento, ma molto costante.
    << È incredibile come si ostini ad allenare quel ragazzo – l’uomo misterioso stava osservando Duke da lontano – credo che anche il suo allievo possa essere una minaccia, Omega, bisogna inibirlo, potrebbe metterci i bastoni fra le ruote>> ordinò al suo sottoposto, il mostruoso Omega.
    Omega era una creatura alta, molto simile ad un drago, aveva la schiena ricoperta di aculei molto lunghi, oltre ad avere una corporatura massiccia e una muscolatura invidiabile. Sull’enorme petto vi erano incastonate 7 sfere blu,e tutte avevano una piccola crepa.
    << Farò come vuoi>> disse Omega.
    << Però non adesso, amico mio … non bisogna attirare l’attenzione del Custode, allo stato attuale potresti batterlo, ma credo che forse sia più forte di quanto possiamo immaginare>> disse l’uomo misterioso. Omega ascoltò le parole del suo capo e rimase in disparte.
    Intanto l’allenamento di Dan procedeva a gonfie vele, il giovane infatti aveva eseguito le 500 flessioni senza problemi, e non pareva stanco.
    << Visto!? Ora hai migliorato la resistenza, possiamo passare all’aerobica – esordì Duke – fa come faccio io>> e iniziò ad eseguire gli esercizi, erano poco più difficili dei precedenti, ma non impossibili. Da bravo allievo, Dan eseguì tutto quanto, a specchio, per la soddisfazione di Duke.
    Avevano terminato gli esercizi con netto anticipo, ma questo Duke l’aveva già calcolato, sapeva che Dan sarebbe migliorato in maniera esponenziale.
    << Prendi la spada Dan – disse Duke, evocando il suo Keyblade – adesso passiamo all’azione>> concluse, e questa volta si mise in posizione, determinato a voler fare sul serio. Dan prese la sua spada. Ora la impugnava con una mano, ma prima, tolse le bende che la coprivano, rivelando una spada molto affilata. Lunga 2 metri, era l’arma ideale, potente, resistente e soprattutto, letale.
    Dan e Duke si guardarono negli occhi a lungo. << Non trattenerti con me, Maestro! Combatti al massimo delle tue capacità>> disse Dan, emozionato, ma sicuro. Duke fece un cenno di intesa con l’allievo.
    Cominciò lo scontro. Dan era diventato molto più bravo rispetto all’ultima volta, non aveva paura di affrontare Duke, e lo si vedeva, ogni volta che ne vedeva l’occasione cercava di affondare il colpo. D’altra parte però Duke si mostrava l’osso duro che era, parando tutti i colpi ed evitando gli affondi di Dan con disinvoltura.
    << Sembrano alla pari – osservò Omega – credo che sarà una passeggiata per … >> non concluse il discorso che fu zittito subito dal compagno.
    << Osserva bene Omega, il Custode sta usando meno della metà della sua forza, tsk, si vuole proprio divertire>> disse, ridendo. Omega continuò ad osservare l’incontro, questa volta con più attenzione.
    Era vero, Duke non si stava impegnando. Si limitava appena a schivare e parare i colpi, e ogni tanto assestava qualche colpetto alla nuca di Dan, dimostrando la sua superiorità.
    << Bé … finiamola qui>> disse Duke. Fu rapidissimo, Dan non riuscì a stargli dietro, come teletrasportato, Duke apparve davanti a Dan, che tentò di colpirlo. Duke fermò il colpo con un dito, lasciando Dan senza parole, non si era neanche tagliato. Anche Omega rimase piuttosto sorpreso, mentre l’uomo misterioso sorrise sotto il suo cappuccio nero. Duke poi, stringendo il Keyblade, assestò un potente fendente all’impugnatura della spada di Dan, e questa volò via. Dan rimase in ginocchio.
    << Sei migliorato tanto Dan, ma dovrai allenarti di più con la spada, ti ho insegnato ad aumentare la tua forza, e farti conoscere la tua energia, sei tu che dovrai imparare a tirare di spada, non posso insegnarti molto di questo …>> disse Duke al suo allievo, e gli tese la mano. Dan lo guardò … era deluso, non dal suo maestro … ma da se stesso, forse si aspettava di essere molto più forte di così, comunque, prese la mano di Duke e si alzò.
    << La giornata è ancora lunga, magari posso insegnarti qual cosina, ma adesso passiamo al controllo dell’Aura>> disse Duke e Dan si illuminò.
    << Prima di cominciare … Maestro … posso chiederti una cosa? – Dan parve imbarazzato, Duke fece sì col capo – puoi mostrarmi la tua Aura al massimo?>> concluse Dan, con questa domanda speranzosa.
    << D’accordo – rispose Duke – ma … credo che dovrai allontanarti, e parecchio>> disse, e Dan eseguì, si portò lontano 500m.
    << Osserva Omega – ad un tratto disse l’uomo misterioso, facendo trasalire Omega – adesso vedremo tutta la potenza del Custode>> pareva divertito, ma Omega sudava freddo, e se Duke fosse più forte di quello che sembrava?
    << NYAAAAAAAAAAHH!!!>> Duke si piegò sulle ginocchia per ottenere la massima potenza. La terra cominciò a tremare, piccoli sassi si sollevarono, e intanto si stava creando un cratere ai piedi del Custode. La sua Aura cresceva sempre di più, piccole saette comparivano ogni tanto. Dan rimase ammutolito, non sapeva che fare davanti a così tale potenza. L’uomo misterioso invece non sembrava alquanto spaventato, anzi, era incredibilmente tranquillo, non si poteva dire lo stesso di Omega, che divenne tutto serio, e continuava a sudar freddo. << Cosa c’è Omega? Ha quasi la stessa potenza del mio Heartless, ci sarà da divertirsi>> disse divertito.
    << Non sarà semplice abbatterlo>> riuscì solo a dire questo Omega.
    Dopo qualche minuto Duke smise di caricare la sua Aura, il cratere che si era formato era profondo 100m e largo 300 … l’Aura che lo circondava era rossa, i lunghi capelli sventolavano, gli occhi erano rossi ora erano più accesi del solito.
    << Omega, va via, presto!>> disse l’uomo misterioso, Omega eseguì e scomparve nell’Oscurità.
    << Dan, aspettami un secondo>> disse Duke, e poi scompari tra le fiamme.
    Ricomparve al fianco dell’uomo misterioso.
    << Da quanto ci osservi?>> gli chiese Duke, teso.
    << Ti osservo, in realtà, e da quando hai cominciato ad allenarti – ammise l’uomo misterioso – e mi aspettavo di più da te … non vali neanche la metà di me, mi hai deluso profondamente>> concluse, in tono di sfida.
    << Sei molto sicuro di te – ribatté Duke – possiamo mettere alla prova quello che stai dicendo>> continuò, allo stesso tono, ma si capiva che Duke era intimorito dalla presenza di quella scura figura.
    << Guardati, stai tremando … non ci sarebbe gusto nell’ucciderti adesso, Duke – il Custode sgranò gli occhi quando disse il suo nome con quel tono … chi lo aveva già chiamato in quel modo? – Aahahhahaha! Continua ad allenarti, Custode della Chiave, verrà poi il momento in cui ci sfideremo … e mi aspetto che tu sia pronto!>> concluse.
    << Questo … è quello che TU CREDI!>> disse Duke, e in un lampo di piena collera, lanciò una Light Bomb a tutta potenza contro il suo interlocutore. Ci fu un’esplosione allucinante, e dell’uomo misterioso non vi era traccia.
    << Devi migliorare Duke! Muahahahahahahaha!!!>> lo schernì la voce dell’uomo misterioso.
    Duke era furibondo … stava ancora tremando dalla rabbia.
    “ Ehi Duke, calmati!! Avrai la tua occasione in futuro! Ora pensa a ciò che devi fare” la Fenice intervenne per calmare Duke … pian piano il Custode recuperò il controllo … un piccolo alone di fuoco lo stava avvolgendo, ma fortunatamente si spense subito. L’Aura che lo avvolgeva si dileguò e Duke riapparve accanto a Dan, che si spaventò quasi.
    << Scusami Dan – Duke cercò di farsi perdonare – ma c’era una piccola cosa che dovevo fare>> e guardò serio nella direzione opposta.
    << Bene, su forza! Dobbiamo lavorare parecchio adesso Dan!!>> disse Duke con entusiasmo. Anche Dan pareva contento, sapeva che adesso avrebbe imparato ad usare la sua Aura.
    << Sappi, che da adesso le cose si faranno veramente difficili, Daniel. Voglio il 100% a partire da adesso, carica tutta la tua Aura!!>> ordinò Duke, con serietà. Dan eseguì, si concentrò al massimo per ottenere la massima potenza.
    << NYAAAAAAAAAAHHH!!!!>> l’Aura di Daniel si stava sprigionando, la terra tremava leggermente, mentre piccole gocce di sudore percorrevano il viso del giovane allievo del Custode.
    Ansimando, Dan terminò di caricarsi. << Adesso … sono al massimo>> disse, asciugandosi il sudore dalla fronte, la sua Aura, azzurra lo circondava da capo a piedi. << Cosa devo fare adesso>> domandò.
    << Fa quello che faccio io – disse Duke e generò nella mano destra una sfera di energia, rossa – concentrati e incanala l’energia nella tua mano fino a generare questa>> e la sfera svanì, quando Duke chiuse la mano in un pugno. Dan cercò di eseguire il lavoro. Si concentrò al massimo, nella sua mano, flebile, andava e veniva, non riusciva a distinguersi esattamente il colore della sua energia.
    << Forza Dan! Concentrato!>> Duke gli urlava dietro parole come queste, per spronarlo, gli girava attorno, braccia conserte, e sguardo severo. Gli occhi rossi erano spaventosi in quel momento.
    D’altra parte Dan si stava concentrando al massimo per generare una sfera di energia, in tutti i modi. Gli ci vollero 20 lunghissimi minuti, ma finalmente … comparve, un colore azzurro, molto chiaro, ma era pure energia, formatasi attorno alla mano di Dan, che finalmente poté sorridere e sorridendo, cadde a terra, distrutto.
    << In effetti si è fatto un po’ tardi, è già ora di pranzo. Meglio portarlo dentro>> Duke caricò lo stremato Dan sulla schiena e agilmente lo portò in casa, lo stese nel suo letto e mangiò qual cosina. Solo più tardi, verso le 14:30 Dan si svegliò. Si guardò intorno cercando di capire dove si trovasse, poi notò il Keyblade affianco alla porta, era di nuovo a casa di Duke.
    << Ti sei svegliato … hai dormito per un’oretta e mezza quasi, so di averti sottoposto – Duke entrò in stanza, braccia conserte e fare pensieroso – a duri esercizi, ma stai andando bene, adesso metti qualcosa sotto i denti e poi riprendiamo il controllo dell’Aura ok?>> concluse sorridendo. Dan annuì col capo, allegro, poi seguì Duke in cucina e mangiò anche lui qualcosa.
    I due poi uscirono di casa, Duke preferì allontanarsi il più possibile, e poi ripresero gli esercizi.
    << Bene, ora che sei più fresco e riposato, di certo potrai di nuovo – e generò una seconda sfera di energia nella mano – fare una cosa come questa, su dai!>> Duke intimò così il suo giovane allievo. Dan, questa volta più sicuro di sé, si concentrò al massimo per generare una sfera di energia. Ci mise meno tempo, forse magari per la sicurezza, oppure, e fu questa la spiegazione che si diede Duke, il giovane Dan aveva compreso perfettamente il metodo.
    << Forse adesso sei pronto – cominciò Duke – ma devi usare questo colpo SOLO – e qui enfatizzò parecchio le sue parole – in caso di assoluta necessità>> era molto serio, voleva insegnargli la Light Bomb in maniera esemplare, in modo che Dan un giorno potesse … migliorarla.
    << Allora, quello che sto per insegnarti – riprese – è una tecnica abbastanza semplice da imparare, spreca poca Aura, ma è devastante – Dan si illuminò a quelle parole – quindi promettimi di fare attenzione, capito?>> Dan annuì alle parole del maestro. Questi poi, si mise in posizione << Osserva>> si piegò sulle ginocchia, aprì la mano destra davanti a sé, e prese il polso con la mano sinistra. Iniziò a generarsi una sfera di energia, Duke si lasciò sfuggire un leggero sorrisetto, dopo poi pochi secondi la sfera fu pronta. Abbastanza grande da ricoprire tutta la mano, la sfera era avvolta da alcune scariche elettriche, a dimostrare che era un colpo davvero potente.
    << Non sembra chissà che cosa>> ammise Dan, un po’ deluso.
    << Tsk, guarda quella roccia lì in fondo – disse Duke, sempre sorridendo – e adesso .. >> scagliò la sfera verso la roccia in fondo, a 10 metri di distanza. Quella si dissolse quando fu colpita dalla sfera, lasciando al suo posto un piccolo cratere di almeno 4 metri. Dan sgranò gli occhi, non immaginava un colpo tanto potente.
    << Ma ieri non lo hai usato … hai fatto un’altra cosa! – si lamentò – la rifai?>> gli chiese, speranzoso, il giovane Dan. Duke guardò da un’altra parte, e poi si mise in posizione.
    << KA – ME – HA – ME – HAAA!!!>> e finalmente il potentissimo lampo rosso si generò, volando a piena potenza, lontano, colpendo una montagna, facendole un buco enorme.
    << Perché non posso imparare quel colpo?>> chiese Dan.
    << È troppo potente, bruceresti tutte le energie, e non saresti in grado di controllarlo. Inoltre, sei più abile nell’usare la spada, quindi non ti servirà a molto la Kamehameha. Invece la Light Bomb è un colpo molto potente, che puoi usare tranquillamente, visto che spreca poca energia. Forza, adesso esegui quel colpo che ho fatto prima!>> Duke non ammise repliche, e con sguardo severo intimò Dan.
    Questi, tranquillo e sicuro, si mise in posizione, piegandosi sulle ginocchia, tendendo la mano destra e afferrandole il polso con la sinistra. Caricò la sua Aura e iniziò a concentrarsi. Nella mano destra si generò una sfera di energia, ma non era neanche minimamente potente quanto la vera Light Bomb. Il sudore bagnava la fronte di Daniel, e dopo un po’ finalmente, Dan riuscì a creare la Light Bomb. La sfera, di un intenso azzurro, quasi blu. << Si, ci sono riuscito!>> esultò Dan, poi si guardò intorno, cercando un bersaglio. Lo trovò in un albero a pochi metri di distanza. Duke osservò bene il comportamento di Dan. Infatti questi si voltò, verso l’albero e poi caricò l’Aura, un impulso di energia che potenziò ulteriormente la Light Bomb.
    “ Non ci credo! È riuscito a migliorarla, eppure l’ha appena imparata … Dan … sei fantastico!” Duke si inorgoglì. Dan lanciò la sua Light Bomb contro l’albero, disintegrandolo, e lasciando un cratere leggermente più grande e profondo di quello lasciato da Duke.
    << Ehi! Sembra più potente … - ammise Dan – perché?>> chiese a Duke.
    << Credo, che caricando la tua Aura tu sia riuscito a dare una leggera ventata di energia in più, potenziando la sfera! Davvero complimenti … >> Duke sorrise al suo allievo, soddisfattissimo. Mancava poco al tramonto.
    << Forse è meglio andare in città a dare una mano – disse Duke – avranno certamente bisogno di un piccolo aiuto>> concluse, e Dan annuì. I due si librarono in volo, Dan rigorosamente con la sua spada sulla schiena, e si diressero a tutta velocità in città. Duke atterrò, seguito da Dan chiedendo << Serve una mano?>> gli abitanti, dediti a lavorare, risposero << SI!!>> in coro, molti erano davvero affaticati, altri addirittura non riuscivano a camminare o sollevare qualcosa. Subito i due iniziarono a fare avanti e dietro per le piazze, dando una mano in qualunque tipo di lavoro, facendo ogni tipo di servizio, portavano i secchi dell’acqua per rifornire le riserve dei lavoratori, indossavano i guanti e si davano da fare con martelli e altri arnesi per dare una mano durante le riparazioni, il loro aiuto divenne determinante, per far andare avanti i lavori, che procedevano a rilento da tutta la mattinata. Incredibilmente il pomeriggio volò via, sembravano passati appena 5 minuti, ma in realtà se n’erano andate via ore.
    << Bene ragazzi, per oggi basta così – il capo addetto ai lavori congedò tutti, quando la luna era alta nel cielo – riprenderemo domani per le 9, quindi fatevi trovare belli pronti! Buona notte!>>e a queste parole tutti si allontanarono.
    << Bene Dan, io ti ho insegnato tutto quanto – ne approfittò Duke per parlare – da oggi non avrai più bisogno di me, allenati sodo e diventerai imbattibile, e ricorda di imparare ad usare bene quella spada, esercitati!>> gli strinse la mano, gli sorrise, e si librò in volo, andando verso casa.
    << Grazie mille … Maestro>> riuscì a dire Dan, vedendo il suo insegnante andarsene, poi si girò, e volò verso la casa di suo nonno, dove stabilmente viveva.
    << Incredibile come si dia così tanta pena per aiutare questa città>> era Omega, era lì vicino assieme all’uomo misterioso, e stavano nuovamente osservando il Custode della Chiave, il giovane Duke.
    << Meglio per noi Omega … meglio per noi – con fare minaccioso esordì l’altro – in questo modo avrà più gente di cui preoccuparsi, sarà una sua debolezza, e il nostro piano si attuerà>> disse, e cominciò a ridere, di gusto. Anche Omega rise, ma la sua risata era terribile, molto più profonda e malvagia di quella del suo compagno. I due poi si dileguarono, nell’Oscurità.
    Dopo un paio di minuti, Duke arrivò a casa, era molto sudato ma non stanco, entrò in casa e si fece subito una doccia. Rimase un’ora e mezza sotto la doccia, calda e rilassante, distese tutti i suoi nervi. Trovò sul suo copro parecchie cicatrici, graffi e ferite, che si era procurato negli scontri precedenti.
    << Sono sopravvissuto per … miracolo>> si disse. Finita la doccia, si rifocillò, mangiando un qualcosa di leggero, decise di farsi un bel panino. Consumato il panino, finalmente, si recò nella stanza e si distese sul letto, trovando subito il sonno.
    Il giorno dopo, Duke si svegliò di buon’ora, si mise subito la tuta, e mangiò un boccone. Gli occhi rossi erano iniettati di sangue e i capelli lunghi tutti scombinati, si grattò la testa mentre andava in bagno. Si lavò faccia e denti e finalmente uscì. Come la mattina precedente, si dedicò all’esercizio, aveva ancora parecchio tempo prima di andare in città e dar manforte ai lavoratori per le ristrutturazioni.
    << Questa volta si accelera!>> disse, e cominciò l’allenamento, correndo a velocità piuttosto elevata, Duke riuscì a fare il giro della città, periferia inclusa in mezz’ora. Arrivò a casa, un po’ stanco, ma soddisfatto, sorrideva anche. Fece poi parecchi esercizi, tra flessioni, addominali, e quant’altro, stancandosi molto. Erano le 8.58 quando finalmente finì tutti gli allenamenti, ed era sveglio da quasi 3 ore. Si lavò la faccia e poi si fiondò in città.
    Erano quasi tutti lì, fu l’ultimo ad arrivare, insieme a Dan.
    << Bene ragazzi, oggi cercheremo di fare quanto più possibile, voi laggiù, occupatevi della Gummiship, alla città ci pensiamo noi – il capo addetto ai lavori mandò una decina di persone fuori città – bene, adesso ci divideremo in tre gruppi, che si occuperanno delle tre zone della città da ristrutturare. Voi – e indicò Duke e altre 19 persone dietro di lui – andrete ad Est, voi altri – indicò altre 20 persone – a Ovest, mentre noi – e tra loro c’era anche Dan – andremo a Nord, che è la zona più colpita. Forza, in marcia!!>> i tre gruppi si divisero, e si diressero nelle zone indicate. Il gruppo, cappeggiato da Duke, si mosse rapidamente, e i lavori procedevano spediti, il Custode non voleva perdere tempo, e subito si era dato da fare, assieme al resto dei compagni. Dopo quasi 3 ore di lavori senza sosta, fra travi sollevate, impalcature e tutto il resto, la lucidità cominciava a venir meno. << Allora ragazzi, adesso riposatevi, siete parecchio stanchi. Riprenderemo tra poco>> disse Duke, sedendosi a terra, gambe incrociate, bevendo anche un bicchiere d’acqua fresca. Tutti quanti stramazzarono al suolo esausti, Duke allora, portò a tutti l’acqua, vennero svuotati quasi 6 secchi. Un po’ più riposati, i membri del gruppo si rifocillarono a dovere, e finalmente ripresero i lavori. La mattinata era volata via, i lavori procedevano però discretamente bene … un rumore, proveniva dalla tasca di Duke, era una piccola trasmittente.
    << SI?>> chiese
    << Ehi, gruppo Est! I lavori termineranno alle ore 20.30, poi ci si rincontra nella piazza principale, passo e chiudo>> era il capo addetto.
    << Ricevuto gruppo Nord – rispose Duke – appuntamento nel centro fra 4 ore, passo e chiudo>>
    Duke faceva avanti e dietro per tutta la zona, trascinando con sé qualunque tipo di carico. Non si asciugava neanche il sudore sulla fronte, e mancava poco più di un’ora alla fine dei lavori.
    << Bene ragazzi, basta così!!>> disse Duke, mancavano 15 minuti all’incontro, per cui decise di interrompere i lavori, e rientrare. Erano tutti molto stanchi e ci misero proprio un quarto d’ora per arrivare al punto d’incontro.
    Erano tutti lì, in piazza, tranne il gruppo addetto alla Gummiship.
    << Il gruppo A che lavora alla Gummiship rientrerà direttamente a casa più tardi, noi altri dobbiamo andare per terminare i lavori domani. Grazie a tutti e a domani, alla stessa ora>> il capo addetto congedò tutti così. Duke rientrò a casa con calma, passando davanti ai lavoratori della sua nave, avrebbero finito di lì a poco, sarebbe partito il giorno seguente. Finalmente sollevato, Duke poté andare a dormire presto e si addormentò quasi subito.
    Il giorno seguente, Duke si svegliò di buon’ora, preparò tutte le cose che si sarebbe portato durante e il viaggio e si fece una lunga doccia. Si mise la sua tunica e prese tutte le sue cose. Finalmente uscì di casa. Ad attenderlo vi era tutta la popolazione, pronta a salutarlo e augurargli buon viaggio. In prima fila c’era proprio lui, Dan. Portava sulla schiena la sua spada, i capelli erano corti e molto chiari, non era alto, ma neanche basso. Era felice, ma aveva gli occhi lucidi.
    << A rivederci Maestro!>> disse, abbozzando un sorriso, ma era lì lì per piangere.
    << Ehi ehi!! Dan, amico mio – Duke si piegò e lo guardò dritto dritto negli occhi – ci rivedremo presto, e fino ad allora, lascio a te il compito di proteggere questa città, continua ad allenarti, e non voglio vederti piangere!>> Duke gli sorrise, incoraggiante, poi si diresse verso la navetta.
    << Lo farò!!>> urlò Dan, asciugandosi le lacrime, salutandolo.
    Duke si voltò, alzò un braccio e salutò tutti quanti, poi alla fin fine, chiuse il portellone e il viaggio ricominciò.


    Ecco la causa del mio ritardo ... ho lavorato parecchio a questo capitolo ... spero vivamente che vi piaccia. e scusate ancora l'assenza, vedrò di essere più presente possibile sul foro.
     
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  10. Padfoot96
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    UN alone di mistero lascia Duke ... chi è l'Uomo Misterioso? E Omega?
    Il Custode però deve proseguire il suo viaggio, affinando la sua tecnica, per riaffrontarlo. Inoltre Duke ha un allievo, Dan, a cui ha lasciato l'importante incarico di proteggere Hollow Bastion.
    Il viaggio prosegue!!!

    CAPITOLO IX
    Nella Città di Mezzo


    Finalmente Duke aveva recuperato possesso della Gummiship, poteva viaggiare tranquillamente, anche se utilizzare il potere della Fenice per spostarsi di luogo in luogo pareva molto più rapido e soprattutto sicuro, oltre che sempre efficace.
    << Forse sprechi troppa energia, Fenice, meglio riposare per un po’ … >> convenne Duke, salendo a bordo della sua navetta, salutando gli abitanti della Fortezza Oscura, molti dei quali indaffarati per i lavori di ricostruzione della città.
    “ Se lo dici tu … però forse è un bene che tu possa viaggiare nuovamente per i Mondi in questo modo, ci sono molti Heartless da distruggere con questa Gummiship! E poi è nettamente più potente di prima, di certo ha più chance di raggiungere un nuovo Mondo” disse la Fenice, analizzando la situazione in sé.
    Erano settimane ormai che Duke non saliva su una Gummiship, ed era parecchio spaesato. Non ricordava molto bene come governarla, ed era un bel problema.
    Duke controllò la Gummiship, non si ricordava più come fosse all’interno. In effetti era molto diversa da come l’aveva lasciata: la cabina di comando era diventata più piccola, ma al suo interno vi erano tutti gli strumenti necessari per pilotare la navetta. La cabina del comandante era abbastanza grande, ricopriva quasi 1/3 della Gummiship: il letto era piccolo, tutto il resto dello spazio era ricoperto da un bagno, una scrivania abbastanza grande, e una serie di arnesi per la manutenzione della nave. Accanto alla cabina del comandante, vi era una piccola stanzetta, al suo interno, notò Duke con grandissimo piacere, si trovavano un paio di armature per la battaglia, tute per uscire e riparare eventuali danni alla navetta e … << Ma che … ?>> c’era una piccola cassetta degli attrezzi. Duke la prese, aprendola vide che erano tutti arnesi per la manutenzione del suo Keyblade, o almeno, per qualunque spada.
    << Non male come nave eh?>> disse Duke.
    “ Bé, gli abitanti hanno pensato a tutto, devo dire che sono rimasto felicemente sorpreso, adesso possiamo partire, non penso che ci sia altro da vedere!” constatò la Fenice. Duke si recò nella cabina di pilotaggio, piccola ma perfetta per un pilota come lui.
    << Accensione dei motori – disse e un rombo violento si udì, il motore era molto potente – preparazione al decollo>>. La Gummiship si sollevò, sotto gli occhi di tutti gli abitanti della Fortezza Oscura, i quali applaudirono, contenti, il loro lavoro sarebbe stato ripagato.
    << PARTENZAAA!!!!>> Disse Duke,e la Gummiship partì a tutta velocità, nel giro di pochi secondi aveva lasciato quel Mondo, cominciò a decelerare, per decidere la rotta. << Allora, ci dovrebbe essere un Mondo qui vicino … >> Duke si stava sforzando di capire da che parte fosse.
    “ 40 gradi nord – est. Dai, imposta la rotta e l’autopilota.” Gli venne in soccorso la Fenice. Così fece, la navetta partì, direzione 40 gradi nord – est, Duke impostò l’autopilota, e poté finalmente concedersi un momento di relax. Stare alla Fortezza con tutti gli abitanti che lo seguivano dappertutto era stato davvero stressante. Si recò nella sua cabina e si fece una doccia, una lunga, calda e rilassante doccia, un vero e proprio toccasana per i nervi. Dopo essere stato quasi un’ora nel bagno si mise a dormire. Peccato però, che il sonno durò pochissimo e stava nuovamente sognando quel lupo. Partì l’allarme dopo quasi mezz’ora, gli Heartless lo avevano trovato e stavano attaccando la Gummiship. Duke si alzò prontamente e corse in sala comandi. Infuriò la battaglia, la navetta era dotata di ottime armi di difesa e di uno scudo abbastanza resistente. Lo scudo reggeva, e questo stava salvando Duke, anche se il ragazzo se la cavava ai comandi, stava distruggendo tutte le navi nemiche, e in lontananza si vedeva un Mondo, la sua destinazione. Adesso era determinato più che mai a sopravvivere e mantenere la Gummiship in buon stato per il viaggio. L’orda era terminata, gli Heartless erano stati distrutti, il Mondo era vicinissimo.
    << Preparazione fase di atterraggio – disse Duke, mano ai comandi – decelerazione – continuò, Mentre la Gummiship entrava in contatto con l’atmosfera del Mondo – ATTERRAGGIO!!>> disse Duke, avviando la manovra di atterraggio. Fortunatamente la cosa si sbrigò in un paio di minuti, il potente motore e lo scudo avevano retto bene l’impatto e Duke poté finalmente camminare sul nuovo territorio.
    Si trovava alle porte di una città, non erano però enormi come quelle di Agrabah, ma poco più piccole, pareva una fortezza. Duke entrò, determinato.
    << La città di Mezzo, me ne ha parlato una volta il nonno, qui incontrò Sora per la prima volta – disse, nuotando ancora una volta nei ricordi – certo che è proprio come me l’ha descritta!>> concluse il Custode della Chiave.
    “Adesso dobbiamo cercare gli Heartless, sicuramente ce ne saranno molti qui, dopotutto, questo posto è la crocevia dei Mondi” disse la Fenice. Duke si avviò, entrando nella città si trovò nel Primo Distretto, il luogo era tranquillo, e in effetti nel Primo Distretto si concentrava la vita della città, vi erano molti negozi e un ristorante, piuttosto grande.
    << Qui è tranquillo, passiamo oltre>> disse Duke. Seguì le indicazioni e giunse davanti ad un nuovo portone. << Questo dovrebbe portare al Secondo Distretto, forse qui troveremo qualcosa>> continuò, aprendo anche quel portone. Il Secondo Distretto era piuttosto grande, vi era un enorme piazza, dove giganteggiava un enorme costruzione, e in cima ad essa si trovava una campana.
    Qui finalmente apparvero i primi Heartless, alcuni di essi volavano, sputavano fuoco, o erano dotati di affilati artigli e armature. << La cosa, si fa interessante!>> disse Duke, con un sorrisetto. Strinse saldamente l’impugnatura del Keyblade e si scagliò contro i numerosi nemici. Fu semplice per lui abbatterli e rilasciare i cuori da loro imprigionati. Ne comparirono degli altri, ma questi erano diversi, più … metallici. Fu più difficile affrontarli, erano molto resistenti.
    << Cosa può battere il metallo – Duke doveva pensare in fretta – CI SONO!! Fenice, posso fare fuoco con il Keyblade giusto?>> chiese alla Fenice.
    “Naturalmente, e se vuoi saperlo, puoi creare da te il fuoco, dopotutto, il potere del Keyblade, e quindi il mio, confluisce in te” rispose la Fenice.
    Rinfrancato, Duke generò nella sua mano sinistra una sfera di fuoco, che scagliò contro un Heartless, questo, colpito, cominciò a sciogliersi. Però Duke non sapeva cosa fare, se si fosse sciolto non avrebbe potuto distruggerlo con il Keyblade, liberando un cuore.
    “Puoi anche congelarlo sai?Senti un po’, cosa succede al metallo caldo quando si raffredda?” chiese la Fenice. << Capito>> fu la risposta di Duke, e mirando l’Heartless quasi sciolto urlò << BLIZZARD!!>> congelandolo, fu allora che con un fendente lo distrusse riducendolo a pochi frammenti, liberando un cuore. Eseguì poi lo stesso procedimento, ma in modo più rapido con tutti gli altri Heartless robotici.
    << È stato difficile, ma ce l’abbiamo fatta>> sospirò Duke, quando l’ultimo Heartless, all’interno della piazza, fu distrutto.
    << ATTACCATE!!>> Duke sentì questo ordine, da una voce orribilmente familiare. << N – non è p – possibile!>> disse, sgranando gli occhi, ma non vide nessuno. Duke cercò a lungo nella piazza, quando da un angolo sei alieni, tutti armati, con la stessa armatura dei Saiyan, lo assalirono.
    << Questi non sono Heartless!!>> disse Duke, evitando l’attacco. Rimase sospeso in aria per un po’. << Non voglio far loro del male, sono esseri viventi, non posso, il mio obbiettivo sono gli Heartless e nessun altro!>> disse, la tensione nell’aria era più che palpabile.
    “Duke, so che sarà difficile, ma devi ucciderli. È l’unico modo, non ti daranno retta, non lo faranno mai!” disse la Fenice, e nel suo parlare, vi era molto risentimento, come se pure lei non volesse fra loro del male.
    << Perché … Perché … >> riuscì solo a dire questo, il povero Duke. Raccogliendo tutte le sue forze, il giovane si scagliò contro i soldati. Non fu difficile batterli, tutt’altro, erano molto lenti, e le armature poco resistenti. Duke cercò di essere quanto più rapido possibile, uno dopo l’altro li fece fuori, distruggendo le loro armature con potenti fendenti. C’era sangue dappertutto in piazza, quando l’ultimo soldato cadde morto ancor prima di toccare il suolo, Duke rimase lì, assorto nei suoi pensieri. Osservò il suo Keyblade, impregnato del sangue dei soldati, poi cercò di capire da che parte fossero venuti. Lentamente si incamminò verso una stradina alla destra della piazza.
    << Mi dovrebbe portare … al Terzo Distretto>> disse, a bassa voce. Si sentiva ad un tratto stanco, non voleva andare avanti, ma le sue gambe sembravano muoversi da sole, inarrestabili, come se la missione venisse prima di tutto.
    << Ho ucciso delle persone … n – non ci voglio credere … >> mormorò, era molto scosso. Prima che fosse giunto davanti all’ingresso del Terzo Distretto, una decina di Heartless gli si pararono davanti.
    << Non ho tempo per voi … SPARITE!>> disse, in un impeto di rabbia, e con un solo fendente, li colpì tutti quanti, generando una striscia di fuoco che li investì, distruggendoli. Aprì il portone, anche se quest’ultimo era decisamente più piccolo dei primi due. Altri soldati, nel distretto vi erano altri soldati!!
    << Basta, BASTAAAA!!!!>> urlò Duke, mentre i soldati gli andavano addosso, un’altra volta. Stringendo l’impugnatura del Keyblade, Duke li fece fuori uno ad uno, senza pietà, aveva abbandonato ogni sentimento in quell’istante. Altri sei, e ancora sangue dovunque, in quella stradina. Il Keyblade era più rosso del normale, impregnato di sangue. Scese le scale, che si trovavano alla fine di quella piccola stradina. Una seconda piazza si trovava nel Distretto, ma al centro si trovava una creatura era …
    << F – Freezer?!>> disse Duke.
    << Muahahahaha!! Ti avevo detto che potevo sopravvivere nello spazio! L’esplosione del pianeta ha danneggiato il mio corpo, e adesso, grazie a mio padre, sono ritornato!! Preparati a morire, pagherai per quello che mi hai fatto!>> disse Freezer. Era molto diverso, era sì, nella sua forma perfetta, ma molte parti del suo corpo erano state sostituite da pezzi di metallo. Era più mostruoso dell’ultima volta, ma la sua potenza non parve cambiata.
    << Ho già perso abbastanza tempo con te Freezer, sbrighiamoci e finiamola!>> disse Duke adirato, questa volta non si infiammò, ma se fosse stato necessario l’avrebbe fatto. Caricò la sua Aura, ancora una volta, un fascio rosso di energia lo avvolse, sprigionando tutta la sua forza, la sua Aura parve aumentare, probabilmente alimentata dalla rabbia.
    Cominciò la battaglia e Duke stava letteralmente distruggendo Freezer, il cyborg infatti, non riusciva a reggere l’altissimo ritmo imposto dal giovane Custode, accecato dall’ira nei suoi confronti, Duke attaccava violentemente, voleva solo vedere Freezer perire per mano sua, inarrestabile, con un fendente lo colpì in pieno petto.
    << Questa volta, farò in modo che di te non rimanga neanche un pezzo di pelle!!!>> disse, con rabbia, gli occhi iniettati di sangue, non era il solito Duke. I fendenti, bloccati da Freezer, erano potenti, e infatti, aveva già ammaccato di molto la parte metallica di Freezer che però pareva molto più debole di prima, probabilmente il colpo al petto di Duke aveva danneggiato Freezer in modo importante.
    Di questo passo, lo scontro sarebbe durato parecchio, perciò Duke decise di usare un’azione evasiva, doveva aggirarlo. E così fece. Dopo un fendente andato a segno, Duke scagliò in aria il suo avversario. Freezer si bloccò all’istante, rimanendo sospeso.
    << Dov’è finito? Dannato ragazzo … dove sei?>> Freezer stava guardandosi intorno, non c’era traccia di Duke.
    << Sono qui, imbecille!>> disse il giovane sbucandogli alle spalle. Freezer si voltò, ma era già troppo tardi … Duke lo colpì in pieno con un fendente, tagliandolo in due. Non si fermò qui, continuò a fendere il suo corpo, facendolo a pezzi.
    << Addio, Freezer>> disse, e levando la mano sinistra, scagliò una potente sfera di energia contro i pezzi di Freezer, polverizzandoli. Uno sbuffo di fumo nero, poi, decretò la fine del più ostico nemico di Duke.
    << Freezer ha detto che suo padre l’aveva trovato, quindi … >> Duke cercò il padre di Freezer, doveva finirla una volta per tutte. Nel Terzo Distretto non vi era nessuno, perciò si avviò verso un enorme portone che si trovava di fronte alla piazza.
    << Non si apre … - disse, ma lì vicino, si trovava una serratura – probabilmente mi servirà ad aprire il portone>> inserì il Keyblade nella serratura, facendola scattare. Il portone ora era aperto. Duke ritornò al punto di partenza, il Primo Distretto.
    << Quindi sei riuscito ad uccidere mio figlio>> disse una voce. Davanti a Duke apparve, enorme, il padre di Freezer, era praticamente identico alla sua seconda trasformazione, solo che portava un mantello ed era armato di spada.
    << Prima di farti fuori, dimmi, sei un Heartless?>> chiese Duke, freddo.
    << Si, sono un Heartless, e più precisamente, sono quello di Trunks, il mio nome è Re Cold>> disse, con un ghigno.
    << L’HEARTLESS DI TRUNKS?? – Duke rimase stupefatto, possibile che Trunks fosse stato ucciso dagli Heartless? Era stato difficile credere che Goku fosse stato sconfitto, ma la disfatta di Trunks fu un duro colpo, dopotutto anche lui, insieme a Goku, lo aveva allenato nella Stanza dello Spirito e del Tempo, in parte, era suo maestro – Non è possibile … no, no, NO!!!>> urlò Duke, la rabbia ribollì, questa volta prese fuoco, gli spuntarono ali e coda fiammeggianti e il fuoco ricopriva tutto il suo corpo, gli occhi erano iniettati di sangue, la furia omicida di Duke non avrebbe avuto fine in quell’occasione.
    << Non c’è niente che tu possa fare per placare la mia rabbia Re Cold, ti farò a pezzi, come ho fatto con tuo figlio!!!!>> Urlò ancora una volta, gli occhi iniettati di sangue, impugnò il Keyblade, che reagì, emanando ancora una volta una terribile Aura. Duke si scagliò contro Re Cold, sbattendo le ali, la coda lo bilanciava perfettamente, ma al momento gli importava ben poco.
    “ Se quello – pensò – è veramente l’Heartless di Trunks, potrò liberare il suo cuore, ma questo non lo riporterà indietro”.
    Con un fendente, Duke distrusse la spada dell’avversario, e rapidamente, con un pugno avvolto tra la fiamme, gli bucò la pancia, in quel momento fu spietato. Dopo avergli bucato la pancia, Duke continuò a colpirlo, tagliando ogni pezzo del suo corpo, mantenne la promessa, lo fece a pezzi. In uno sbuffo di fumo, ciò che era rimasto di Re Cold svanì, e un cuore si liberò. Non era minimamente affaticato, mentre la coda iniziò a dissolversi, assieme alle ali, il corpo fiammeggiante cominciava a spegnersi, e Duke osservò il cuore di Trunks che si librava alto nel cielo. << Addio, Trunks, amico mio … >>
    In quel momento si fece travolgere dalle emozioni e cominciò a piangere, pianse per Goku, il suo maestro, pianse per Trunks, un ragazzo come lui, solo più grande e, purtroppo, sfortunato, diventando Heartless. Pianse poi, per suo nonno, il caro nonnino a cui era tanto affezionato, era la sua famiglia, e l’aveva persa, per sempre, rimase molto tempo lì, in mezzo al Primo Distretto, la disperazione lo aveva avvolto, e non riusciva a calmarsi e piangeva, e nel farlo la sua Aura lo avvolse, e si sprigionò, creando un enorme cratere nella piazza e distruggendo alcuni Heartless coraggiosi che volevano approfittare del momento di debolezza del Custode.
    << NYAAAAAAAAAHHHH!!!!>> urlò e la sua Aura distrusse il Primo Distretto.
    “Ehi Duke, fatti coraggio, purtroppo sono cose che succedono in questo mondo, e allora non potevi fare nulla per tuo nonno e per gli altri. Ora come ora, puoi solo salvare il salvabile. Ce la puoi fare, e ricordati che ci sono sempre io ad aiutarti” cercò di incoraggiarlo la Fenice. Duke a quelle parole, si alzò in piedi, stava ancora tremando, ma la sua Aura svanì ad un tratto, stava finalmente riprendendo il controllo.
    << H – hai ragione … devo combattere! Torniamo alla Gummiship!>> disse Duke, con fermezza, aveva una missione da compiere, e non doveva fermarsi, anzi, doveva solo guardare avanti e pensare agli Heartless, unico vero obbiettivo della sua missione.
    Tornò alla Gummiship, e vi trovò un messaggio, proveniva nientemeno che dalla Fortezza Oscura, cosa poteva essere successo, mentre era via? Il messaggio vocale partì, era la voce del giovane Daniel:
    “Abbiamo un problema Duke, Cooler è tornato, sta distruggendo la città, è completamente diverso da prima, non sono riuscito a fermarlo, attualmente i pochi che stanno resistendo si trovano ala periferia della città, nei pressi della tua abitazione, ti aspetteremo lì, mi spiace dover interrompere la tua missione, ma abbiamo bisogno di te” il messaggio si concluse, Daniel era molto teso, eppure non sembrava spaventato.
    << Dannazione!!! Devo muovermi! – disse Duke allarmato – Ma come diamine ha fatto Cooler a tornare?! L’avevo fatto fuori con la mia Kamehameha! – continuò, sudava freddo, lasciò il Keyblade in cabina e si recò subito ai comandi – Non c’è tempo per impostare l’autopilota, devo arrivare subito!! MASSIMA POTENZA!!>> urlò, e la Gummiship partì a razzo, velocissima, i propulsori stavano spingendo a tutta forza, sarebbe arrivato nel giro di mezz’ora.
    << Tenete duro ragazzi, STO ARRIVANDOO!!!!!!!>> era determinato, oltre che tesissimo, gli abitanti della Fortezza Oscura erano nuovamente in pericolo, e sempre Cooler li stava minacciando, ma come aveva fatto, l’Heartless, a tornare dopo la batosta ricevuta da Duke?
    << Spero che non ci sia lo zampino di quel tizio anche … oh dannazione! Devo muovermi!!!!>> Duke pensò all’uomo misterioso …
    Intanto nella Città di Mezzo …
    << Si è sbarazzato di Freezer e di suo padre senza apparente difficoltà – disse un’alta figura – hai paura?>> chiese al suo compagno.
    << Oh, Omega, dovresti conoscermi, sapevo fin dall’inizio che Freezer avrebbe fallito, ma sta procedendo tutto secondo i piani – disse l’uomo misterioso con un ghigno, prese poi una ricetrasmittente – Cooler? Mi senti?>> disse.
    << Ah, sei tu, dimmi>> rispose Cooler.
    << Il ragazzo sta muovendosi verso di te, disponi delle unità aeree e fa attenzione, tieniti pronto alla battaglia, non fallire>> disse l’uomo misterioso al suo, si era capito, sottoposto.
    << Non ti deluderò, passo e chiudo>> fu la risposta secca di Cooler.
    << Sai già che fallirà, vero? – gli chiese Omega – perché non mandi me contro il ragazzo? Potrei farlo a pezzi>> concluse.
    << Non è ancora il tuo momento Omega, ho bisogno di averti al mio fianco adesso>> rispose.
    Omega fece per rispondere, ma fu zittito subito, infatti l’uomo misterioso con la mano destra gli intimò il silenzio, e indicò la sinistra che, senza fare il minimo rumore, si era piazzata sul suo petto, pronta ad ucciderlo. Omega, allora, comprese e rimase zitto; poi i due si avviarono nell’Oscurità, intenti ad attuare il loro misterioso piano.



    Buona lettura!!!!!
     
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  11. Padfoot96
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    Salve a tutti amici lettori!! Ci siamo lasciati con un Duke, piuttosto allarmato, alla Fortezza Oscura c'era un grosso problema ... Cooler!!! Tronato alla ribalta dopo la sonora sconfitta infertagli dal nostro eroe, come sarà successo?
    Dan è nei guai e bisogna aiutarlo! Riuscirà Duke a fermare nuovamente Cooler? Non bastava il ritorno di Freezer, fatto fuori però in un battibaleno, e la comparsa dell'Heartless di Trunks, Re Cold ... Ma ora, a voi, amici lettori, il X capitolo di questa saga, spero vivamente che vi piaccia!!!

    CAPITOLO X
    Duke e Dan contro Metal Cooler


    Con il motore a piena potenza, Duke si precipitò alla Fortezza Oscura, ma venne bloccato quasi subito. Gli Heartless (come ordinato dall’uomo misterioso) si avventarono contro la Gummiship di Duke.
    << Non ho tempo per voi … SPARITE!!!>> urlò Duke che aprì il fuoco, spietato, doveva raggiungere Dan al più presto. Il numero degli Heartless era quasi immenso, ma Duke ce la doveva fare, dimostrò tutta la sua abilità per farli fuori tutti, gli occhi erano sbarrati dalla rabbia, e iniettati di sangue. << Volete SPARIRE?!>> i nemici non diminuivano, anzi, il contrario! Continuavano ad aumentare, sempre di più, ormai era circondato.
    << Dannazione!!>> dovette avviare un’azione evasiva, per poter attaccare gli Heartless e proseguire, non fu facile, la navetta riportò alcuni danni. A manovra finalmente riuscita, Duke ripartì all’attacco, riuscendo finalmente ad aprirsi un varco e spingere alla massima velocità verso la Fortezza.
    << Resistete … sto arrivando … resistete!!>> Duke non ci vedeva più dalla rabbia, voleva solo fare a pezzi Cooler, e si infiammò.
    “ Duke!! CALMATI DANNAZIONE! Resta lucido, forza dai, ci siamo quasi!” la Fenice doveva placare l’ira di Duke, altrimenti avrebbe completamente fuso la navetta. A malapena Duke riuscì a spegnere la fiamma, ma tremava ancora per la rabbia, che continuava a crescere. Finalmente si intravedeva la Fortezza, Duke spinse il motore al limite.
    Altri Heartless bloccarono la volata finale.
    << Oh dannazione … perché continuano ad aumentare?>> Duke era disperato, nuovamente circondato, fece fuoco a volontà per liberarsi, ma la navetta subiva ingenti danni, non avrebbe resistito ancora a lungo. Ripeté la manovra evasiva, riportando altri danni, ma riuscì a divincolarsi dalla morsa degli Heartless, e rifece fuoco, aprendosi l’ultimo varco.
    << ADESSOO!!!!!>> urlò, e spinse i motori al limite massimo di velocità, fu uno sprint incredibile, la navetta bruciò sul posto gli ultimi Heartless rimasti e giunse a destinazione. Penetrò l’atmosfera a velocità altissima, e atterrò violentemente al suolo, la navetta era in condizioni critiche, ma questo poco importò al furibondo Duke. Questi scese subito dalla navetta, e corse fino a casa. Alcuni Heartless erano lì, e c’era anche chi li combatteva. Era un ragazzo, ma non Dan, mentre una ragazza correva all’interno dell’abitazione di Duke. Keyblade alla mano, Duke con un balzo raggiunse il giovane guerriero.
    << VA DENTRO!>> gli ordinò con rabbia, questi corse subito in casa. Duke si avventò contro gli Heartless, avvolto da un alone di fuoco colpì uno di loro, in volo. Col Keyblade ancora avvolto dalla fiamme, colpì un secondo Heartless con una giravolta. Il terzo Heartless che andò al tappeto fu investito da un impeto di Duke, ancora avvolto dalle fiamme. Gli altri invece, fuggirono, svanendo nell’Ombra. Duke corse in casa. C’erano quattro ragazzi, tutti seduti sulle sue sedie e un altro steso sul tavolo, mentre una ragazza lo medicava. Duke lo riconobbe.
    << DAN! – corse subito da lui – cosa è successo?>> chiese.
    << Ha affrontato Cooler – rispose la ragazza – ha resistito più che ha potuto … ma Cooler era troppo forte>> Duke notò che anche gli altri avevano delle ferite, tutte medicate con delle bende. Dan era svenuto, ma stava per svegliarsi … aveva fatto una piccola smorfia e stava aprendo gli occhi, li aprì lentamente …
    << Ciao Fannie … - disse, guardando la ragazza, poi girò la testa – oh, Maestro … sei arrivato … ngh!>> richiuse gli occhi, le ferite erano davvero profonde.
    << Dan!!!>> Fannie era visibilmente preoccupata, era diventata pallidissima appena il giovane svenne.
    << Ci penso io adesso. Cooler la pagherà cara>> disse, evocando il Keyblade, più rosso del solito.
    << Heal!!!>> disse, e dalla punta della sua arma si generò un fascio di luce verde, che poi invase Dan, guarendolo.
    << Ora deve solo riposare – disse, con un debole sorriso – si riprenderà presto, tranquilla>> Duke rassicurò Fannie e si caricò Dan sulle spalle, e lo portò a letto. Le ferite erano guarite, ma rimasero delle cicatrici.
    << Dan … amico mio, cosa ti ha fatto quel mostro … >> Duke stava nuovamente arrabbiandosi. Uscì velocemente di casa.
    << DUKE FERMO!>> gli urlarono tutti quanti. Duke si fermò.
    << Cosa c’è?>> chiese, gli occhi erano iniettati di sangue, stava prendendo fuoco.
    << Cooler è troppo forte, anche per te!! Dan non ha resistito per 5 minuti allo scontro. E si è allenato duramente in questi giorni!>> era lo stesso ragazzo che stava affrontando gli Heartless poco prima.
    << Ho battuto Cooler una volta, posso farlo benissimo una seconda!>> disse in tutta risposta.
    << Io … io … te lo impedirò!!>> disse il ragazzo, e gli altri, Fannie compresa, presero le armi. I quattro ragazzi avevano delle spade leggere, mentre la ragazza impugnava un coltello piuttosto appuntito. Duke si mise in posizione. Una vena pulsante si vedeva sulla tempia, era decisamente furioso. I quattro si lanciarono contro Duke, ma lo scontro finì ancor prima di cominciare. Mentre si lanciavano contro Duke, questi era scomparso, e caddero tutti a terra, tranne Fannie.
    << Non voglio farti del male – Duke era dietro di lei – quindi rientra in casa e portati i tuoi amici con te, risolverò questa faccenda>> detto questo svanì tra le fiamme. Fannie tremava ancora, dalla paura. Ancora un po’ scossa, prese uno alla volta i suoi compagni e se ne andò in casa. Dan dormiva ancora.
    Duke intanto era giunto nel centro della città … vi erano cadaveri dappertutto, palazzi quasi del tutto distrutti.
    << Aahahahahahaha!!! – era una risata metallica, ma era sempre lui – ti piace lo spettacolo moccioso?>> disse.
    << Cooler … pagherai caro questo … >> rispose Duke, guardandolo con odio. Il suo corpo era completamente metallico, ed era alla sua forma normale. << Ma prima … dimmi … come hai fatto a salvarti?>> gli chiese.
    << Tutto grazie all’MCP, il computer della Torre Oscura, mi hai scagliato lì e bé … mi ci sono fuso, adesso controllo a mio piacimento questa città!!!!>> e rise, una risata malvagia, che fece uscire fuori dai gangheri Duke. Il giovane si avventò contro Cooler, e cominciò lo scontro. Violento come il primo, i due non si risparmiarono neanche un colpo. Poi avvenne << Attento, potrei staccarti il braccio!!>> disse Duke e con violenza e altissima velocità, si lanciò contro Cooler, mozzandogli il braccio.
    << NGH!!>> Cooler prese la spalla senza braccio … e sorrise.
    << C – come puoi sorridere?>> Duke si interrogava su quel misterioso ghigno.
    << Ahahahah, osserva bamboccio>> disse così, quando si rigenerò il braccio.
    << COSA?!>> Duke divenne pallido, e arretrò.
    << Aahahahahhaa!!! Hai la stessa faccia del ragazzino che mi ha affrontato quattro giorni fa! E adesso finirai come lui!>> disse, e svanì.
    “ È veloce … “ Duke parò l’attacco, che proveniva dal lato sinistro e cercò di reagire, ma ogni volta che lo colpiva, Cooler si rigenerava. Duke si allontanò.
    << Che fai scappi?>> Cooler pareva divertito.
    Duke si voltò di colpo << KA – ME – HA – ME – HA!!!!>> urlò, e il fascio di luce rossa si scagliò contro Cooler a tutta potenza. Fu colpito in pieno.
    << Aahha! Preso!!>> Duke si diede ad un piccolo gesto di vittoria, ma il sorriso svanì presto. Cooler si rigenerò e continuava a ridere di Duke, con gusto e cattiveria. Lo scontro sarebbe andato avanti per giorni forse.
    Intanto, nell’abitazione di Duke, Dan si era finalmente svegliato.
    << Dov’è Duke?>> chiese a Fannie, che era lì accanto a lui.
    << È andato ad affrontare Cooler … non siamo riusciti a fermarlo …. Mi spiace … >> era molto triste.
    << Dannazione!!!>> Dan scattò in piedi, e prese la spada. << Fannie, vieni con me! Presto, dobbiamo salvarlo prima che sia troppo tardi!!>> era molto allarmato, sapeva perfettamente che anche il suo maestro avrebbe fallito. I due si fiondarono subito fuori, poi Dan si caricò Fannie sulla schiena, passandosi la spada nella mano destra. << Fannie, reggiti forte, cercherò di volare alla massima velocità>> disse e Fannie annuì e si aggrappò forte a Dan. Questi partì a razzo, riusciva a vedere le esplosioni … Duke stava impegnandosi, e anche Cooler. Dan atterrò poco lontano di lì.
    << Bene, adesso, cercherò di distrarre Cooler, poi raggiungerai Duke, cercherò di accecare Cooler e ce ne andremo>> Dan era molto teso e Fannie piuttosto spaventata, non era riuscita a fermare Duke prima … come avrebbe potuto fermarlo proprio ora? << ORA!>> Dan si avventò contro Cooler.
    << Dan?!?>> Duke rimase perplesso. Dan lanciò la sua Light Bomb accecando Cooler, Fannie di corsa raggiunse Duke.
    << Dobbiamo andarcene adesso Duke!!>> disse, e li aggiunse anche Dan.<< Maestro, presto! È troppo forte anche per te! Ci serve un piano!>> Dan sudava freddo. Duke debolmente annuì e i tre volarono via ad altissima velocità.
    << Duke!! Dove sei andato?! TORNA QUI E AFFRONTAMI!!!>> Cooler era furibondo, aveva la vittoria in pugno, e gli era sfuggita. Dall’Oscurità apparve lui, l’uomo misterioso. << Mi hai deluso, Cooler – Cooler si inchinò, profondamente rammaricato – non mi aspettavo che ti facessi mettere nel sacco da un paio di ragazzini>> disse, con rabbia.
    << La prossima volta non mi sfuggirà, ed eliminerò anche quei patetici mocciosi, mio signore>> rispose Cooler.
    << Non tollererò altri errori da te, Cooler>> concluse l’uomo misterioso, che svanì, così come era arrivato, lasciando Cooler ai suoi pensieri, dandogli il tormento per aver fallito una missione quasi compiuta.
    Duke, Fannie e Dan erano arrivati a casa, e anche gli altri quattro si erano svegliati, un po’ intontiti, ma erano svegli. Insieme andarono tutti in casa, si sedettero al tavolino, e cominciarono a pensare ad un piano.
    << Cooler ha detto che è grazie all’MCP che è vivo … >> cominciò Duke con fare pensieroso.
    << Vero … quindi dovremmo entrare nella Torre e distruggere l’MCP, ma di certo Cooler avrà piazzato chissà quale diavoleria all’entrata … >>continuò Dan.
    << Bé … forse, dovremmo monitorare la zona! – esordì un ragazzo – di certo se sappiamo bene quando è attiva la sorveglianza potremmo di certo muoverci meglio!>> concluse tutto convinto.
    << Prima di agire, però, non ci siamo ancora presentati!! – disse Fannie – io sono Fannie, piacere>> disse, stranamente allegra, Fannie aveva i capelli molto lunghi, che le raggiungevano la vita, di colore giallo ocra, un viso grazioso e una statura normalissima per una ragazza, sorrideva in quel momento, un sorriso molto bello.
    << Io sono Frency! Piacere>> era il ragazzo che stava affrontando gli Heartless quando era atterrato, non era altissimo, sembrava forse, il più vecchio del gruppo. Aveva una piccola cicatrice sulla guancia, i capelli molto corti e castani.
    << Il mio nome è Reg!>> seduto accanto a Dan, Reg era un ragazzo alto, coi capelli biondi e gli occhi verdi.
    << Io invece sono Fred! Piacere>> forse era il più allegro del gruppo, era anche il più alto di tutti, aveva i capelli lunghi e molto scuri, molto simili a quelli di Duke.
    << Io, invece, sono Bilius, ma chiamami Bill!>> il più basso del gruppo, aveva i capelli rossicci e cortissimi.
    << Piacere ragazzi, e Fannie, forse già mi conoscete, però, io sono Duke>> disse, sorridendo. Dan invece non si presentò, non ce n’era bisogno.
    << Ritorniamo al piano, d’accordo? – Dan era più teso che mai – dobbiamo riuscire a far fuori Cooler>> concluse.
    << Non sarà un’impresa facile, amico mio. Cooler ha la facoltà di rigenerarsi, quindi non potremmo neanche provare a distrarlo, se vogliamo riuscire – continuò Duke – non dobbiamo sbagliare nulla>> anche lui serissimo e molto teso, stava anche sudando. Fannie si alzò da tavola, e ritornò qualche minuto dopo con delle bevande. << Ragazzi, calmiamoci, abbiamo tutto il tempo necessario per prepararci a dovere. Bevete un po’ di questo e riposatevi>> continuava ad essere allegra. “ Sta fingendo … cosa sarà successo?” pensò Duke, tutti intanto bevvero il proprio bicchiere di tè. Duke e Dan uscirono di casa poco dopo.
    << Me ne sono andato da appena un giorno … e già successo il finimondo … >> disse Duke.
    << In realtà, sei via da quasi due settimane, vedi, mi hanno detto che i vari Mondi hanno una diversa cognizione del tempo, quello che per te è un giorno, può essere una settimana, un mese, o perfino un anno, dipende dalla distanza tra un Mondo e l’altro>> rispose Dan, serio.
    << Questo non lo sapevo … >> continuò il Custode. I due si sedettero, osservando la Torre. << Non possiamo ancora penetrarla … c’è bisogno di tempo, non pensavo che Cooler fosse diventato così forte>> riprese Duke, guardandosi le mani. << Neanche io lo pensavo … non sono riuscito a resistere per cinque minuti dannazione!>> rispose Dan, tirando un violento pugno contro il terreno.
    << Non te la prendere, amico mio … mi ha proprio sorpreso … ma riuscirò a batterlo, dobbiamo riuscire a distruggere l’MCP>> riprese Duke, con decisione.
    << Non possiamo distruggere l’MCP Duke … - cominciò Dan – il computer della Torre controlla tutto il sistema della città, se dovesse essere distrutto andrebbe perduto tutto, il sistema di irrigazione, di protezione della città … tutto quanto! – era furibondo, e anche Duke – dannazione!!!>> disse ancora, tirando un secondo pugno nel terreno.
    << C’è un altro modo Dan … dobbiamo solo impegnarci a trovarlo>> Duke pareva fiducioso … ma anche lui poco credeva alle sue parole. Dan si alzò, ad un tratto. Prese la spada e la puntò verso Duke. << Alzati e combatti>> disse. Duke sorrise quasi, ed evocò il suo Keyblade. Accorsero fuori anche gli altri, ad osservare.
    << Perché combattere fra loro?>> era Omega, lui e l’uomo misterioso stavano ancora osservando Duke.
    << Ahahaha!! Omega, amico mio, se vogliono avere una minima chance di battere Cooler … dovranno allenarsi ancora … ahahha!!>> gli rispose, ridendo di gusto.
    I due si fissarono a lungo negli occhi, Dan impugnava la sua spada a due mani, era leggermente diversa dall’ultima volta, probabilmente l’aveva affilata o altro. Duke invece impugnava il Keyblade con la mano destra, tenendo il braccio sinistro in avanti, pronto ad utilizzare un colpo dell’Aura. Continuavano a fissarsi, studiarsi, prevedersi. Poi Dan fece la prima mossa, rapido si avventò contro Duke, questi attese fino all’ultimo secondo, poi parò l’attacco con disinvoltura, anche se Dan aveva colpito pesantemente il Keyblade. Il Custode reagì prontamente, scagliandosi in avanti, con rapidi fendenti mise in difficoltà Dan, anche se il giovane parava bene i colpi e si difendeva con coraggio. Duke però era superiore e Dan lo sapeva, per questo alla prima occasione si allontanò dall’avversario. Nel farlo caricò l’Aura, e nella mano destra generò la Light Bomb, ma non si limitò ad una semplice sfera di energia, anzi, continuò a caricarla, finché non divenne grande quanto l’impugnatura della spada. Duke rimase lì fermo ad osservarlo. Dan lanciò il suo colpo. Duke rimase immobile e quando la Light Bomb lo raggiunse, con una mano, la deviò verso sinistra, lasciando il povero Dan senza parole. << E adesso tocca a me>> disse Duke. Fu velocissimo, si lanciò verso Dan, che lo scansò all’ultimo secondo, ma fece esattamente ciò che voleva Duke. Infatti, nell’evitarlo, Dan si mosse ad una velocità non sua, perdendo l’equilibrio, e il Custode della Chiave ne approfittò per disarmarlo. Dan cadde a terra, e Duke gli puntò il Keyblade sul petto. Poi sorrisero entrambi, e cominciarono a ridere, Duke abbassò l’arma e tese la mano all’allievo, aiutandolo a rialzarsi. << Uffa però … hai vinto di nuovo!!>> si lamentò Dan. << Bé, è normale, sono il tuo maestro! – rispose ridendo, Duke – e poi sei migliorato tantissimo, quella Light Bomb mi ha quasi spaventato!!>> continuavano a ridere e chiacchierare allegramente, come se non dovessero prepararsi ad una durissima battaglia. Era il crepuscolo quando rientrarono tutti in casa.
    << Mmmm … non credo proprio che sia adatta a sei persone questa casetta … >> disse Duke, contando sulle dita. << Quindi, Fannie dormirà sul letto, perché siamo gentili, e noi tutti ci metteremo a terra>> alcuni si lamentarono, ma Duke non ammetteva repliche. << Aspettatemi qui, giusto qualche minuto, torno subito!>> Duke corse fuori di casa, raggiungendo la Gummship, quasi del tutto distrutta … << Caspita, certo che non campa mai sta navetta!! Meglio salvare il salvabile>> disse ed entrò, frugando qua e là, recuperò parecchi viveri e bevande. In fretta e furia ritornò in casa e mise tutta la roba in frigo. << Bene, adesso possiamo riposarci>> disse soddisfatto. Dan e Fannie risero, poi la ragazza andò in camera da letto a dormire.
    << Poi mi spiegherete che ci fa lei qui … >> continuò Duke, una volta che Fannie chiuse la porta.
    << È mia cugina, Maestro, Cooler ha fatto una vera e propria strage in questi giorni, siamo riusciti a salvarci insieme e … non sappiamo cosa abbiano fatto gli altri abitanti, molti sono morti … spero che qualcuno sia sopravvissuto>> rispose Dan.
    << Cooosa?!? – disse Frency – io credevo che fosse la tua ragazza, sennò ci avrei provato subito con lei … ah uffa!!>> continuò ridendo.
    << Ehi, tocca mia cugina e sei morto!! – rispose Dan furente – è tutto ciò che rimane della mia famiglia per ora … >> concluse.
    << Ehi, dov’è Duke?>> chiese Reg, guardandosi intorno.
    << Sono qui, tranquilli>> Duke ritornò in salotto, era stato in bagno e … << Che hai fatto ai capelli Maestro?!?>> Dan sgranò gli occhi.
    << Li ho … ecco … diciamo che li o tagliati>> rispose Duke, aveva i capelli decisamente più corti e un piccolo ciuffo copriva un lato della fronte. << I capelli lunghi non facilitano mai la battaglia … perciò … >> era parecchio imbarazzato.
    << Bé … stai meglio coi capelli corti>> disse Fannie.
    Duke fece un piccolo balzo all’indietro << Quando sei arrivata?!? Credevo fossi nella tua, ehm, nella mia stanza!>> disse, imbarazzatissimo.
    << Ahahaha … avevo sete, credo di poter bere un bicchierino d’acqua prima di andare a dormire no?>> disse Fannie, divertita. << Si … giusto, hai ragione>> disse Duke, ridendo anche lui e grattandosi la testa con la mano sinistra. Ancora ridendo, Fannie andò in cucina, bevve un sorso d’acqua e ritornò in stanza << Buona notte ragazzi>> disse, e chiuse nuovamente la porta dietro di sé.
    << Oh … che figura … >> disse Duke, scuotendo la testa e sedendosi.
    << Certo però che ha spaventato anche noi – disse Fred, steso per terra – ha il passo felpato Fannie … sai quanti scherzi che ci ha fatto ultimamente in quel modo? – gli disse ridendo – bé, notte ragazzi>> concluse, e si addormentò. Così fecero anche Frency e Reg. Solo Dan e Duke rimasero ancora svegli. << È la prima volta che la vedo ridere così di gusto … notte Maestro>> disse Dan e si addormentò. Anche Duke si stese e cercò di dormire, anche se le ultime parole di Dan continuavano a rimbombargli nelle orecchie … decise di non pensarci e si addormentò.
    Fu una notte senza sogni, ma Duke si svegliò prestissimo, tanto che il sole stava appena sorgendo, senza fare rumore, Duke si alzò e uscì di casa. Era ancora un po’ assonnato, ma l’aria fresca del mattino lo avrebbe svegliato di sicuro. Decise di fare la sua solita corsetta, anche se non si sarebbe spinto in città. Era arrivato nei pressi di un promontorio, e lì seduta c’era …
    << Fannie?!>> disse Duke. La ragazza si voltò e lo salutò, poi tornò ad osservare l’orizzonte.
    << Che ci fai qui?>> le chiese.
    << Non riuscivo a dormire … e mi sono alzata … >> disse, con fare pensieroso.
    << Non dovresti girovagare qui intorno da sola … è pericoloso>> replicò Duke preoccupato, sedendosi poi accanto a lei.
    << Come sei premuroso … comunque, non mi è successo niente, quindi non mi preoccuperei più di tanto … Duke – disse, divertita – hai altro a cui pensare adesso>> concluse, più seriamente.
    << Non pensare a Cooler … me ne occuperò io, sappiamo già come colpirlo, ci serve solo il … il tempo>> rispose, pensieroso.
    << Grazie di farmi compagnia Duke … >> disse ad un tratto Fannie, con un largo sorriso.
    << Ma ti pare!>> rispose allegro Duke.
    << Vedi Omega – l’uomo misterioso li stava osservando, assieme al suo braccio destro, Omega – adesso il nostro Duke ha un punto debole. Questo ci tornerà utile molto presto>> concluse, Omega annuì e i due scomparirono nuovamente nell’Oscurità.
    Il sole stava sorgendo, Fannie e Duke erano molto vicini, e questa appoggiò la testa sulla sua spalla, Duke si guardava i piedi, non sapendo cosa fare. << Forse è meglio tornare … i ragazzi potrebbero preoccuparsi no?>> disse, rompendo il silenzio. Fannie annuì e i due si alzarono. << Sali sulla mia schiena>> continuò, un po’ incerta Fannie salì sulla schiena di Duke. << Reggiti forte, cercherò di essere quanto più veloce possibile>> concluse il Custode. Partì, velocissimo, i lunghi capelli di Fannie ondeggiavano al vento e dopo pochi istanti i due erano già alla casetta. Dal nulla apparvero gli Heartless. << Dannazione!>> Duke usò il suo corpo come scudo per permettere a Fannie di entrare in casa. << Se stanno dormendo, non fare rumore e vai nella mia stanza>> disse a bassa voce, e ancora una volta la ragazza annuì. << Sta attento>> bisbigliò, chiudendo la porta. Il Keyblade apparve nella mano destra di Duke, avvolto dalle fiamme. << E adesso a noi!!>> disse e si avventò contro i nemici. Non erano molto potenti, ma erano numerosi, fu difficile batterli. Duke usò tutte le armi a sua disposizione, partendo dalla Kamehameha, che usò quasi subito, fino alle più rapide proiezioni offensive. Ma gli Heartless continuavano ad aumentare.
    << Oh caspita … ma non finiscono mai?>> disse Duke, scoraggiato. Dalla casetta uscirono tutti quanti poi, armati. In prima linea c’erano Frency e Dan, poi gli altri dietro.
    << Arrivano i rinforzi Maestro!!>> disse Dan, sguainando la sua spada. Tutti e sei ripresero a lottare. Fannie si destreggiava bene con il suo coltello, e riusciva ad evitare gli attacchi, Fred e Reg erano molto rapidi nei movimenti mentre, Dan, Duke e Frency picchiavano duro gli Heartless. Fu una lunga battaglia, ma alla fine Fannie riuscì ad eliminare l’ultimo Heartless.
    << Mamma mia … è stata una faticaccia>> disse la ragazza, asciugandosi il sudore dalla fronte, coperta da una leggera frangia. Un Heartless sbucò e attaccò Fannie alle spalle. Duke fu quanto più rapido possibile, e si frappose tra lei e il nemico. L’Heartless gli trafisse la spalla destra, e Duke, con la sinistra, lo tranciò in due con un potente fendente.
    << MAESTRO!!!>> Dan prese Duke, che stava cadendo in avanti, svenuto.
    << Ma cosa … cosa è successo?>> chiese Fannie, guardandosi intorno. << Uno di quei cosi ti è sbucato alle spalle e Duke ti ha salvata … ecco cosa è successo!>> disse Reg, aiutando Dan nel portare Duke in casa.
    Quando furono tutti dentro, Fannie cominciò a cercare tutte le bende e i medicinali per curare l’amico. Duke ancora privo di sensi era lì fermo, molto pallido, la spalla perforata perdeva sangue copiosamente.
    << Dannazione … >> Fannie stava dando il massimo per drenare il sangue, ma probabilmente avrebbe fallito. Duke si stava riprendendo … aveva la spalla fasciata, ma completamente ricoperta di sangue.
    << C – ci penso io … ngh!>> disse a malapena. Si prese la spalla e generò direttamente dalla sua mano il fascio verde con cui aveva curato Dan. Poi si addormentò. L’espressione di tutti si distese in un flebile sorriso. << Ora deve solo riposare … >> disse Dan, scrollandosi la tensione di dosso.
    << Questo ci deve servire di lezione … dobbiamo stare attenti ragazzi!>> disse Fred guardandosi le mani, e poi il resto del gruppo. Duke riposava, mentre Fannie si dava da fare in cucina e Dan, Reg, Fred e Frency discutevano su come penetrare la Torre.
    << Ci serve un diversivo, qualcosa che tenga Cooler impegnato, così potremo entrare!>> disse Reg ad un tratto, con un lampo di genio. Annuirono tutti quanti. Duke stava ancora dormendo, la spalla non sanguinava più, anche se la fasciatura era impregnata del suo sangue. Dormiva beatamente.
    Era al buio, lui, Duke, c’era una luce potente davanti a lui, ma non riusciva a muoversi. Poi dal nulla, apparve lui, lo stesso lupo dell’ultimo sogno che fece, vide il fulgido pelo grigio risplendere ancor di più a quella luce abbagliante. Era lì, Duke, fermo, senza potersi muovere in alcun modo … poteva solo vedere il lupo dal pelo lucente annusare l’aria e avanzare timidamente verso quella luce fortissima, fino a scomparire al suo interno.
    Un forte odore risvegliò Duke, la porta della sua stanza era socchiusa, e dalla cucina giungeva l’odore della cena, preparata con cura da Fannie e a malapena si sentivano le voci degli altri ragazzi, sempre intenti a trovare una soluzione al problema Cooler.
    << Allora è deciso … bisognerà trovare un diversivo>> disse Dan, molto teso.
    << Ci vado io … lo terrò abbastanza impegnato da permettervi di infiltrarvi>> disse Fred, con lo sguardo perso nel vuoto, e con l’espressione seria.
    << Nessuno va a morire, finché sono qua>> disse Duke, con un filo di voce, si era alzato e un dolore lancinante alla spalla lo stava trafiggendo, era molto pallido e sudava parecchio … forse aveva anche la febbre.
    << Sei impazzito?! Torna a letto Duke!!>> disse Fred, scattando in piedi.
    << Io … non … ti … lascio … morire … aaahhh … >> stava quasi per cadere a terra, ma riuscì a reggersi allo stipite della porta. << Q – qui … non muore nessuno>> continuava a fatica, respirava affannosamente. La fascia, ricoperta di sangue era umida, probabilmente la ferita si era aperta. Duke lo aveva capito, per questo, sempre a fatica e ansimando si appoggiò con la schiena allo stipite, e cercò di curarsi con la mano sinistra. Riprese pian piano colore.
    << DUKE!! – Fannie aveva lasciato i fornelli per unirsi alla discussione – Torna immediatamente a letto! Su dai!>> disse con rabbia, e, approfittando del momento di debolezza di Duke, lo spinse in stanza.
    << E ora rimettiti a letto stupidone! Così ti ammazzi soltanto!>> disse Fannie, con tono di rimprovero, ma sorridendo. Poi richiuse la porta, facendo ondeggiare i capelli al vento e ritornò in cucina, piuttosto soddisfatta.
    << H – ha … no ragazzi … fatemi capire bene … è successo davvero quello che ho visto?>> disse Frency incredulo.
    << Le donne … hanno un potere devastante>> disse Fred pensieroso.
    << Un altro commento come quello – si sentì la voce di Fannie – e vi sognate la cena ragazzi!>> forse un po’ galvanizzata dall’averla avuta vinta su Duke, Fannie prese una posizione importante nel gruppo.
    Duke si era seduto sul letto. << Oh cavolo – disse, tenendosi la spalla dolorante – mi ha fregato!>> e rise, ne approfittò per curarsi a dovere, usando il Keyblade. Si tolse le bende, per capire quanto grave fosse la sua ferita, fortunatamente, non lo sembrava. << Heal>> mormorò e un fascio verde lo investì, rigenerandolo.
    << Ora si che va meglio>> disse, e si stese sul letto, con le braccia dietro la nuca. Bussarono alla porta.
    << Avanti!>> rispose Duke. Fannie entrò in stanza, con in mano la cena che aveva preparato.
    << Oh … vedo che stai già meglio>> disse con dolcezza.
    << Si bé … mi sono curato>> ammise Duke, e forse era meglio se non lo avesse detto, Fannie ad un trattò divenne fredda. << Bé, questa è la cena, buona notte>> disse ed uscì, sbattendo la porta.
    I ragazzi non commentarono quanto fosse accaduto, volevano evitare di far perdere le staffe a Fannie, più di quanto non avesse fatto il povero Duke, e si concentrarono sulla cena. Fred però non riuscì a trattenere il sorriso, stava quasi per strozzarsi per non ridere. Anche gli altri risero, vedendo il povero Fred fallire nel tentativo di non ridere. Forse fu l’unico momento davvero allegro di quei giorni bui, da quando Cooler era tornato, più forte e spietato di prima.
    Nella sua stanza, Duke aveva già finito di mangiare e rimase steso sul letto, guardando il soffitto.
    << Cooler … - disse – la pagherai cara>> poi guardò fuori dalla finestra, era sera, ma non sapeva che ore fossero, quindi si alzò e uscì dalla stanza.
    Era piuttosto tardi, stavano tutti dormendo, i ragazzi stesi a terra e Fannie appoggiata al tavolo. Duke sorrise, ma poi si fece serio. << Non permetterò che qualcuno di voi muoia … non finché avrò fiato in corpo>> bisbigliò e, con molta attenzione, caricò Fannie sulla schiena e la portò nella sua stanza.
    Uscì e si stese a terra, addormentandosi.
    Il mattino seguente Duke si svegliò presto. Notò che non tutti erano in soggiorno, certo Fannie dormiva nella sua stanza ma … << Dov’è Frency?>> si disse. Evitando Fred e Reg che dormivano vicino all’ingresso, Duke riuscì ad uscire di casa. Si guardò bene intorno, ma di Frency nessuna traccia. << Dove può essere andato quel tipo?>> si disse, continuando a scrutare l’orizzonte. Vide un paio di figure muoversi in lontananza e decise di muoversi in quella direzione, non si fiondò, ma si mosse con astuzia, cercando di non farsi vedere, si avvicinava pian piano alle due figure.
    << Quindi vogliono penetrare nella Torre?>> disse una voce molto metallica.
    << Si, hanno un mezzo piano, ma l’idea è questa, vogliono raggiungere il computer della Torre per distruggere tutti i Metal Cooler>> disse un altro, e Duke riconobbe subito la voce di Frency. La rabbia lo invase, tutto quello che stavano facendo era inutile, dato che il loro nemico sapeva già le loro mosse! Il Keyblade comparve dalle fiamme, secondo il volere del suo Custode, e Duke si fece avanti.
    << TU, TRADITORE!>> disse, e con una sfera di energia lo mise K.O.
    << Ohoh! Il moccioso si è arrabbiato!>> disse Metal Cooler.
    << Cooler … questa volta niente ti salverà dalla mia ira!>> disse Duke. Era in piedi davanti a lui, il Keyblade puntato a terra e gli occhi rossi erano diventati ancora più accesi, quasi fiammeggianti. Lì immobile davanti al suo nemico, il Custode sprigionò la sua Aura al massimo, facendo tremare la terra e creando una voragine attorno ai suoi piedi. Piccole scintille percorrevano il suo corpo, era notevolmente migliorato, temprato dalle ultime battaglie. Cooler non parve spaventato, ma questa volta non avrebbe avuto la stessa netta superiorità dell’ultimo scontro.
    << Disintegrerò te e tutti gli altri Metal Cooler>> disse, con furia crescente.
    << Ahahaha! Non ti basterà, siamo a centinaia, non potresti farcela!>> rispose Cooler.
    << Ho una mezza idea su come farlo, ma questa volta, nessuno ti rivelerà il mio piano!>> rispose, amplificando l’Aura. Un enorme fascio rosso scuro lo circondava, rendendolo terribile.
    << Interessante – ancora da lontano, l’uomo misterioso osservava Duke – nonostante la ferita infertagli dagli Heartless, sembra essere più forte di prima … ci sarà da divertirsi>> disse divertito.
    << Pur restando più debole di te … potrebbe essere un serio pericolo per il tuo Heartless no?>> Omega era sempre al suo fianco.
    << Ti dico che sono alla pari, Omega, per cui si annulleranno a vicenda, come so che succederà – rispose l’uomo misterioso – ma ora godiamoci questo spettacolo>> concluse, con un ghigno, il lungo mantello nero e il cappuccio coprivano quasi totalmente il suo corpo, solo la bocca era visibile, assieme ai piedi e le mani.
    Intanto Duke restava immobile a tre metri da Cooler, fissandolo con gli accesissimi occhi rossi, trasmettendo tutto l’odio che aveva in corpo. Il suo avversario era in posizione, pronto ad attaccare e al tempo stesso ricevere l’attacco. Passavano i minuti, i due continuavano a fissarsi, Duke impassibile e Cooler molto teso, non voleva attaccare.
    “ Devo stare calmo, solo così avrò la possibilità di distruggerlo” pensò Duke, cercando di non farsi muovere dalla rabbia. Diede un secondo impulso di energia, cercando di amplificare l’Aura, gli occhi scintillarono in quell’istante, Cooler si preparò e Duke scomparve.
    << Dov’è andato?>> disse Cooler, sbalordito. Duke si era mosso con grandissima velocità, e riapparve a pochi centimetri da Cooler, dandogli un violento pugno nello stomaco. L’Heartless accusò il colpo platealmente. Piegato in due, si toccava lo stomaco e arretrava, la bava scendeva dalla bocca, il colpo era davvero violento. Duke lo osservò, con odio, non strinse neanche l’impugnatura della Keyblade per attaccare, una freddezza non sua lo pervase. Con apparente semplicità colpì Cooler ancora, con un violentissimo fendente, impugnando il Keyblade con una sola mano. Tagliò il suo avversario a metà.
    << Tsk! Mi ricordi parecchio Freezer lo sai?>> disse Duke, freddo. Piantò il Keyblade al suolo, e si mise in posizione. Nelle sue mani si generò la Kamehameha, pronta per essere scagliata, mentre Cooler cercava di ricomporsi. << Non questa volta … COOLER!!!>> fece esplodere la rabbia in quell’istante, scagliando il suo colpo più potente, un violentissimo fascio di luce rossa quanto i suoi occhi in quel momento, che investì Cooler, disintegrandolo. Frency si era ripreso appena in tempo per vedere Duke scatenare la sua furia sul nemico. Il ragazzo stava per darsi alla fuga ma …
    << Dove credi di andare?>> Duke apparve dalle fiamme davanti a lui. Essendo molto più alto, Duke lo sovrastava, furente. << TU, devi a tutti delle spiegazioni>> continuò il Custode, e il Keyblade si materializzò nella sua mano destra, mentre con la sinistra prese il suo interlocutore dal colletto, sollevandolo da terra.
    << Vuoi uccidermi Duke?>> disse Frency, guardandolo negli occhi.
    << Non avrebbe senso ucciderti, perché sporcare il Keyblade col tuo sporco sangue!>> rispose con rabbia. Poi con tutta la forza che aveva nel braccio lanciò Frency nella direzione di casa.
    << AAAAAAAAAAHHHHH!!!!>> urlò questo, mentre si schiantava al suolo vicinissimo alla porta di casa. Duke giunse con un ritardo di quattro secondi, ma già tutti erano fuori.
    << NON FATELO SCAPPARE!!>> urlò, mentre Frency si alzava e cercava di scappare. Dan eseguì l’ordine senza farselo ripetere due volte, lesto placcò Frency inchiodandolo al suolo. Duke giunse come un treno, sollevò di peso il ragazzo e lo portò dentro. Tutti lo seguirono.
    << Ma … che sta succedendo?>> chiese Fannie, abbastanza perplessa. Duke mise a sedere Frency.
    << E ora … PARLA – disse furente – perché giravi le informazioni sul nostro piano a Cooler?>> a queste parole anche Fred, Dan e Reg persero il controllo. Dan prese la spada all’istante e stava per fiondarsi su Frency ma Fred e Reg, seppure arrabbiati, lo trattennero. Nessuno si era accorto di Fannie che tremeva.
    << Ho preparato la colazione per tutti … e … e … - Dan e Duke si voltarono subito ad osservarla – DUKE! UCCIDILO!>> disse con rabbia, prendendo da un fodero sulla gamba un coltello. << Altrimenti lo faccio io!>> nessuno aveva mai visto Fannie così furiosa, ma Duke sorrise. << A tempo debito … prima deve spiegarsi>> disse.
    << Su forza, traditore, parla!>> disse Dan, irato.
    << Io … non intendevo farlo! Non immaginate il potere dell’alleato di Cooler … potrebbe far fuori persino te Duke, ha ucciso tutta la mia famiglia … ho dovuto accettare … ragazzi … vi prego … >> disse, quasi in lacrime.
    << Non m’importa un fico secco se ha ammazzato la tua famiglia Frency! – urlò Fannie – ora non possiamo più attaccare Cooler!>> si stava avvicinando pericolosamente a Frency, tanto che lo stesso Dan dovette braccarla.
    << L’alleato di … Cooler? – Duke parve per la prima volta spaventato – che aspetto aveva?>> chiese subito.
    << Era alto … e portava una specie di tunica nera lunghissima>> rispose Frency, guardando per terra.
    << È lui … >> mormorò Duke, memore di quanto successo molto tempo prima. Duke sollevò nuovamente di peso Frency.
    << Non farti mai più rivedere! Ringrazia il cielo che ti ho risparmiato la vita! E ora va e se osi ritornare ti ucciderò!>> disse Duke, buttandolo fuori di casa, Frency non si fece ripetere la cosa due volte, e scappò via. Duke chiuse la porta, sbattendola.
    << Sei stato troppo buono Duke … >> disse Dan, appoggiando la spada al muro.
    << Infatti, avresti dovuto farlo fuori!>> disse Fannie con rabbia.
    << Ragazzi, sediamoci per favore, ci serve un piano, subito, dobbiamo … ricominciare da zero>> disse Duke, molto teso. Tutti si sedettero al tavolo, molto seri.
    << Cooler sa che vogliamo attaccare il computer della Torre Oscura … l’idea non cambia, ma dobbiamo applicarla in maniera differente>> esordì il Custode della Chiave.
    << Si, giusto … ma come?>> chiese Fred.
    << Ormai Cooler si aspetta il nostro attacco, abbiamo perso l’elemento sorpresa!>> disse Reg.
    << Cooler si aspetta un attacco … frontale no? – cominciò Fannie – dovrebbe bastare aggirarlo!>> concluse illuminandosi. Dan, Reg e Fred annuirono vigorosamente, Fannie aveva ragione, dovevano attaccarlo alla spalle.
    << So che vorreste tutti quanti attaccare Cooler ma – Duke era parecchio serio – è meglio se restiate qui, ho in mente un piano e so che può funzionare>> concluse.
    << No Duke, tu non ci va da solo! – disse Fannie – ci andremo tutti insieme, come avevamo detto!>> era parecchio preoccupata.
    << Ormai è sera … meglio dormire adesso>> decretò il Custode, questa volta lo ascoltarono tutti.
    << Dan, aspetta un attimo>> continuò Duke, fermando il giovane allievo. Fannie si era chiusa nella stanza di Duke, come al solito, Reg e Fred invece erano in cucina a prepararsi qualcosa da mangiare, si sentiva dalla cucina Fred che diceva: << Ehi Reg, vedi in frigo se c’è qualcosa … altrimenti niente cena stasera!!!>> era parecchio rammaricato, ma Reg portò buone notizie.
    << Dan … sai che tu verrai con me domani vero?>> gli disse Duke.
    << Lo sospettavo … Maestro – rispose l’allievo, Dan – ma come potremo muoverci senza evitare lo scontro?>> chiese dubbioso.
    << Lascia fare a me, ora va a dormire>> lo rassicurò Duke. Anche Fred e Reg si coricarono poco dopo, erano tutti distesi per terra, mentre Fannie dormiva beatamente nel letto di Duke. La casa era buia in quel momento, nel buio Duke si concentrava.
    “ Sei parecchio teso eh Duke?” chiese la Fenice.
    << È una vita che non ti fai sentire … - rispose Duke – comunque, si … sono parecchio teso … >> lo sguardo perso nel buio. Dopo qualche minuto il giovane decise di uscire. Scartando Dan e Fred riuscì a raggiungere la porta ed uscire.
    La luna illuminava la pianura, le lievi ombre proiettate dalla flebile luce davano un aspetto incredibile ma allo stesso tempo inquietante a quel luogo. Era tutto estremamente calmo, come se nulla lasciasse presagire quello che sarebbe successo di lì a poco.
    << La calma prima della tempesta … >> mormorò Duke, e dalle fiamme si materializzò il Keyblade nella sua mano destra. Lo osservò a lungo, era di un rosso molto acceso, a forma di chiave, l’impugnatura aveva due piccole ali che si aprivano solo quando veniva lanciato, ad una catenina era legata una piuma.
    << Tutto è cominciato per questo … >> continuò, e il Keyblade cambiò colore, il rosso si spense, divenne grigio e non emanava più l’energia che prima trasmetteva.
    “ Duke … non essere insicuro! Devi continuare ad alimentare il fuoco che c’è in te! Altrimenti perderai tutta la forza che hai guadagnato fin’ora!” disse la Fenice, venendo in soccorso del suo amico. Il giovane riprese il controllo, la sua arma recuperò il colore rosso acceso di prima, emanando nuovamente quell’Aura austera che tanto rassicurava Duke in battaglia. Questi strinse saldamente l’impugnatura della sua arma e si sedette davanti alla porta, osservando il cielo stellato. Neanche una nuvola quella notte … era proprio una serata stupenda.
    << Perché ogni volta è sempre così meraviglioso?>> si chiese Duke, contemplando il paesaggio. Si alzò e decise di fare una passeggiata, probabilmente non avrebbe dormito quella notte. Raggiunse il luogo dove aveva fatto fuori uno dei Metal Cooler. Passò accanto al cratere che aveva generato con la sua energia, era per metà illuminato dalla luna. Duke passò oltre, cercando di raggiungere il promontorio dove era rimasto solo con Fannie per qualche minuto. Ci mise quasi venti minuti, dato che camminando continuava a guardarsi intorno, il paesaggio era bellissimo, gli alberi lievemente illuminati proiettavano ombre sinuose sul terreno, la brezza serale scuoteva lievemente le foglie, e le chiome oscillanti degli alberi producevano un suono gradevole e rilassante, eppure tutto questo sarebbe rimasto solo un indimenticabile ricordo. Duke finalmente raggiunse il promontorio. Si sedette su una roccia lì vicino e ammirò: la luna si rifletteva nell’immensità del mare lievemente illuminato, il lieve scrosciare delle onde che si infrangevano sugli scogli rendeva tutto unico. << Magari fosse sempre tutto così … sarebbe più facile … >> si disse il giovane, con lo sguardo perso in quel mare che scintillava alla flebile luce della luna. Sarebbe stato proprio un bellissimo ricordo questo. << Credo che mai più avrò la possibilità di vedere una cosa del genere … >> ammise, rattristandosi.
    << Quanto siamo sentimentali>> una voce alle spalle di Duke, terribilmente familiare, risuonò. Il giovane si alzò di scatto, Keyblade in mano e si voltò. Era lui, l’uomo misterioso, alto, vestito di nero, riconoscibile solo grazie alla luna.
    << Cosa vuoi?>> chiese Duke, molto teso.
    << Oh niente … passavo solo di qui a salutare>> rispose, la sua voce aveva un ché di familiare, che l’avesse già incontrato?
    << Stai mentendo!>> ribatté il Custode della Chiave, stringendo saldamente l’impugnatura del suo Keyblade.
    << Ti vedo parecchio turbato Duke … ahahahaha!!!>> rise di lui, facendolo infuriare. Duke perse il controllo e si avventò contro il suo nemico. I suoi colpi andavano a vuoto.
    << Ahahahha!! Non sprecare energie preziose ragazzo, da quel che ho capito devi fare qualcosa di importante>> lo schernì ancora una volta, ma poteva permetterselo, dall’alto della sua ormai netta superiorità. Nonostante tutto, Duke tentava costantemente di colpirlo, ma non ci riusciva, i suoi fendenti, che di solito si rivelavano devastanti, contro quell’uomo parevano lenti e prevedibili.
    << Mi sono proprio scocciato … cerca di imparare a combattere come si deve Duke!>> disse, svanendo nell’ombra.
    Duke cadde a terra, in ginocchio, stremato. Gocce di sudore solcavano il suo viso, gli occhi chiusi e una smorfia di dolore contorceva il suo viso. Ancora una volta era stato surclassato. Rimase lì, in ginocchio, rimuginando su quanto fosse accaduto in quel momento.
    << Dove sbaglio?>> si chiese. Aveva incontrato tre volte l’uomo misterioso, e tutte e tre quelle volte, non era riuscito a colpirlo, pur dando il meglio di sé, e la cosa che continuava a non capire era ..
    << Sono migliorato tantissimo … perché non funziona nulla!>> si infuriò, scatenando tutta la sua energia. Forse per il suo stato d’animo, forse per la massima concentrazione per la battaglia finale contro Metal Cooler, la sua energia parve aumentata notevolmente. Stava sfiorando il limite che lo porta a prendere fuoco. Ad un tratto però si fermò, l’alone rosso scuro, le lievi scariche elettriche che circondavano il suo corpo piano piano svanirono. Ritornò lucido, recuperò la calma e si rialzò. Diede un ultimo sguardo al mare, illuminato dalla luna, e si fece avvolgere dalle fiamme. Riapparve davanti alla porta di casa, Dan era lì, si era alzato ed era uscito anche lui.
    << Sono pronto, andiamo>> disse deciso.
    << Non ancora, Cooler si aspetta che vada solo io, ma sa anche che non rappresenti un problema per ora – rispose il Custode della Chiave – dammi la mano Dan>> concluse. Dan non capì bene cosa volesse fare il suo maestro, ma eseguì l’ordine e gli diede la mano. Le due mani si illuminarono di un fascio rosso acceso, e questo fascio poi invase il giovane Dan. Questi rimase sbalordito. Pochi secondi dopo, Duke si piegò in due, un po’ stanco.
    << Ma che hai fatto, Maestro?>> gli chiese Dan, sentendosi cento volte più forte di prima.
    << Ti ho passato buona parte della mia energia, dovrebbe essere abbastanza per poter fronteggiare un paio di Metal Cooler, se dovesse presentarsi l’occasione … >> disse, ansimando. Poi portò la mano destra alla cintola e prese un sacchetto. << Sono rimasti solo cinque fagioli … >> continuò, prendendone due, uno lo mangiò, recuperando all’istante tutte le sue forze, e l’altro lo porse a Dan.
    << Cos’è questa cosa?>> chiese il ragazzo, incredulo, osservando nel palmo della sua mano il fagiolo.
    << Quella cosa ti salverà la vita, conservalo in caso di assoluta necessità>> rispose Duke, ormai tornato al pieno delle sue capacità.
    << Bene … credo che ora siamo pronti per andare – esordì Duke, dopo qualche istante di silenzio – aggrappati al mio braccio, e non lo lasciare>> concluse, porgendo il braccio sinistro. Dan lo prese e subito dopo le fiamme avvolsero i due. Quando le fiamme svanirono i due erano di fronte all’entrata della Torre Oscura.
    Dan prese la spada dalla sua schiena, e Duke evocò il Keyblade, presto sarebbe cominciata una lunga e difficile battaglia. I due si scambiarono un cenno di intesa e si fiondarono dentro. Subito apparvero i primi Heartless posti a guardia della Torre, erano numerosi, alcuni molto piccoli, simili a delle ombre, altri estremamente grossi, anzi, dei veri e propri ciccioni. Lavorando insieme, Duke e Dan si sbarazzarono facilmente dei pesci piccoli, anche se questi ogni tanto risultavano imprevedibili, dato che aderivano al terreno diventando vere e proprie ombre, sbucando alle spalle dei due ragazzi.
    << E ora come ci sbarazziamo di questi?>> chiese Dan, di fronte agli Heartless ciccioni, aveva provato ad attaccali, ma il suo fendente era stato respinto, lasciandolo senza parole, proprio dal pancione dei nemici.
    << Li attacchiamo alle spalle no?>> Duke rispose con semplicità e con un balzo riuscì a saltare quei mostri e a colpirli con un potentissimo fendente alla schiena, uccidendoli. << Andiamo avanti adesso!>> continuò, per niente affaticato, anzi, piuttosto divertito. Rinfrancato, Dan seguì prontamente il suo maestro. Corsero a lungo, fino a raggiungere una sala.
    << Di qui non si passa>> disse una voce. << Eccolo!>> esclamò Dan, indicando un Metal Cooler, davanti a loro. << Siete spacciati>> continuò un secondo Metal Cooler, alle spalle di Duke.
    << Dannazione … >> mormorò Dan.
    << Tranquillo, ti ho dato energia a sufficienza per batterlo, e te ne avanzerà per darmi una mano forse>> Duke si era voltato, ora i due si trovavano di fronte ai loro avversari, fianco a fianco. Un lampo scintillò negli occhi rosso accesi di Duke, e i due cominciarono a combattere. Dan non parve in difficoltà, anzi, riusciva a mettere in crisi il suo avversario con apparente semplicità, con potenti fendenti mutilava Cooler, e non gli permetteva di rigenerarsi.
    Nello stesso tempo Duke stava letteralmente schiacciando il suo avversario, nettamente più veloce e forte, il ragazzo colpiva Cooler in ogni punto, non permettendogli di reagire. Poi, quasi contemporaneamente i due caricarono l’Aura, fecero un balzo all’indietro e …
    << KA – ME – HA – ME – HA!!!!>> urlò Duke, lanciando il violentissimo fascio rosso polverizzando nuovamente Cooler. Dan invece si concentrò molto, nella mano destra generò una potentissima Light Bomb, e poi ne creò una seconda nella sinistra. Unì le due sfere mettendosi nella stessa posizione che Duke assumeva per la Kamehameha, e lanciò il colpo, polverizzando Cooler. Duke si illuminò.
    << Sai … non avevo mai pensato ad una cosa del genere!!!>> disse estasiato.
    << Ehehehehe!>> si limitò a sghignazzare Dan, strofinandosi il naso con l’indice sinistro, stringendo nella mano destra la pesante spada.
    La pausa durò veramente poco … a frotte altri Metal Cooler fecero irruzione.
    << Oh diamine!!>> disse Dan, recuperando le forze. Duke parve però un po’ più teso, che fosse giunta la fine? Erano circondati da centinaia di Metal Cooler, non avevano speranze di fuga, se non il trasporto di fuoco che utilizzava Duke per spostarsi rapidamente ma << Ce ne sono troppi … non avrei il tempo materiale per trasportarci fuori>> mormorò.
    << Cosa facciamo adesso Maestro?>> anche Dan adesso si stava preoccupando, non avevano vie di fuga.
    << Credo … che siamo giunti al capolinea amico mio … - cominciò Duke, sorridendo a malapena – è stato un onore combattere al tuo fianco>> concluse.
    << È stato anche per me un onore, Maestro>> rispose Dan, con la stessa espressione ed emozione. Se dovevano perire, lo avrebbero fatto portandosi dietro quanti più Metal Cooler possibile.
    << NYAAAAHHH!!!>> urlarono, gettandosi assieme nella mischia. I due, fianco a fianco, resistettero per poco più di cinque minuti, prima di accasciarsi al suolo, stremati. Non vennero uccisi, ma imprigionati.
    << Presto portateli nell’MCP>> ordinava un Metal Cooler agli altri. I mostri si diressero in una sala proprio di fronte a quella dove era avvenuto lo scontro e, tramite un passaggio segreto, raggiunsero il computer centrale, quello dove risiedeva l’MCP e la mente originale di Cooler.
    << Perché immetterli qui dentro … rischieremmo tutti di morire>> disse un altro Metal Cooler.
    << La Mente ha ordinato questo … evidentemente ha intenzione di inglobarli>> rispose un altro, attivando il computer. I corpi di Duke e Dan, privi di sensi, furono teletrasportati all’interno del Computer. Poco dopo i due, ancora svenuti, si ritrovarono in un secondo salone, ma questa volta erano completamente legati alle pareti, e l’energia dei loro corpi scorreva all’interno dei cavi, venendo poi assorbita dall’MCP, la cui faccia digitale era rappresentata proprio dal volto di Cooler.
    Pian piano però, Duke riprese conoscenza.
    << Dove … dove sono?>> si chiese, guardandosi intorno. Non poteva muoversi, e cercava disperatamente di liberarsi, ma più si muoveva, più i cavi stringevano la loro morsa.
    << Vedo che ti sei svegliato … peccato che non vivrai abbastanza a lungo per poter capire cosa sta succedendo>> disse la voce di Cooler.
    << La mia Aura … scorre nei cavi … stai assorbendo la mia energia!!!>> comprese Duke, cercando sempre più di liberarsi, ma inutilmente.
    << Hai un’Aura smisurata in corpo … che prelibatezza>> continuò Cooler, succhiandogli via tutta l’energia. Duke si sentiva debole, secondo dopo secondo, presto sarebbe morto, fu allora che scattò una scintilla, scintilla molto preziosa.
    << Non mi avrai … non mi avrai MAI!!!>> urlò Duke, svegliando anche Dan. Il giovane poté osservare come Duke perdesse il controllo. Il corpo cominciò a prendere fuoco, spuntarono un paio di enormi ali, una coda, e infine, una testa di uccello. La trasformazione era completa, adesso aveva le sembianze di una vera e propria Fenice. Dan rimase sbalordito.
    << Che cosa?>> anche Cooler fu sorpreso. Duke si liberò facilmente dei cavi, la sua mente non era per niente lucida, anzi, era guidata dalla rabbia, aveva perso del tutto il lume della ragione. Spietato si diresse verso Cooler, librandosi in volo, forte delle sue potenti ali fiammeggianti. Alcuni Heartless robotici, chiamati da un Cooler nuovamente terrorizzato, cercarono di far fronte alla minaccia, ma inutilmente, questi venivano sciolti al minimo contatto con Duke. Nulla poteva fermarlo, il Keyblade, che si era materializzato all’improvviso, si era quasi del tutto fuso con la mano destra.
    << M – maestro … >> Dan cadde pesantemente al suolo, molto indebolito, riusciva a malapena a muovere un braccio, con quello riuscì con fatica a prendere il fagiolo datogli da Duke e lo mangiò. Subito recuperò tutte le energie e scattò in piedi, non aveva la sua spada, avrebbe dovuto combattere usando la sua Aura. Ma non ce n’era bisogno. Duke stava sciogliendo tutti gli Heartless che apparivano, avanzando verso Cooler. Gli occhi persi nel vuoto, le ali fiammeggianti sbattevano con eleganza e tutto il corpo era in fiamme. Spietato combatté con Cooler, sempre se si potesse definire quella una battaglia. Il giovane, completamente fuori controllo, colpiva Cooler con violenza inaudita, ogni volta che lo toccava disintegrava una parte del suo corpo, il nemico non riusciva a difendersi, utilizzava i cavi per frenarlo, ma questi venivano sciolti al minimo contatto. Era finita. Pochi minuti dopo, Cooler venne distrutto dai pesantissimi colpi di Duke. Ma la sua furia distruttrice non si placò. Si voltò quasi subito individuando Dan. Veloce si librò verso di lui, levando la mano destra dove vi era fuso il Keyblade, pronto a tranciare in due il suo allievo.
    << MAESTRO!>> urlò il ragazzo, cercando di farlo rinsavire. Non funzionò. Dan però non demorse, anzi, continuò a chiamare il suo maestro a gran voce. Quando Duke fu praticamente ad un passo da lui, recuperò conoscenza. Gli occhi rossi ritornarono a brillare, il Keyblade si separò dalla mano destra, ancora levata, pronta a colpire il povero Dan. Le fiamme si spensero lentamente, dopo un paio di minuti però, anche l’ultima fiammella della coda spirò.
    << D – dan … >> balbettò, facendo un passo indietro, lasciando cadere il Keyblade per terra, questo tintinnò vigorosamente. Il Custode si sedette per terra, portandosi una mano sulla testa.
    << Cosa ho fatto?>> chiese, a bassa voce.
    << Bé … hai appena salvato la vita a tutti quanti … >> rispose Dan.
    Nello stesso momento, nel mondo reale, Fannie, Reg e Fred erano stati attaccati da un gruppetto di Metal Cooler. Erano in nettissima difficoltà, presto sarebbero stati annientati, ma qualcosa bloccò i mostri. In quell’istante, infatti, Duke aveva distrutto il Cooler originale e tutte le copie si erano fermate di botto e poi esplosero.
    << C – ce l’hanno fatta!>> disse piano Fannie, sorridendo. Anche Reg e Fred, prima molto tesi, assunsero un espressione più serena, finalmente, si poteva dire:<< È finita!>> come urlò, per liberarsi, Fred, levando le braccia al cielo, correndo fuori. Reg e Fannie risero di gusto a quella scena, e avrebbero potuto riprendere a sorridere, il cielo da quel giorno, poteva tornare ad essere azzurro.
    << Ora dobbiamo uscire da qui>> disse Dan, appoggiando una mano sulla spalla di Duke, scuotendolo.
    << Si … >> rispose debolmente, alzandosi. I due cominciarono a guardarsi intorno, una via d’uscita c’era, ma parecchio lontana, la stanza era enorme, e probabilmente non sarebbe stato facile arrivare lì.
    << Dan … dobbiamo correre!>> disse ad un certo punto Duke al compagno. Dan annuì e i due scattarono prontamente. Come previsto, scattarono alcune trappole, laser venivano sparati a destra e a sinistra, uno sfiorò Duke alla schiena, e il giovane accelerò tantissimo, mentre Dan, più veloce, era quasi arrivato.
    << Dan … OCCHIO!>> urlò Duke, cercando di accelerare il più possibile. Un laser aveva colpito Dan. Il ragazzo crollò all’istante a terra, gravemente ferito. Duke lo raggiunse e lo trascinò fuori. La zona era tranquilla, ma se ci fossero state altre trappole, cosa avrebbero potuto fare?
    << Oh dannazione!>> disse il Custode, evocando il Keyblade. Prontamente curò il povero Daniel disteso a terra, tremante. << Heal>> mormorò, e un fascio verde investì Daniel, curandolo. Il giovane si alzò a fatica, ma stava bene.
    << Oh porca … - disse, sfiorandosi il braccio sinistro con la mano destra – me la sono vista brutta>> concluse, con un mezzo sorriso, molto spento.
    Nella nuova sala in cui si trovavano, vi era un computer. << Ehi!>> disse Dan, avvicinandosi.
    Dal nulla sbucarono alcuni Heartless e Dan si mise in posizione. << Diamine>> mormorò il ragazzo, era disarmato e non poteva di certo utilizzare la Light Bomb lì dentro. Duke lesto si gettò nella mischia e menò fendenti a destra e a sinistra, distruggendo gli Heartless cibernetici che erano apparsi.
    << Presto Dan, vedi cosa fare con quel computer!!>> disse Duke, coprendo il ragazzo dagli attacchi dei nemici. Dan annuì e si fiondò alla piattaforma. Cercò di capire come far funzionare il computer, ma la macchina non si avviava. << Oh rabbia!>> disse, tirando un pugno al computer. Con sua sorpresa, lo schermo si accese, adesso la macchina era operativa.
    << Fa che funzioni, fa che funzioni, fa che funzioni, fa che funzioni … >> Dan stava imprecando, non riusciva a capire come farli ritornare a casa. Si stava nuovamente arrabbiando. Duke intanto aveva finito con gli Heartless, ce l’aveva fatta.
    << Dan!>> disse, avvicinandosi all’allievo.
    << Uffa, come funziona questo coso!>> disse, tirando nuovamente un pugno al computer. Un raggio li investì entrambi, e i due furono teletrasportati.
    Riapparvero oltre un altro computer, ma questa volta, erano all’interno della sala nascosta della Torre Oscura.
    << Che fortuna … >> disse Dan, sospirando.
    << Puoi dirlo forte … >> continuò Duke, stramazzando al suolo, stanchissimo.
    << Credo che possiamo tornare a casa>> replicò Dan, dandogli una mano a rialzarsi. Duke annuì e Dan si aggrappò nuovamente al suo braccio, quando le fiamme lo avvolsero.
    Pochi istanti dopo, erano finalmente a casa. Il sole splendeva, non c’era neanche una nuvola. I due entrarono in casa, e accaddero parecchie cose in un istante. Fannie abbracciò i due molto forte, tutta contenta, insieme a Reg e Fred, che quasi piangevano per la felicità tutti quanti posi si strinsero in un forte abbraccio di gruppo.
    << Ehi un momento! – esclamò Dan – e la mia spada?>> chiese a Duke. Il Custode della Chiave non sapeva come rispondere a quella domanda.
    << Forse – azzardò – è alla Torre, bisognerà controllare>> concluse con un sorriso. Dan non parve molto convinto, ma era un giorno di festa, e dovevano festeggiare.
    Ma Duke si allontanò, uscendo di casa.
    << Ehi!>> Dan lo raggiunse poco dopo.
    << Oh Dan … ciao>> disse pensieroso Duke.
    << Già te ne vai?>> gli chiese il giovane amico.
    << C’è una cosa che devo fare … hai visto come ho perso il controllo … conosco un posto dove forse potrei … imparare a controllarmi … >> disse, guardando il cielo. “ Gohan … chissà come stai … “ pensò.
    << Prima che tu vada, voglio sapere una cosa – riprese Dan – come cavolo hai fatto a … tagliarti i capelli?>> chiese, molto curioso.
    << Non so rispondere bene … ma volevo i capelli corti e sono andato in bagno … poi è successa una cosa strana … hanno preso fuoco e … potevo assemblarli come volevo e … bè, eccomi qui!>> rispose con tutta sincerità Duke. Dan sorrise, e poi si allontanò, salutandolo.
    << Ehi Dan! – urlò – alcuni miei capelli sono ancora nel bagno, credo che puoi … ecco, potresti fonderli alla spada!>> concluse, a piena voce.
    << Ci penserò su … anche se non so a cosa possano servire!>> rispose Dan da lontano. I due si salutarono ancora.
    Era stata una battaglia molto dura, aveva visto in faccia la morte per la prima volta, e non sarebbe mai più dovuto succedere. Si concentrò molto sul Monte Paoz, doveva tornare lì e allenarsi nella Stanza dello Spirito e del Tempo, doveva imparare a gestire quel potere straordinario che gli faceva perdere il controllo … doveva in qualche modo … controllare la Fenice a suo piacimento, magari addirittura inglobarla al suo potere … doveva solo apprendere.
    Stava per andarsene quando lo raggiunse, a tutta velocità, Fannie.
    << Ehi … cosa c’è?>> chiese Duke alla ragazza, piegata sulle ginocchia per la corsa.
    << Perché … te … ne vai?>> chiese affannosamente.
    << Devo fare una cosa importante … non posso restare>> disse, alzando lo sguardo.
    << Tornerai?>> gli chiese Fannie.
    << Si … tornerò il prima possibile, magari con un amico, ma ora, devo proprio andare, a presto!>> disse, sorridendo, e le fiamme lo avvolsero.
     
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  12. Padfoot96
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    Salve a tutti amici lettori!!! Vi informo che finalmente il capitolo XI è rponto per essere letto!!!
    Bene, dopo che Duke, con l'aiuto di Dan, ha affrontato Metal Cooler, capisce che deve trovare un modo per domare la Fenice che alberga nel Keyblade e che ogni tanto prende il sopravvento su di lui. Come fare?

    CAPITOLO XI
    Allenamento Speciale: bisogna sconfiggere Cell!


    Le fiamme svanirono, lasciando impresso nella mente di Duke lo speranzoso sorriso di Fannie, le aveva fatto una promessa, e doveva mantenerla. Ma prima, doveva trovare Gohan.
    << Non so perché … ma devo trovarlo!>>
    Un bisogno strano, quello di ritrovare Gohan, identico a quello di poter controllare lo smisurato potere della Fenice, che ogni volta lo tirava fuori dai guai. Il problema giunse in seguito. Dove si trovava? Non era riuscito a trasportarsi a casa di Goku, ma molto più in basso, ai piedi del Monte Paoz.
    << Si parte!>> disse, preparandosi ad una lunghissima salita. Cominciò la corsa, cercando di essere quanto più veloce possibile, Duke doveva raggiungere la dimora di Goku al più presto, per trovare il piccolo Gohan.
    Nel bel mezzo della corsa, a frotte, Heartless gli correvano dietro.
    << Ma cosa?!>> Duke si voltò, evocando il Keyblade frenando, rischiando anche di cadere. << Questa mi è nuova!>> esclamò. Di solito era lui che inseguiva gli Heartless, non il contrario! Questi avanzavano a grandissima velocità, e presto ci sarebbe stato l’impatto. Stringendo saldamente l’impugnatura della sua spada, Duke si gettò nella mischia. Non fu facile, vi erano Heartless di ogni tipo, dalle piccole ombre insignificanti, ai giganteschi ciccioni che aveva incontrato alla Torre, c’erano alcuni che volavano, altri che strisciavano e così via.
    << Sarà … divertente!>> disse, mentre tra vari sbuffi di fumo faceva a pezzi gli Heartless. Ogni tanto era costretto ad usare le magie del Keyblade per potersi difendere, come il Reflex, la potente barriera che poteva bloccare qualunque attacco. Più Heartless venivano distrutti, più ne apparivano, non finivano proprio mai.
    << Oh dannazione, sono troppi!>> disse Duke, parando una decina di attacchi contemporanei usando la magia Reflex. Serviva un’azione evasiva importante, che gli permettesse di farne fuori parecchi, l’idea venne quasi subito. Con un guizzo riuscì a scappare, allontanandosi quanto bastava per fare ciò che aveva in mente. Piantò il Keyblade nel terreno e si preparò. La terra cominciò a tremare quando caricò al massimo la sua Aura, un immenso alone rosso scuro lo ricopriva, alcune scariche elettriche percorrevano il suo corpo.
    << KA – ME – HA – ME – HA!!!!!>>> urlò, e più potente che mai, la Kamehameha fiottò, rossa come il sangue, colpendo tutti gli Heartless. Duke si piegò sulle ginocchia, poi con la mano destra prese il Keyblade, cercando di ritornare dritto in piedi. Altri Heartless stavano arrivando, scatenati.
    << Ma non è possibile!>> si lamentò Duke, raccogliendo tutte le forze rimaste, quella Kamehameha lo aveva proprio sfinito. Caricò la sua Aura nuovamente, e poi si avventò contro gli Heartless.
    Un lampo giallognolo quasi sfiorò l’orecchio sinistro di Duke, colpendo gli Heartless. Un ragazzo era appena arrivato, sembrava venisse dalla montagna. Portava una divisa molto simile a quella di Goku, e gli somigliava non poco, solo che i capelli erano molto diversi, leggermente più corti. Non era altissimo, ma di certo non alto quanto lo stesso Duke.
    << Gohan?!>> Duke rimase stupito, quando il ragazzo si avvicinò.
    << Tu … sei Duke?! – chiese il ragazzo a sua volta, Duke annuì – finalmente sei arrivato!!>> disse sorridendo, a quanto pareva, anche Gohan stava cercando il giovane Duke.
    << A dopo i convenevoli – rispose Duke, sorridendo – adesso pensiamo a quelli!>> concluse, stringendo saldamente il Keyblade. Era parecchio affaticato, ma poteva reggere lo scontro. Gohan annuì, e i due si gettarono nella mischia. Entrambi molto rapidi, portarono lo scontro su alti ritmi, soprattutto Gohan, era velocissimo e anche piuttosto forte, con grande abilità si destreggiava tra li Heartless facendone fuori parecchi. Duke invece, piuttosto stanco, non era veloce quanto Gohan, ma riusciva ad affondare pesanti colpi, spesso, per compensare questa sua lentezza, lanciava il Keyblade contro i nemici, mossa astuta, ma questo lo lasciava scoperto per qualche secondo, giusto il tempo di rievocare l’arma nella sua mano e ripartire. Gli Heartless, fortunatamente, non riuscirono a sfruttare questi secondi, grazie ancora una volta alla furbizia del giovane Custode, che lesto, si tirava fuori dalla mischia, per ritornarvi con maggiore irruenza. Lo scontro andò avanti ancora a lungo, gli Heartless aumentavano sempre più, e Duke cominciava ad essere stanco.
    << Così … non … finiremo … mai>> disse Gohan, anche lui piuttosto affaticato. Duke prese il sacchetto contenente i fagioli magici di Balzar.
    << Ne sono rimasti solo tre … >> disse piano, e ne mangiò uno. Subito gli ritornarono le forze.
    << Ehi, Gohan, prendi!>> disse, lanciandogli un fagiolo. Gohan lo prese facilmente, e lo guardò.
    << Ahaha!! È un fagiolo del vecchio Balzar!>> esclamò Gohan, ridendo, e subito lo mangiò recuperando tutte le energie. I due erano pronti a fronteggiare la nuova ondata di Heartless che stava per arrivare, inoltre c’era il crepuscolo, presto il buio avrebbe favorito gli aggressori.
    << Brutto affare … sta per calare la notte – disse Duke, guardando il cielo – credo che possiamo metter fine a questa storia, Gohan>> concluse, guardando prima lui, poi gli Heartless in arrivo. Gohan annuì.
    I due fecero esplodere le proprie Aure, ormai sempre più potente, l’Aura di Duke illuminò tutta la zona, con il suo intenso bagliore rosso. Gohan invece aveva un’Aura argentea, anch’essa molto potente. Il figlio di Goku portò le mani sulla fronte, preparando il suo colpo migliore, mentre Duke si mise in posizione.
    Le Aure si intensificarono in quell’istante, mentre i due colpi, il primo di un intenso giallo oro, il secondo rosso fuoco, si caricavano con forza crescente, presto sarebbero esplosi, rilasciando una potenza incredibile.
    “ Voglio superare il mio limite, questa Kamehameha deve essere la più potente!” pensò Duke, e in quell’istante il fascio di energia nelle sue mani illuminò la zona, la luce era molto intensa. Alcune scintille percorsero le sue mani, che cominciavano a tremare. Anche Gohan ci mise tutta la sua forza, era un colpo molto potente il suo. Contemporaneamente i due rilasciarono l’energia.
    << KAMEHAMEHAAAA!!!!>> urlò Duke, il fascio rosso sprigionò una forza inaudita, che fece arretrare il giovane Custode, le scintille, più forti, percorrevano tutta la Kamehameha. Inoltre, Duke stava per infiammarsi, si intravedeva un alone di fuoco attorno al suo corpo.
    << MASENKO!>> urlò Gohan, il fascio giallo oro esplose, con tutta la sua energia, era un colpo molto potente, che non prosciugò le energie di Gohan come la Kamehameha eseguita nello stesso momento da Duke.
    I due fasci centrarono il bersaglio, con un boato tremendo e un’esplosione devastante. Duke ansimava, e cadde in ginocchio, completamente distrutto. Gohan era piegato sulle ginocchia, ma non era stremato. Un enorme cratere, il fumo che saliva verso il cielo ormai buio, degli Heartless non v’era traccia.
    << Ah … ah … ah … >> Duke era davvero distrutto.
    << Forse … hai un po’ … esagerato>> disse Gohan, sorridendo. Duke a mala pena sorrise. Tentò di alzarsi, usò anche il Keyblade come appoggio. “ Heal” pensò, e il Keyblade generò un fascio verde che curò il proprio Custode.
    << Ok, adesso va meglio!>> disse, aveva recuperato parzialmente le forze, ma con una bella dormita si sarebbe ristabilito. Fece la stessa cosa a Gohan, che recuperò totalmente le forze. Il sentiero di montagna era illuminato dalla luna piena, alta nel cielo. C’erano pochi alberi, ma le loro ombre danzanti erano davvero suggestive. Duke e Gohan camminavano, la lieve brezza notturna rinfrescava la serata, fu un vero toccasana per i due compagni, lo scontro era stato in ogni caso molto provante, serviva rilassarsi per un po’.
    La radura lievemente illuminata era stupenda, ed erano ormai arrivati a casa. “ Quando tutto sarà finito … ci porterò Fannie qui … è bellissimo!” pensò, così, ad un tratto. Poi rimase fermo per qualche secondo, perché l’aveva pensato?
    Duke e Gohan entrarono finalmente in casa.
    << È un po’ a soqquadro, ma si può ancora viverci dentro!>> disse Gohan. In effetti, era parecchio disastrato l’interno, c’erano parecchi buchi nel pavimento, il tavolo era quasi del tutto distrutto, la cucina non c’era più … e anche porte e finestre erano distrutte.
    << Cosa è successo?>> chiese Duke, sbalordito.
    << Bé … sono successe un sacco di cose, negli ultimi anni … >> cominciò Gohan.
    “ Anni?! Ah sì … c’è una diversa cognizione del tempo fra i mondi … probabilmente sono stati via così a lungo da far passare degli anni in questo mondo … “ comprese Duke.
    << Prima è scomparso … il papà … poi, Cell … un Heartless … ci ha attaccati, e … è morta anche la mamma … ora sono rimasto solo io … >> concluse piano il povero Gohan, tremava e stava cercando di trattenere le lacrime, ma senza riuscirci, dopotutto, era ancora un bambino.
    << Mi spiace … >> riuscì solo a dir questo Duke, capiva benissimo quello che provava, anche lui era solo, pur avendo trovato in Fannie, Dan, Reg e Fred degli amici sinceri.
    << C – come mai sei tornato?>> chiese poi Gohan, asciugandosi le lacrime.
    << Ho sentito il bisogno di ritornare qui, volevo sapere come stavi … e allenarmi … non immaginavo che le cose stessero così … >> rispose Duke, esitando.
    << Non avevi una missione da compiere?>> riprese Gohan, quasi irritato.
    << Si … ma serve che io stia qui per un po’>> rispose nuovamente Duke, con convinzione.
    << Fa come vuoi … fatto sta che stai venendo meno alla tua missione>> disse Gohan, pareva davvero irritato.
    << Bé … qui c’è un Heartless di tuo padre, e la mia missione è distruggerli, quindi – Duke, furioso, si alzò in piedi, avvolto da un alone di fuoco – non vengo meno ad alcuna missione!>> gli occhi rossi lampeggiarono, mentre pian piano ali e coda prendevano forma.
    “ La sua Aura si è triplicata … come diamine fa!” pensò Gohan osservandolo e arretrando.
    Duke a fatica riprese il controllo, risedendosi e toccandosi la fronte, visibilmente preoccupato.
    << Questo è anche un motivo del mio ritorno … - continuò – perdo facilmente il controllo … e mi succede quello che hai visto … solo in proporzioni maggiori>> concluse, continuando a toccarsi la fronte.
    << E cosa centro io in tutto questo?>> chiese Gohan, tornando seduto.
    << Tuo padre non c’è più … e neanche Trunks – qui anche il piccolo Gohan sobbalzò – sei rimasto soltanto tu, e dobbiamo aiutarci>> concluse. Gohan parve più convinto e meno arrabbiato, forse aveva compreso la gravità della situazione.
    << Sai … anch’io ho bisogno di allenarmi … non sono ancora in grado di diventare un Super Sayian … >> riprese il figlio di Goku. Duke sorrise << Ci alleneremo insieme, e impareremo>> i due si strinsero la mano, suggellando quello che doveva essere un patto.
    << Penso che potremmo dormire, domani poi andremo al palazzo del Supremo … sempre che ci sia ancora … - riprese Gohan – le stanze sono agibili, per cui si può dormire! Ahaha!>> sdrammatizzò il ragazzo. Anche Duke sorrise a quella battuta e i due si avviarono verso le stanze. Fu strano per Duke, l’allievo, dormire nella stanza del proprio maestro.
    << Qui dormiva Goku … >> mormorò, il letto era abbastanza grande, c’erano due comodini e su uno di questi si trovava una foto. << Oh cavoli … >> disse, prendendola. Erano ritratti Goku, con la sua divisa da combattimento, un Gohan molto piccolo e Chichi, era l’ultimo ricordo materiale di una famiglia felice.
    << Tutto questo a causa degli Heartless – disse, riponendo la foto e stringendo la mano in un pugno – la mia vendetta sarà tremenda!>> non si infiammò, ma fu avvolto dalla sua Aura rossa. Alzò la testa, chiudendo gli occhi, lasciandosi invadere dalla propria energia e dalla rabbia, i capelli, seppur corti, ondeggiavano.
    Pian piano l’Aura svanì, ma nel suo sangue la rabbia continuava a ribollire, irrefrenabile, il desiderio di vendetta era molto forte.
    << E ora … a dormire>> disse, e si coricò. Fu strano dormire nel letto di Goku, faticava a prendere sonno, senza comprenderne la ragione. Finalmente però, dopo una buona mezz’ora, Duke cadde in un sonno profondo.
    Era buio, si trovava al centro di un luogo che non riusciva a definire, avvolto dall’Oscurità, in lontananza vedeva una luce, che pian piano diventava più forte. Non riusciva a muoversi, era lì, fermo, al buio, da solo, fissando quella fortissima luce. Rapido e scattante, dalle sue spalle, giunse nuovamente un lupo, dal fulgido pelo grigio, che splendeva ancor di più alla luce. Non riusciva a vederlo bene, la luce era abbagliante, ma sapeva che era lì, di fronte a lui. Il lupo annusò l’aria, poi il terreno su cui si trovava, mosse le zampe, studiò attentamente il luogo prima di avanzare nella luce, fiutando ancora al suo interno, non parve timoroso, anzi, era piuttosto curioso quel lupo, che a grandi balzi entrò nella forte luce.
    Duke si svegliò di soprassalto. << Di nuovo … >> mormorò, toccandosi la fronte. Era mattina, il sole non picchiava forte, dalla finestra nella stanza si vedevano le nuvole, la luce affievolita era molto gradevole, c’era una lievissima brezza. Era proprio una bella giornata quella.
    In lontananza, però, qualcuno continuava ad osservare il giovane Custode della Chiave, con sempre maggiore interesse. Nascosti nella radura, dietro alcune rocce, ma con una buona visione dell’abitazione di Gohan, l’uomo misterioso ed Omega, il suo fedele braccio destro, continuavano il lavoro di controllo sul giovane Duke.
    << Perché il suo cuore non è corrotto dall’Oscurità? – chiese Omega al compagno – le sue azioni sono spinte da rabbia e vendetta, due sentimenti oscuri … come mai non cambia?>>
    << Hai fatto un’acutissima osservazione Omega – esordì l’uomo in nero – e la risposta non è semplice. Vedi, Duke è un Custode, e come tale ha un cuore estremamente forte, ma come tutti i cuori, se invaso da sentimenti come la rabbia, la vendetta o altro, viene corrotto dall’Oscurità. Duke però custodisce un Keyblade molto particolare, in cui risiede una Fenice. Come hai notato, questa Fenice lo aiuta e lo protegge, per questo il suo cuore non ha ceduto, è protetto dalla Fenice. Ma non per molto>> concluse.
    << Cosa vuoi dire?>> richiese Omega.
    << Ai fini del nostro piano, Duke non deve essere protetto. È giunto qui per poter controllare la Fenice, e io, a breve, farò in modo che si unisca a questa, perdendone la protezione>> rispose con calma l’uomo misterioso.
    << Ma in questo modo diventerebbe una seria minaccia per noi! Rischi di renderlo più potente!>> protestò Omega.
    << Hai perfettamente ragione, Duke diventerà più potente ma … - e qui si poté intravedere un sorriso maligno increspare il viso dell’uomo in nero – il suo cuore potrà essere succube dell’Oscurità. Omega, quel che faccio è già calcolato e abbiamo il 100% di probabilità di successo>> concluse ridendo e i due svanirono nell’Oscurità. Cosa voleva realmente l’uomo misterioso? Perché potenziare Duke? Ma soprattutto, qual è il suo vero piano?
    Intanto, anche Gohan si era svegliato. Uscì dalla sua stanza e trovò Duke in piedi, nella stanza di suo padre.
    << Oh, buon giorno Duke>> disse, sbadigliando.
    << Ciao, Gohan>> rispose il Custode, stiracchiandosi. I due si guardarono per qualche istante, e poi risero di gusto. Duke seguì Gohan in cucina.
    << Bé … non so se ci sia qualcosa, ma ci arrangeremo, o almeno, fin’ora ho fatto così!>> disse allegramente il piccolo Sayan. Controllò un po’ dappertutto, ma finalmente portò sul tavolo, o almeno, quanto ne restava, un paio di mele, una bottiglia d’acqua e … << Una bistecca!?! – si stupì Duke – Gohan! Ma che razza di colazione fai?>> chiese divertito.
    << Bé … diciamo che ho sempre fame quindi … >> anche Gohan rise, un po’ imbarazzato. Ci fu un breve silenzio, poi i due divorarono la bistecca. Subito dopo Gohan addentò la mela, mentre Duke bevve un sorso d’acqua, fece un paio di gargarismi e si apprestò a mangiare la mela ma …
    << Gohan!!!Ti sei fatto fuori la mia mela!>> protestò il Custode.
    << Oops!>> disse Gohan con un sorrisetto imbarazzato.
    << Oh uffa Gohan! Non è giusto!! Volevo papparmela quella mela però!>> continuò a protestare Duke, contrariato, ma al tempo stesso un po’ divertito.
    I due, dopo aver digerito la bistecca e, con la rabbia di Duke e la felicità di Gohan, le mele, si prepararono ad uscire.
    << Bene, adesso, dobbiamo andare al Palazzo del Supremo e allenarci>> disse Duke, pensoso. Aveva evocato il Keyblade, e lo osservava, lo studiava. “ Fenice … “ pensò.
    << Speriamo che il viaggio sia tranquillo>> disse Gohan, sistemandosi la tuta e facendo un po’ di stretching. Duke lo imitò. << Meglio essere già pronti per eventuali scontri>> continuò il ragazzo, stringendo la cintura. Carichi al massimo, uscirono di casa. Ripercorsero la radura, controllando che la zona fosse libera. Non fu proprio così, alcuni Heartless sbucarono dall’Oscurità, attaccandoli, ma erano semplici ombre, Heartless molto deboli, fu semplicissimo fermarli. << Tsk! È un insulto>> disse Duke ad un certo punto, facendo fuori un Heartless con un fendente molto leggero.
    << Ti stai molto … ecco … sopravvalutando, eh Duke?>> disse una voce alle sue spalle. Duke divenne rigido, strinse l’impugnatura del Keyblade e si voltò, con rabbia crescente, era arrivato fino lì anche lui, l’uomo in nero. Gohan si voltò subito e li vide, fece per raggiungere Duke ma quello urlò << Non ti avvicinare Gohan!>> si vide una vena gonfiarsi in quell’istante sulla tempia.
    << Ti trovo sempre tra i piedi però, trovati un hobby>> disse Duke, la rabbia che continuava a crescere, perché era lì?
    << Riesci a fare dello spirito anche quando te la stai facendo sotto dalla paura, bravo>> rispose l’uomo misterioso, facendo montare la rabbia del Custode.
    << Cosa ci fai tu qui?>> gli chiese Duke, sempre più teso.
    << Quello che fai tu, anzi, sono qui per darti un piccolo aiuto – disse, Duke sgranò gli occhi, ma in quel momento l’uomo in nero si mosse, fu rapidissimo, Duke non ebbe il tempo di difendersi – ecco, adesso dovresti essere più vicino al tuo scopo>> disse. Duke era a terra, K.O. , colpito al petto, nel punto esatto dove si trovava il cuore. Gohan si fiondò sul nemico, ma questi era già svanito. Non potendo provare a vendicare l’amico, Gohan si mise accanto a Duke, cercando di aiutarlo in qualche modo. Il Custode tremava, disteso a terra, nella mano destra stringeva ancora il Keyblade, più rosso che mai. Ad un tratto l’arma mandò un impulso violentissimo, persino Gohan dovette allontanarsi. Il Keyblade continuava a pulsare nella mano di Duke, ancora a terra. Pian piano il giovane provò ad alzarsi, faticò parecchio, ma ci riuscì, usando il Keyblade, che ancora pulsava, come leva.
    << Finiscila>> mormorò ad un tratto, ma la Fenice non rispose. Era molto serio, quando stringendo l’impugnatura del Keyblade questo smise di pulsare. Cercò di comprenderne il perché, ma in un primo momento non ci riuscì.
    << Fenice!>> provò di nuovo, ma non ottenne alcuna risposta. Gohan si avvicinò a Duke, piano.
    << Stai bene?>> gli chiese, incerto.
    << A dir la verità … sto più che bene … - rispose con calma disumana Duke – ora … proseguiamo>> concluse, cominciando ad avviarsi, Gohan lo seguì subito, chiedendosi ancora cosa fosse successo prima.
    Altri Heartless sbucarono, e Duke li fece tutti fuori, senza problemi, con un solo fendente, lasciando Gohan sbigottito. Finalmente i due giunsero ai piedi del Monte Paoz.
    << Bene, adesso credo che potremmo trasportarci fino al Palazzo – disse Duke ad un tratto – prendimi il braccio e non lo mollare per alcun motivo>> concluse, porgendo a Gohan il braccio sinistro. Il ragazzo fece ciò che gli era stato chiesto quando i due vennero avvolti dalle fiamme.
    Si ritrovarono al Palazzo del supremo. Non era messo molto bene, c’erano alcuni buchi nel pavimento, la struttura era stata quasi distrutta.
    << Cosa può essere successo?>> si chiese Duke, osservando la scena.
    << Cell … non posso credere che sia arrivato fino a qui … dannazione!>> esclamò Gohan, tirando un violentissimo pugno al pavimento, scavandovi un buco.
    << Tranquillo Gohan – disse Duke, continuando ad osservare la scena – la Stanza dovrebbe esserci ancora, non vedo danni dal suo lato, si può ancora cambiare il destino di questo Mondo>> continuò con un sorriso.
    Gohan provò a dar fede alle parole di Duke, anche se ormai non credeva più in niente, dopo tutto quello che era successo in quegli anni. I due avanzarono, ma la strada fu sbarrata dagli Heartless, più numerosi e apparentemente più forti dei precedenti, si dividevano in Heartless con armature, ciccioni, Heartless volanti e ombre, più grandi delle normali. Fiammeggiante divenne il Keyblade in quel momento, mentre Duke caricava al massimo la sua Aura, ma aveva qualcosa di diverso, anzi, era del tutto diversa da quella di prima, anche Gohan non comprese l’avvenimento. Il figlio di Goku era già pronto, la sua Aura era carica e pronta ad esplodere.
    << Pronto quando lo sei tu, Gohan!>> esclamò Duke.
    << Pronto!>> disse in risposta Gohan, e i due si gettarono nella mischia.
    Fu uno scontro violentissimo, gli Heartless erano davvero più forti del solito, ma anche Duke era un’altra persona in quel momento. Non era più rapido, forse era leggermente più forte, ma quello che era cambiato in lui era la sicurezza, più freddo e lucido davanti ai nemici, come quando si infiammava. Era spietato in quel momento. I suoi fendenti ora lasciavano scie fiammeggianti che non si fermavano solo quando colpiva un Heartless, ma che continuavano colpendo gli altri vicini, magnifico.
    Gohan invece dava il 100%, lottando come un leone. Sempre più rapido, colpiva tutti gli Heartless con violenza, distruggendoli a suon di pugni e calci. Quando poi giungeva davanti ai ciccioni, diede sfogo a tutta la sua rabbia.
    << MASENKO!!!>> e il suo colpo migliore spazzò via i ciccioni davanti a lui. Rimase poi lì, stanco, respirando affannosamente. Duke continuava la sua lotta contro gli Heartless, c’erano parecchi ciccioni sulla sua strada, ma non potevano essere un problema. Ma non fu così. Caricarono contemporaneamente, erano più o meno cinque, e non fu molto bello. Duke dovette ricorrere alla sua massima potenza per generare la sua barriera protettiva << REFLEX!!>> e tutti i ciccioni furono respinti, ma anche lui fu scagliato via, il contraccolpo era stato più potente della sua barriera. Per frenare il suo volo, Duke usò il Keyblade, conficcandolo nel pavimento. Questo lo solcò, fino a fermarsi. Un solco di quindici metri di lunghezza lo sperava dagli Heartless. Duke si avventò contro questi, con tutta la sua forza, riuscì ad evitare un paio di montanti e fece fuori i primi due, aggirandoli e colpendoli alle spalle, unico loro punto debole. Gli altri tre stavano per caricare. Pose il Keyblade, con cura, per terra, poi, guardando gli Heartless, con molta calma si preparò per lanciare la sua Kamehameha. In posizione, caricò la sua Aura. Un’esplosione di energia lo avvolse e senza neanche aspettare molto la lanciò << Kamehameha!!!!>>> un fascio rosso fuoco esplose dalle sue mani colpendo gli Heartless, spazzandoli via. In quella battaglia, numerosi cuori volarono via, liberi.
    << Ora possiamo proseguire, che ne dici?>> disse Duke, guardando Gohan. Questi annuì e i due si avviarono verso il palazzo, o almeno, quanto ne restava. Entrarono.
    << Popo!!!>> chiamò Duke, sperando che fosse vivo, ma non ottenne alcun risultato. Cercò di ricordare, allora, la strada percorsa tempo prima con Goku e Trunks.
    Rimase lì a riflettere per almeno dieci minuti, quando poi finalmente decise di muoversi. Sforzandosi parecchio per ricordare il percorso, Duke e Gohan giunsero davanti ad una porta. In quel momento il Custode ebbe un flashback, si rivide con accanto Goku e Trunks, mentre Popo apriva proprio quella porta, che portava alla Stanza dello Spirito e del Tempo.
    << Si … è questa>> disse piano Duke, appoggiando la sua mano alla maniglia. Cigolò la porta quando la aprì, ma finalmente erano dentro la Stanza speciale.
    << Un giorno, ricordiamoci>> continuò poi Gohan, entrando. Duke lo seguì, e chiuse la porta alle sue spalle. Non era cambiato niente.
    “<<inquietante vero? Anch’io, da bambino, ne rimasi spaventato, ma qui dentro potrai migliorarti. Questa è la Stanza dello Spirito e del Tempo>> <<la forza di gravità qui dentro è 10 volte superiore a quella sulla Terra! Questo per te sarà un ottimo vantaggio, quando combatterai sarai più veloce e leggero!>>” ricordò le parole di Goku in quel momento, cosa avrebbe dato per riavere il suo maestro lì, in quel momento. Ma adesso era lui il maestro e Gohan, figlio di Goku, l’allievo, insieme si sarebbero allenati, per cambiare il loro destino. Due situazioni identiche spingevano i due a prepararsi per la battaglia, un solo sentimento li accomunava ed era alla base della loro storia: la vendetta. Duke era lì, con il Keyblade nella mano destra, con addosso il peso dei Mondi, peso che però prese per vendicare la scomparsa del suo amato nonnino, ultimo rappresentante della sua famiglia. Gohan invece voleva a tutti i costi vendicare la sua famiglia, era concentratissimo, doveva a tutti i costi sconfiggere Cell, tral’altro, Heartless proprio del suo scomparso padre.
    << Bene Gohan – cominciò Duke – possiamo cominciare>> concluse, recandosi nella zona vuota, in quello spazio immenso. La gravità non influì sui movimenti del Custode, anzi, pareva assente. Invece Gohan ebbe qualche piccola difficoltà, aveva il passo lento e pesante, e si sforzava per stare in piedi.
    << Coraggio Gohan, vinci la gravità>> lo incitò Duke, braccia conserte, in piedi davanti all’amico. A fatica Gohan annuì, e provando a fare su e giù per la stanza, tentò di vincere la forza di gravità. Gli ci vollero quasi venti minuti, ma alla fine riuscì a stare in piedi perfettamente e correre.
    << Bene, ci sono!>> disse contento.
    << Allora cominciamo>> rispose Duke, cominciando il vero riscaldamento. Rispolverò gli stessi esercizi usati per allenare Dan e con Gohan avviò la lunga seduta di allenamento.
    << L’obbiettivo – cominciò, tra un esercizio e l’altro – è … farti diventare … un Super Sayan!>> concluse Duke, mentre tirava un violento pugno al nulla, facendo volare alcune gocce di sudore. Gohan, copiandolo annuì, anche a lui ogni tanto volavano via dal braccio, dalla fronte, alcune gocce di sudore. Continuarono ancora a lungo quell’allenamento, era un ottimo potenziamento per i muscoli, soprattutto per Gohan in quelle condizioni.
    << Gohan, comincia a caricare la tua Aura al massimo, cerca di aumentarla e poi continua a fare gli esercizi, io … devo fare una cosa>> disse Duke, allontanandosi dal ragazzo, che senza obbiettare, cominciò a caricarsi. Finalmente lontano da Gohan, ma non troppo dall’entrata, Duke si sedette, gambe incrociate e cominciò a concentrarsi. L’Aura lo avvolse tutto, cominciò a sollevarsi da terra, sempre più concentrato. Stava provando a prendere il controllo di se stesso. L’energia sprigionata dal suo corpo era in continuo crescendo, presto sarebbe giunto al limite, presto avrebbe preso fuoco diventando inarrestabile. Raggiunse il limite, ora la sua Aura, rossa, anzi rossissima, era avvolta anche da piccole scintille, era davvero al limite. Poi avvenne, prese fuoco, spuntarono le ali, la coda, la testa divenne quella di una Fenice, il viso in una smorfia di quasi dolore. Stava sforzandosi in ogni modo di controllare quella forza, di far sì che fosse sua, che non prendesse il soppravvento, che fosse la sua forza. Rimase lì sospeso a lungo, trasformato, ma continuava a tenere il controllo.
    Si ritrovò all’interno della sua mente, era in piedi, di fronte alla Fenice.
    << Cosa vuoi fare Duke?>> gli chiese l’enorme animale, maestoso davanti a lui, con le ali spiegate, quasi per intimorirlo.
    Duke rimase impassibile di fronte alla maestosa Fenice, e con calma rispose: << Voglio solo prendere il controllo di me stesso, non posso dipendere da te>> concluse, con calma.
    << Se non vuoi il mio aiuto, posso andarmene>> ribatté la Fenice, fissandolo.
    << Non voglio che tu te ne vada, voglio solo la tua forza, ma senza diventare … quello che sono diventato>> ribadì Duke, con un’insolita calma.
    << Non so come aiutarti allora>> rispose la Fenice, richiudendo le ali.
    << Io si!>> l’uomo misterioso era lì, avanzando raggiunse Duke, il volto ancora coperto.
    << Cosa?! E tu che ci fai qui!>> disse Duke adirato.
    << Quando ti ho colpito, ho fatto si che si creasse un piccolo collegamento, e sta per scadere – disse l’uomo in nero – so come aiutarti Duke, so come puoi prendere il controllo>> disse, e non attese il consenso di Duke. Gli prese il braccio, si avvicinò alla Fenice e la colpì. La Fenice urlò, ma fu un urlò soffocato, inudibile quasi. Nella cicatrice formatasi mise la mano di Duke. Pian piano la Fenice stava scomparendo, entrando in quel Duke, lì in piedi. Quando scomparve, il ragazzo cadde a terra, in ginocchio.
    << Il mio tempo è scaduto, Duke – disse l’uomo in nero, mentre svaniva – mi ringrazierai per questo … e, prima che mi dimentichi, questo cambierà leggermente le cose, ma confido che tu riesca a padroneggiare la situazione! Addio … AHAHA!!!>> .
    Intanto all’esterno, Duke aveva gli occhi bianchi, il viso contorto in un’espressione di dolore. La sua Aura stava esplodendo in quel momento, superando il limite della trasformazione. Ricadde al suolo, bianco in volto, gli occhi erano tornati al loro rosso naturale.
    << DUKE!!>> Gohan accorse, come un fulmine. Lo caricò sulle spalle e lo portò a letto. Il Custode tremava da capo a piedi.
    << Ma che diamine ha fatto per finire così?>> si chiese Gohan, facendo avanti e dietro per la stanza e durante gli esercizi. Ad un tratto Duke era in piedi.
    << Oh, finalmente!>> disse Gohan, contento.
    Duke barcollava un po’, ma era almeno in piedi.
    << Cosa è successo?>> chiese il Custode, intontito.
    << Beh … sei svenuto, tremavi come una foglia, non so cosa sia successo esattamente, ma sembrava che stessi avendo un attacco epilettico!>> rispose Gohan, fermandosi e asciugandosi il sudore dalla fronte. Si notavano già dei miglioramenti, il suo corpo era molto più forte, bastava guardare solo i muscoli.
    << Uhm … >> disse Duke. Cominciò a muovere le braccia, facendo contrarre i bicipiti. Sentiva una forza nuova invaderlo, stava bene, più che bene. Cominciò a fare i soliti esercizi, gli eseguì tutti ad alto ritmo senza affaticarsi. Era davvero in forma. Caricò la sua Aura, subito rosso fuoco, lo avvolse. Continuava a sentire quella sensazione di potere che mai aveva sentito prima, l’energia gli scorreva nelle vene prepotente, magnifica. Si sentiva imbattibile.
    << Voglio provare … la Kamehameha …>> si disse, mettendosi in posizione. L’Aura fluì nel suo corpo, magnifica, potente, inarrestabile. Era pronto a scaricare la sua Kamehameha ma …
    << KA – ME – HA – ME – HA!!!!>> urlò, ma dalle sue mani uscì solo uno sbuffo di fumo.
    << Che cosa?!>> disse, scandalizzato. Era certo di aver fatto tutto bene, sentiva ancora l’energia confluire nelle sue mani. Tentò allora di fare una Light Bomb, ma ottenne lo stesso risultato. Non riusciva ad utilizzare i suoi colpi dell’Aura.
    “ Il Fuoco Duke!” sentì una voce, non era quella della Fenice, pareva quella di … “ Maestro?!” pensò Duke. Era davvero molto simile alla voce di Goku.
    Provò a dar fede a quelle parole e osservò la sua mano destra. Doveva sbloccarsi per poter utilizzare il suo nuovo potere. L’energia continuava a fluire, a pulsare nelle vene, mentre Duke si concentrava al massimo.
    << Fuoco … >> mormorò e la sua mano si infiammò. Il ragazzo sorrise finalmente. Continuava a concentrarsi, e anche la mano sinistra prese fuoco. Era davvero felice in quel momento.
    Con le mani ancora infuocate, si mise in posizione, pronto per la Kamehameha. << KA – ME – HA – ME – HAA!!!!>> disse, le mani infuocate generarono finalmente la sua potentissima Kamehameha. Mista al fuoco, il fascio rosso di energia sembrava addirittura più potente del solito, eppure normalmente la Kamehameha di Duke era estremamente potente. Fatto sta che era esploso un fascio di energia violentissimo, anche Gohan, che stava tranquillamente allenandosi per conto suo in maniera piuttosto pesante, rimase a bocca aperta. Duke subì il contraccolpo della Kamehameha balzando indietro, ma il colpo era davvero violento, il fascio rosso era avvolto dalle fiamme, e alcune scintille lo percorrevano. Duke rimase in piedi e ansimava un po’. Si asciugò il sudore dalla fronte, sorridendo. Finalmente aveva il controllo della sua Aura. Deciso più che mai a scoprire le sue nuove abilità, Duke fece un balzo, provando a levitare.
    << Ma cosa?!>> non riusciva a stare in aria, anzi, stava precipitando, si sarebbe di certo fatto male, aveva fatto proprio un bel salto. << Concentrati Duke!!>> mormorò. Come per il controllo dell’Aura cominciò a concentrarsi, magari il fuoco l’avrebbe aiutato. Avvenne una cosa incredibile, e Gohan, nuovamente, dovette rimanere sbalordito, di fronte a tale magnificenza. Duke stava cadendo, e doveva in tutti i modi cercare di levitare. In quel momento non si infiammò, ma dalla schiena spuntarono due ali, non di fuoco come al solito, due vere e proprie ali di Fenice, enormi, bellissime, che lo fecero dolcemente atterrare.
    << Adesso ho … delle vere ali?>> Duke si guardò, quando toccò terra, le sue ali, lucenti, bellissime, erano enormi, adatte al suo corpo, ancora non riusciva ad utilizzarle a dovere, ma avrebbe imparato. Cominciò a sbatterle, con calma, non aveva fretta. Cominciò a sollevarsi pian piano, sbattendo le ali vigorosamente. Si stava stancando parecchio, sbatteva le ali troppo velocemente e con troppa forza, doveva ridurre, perciò decise di planare al suolo, cercando di recuperare le forze.
    << Ah … ah … ah … >> ansimava, aveva sprecato troppe energie nello sbattere le ali in quel modo barbaro, poi si sedette, le ali ancora ben aperte.
    << D – Duke … che … cosa … sono quelle?!?>> Gohan indicò le ali con l’indice della mano destra, tremante, certo, aveva visto Duke in preda ad un finto attacco epilettico, ma vederlo con quelle ali era … indescrivibile.
    << Vedi … non so perché mi siano spuntate le ali … ce le ho e basta e adesso, se permetti, devo imparare ad usarle!>> esclamò Duke, alzandosi in piedi. Fece un salto, come prima. Pian piano fece battere le ali, cominciò a rimanere sospeso. << Si … ce la sto facendo … >> mormorò, con un piccolo sorriso.
    << Avanti Duke … VOLA!!>> urlò, e cominciò a muoversi in aria, leggero, battendo le ali a ritmi alterni, prima lentamente, per stabilizzarsi, poi velocemente per accelerare.
    << È … è … semplicemente fantastico!>> disse, raggiante, si muoveva finalmente, le ali eseguivano i suoi ordini senza problemi, sentiva il vento tra i capelli, quella sensazione di libertà che solo il volo riusciva a dare ora lo stava invadendo tutto, prepotente, magnifica. Una folle idea percorse la sua mente in quell’istante, ed era abbastanza euforico da eseguirla. Si librò in volo, cercando di andare quanto più in alto possibile. Raggiunse il punto più alto, e guardò in basso. Si spaventò quasi, ma riprese il controllo, dopotutto, aveva un paio di enormi e vigorose ali dalla sua parte, poteva fare tutto!
    << Avanti Duke … puoi farcela>> mormorò, prima di fare quello che stava progettando.
    Raccogliendo tutto il coraggio che aveva in corpo, si gettò nel vuoto. Le ali non sbattevano più, stava precipitando. “ Avanti … più veloce!” pensò, e sbatté le ali, poi le ripiegò, guadagnando così il doppio della velocità. Quasi fosse un razzo, stava per schiantarsi al suolo. “ Ci siamo quasi … ancora un metro … dai!” mancava poco allo schianto, e in quel momento apri le ali, e riprese a volare, era davvero vicinissimo a terra. << Ahahahahaha!!!>> finalmente si decise a tornare a terra, felicissimo, dopo aver finalmente imparato a volare, planare e scendere in picchiata. Le ali erano ripiegate sulla sua schiena, quando andò incontro a Gohan, che aveva osservato tutta la scena ed era rimasto lì fermo, a bocca spalancata e gli occhi sbarrati.
    << Tu … mi devi un paio di spiegazioni! – disse Gohan, furente – primo, che diavolo ti prende?! Secondo … da dove cavolo spuntano fuori quelle … quelle … ali?!>> era praticamente nel panico, non sapeva cosa dire, ma disse comunque queste parole, indicando ripetutamente le due enormi ali di Duke.
    << Allora … uhm … non mi prende proprio niente … e queste … caro Gohan … sono ali e basta! Non so perché mi siano spuntate!>> mentì Duke, una mezza idea ce l’aveva, e centrava tutto con l’uomo vestito di nero. Ripiegate sulla sua schiena, le ali si muovevano appena, dando segno di piena attività e controllo.
    << Solo che … adesso sono un bel problema … non posso combattere così!>> disse Duke ad un tratto, aprendo le ali. “ Ritornate dentro!” pensò, sperando che succedesse qualcosa. E in effetti qualcosa accadde, procurandogli un dolore immane alla schiena, ma accadde. Le ali ritornarono all’interno del suo corpo, con un dolore a dir poco atroce. << AAAAAAARGH!!!!!>> urlò Duke cadendo a terra, in ginocchio. Ansimava e sudava freddo. << Cavoli Duke!! Ogni volta hai un dannato problema!!>> protestò Gohan.
    Duke alzò lo sguardo e guardò l’amico, poi insieme risero di gusto.
    << Gohan … sei pronto?>> chiese ad un tratto, ritornando in piedi.
    << Sai … mi chiedevo quando avresti chiesto>> rispose Gohan in tono di sfida.
    << Ahahah! Non ti gasare troppo>> ribatté Duke.
    Entrambi si misero in posizione, e poi cominciarono a darsi battaglia. Duke non volle usare il Keyblade in quel momento, voleva combattere alla pari. I due quasi si equivalevano, neanche un colpo andava a segno, bloccavano e reagivano meccanicamente. Duke si allontanò di poco, e le sue mani presero fuoco, poi si rigettò all’attacco. Molto più forte di prima, Duke era in nettissimo vantaggio su Gohan, che non riusciva a reggere. << NYAAAH!!>> Gohan scatenò tutta la sua energia prima di lanciarsi all’attacco e ribaltare la situazione. Il figlio di Goku riuscì a ribaltare, usando tutte le sue forze, mise in nettissima difficoltà Duke, che non riusciva a reagire e si limitava a bloccare i colpi. Ma Gohan stava commettendo un errore molto grave combattendo in quel modo spregiudicato.
    Duke bloccò un pugno violentissimo di Gohan con la mano destra. In quel momento scatenò tutta la sua Aura. Gohan rimase bloccato, trattenuto da Duke, più forte di lui in quel momento. Nella sua mano sinistra si generò un’enorme sfera di fuoco. Duke colpì Gohan con la sfera, facendolo volare via.
    Il Custode rimase in piedi lì fermo, osservando la figura di Gohan volar via. << Avanti Gohan!!>> si infuriò, una vena si ingrossò in quel momento. Il figlio di Goku poco dopo si fiondò contro Duke con violenza. L’impatto fu devastante. Gohan aveva tentato di colpire Duke con una ginocchiata, che con quella velocità sarebbe stata devastante, e Duke dovette ricorrere al Keyblade. Si ritrovarono l’uno di fronte all’altro nuovamente. Entrambi fecero un balzo all’indietro e si misero in posizione.
    L’Aura di Duke esplose in quel momento, in tutta la sua furia << KA – ME – HA – ME – HA!>> tra le mani cominciò a formarsi il potente colpo di Duke, la sua arma migliore.
    << MASENKO!>> Gohan, portando entrambe le mani sulla fronte, con i palmi rivolti verso Duke, caricava il suo colpo migliore, facendo esplodere quanta Aura gli era rimasta in corpo.
    << VAAAIIII!!!!>> urlarono in coro.
    I due colpi si scontrarono. Duke era in leggero vantaggio, anche se Gohan non voleva proprio cedere. Provò il figlio di Goku, a dare un ultimo lampo di energia, un briciolo oltre quanto poteva dare. Quasi colse di sorpresa Duke, che vide la sua Kamehameha tornare pericolosamente da lui. << No dannazione!>> disse, e, facendo spuntare le ali dal suo corpo, spalancandole, diede fondo alle sue ultime energie. << ADESSO!!!!>> violentissima la Kamehameha sbaragliò il Masenko di Gohan, colpendolo in pieno. << WAAA!!!>>
    Il ragazzo crollò al suolo, svenuto, mentre Duke, con le ali ancora spalancate, rimase in piedi, sfinito, le braccia pendevano inermi e ansimava. << Ah … ah … ah … K – Key – blade … >> e il Keyblade si materializzò, fiammeggiante, nella sua mano destra. Duke si sforzò per stringerlo e poi << Heal>> mormorò e un fascio verde, dalla punta del Keyblade lo investì, curandolo.
    Recuperate le forze, si accorse che aveva le ali spiegate. << Oh cavolo!!>> disse, e con uno sforzo immane, fece ritornare al suo interno le ali, e ancora una volta gli fece malissimo.
    << Dannazione, devo risolverlo sto problema!>> si lamentò Duke, andando da Gohan, ancora K.O.
    << Forse ho esagerato>> ammise Duke, osservando Gohan disteso a terra. I suoi vestiti erano ridotti proprio male, per non parlare delle ferite. << Heal!>> disse Duke, curando il povero Gohan. Le ferite scomparvero, ma il ragazzo rimase ancora svenuto. << Beh, facciamo una pausa allora>> concluse Duke, caricandosi Gohan sulle spalle e portandolo a letto. Coricato Gohan, andò nella dispensa, alla ricerca di cibo.
    << Mi è venuta una fame … credo che potrei divorarmi un toro, corna comprese!! No … è un esagerazione bell’e buona. Ho solo molta fame tutto qui!>> rovistò nella dispensa, alla ricerca di qualcosa di buono. La ricerca diede buoni frutti, trovò un po’ di frutta, della carne, e parecchia acqua per dissetarsi.
    Mangiò con molta calma, in attesa che Gohan si risvegliasse, cose che sembrava richiedere parecchio tempo. Finito cercò un bagno.
    << Wooooow!!!>> esclamò trovandolo. Era enorme, con una gigantesca vasca da bagno, piena di acqua calda, il luogo ideale per distendere i nervi e rilassare i muscoli. Senza pensarci due volte, il ragazzo si tuffò a pesce, l’acqua era davvero piacevole, calda al punto giusto. Con un largo sorriso si lasciò trasportare dall’acqua.
    << Diamine … non posso star qui a perdere tempo! Anche se è così rilassante … oh accidenti! Devo allenarmi!>> disse e poi uscì dalla vasca, un po’ a malincuore. Rivestitosi, si fiondò fuori dal bagno. Evocò il Keyblade e cominciò ad esercitarsi. Doveva acquisire una certa maestria nell’utilizzo della spada, e aveva abbastanza tempo per farlo. Intanto Gohan stava per svegliarsi.
    << AAAAAAAAAAAAAHHHHHH!!!!!!>> Duke, stava caricando la propria Aura, doveva migliorare, e per farlo, serviva anche accrescere la propria energia. Automaticamente le ali si erano spiegate, con la massima apertura. L’Aura rossissima era attraversata da alcune fiammate, poi scariche elettriche, poi entrambe.
    I capelli si alzarono per la violenta energia, le vene si gonfiavano, le ali ogni tanto sbattevano, non risentendo per niente dello sforzo che Duke faceva per trovare la massima potenza e superarla. Le mani strette in un pugno presero fuoco. Finalmente finì di caricarsi, l’Aura svanì, le ali si ripiegarono e le mani tornarono normali. Le vene continuavano a pulsare, ma pian piano tornavano anch’esse all’origine. Un po’ provato dallo sforzo appena eseguito. Duke rimase in piedi, fermo, con le braccia che pendevano, completamente sfinito. << Ah … ah … ah … >> ansimava e sudava freddo.
    << Non dovresti sforzarti così, Duke>> disse Gohan, tornato in piedi, finalmente. Sembrava in forma, reggeva senza problemi la forza di gravità e intanto saltellava, ogni volta sempre più in alto.
    Ripresosi e con le ali spiegate, Duke si voltò verso Gohan sorridente.
    << Vedo che finalmente ti sei svegliato, hai perso un bel po’ di tempo ragazzo mio! – esclamò Duke, levando una mano per far tacere un Gohan pronto a controbattere – adesso che sei in forze però … vediamo di farti diventare un Super Sayan!>> concluse il Custode della Chiave, ripiegando dolorosamente le ali.
    Gohan annuì, con decisione. Il figlio di Goku si piazzò accanto al Custode della Chiave, raccolse tutte le energie e cominciò a concentrarsi. La sua Aura cominciò ad esplodere con forza. Duke era impassibile, nonostante quella forza. << Avanti Gohan, ARRABBIATI!>> disse Duke, girandogli intorno.
    Gohan cercava in ogni modo di superare il proprio limite, ma pareva non poterci riuscire.
    << Sei un buono a nulla! – cominciò Duke – Incapace! Sei la vergogna di tuo padre!>>
    << CHIUDI LA BOCCA!!!!>> urlò Gohna, infuriandosi come non mai. L’Aura cominciò a cambiare colore, divenne gialla, e molto più imponente, anche i capelli, diventati più dritti e di poco più lunghi divennero gialli, così come le sopracciglia. Gli occhi scurissimi divennero di un verde smeraldo molto intenso. Duke sorrise. “ Così … questo è il Super Sayan … non ho avuto la possibilità di vedere Goku trasformato ma … Gohan adesso è dieci volte più forte di prima”
    Gohan rimase in piedi, fermo, circondato dalla sua nuova potente Aura dorata. << Ce l’ho fatta alla fine … >> disse Gohan, piano, osservandosi le mani.
    << Sono contento che tu ce l’abbia fatta>> rispose Duke, osservandolo.
    << Perché hai detto quelle cose prima?>> chiese Gohan, perplesso.
    << Per farti infuriare, e alla fine sei diventato un Super Sayan, avevi bisogno di una spinta … - replicò Duke – che ti posso dire … Denunciami>> concluse. A quella parola, i due cominciarono a ridere.
    << Il tempo sta per finire sai?>> disse ad un tratto Duke, riprendendosi.
    << Caspita!>> esclamò Gohan.
    << Facciamo un utlimo duello, prima di uscire dai!>> riprese Duke e Gohan annuì vigorosamente, ora che era un Super Sayan, di certo avrebbe reso il doppio di prima, se non ancor di più.
    Questa volta Duke impugnò il Keyblade, non voleva correre alcun rischio. I due cominciarono a combattere. Gohan era nettamente più veloce e forte, Duke non riusciva a stargli dietro nelle sue condizioni attuali. A malapena riusciva a parare i colpi. Un gancio sinistro del piccolo Gohan andò a segno, scagliando Duke lontano. << Dannazione!>> esclamò il Custode, scatenando la sua Aura, automaticamente le sue mani presero fuoco e spuntarono le ali. Senza pensare, usando la mano sinistra, generò una sfera di fuoco e la scagliò a tutta forza contro Gohan. Il ragazzo riuscì ad evitarla ma in quell’istante Duke si era lanciato a capofitto verso di lui, con un paio di battiti le sue ali lo avevano condotto ad appena due metri da Gohan e con un forte fendente, riuscì a spezzare la sua guardia. << Barriera!>> urlò Gohan, generando una piccola barriera e scagliando nuovamente lontano Duke.
    << Preparati!>> disse Gohan, caricando la sua aura e mettendosi in posizione.
    << Ma cosa?!?>> Duke rimase esterrefatto, Gohan voleva eseguire una …
    << KA – ME – HA – ME – HA!!!>> e dalle sue mani un fascio argenteo di energia zampillò, violento verso Duke.
    << Kamehameha!!>> rispose Duke, riponendo il Keyblade. Un fascio rosso di energia, avvolto dalle fiamme si sprigionò dalle sue mani infuocate. I due colpi si scontrarono, generando una forte esplosione. Da quella luce i due amici, ora avversari, vennero al confronto. Gohan aveva tentato una ginocchiata e Duke un calcio. Essendo più alto, il Custode mise a segno il colpo, prendendo in pieno volto Gohan e scagliandolo lontano. Un fascio giallo sfiorò Duke, che reagì prontamente con la sua Light Bomb. Le mani ritornarono normali, e le ali si ripiegarono dentro al suo corpo, con dolore. Tornò a terra, avvolto dalla sua Aura rossa, Keyblade in mano, in attesa di Gohan. Il giovane prontamente giunse di fronte a Duke, avvolto dall’Aura dorata. << Abbiamo ancora due minuti prima che finisca il giorno a nostra disposizione>> disse Gohan.
    << Bene – rispose Duke e la sua Aura svanì – io riposerei adesso>> disse e si stese sul letto lì vicino.
    Gohan rimase perplesso, ma poi sorrise e tornò normale, seguì Duke e si stese sul letto lì accanto.
    << Credo che adesso potrò affrontare Cell ad armi pari>> disse ad un tratto Gohan.
    << Io non mi esalterei più di tanto, non sappiamo quanto sia forte questo Cell, potrebbe richiedere più impegno del previsto>> ribatté Duke, serio. La nuova sfida lo affascinava, voleva vedere quanto forte fosse Cell.
    Intanto, all’esterno di quanto rimaneva del tempio, in attesa, due figure confabulavano fra loro.
    << Sei davvero sicuro di aver fatto la cosa giusta?>> chiese il primo.
    << Omega … per l’ennesima volta … - rispose l’uomo misterioso, lasciando trapelare un filo di rabbia – so esattamente quello che faccio, so esattamente come andrà a finire. È tutto calcolato nel minimo dettaglio>> concluse l’uomo in nero, aprendo un varco nell’Oscurità. Senza neanche porsi domande, Omega entrò nel varco, che si richiuse.
    Duke e Gohan erano finalmente usciti. Duke era di poco più slanciato di prima, i capelli si erano di allungati nuovamente, ma non troppo. Gli occhi erano di un rosso molto più vivo e la tuta era ridotta a qualche straccio, soprattutto per le ali che gli erano spuntate. Aveva un paio di cicatrici nuove, sul petto e dietro la schiena, dove gli spuntavano le ali. Gohan invece era diventato più alto, anche i suoi vestiti erano ridotti a pochi stracci. I capelli erano più lunghi, gli occhi neri vivissimi, sul suo corpo si vedevano i segni dello scontro con Duke, c’era qualche bruciatura sparsa qua e là e alcune cicatrici, di cui una molto evidente, lasciata dal Keyblade sul suo petto. Ma in loro vi era un unico, vero, grande cambiamento: le loro Aure, quella di Duke era spaventosa, mentre quella di Gohan superava di poco l’Aura di Dan.
    << Sono davvero stupito del tuo miglioramento Gohan!>> si complimentò Duke, pareva soddisfatto dell’esito dell’allenamento.
    << Grazie Duke!>> rispose Gohan, con un largo sorriso. Duke si fermò di colpo, d’un tratto scuro in volto. Il sorriso di Gohan si spense in quell’istante.
    << TU!!>> urlò Duke, il Keyblade, rosso come il sangue, avvolto da un energia diversa dalla solita, era molto più austera, più terribile. Il giovane si era lanciato contro l’uomo in nero con rabbia. Era diventato molto veloce, ma il suo avversario era rimasto impassibile. Si mosse quel tanto che bastava ad evitare il colpo. Duke però riuscì ad allungarsi, con un colpo di reni non comune, e lo colpì in volto. Il cappuccio si era abbassato, il volto era bendato, c’erano giusto gli spazi per gli occhi, di un giallo molto spento e per la bocca, e due fori per il naso. Fatto sta che Duke era riuscito finalmente a colpirlo, le bende stavano per cadere, era ferito all’occhio sinistro e Duke riuscì ad intravedere un ciuffo incredibilmente familiare. L’uomo in nero però scomparve nell’Oscurità.
    << Non potrai sfuggirmi in eterno!! – urlò Duke – Riuscirò a distruggerti, sappilo!>> concluse furente. Notò una cosa strana in quell’istante, era tutto preso dalla rabbia, dall’odio. Fatto sta che la sua mano sinistra era avvolta dall’Oscurità. << Ma cosa?!>> Duke scosse la mano, che tornò normale.
    << Capo, cosa è successo?>> Omega andò incontro al suo superiore. L’uomo in nero sanguinava copiosamente. Poi però la sua mano si illuminò di verde e guarì. Si tolse le bende dal volto.
    << Ormai credo che mi abbia riconosciuto>> disse.
    Duke continuava ad interrogarsi su quanto successo. << Perché la mia mano … ?>>
    Si era seduto e continuava a fissare la propria mano sinistra, da dove era venuta fuori l’Oscurità? E soprattutto … perché? Di certo restando lì seduto in contemplazione della propria mano non lo avrebbe di certo aiutato, si alzò. Gohan lo raggiunse.
    << Ehi! Ma cosa è successo?>> gli chiese.
    << Uh … beh, c’era di nuovo quel tipo … stavolta sono riuscito a ferirlo però … - esitò un attimo, osservando nuovamente la sua mano – oh … nulla di cui preoccuparsi>> concluse, sorridendo.
    << Sicuro?>> richiese Gohan, dubbioso.
    Duke annuì e i due si recarono sull’orlo del tempio.
    << Adesso andiamo a casa – esordì Gohan – dobbiamo cambiarci, ho ancora un paio di tute di … mio padre … >> concluse piano. Duke non disse nulla, e con Gohan si gettò nel vuoto. Si sentiva molto leggero, il vento gli scompigliava i capelli, presto avrebbe dovuto volare. Erano entrambi molto seri e determinati. Giunti all’Obelisco di Balzar, Gohan cominciò a volare mentre Duke, si fece spuntare le ali. Le sbatteva con forza, riusciva ad essere veloce quanto Gohan e la sua super velocità. In pochi minuti raggiunsero il monte Paoz.
    Le ali ritornarono al suo interno, questa volta senza causargli troppo dolore. Una volta a terra, corsero in casa.
    << Aspettami qui … - disse Gohan, nel salone, o almeno quello che restava del salone – io vado in camera di papà e prendo le tute>> concluse, correndo in camera. Pochi secondi dopo, ritornò, con le tute. Ne diede una a Duke e poi si vestì. Il Custode era molto teso. “ Sto indossando la sua tuta … Maestro … “ pensò, mentre si metteva la maglietta blu e poi quella arancione. Dopo aver poi messo i polsini, rigorosamente blu come quelli di Goku, Duke e Gohan erano pronti. Erano davvero simili a Goku.
    << Bene – disse Duke, stringendo la cintura – adesso andiamo a cercare Cell!>> era molto determinato. La sua Aura rossa lo avvolse pian piano, i capelli si alzavano ogni tanto. Alcune vene si ingrossarono lungo le braccia. Fu il primo a recarsi sulla soglia. Gohan lo osservò dalle spalle, in quell’istante vide in Duke suo padre. L’ombra di Goku aleggiava sul Custode della Chiave. Lo vide per un istante, e rimase lì fermo, ad ammirarlo. Gohan sentiva molto la mancanza di suo padre, o almeno, di una figura familgiare.
    << Gohan! – disse Duke, voltandosi verso di lui, svegliandolo dal suo torpore – Avanti, dobbiamo far fuori Cell>> il ragazzo annuì, e seguì Duke. Il Custode però continuava a pensare all’uomo in nero … aveva un aspetto così familiare, ma a chi somigliava? Pensava ancora a questo, quando con Gohan uscì di casa e si fece spuntare le ali. Squarciò la tuta di Goku, anche se di poco, per librarsi in volo.
    << Ehi Duke!! La tuta!>> si lamentò Gohan.
    << Di certo tuo padre non si lamenterà di questo, Gohan – disse Duke, molto serio, le ali sbattevano a ritmi regolari e molto potenti – dopotutto, stiamo andando a far fuori una creatura scaturita dalla sua Oscurità>> concluse. Gohan non riuscì a controbattere, Duke aveva ragione in toto. Una forte esplosione catturò la loro attenzione. Sotto di loro qualcuno, o qualcosa, stava distruggendo una cittadina.
    Duke fece cenno a Gohan di scendere. In picchiata i due giunsero a destinazione. Le ali si ripiegarono senza procurare alcun dolore il Keyblade si materializzò, fiammeggiante, nella sua mano destra. Era cambiato. Non era più rosso acceso, anzi! Di un colore rosso molto scuro, emanava una strana energia, quasi maligna.
    Davanti a loro v’era un mostro, nel vero senso della parola. Alto, verde, sembrava un insetto troppo cresciuto. Gohan lo riconobbe all’istante.
    << CELL!!>> urlò, infuriandosi. La sua Aura si sprigionò al massimo, raggiungendo il limite, stava per trasformarsi.
    << Oh … Gohan – Cell si voltò, a dispetto del resto dell’aspetto, il suo volto era molto umano, così come le sue braccia – sei arrivato alla fine, quasi non ci speravo più. Mi avevi giurato tempo addietro che mi avresti ucciso>> disse con semplicità.
    << Così – Duke avanzò, con Aura crescente – tu saresti Cell. Non sembri così potente come mi avevano detto>> disse con altrettanta semplicità.
    << Non ti ha mai detto nessuno – rispose sorridendo malignamente Cell – che l’abito non fa il monaco?>>
    Orde di Heartless comparirono alle spalle di Cell.
    << Attaccate!>> disse lui, levando la mano destra.
    Gohan si trasformò in Super Sayan, cercò la massima potenza e << Duke! Pensa a loro, Cell … È MIO!>> urlò, scagliandosi verso l’Heartless. A Duke toccarono i pesci piccoli, anche se questi erano davvero tanti. Con un leggero movimento, evitò il loro attacco. Erano davvero in molti e doveva sbarazzarsene al più presto, per aiutare Gohan! Strinse l’impugnatura del Keyblade e si gettò nella mischia. Con foga cercava di fare a pezzi tutti gli Heartless, e non era un impresa facile, soprattutto quando i ciccioni cominciavano a caricare. << Dannazione!>> disse quando ne vide una decina caricare contemporaneamente. Allora decise di lasciar perdere le buone maniere e usò una Light Bomb a piena potenza, facendoli a pezzi. Intanto, con la coda dell’occhio, osservava Gohan. Non pareva in difficoltà, ma stava sprecando parecchie energie, mentre Cell era ancora fresco come una rosa. Doveva sbrigarsi., ma gli Heartless lo accerchiavano, mentre Gohan e Cell davano vita ad uno scontro violentissimo. Forse un po’ invidioso di Gohan, Duke affrontava con foga i suoi avversari, doveva farli fuori tutti. Cercava di inventarsi qualunque cosa, scagliava il Keyblade contro di loro, lanciava vere e proprie palle di fuoco. Ma il loro numero non pareva diminuire. Insieme gli Heartless attaccarono Duke, ora davvero in difficoltà. Gli spuntarono le ali, diede una vera e propria fiammata e si allontanò. Il loro numero si era dimezzato, ora forse avrebbe potuto fare qualcosa.
    << KEYBLADE!>> urlò, e la sua arma si materializzò nella sua mano. Un Aura rosso fuoco lo avvolse, le ali sbattevano con violenza inaudita, voleva finirla una volta per tutte con quegli Heartless.
    Intanto Gohan cercava in tutti i modi di sconfiggere Cell. Il piccolo Super Sayan cercava di essere quanto più rapido possibile, cercando di mettere in difficoltà il proprio nemico.
    << Sei troppo lento, Gohan!! – lo schernì Cell, evitando i suoi attacchi e muovendosi ad una velocità superiore a quella del piccolo guerriero – Non riuscirai a battermi in quel modo!>> disse, mollandogli una violentissima sberla. Gohan finì a terra. Un po’ scosso, si rialzò.
    << Dannato!>> disse con tutto l’odio possibile. Si mise in posizione, pronto a lanciare una Kamehameha.
    << Oho! Usi la tecnica di tuo padre proprio contro di me?>> disse Cell, un po’ sorpreso.
    << Si! – esclamò Gohan, tra le mani stringeva una sfera di energia estremamente potente, stava utilizzando tutta l’energia rimastagli in corpo – E ti polverizzerò Cell!>> si vedevano scariche elettriche tra le sue mani, Cell non avrebbe avuto scampo, se fosse stato colpito.
    In qualche modo se ne accorse, e parve spaventato. << Non te lo permetterò!>> urlò, scagliandosi contro Gohan, pronto a colpirlo con un potente calcio.
    Intanto Duke era riuscito a fare fuori gli ultimi Heartless, era circondato da sbuffi di fumo e cuori liberati dall’Oscurità, quando vide Gohan.
    << Oh no!!!>> disse, il suo amico stava utilizzando tutta la sua energia, non ce l’avrebbe fatta se Cell tentasse di colpirlo. Un brivido percorse Duke quando vide l’Heartless arrivare a Gohan a grande velocità, pronto per liberare un violentissimo calcio destro.
    << NON TE LO PERMETTERO’!!!!!>> urlò Duke, caricando la sua Aura al massimo. Questa volta non spuntarono le ali, ma Duke stava scatenando la massima potenza. Poi alla massima velocità possibile cercò di raggiungere Gohan. Stava volando senza le sue ali, che avesse riappreso l’arte della levitazione? Non ci pensò molto, nella mano destra stringeva una sfera di energia. << Kame … - sussurrò – hame … >> voleva eseguirla con una mano, e stava usando la massima potenza.
    Cell stava per colpirlo, sul suo volto un sorriso malevolo. Duke sopraggiunse in tempo. Con il braccio sinistro parò il calcio di Cell.
    << ADESSO GOHAN!!!!!!!!>> urlò e insieme lanciarono il loro colpo migliore.
    << KAMEHAMEHA!!!!!>> urlò Gohan.
    Da una distanza così ravvicinata Cell non avrebbe avuto scampo. Fu investito dalle due Kamehameha. Metà del suo corpo, quella inferiore, crollo al suolo. Duke e Gohan ansimavano, quest’ultimo svenne.
    << Deve solo riposare … >> disse piano Duke, portandolo via da lì. Il Keyblade si materializzò nella sua mano sinistra, mentre con la destra sorreggeva il piccolo Gohan, tornato in forma normale.
    Avvenne però ciò che Duke neanche lontanamente si aspettava.
    << Andate già via?>>
    Il giovane si voltò, sgranando gli occhi, davanti a lui c’era Cell, in perfetta forma.
    << Come fai ad essere ancora in piedi?!>> chiese, ponendo Gohan a terrà e usando il Keyblade per curarsi.
    << Il mio nucleo è rimasto intatto, ed ho potuto rigenerarmi>> disse, con semplicità.
    << Vorrà dire – disse Duke avanzando, la sua Aura lo avvolse, rossa, alimentata anche da alcune fiammate – che dovrò ridurti in cenere>> concluse, stringendo il Keyblade nella mano destra, sorridendo malignamente.
    << La fai molto semplice ragazzo – disse Cell, un Aura viola lo avvolse, e avanzò vero Duke – mi stai sottovalutando>> concluse. Erano faccia a faccia, l’Heartless era poco più alto di Duke.
    << Ribadsco quello che ho detto prima – continuò Duke, sprezzante – non sembri così forte!!!>> disse, avviando la battaglia. Erano davvero alla pari, si rispondevano colpo su colpo. Nessuno dei due riusciva ad affondare, specialmente Cell, la guardia di Duke era impenetrabile. Il Custode non si limitava semplicemente a bloccare i colpi, utilizzava la sua infallibile barriera, il Riflex. L’Heartless veniva letteralmente respinto dalla barriera, eppure Duke non riusciva ad approfittarne, anche Cell utilizzava una barriera molto simile, anche se il giovane, grazie al Keyblade e ad una straordinaria energia, riusciva a resistere e tentava con ogni attacco di penetrarla, ma senza successo.
    << Non credi che possa diventare molto monotono questo combattimento?>> disse Cell, all’interno della sua barriera.
    << Beh, se continui ad usare questa barriera idiota – rispose Duke – lo sarà!>> concluse, e con un impulso di energia gli spuntarono le ali. Con grande sorpresa di Cell, l’Aura di Duke aumentò in maniera incredibile, così come la sua pressione sulla barriera. Il Keyblade cominciò a distruggerla. Cell dovette spezzare la barriera e allontanarsi in tempo. Duke lo sfiorò appena, ma riuscì a ferirlo.
    << Che tu sia maledetto!>> disse Cell, toccandosi la gamba. Eppure Duke l’aveva solo sfiorato. Il taglio era profondo.
    << Ehehehe … - disse Duke, strofinandosi il naso con l’indice sinistro e appoggiando il Keyblade sulla spalla – ho dato una piccola spinta … ti ho solo sfiorato>> concluse, sorridendo.
    “ Mi ha solo sfiorato … e per poco non mi portava via la gamba!” pensò Cell, osservando il sangue nella sua mano.
    << La pagherai molto cara!!>> urlò Cell, caricando la sua Aura al massimo.
    << Mi ricordi molto un Heartless che affrontai tempo fa!>> disse Duke, ricordando la prima volta che affrontò Freezer, anche se pure Vegeta era dello stesso livello.
    Cell si scagliò ad altissima velocità contro Duke, questa volta era deciso a farlo a pezzi. Il giovane ora parve in difficoltà, Cell era molto forte. Non riuscendo ad utilizzare la barriera, Duke cominciò a parare tutti i colpi possibili, ma la sua guardia aveva parecchi buchi, e Cell li aveva trovati. Non ci fu scampo per il Custode in quell’istante, l’Heartless picchiava duro e non aveva alcuna intenzione di cedere. Con un violento pugno lo scagliò lontano. Grazie alle sue ali però, Duke riuscì a bloccarsi in tempo.
    << Adesso … tocca … a ME!>> urlò, scatenandosi. L’Aura rossa mutò, divenne una sfera di fuoco che avvolgeva il Custode, in preda alla rabbia. Le ali sbattevano lentamente, permettendogli di rimanere sospeso.
    << Ma cosa sta facendo?!?>> si chiese Cooler. Non sapendo che fare, ma col terrore che Duke avesse in serbo qualche trucco, si apprestò ad eseguire una Kamehameha.
    << Vai!!>> urlò Cell, scagliando il suo colpo verso la sfera di fuoco che avvolgeva Duke. Ci fu una grandissima esplosione.
    << Ahahahah!! Nessuno può sconfiggere il grande Cell, l’essere perfetto!>> esclamò Cell, esultando. Ma la sua espressione di maligna felicità lasciò spazio a grandissimo terrore.
    Dal fumo una figura si era presentata di fronte a lui, al suolo.
    Avvolto da un’Aura rossissima e fiammeggiante, le ali ancora aperte, il Keyblade nella mano destra e una sfera di fuoco nell’altra, Duke era ancora vivo e vegeto. Però c’erano dei vistosissimi tagli lungo il suo corpo, la tuta era per metà distrutta, si vedeva una parte del petto ed era rimasta solo la sottoveste blu, mentre i pantaloni erano in parte anch’essi a brandelli, la gamba destra era scoperta dalla caviglia al ginocchio, mentre sulla sinistra si vedeva il ginocchio.
    << Non è possibile!>> disse Cell indietreggiando.
    << È la terza volta che lo dico, Cell – esordì Duke, nella mano sinistra la sfera di fuoco era avvolta ora da un alone azzurro – non sembri così forte!>> gli occhi rossi scintillarono. Era diventato molto più veloce e in pochi secondi giunse di fronte a Cell, e liberò la sfera. Non potè evitarla, Cell, e non solo ci fu un’enorme esplosione, ma l’Heartless andò in fiamme.
    << Preparati!!>> disse Duke. Kyeblade in mano, tranciò di netto Cell, come accadde prima.
    << Non commetterò lo stesso errore due volte>> continuò Duke, spiccando il volo. Era sopra le due parti di Cell, che stavano cercando di ricongiungersi.
    << KA – ME – HA – ME – HAAA!!!!!>> generò una Kamehameha molto diversa dal solito, non era un fascio di energia, era puro fuoco. Che tutte le sue abilità siano diventate colpi fiammeggianti? Non se lo chiese in quel momento, doveva polverizzare Cell. Violentissima, quell’anomala Kamehameha, investì Cell.
    Uno sbuffo di fumo segnò la definitiva morte dell’Heartless.
    Duke tornò a terra, non pareva per niente stanco o provato, eppure le ferite erano evidenti. Gohan, tra l’altro, era lì seduto, si era svegliato.
    << Cos’era quella cosa?>> chiese, cercando di alzarsi in piedi. Anche lui era mal ridotto, aveva ferite lungo tutto il corpo, e tremava ancora.
    << Non lo so neanch’io … ma l’importante è che abbia funzionato>> rispose Duke, con un sorriso. Nuovamente Gohan rivide in lui suo padre. In genere, dopo violenti scontri come quello, si riduceva nello stesso stato, ferito, con degli stracci addosso.
    << Credo che adesso possiamo andare a casa e riposarci, Gohan>> continuò Duke, facendo sparire il Keyblade, tra le fiamme. Si stavano allontanando in volo, quando dall’Oscurità tornò lui, l’uomo in nero, col volto incappucciato.
    << Ma tu guarda come sei ridotto Cell – disse osservando il piede rimasto – non credo che potrai rigenerarti ma … posso darti un aiuto>> concluse. Con un lampo oscuro il corpo di Cell stava cominciando a rigenerarsi, più forte di prima.
    << Cos’è questo rumore?>> disse Duke d’un tratto. Si voltò e lo vide. Cell che si ricomponeva e lui, quell’uomo, lì in piedi ad osservarlo.
    << TU!!>> urlò fiondandosi verso di lui.
    << Avanti Duke! – urlò l’uomo misterioso, allargando le braccia – Sconfiggi di nuovo Cell nella sua forma perfetta!!!>> e svanì nell’Ombra.
    Cell però era in piedi. Emanava un’Aura spaventosa e, imitando Freezer, usò il Raggio Letale. Il raggio viola colpì di striscio Duke sulla guancia sinistra. Il ragazzo si fermò di colpo, toccandosi la guancia, sulle dita vide il suo sangue. Poi si voltò, pregando che non fosse successo quello che temeva. Il Raggio aveva preso Gohan alla spalla, il figlio di Goku era già gravemente ferito, un colpo del genere lo avrebbe ucciso!
    Il ragazzo cadde.
    << GOHAN!!!!!!>> urlò fiondandosi verso il suo corpo in picchiata. riuscì a prenderlo in tempo. Era svenuto di nuovo, Duke temeva il peggio. Lo posò delicatamente al suolo, poi tastò il collo, cercando l’aorta. Il cuore batteva ancora, ma molto lentamente, il Raggio Letale lo aveva colpito alla spalla sinistra, trapassandola. Ma non respirava.
    << Gohan … ti prego … non morire>> disse il Custode, in lacrime. Non voleva perdere il suo piccolo amico, non in quel modo.
    << KEYBLADE!!!!!>> urlò, nella mano destra si materializzò il Keyblade. Cercò di curare Gohan in qualche modo, doveva salvarlo ad ogni costo. La ferita si rimarginò, il battito tornò regolare, e il ragazzo riprese a respirare, ora dormiva. Duke sorrise, non riusciva a trattenere le lacrime in quell’istante.
    Si alzò in piedi.
    << CELL!!!! – urlò, sprigionando la sua Aura al massimo – La pagherai molto cara!!>> continuò, stringendo l’impugnatura del Keyblade, puntandoglielo contro.
    << Ma davvero? – rispose Cell, con tono di sfida – Ho solo colpito il tuo piccolo amico>> disse sorridendo.
    Questo mandò Duke in bestia. La sua Aura divenne nera, gli occhi rossi persero il loro colore, divennero grigi. Anche il Keyblade divenne nero.
    Da lontano, molto lontano, l’uomo misterioso ed Omega osservavano la scena.
    << Ahahaha!!! – rise l’uomo in nero – Sapevo che avrebbe colpito Gohan!>> concluse, con un ghigno.
    << Il Custode – continuò Omega, con voce profonda – sembra aver ceduto all’Oscurità>> disse, osservando la scena.
    << Non ancora Omega … ma è sulla buona strada – disse lui – sta solo sfruttando l’Oscurità nel suo cuore, non si sta facendo dominare. Ha ancora il pieno controllo, ma ci sarà da divertirsi>> concluse, braccia conserte, attento nell’osservare lo scontro.
    Gli occhi di Duke, diventati grigi, incontrarono quelli violetti di Cell. Questi non reggeva il suo sguardo. Il Custode, in preda alla rabbia, si scagliò contro il nemico. Voleva solamente ucciderlo, con ogni mezzo possibile. I due combatterono aspramente, Cell non riusciva a reggere gli attacchi di Duke, affondava col Keyblade con violenza, ma riusciva a tenere un ritmo alto, oltre che un incredibile rapidità di movimento e agilità. Scaraventò Cell in aria, e poi si gettò verso di lui. In quel momento lo fece a brandelli. Continuava a tagliare i suoi pezzetti in altri ancora più piccoli. Esattamente come fece con Freezer nella Città di Mezzo, ma solo con una voglia matta di distruggerlo. Poi, con la mano sinistra generò un impulso Oscuro e polverizzò i suoi pezzi. Di Cell non era più rimasto nulla.
    I suoi occhi tornarono rossi, così come il Keyblade e la sua Aura. Atterrò, cercando di capire cosa avesse fatto, sapeva solo di aver vinto alla stragrande, ma come? Aveva ancora le lacrime agli occhi, le asciugò, prima di caricarsi Gohan, ancora dormiente, sulle spalle, e trasportarsi a casa di Goku.
    Mise Gohan a letto e poi andò fuori, ad osservare il cielo.
    << Probabilmente, avrei dovuto distruggere Cell fin dall’inizio … però … è intervenuto ancora lui!>> disse, stringendo la mano destra in un pugno. Sentiva freddo, si accorse solo in quell’istante che aveva degli stracci addosso.
    << Appena Gohan si riprende – si disse – andremo alla Fortezza Oscura, a prendere Fannie e Dan … >> sorrise, pensando a loro. Al tramonto, Gohan era sveglio.
    << Vuoi davvero portarmi con te?>> gli chiese il ragazzo, incredulo.
    << Certamente! – esclamò Duke – sarebbe fantastico! Ti unirai alla squadra!>> disse contento.
    Gohan sorrise, era vissuto per anni in solitudine, adesso poteva avere degli amici, finalmente, non sarebbe rimasto da solo. Per questo annuì e seguì Duke.
    Portavano ancora gli stessi stracci, ma con un grande sorriso in volto.
    << Adesso Gohan – riprese Duke – prendimi il braccio, e non lasciarlo per nessun motivo al mondo>> disse serio. Gohan annuì di nuovo, e afferrò il braccio sinistro di Duke.
    Le fiamme li avvolsero, lasciando alle loro spalle il tramonto del monte Paoz. Quella fu l’ultima volta che Gohan vide la sua cara vecchia casa.
    << Duke ha un potere straordinario – disse Omega al suo capo – non credi di aver sbagliato?>> chiese.
    << Per l’ultima volta Omega – rispose spazientito l’uomo in nero – sta procedendo tutto secondo i piani! Presto Duke cederà all’Oscurità, ormai la Fenice non lo proteggerà più>> disse.
    Si trovavano in un luogo difficile da descrivere, perché era un luogo che non esisteva, erano sospesi nel vuoto.
    << Credo che sia pronto ormai>> disse una voce ad un tratto. Quella figura avanzò verso l’uomo in nero.
    << Vuoi già affrontarlo … - riprese l’uomo in nero – Goku?>> gli chiese.
    << Si – rispose con forza e decisione – sono pronto e anche Duke lo è. Voglio affrontarlo>>
    Era davvero Goku, o almeno, era il suo Heartless, di certo era più potente di tutti gli altri nella sala, eccetto del suo interlocutore. Era identico a lui, stessa tuta, stesso taglio di capelli, stessi occhi … era semplicemente Goku, ma aveva uno strano simbolo sul petto << Attua il piano stabilito, devono trovarsi tutti , poi vedremo come andrà a finire>> continuò Goku – Heartless.
    << Lascia fare a me>> rispose l’uomo in nero. I due si scambiarono un cenno d’intesa, prima che tutto divenne buio.



    Spero vivamente che vi piaccia, e scusate l'attesa!!!
     
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  13. Padfoot96
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    Scusate l'assenza, ma ho notato che dopo il capitolo XI le visualizzazioni sono aumentate XD spero di avervi intrattenuto bene, col mio racconto, che ora esploderà nel capitolo XII.
    Ci siamo lasciati con un Duke che affronta e sconfigge Cell per ben tre volte, l'ultimalasciandosi invcadere dall'Oscurità del suo cuore, e abbiamo visto come l'uomo in nero stia collaorando con l'Heartless vero e proprio di Goku, maestro di Duke ... cosa succederà? Qual è questo misterioso piano? Buona lettura!!!!

    CAPITOLO XII
    Missione Fallita?!?



    Quando le fiamme svanirono, Duke crollò a terra. Ansimava e sudava freddo, piegato a terra, reggendosi con le mani.
    << Duke! – disse Gohan – cosa c’è?>> visibilmente preoccupato. Cercò di sollevare Duke, o almeno, di aiutarlo a restare in piedi. Ma cosa avrebbe dovuto fare? Chi li avrebbe aiutati? Duke alzò tremante il braccio sinistro e indicò la direzione da seguire.
    << D – di … là … prest … >> non riuscì a finire il discorso, svenne di botto. Gohan si alzò in volo e cercò di raggiungere quel posto più rapidamente possibile.
    << Chissà dov’è Duke – disse Dan – è passata una settimana ormai … >> concluse, pensieroso. Lui, Fannie, Reg e Fred erano seduti al tavolo, stavano passando delle giornate tranquille, gli Heartless avevano attaccato poche volte, e il giovane Dan, allievo di Duke, aveva risposto bene alla minaccia.
    << Ehi – disse Fannie ad un tratto – mi ha promesso che sarebbe tornato … starà arrivando … >> concluse timidamente.
    << Beh – esordì Fred – se te l’ha promesso … allora sarà già qui … >> disse sarcasticamente. Negli ultimi giorni era stato parecchio scettico sul possibile ritorno del Custode della Chiave, lui e Reg erano convinti della sua possibile dipartita, dopotutto stava girando il Mondo affrontando avversari sempre più potenti e rischiando la pelle in ogni istante. Puntualmente, Fannie e Dan sostenevano il contrario, Duke sarebbe tornato, inoltre con un compagno, come le aveva detto, e avrebbero risolto tutto quanto insieme, come contro Metal Cooler.
    << Ehi!!! – sussultò Dan, alzandosi di scatto, guardando fuori dalla finestra – chi sono quei due!?>> disse indicando due figure che stavano avvicinandosi.
    << È Duke!!>> esultò Fannie, guardando di sbieco Fred e Reg. Duke era vivo ed era tornato.
    I quattro uscirono di corsa, per accogliere l’arrivo di Duke e del suo amico. Ma una volta fuori Fannie lanciò un urlo agghiacciante, Reg indietreggiò, Fred abbassò lo sguardo, mentre Dan spiccò il volo verso Gohan e Duke.
    << Ehi!!!! – urlò Gohan – Dateci una mano!>> Dan lo raggiunse celermente e insieme portarono Duke prima a terra e poi in casa. Steso sul tavolo, Dan e Fannie osservarono Duke svenuto, la tuta sgualcita, si vedeva una parte del petto, vi erano ferite dappertutto, sul volto, sul corpo, alle gambe, soprattutto la gamba destra, scoperta dalla caviglia al ginocchio, era coperta di sangue. Sul volto aveva cicatrici sparse, un taglio sull’occhio sinistro e uno sulla guancia destra e un altro più piccolo e lieve sulla sinistra.
    << Ma cosa gli è successo? – disse Dan, incredulo – Neanche Metal Cooler è stato capace di così tanto!! – continuò battendo il pugno destro sul tavolo, per la rabbia – TU!! Parla, chi è stato?>> si rivolse a Gohan furente. Poi notò che anche il ragazzo era coperto di ferite simili, di cui una sulla spalla sinistra molto vistosa, più che altro era un buco, rimarginato grazie alla magia del Keyblade.
    << Io e Duke abbiamo afforntato un Heartless molto potente … nel mio paese … e beh … fino a poco fa stava bene, quando poi siamo arrivati qui … ecco … è svenuto>> concluse timidamente.
    << S – su … Dan, v – va a prendere il kit di soccorso … vediamo di … beh, salvare il salvabile>> disse Fannie tremante. Doveva curare Duke, prima che fosse troppo tardi. Dan ci mise pochi secondi per prendere tutto, poi tornò di fretta e furia e lasciò il da farsi alla ragazza.
    Già una volta Fannie aveva curato Duke, ma le ferite non erano così gravi, doveva fare del suo meglio per salvarlo, di certo sarebbe morto dissanguato, per quelle ferite così profonde. Aveva gli occhi lucidi quando cominciò a curarlo.
    << Ora lasciamola fare … - disse Dan, portando Gohan fuori – tu come ti chiami?>> gli chiese.
    << Gohan … piacere – disse stringe dogli la mano – tu?>>
    << Daniel, ma tutti mi chiamano Dan!>> rispose con un sorriso.
    << Si riprenderà?>> chiese Gohan, guardando il terreno.
    << Fannie è un ottimo medico … penso che riuscirà a rimetterlo in sesto, su questo non ho dubbi>> rispose Dan, tranquillo.
    << Però … quell’Heartless doveva essere parecchio forte se è riuscito a mettere il Maestro in quello stato … >> continuò Dan.
    << Beh … ti dico solo che … io gli ho tenuto testa una volta, e Duke mi ha dato una mano … ma poi si è rialzato per ben due volte, più forte di prima … alla fine non so come abbia fatto a finirlo … ma era diverso Duke … non era in lui … >> riprese Gohan, pensieroso.
    << Duke è morto?>> chiesero Reg e Fred.
    << NO!>> dissero all’unisono Dan e Gohan, irritati. Si sedettero tutti insieme vicino alla porta, in attesa che Fannie uscisse, dando la buona o, nel peggiore dei casi, la cattiva notizia, ma confidavano nelle sue capacità di medico, di certo ce l’avrebbe fatta.
    Un’ora più tardi, Fannie uscì, con le lacrime in volto. << Non credo che ce l possa fare … ho drenato il sangue e tutto il resto ma … >> si coprì il volto sedendosi a terra con gli altri. Questi rimasero tutti in silenzio, ascoltando solo i singhiozzi di Fannie.
    << P – perché … piangi?>> Duke era in piedi, sull’uscio della porta, si reggeva a mala pena in piedi, ma era vivo.
    << Duke!!!>> dissero insieme Gohan e Fannie. Dan sorrise, Fred e Reg tirarono un sospiro di sollievo.
    Insieme poi portarono Duke nella sua stanza.
    << Adesso devi … riposare – disse piano Fannie – mi hai fatto preoccupare … >>
    << Mi … spiace … >> mormorò Duke, prima di addormentarsi.
    << Beh … almeno ce l’ha fatta … >> sospirò uscendo dalla stanza.
    Era appena mezzogiorno quando Duke si addormentò, mentre gli altri cominciarono a pranzare, Fannie era anche un’ottima cuoca, e Gohan apprezzava molto la sua cucina, non faceva altro che mangiare.
    << Gohan – disse ad un tratto Dan – ma da quant’è che non metti qualcosa sotto i denti?>> gli chiese, divertito.
    << Beh … credo siano un paio di giorni!! Ho una fame!>> rispose, tra un boccone e l’altro. Reg e Fred risero, e anche loro cominciarono a mangiare il loro pranzo.
    << Sono felice che sia di tuo gradimento, Gohan>> disse Fannie, sorridendo, tornando dalla cucina col suo piatto in mano, si sedette a tavola e cominciò anche lei a mangiare.
    << Vuoi che dia un’occhiata anche a te? – chiese ad un tratto Fannie, osservando meglio il piccolo Gohan – Sembri mal ridotto anche tu>>
    << Oh … non ti preoccupare Fannie – rispose Gohan, osservando poi Dan, che annuì – sto bene>> i due si erano dati uno sguardo, dato che Gohan non aveva ancora ben memorizzato i nomi di tutti.
    Intanto nella sua stanza, Duke stava cercando di riprendere le piene funzioni motorie del proprio corpo.
    << Cosa mi è preso prima contro Cell … non ricordo molto bene … so solo di averlo fatto fuori>> si disse, osservandosi la gamba destra. Portava ancora la tuta, o quanto ne restava, di Goku. C’erano un paio di tagli piuttosto lunghi. Poi si toccò la parte di petto scoperta, anche lì v’era una cicatrice.
    << Credevo che la sfera di fuoco mi proteggesse … diamine!>> continuò questo suo monologo a lungo, cercando di interrogarsi sull’andamento della battaglia. Si alzò, riusciva a camminare, le gambe rispondevano, soprattutto al destra, non pareva aver risentito troppo delle ferite subite. Però non riusciva a chiudere bene gli occhi, o almeno, uno in particolare lo chiudeva a fatica. Si toccò la faccia. Sulla guancia sinistra trovò il raschio lasciatogli dal Raggio Letale, sulla destra ne trovò un altro, più evidente e infine trovò un bel taglio sull’occhio sinistro, probabilmente era per quello che non riusciva a chiuderlo come si deve. Provando sempre ad aprire e chiudere l’occhio sinistro, cercò di ricordare esattamente cosa era successo nella battaglia, doveva capire come aveva vinto. Chiuse gli occhi.
    Vide Cell usare il raggio letale contro di lui, ferendolo lievemente, ma colpendo quasi in pieno Gohan. Ricordò il dolore provato, la paura che lo assaliva, Gohan tra le sue braccia morente. Poi il conforto, il suo piccolo amico era ancora vivo. Ed ecco il momento cruciale, sentì la rabbia, una voglia frenetica di vendetta, d’un tratto una sensazione di potere illimitato, vide il suo Keyblade diventato nero come la morte, e poi vide Cell a brandelli, e un impulso Oscuro generato proprio da lui.
    Aprì gli occhi e di colpo si guardò allo specchio posto nella sua stanza. Non era lui che si rifletteva nello specchio. C’era un ragazzo, con le sue stesse cicatrici, ma avvolto da un’Aura Oscura, gli occhi erano grigi, nella sua mano vide un Keyblade diverso, nero. Poi si guardò la mano destra, impugnava quel Keyblade. Lui era quel ragazzo nello specchio. Sentiva un’inebriante sensazione di potere, non poteva essere sconfitto, era imbattibile.
    << Cosa mi succede?>> disse piano.
    << Stai cedendo all’Oscurità, Duke>> una voce alle sue spalle parlò. Il ragazzo si voltò e vide …
    << TU!>> disse preparandosi a colpirlo.
    L’uomo in nero era in piedi dinanzi a lui. Il volto coperto dal cappuccio, non lasciava trapelare alcuna emozione dalla sua voce, nessuna titubanza, nulla. Era una roccia.
    << Non c’è bisogno di scaldarsi, Duke – riprese – ho risposto alla tua domanda, e anche tu dovresti capirlo adesso. Stai cedendo all’Oscurità nascosta nel tuo cuore>> concluse, svanendo nell’Oscurità.
    Duke tornò normale, il Keyblade ritornò rosso, così come i suoi occhi. Si guardò le mani, incredulo, si sedette, cercò di capire.
    << Perché … ?>> dov’era la Fenice? Perché non lo aiutava, non lo rincuorava?
    Uscì dalla finestra, in preda alla rabbia. Spiegò le ali e volò, quanto più lontano possibile, voleva stare da solo in quell’istante, aveva bisogno di tempo per capire.
    << Sta andando tutto secondo i piani – disse l’uomo misterioso – Goku>> rivolgendosi a Goku – Heratless.
    << Molto bene>> disse solo questo. Goku – Heartless stava levitando, in piena concentrazione, stava trovando la massima potenza, era un allenamento molto diverso dal solito. Emanava un’Aura potentissima.
    Duke continuava a volare, in volto dipinta la sua rabbia, volava veloce, non sapeva dove stesse andando, ma doveva farlo. Raggiunse la Gummiship, qualcuno aveva tentato di ripararla, e ci stava pure riuscendo!
    << Questa … - disse, atterrando, le ali tornarono dentro il suo corpo, senza arrecargli alcun dolore – deve essere opera di Daniel e degli altri>> osservò la sua navetta, stavano lavorando molto bene. Entrò nella navetta, sapeva esattamente cosa fare, ricordava di avere ancora un paio di tute, anche se gli sarebbe servita solo la maglietta, il pantalone non gli dispiaceva così tanto. Cominciò a frugare nella sua cabina, quando finalmente trovò una maglietta. La mise sopra quello straccio rimastogli. Poi si incamminò. Ricordava esattamente quella strada, stava recandosi al promontorio. Una lieve brezza faceva frusciare le foglie degli alberi della radura, mentre pian piano si intravedeva il mare. Si sedette su uno scoglio, e osservò il paesaggio di fronte a lui. La lieve brezza marina gli scompigliava i capelli, l’infrangersi delle onde sui frangiflutti calmava i suoi bollenti spiriti.
    << Non posso credere di averlo fatto sul serio … - disse guardandosi prima le mani, poi fisso all’orizzonte – avrei potuto fare del male a Gohan … >> continuò così a colpevolizzarsi, aveva fatto tanto per non essere succube del potere della Fenice, e adesso si trovava a dover affrontare la sua ombra. Il sole stava tramontando, il rosso crepuscolo si rifletteva negli occhi altrettanto rossi di Duke. Il Keyblade comparve nella sua mano, zampillando tra le fiamme.
    << Potrei … >> pensò in quell’istante di uccidersi, ma non avrebbe risolto nulla, anzi, sarebbe stato solo un dolore aggiuntivo per Dan, Gohan, Fannie e gli altri. Lo conficcò con forza nel terreno accanto alla sua mano destra.
    << Sapevo di trovarti qui – Fannie si sedette accanto a lui – potevi anche avvisare, siamo tutti in pensiero>>
    << Mi spiace ancora … - disse Duke, guardando fisso i suoi piedi – e comunque … grazie per avermi curato … >> continuò, lievemente imbarazzato.
    << Oh … non devi ringraziarmi … non ti saresti salvato neanche con le mie cure … sei molto resistente, solo per questo sei ancora qui, seduto accanto a me>> rispose Fannie, pensierosa.
    Duke non sapeva che dire al momento, guardava il crepuscolo, voleva evitare di parlare, soprattutto con Fannie, non sapeva cosa dirle, non sapeva come comportarsi con le ragazze. Il suo cuore era freddo, temprato dalle ultime battaglie.
    << Andiamo?>> disse ad un tratto Fannie, alzandosi. << Gli altri si staranno chiedendo dove siamo>> concluse sorridendo. Duke annuì. Si tolse poi la maglia.
    << Ma che fai?!? – Fannie si voltò all’istante – ti pare il momento di … spogliarsi?>> era piuttosto arrabbiata.
    << A piedi ci metteremo un bel po’ … quindi – si fece spuntare le ali in quell’istante – puoi tranquillamente guardare eh? Ho addosso ancora gli stracci di prima>> disse, calmo.
    Fannie si voltò, e rimase parecchio meravigliata. Duke sbatteva lievemente le ali, scaldandole.
    << Ma … ?>> non sapeva cosa chiedergli, era troppo abbagliata da quella visione.
    << Sali sulla mia schiena, e cerca di non mollare la presa, vedrò di essere quanto più rapido possibile>> disse Duke, Fannie, titubante, eseguì, si aggrappò alla schiena di Duke.
    Da parte sua, il Custode non aveva mai portato qualcuno con quelle ali, prese il Keyblade e poi spiccò il volo. Il vento scompigliava i loro capelli, Duke riusciva a volare veloce, aveva superato la Gummiship.
    << La state riparando voi?>> chiese, approfittandone.
    << Si!! – urlò Fannie – le stiamo dando un’occhiatina … poi ci faremo aiutare>> concluse, cercando di farsi capire.
    In pochi secondi erano già arrivati a casa di Duke, questi decelerò subito, sbattendo vigorosamente le ali, e cominciò la planata finale, prima dell’atterraggio. Quando ripiegò le ali Fannie lasciò la presa.
    Cacciò un urlo, stava cadendo, non se n’era accorta, ma non erano ancora a terra. Duke dovette fare uno sforzo immane, facendosi rispuntare le ali e dandosi la spinta. La prese al volo, e finalmente toccarono terra. Duke era a dir poco furibondo.
    << Ti avevo detto di non mollare la presa!>> disse, una vena si gonfiò sul collo. Le ali continuavano a sbattere armoniosamente.
    << Scusa … ma credevo che fossimo già a terra!>> si lamentò Fannie.
    << Beh, non lo eravamo! – ribatté Duke – Se magari ti fossi attenuta al piano … non avrei dovuto salvarti e sarebbe filato tutto liscio!>>
    << Quindi salvarmi ti è un peso!>> questa volta fu Fannie ad infuriarsi.
    << Non ho detto questo!!>> riprese Duke completamente furibondo.
    << Ah no!?>> Fannie stava per controbattere quando Dan intervenne.
    << Ma la smettete di litigare come una vecchia coppia di sposi?! – esordì, infilandosi fra i due, poi sgranò gli occhi e si voltò verso Duke – E queste da dove escono?!?>> disse, riferendosi alle ali.
    Duke le fece ritornare a posto, ma continuava a guardare furioso Fannie.
    << Dico soltanto – riprese, non curandosi di Dan – che non sarebbe stato necessario doverti salvare la vita, se ti fossi attenuta a quanto stabilito!>> concluse, cercando di calmarsi. Gohan sopraggiunse e cercò di dividerli insieme a Dan, non fu affatto facile, perché né Fannie né Duke si spostavano di un millimetro, erano lì a guardarsi negli occhi, con ferocia, anche se pareva calare col passare dei secondi. Duke abbozzò un mezzo sorriso, e anche Fannie lo fece.
    << Non sapevi usare queste paole – anche Fannie parve calmarsi – prima?>> sembrava pace fatta.
    Dan conosceva molto bene Fannie, era certo che non era ancora finita, era una ragazza piuttosto tenace ed era abituata, fin da quando erano piccoli, ad averla sempre vinta, di certo non era finita. Ma Dan volle pensare che, per il semplice fatto che stesse litigando con Duke e a causa di Duke, o almeno così sembrava, fosse davvero pace fatta.
    << Ehi … - disse d’un tratto Duke, guardando bene tutti – ma Bill dov’è?>> in effetti Billius era scomparso da parecchio tempo, proprio da quando Metal Cooler aveva fatto la sua comparsa.
    << In effetti hai ragione – ammise Fannie – è da … mesi che non si fa vivo!>> disse, perplessa. I cinque rimasero lì a pensare su quale misteriosa fine avesse fatto Bill, mentre Gohan, non sapendo chi fosse questo Bill, non fece nulla e andò in casa.
    Tornarono tutti in casa e si sedettero al tavolo, Fannie come di consueto andò in cucina, reperì qualcosa e cercò di inventare qualcos’altro.
    << Chissà cosa preparerà di buono … >> disse Gohan ad un tratto, affamato.
    << Ahahaha! – Duke rise, da tanto non rideva così di gusto – Ma sei un pozzo senza fondo – disse, divertito – però anch’io ho una fame da lupi!>> ammise, toccandosi la pancia, sorridendo. Un po’ tutti parvero divertiti. Finalmente potevano rilassarsi, dopotutto, non v’erano pericoli come Cell o Metal Cooler, era davvero finita, o almeno, stava cominciando un periodo di pace che avrebbe solo giovato agli animi di persone come Duke, Dan e Gohan, sempre al centro delle battaglie. Fannie aveva ascoltato quanto detto dai ragazzi, e tornò dalla cucina con un larghissimo sorriso che scaldò un po’ tutti, in particolare Duke e Dan. Gohan andò al settimo cielo non appena gli fu servita la cena, attese che poi tutti fossero a tavola e poi si tuffò quasi nel piatto, divorandolo. In tempo record lo vuotò, nel vero senso della parola! Il piatto era pulitissimo. Duke, che aveva appena assaggiato, quasi soffocò a quella vista, così come Dan, a cui andò il boccone di traverso. Lesto Fred gli aveva tirato un paio di pugni sulla schiena aiutandolo. Si guardarono un po’ tutti, e cominciarono a ridere. Era finalmente tornato il buon umore in quella casa.
    Poco dopo tutti finirono di mangiare. Fu Duke a prendere i piatti di tutti e portarli in cucina, si propose anche di lavarli, facendo riposare Fannie.
    << Non c’è bisogno di essere così gentili! – disse, sorridendo – Sei tu quello che torna mezzo morto a casa, lasciami almeno fare queste piccole cose!>> si lamentò Fannie, comunque divertita.
    << Beh – rispose Duke – se non faccio esperienza col cavolo che riuscirò a campare da solo!>> disse.
    << E chi ti dice che sarai solo?>> ribatté Fannie uscendo dalla cucina.
    Duke rimase interdetto, ma con un sorrisetto, riprese a lavare i piatti e le posate.
    << Ma perché lo fa?>> chiese Gohan a Dan.
    << Beh … credo che voglia farsi perdonare in qualche modo per averla mandata su tutte le furie … - rispose Dan – l’ultima volta che Fannie si è infuriata ha quasi convinto Duke ad uccidere qualcuno>> disse, pensieroso. Gohan rimase sbalordito, che Fannie fosse davvero in grado di fare questo?
    << Le donne … - disse Fred – cosa non si fa per loro … ahaha!>> anche Reg rise, Fannie non fece caso alle loro parole, era sera, e si chiuse, come al solito, in camera di Duke. La casetta aveva una sola stanza, per cui gli altri si arrangiavano. Poco dopo Duke tornò dalla cucina, pareva stanco.
    << Ehi, hai lavato solo un paio di piatti!>> disse Dan, perplesso.
    << Non esattamente … >> disse Duke, accasciandosi al suolo.
    << Oh porca!!! – disse Dan – FANNIE!>> la ragazza uscì di corsa, e vide Duke disteso a terra.
    << E adesso?>> chiese, prendendo la cassetta dei medicinali.
    Duke portava ancora gli stessi stracci, e un paio di ferite si erano riaperte, ma come? Gohan corse in cucina, il Keyblade di Duke era piantato nel pavimento e lì infilzato v’era un Heartless molto strano, aveva un’armatura e degli artigli acuminati, oltre ad essere piccolo. Su quegli artigli, prima che svanisse in uno sbuffo di fumo, v’era impregnato il sangue di Duke. Evidentemente aveva colpito un punto fragile del Custode.
    Nuovamente steso sul tavolo e smorto, Duke ricevette le cure di una esasperata Fannie. Questa volta fasciò la parte scoperta del petto di Duke, da lì perdeva sangue. Una volta fasciato, Duke cominciò a svegliarsi.
    << Accidenti … - disse piano – ma perché … finisco … sempre … così?>> si chiese, non aveva la forza di arrabbiarsi.
    << Perché ogni volta devi rischiare l’osso del collo, stupidone!>> disse Fannie.
    << Hai ragione … >> rispose Duke, addormentandosi. Per un attimo, Fannie, Dan e Gohan si preoccuparono, ma poi lo videro respirare, il loro amico stava bene.
    << Lasciamolo qui – convennero Dan e Gohan, Fannie era un po’ contraria, preferiva portarlo in camera – potrebbe svegliarsi, e trasportarlo rischierebbe di aprire nuovamente le ferite>> concluse Dan, prima di Gohan. Fannie accettò la proposta, e andò a letto. Gohan si sedette accanto al tavolo, mentre Dan si stese poco più avanti. Reg e Fred già dormivano.
    << Osserva – disse l’uomo misterioso a Goku – Heartless – a quante persone tiene, sono tutti punti deboli, ti basterà toccarne uno solo, per fargli perdere il controllo>>
    << Interessante>> rispose Goku – Heartless, osservando corrucciato la casetta.
    I due si trovavano in una radura poco distante, avevano un’ottima vista della zona, e l’uomo in nero stava passando quante più informazioni possibili al suo sottoposto.
    << Tu limitati a fare quanto stabilito – riprese Goku – al resto ci penserò io>> era parecchio sicuro di sé.
    << Domattina – rispose l’altro – rimarrai qui, ti mostrerò come combatte Duke. Tieni conto che sembra parecchio debilitato dopo lo scontro con Cell>> voleva curare tutto nei minimi dettagli. Goku annuì, e i due svanirono nell’Oscurità.
    La mattina seguente, Gohan si svegliò di buon’ora, assieme a Dan. I due uscirono di casa, e cominciarono a correre.
    << Anche tu ti alleni?>> gli chiese Gohan.
    << Si! – rispose Dan – Il Maestro mi ha dato il compito di proteggere quella città – disse indicando il borgo, era quasi del tutto distrutto, ma c’era ancora chi viveva lì – o almeno … quanto ne resta e chi la abita>> ammise, con tristezza. Gohan non fece altre domande. I due correvano testa a testa, molto rapidi. Passarono in città, alcuni degli abitanti, svegliatosi come loro di buon’ora, salutò Dan, sorridente.
    << Nonostante tutto – disse Gohan – sembrano felici>>
    << Beh, siamo tutti grati per un cosa – rispose Dan – siamo ancora vivi, e cerchiamo di goderci quel poco che ci rimane da vivere>> disse.
    << Non dire così!>> replicò Gohan, cercando di tirargli su il morale.
    << Dovresti capirlo almeno quanto me … - riprese Dan – combatteremo al fianco di Duke, e rischieremo sempre e comunque>> disse.
    Gohan non seppe come controbattere, Dan aveva ragione in pieno, finché avessero combattuto al fianco di Duke, la loro vita sarebbe sempre stata in pericolo. Tornarono a casa, finalmente, il sole era alto e anche gli altri erano svegli, tutti, tranne Duke.
    << Non si è ancora ripreso, eppure la ferita si cicatrizzata completamente, non è più in pericolo>> disse Fannie, in pensiero.
    << Si riprenderà – disse Dan – ne ha passate di peggiori>> disse, ricordando la prima volta che si erano incontrati. Lo ricordava molto bene, Duke era stato ridotto in fin di vita da Cooler, e lui era intervenuto per salvarlo, ma inutilmente, eppure il suo intervento permise a Duke di mangiare un fagiolo di Balzar e ribaltare la situazione. Fannie parve rassicurarsi. Mangiarono qualcosa per colazione, poi tutti insieme, Gohan escluso, si recarono alla Gummiship.
    << Sicuro di non voler venire?>> gli chiese Dan. I due avevano fatto subito amicizia, andavano molto d’accordo.
    << Si, resto qui … - rispose, seduto per terra, accanto al tavolo dove riposava Duke – se dovesse svegliarsi, verremo insieme>> rassicurò anche Fannie con quelle parole. Uscirono di casa e si avviarono verso la Gummiship. Dan in testa, e Fred a chiudere la fila dei quattro, tutti armati, in caso di attacco degli Heartless.
    Giunsero dopo qualche minuto erano arrivati. L’attrezzatura era poco più avanti, Dan corse a prenderla e tornò dopo un paio di minuti. Tutti insieme cominciarono a darsi da fare per riparare la navetta. Dan, Fred e Reg si occupavano dell’esterno, mentre Fannie cercava di riparare i danni del computer di navigazione e del motore. L’impatto era stato molto violento e il contraccolpo aveva danneggiato il computer e il motore era in panne. Fannie uscì dalla Gummiship quando vide un enorme Heartless attaccare.
    << Ragazzi!!>> urlò, e Dan si precipitò a combattere il nemico. Era enorme, camminava su quattro zampe e aveva un grosso corno sulla fronte. I fendenti di Dan non sortivano effetto, anzi, facevano solo infuriare il mostro, che caricò il ragazzo.
    << ARGH!>> fu colpito e scagliato in aria, sta per ricadere sul corno della bestia. Usò la spada e colpì il corno. L’Heartless emise un verso, simile ad un gemito, evidentemente il corno era il suo punto debole. Fred, Reg e Fannie partirono all’attacco. Non funzionò, l’Heartless era furente, e caricò tutti gli altri. Fannie stava per essere colpita quando.
    << Spostati di lì!!>> urlò una voce. Fannie però non riuscì a spostarsi, ed una figura alata bloccò il colpo, usando una strana spada a forma di chiave. Le ali sbattevano a ritmo regolare, permettendo alla figura angelica di resistere senza problemi al colpo, senza muoversi di un millimetro.
    << D – Duke?!>> disse la ragazza, da terra.
    << Scusa il ritardo>> rispose Duke, girando la testa, sorridendo. Le ali sbattevano delicatamente, e intanto sopraggiunse anche Gohan.
    << Lasciatelo a me – disse Duke – voglio vedere se mi sono ristabilito del tutto>> un lampo scintillò nei suoi occhi rossi. Portava ancora gli stessi stracci, ed era determinato più che mai a vincere.
    << Adesso – l’uomo misterioso, da lontano, osservava la scena – Goku, osserva attentamente come combatte Duke – disse – il Behemoth è un degno avversario>> concluse. Goku non fiatò, anzi, con grande serietà osservò i movimenti di Duke.
    Il giovane si librava in aria, grazie alle sue ali, si muoveva rapidamente, Keyblade alla mano, e poi attaccava, ma i suoi colpi, seppur potenti, non sortivano alcun effetto.
    << È resistente!>> disse Duke, dopo che l’ennesimo affondo fu respinto dalla stazza del Behemoth. Caricò la sua Aura al massimo. Le ali sbattevano fortemente, mosse dall’energia sprigionata dal suo corpo, e poi si fiondò nuovamente all’attacco. Nonostante la sua potenza si fosse triplicata, i colpi venivano respinti, il Behemoth pareva invincibile. Caricò nuovamente, abbassando la testa, usando il suo corno.
    << Reflex!>> Duke usò la barriera, ma fu inutile, la potenza del Behemoth era devastante e lo scagliò in aria con inaudita violenza. Nel ricadere, Duke stava per essere infilzato dal corno, non riusciva a volare.
    << No, dannazione!>> disse, con una smorfia. Fannie si coprì gli occhi, Dan stava per intervenire, Reg e Fred si voltarono.
    << Deboluccio questo Duke>> disse Goku – Heartless, interrompendo il silenzio.
    << Aspetterei a parlare>> rispose l’uomo in nero al suo fianco, sorridendo.
    Duke, disperato, cercò di usare il Keyblade per proteggersi, pur sapendo che fosse del tutto inutile. Ma funzionò. Col Keyblade colpì il corno del mostro, e rimbalzò via, tornando a terra. L’Heartless ebbe alcuni attimi di sbandamento.
    << Allora – disse Duke, sorridendo – è quello il tuo punto debole!>> spiccò il volo, e cominciò a colpire il corno. L’Heartless emetteva versi riconducibili a gemiti di dolore. Imperterrito, Duke attaccava con potenti fendenti, gli era salito sulla schiena, e il Behemoth continuava a soffrire.
    << Duke!!! – urlò Dan – smettila di giocare con lui, FINISCILO!!!>> e aveva ragione, Duke stava solo soddisfacendo un suo sadico desiderio, picchiando l’Heartless con forza, ma senza affondare. I suoi occhi erano più rossi che mai.
    << Ma cosa sta facendo?>> chiese Goku – Heartless, osservando la scena, questa volta con più interesse.
    << Non ti pare ovvio? – rispose l’uomo in nero – sta giocando>>
    Goku rimase interdetto e continuò ad ossevare la scena, questa volta con più attenzione, cercava di cogliere gli errori di Duke.
    Il ragazzo, d’altro canto, continuava a colpire il corno con furia omicida, eppure non voleva affondare. Fu l’errore del Custode. Alla fine l’Heartless si ribellò a quella sottomissione, Duke fu scagliato in aria, riuscì a volare, e tentò di contrattaccare, ma questa volta il Behemoth era pronto, caricò con tutta la sua forza, e riuscì a resistere all’impeto di Duke, che perse il Keyblade. Il Behemoth non si fermava, anzi! Riuscì a disarmare Duke, e in seguito …
    << ARGH!!!!>> urlò Duke, in preda al dolore. Fannie lanciò un urlo acutissimo, che per poco non forò i timpani del povero Gohan, Dan indietreggiò, incredulo, mentre Fred e Reg continuavano ad essere voltati.
    Il Behemoth aveva colpito Duke con il corno, trapassandogli la spalla sinistra. Il giovane stava perdendo molto sangue, gli occhi stavano perdendo il loro colore rosso, diventando pian piano più bianchi, come il resto del corpo, la sua Aura stava cominciando a svanire.
    << Sta morendo!!>> Dan e Gohan si fiondarono alla carica, il Saiyan si trasformò, mentre Dan utilizzò la sua massima potenza, impugnando la sua pesante spada. Duke non si muoveva più, le ali si erano chiuse, e pendevano, come le sue gambe, e le sue braccia. L’Aura rossa svanì. Fannie chiuse gli occhi, non voleva guardare altro. Lo spettacolo era agghiacciante. Il suo corpo inerme giaceva appeso al corno del Behemoth, il sangue percorreva tutto il suo corpo e il corno, e gocciolava al suolo. Duke non era mai stato così vicino alla morte come in quell’istante.
    << Mph! – Goku pareva piuttosto irritato – quel moccioso non riesce neanche a sconfiggere un Heartless idiota come il Behemoth! Vado, attieniti al piano, non sarà difficile finirlo>> disse, e aprendo un varco Oscuro, se ne andò.
    << Sbagli Goku – disse l’uomo in nero, senza fermarlo – e lo capirai>>osservava Duke, percepiva la sua Aura e il giovane era tutt’altro che morto, anzi, la sua Aura stava per esplodere come una bomba.
    << DAN!! – urlò Gohan all’improvviso, fermandosi di colpo – TORNA SUBITO INDIETRO!!!!>>
    << Perché?!>> gli urlò di rimando Dan, fermandosi.
    << Fallo e basta, e in fretta!!>> Gohan tornò di corsa a terra, e si accasciò, coprendo Fannie.
    << Cosa succede?>> gli chiese, con le lacrime agli occhi.
    << Tranquilla – sorrise Gohan – Duke è vivo e vegeto, ma adesso, non ti muovere>> concluse. Il volto di Fannie si illuminò, poi seguendo il consiglio di Gohan rimase lì ferma.
    Dan tornò a terra, e osservò per un attimo Duke, lì appeso.
    << NYYAAAAAAAAHHHH!!!!>> urlò il Custode, scatenando un’ energia incredibile. Dan piantò la spada nel suolo per non farsi spazzare via da quella potenza. Fred e Reg si aggrapparono alla Gummiship, sperando che reggesse. L’uomo in nero non fece una piega, anche se dovette impegnarsi per rimanere lì fermo dov’era. Duke tornò al suolo, avvolto da una sfera di fuoco, le ali sbattevano con forza, eppure dalla spalla continuava a perdere sangue. La ferita pian piano cominciò a rimarginarsi. Gli occhi era tornati al loro solito colore rosso acceso e mandavano lampi di puro odio.
    << Dannato!!! – disse toccandosi la spalla – la pagherai molto cara!!>> guardò la sua mano destra, era completamente insanguinata. << Heal … >> disse piano, la spalla guarì del tutto.
    Avvolto da un alone di fuoco, Duke si preparò all’attacco decisivo. L’Aura continuava ad aumentare, facendo tremare la terra, i sassi venivano sollevati da tutta quell’energia.
    << Finalmente tiri fuori tutta la tua vera potenza – disse l’uomo in nero – adesso finisci quel patetico Behemoth>> e nell’Oscurità svanì.
    Duke si scagliò contro il Behemoth a velocità straordinaria, evitò il corno con disinvoltura, e ancora evitò i suoi attacchi, e infine.
    << Sei finito!!!!!>> urlò, e con forza tornò a terra, v’era stato un lampo, aveva il Keyblade nella mano destra puntato al suolo, l’Aura svanì, le ali tornarono al loro posto. Il corno del Behemoth cadde al suolo. In uno sbuffo di fumo il mostro svanì. Duke ansimava, era parecchio stanco.
    << Duke!!>> Dan, Gohan e Fannie gli corsero incontro. Il ragazzo era ferito, ma non gravemente, grazie alla magia del Keyblade aveva recuperato tutte le energie, ma le aveva sprecate per uccidere il Behemoth.
    << Sto bene – disse, quando lo aiutarono ad alzarsi – devo solo riposare>>
    Fannie allora lasciò il ragazzo a Dan e Gohan, andò poco più avanti, poi si voltò. << Oh no … >> disse Dan guardando il cielo.
    << P – Perché?>> Duke era preoccupato, che si fosse nuovamente …
    << Vuoi smetterla di farmi venire attacchi al cuore!!!!?? – urlò la ragazza, una vena si era gonfiata sulla sua tempia, era davvero fuori giri – Non è possibile che tu debba sempre farti ammazzare per poter far fuori uno stramaledettissimo mostro!!! – si stava avvicinando sempre di più, Duke non aveva la forza per arretrare – Ti rendi conto di quanto hai rischiato?? Ti sei messo a giocare come un idiota e alla fine ti sei quasi fatto ammazzare!!!!>> dopo questo sfogo, a cui Duke non poteva controbattere, la ragazza si voltò e andò nella Gummiship, riprendendo il lavoro.
    << Questa volta – disse Dan – l’hai fatta infuriare sul serio>>
    << Ho notato Dan … >> rispose Duke, guardando a terra. Eppure Fannie aveva ragione in pieno, magari era stata molto soggettiva, ma aveva ragione. Duke si era messo a giocare col Behemoth, e aveva rischiato la vita, come mai aveva fatto fino ad allora. Era davvero dispiaciuto. Insieme poi i tre diedero man forte a Reg e Fred, per riparare la navetta. I lavori procedevano bene, soprattutto grazie all’apporto di Duke e Gohan, decisamente più prestanti fisicamente degli altri, riuscivano a fare più cose. Duke poi, lasciando a Gohan i lavori sulla navetta, entrò. Fannie cercava inutilmente di far partire il computer. Non volle entrare all’inizio, si recò invece nella sua cabina.
    << Non è cambiato proprio niente … >> disse, osservandola. Era proprio la stessa, con la doccia, il letto, e tante scartoffie. Poi andò nella sala di comando, dove Fannie stava per pendere a pugni il computer.
    << Dannato – disse – vuoi partire si o no?>>
    << Posso aiutare?>> chiese Duke.
    << Sei qui eh? – constatò la ragazza, freddamente – Beh … la situazione è sotto controllo!>> disse, senza guardarlo in faccia. Duke sorrise, poi si sedette accanto a lei, e cominciò a lavorare al computer. Fannie lo osservava di traverso.
    << Vedi … - Duke le mostrava passo passo tutto quanto – eccoci qua! Adesso dovrebbe partire – il computer centrale era operativo – adesso dovresti riuscire a fare quello che volevi fare prima, vado a dare un’occhiata al motore>> disse Duke andandosene. Fannie rimase interdetta, poi con un piccolo sorriso, riprese il suo lavoro, ora che il computer era operativo.
    Duke si recò in sala macchine, era accanto alla sua cabina, quindi non avrebbe avuto problemi a trovarla.
    << Oh porca … >> riuscì a dire. I motori erano quasi del tutto andati. Si accorse di non avere le maniche, per cui fece finta di rimboccarsele e cominciò a fare qualcosa. Riparò la caldaia, ma non riuscì a fare altro.
    << Posso aiutare?>> Fannie aveva finito col computer, e aveva raggiunto Duke in sala macchine.
    << Se vuoi si>> rispose Duke, con calma. Osservava i motori, cercando di capire quali pezzi fossero andati fuori uso.
    << Forse dovresti … >> fece per toccare il motore. Duke lesto le prese il polso, fermandola. Fannie lo guardò male.
    << Non ti conviene toccarlo, è ancora bollente, nonostante tutto questo tempo>> disse, rispondendo allo sguardo di Fannie. La ragazza però continuò a guardarlo in quel modo. Duke cercava di non guardarla, voleva focalizzare il problema dei motori.
    << Senti – riprese Fannie – per prima … >> cominciò la ragazza.
    << Non fa niente, avevi ragione>> la interruppe Duke, con lo sguardo fisso sui motori.
    << Chiama Dan e Gohan – riprese il Custode – per favore – aggiunse – di loro di venire qui>>
    Fannie, voltandosi, andò a cercare i due.
    << Ragazzi – disse – credo che Duke voglia parlarvi in sala macchine, potete raggiungerlo?>>
    I tre tornarono alla Gummiship ed entrarono in sala macchine, lì Duke li aspettava.
    << Bene, ragazzi, servono dei pezzi di ricambio, andate in città – disse ai tre – Dan, Fannie, mi affido a voi, Gohan, tu pensa a portarli qui, li assemblerò io>> i tre annuirono e si fiondarono in città. Dan trasportava Fannie, mentre Gohan li seguiva. I tre giunsero in città, o almeno, quanto ne restava.
    << Cade davvero a pezzi questo posto …>> disse Fannie. Dan guardava fisso il terreno, stringendo i pugni, alzando le spalle. Gohan mise una mano sulla sua spalla, avvicinandosi.
    << Dan – disse – non è colpa tua … non potevi fare nulla>> suonava strano, detto da Gohan, che neanche aveva visto quanto accaduto. Però Dan parve rincuorato da quelle parole. I tre poi andarono in cerca di qualche negozio dove prendere pezzi di ricambio per Gummiship.
    << Di certo – disse Dan – non troveremo un emerito cavolo dal ferramenta in fondo alla strada>> era molto schietto in quel momento, ma aveva ragione, dal ferramenta non avrebbero mai potuto trovare dei pezzi di ricambio per Gummiship. Continuarono a percorrere il centro.
    << Dan! – disse Fannie – Eccolo qui!>> un vecchio papero svendeva svariati tipi di merci a prezzi stracciati, da lui avevano trovato alcuni pezzi per il restauro della navetta.
    << Salve Paperone! – disse Dan, gioviale – Ha qualche pezzo di ricambio per Gummiship?>> chiese gentilmente.
    << Oh giovane Daniel, quanto tempo! – rispose Paperone – Si, si … dovrei avere qualcosa>> disse, andando a cercare nel magazzino.
    << Siamo sicuri che quel … papero abbia ciò che ci serve?>> chiese a bassa voce Gohan, piuttosto scettico.
    << Oh si! – rispose Fannie – Devi sapere che Paperone è estremamente ricco, quindi per il commercio ha a disposizione qualunque cosa, soprattutto pezzi per Gummiship, e poi li vende a prezzi molto bassi, o almeno non eccessivi, alla portata di tutti … quel papero è la nostra unica speranza per adesso>>
    Come detto da Fannie, Paperone tornò dal magazzino con alcuni pezzi di ricambio.
    << Bene Dan, quale ti serve?>>
    << Oh diamine … cosa aveva chiesto Duke?>> si rivolse ai suoi compagni.
    << Signor Paperone – esordì Gohan – ci servirebbero dei reattori nuovi>> al ché il papero parve spiazzato, ma poi sorrise e tornò dentro. Uscì quasi subito, con un paio di reattori, posti su di un carrello.
    << Questi sono gli ultimi modelli, una vera e propria bellezza, Daniel e voi altri – esordì Paperone, mostrandoli bene – hanno una potenza straordinaria, sono il massimo per grandi e piccole Gummiship. Il prezzo di mercato è altissimo però ragazzi miei – continuò, con un sorrisetto – sono unici sul mercato, ma potrei farvi un piccolo sconto, dopotutto>> concluse.
    << Bene, Zio – disse Dan, sorridendo – quanto ci costa la spesa?>> chiese, diventando molto più serio.
    << Uhm … allora, vi ho promesso un piccolo sconto, quindi – prese una calcolatrice e cominciò a ragionare sul prezzo – si, ecco. Sono 153.200 Munny>> Gohan rimase sbalordito, ma Dan e Fannie tirarono un sospiro di sollievo.
    << V – voi avete tutti quei soldi?>> chiese Gohan, incredulo.
    << Beh … si! Un piccolo regalo da parte dei nostri genitori … prima che beh … >> dissero insieme Fannie e Dan. Il ragazzo tirò fuori una carta di credito, scusandosi per non avere i contanti. Paperone, seppur contrariato, accettò la carta e scorrendola, detratte i 153.200 Munny per i reattori. I ragazzi ringraziarono e andarono via. Gohan poi sollevò il carrello, sforzandosi, ma non troppo, e infine trasformatosi in Super Saiyan, lo trasportò senza problemi. Seguito da Dan e Fannie, tornò alla Gummiship, dove Duke, Reg e Fred stavano lavorando. Il Custode della Chiave stava saldando alcuni componenti alle armi della navetta, mentre Reg e Fred lavoravano proprio alle armi, c’erano alcune parti danneggiate, ma nulla di irreparabile.
    << Ehi!!!!!!!>> urlò Gohan tornano normale, e posando a terra i reattori.
    << Oh, siete tornati!>> disse Duke, sorridendo.
    Dan e Fannie atterrarono. << Certo che ci sono costati un botto quei reattori … >> disse Gohan.
    << Non importa – replicò Fannie – l’importante è riparare la navetta>> Dan annuì, poi portarono i reattori alla sala macchine. Duke finì di installare i componenti, e lasciò il resto del lavoro a Reg e Fred, che se la stavano cavando benissimo. Il ragazzo raggiunse rapidamente gli altri in sala macchine.
    << Bene … - esordì – adesso possiamo sostituire i reattori>> si rivolse soprattutto a Dan e Gohan, che potevano contare su una forza fisica nettamente superiore a quella di Fannie.
    << Fannie … ehm – continuò – dammi una mano, e mettiti i guanti>> Fannie eseguì, poi con Duke, cominciò a rimuovere i reattori. C’erano parecchi bulloni da svitare, e dovevano evitare di far saltare tutto per aria. Senza i guanti, Duke toccava i reattori, per vedere di non surriscaldarli troppo.
    << Sicuro che non ti servono i guanti? – gli chiese Fannie, spuntando da dietro al reattore – Insomma … sono bollenti!>> disse.
    << Tranquilla – rispose Duke sorridendo – non mi fa nulla>> disse, svitando l’ultimo bullone. Il primo reattore fu tolto, Duke lo posò delicatamente a terra, poi prese il reattore nuovo e cominciò a sistemarlo. Fannie gli diede una mano nel sistemarlo, poi cominciò ad avvitare un po’ di tutto. Il lavoro fu molto più rapido. Gohan caricò sul carrello il reattore usato. Era davvero fuori uso e continuava comunque a scaldarsi.
    << Ok … adesso Dan, Gohan, mettete a terra il reattore nuovo e preparatevi a prendere quello usato, Fannie, se vogliamo procedere … >> i due cominciarono a svitare i vari buloni del secondo reattore. Cercarono di farlo nel modo più veloce possibile. Rapidamente poi, Gohan e Dan caricarono il reattore, bollente sul carrello, accanto al suo degno compagno. I quattro caricarono il nuovo reattore e lo agganciarono senza problemi. Duke subitò prese il carrello e si fiondò fuori dalla navetta
    << Non c’è molto tempo … dannazione!>> una volta fuori dalla navetta, spinse via il carrello. Dopo quasi dieci metri esplose.
    << Oh cavoli!>> disse Reg.
    << Ma che avete fatto??>> chiese Fred.
    << Beh … - rispose Dan, uscendo anche lui, insieme a Fannie e Gohan – abbiamo messo i nuovi reattori!>>
    Era il crepuscolo. I lavori sulla navetta era terminati.
    << Credo che già da domani potrò partire>> disse Duke, osservando la sua Gummiship. Per ben due volte l’aveva ridotta male, doveva stare più attento, quei due reattori erano costati una fortuna, anche con lo sconto! Tornarono tutti a casa, non fiatarono, non si dicevano nulla. Duke era concentrato sulla sua prossima tappa, dove doveva andare, la Fenice non rispondeva ancora.
    << Ehi! – disse ad un tratto Dan, facendo trasalire la povera Fannie accanto a lui – Domani potremmo andare a cercare Bill!>>
    << Ottima idea!>> dissero Reg e Fred all’unisono. Anche Duke parve d’accordo, Gohan era davvero indifferente, non sapeva cosa dire, mentre Fannie si unì alla maggioranza.
    << È deciso allora – continuò Dan – domani cercheremo Bill>>
    << Gohan – esordì poi Duke – dopo la ricerca … domani pomeriggio partirò, vorrei che venissi con me>> Gohan si illuminò e annuì vigorosamente. Dan e Fannie si spensero in quell’istante. Duke, appena tornato, voleva già partire? Con quale destinazione poi? Finalmente arrivarono a casa.
    << Ho una fame!!>> disse Fred entrando, seguito a ruota da Reg e Gohan, anche loro molto affamati.
    << Ma voi non riuscite a non pensare al cibo??>> chiese Dan, ridendo, seguendoli.
    << Vuoi già andartene?>> chiese Fannie a Duke.
    << Fannie … - sapeva già cosa dirle, ma non voleva affatto partire, eppure – devo partire … ho una missione da compiere e beh … non voglio che vi accada qualcosa a causa mia … soprattutto, non voglio che accada qualcosa A TE>> strinse la mano destra in un pugno, cercò in tutti i modi di non guardarla negli occhi.
    << Ve bene – disse lei, avvicinandosi – ma cerca di non tornare qui … beh … non conciarti troppo male>> ed entrò in casa. Duke rimase lì fermo, la sua Aura rossa lo avvolse, lo sguardo fisso per terra. Si decise poi ad entrare.
    << Beh, prima dobbiamo formare due squadre per la ricerca, per ricoprire un’area più estesa, non sarà facile trovare Bill>> disse Dan agli altri, tutti seduti al tavolo.
    << Gohan … beh, penso che tu possa andare con Duke e … uhm … anzi no! Servono due squadre equilibrate – continuò il ragazzo – Duke, con Reg e Fannie, io invece con Gohan e Fred … ma le squadre continuano ad essere squilibrate … oh uffa!!>>
    << Dan … calmati – disse Fannie – va bene così>> e andò in cucina, per preparare la cena. Duke si sedette al tavolo, poi cominciò a pensare.
    “ Ok, ho la navetta, ho Gohan … ma dove vado? Oh .. metterò delle coordinate a casaccio, dove vado vado”
    << Quindi … Duke è riuscito a far fuori il Behemoth?>> chiese Goku all’uomo in nero. Si trovavano vicino la navetta, c ‘era anche Omega.
    << Oh si – rispose lui – nonostante la ferita, ha sprigionato un’Aura potentissima, dovresti fare attenzione>>
    << Tsk! Non riuscirà comunque a battermi – replicò Goku, sprezzante – fatelo arrivare a Crepuscopoli, comincio a muovermi>> disse, e con un varco Oscuro, si diresse alla città natale di Duke.
    << Beh, Omega – esordì nuovamente l’uomo in nero, togliendosi il cappuccio, il suo volto era nuovamente bendato – credo che possiamo attuare il piano finale. Filerà tutto liscio come l’olio>>
    << Come desideri>> Omega quasi si inchinò, poi svanì nell’Oscurità, come Goku, ma con tutt’altro obbiettivo.
    Era notte inoltrata, i membri di casa Foster avevano appena concluso la cena e stavano per coricarsi. Come al solito, Fannie si chiuse in camera di Duke, mentre il ragazzo si sedette accanto alla porta di casa. Gohan si stese accanto al tavolo, al lato opposto si piazzarono Reg e Fred. Daniel invece si mise accanto alla porta della stanza di Duke, con la spada al suo fianco, cominciò ad addormentarsi. Duke però rimase sveglio, continuava a guardare il pavimento, mestamente.
    “ La situazione non mi piace … Bill dov’è? È scomparso poco dopo che ho trovato Metal Cooler confabulare con Frency … dev’esserci un nesso … forse Cooler è riuscito ad ucciderlo, magari l’ha polverizzato – scosse la testa, allontanando quel brutto pensiero – no, non può essere successo … anche se sarebbe in perfetto stile Cooler. Oh accipicchia … dove potrebbe essere finito? E poi … dovrò cercarlo insieme a Fannie e Fred … ma perché proprio con lei? Spero non ce l’abbia con me … devo partire, lo sa … cos’è questa sensazione … perché – si tocco il petto in quell’istante, con fare interrogativo – mi fa male il cuore … cosa mi succede?”
    << Tutto bene?>> gli chiese Gohan ad un tratto.
    << … Si … sto bene – rispose Duke, sorridendo – è solo che sto pensando alla nostra prossima destinazione … >> continuò, avvolto nei suoi pensieri, sembrava riferirsi più a se stesso che a Gohan. Il ragazzo sorrise a sua volta, poi si addormentò.
    Duke seguì il suo esempio e chiuse gli occhi, in attesa che il sonno arrivasse. Fece un sogno davvero singolare quella notte. Vide Dan e Gohan affrontare l’uomo in nero, lui era disteso a terra dietro di loro. L’uomo in nero scatenò contro di loro una creatura enorme, un essere mostruoso, che uccise Dan, lui era ancora a terra, non stava intervenendo, mentre anche Gohan stava per subire lo stesso destino. Vide però il suo amico trasformarsi in Super Saiyan, ma non era la stessa trasformazione, era diversa. Riusciva a tenere testa al mostro, ma non riusciva a vincerlo. E lui, Duke, continuava a star lì, fermo, a terra. Perché? Perché non si alzava? Perché non aveva impedito al mostro di uccidere Dan? Perché non andava ad aiutare Gohan?
    Si svegliò di colpo, respirava affannosamente, il cuore batteva forte, non voleva rallentare. Era appena l’alba, si alzò e uscì di casa. Fece la sua solita corsa, e ne approfittò per dare un’occhiata in giro. Di Billius nessuna traccia. Passò dalla Gummiship e vi entrò. Si tolse quegli stracci che portava ancora addosso, e mise la sua tuta. Era davvero molto comoda, si era quasi dimenticato quanto lo fosse. L’ideale per fare jogging, ma non per combattere.
    << Magari, potremmo fermarci al Monte Paoz e prendere qualche tuta del Maestro … >> disse, dando un ultimo saluto a quegli stracci, si era davvero affezionato a quella tuta, il ricordo di Goku era vivido nella sua mente. Uscì e tornò a casa. Gli altri non si erano ancora svegliati.
    << Allora, ne approfitterò>> disse piano, sorridendo. Chiuse piano la porta di casa e fece una seconda corsa, fino al promontorio. Sentì dei passi. Automaticamente evocò il Keyblade, e lentamente si avvicinò.
    << Chi va là?>> chiese Duke, con forza.
    << Duke, sei tu?>> ribatté una voce.
    Il Custode della Chiave si fece avanti. Quasi come al solito lì, al promontorio, c’era Fannie.
    << Mattiniera come al solito?>> disse Duke, facendo svanire il Keyblade, tra le fiamme.
    << Non riuscivo a dormire oggi … >> rispose, voltandosi. Duke si avvicinò a lei.
    << Perché?>>
    << Beh … insomma, non sappiamo cosa sia successo a Bill … e … oggi te ne andrai>> rispose, diventando un po’ paonazza.
    << Ma no dai … insomma … neanch’io vorrei andarmene …>>
    << Allora non andare!>> disse, quasi urlando.
    << Oh accidenti … ma perché … vuoi capire – e cercò di guardarla bene negli occhi – che devo farlo! Non voglio permettere che si ricrei una situazione simile a quella di Cooler! Un mio errore ha quasi ucciso tutti quanti! Non accadrà una seconda volta, non finché ci sarà ancora fiato in questo corpo!>>
    << Vuoi capire che se continui così non ci sarà davvero più fiato in quel corpo!>>rispose, furente. Continuavano a guardarsi negli occhi. Rosso e verde a confronto.
    << Non voglio che tu ritorni come prima … ti prego … non andare>> gli disse infine.
    << Io … - non riusciva a sostenere lo sguardo di Fannie in quel momento – io … ci devo pensare … >> disse infine, sedendosi sullo scoglio lì vicino. Fannie lo raggiunse, si accomodò e appoggiò la testa sulla spalla.
    << È solo che … ho un po’ paura>>
    << Io ce l’ho ogni giorno … in ogni momento>> disse lui, guardando il mare. Il sole stava levandosi alto nel cielo, probabilmente erano le otto. Duke fece un cenno a Fannie, e insieme si avviarono verso casa. Dovevano concentrarsi sulla loro missione, trovare Bill, o almeno, capire cosa gli fosse successo. Tornarono appena in tempo, gli altri si stavano svegliando.
    << Dalla finestra>> propose Duke a Fannie, di certo Dan stava per bussare alla sua porta. Fannie aveva lasciato la finestra aperta, sicuramente da lì era uscita per andare al promontorio, fu facile poi aiutarla a rientrare, almeno per uno con la forza che aveva Duke.
    << Tutto bene?>> le chiese piano.
    << Si, si, ora vai, presto!>> rispose la ragazza. A stento tratteneva le risate, la situazione era parecchio divertente, o almeno, per lei lo era. Duke rapidamente, era già alla porta di casa, e vi entrò.
    << Maestro, ma che fine hai fatto?>> chiese Dan, vedendolo entrare.
    << Beh … ho fatto due passi, sai come sono>> rispose Duke, portandosi una mano dietro la testa, sorridendo. Anche Gohan si svegliò. << Che succede?>> chiese, strofinandosi gli occhi. Fannie uscì dalla “sua” stanza.
    << Buon giorno a tutti!>> disse.
    << Come mai così di buon umore oggi?>> chiese Gohan.
    << Credo di aver diritto ad essere allegra, non ti pare Gohan?>> rispose Fannie, con un largo sorriso. Gohan non seppe come controbattere, ma sorrise anche lui. C’era parecchio buon umore in casa Foster quel giorno. Reg e Fred si erano svegliati da poco, anche se sembravano ancora dormienti. Fannie servì la colazione a tutti quanti, poi si sedette e cominciarono a mangiare tutti insieme. Sembrava che stesse andando tutto liscio.
    “ Inizio seriamente a ricredermi … forse … potrei davvero restare qui ancora per un po’!” si disse Duke, dopotutto, aveva un pasto caldo, la possibilità di stare con le persone a lui più care e … c’era Fannie, probabilmente gli bastava solo questo. Dopo un po’ di tempo, in cui avevano riso e scherzato, Dan si fece serio.
    << Bene ragazzi, credo che sia giunto il momento di muoversi>> disse, alzandosi in piedi, prendendo la spada. Duke e Gohan si alzarono, così come tutti gli altri. Il gruppo si mosse compatto verso la città, erano tutti molto concentrati.
    << Gohan, tu va con Fannie e Duke, Reg, Fred, con me>> continuò il ragazzo. I due gruppi si divisero e cominciò la ricerca.
    << Si beh … - esordì Duke – mi sarebbe piaciuto fare un giro in città, ma non per fare questo!>> disse, cercando di sdrammatizzare la situazione. La ricerca si sarebbe di certo portata avanti per le lunghe. Ispezionavano ogni anfratto, seguivano anche i viottoli più bui, ma di Bill neanche l’ombra. Passarono quasi due ore, quando il gruppo si ricompattò nella piazza centrale, o almeno, quanto ne restava.
    <<qui è dove ho affrotnato Cooler per la prima volta … >> disse Duke ad un tratto, osservando la zona. Ricordava esattamente i palazzi in fiamme, gli Heartless in fuga, ed un essere mostruoso di fronte ad un lui più inesperto.
    << R –Ragazzi!!>> una voce gli chiamò alle spalle.
    << Bill!!>> urlò Dan, correndogli incontro. Era ridotto proprio male, portava degli stracci, e profonde ferite percorrevano il suo corpo.
    << Oddio Bill – disse Duke, raggiungendolo, insieme agli altri – cosa ti è successo?>>
    << È stato l’uomo in nero … coff … voleva sapere dove ti trovassi … coff, io non potevo … rispondergli … coff, coff … mi ha torturato … coff … per me è finita ormai … >> disse, affannosamente.
    << COSA?! – Duke era furibondo – sai dov’è?>>
    << Non chiedermi troppo …. Duke … coff … mi ha dato un messaggio per te … coff, sapeva che ti avrei incontrato … coff, coff … lui è … a C – Cr – epusco – scopoli … a Crepuscopoli!>> urlò, poi, prima di svenire. Dan gli toccò la gola, cercando l’aorta, sapendo esattamente che Bill era tutt’altro che svenuto.
    << Morto … Bill … è morto>> disse, con voce tremante.
    Alle loro spalle, Duke stava perdendo il controllo. L’Aura rossa lo pervase, maestose si erano spiegate le ali e fasce infuocate percorrevano l’energia attorno a Duke. La terra tremava.
    << La pagherai! Giuro che la pagherai!!!!!!!>> urlò, scatenandosi, i suoi occhi rossi stavano diventando grigi, presto avrebbe ceduto all’Oscurità. Gohan si trasfomrò, cercando di opporsi all’energia di Duke, Dan piantò la spada nel terreno, prese Fannie e si riparò dietro la spada, cercando di non venire respinto dall’energia di Duke. Reg e Fred si aggrapparono a qualcosa, il corpo di Bill fu scagliato lontano.
    << FERMATI!!!>> urlò Fannie, sperando che il giovane si fermasse.
    L’Aura cominciò a calare, gli occhi tornarono al loro colore rosso, le ali si ripiegarono nel suo corpo e finalmente Duke si calmò.
    << Gohan – disse ad un tratto – andiamo!>> i due si levarono in volo, diretti alla Gummiship.
    << Aspettateci!!>> Dan, portando sulla schiena Fannie, li raggiunse.
    << Veniamo anche noi!>> disse la ragazza, determinata.
    << È troppo pericoloso, resta qui>> rispose Duke, serio.
    << Col cavolo!!>> fece Fannie, in tutta risposta. I quattro giunsero alla navetta. Lì Duke evocò il Keyblade.
    << Non voglio ripeterlo un’ultima volta – disse, puntandolo contro Dan e Fannie – RESTATE QUI!>>
    << Duke, presto, vieni qui, c’è un messaggio!!>> urlò Gohan, entrato nella navetta. Duke corse lì dentro, seguito a ruota dagli altri due. Duke premette un tasto sulla tastiera del computer. Apparve suo nonno sullo schermo.
    << N – nonno?>> disse, sbigottito.
    << Duke, spero che questo messaggio non si arrivato troppo tardi … spero anche che tu stia bene, o almeno meglio di me. In ogni caso … qui a casa ci sono dei problemi … un tizio con una strana capigliatura ha attaccato al città, insieme ad altri Heartless … ti prego di tornare a casa … so bene che puoi usare il Keyblade e il resto … potrei spiegarti tutto dopo … solo, torna a casa>> disse il nonno nel messaggio, che si spense a queste parole.
    << Un tizio con una strana capigliatura … che sia … ?>> Duke cominciò a pensare in fretta, chi poteva essere quel tizio con una capigliatura strana?
    << Duke … non puoi andare da solo>> disse Dan. Fannie e Gohan annuirono. Duke si voltò verso di loro, Gohan sarebbe venuto comunque con lui, ma non voleva mettere a repentaglio la vita di Dan e in particolar modo quella di Fannie.
    << S – siete sicuri di voler venire?>> chiese, avendoli guardati negli occhi, lesse la loro determinazione, cos’altro poteva fare?
    << SI!!>> dissero insieme, con decisione.
    << Bene – cominciò Duke – Fannie! Dovresti sapere più o meno come funziona una Gummiship, avvia i motori, Dan, va in sala macchine, cerca di tenere sotto controllo i reattori, Gohan, alle armi>> continuò.
    << E tu cosa farai?>> chiese Fannie.
    << Uhm … devo fare una cosa nella mia cabina, devo .. azionare gli scudi dal mio computer>> disse, e corse nella sua stanza, chiuse il portellone della Gummiship prima, poi Fannie avviò i motori, Dan corse in sala macchine e Gohan era pronto ad usare le armi in caso di assoluta necessità. Nella sua stanza, Duke prese un foglio, scrisse qualcosa. Rimase lì in camera per mezz’ora, la Gummiship stava partendo. Attivò poi gli scudi e finalmente uscì, con in mano quel foglio di carta. Si recò in sala macchine, dove si trovava dan.
    << Oh, Maestro – disse il ragazzo, vendendolo entrare – i reattori stanno benissimo, la temperatura è costante a 35°, dovrebbe andare bene>> concluse, sorridendo.
    << Alzala di altri 5° - rispose Duke – piuttosto, tieni questa – disse porgendogli la lettera – non leggerla ancora, leggila a tutti più tardi, ti spiegherò quando saremo arrivati quando leggerla, deve sapere anche Gohan, non leggerla, adesso>> disse, guardandolo negli occhi. Dan annuì, perplesso, prese la lettera e se la mise in tasca. Duke poi raggiunse Fannie e Gohan in sala comandi.
    << Ehi Duke – disse il ragazzo – che ne dici se ci fermiamo al Monte Paoz prima … vorrei prendere una tuta nuova>>
    << Stavo proprio per chiedertelo! – rispose Duke, raggiante – le mie divise non sono proprio il massimo per combattere … >> anche Gohan sorrise.
    Duke poi si sedette accanto a Fannie, prese i comandi e impostò la rotta per il Monte Paoz. Fannie controllava la temperatura dei reattori e tutto il resto, aveva in mano la navetta. Impostò la massima velocità, sarebbero arrivati in circa dieci minuti.
    Il viaggio procedeva tranquillo, già intravedevano il Monte Paoz.
    << Non ci sono Heartless nei paraggi – disse Duke – avviala fase di atterraggio Fannie, per favore>> aggiunse poi, senza guardarla neanche. Fannie eseguì, poi Duke preparò la navetta. Erano arrivati. Il Custode della Chiave aprì il portellone.
    << Dan, lascio a te il compito di proteggere la navetta e Fannie, non mi deludere>> disse, uscendo con Gohan.
    << Gohan, la velocità sarà il nostro punto di forza>> disse poi all’amico. Gohan annuì. I due poi si alzarono in volo, a Duke erano puntualmente spuntate le ali. Diedero una forte accelerata. Degli Heartless nessuna traccia. In pochi secondi erano già arrivati a casa di Goku.
    << Ok, aspettami qui Duke!>> disse Gohan, fiondandosi in casa. Dopo pochi istanti tornò, con una decina di tute, tutte uguali.
    << Ma che diamine?!?>>
    << Vedi … il papà usava sempre tenere delle tute sparse per la casa, odiava qualunque genere di vestito, e se ne portava sempre una dietro, le metteva nei posti più disparati … non sai quante volte la mamma si arrabbiava!>> disse ridendo. I due poi si fiondarono verso la Gummiship, ad altissima velocità. Quando arrivarono, videro Dan in difficoltà. Una ventina di Heartless aveva assaltato la navetta, e il ragazzo stava difendendola con coraggio.
    << KEYBLADE!!!>> urlò Duke, il Keyblade si materializzò nella sua mano destra, e si fiondò all’attacco, in aiuto del suo allievo. In un lampo gli Heartless svanirono in uno sbuffo di fumo, Duke, con rapidi colpi gli aveva fatti fuori uno dopo l’altro. Gohan entrò subito, seguito a ruota da Dan. Duke rimase ancora fuori.
    Un’orda di Heartless stava scendendo dalla montagna.
    << Tsk! Troppo facile>> disse piegandosi sulle ginocchia. La sua Aura esplose in quell’istante.
    << KA – ME – HA – ME – HAAAA!!!!!>>urlò, facendo esplodere il suo colpo migliore. Gli Heartless furono travolti dal fascio rosso fuoco, sempre più potente. Duke tornò nella navetta.
    << Avviate i motori presto!>> disse, correndo in sala comandi, e prendendo il suo posto, accanto a Fannie. La ragazza avviò subito i motori, e controllò le armi, era tutto in regola. Duke partì senza pensarci due volte. Impostò poi la rotta per Crepuscopoli, e attivò il pilota automatico. Prese una tuta da Gohan e andò in camera a cambiarsi.
    << Torno fra pochi secondi, il tempo di cambiarmi>> disse.
    Entrato in camera si tolse subito la sua tenuta.
    << È davvero scomodissima, ne ha risentito anche la mia Kamehameha!>> si lamentò, mettendosi poi la maglietta blu di Goku. Indossò poi la maglia arancione e i pantaloni, poi finalmente tornò in sala comandi. Gohan lasciò il posto e si cambiò.
    << Ma dovete cambiarvi proprio adesso?>> chiese Fannie, ridendo.
    << Si, beh, meglio adesso che dopo>> dissero in coro Duke e Gohan. I tre si guardarono, e scoppiarono a ridere. Duke disattivò il pilota automatico e riprese il controllo della Gummiship. Accelerò quasi subito.
    << Duke, così metti sotto sforzo i reattori!!>> disse Fannie. Il ragazzo decelerò, un po’ irritato. Doveva correre ad aiutare suo nonno, in un modo o nell’altro.
    Suonò l’allarme.
    << Heartless! – esordì Fannie, attivando il monitor a tutto schermo – ci stanno accerchiando!!>> parve allarmata.
    << Nessuno problema, Gohan!!>> rispose Duke, con efferata calma. Il ragazzo annuì, e cominciò a sparare. Duke dava la direzione alla navetta e Gohan faceva a pezzi i nemici.
    << Mi sto proprio divertendo – disse Gohan, dopo aver distrutto l’ennesima navetta Heartless – Ahahahah!>> il ragazzo non aveva alcuna pietà per i nemici, facendo sorridere anche Duke. Il Custode sterzava, faceva di tutto, per puro divertimento. Poi si fecero seri entrambi. Duke accelerò di nuovo. Intravedeva la Piazza della Stazione e la Torre dell’Orologio.
    << S – sono tornato a casa>> mormorò, attivando la fase di atterraggio. Duke era davvero tornato a casa. Dan tornò dalla sala macchine, con la lettera in mano. L’aveva letta.
    << Maestro … cosa vuol dire?>> chiese, attonito. Duke prese in disparte lui e Gohan.
    << Gohan, tu sei in grado di percepire le Aure no? – il ragazzo annuì – Allora, ti chiedo di dire a tutti quando la mia Aura svanirà>> disse.
    << CHE COSA?!?>> urlò Gohan.
    << Andrò da solo – continuò Duke – la faccenda riguarda me e mio nonno, dovrò affrontare l’uomo in nero e forse qualcun altro … non credo di farcela, vi chiedo solo di leggere quel contenuto, non scappate, ci sono dei posti dove nascondersi qui in città, posti che conosco solo io e che ho segnato dietro la lettera, vi chiedo di non seguirmi … >> concluse Duke, lasciando i due senza parole.
    Si recò al portellone e lo aprì, evocò il Keyblade e si preparò ad uscire. Fannie fece per seguirlo, ma fu Dan a prenderla per un braccio.
    << Che fai? – disse, voltandosi verso di lui – Non può andare da solo!>>
    Dan scosse la testa, non riusciva a proferir parola in quel momento, così come Gohan. Il Saiyan stringeva i pugni, non accettava l’idea che Duke potesse, in un certo qual modo, morire. Non doveva succedere.
    << Duke!!!!!!!>> Fannie si liberò dalla prese di Dan.
    Le fiamme avvolsero il giovane, che riapparve alle spalle di Fannie.
    << Mi spiace … tanto … ti spiegheranno tutto dopo>> disse, e la colpì al collo, tramortendola. La portò in cabina, e poi si voltò verso Dan.
    << Abbi cura di lei, amico mio>> disse, e si avviò.
    Era esattamente come l’ultima volta, non era cambiato nulla, la Torre sovrastava la Piazza della Stazione, in lontananza vedeva le crepe formatesi all’inizio del suo viaggio.
    << Nonno>> mormorò, prima di correre in quella direzione.
    << Tutto procede secondo i piani>> disse Omega all’uomo misterioso. Si trovavano sulla Torre, e osservavano la scena. Duke correva rapido sotto di loro.
    << C – 17 ha creato dunque il video del nonno?>> chiese lui.
    << Ovviamente – rispose Omega – ha impiegato qualche secondo in più, solo per ricreare un immagine fedele, ma per voce e il resto, è stato impeccabile>> concluse, portando una mano sul petto e inchinandosi appena.
    << Allora muoviamoci, tu raggiungi gli altri di là – disse, aprendo un varco per Omega – io completo la missione>> concluse, muovendosi rapidamente sui tetti delle case, decisamente più veloce di Duke.
    Heartless comparvero durante il cammino del giovane. Senza neanche sforzarsi, cominciò ad affrontarli tutti, uno dopo l’altro. Questi perivano sotto ogni fendente, non riuscendo neanche a sfiorarlo. In una nera nebbia, Duke comparve, minaccioso, lo sguardo colmo di rabbia. Più determinato che mai, continuò a correre, non voleva volare, non ce ne sarebbe stato bisogno, a metà del Corso della Stazione, apparve un enorme Heartless, orribilmente familiare. Il Behemoth era pronto a caricare Duke.
    << Non questa volta!>> disse, caricando al massimo la sua Aura>>
    << Lo sento! – disse Ghoan a Dan – La sua Aura è in crescendo, sta affrontando un nemico potente>> continuò, guardando l’amico. Fannie si svegliò poco dopo, uscì di corsa dalla stanza.
    << Cosa è successo? – chiese – Perché … mi ha colpita?>>
    << Vedi Fannie … - cominciò Dan, cercando di trovare le parole giuste per spiegare – Duke è andato da solo … e beh, noi lo aspetteremo qui, quando tornerà>> Gohan annuì, rimanendo concentrato sull’Aura di Duke.
    << Ma così … >> cominciò Fannie, ma Dan levò una mano, con sguardo quasi supplicante, non doveva aggiungere altro, era già troppo doloroso. Fannie deglutì, scosse più volte la testa, prima di sedersi lì accanto a loro. Probabilmente aveva capito cosa stava per succedere, sudava freddo.
    Stringendo l’impugnatura del Keyblade, Duke si avventò contro il Behemoth, inquadrando bene il corno. Evitò la carica con disinvoltura, riuscendo anche a salirgli sulla schiena.
    << CREPA!!!>> urlò, tranciando di netto il corno del mostro. Ritornò al suolo, in mezzo alla nebbia scura generata dalla morte dell’Heartless. Si liberò anche un cuore.
    Duke si guardò intorno. Poteva scegliere tra l’Area del Tram e il Vicolo. Di certo l’uomo in nero non si trovava nel Vicolo, se dovevano combattere, avrebbe avuto bisogno di molto più spazio. Ignaro di essere osservato proprio dal suo obbiettivo, Duke si mosse verso l’Area del Tram. Completamente distrutta, come l’aveva lasciata, al centro della piazza si trovava una figura.
    Portava una tuta arancione, identica alla sua. Il Keyblade gli cadde di mano, a quella vista. La creatura si voltò.
    << Ciao, Duke>> disse, con una voce orribilmente familiare.
    << Sei davvero tu … Maestro?>> chiese Duke, con voce tremante.
    << Non esattamente, ma più o meno si … - rispose Goku – anche se, adesso sono un Heartless>> concluse, mettendosi in posizione.
    << Sai – rispose Duke, raccogliendo il Keyblade da terra – sapevo che sarebbe giunto questo momento, ma speravo con tutto il cuore che non arrivasse>> si mise anche lui in posizione. Più in là, su di un tetto, l’uomo in nero osservava lo scontro.
    << Bene, Duke – disse – fammi vedere cosa sai fare>>
    Gohan cominciò a tremare.
    << Cosa … Cosa c’è Gohan?>> chiese Fannie, col cuore che batteva forte.
    << L’Aura di Duke sta aumentando sempre di più, ma … - qui Gohan deglutì – un’altra Aura molto potente sta opponendosi alla sua … sembra quella … di … di … >> non riusciva a parlare, era terrorizzato.
    << Gohan – cominciò Dan – non ci starai dicendo che il Maestro sta affrontando … tuo padre?>>
    Gohan non poté far altro che annuire, sempre più terrorizzato. Duke aveva pochissime possibilità di vittoria, contro un avversario come Goku. Gohan lo sapeva, e anche Fannie e Dan lo sospettavano. Abbassarono tutti lo sguardo, ascoltando le parole di Gohan.
    << Dimostrami quanto hai imparato!>> disse Goku – Heartless, sprigionando tutta la sua Aura. Duke non fece una piega, reagendo con la sua.
    << D’accordo!!!!!>> urlò, fiondandosi all’attacco. Cominciò lo scontro. Goku parve in difficoltà, Duke picchiava forte, anzi, fortissimo. A fatica bloccava i suoi attacchi, il giovane era davvero diventato più forte. Goku dovette impegnarsi per tenere il passo, e riuscì a reagire. Con un violento pugno nello stomaco, interruppe l’assedio di Duke, e partì al contrattacco. Duke riusciva però a parare qualche colpo, anche se i calci e i pugni di Goku erano davvero violenti.
    << REFLEX!!!!>> urlò, scagliando via Goku, generando la sua impenetrabile barriera.
    << Sei disperato fino a tal punto, Duke?>> disse Goku, deluso.
    << No, mi sono solamente stufato di questi tuoi attacchi a vuoto!>> disse, quando fu avvolto dalle fiamme. Comparve accanto a Goku, e con un fendente violento lo colpì, tranciando di netto la sua tuta.
    << ARGH!>> disse Goku, toccandosi il petto insanguinato, crollando al suolo. La sua Aura lo avvolse, si rialzò , con un po’ di difficoltà. La sua energia cominciava a far tremare la terra.
    << KAHIOKEN!!!!>> urlò, il suo corpo e la sua Aura divennero rossi, come gli occhi di Duke.
    << Oh no!!! – urlò Gohan – L’Aura di papà sta aumentando vertiginosamente … spero non s stia trasformando … >> continuò. Dan e Fannie erano visibilmente preoccupati.
    Quell’Aura devastante scagliò in aria Duke. Rapidamente sopraggiunse Goku, diventando cento volte più veloce. Colpì Duke violentemente, in faccia. Il ragazzo fu nuovamente scagliato lontano. Alla stessa velocità Goku lo inseguì, riuscendo a colpirlo con un violente calcio alla schiena, lanciandolo più su.
    << Dannazione!>> Duke non riusciva a reagire. Sempre più veloce, Goku era sopra Duke, e lo colpì nuovamente con un potentissimo pugno, scagliandolo a terra.
    << KA – ME – HA – ME – HA!!!!!!!>> urlò, lanciando il suo colpo migliore. Duke non avrebbe potuto evitarla.
    << REFLEX!!!!!>> urlò disperatamente, generando la barriera, sperando in tutti i modi che resistesse all’impatto. Goku tornò a terra, ansimando. Il Kahioken lo aveva sfinito.
    << T – tutto qui?>> disse Duke, alzandosi dal cratere, usando il Keyblade come appoggio.
    << La tua barriera ti ha salvato di nuovo>> disse Goku, rimettendosi in posizione.
    << Ma guardati, sei sfinito … - disse Duke – e adesso, tocca a ME!!!>> urlò, sprigionando la sua Aura.
    << Mio padre deve aver usato il Kahioken … adesso è sfinito, invece l’Aura di Duke sta crescendo sempre di più>> disse, abbozzando un sorriso, anche se molto spento.
    Fiamme avvolsero l’Aura rossa del Custode della Chiave, lasciando Goku sbigottito.
    << Ma che diamine?!?>> riuscì a dire, quando Duke gli si avventò contro con inaudita violenza e rapidità. Non riuscì neanche a reagire, Duke sembrava inarrestabile, quasi invincibile. Neanche il Kahioken riusciva a reggere il confronto, Goku stava per essere del tutto surclassato. Con ogni fendente colpiva il suo avversario, ogni suo pugno centrava Goku, senza pietà.
    << L’Aura di mio padre sta calando, quella di Duke continua ad aumentare!! – disse Gohan, scattando in piedi, poi guardò Fannie e Dan – Può farcela!>> continuò, con un larghissimo sorriso. Fannie e Dan si illuminarono, Duke doveva farcela, e ci stava riuscendo. Un vecchio detto diceva, mai cantar vittoria troppo presto. Duke lo sentiva, infatti cercava in tutti i modi di finire Goku, ma il suo Maestro, o almeno, il suo Heartless aveva una resistenza straordinaria. Continuava comunque a colpirlo senza sosta, ma stava sprecando troppe energie.
    << Ora basta!>> urlò Goku. Sprigionò un’energia straordinaria, che riuscì a fermare Duke, permettendogli di allontanarsi.
    << OH NO!!!!>> urlò Gohan, portandosi le mani tra i capelli, preda al panico.
    << Gohan, cosa succede??>> chiesero all’unisono Fannie e Dan, con un tuffo al cuore, cosa stava succedendo a Duke?
    << Mio padre … sta per trasformarsi …. La sua Aura raggiungerà una potenza elevatissima, anche per Duke>> disse, sedendosi, disperato. La disperazione assalì Fannie e Dan, che rimasero seduti, la prima si portò le mani al volto, coprendolo, l’altro guardò fisso il terreno.
    << Ammira Duke!>> esclamò Goku, avvolto dalla sua Aura azzurra. I suoi capelli si alzarono, divennero biondi, così come le sopracciglia, gli occhi divennero verdissimi e anche la sua Aura divenne dorata.
    << Affrontarti a questo livello di Super Saiyan – continuò Goku – mi porterebbe alla disfatta, e anche se supererò il limite una volta non avrei scampo con te … raggiungerò il terzo livello!!!>> urlò, piegandosi sulle ginocchia scatenando la sua Aura. Creò una voragine nel terreno, la sua energia continuava ad aumentare, facendo crescere la paura di Gohan, che continuava a fornire informazioni a Fannie e Dan.
    << Ragazzi … mio padre … sta superando il limite … sta andando oltre il potere di un normale Super Saiyan!!>> disse, nel panico. Fannie non riusciva a parlare, teneva il volto fra le mani, ogni parola di Gohan era una mazzata in quel momento. Dan invece cercava di restare calmo, stringeva la sua spada tra le mani, cercando di mantenere il controllo.
    Duke usò il Keyblade per restare in piedi, e non essere spazzato via da quell’energia.
    << Sta diventando potentissimo>> disse Duke, cercando di proteggersi. Stava andando incontro ad una battaglia quasi impossibile da vincere, sorrise per questo, finalmente poteva affrontare un avversario degno di quel nome.
    I capelli di Goku si allungarono, le sopracciglia sparirono, gli occhi verdi persero il color verde intenso di prima, anzi, divennero scuri, con un contorno verde.
    << NYAAAAHHH!!!!!!>> urlò. La trasformazione era finalmente conclusa. L’Aura dorata era attraversata da brevi scintille elettriche, la sua potenza si era triplicata, Duke aveva pochissime probabilità di successo in quel momento.
    << Bene – disse – possiamo cominciare!>> e si avventò contro Duke. Il ragazzo cercò di proteggersi in tutti i modi, ma Goku era troppo forte e non riusciva a bloccare i colpi. Era un massacro.
    << L’Aura di Duke sta crollando … >> mormorò Gohan. Dan prese in mano la lettera di Duke, la girò e rigirò tra le sue mani, aspettando solo il momento di leggerla, sapeva in quel momento, che Duke non ce la poteva fare, anche se con tutto il cuore sperava nel contrario. Fannie singhiozzava.
    << Duke, avanti, mostrami la tua vera potenza!>> disse l’uomo in nero, continuando ad osservare lo scontro. Goku stava picchiando forte Duke.
    << REFLEX!!>> urlò, scagliando Goku lontano, la barriera continuava ad essere infallibile.
    << Kamehameha!!!!>> urlò Goku, lanciando il suo colpo migliore.
    << KA – ME – HA – ME – HAAAAA!!!!!!>> rimandò Duke, facendo esplodere la sua, rossa come il sangue, pervasa da fasci infuocati.
    I due colpi si scontrarono. Senza il minimo sforzo, Goku stava vincendo. Duke era in netta difficoltà, il suo colpo fu rispedito al mittente.
    << ARGH!!!!!>> urlò, investito dalla Kamehameha di Goku, assieme alla sua. Non avrebbe resistito a tale potenza. Rimase in piedi, la tuta a brandelli, esattamente come contro Cell. Era rimasta solo la maglietta blu, che lasciava scoperta una parte del petto. I pantaloni lasciavano scoperta la gamba destra dal ginocchio alla caviglia, invece sulla sinistra si vedeva il ginocchio e qualche pezzo della coscia. Il suo corpo fumava. C’erano ferite dappertutto, ma Duke era ancora in piedi.
    << Non è possibile!!>> disse Goku, incredulo, non poteva resistere ad una Kamehameha di quelle proporzioni.
    << Tutto qui … Maestro?>> chiese Duke, in tono di sfida.
    << Non sei nella posizione di poter provocare!>> rispose Goku con rabbia.
    << Vedrai!!!>> urlò Duke. Una sfera di fuoco lo avvolse, spuntarono le ali, la sua Aura cominciò ad esplodere, Duke stava raggiungendo la massima potenza.
    << L’Aura di Duke sta crescendo in maniera esponenziale>> disse Gohan, rassegnato quasi.
    << Non dovrebbe essere – singhiozzò Fannie – una buona notizia?>> chiese, con le lacrime agli occhi.
    << Così come una candela lancia la sua ultima fiammata prima di spegnersi – esordì Dan – nello stesso modo il Maestro starà ricorrendo alle ultime forze per sferrare l’attacco finale>> concluse, coprendosi il volto. Gohan annuì, Fannie, se possibile, si disperò ancora di più.
    << Non possiamo che sperare che questo attacco vada a buon segno … altrimenti sarà davvero … finita>> disse Gohan.
    << NON DIRLO NEANCHE PER SCHERZO!! – urlò Fannie – CE LA DEVE FARE E BASTA!!>>
    La terra tremeva, Duke stava ricorrendo alle sue ultime energie per far fuori l’Heartless di Goku.
    “ Non potrò farcela comunque, la cella di fuoco può proteggermi per poco, dai … dimmi che ce n’è ancora uno!” pensò, frugando nella cintola, in cerca dell’ultimo fagiolo rimastogli. Lo trovò, sorridendo, e lo mangiò. Recuperò tutte le forze, e le impiegò per aumentar la propria energia. Gohan percepì quel cambiamento, e sorrise.
    << Duke … sei fantastico>> disse.
    << Cosa succede?>> chiese Dan.
    << Ha … credo abbia usato l’ultimo fagiolo di Balzar che aveva, ha recuperato tutte le energie, adesso può davvero credere nella vittoria>> rispose, sorridendo.
    Fannie abbozzò un sorriso, insieme a Dan, ce la poteva fare … forse.
    << Ahahaha!! Duke … ti sei ricordato di quel fagiolo!!! Ahahahaah!! Bravo!>> l’uomo in nero stava davvero godendosi lo spettacolo.
    Dalla sfera di fuoco uscì Duke. Le ali sbattevano maestose, le ferite si erano cicatrizzate grazie al fagiolo di Balzar ed era avvolto da un Aura infuocata. Goku rimase esterrefatto, Duke stava sprigionando un’energia nettamente superiore a quella del Super Saiyan di 3° livello, e stava preparandosi ad attaccare.
    Sbatté le ali, e si fiondò all’attacco, velocissimo. Goku non ebbe il tempo di reagire, che già i suoi fendenti infuocati lo stavano colpendo, non aveva scampo.
    << Dannazione … devo … trasformarmi … ancora!>> disse Goku. Duke non se n’era accorto, ma l’Heartless aveva qualcosa in più rispetto al Goku che aveva conosciuto, aveva una coda. E la usò subito, colpendo in faccia Duke. Riuscì a liberarsi, ma solo per pochi secondi.
    << Col cavolo che ti faccio trasformare stavolta!!>> disse Duke, lanciando una sfera di fuoco. Goku riuscì ad evitarla all’ultimo secondo. Duke si scagliò nuovamente all’attacco, senza lasciare a Goku il tempo di respirare. Questa volta però erano alla pari, si rispondevano colpo su colpo, con un fendente Duke scagliò il suo avversario a terra, poi si fiondò ancora all’attacco, Goku gli andò incontro, e continuarono la lotta, i vestiti di Goku questa volta erano a brandelli, mentre Duke non aveva ricevuto ancora nessun colpo. La terra tremava ad ogni colpo, stavano scatenando un’energia sempre più potente, lo scontro si sarebbe concluso all’ultima vera e propria fiammata. Con una sfera di energia, Goku si allontanò in tempo da Duke, riuscendo anche a colpirlo. Goku sprigionò nuovamente la sua Aura, la coda si drizzò in quell’istante.
    << Supererò ancora il limite, raggiungendo la mia massima potenza!>> disse, facendo nuovamente tremare tutto attorno a sé.
    << No, dannazione!>> Duke era troppo stanco per un altro affondo.
    I capelli di Goku si accorciarono di poco, e divennero neri come la pece, gli occhi gialli con una riga rossa attorno. La sua pelle fu rivestita da una pelliccia rossa, così come la coda divenne rossa. Si misero entrambi in posizione. Le loro Aure esplosero forse per l’ultima volta.
    << Ci siamo!! – disse Gohan, alzandosi in piedi di nuovo – Le loro Aure si equivalgono, e mio padre è riuscito a trasformarsi di nuovo … stanno per lanciare l’ultimo attacco>> continuò, guardando più Dan che Fannie.
    << Intendi la Kamehameha?>> chiese, sapendo già la risposta. Gohan annuì.
    Fu l’istante in cui maestro e allievo si affrontarono usando la stessa identica mossa, essendo alla pari, si sarebbe deciso, finalmente, chi doveva perire, e chi invece, continuare a vivere e proseguire il proprio viaggio e compiere il proprio destino. Si mossero all’unisono.
    << KA – ME – HA – ME – HAA!!!!!>> urlarono insieme. I due fasci rossi si incontrarono. La Kamehameha infuocata di Duke contro la Kamehameha x10 di Goku, trasformatosi nel Super Saiyan di 4° livello. Erano davvero alla pari, stavano bruciando tutte le loro energie, per cercare di prevalere l’uno sull’altro.
    << Avanti … forza dai!!>> mormorava Duke, raggiungendo il limite.
    << Finiscilo!>> diceva Goku, ormai al limite delle sue possibilità. I due fasci non si spostavano di un millimetro. Duke diede una nuova fiammata, cercando di aumentarne la forza, sembrava funzionare, ma anche Goku incrementò la sua Aura ristabilendo la parità.
    << Sono alla pari … le loro Aure stanno calando insieme … la stanno portando avanti troppo per le lunghe!!>> disse Gohan, stringendo la mano destra in un pugno.
    << Stanno resistendo fino alla fine … non vogliono cedere>> aggiunse Dan, riusciva anche lui a percepire quella potenza straordinaria. Fannie invece stava seduta, zitta, col volto ancora fra le mani, non aveva smesso di piangere da quando Duke stava perdendo, e ora che sapeva che stava combattendo fino alla fine delle proprie energie, non riusciva più a muoversi o a parlare.
    I due continuavano a fissarsi negli occhi, i due fasci non si muovevano di un millimetro, ma i due avversari stavano lentamente cedendo, cercavano comunque di spingere, di dare quanta più forza possibile ai loro colpi. Un’esplosione. I due fasci si erano annullati. Goku e Duke si avventarono l’uno contro l’altro.
    << Pugno del Drago!!!>> urlò Goku, il suo pugno destro mutò in un dragone.
    << Ma fammi il piacere!!>> rimandò Duke, stringendo l’impugnatura del Keyblade. I due colpi si scontrarono. Si trovavano l’uno alle spalle dell’altro. Duke teneva il Keyblade a terra, ansimando. Anche Goku ansimava, tenendo il pugno diritto davanti a sé. Uno dei due avrebbe ceduto, da un momento all’altro. Uno sbuffo di fumo accompagnò Goku, mentre crollava morto al suolo. Duke si voltò a fatica, in tempo per osservare il cuore del suo maestro volare via, libero finalmente.
    << Addio … Maestro>> disse, reggendosi in piedi col Keyblade. Era sfinito.
    << È finita … - disse Gohan, guardando Fannie e Dan – è finita – continuò – Duke ha vinto>> e insieme sorrisero, era un modo particolare per festeggiare. Ma Gohan tornò serio quasi subito.
    << Non è possibile>> disse.
    << Gohan .. cosa c’è?>> chiese Dan.
    << Un’altra Aura … simile a quella di mio padre … sta avvicinandosi a Duke>> i loro sorrisi si spensero all’istante. Dan tornò seduto, Fannie si riprese il volto fra le mani.
    << Complimenti Duke … complimenti!>> disse l’uomo in nero, applaudendo il Custode della Chiave.
    << T – Tu!>> disse a malapena Duke. Provò ad usare il Keyblade per curarsi, e ci riuscì << Heal … >> mormorò, recuperando le energie.
    << Si … mossa astuta, ma non ti salverà>> rispose l’uomo in nero.
    << Mi vuoi dire chi sei in realtà?>> chiese Duke, furibondo.
    << Ti accontenterò, oggi, dopotutto, è l’ultima cosa che vedrai>> rispose l’uomo in nero, togliendosi il cappuccio.
    << Bill?!?>> disse Duke, incredulo. Era proprio Bill, l’uomo in nero, suo acerrimo nemico, era in realtà Bill, un suo amico, o almeno, un alleato. << Per tutto questo tempo … tu sapevi già tutto quanto! Ecco perché agivi col volto coperto! Non ti volevi far riconoscere>> continuò il ragazzo, stringendo l’impugnatura del Keyblade.
    << Ottima deduzione, Duke, ottima deduzione – si complimentò Bill – ma vedi … Bill non è mai esistito, è solo una copertura, quella che porto … è una maschera>> disse, e in effetti, era una maschera, e cominciò a toglierla. Somigliava in tutto e per tutto a …
    << Ma cosa?!? Un altro Goku … cioè … un altro Maestro??> disse Duke, non capendo la situazione.
    << Vedi … quando una persona dal cuore forte diventa Heartless, come nel caso di Goku, il suo corpo riesce a prendere vita, ad avere mente ed animo propri. È detto Nobody. Io sono il Nobody di Goku … mi chiamo Xukog>> disse.
    << Xukog … >> disse stringendo l’impugnatura del Keyblade.
    Xukog era alto, aveva gli occhi gialli, portava una cicatrice sull’occhio, fattagli proprio da Duke, al Tempio del Supremo. I suoi capelli erano identici a quelli di Goku, ma erano bianchi. Portava una lunga tunica nera, con un cappuccio capace di coprire tutto il volto, Duke si era sempre chiesto come facesse a vedere.
    << Sai – riprese Xukog – Goku ti ha insegnato bene – disse – ma non ti ha insegnato tutto>> concluse, levando le mani al cielo. Poi nella sua mano destra si formò una sfera.
    << Vai, sfera Genki!!!>> urlò, colpendo Duke, che non riusciva a muoversi, nonostante si fosse curato, era ancora parecchio debilitato. Duke crollò al suolo, il Keyblade stretto nella sua mano.
    << Omega!!>> chiamò Xukog.
    Dall’Oscurità apparve Omega, l’enorme braccio destro di Xukog.
    << Prendi il ragazzo>> disse, in tono perentorio. Omega eseguì senza discutere, e tenne in braccio il giovan ormai svenuto.
    Si gonfiò una tempia sul volto di Xukog, che aprì un portale. Fece un cenno con la testa, e Omega buttò il ragazzo al suo interno. Poi Xukog lo seguì. Il portale rimase aperto, ancora per un po’.
    Gohan deglutì.
    << L’Aura di Duke … è … è … - Dan prese in quel momento la lettera, la strinse nel suo pugno, piangendo – è scomparsa>> anche Gohan pianse.
    << NO!!!!!>> Fannie crollò in quel momento. Il loro amico, il loro maestro … un fedele compagno, soprattutto un amico sincero, non c’era più, li aveva lasciati … per sempre.
    Duke e Xukog si trovavano ai piedi di un enorme grattacielo. Il giovane si alzò, usando il Keyblade come leva, il suo corpo fumava, di nuovo. Senza che potesse reagire, Xukog portò il dito indice della mano destra sulla sua fronte, e la toccò. I suoi occhi divennero vitrei.
    << Adesso ti ho modificato la memoria Duke>> disse tra sé e sé. Poi chiamò un piccolo Heartless. Questo attaccò Duke, portando via il suo cuore. Con freddezza Xukog ammazzò l’Heartless. Il cuore si librò alto nel cielo. Rapidissimo, con un salto raggiunse quel cuore.
    << Blizzard!>> disse piano e il cuore di Duke fu imprigionato nel ghiaccio e ricadde al suolo. Al volo Xukog lo prese. Il corpo di Duke giaceva ai suoi piedi, sulla sua spalla scoperta v’era uno stranissimo simbolo. Il Keyblade era diventato nero, come la pece. Il varco dimensionale si stava chiudendo, rapido Xukog vi entrò, tornando a Crepuscopoli.
    << Fra tre anni esatti ti riaprirai>> disse, chiudendolo.
    << Ma cosa hai fatto esattamente?>> chiese Omega, cercando di capire cosa stesse succedendo.
    << Vedi Omega – rispose Xukog – ora Duke è diventato un Nobody. Però ha bisogno di essere addestrato, e tenerlo qui è un rischio, per questo gli ho modificato la memoria, e l’ho spedito nel passato>> concluse.
    << Quanto tempo fa?>>
    << 81 anni fa – rispose Xukog – verrà addestrato da altri Nobody come lui … si … ha le carte in regola per farlo>> disse, ridendo.
    Intanto la disperazione si era impossessata di Dan, Gohan e Fannie.
    << Allora – esordì Dan – Duke mi …. Duke mi ha chiesto di leggere questa … l’ha scritta quando eravamo ancora in viaggio>> disse, spiegando il foglio.
    “ Caro Daniel,
    se stai leggendo questa lettera, o hai aperto la busta troppo presto, oppure, Gohan ti ha dato la triste notizia della mia … dipartita. Ecco in queste righe volevo ringraziarvi di cuore. Ringrazio te, di essermi stato accanto fino all’ultimo, di avermi sostenuto, di esserti allenato con me e di aver combattuto al mio fianco contro Metal Cooler, e Cooler stesso. Sai … ti dissi di fondere i miei capelli alla tua spada … beh, sei ancora in tempo per farlo, vi è racchiusa una parte del mio potere … così una parte di me sarà sempre al tuo fianco. A te Gohan … mi spiace di non essere stato presente per te … sono tornato forse troppo tardi e ti chiedo scusa. Ci siamo allenati insieme e siamo diventati buoni amici … ecco, resta accanto a Dan e Fannie … hanno bisogno della tua protezione. E Fannie … un po’ mi vergogno di non avertelo detto quando ne ho avuto la possibilità … ma … beh, una volta finita questa storia, mi sarebbe piaciuto uscire con te … in maniera più seria rispetto ai nostri incontri al promontorio … ma purtroppo, questo non avverrà. Sono andato da solo a combattere, perché sentivo che probabilmente avrei affrontato un Heartless diverso dal solito, troppo forte per Dan, e troppo simile a Goku per essere affrontato da Gohan … suo figlio … per questo ho voluto affrontare da solo questa mia ultima battaglia … e spero di averla vinta almeno … così avrete un nemico in meno da affrontare e battere. Ora … non cercate di scappare, vedete, l’uomo in nero mi è alle calcagna, quindi vi cercherà. Ci sono luoghi a Crepuscopoli che non possono essere trovati, nascondetevi lì, affrontate gli Heartless se potete, fate fronte alla minaccia. Ho contattato un amico per aiutarvi, a breve dovrebbe raggiungervi … e con questo, addio.
    È stato un piacere avervi avuto al mio fianco,
    cercate di sopravvivere, con tanto affetto,
    Duke Foster”
    << Ecco tutto>> disse Dan … mettendosi in tasca la lettera. Trattenne a stento le lacrime. Così come Fannie e Gohan.
    << Voleva uscire con me … perché non me l’ha chiesto … >> disse Fannie, con voce rotta dal pianto.
    << Penso – provò a rispondere Gohan, singhiozzando – che non volesse farti soffrire più di quanto non stia soffrendo adesso Fannie … dopotutto, ti voleva bene … e .. non sarebbe stato giusto … >> disse. I due si abbracciarono, piangendo l’uno sulla spalla dell’altra. Dan prese la spada, aveva con sé i capelli di Duke, gli aveva messi nell’impugnatura, ora doveva solo fonderli … ma come?
    << R- ragazzi … basta piangere – disse, asciugandosi le lacrime dagli occhi – dobbiamo muoverci>>
    Fannie e Gohan si alzarono, asciugandosi le lacrime e provando a sorridere. I tre uscirono dalla Gummiship, chiudendo il portellone.
    << Il primo luogo da raggiungere passa proprio dalla Stazione, andiamo!>> disse Dan, guardando la mappa. I tre entrarono, la Torre in realtà era la ferrovia! Lì incontrarono un vecchio, era appena sceso da un treno particolare, azzurro, con delle stelle, simile al suo vestito. Il treno partì di nuovo, lasciandolo a terra.
    << Daniel>> disse, con voce lenta e profonda.
    << Si?>> rispose Dan.
    << Io sono Yen Sid – si presentò il vecchio – credo che Duke vi abbia parlato del mio arrivo, a proposito, dov’è?>> chiese.
    Dan prese un enorme respiro << Duke è morto! E si, ci ha detto che un suo amico sarebbe venuto ad aiutarci, ci ha detto anche che dovevamo nasconderci tutti qui dentro>> rispose Dan.
    << Oh no … - riuscì a dire solo questo – non penso che Duke volesse dirvi di nascondervi alla stazione … dovremmo prendere questo treno>> disse rivolgendosi al treno appena arrivato, non era lo stesso che lo aveva lasciato lì.
    << Forza venite>> disse, entrando. I ragazzi lo seguirono, poi il treno partì.
    Esattamente 81 anni prima, spedito nel passato, il corpo di Duke, con uno strano marchio sulla spalla, giaceva sull’asfalto, ai piedi di un alto grattacielo. Il Keyblade era accanto a lui, ed era diventato nero come la pece. Anche l’aspetto di Duke era cambiato, i capelli si erano alzati appena, diventando più chiari, quasi bianchi. Gli occhi, ancora aperti, erano diventati grigi. Cominciò a piovere sul suo corpo, portava gli stessi vestiti, o meglio, gli stessi stracci, quando un uomo, anche lui in nero, sopraggiunse, con calma, stava per aprire un varco nell’Oscurità, quando notò Duke steso per terra.

    Spero vivamente che vi piaccia, e a presto, col capitolo numero XIII!!!!!
     
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  14. Padfoot96
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    Salve foro!! Sono sempre io, e vi porto il nuovo capitolo della saga. Purtroppo Duke ha fallito la sua missione, il Nessuno di Goku, Xukog adesso ha campo libero per attuare i suoi misteriosi progetti, assieme al suo braccio destro, Fannie, Gohan e Dan, con l'aiuto di Yen Sid, si nasconderanno a Crepuscopoli, ma cosa succederà a Duke?

    CAPITOLO XIII
    Numero XV – Dexuk



    Un uomo vestito di nero, esattamente come Xukog, giunse lì, ai piedi del grattacielo. Stava aprendo un varco oscuro quando notò il corpo del giovane Duke steso per terra, con quel marchio che, nonostante la pioggia scrosciante, continuava a bruciare. La sua attenzione fu attirata soprattutto dal Keyblade piantato nel terreno di fronte al corpo di Duke.
    << Interessante – disse, con voce profonda – un altro prescelto … credevo che solo Roxas potesse evocare il Keyblade>> si avvicinò al ragazzo.
    << In piedi>> gli ordinò. Gli occhi vitrei persi nel vuoto, Duke obbedì, si alzò in piedi.
    << Cerchi delle risposte?>> gli chiese. Duke annuì. Era decisamente diverso dal Duke di una volta. Era alto, poco più di prima, gli occhi grigi e i capelli decisamente diversi, si erano alzati, parevano quelli di Gohan. Un dettaglio spiccava, una grossa cicatrice sull’occhio sinistro.
    << Io posso darti uno scopo>> L’uomo in nero sorrise mosse la mano destra di fronte al ragazzo. Giganti comparvero le lettere del suo nome. Con un altro movimento della mano queste lettere cominciarono a muoversi velocemente, sempre con la stessa mano le fermò, ponendo una gigantesca “X” nel centro.
    << Dexuk>> disse Duke.
    << Esatto – rispose l’uomo in nero, togliendosi il cappuccio – il nuovo te. Da oggi sarà questo il tuo nome>> disse. Aveva dei lunghi capelli bianchi, apparentemente giovane, i suoi occhi erano di un giallo molto scuro e vivido, il suo voltò si increspò in un sorriso.
    << Seguimi >> continuò l’uomo in nero. Dexuk raccolse il Keyblade, meccanicamente, e seguì l’uomo in nero. Questi aprì un varco Oscuro.
    << Lord Xemnas – disse un altro uomo vestito di nero, portava i capelli lunghi e blu e sulla fronte aveva un’enorme cicatrice a forma di X – già di ritorno dalla missione?>>
    << Saix – rispose Xemnas, con accanto Dexuk – convoca una riunione speciale, tutti nella Stanza Circolare>> continuò, l’uomo chiamato Saix annuì, svanendo nell’Oscurità. Dexuk seguiva Xemnas con lo sguardo perso nel vuoto, non sembrava che sentisse freddo, nonostante avesse il petto scoperto per metà, assieme alla spalla e la gamba destra e parte del ginocchio sinistro. Keyblade in mano, Xemnas portò Dexuk al centro di una stanza circolare. Vi erano alte colonne attorno a loro, ben tredici, su ognuna di queste v’era seduta una persona, che portava lo stesso vestito nero, anche se la colonna più alta era vuota, probabilmente lì sedeva Xemnas.
    << Signori – esordì Xemnas, con voce lenta e profonda – un nuovo membro è stato scelto per indossare la tunica. Diamo il benvenuto al numero XV Dexuk – continuò, facendo fare un passo avanti al giovane Dexuk – uno dei prescelti dal Keyblade>>
    Seduto su uno dei gradini leggermente più bassi, un ragazzino, forse poco più giovane di Dexuk, biondo, molto simile a Goku trasformato in Super Saiyan, e dagli occhi azzurri rimase alquanto perplesso.
    << Oh per favore! Ma quanti prescelti ci sono?>> chiese un altro membro, anche lui aveva il cappuccio abbassato, era seduto esattamente alla destra della colonna più alta, evidentemente doveva essere un membro importante, aveva una benda sull’occhio sinistro, aveva anche un’enorme cicatrice sulla guancia destra, come Xemnas i suoi occhi erano gialli.
    << Avanti Xigbar! – replicò un altro membro, seduto di fronte a Saix, aveva i capelli rossi e gli occhi verdi – Di certo non potrà che giovare alla nostra Organizzazione!>> continuò, cercando di convincere lo scettico Xigbar.
    << Ma ragazzi! – disse un altro membro, seduto di fronte al ragazzo dai capelli rossi, aveva i capelli biondi a spazzola, come l’altro ragazzino, i suoi occhi erano biondi – Insomma … questa si chiama Organizzazione XIII … e abbiamo adesso ben quindici membri!!>>
    << Demyx ha ragione – esordì l’unica ragazza che si trovava nel gruppo, anche lei era bionda, aveva i capelli a caschetto molto lisci con un paio di ciuffi estremamente curiosi – siamo troppi!!!>>
    << Siete un po’ troppo duri – disse un ragazzo, anche lui era giovane, stava leggendo un enorme libro, noncurante della presenza di Dexuk, aveva i capelli scuri e lisci, con un enorme ciuffo che gli ricadeva sull’occhio destro – soprattutto tu, Larxene! Credo che il ragazzo meriti una chance!>> il ragazzo coi capelli rossi stava per rispondere, quando, con voce tonante, intervenne un altro membro, il suo volto era coperto, e sedeva di fronte a Xigbar.
    << Piantatela! – ruggì – Volenti o nolenti, l’Organizzazione ha un XVesimo membro e non si discute! E per piacere vestitelo!>> continuò, quasi furioso.
    << State facendo troppo rumore per nulla! – tuonò Xemnas – forza! Non avete delle missioni da portare a termine?>> tutti i membri si zittirono e nell’Oscurità scomparvero.
    << Vieni con me Dexuk, ti mostro le tue stanze>> disse Saix. Xemnas era scomparso nell’Oscurità, mentre Saix si era materializzato accanto a lui. Dexuk lo seguì, senza proferir parola. Camminarono a lungo, per quel luogo sconosciuto a Dexuk, e giunsero di fronte ad una porta. V’era inciso il numero XV. Saix toccò la porta e questa si aprì.
    << Lì ci sono i tuoi vestiti, cambiati in fretta – disse, freddamente – e tieni questo – continuò, porgendogli un diario – ogni membro ha diritto a scrivere qualcosa su questo diario, ogni suo pensiero, non verrà mai letto da altri oltre che te>>
    Dexuk prese il diario, senza fiatare, ed entrò nella sua stanza. La porta si chiuse. Dexuk rimase solo, cominciò a togliersi quegli stracci che portava addosso, i suoi occhi grigi, erano tornati normali, sembrava più conscio delle proprie azioni. Si mise la maglia nuova, era anch’essa nera, come i nuovi pantaloni, erano molto comodi, e nerissimi. Anche le scarpe, nere come la pece, erano di una comodità unica, ottime per correre e camminare. Infine mise la nera tunica, lunghissima, arrivava fino alle caviglie, aveva una lampo estremamente lunga.
    << È comodissima>> disse, erano le sue prime parole da membro dell’Organizzazione. Notò poi un paio di guanti, anch’essi nerissimi, li mise, aderirono perfettamente alle sue mani, di certo non gli avrebbero dato problemi con la scrittura.
    La stanza era rettangolare, un enorme finestra dava sull’esterno. Si trovava all’interno di un immenso castello bianco, sospeso nel vuoto. In lontananza riconobbe il grattacielo dove era stato trovato. Accanto alla finestra si trovava un letto ad una piazza. “ Abbastanza ovvio direi” pensò Dexuk. Non sapeva cosa fare lì, perciò si stese sul letto, e prese il diario.
    << Saix ha detto che posso scrivere quello che penso … ma a cosa penso?>> continuò il ragazzo. C’era un comodino accanto al letto, vi trovò una penna, null’altro. Pensò a qualcosa, ma la sua mente era vuota, non sapeva cosa scrivere su quel diario. Poi finalmente riuscì a buttar giù due righe.
    “ Saix mi ha detto che posso scrivere qualunque cosa mi passi per la testa … beh, questo è stato il mio primo giorno al castello … non capisco bene quale sia il mio ruolo qui .. mi hanno detto che sono un prescelto del Keyblade … ma cos’è? Che si riferissero a quella mia strana spada? Non lo so … “
    Non sapeva davvero cosa scrivere ed era già buio. Stavano suonando, più che altro, si sentiva il rumore di una padella percossa.
    << Tutti nell’Area Grigia!!>> disse la stessa voce tonante di prima. Dexuk uscì. Seguì la calca dei membri e raggiunse l’Area Grigia. Era molto spaziosa, con un’enorme, ma proprio enorme finestra che dava sullo scenario oltre il castello, c’erano un paio di divani e quattro poltrone, e due grossi tavoli tra questi. Tutta l’Organizzazione era presente, al centro della sala un grosso calderone, con della zuppa all’interno.
    << Oh … uffa … ancora zuppa!>> disse il ragazzo dai capelli rossi, era alle spalle di Dexuk, che si voltò di scatto, senza però fare una piega.
    << Chiudi il becco Axel!!!>> tuonò un membro, era sempre lo stesso, questa volta però portava un grembiule da cucina nero e non la tunica, Dexuk riuscì a vederne il volto, aveva due enormi basettoni e gli occhi azzurri, due folte sopracciglia e lunghi capelli neri, raccolti in una coda di dred.
    << Xaldin … non è mai possibile avere un dialogo con te>> disse Xigbar, mettendosi a sedere, con un sorriso.
    << Chiudi il becco anche tu, Xigbar!>> continuò a tuonare Xaldin, con una vena ingrossata sulla tempia.
    << Ci vogliamo sedere o no? – tuonò Xemnas, entrando in sala – Ho fame!>> tutti presero posto. Dexuk si sedette accanto al ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri, accanto a lui c’era Axel e vicino a Dexuk sedeva un membro col volto ancora coperto.
    << Allora … tu sei Dexuk giusto>> disse il ragazzo biondo.
    << Si, mi pare ovvio – rispose freddamente Dexuk – non ho capito bene chi sei tu?>> richiese.
    << Il numero XIII, Roxas – rispose Roxas, altrettanto freddamente, non sembrava turbato dai toni del compagno – molto piacere>> continuò, stringendogli la mano. Provarono entrambi a sorridere.
    << Ehi! – intervenne Axel – già cercate di fare “ amicizia “?>> chiese, ironico.
    << Amicizia? – richiese Dexuk – cos’è?>> Roxas annuì, cos’era l’amicizia?
    << Magari un’altra volta>> disse Axel, tentennando. Arrivò Xaldin al loro tavolo, di fronte vi erano Larxene, poi un altro membro dai capelli lunghi e rosa e un ragazzo sulla trentina, dai capelli biondo platino, brizzolati e con una barbetta, che Dexuk trovò quasi simpatica.
    << Luxord, Laxene, Marluxia … - disse, rivolgendosi a quello strano trio – zuppa?>> Larxene rifiutò, rimanendo a bocca asciutta, mentre Luxord e Marluxia, un po’ schifati, ne presero un poco.
    << Oddio … odio questa brodaglia>> mormorò Marluxia a Luxord, che annuì, ma questo commento giunse al sensibile orecchio d Xaldin, che strinse il mestolo.
    << Se è una brodaglia – disse, voltandosi lentamente verso di loro – ALLORA POTEVATE PURE NON PRENDERLA!!!!>> urlò Xaldin, agitando il mestolo.
    << Meglio non far perdere le staffe a Xaldin … ha una pazienza molto limitata>> sussurrò Axel a Duxek e Roxas.
    << Ehi numero 3 – esordì un ragazzo seduto accanto al tizio col volto coperto, stava leggendo un enorme libro, ancora – posso avere un po’ di zuppa?>> chiese, chiudendo il libro.
    << Certo Zexion>> rispose Xaldin, pareva contento, e subito diede un piatto di zuppa fumante al ragazzo. Xaldin poi si rivolse ai quattro, il tizio misterioso, Dexuk, Roxas e Axel.
    << Volete?>> Dexuk e Roxas annuirono, erano piuttosto affamati, Axel fece cenno di volerne poca, mentre il tizio in nero non rispose. Xaldin parve non curarsene, e versò la zuppa ai tre, dirigendosi poi verso l’altra parte della stanza.
    << Come diavolo fate a mangiarla!!!>> disse Marluxia, indignato.
    << Beh – rispose Zexion – Xaldin si impegna per fare sta brodaglia, tanto vale dargli la soddisfazione di apprezzare tale impegno>> disse bevendo quella brodaglia e leggendo il suo libro.
    Dexuk e Roxas non fiatarono, anzi, con fare famelico stavano scolandosi tutta la zuppa, sembrava che non avessero mangiato da anni.
    << Oh cavoli – disse Axel, stupito – dovete proprio essere affamati>> continuò, bevendo la sua porzione.
    << Ehi Xaldin! Dammi la zuppa muoio di fame!!>> disse un altro membro, aveva i capelli a spazzola e accanto a lui c’era una grossa chitarra, con una forma molto strana. Era simile al marchio che Dexuk portava sulla schiena.
    << Ma certo cucciolo Demyx!!>> rispose Xaldin riempiendo il suo piatto di zuppa calda.
    << Ma cosa fa Demyx?!>> Marluxia sembrava sul punto di vomitare.
    << Fa esattamente quello che ho fatto io – rispose Zexion, con calma zelante – c’è solo zuppa, tanto vale farsela piacere, per non morire di fame>> concluse, sempre nascosto dietro il suo enorme libro.
    << Certo però – disse Axel – che neanche a tavola ti stacchi dal Lexicon>> osservò il rosso.
    Zexion lo guardò male, poi tornò al suo Lexicon. Axel sorrise, Dexuk e Roxas cercavano di finire la loro brodaglia, mentre il tizio seduto accanto a Dexuk continuava a fissare il vuoto, senza proferir parola.
    Tutti finirono di mangiare, e Xemnas si alzò, dirigendosi verso la finestra.
    << Quello – esordì, con voce profonda, ben udibile a tutti – è Kingdom Hearts … >> disse, indicando la luna nel cielo, Dexuk non se ne curò molto, ma aveva una forma strana.
    << Oh ci risiamo …>> disse rassegnato Axel, portandosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa.
    << Il nostro obbiettivo è completarlo, affinché anche noi, Nobodies, possiamo essere completi>> continuò, osservando intensamente sia Dexuk che Roxas. I due si scambiarono uno sguardo interrogativo. Cosa centravano, loro, con Kingdom Hearts? E cos’era un Nobody e … in che senso erano incompleti?
    Era notte fonda, Xemnas congedò tutti i membri, che iniziarono a dirigersi verso le proprie stanze.
    << Dexuk – continuò Xemnas, avvicinandosi al ragazzo – hai domande da fare … dico bene?>> Dexuk annuì, capendo che l’obbiettivo di Xemnas era proprio quel dialogo, anche se non ci sarebbe voluto chissà quale genio per comprenderlo.
    << Guardavi nella direzione mia e di Roxas – esordì il ragazzo, gli occhi grigi non trapelavano alcuna emozione e fissavano senza problemi quelli di Xemnas, non ne pareva intimorito – insomma … cosa posso fare per Kingdom Hearts? E poi … Nobodies … esseri incompleti … di cosa stavi parlando?>> era una tempesta di domande, ma Xemnas non pareva alquanto sorpreso, anzi, sorrise e invitò il ragazzo a sedersi. Si sedettero l’uno di fronte all’altro, c’erano una bottiglia d’acqua e un paio di bicchieri al suo fianco, Xemnas ne riempì uno per sé, e un altro per Dexuk, porgendoglielo con molta gentilezza. Dexuk bevve subito, anche se non aveva sete. Xemnas invece bevve con calma, prima di parlare.
    << Allora – esordì, con voce profonda, posando il bicchiere sul tavolo – devi sapere che sei un Nobody, se noterai sulla tua spalla … c’è un marchio, ce l’ha ognuno di noi … indica che hai perso il tuo cuore. Un Nobody è una creatura nata dall’Oscurità … o meglio, quando un uomo dal cuore forte perde il proprio cuore, il suo corpo non scompare, bensì prende anima e mente propria. Un Nobody è un essere incompleto, poiché ha perso il suo cuore, quindi le emozioni che sentivi una volta, ora non le sentirai mai più, anche se avrai ricordo di quelle sensazioni – continuò, guardandolo negli occhi, sempre con un sorriso maligno – e Kingdom Hearts – indicò la finestra, Dexuk questa volta osservò meglio, una luna a forma di cuore aleggiava sul castello, vedeva dei piccoli movimenti verso quella, molto, molto piccoli, simili a flebili luci – è il nostro obbiettivo. Completarlo, grazie ai cuori che gli Heartless rilasciano. Ed ecco a cosa servi tu, Dexuk, evoca il Keyblade, adesso!>> disse, quasi ordinando glielo.
    Dexuk non comprese all’inizio, capì però che si riferiva alla strana spada che aveva in camera.
    << L’ho lasciato nella mia stanza, non posso prenderlo, adesso>> disse.
    << Ahahahaha! Dexuk … avanti, ricordati, il Keyblade può essere evocato dal proprio padrone>> rispose, quasi divertito.
    Dexuk ebbe un flash in quell’istante. Vide un ragazzo, molto simile a lui, tendere la mano ed evocare una spada molto simile alla sua, anzi, la stessa, ma di un colore diverso. Automaticamente anche lui, con lo sguardo perso nel vuoto, tese la mano destra. Una fiamma, nera come la pece, zampillò, maestoso, il Keyblade comparve nella sua mano. Nero anche questo, lungo quasi un metro e mezzo, stimò il ragazzo, osservandolo. Un alone oscuro lo circondava, aveva un impugnatura molto particolare, era formata da un paio di alette ripiegate, in mezzo a queste una barra, con cui impugnare l’arma.
    << Questo è il Keyblade?>> chiese, continuando ad osservarlo.
    << Si – rispose Xemnas, soddisfatto – è l’unica arma capace di liberare i cuori imprigionati dagli Heartless e completare Kingdom Hearts. Dexuk, la tua più grande missione sarà questa, affronta molti Heartless, e libera i cuori da loro imprigionati, e ora va’>> lo congedò così Xemnas, rispondendo alle sue domande.
    Dexuk si avviò verso la sua stanza, continuando a pensare alle parole di Xemnas. Aveva ancora il Keyblade nella sua mano destra, quelle parole non avevano risolto i suoi quesiti, anzi, li aveva amplificati!
    “ E così … io posso liberare i cuori? Sono un essere incompleto … davvero? Insomma … mi sento molto strano adesso … non provo emozioni ma posso ricordarne la sensazione … è molto discordante come discorso … “ aveva il volto corrucciato, la situazione gli era diventata parecchio cara in quel momento, dopotutto, aveva un compito importante.
    Saix si materializzò, dall’Oscurità, accanto a Xemnas, ancora nell’Area Grigia.
    << Sei sicuro che possa esserci utile?>> chiese, con molte perplessità.
    << Oh sì – rispose Xemnas, sempre con uno strano sorriso stampato sulla faccia, anche se i suoi occhi esprimevano tutt’altro – rispetto a Roxas, è più conscio e consapevole già al primo giorno e ha un grande potere in sé – continuò, alzandosi in piedi – domani non ci saranno missioni. Voglio tutta l’Organizzazione nell’Arena>> disse con tono che non ammetteva repliche.
    << Certo, Lord Xemnas>> rispose Saix, con un inchino. Poi scomparve nell’Oscurità, così come Xemnas.
    Dexuk incrociò Axel, nel tragitto che collegava la sua stanza all’Area Grigia.
    << Oh Dexuk!>> esclamò Axel. Dexuk passò oltre, senza rivolgergli neanche un saluto, o guardarlo, fare un cenno … niente. Passò oltre, Keyblade alla mano, tutto preso dai suoi pensieri.
    << Puoi anche salutare eh!>> sbottò Axel, andando nella sua stanza, molto contrariato. Dexuk si accorse che Axel l’aveva salutato.
    << Ehilà Axel!!>> esclamò, Axel era poco più avanti e lo sentì, si volto e fece un cenno con la mano e poi entrò nella sua stanza, così come Dexuk procedette per un tratto, dovette salire le scale. Passò davanti la stanza con scritto I, non sapeva bene i numeri dei membri, sapeva che era il numero XV … ma chi poteva essere l’I …
    “ Che sia Xemnas?” si chiese. Non ci fece molto caso, e andò oltre, poco più in là c’erano due stanze. Una con scritto XIII – Roxas e un altro con scritto XV – Dexuk. Perché allora sulla stanza di Xemnas non v'era inciso il suo nome? Non ci fece comunque caso.
    << Hanno usato uno strano criterio per le stanze, ora che ci penso .. >> disse, prima di entrare nella sua stanza. Senza pensarci prese subito il diario.
    “ Dopo la cena ho conosciuto alcuni membri da vicino … soprattutto Roxas, sembra un ragazzo molto tranquillo … la cosa che però ha destato la mia attenzione è stato il dialogo con Xemnas … Kingdom Hearts, il concetto di Nobody … e poi il Keyblade … quest’arma così strana … ho davvero il potere di liberare i cuori?” scrisse, prima di coricarsi.
    Fu una lunga notte per Dexuk, si susseguirono nella sua mente svariate immagini, dello stesso identico ragazzo, simile a lui, ma con gli occhi rossi, i capelli scuri. Quel ragazzo non aveva un nome, o almeno, non lo aveva ancora sentito. Quel ragazzo non sembrava essere un abile spadaccino, si limitava a dimenare quel Keyblade a destra e a sinistra, anche se aveva una forza straordinaria, picchiava molto duro. Come lui affrontava molto Heartless.
    << ARGH!>> urlò, svegliandosi di soprassalto. Sudava freddo, gli occhi si muovevano rapidamente in tutte le direzioni. Fortunatamente non aveva svegliato nessuno, ma quel sogno lo aveva turbato, e molto. Si alzò, asciugandosi il sudore dalla fronte, continuava a guardarsi intorno. Era ancora notte, aveva dormito davvero per così poco tempo? Notò un biglietto sulla porta, lo prese subito.
    “ Fra cinque minuti tutti i membri si troveranno nell’Arena, sei pregato di farti trovare là, passerò io stesso a prenderti, come mi è stato ordinato. Axel”
    Tutti i membri nell’Arena … per fare cosa?
     
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  15. Padfoot96
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    Buongiorno a tutti e scusate il ritardo!! Il capitolo che segue ha richiesto parecchio tempo, però adesso ve lo psoto, mi piacerebbe sapere cosa en pensate. Duke, ora diventato dexuk, un Nobody, è entrato a far parte di questa misteriosa Organizzaione XIII, composta da altri Nobodies come lui. Con uno strano biglietto viene condotto nell'Arena, cosa dovrà fare?

    CAPITOLO XIV
    La sfida dei XIII


    Perché i membri dell’Organizzazione dovevano trovarsi tutti nell’Arena? Fu un interrogativo che assillò Duke, ma quindi, era già mattina? Non aveva orologi o altro per misurare il passare del tempo, e il cielo era sempre scuro, con un radioso Kingdom Hearts ad illuminare il luogo. Qualcuno bussò alla porta.
    << A – Avanti>> rispose Dexuk. Era un ragazzo dai capelli rossi, una capigliatura curiosa, quella di Axel, che entrò sorridendo, allargando le braccia.
    << Bene, Dexuk! Oggi ci sarà la tua vera iniziazione! Allora, ti muovi?>> chiese, invitandolo a seguirlo. Duxek annuì, sistemò i guanti e seguì il compagno.
    << Dunque, cominciamo dalle basi – esordì Axel, durante il lungo tragitto che li avrebbe portati dritti dritti all’Arena – io sono il numero otto, mi chiamo Axel, A – X – E – L, l’hai memorizzato?>> disse il rosso, indicandosi la tempia con l’indice destro. Dexuk quasi lo fulminò con lo sguardo.
    << Non c’è bisogno che mi tratti come un idiota, so chi sei, Axel!>> sbottò, le ultime parole di Axel lo avevano alquanto irritato, infatti mise la braccia conserte, e sbuffò.
    << Oh avanti! – si lamentò Axel – è per sdrammatizzare un po’! Ma quanta serietà che hai e sei pure al primo giorno!>>
    Dexuk preferì non commentare le parole del compagno, in silenzio continuarono il loro percorso, erano appena a metà strada, e stavano attraversando tutto il castello, quasi.
    << Questa organizzazione – riprese Axel, seriamente – è composta da … beh, siamo in quindici … curioso no? Dovremmo essere in tredici, perché appunto si chiama Organizzazione XIII – disse, parlando più a se stesso che a Dexuk, che però pendeva dalle sue labbra in quel momento – e adesso Xemnas, ch è il nostro leader, vuol fare questa cosa … solo per un suo piccio … uffa … non mi va di farlo, oggi potevo dormire!>> si lamentò di nuovo.
    Con questo assurdo dialogo, molto simile ad un monologo a voce alta, Axel lasciò Dexuk in Arena. Era un luogo non troppo grande, quasi un ring, con due unici accessi, l’uno di fronte all’altro, divisi proprio dal ring nel mezzo. Dexuk si voltò, Axel non c’era più, cosa doveva fare?
    << Bene, Dexuk – con voce profonda, dall’alto, Xemnas parlò – con questa battaglia in Arena saggeremo noi membri dell’Organizzazione la tua abilità, prima di mandarti in missione>> concluse.
    << Ma cosa devo fare?>> chiese Dexuk, reggendo lo sguardo di Xemnas.
    << Affronterai uno alla volta, tutti i membri dell’Organizzazione stessa>> rispose, con zelantissima calma il numero I. Dexuk non parve affatto intimorito, anzi, quasi sorrise.
    << Tutto qui? – chiese, in tono di sfida – Potevi anche dirmelo senza fare il misterioso>> questo commento però non turbò Xemnas, che cominciò a sorridere. Dexuk capì che il sorriso di Xemnas non portava mai nulla di buono … buono per gli altri.
    << Numero XIII, Roxas – continuò, con voce profonda – tocca a te>>
    Roxas avanzò, dal lato opposto a Dexuk. Stringeva un Keyblade nella mano destra.
    << Anche tu hai il Keyblade?>> chiese Dexuk, incredulo.
    << Perché … tu ce l’hai?>> rimandò Roxas, perplesso.
    Dexuk annuì, evocando il suo. Erano due Keyblade molto diversi fra loro, Roxas aveva un Keyblade molto semplice, con un impugnatura leggera, di un colore giallognolo acceso, e una lunga lama che culminava con la caratteristica forma di chiave tutta grigia; Dexuk invece aveva un Keyblade nero, con un’articolata impugnatura, composta da due alette ripiegate, la cui funzione non era del tutto certa.
    << Cominciate!>> tuonò Xemnas.
    Dexuk guardò bene il suo avversario, poi il suo Keyblade, ed ebbe un nuovo flash. C’era sempre quel ragazzo, tanto simile a lui, lo vedeva combattere, ed era lui quel ragazzo, in quelle visioni. Roxas ne approfittò per attaccare, il biondino si avventò con forza verso Dexuk, con lo sguardo perso nel vuoto. Rinvenne appena in tempo per bloccare il colpo, senza troppi problemi, gli bastò semplicemente alzare il Keyblade. Roxas rimase sbalordito, e Xemnas compiaciuto, si aspettava un grande incontro.
    << Non male>> disse Roxas.
    << Il meglio deve ancora venire>> rispose Dexuk, guardandolo dritto negli occhi. I due sorrisero, Keyblade contro Keyblade e si avviò il vero scontro. Roxas picchiava duro, e aveva una certa agilità, che poteva di certo mettere in crisi un Duxek, il cui stile di combattimento era ancora ignoto.
    Parando con facilità tutti i colpi di Roxas, Duxek passò al contrattacco. Era incredibilmente veloce, Roxas faticava a stargli dietro. Con un balzo lo aggirò, e riuscì a disarmarlo. Posto di lato a Roxas, Dexuk levò poi il braccio destro, con cui impugnava il Keyblade, puntandoglielo contro.
    << Dexuk vince questo duello – decretò Xemnas, soddisfatto – Roxas, hai combattuto egregiamente, ma ora lascia l’Arena>> Roxas aveva ancora gli occhi sbarrati, sudava freddo. Stringeva forte i pugni, il Keyblade automaticamente si materializzò nella sua mano, si concentrò sull’impugnatura, e la strinse forte. Lemna rimase a guardare, col volto corrucciato. Roxas perse il controllo, e riattaccò Dexuk, il Keyblade si era illuminato, caricando la sua lama. Attaccava con una forza straordinaria.
    << È andato in Limite, non pensavo che Dexuk lo riducesse così male>> disse piano Saix a Xemnas, che invece si mise comodo, per assistere meglio allo scontro, sorridendo, ancora una volta.
    << Roxas! Fermati!>> urlava Dexuk, evitando i suoi attacchi, velocissimi e anche parecchio potenti. Sembrava non avesse lacune, Dexuk cercava di trovare un punto debole.
    << C’è un’unica soluzione – disse, una goccia di sudore percorreva la sua guancia sinistra – attaccare!!>> continuò, tenendo ben saldo il Keyblade e gettandosi all’attacco. Le lame si scontrarono, generando qualche scintilla.
    “ Fermalo, Dexuk, vediamo cosa sai fare” pensò Xemnas, mantenendo quel sorriso assai strano. I due prescelti del Keyblade erano a confronto, il primo, Roxas, in Limite, come aveva detto Saix, e il secondo, Dexuk, ora in difficoltà.
    Roxas continuava ad attaccare, Dexuk tentava in tutti i modi di bloccare i colpi, rispondendo con un attacco, ogni volta cercava di osservare bene i movimenti di Roxas, ma non riusciva a trovare un punto debole. Come poteva ribaltare la situazione? Roxas in quel momento, poteva stravincere. Poi la soluzione apparve, elementare, fin troppo banale, tanto che Dexuk rischiò di distrarsi troppo e permettere a Roxas di vincere. Raccolse le energie, e respinse Roxas. Questi quasi subito caricò. Era quello il momento, Dexuk gli andò incontro, Xemnas osservò bene la sua mossa, e quando Roxas stava per affondare, evitò il colpo in corsa, spostandosi lievemente a sinistra e colpì. Roxas franò al suolo.
    Dexuk piantò il Keyblade a terra. Roxas si alzò, cercando di capire cosa fosse successo.
    << Va tutto bene Roxas … ora, esci dall’Arena>> disse Dexuk, senza guardarlo. Roxas lo ascoltò e andò via, ripensando allo scontro.
    << Chi è il prossimo?>> chiese Dexuk, guardando Xemnas.
    << Numero XII – rispose Xemnas, sempre più soddisfatto – Larxene>> la ragazza bionda, dalla strana pettinatura e gli occhi verdissimi fece il suo ingresso in Arena, alle spalle di un Dexuk piuttosto provato. Un nuovo flash colpì la mente del ragazzo. << Heal!>> era nuovamente il Custode che somigliava a lui, usava una magia con il Keyblade e si curava! Meccanicamente alzò il Keyblade.
    << Cosa fai?>> gli chiese Larxene, curiosa.
    << HEAL!!!!!>> urlò Dexuk, un fascio verde lo investì, dandogli nuova linfa. << Adesso possiamo cominciare, Larxene>> riprese voltandosi verso la sua avversaria. Larxene sorrise, tra le sue dita sbucarono, tonanti, alcuni coltelli.
    << Preparati!>> disse, famelica. Velocissima si avventò verso Dexuk. Il ragazzo andò subito in crisi, se prima Roxas primeggiava la potenza, Larxene dava ampio spazio alla velocità. I suoi colpi non erano potenti, anzi, erano piuttosto deboli, ma ripetendo gli attacchi ad intensità crescente, riusciva a fare ingenti danni. Dexuk era davvero in difficoltà. Per quanti colpi riusciva a bloccare, tanti riuscivano a colpirlo, avrebbe perso di sicuro, se non fosse riuscito a trovare una soluzione. Cercò di pensare in fretta, anche se non riusciva ad evitare tutti i colpi.
    << Dexuk sei patetico>> disse Larxene, dopo l’ennesimo affondo andato a segno. Scattò una scintilla in Dexuk, che reagì d’impulso, si liberò dagli attacchi di Larxene e reagì. Cominciò a sferrare violenti fendenti, Larxene non riusciva a bloccarli tutti con i suoi coltelli.
    << Allora, come farai difenderti adesso eh?>> chiese Dexuk, con il sangue agli occhi, mentre picchiava duro Larxene.
    << Guarda bene, mocciosetto!!>> disse e una barriera di fulmini si mise tra loro, mandando Dexuk lontano. Ebbe un nuovo flash. Vide una serie di violenti attacchi subiti da quel ragazzo dal Keyblade rosso, tanto simile a lui, e questo reagiva con la stessa mossa, ed era efficacissima. Urlava in continuazione “ Reflex”. Capì cosa fare, quando Larxene tornò all’attacco.
    << Reflex!>> disse, e una barriera sferica avvolse Dexuk, respingendo Larxene. Xemnas parve nuovamente soddisfatto. Dexuk poté finalmente reagire come si doveva, tenendo testa all’avversaria, fino a surclassarla, anche in velocità. Si mosse con una così tal velocità, da sbucare alle spalle di Larxene, sfuggendo addirittura agli occhi di Xemnas. Spostò il Keyblade vicino alla sua gola, facendola sudare freddo.
    << Game Over>> sussurrò Dexuk. Larxene fece cadere i suoi coltelli, con gli occhi sbarrati, poi cadde in ginocchio. Dexuk piantò il Keyblade proprio accanto a lei, poi fissò Xemnas, che continuava a sorridere.
    << E va bene … hai vinto>> rispose, ancora un po’ colta di sorpresa. Raccolse i coltelli e lasciò l’Arena, continuando a guardare per terra.
    << Oh, Larxy – disse il tale dai capelli rosa, detto Marluxia – non dirmi che te la sei presa?>> chiese.
    << No … è che – disse, guardando più Dexuk che il suo interlocutore – mi ha davvero colta di sorpresa>> rispose, andandosene, continuando a pensare allo scontro e alla capacità con cui Dexuk era riuscito a ribaltare la situazione.
    << Numero 11 – tuonò Xemnas – Marluxia>>
    Marluxia entrò nell’Arena, aveva i capelli lunghi fino al collo, e rosa, ed era armato di una lunga falce. Coi suoi occhi azzurri fissò Dexuk, sorridendo.
    << Cercherò di non farti troppo male – esordì – poi ti regalerò una rosa come premio per il tuo combattimento>> disse, con un sorriso maligno.
    << Sei molto sicuro dei tuoi mezzi, Marluxia>> rispose Dexuk, riprendendo il Keyblade. Xemnas levò la mano destra dando via allo scontro.
    Marluxia prese la sua falce e cominciò a combattere. Aveva una forza straordinaria, riusciva a menare fendenti anche con una mano, senza perdere troppa energia. Dexuk dalla sua, riusciva a parare i colpi, ma non reagiva, si limitava ad aspettare Marluxia. Questa tattica però lo mise in difficoltà, Marluxia aveva troppa libertà di movimento e lo mise seriamente in crisi, aveva una forza fisica straordinaria, riusciva a tenere la sua enorme falce con una mano sola e senza la minima fatica. I suoi colpi erano violentissimi, e Dexuk, pur bloccandoli, era sempre sul punto di cedere.
    “ Lo sta studiando … ha cambiato stile di combattimento … interessante” Xemnas osservava lo scontro, Dexuk parava i colpi con disinvoltura, e aveva uno strano sorriso stampato in faccia, sorriso che irritava Marluxia, che si trovava in netto vantaggio rispetto a lui.
    << Cos’hai da ridere?>> gli chiese, con un affondo, ancora bloccato.
    << La tua tecnica è scarsa – rispose – sei solo molto forte fisicamente>> disse preparandosi al contrattacco.
    << Come osi!?>> ma era tardi, Dexuk partì alla carica, con grande velocità. I suoi fendenti erano abbastanza potenti, stava un po’ pagando lo sforzo fatto contro Larxene. Marluxia era in difficoltà, con la sua enorme falce riusciva a bloccare i colpi, ma non riusciva a star dietro a Dexuk.
    << Allora Marluxia?>> chiese Dexuk, riuscendo ad aggirarlo. Marluxia non era riuscito a vederlo e Dexuk ne approfittò, disarmandolo. Il numero XI dovette restare immobile, alla mercé di Dexuk.
    << È finita>> gli disse. Marluxia diede un rapido sguardo a Xemnas, che sorrise ancora, allora comprese che non poteva reagire. Rassegnato, Marluxia se ne andò, raccogliendo la sua falce.
    << Come promesso – disse, voltandosi – eccoti la rosa>> e ne lanciò una verso Dexuk. Il ragazzo rimase interdetto, quando la raccolse, ma si riconcentrò sulla sua missione … sulla sua lunga battaglia. Piantò nuovamente il Keyblade di fronte a lui e vi si appoggiò, guardando Xemnas, sapeva già quale domanda stava per fargli, e levò la mano.
    << Numero 10 – disse, con voce profonda – Luxord>>
    Luxord fece il suo ingresso in Arena, i capelli corti, brizzolati, la barbetta, tutti e due di un biondo platino e gli occhi azzurrissimi. Non aveva armi, ma tirò fuori delle carte.
    << Sei pronto a giocare?>> gli chiese.
    << Sono qui per combattere, non per giocare>> rispose Dexuk.
    << La vita, come il destino, è una lunga partita a poker, ragazzo mio … le probabilità di vittoria salgono e scendono, in base a ciò che hai>> disse Luxord, con semplicità. Poi si levarono carte giganti di fronte a lui.
    << Scegli>> continuò. Dexuk scelse la carta a destra. << Come desideri allora>> la carta si girò, svelando un dado. Subito dopo Dexuk fu imprigionato in un dado, e Luxord andò all’attacco.
    << Dannazione!!>> Dexuk non riusciva a muoversi, era alla completa mercé di Luxord. Il suo avversario guardava le sue carte, e ne scelse una, si materializzò nella sua mano una lancia e attaccò Dexuk. Il ragazzo tentava di liberarsi, riusciva a muovere il dado, ma non liberava il suo corpo da quella minuscola prigione. Quando meno se lo aspettò, il dado scomparve, liberandolo.
    << Ma cosa?!>> disse.
    << Te l’ho detto ragazzo, questo combattimento è un gioco, e come tale, le probabilità oscillano in continuazione!!>> rispose Luxord alla sua espressione perplessa. Altre carte comparvero, ma questa volta, Dexuk non ci cascò e attaccò il numero 10. Tranciò di netto quelle carte, ma Luxord lì non c’era.
    << Abbi un po’ di rispetto per il gioco!>> si lamentò, dalle sue spalle. Dexuk si voltò di scatto, cercando di colpirlo, ma niente, ancora carte.
    << Dove diavolo sei?!>> urlò, Dexuk stava perdendo il lume della ragione, Luxord stava giocando un po’ troppo. Con un’altra carta ottenne una nuova arma, e si fiondò all’attacco, alle spalle di Dexuk. Il ragazzo lo sentì ancor prima che lo raggiungesse, e si voltò.
    << Errore!!>> disse, fiondandosi all’attacco. Ma Luxord non si fece abbindolare, anzi, con un’altra carta creò due copie di lui, e si mescolò fra loro, continuando ad attaccare. La battaglia si complicò per Dexuk, quale dei tre era il vero Luxord? Cercò di combatterli insieme, ma non era semplicissimo, in più, il vero Luxord non parlava, non sorrideva, si era mimetizzato del tutto con le sue copie, rendendolo quasi invisibile a Dexuk. Il ragazzo subiva metà degli attacchi, stava cedendo.
    << Di questo passo – disse Saix a Xemnas – andrà anche lui in Limite>>
    << Voglio vedere il suo potenziale, al massimo, Saix>> rispose Xemnas.
    Come avvenne per Roxas, il suo sguardo si fece fisso per qualche secondo, ma a differenza sua, un alone oscuro lo avvolse, fermando i tre Luxord. Dexuk si voltò verso i tre.
    << E va bene – disse con voce tremante – giochiamo!>> lanciò il Keyblade. Questo aprì le sue alette, e cominciò a volare verso di loro, a grande velocità. In quell’istante saltò, mise insieme le due mani, un fuoco oscuro le avvolse, si mise nella stessa posizione che Duke usava per la Kamehameha.
    << NYAAAHH!!!>> un fascio di fuoco nero uscì dalle sue mani, investendo non solo il Keyblade, ma anche i tre Luxord. Le copie svanirono, e il vero Luxord, fumante, si piegò a terra, sconfitto. Il Keyblade tornò nelle sue mani, stava per rifiondarsi verso Luxord, voleva infierire, ma Xemnas alzò un muro tra i due, fermando il ragazzo.
    Dexuk recuperò la calma, cercando di capire come avesse vinto quella battaglia. Ricordava di aver avuto un altro flash, del ragazzo simile a lui, con gli occhi rossi. Stava facendo qualcosa, si era messo in una posizione strana, e dalle sue mani era uscito un fascio di pura energia. Era parecchio debilitato, Dexuk, e decise nuovamente di curarsi.
    Luxord lasciò l’Arena, traballante e con la tunica ancora fumante, di un fuoco scuro, a mala pena si reggeva in piedi, Dexuk lo aveva conciato per le feste con l’ultimo attacco.
    << Dexuk è molto più forte di quanto sembri – disse a Saix, che gli si avvicinò – quello … non era neanche il suo vero Limite>> continuò, lasciando Saix perplesso. Ritornò da Xemnas, che levò una mano per zittirlo.
    << So già tutto, tranquillo>> aveva notato anche lui che Dexuk non aveva raggiunto il pieno stato di Limite.
    Dexuk si voltò nuovamente verso Xemnas, in attesa del suo prossimo avversario.
    << Numero 9 – rispose Xemnas, al suo sguardo – Demyx>> entrò un ragazzo, alto, con i capelli a spazzola e gli occhi verdi. Aveva una chitarra tra le mani.
    << Adesso ci divertiamo!!!!!>> disse Demyx, imbracciando la chitarra.
    << Cosa pensi di fare con quella … chitarra?>> chiese Dexuk, curioso, indicando lo strumento di Demyx.
    << Non è una chitarra!! – si infuriò Demyx – È il mio SITAR!>> disse, tirando su col naso, in segno di disprezzo.
    << Contento tu>> disse Dexuk, prima di andare all’attacco. Demyx non sembrava proprio adatto alla battaglia, a mala pena si difendeva e non riusciva a reagire, si profilava un massacro.
    << Avanti Demyx!! – disse Dexuk, martellandolo – So che puoi fare meglio di così!>> continuò, colpendo il suo Sitar con forza.
    << Acqua!!!>> disse Demyx, e un’onda gelida investì Dexuk. Il ragazzo fu scagliato poco più avanti, tremante, sembrava che l’acqua fosse micidiale per lui.
    << Ahahha!! – rise Demyx – Ti ho detto che ci saremmo divertiti!!>> continuò sorridendo, e cominciò a suonare il suo Sitar. Una serie di figure d’acqua comparvero, erano simili ad alcune note musicali e si muovevano pericolose verso Dexuk, che stava rialzandosi, aiutandosi col Keyblade. Lemna pareva piuttosto contrariato … era una semplice ondetta, non poteva averlo messo così in difficoltà.
    Appena la nota attaccò, Dexuk la prese d’istinto, e cominciò a rotearla a destra e a sinistra, colpendo le altre note, facendole vaporizzare. Demyx non parve intimorito, e suonando ancora, partì all’attacco con il suo Sitar. Nel combattimento ravvicinato, Demyx era davvero scarso, e per Dexuk fu facile ribaltare la situazione, quasi un giochetto. Con rapidità riuscì a disarmare Demyx, che non poté far altro che arrendersi, ad un Dexuk nettamente superiore in battaglia.
    Sempre con atteggiamento provocatorio, Dexuk si voltò verso Xemnas, piantando il nero Keyblade nel terreno, non dovette neanche fare domande, il suo sguardo diceva tutto, gli occhi grigi fissavano Xemnas in attesa del suo responso.
    << Numero 8 – tuonò, con voce lenta e profonda – Axel>> Dexuk non si stupì, anche se non sapeva come poter affrontare un membro così gentile nei suoi confronti. Il numero otto fece il suo ingresso in arena, i capelli molto strani, completamente rossi e gli occhi verdi penetranti e due singolari tatuaggi sotto questi, ma soprattutto, era estremamente alto, molto più di Dexuk.
    << Bene Dexuk – disse, fissandolo – fammi vedere cosa sai fare!!>> allargò le braccia e una colonna di fuoco si levò alle sue spalle, diramandosi poi in due fasci che formarono due cerchi roteanti proprio accanto alle sue mani. Axel le strinse, e dal fuoco comparvero le sue armi: i Chakram. Delle armi molto particolari, di forma circolare.
    << Deve sempre fare il gradasso … non lo sopporto>> disse Saix, osservando lo scontro.
    << Dimmi Dexuk – disse Axel, con un sorriso che non prometteva nulla di buono – che elemento controlli?>> chiese.
    Prima di rispondere, Dexuk ebbe un secondo flash. Vide di nuovo quel ragazzo simile a lui, e andava in fiamme, ma non sembrava bruciare, anzi, il fuoco sembrava dargli più forza, sembrava il suo elemento. Che fosse anche l’elemento di Dexuk. Il Keyblade comparve con una fiammata nera nella sua mano destra, e parve più convinto.
    << Il mio elemento – cominciò, levando la mano sinistra – è la fiamma oscura!!>> disse, generando una sfera di nero fuoco. I due si gettarono all’attacco, Axel, a dispetto dell’altezza, era molto veloce e rapido nei movimenti, Dexuk poteva seriamente andare in crisi, ma a differenza degli ultimi scontri, giocò una partita all’attacco, affrontando Axel a viso aperto. I due si equivalevano, o almeno, così sembrava. Dexuk stava sorridendo, mentre Axel cercava di colpirlo con tutta la potenza che aveva in corpo, ma il ragazzo lo bloccò senza troppi sforzi.
    << Sta giocando – disse Xemnas, quasi divertito – sta solo giocando>> poteva anche essere vero, rispetto agli scontri precedenti, Dexuk sembrava non impegnarsi a fondo, probabilmente non riteneva Axel un pericolo.
    << Smettila di giocare e impegnati!!>> disse Axel, contrariato. Lanciò una sfera di fuoco contro il suo avversario, Dexuk la deviò con grandissima semplicità, ma in quel mentre Axel aveva lanciato il Chakram sinistro. Questo si conficcò nella spalla destra di Dexuk che lasciò andare il Keyblade, poi il rosso si gettò all’attacco richiamando il Chakram, Dexuk era in suo potere. Iniziò a colpirlo in qualunque punto, stracciandogli la tunica nera.
    << Sta per andare in Limite>> osservò Saix, nel corridoio che immetteva nell’Arena. Dexuk stava subendo l’aggressività di Axel.
    << BASTA!>> urlò, scatenandosi. Una barriera si generò all’istante, scagliando via Axel e la sua furia omicida. Furia che adesso invadeva Dexuk. Gli occhi divennero rossi, i capelli ondeggiavano, diventando sempre più scuri, un alone nero pervase il suo corpo. Si tolse la tunica, quasi distrutta, rimanendo con la maglietta nera e i pantaloni lunghi e i guanti. Generò una sfera di fuoco nella mano destra e un'altra nella sinistra, noncurante del dolore lancinante alla spalla destra, cominciò a lanciare palle di fuoco senza sosta. Axel si doveva proteggere, cercò di pararle tutte, ma stava subendo anche lui ingenti danni. Il Keyblade tornò nella sua mano destra e si fiondò a velocità supersonica contro il suo avversario, e ripagò Axel con la stessa moneta. Violentissimi fendenti colpivano Axel in ogni punto, anche se il rosso cercava di pararli tutti. Il rosso andò in Limite. Il suo corpo si illuminò, e con i Chakram, lanciava enormi sfere di fuoco senza fermarsi.
    Dexuk rimase impassibile e con il Keyblade colpì ogni sfera lanciata da Axel, senza problemi. Xemnas pareva estasiato, era uno scontro bellissimo.
    I due erano davvero alla pari, e ripresero lo scontro. Scambiandosi colpo su colpo, nessuno voleva cedere e Dexuk stava dando davvero il massimo. I suoi occhi erano ancora rossi e i capelli scurissimi, un alone oscuro lo circondava e guardava Axel quasi con odio.
    << Cos'è quella faccia? - gli chiese Axel – Un Nobody non può provare … beh … quello che dicono i tuoi occhi>> disse.
    << Ora – rispose Dexuk, stringendo l'impugnatura del Keyblade – ho solo una gran voglia di farti a pezzi!>> disse, fiondandosi ancora all'attacco, spietato. Con il sangue iniettato negli occhi, Dexuk stava facendo a pezzi Axel, in preda alla furia omicida. Il rosso cercava in tutti i modi di difendersi, ma Dexuk aveva accelerato e il numero 8 non riusciva a tenere il passo. Una colonna di fuoco nero si levò accanto alla mano sinistra di Dexuk, che cominciò ad alzare. La colonna seguiva i movimenti del suo padrone, e con un fluido gesto della mano la scatenò contro Axel. Il rosso cercò di bloccarla, ma fu travolto dalla violenza del fuoco nero, crollò al suolo, sconfitto. Xemnas pose una barriera fra i due, dividendoli.
    L'alone che circondava Dexuk svanì, i capelli tornarono al loro colore naturale, grigio chiaro, così come gli occhi, di un grigio leggermente più chiaro, quasi bianco. Purtroppo la tunica era ridotta troppo male, decise di mantenere la magliettina nera, molto pi leggera e adatta allo scontro. Si curò e tornò a fissare Xemnas, con aria di sfida, piantando il Keyblade nel terreno.
    << Numero 7 – disse Xemnas, perentorio – Saix>> ed entrò il ragazzo dai capelli blu, con una “X” in mezzo agli occhi giallognoli. Aveva un'arma molto strana, sembrava quasi un enorme martello, ma non aveva per niente la forma di un martello, sembrava molto pesante, infatti la impugnava a due mani. Ora che Dexuk riusciva a controllare bene il suo elemento, innalzò una colonna di fuoco nero, era decisamente più alta di quella scagliata contro Axel, la controllava con tutte e due le sue mani, e la lanciò. Riparandosi dietro la sua arma, Saix riuscì a resistere all'impatto.
    << Se attaccherai in questo modo, non riuscirai mai a difenderti dalla forza del mio Claymore>> e attaccò, Dexuk rapido prese il Keyblade e cercò di difendersi, Saix aveva una forza fisica straordinaria, molto simile a quella di Marluxia. Dexuk si limitava a difendersi, anche perché Saix era estremamente agile e veloce, e i suoi attacchi erano molto potenti e non permettevano al numero XV di reagire. Il ragazzo cominciava a perdere la pazienza, gli occhi stavano cambiando colore nuovamente, così come i capelli, che stavano alzandosi, diventando nerissimi. Stava perdendo il controllo, e forse era anche l’obbiettivo di Saix, che continuava a colpirlo e martellarlo senza pietà. Il ragazzo resisteva con tutte le sue forze, ma presto sarebbe giunto al limite.
    << NYAAAAAAH!!!>> urlò, in preda al rabbia. Un’ Aura nerissima lo avvolse, scagliando via Saix, gli occhi scintillavano, i capelli nerissimi si muovevano alzati dalla forza della sua energia, pronta ad esplodere come una bomba ad orologeria. Il Keyblade, se possibile, divenne ancora più nero e il suo sguardo non lasciava presagire nulla di buono. Scariche elettriche si muovevano attorno al suo corpo e una serie di colonne di fuoco si levarono alle sue spalle pronte ad essere scagliate contro Saix a tutta forza.
    << Ti ho detto che non mi sconfiggerai in quel modo idiota, Dexuk!!>> esclamò Saix. Dexuk levò il Keyblade e tutte quante le colonne si mossero verso Saix ad altissima velocità. L’impatto fu violento, per un pelo Saix non fu scagliato in aria, ma questo bastò a Dexuk che si scagliò contro di lui con altrettanta velocità. Cominciò a martellarlo senza sosta, anche Saix stava per perdere il controllo, presto ci sarebbe stato uno scontro molto interessante. Gli occhi di Saix divennero bianchi, e un alone argenteo investì il suo corpo, mentre con un urlo fece esplodere la sua forza. Cominciò ad attaccare senza fermarsi, era impazzito. Dexuk, dal canto suo, già fuori controllo, non ebbe problemi e riuscì a controllare la sua rabbia, con la propria, anche se lo scontro sarebbe durato troppo a lungo.
    Saix riuscì a colpire Dexuk, prima di recuperare il controllo. Una profonda ferita solcò la sua guancia destra.
    << D – Dannato!!!>> Dexuk tremava, osservando il suo sangue, i suoi occhi si iniettarono di sangue, diventando se possibile, del tutto rossi. Due ali nere spuntarono, facendo scattare in piedi Xemnas. Il ragazzo lasciò andare il Keyblade, e nelle sue mani si crearono sfere di fuoco nero e cominciò a ruggire. Una furia animalesca lo stava prendendo. Si fiondò all’attacco colpendo Saix con dardi infuocati in ogni punto del suo corpo, lo avrebbe incenerito. Unì nuovamente le mani, pronto a lanciare il colpo che annientò Luxord.
    Saix fu colpito in pieno dal fascio di nero fuoco lanciato da Dexuk, rimase lì in piedi col corpo fumante, mentre Dexuk, tornato in sé tornava a terra. Saix crollò, il colpo era almeno tre volte più forte di quello che piegò Luxord, Saix era svenuto. Un ragazzo, Zexion, entrò in Arena e portò via Saix.
    << Zexion, tocca a te combattere>> disse Xemnas.
    << Neanche per sogno!! – rispose Zexion, sgranando gli occhi – non voglio finire così!>> disse sparendo insieme a Saix. Xemnas parve piuttosto irritato, anche perché il numero V – Laexeaus - non si vedeva da nessuna parte, così come Vexen, il numero IV. Scese in campo allora Xaldin, il III.
    << Vai tu – disse Xemnas – Xaldin>> concluse, lentamente, era piuttosto contrariato dal comportamento di alcuni membri della sua Organizzazione.
    << Bene Dexuk – esordì Xaldin, i lunghi capelli nerissimi e gli occhi azzurri penetranti – io sono Xaldin, e adesso spegnerò il tuo fuoco!!>> disse, e con un tornado violentissimo si formarono sei lance, Xaldin ne impugnò tre, mentre le altre rimasero sospese alle spalle del numero III, pronte ad essere utilizzati. Dexuk era ancora leggermente provato dallo scontro con Saix, ma cercò di trovare la concentrazione necessaria ad affrontare Xaldin al meglio. Un alone oscuro lo circondò, i capelli si alzarono nuovamente diventando neri, e gli occhi rossi. Impugnava saldamente il Keyblade nella mano destra, pronto ad attaccare. Xaldin scagliò una lancia, Dexuk la evità con leggerezza e partì all’attacco. Una colonna di fuoco nero si alzò alle sue spalle mentre attaccava.
    << Smettila di usare lo stesso trucchetto Dexuk!!>> disse Xaldin deluso, e usò tutte e sei le lance (quella appena scagliata era riapparsa alle sue spalle) per parare l’affondo di Dexuk. Il ragazzo controllava la colonna con la mano sinistra, mentre cercava col Keyblade di perforare la difesa di Xaldin, composta da tutte e sei le lance. Ci stava riuscendo, usando tutte le sue energie in quell’unico grande affondo, Xaldin sudava freddo, la sua difesa stava per crollare, in quel momento scintillarono gli occhi di Dexuk che si allontanò di pochi centimetri, il tempo di un fluido movimento della mano sinistra, la colonna di nero fuoco si scagliò a piena potenza contro Xaldin. Il colpo si infranse sulla barriera, completamente aperta. Dexuk sfruttò l’occasione per dare il colpo di grazia a Xaldin. Il colpo andò a segno.
    << NYYAAAAHH!!>> urlò Dexuk con un violentissimo fendente, in salto. Xaldin si piegò, prima di reagire col suo limite. La fiamma di Dexuk si spense all’istante, il ragazzo cominciava a sentire freddo. Xaldin stava generando un tornado, e il ragazzo ne soffriva. Le lance di Xaldin cominciarono a muoversi senza freno, colpendo Dexuk dovunque. In particolare si conficcarono nelle sue spalle sollevandolo.
    << AAARGH!!>> urlò di dolore, non riusciva a muovere le braccia, era immobilizzato. Gli occhi iniettati di sangue, mentre Xaldin era pronto ad infierire. Il primo attacco andò a segno, un vistoso tagli percorreva il petto di Dexuk, anche il secondo colpì il ragazzo, alla gamba destra, i pantaloni sfilacciati e due tagli formavano una “X”. Le urla di dolore di Dexuk riempivano l’Arena, mentre Xemnas osservava deliziato lo scontro, o meglio, il massacro. Xaldin si preparò per il colpo di grazia, con un fluido movimento della mano destra armò una delle lance che non aveva ancora attaccato il ragazzo, pronta a trafiggerlo in pieno petto.
    << FINISCILO!!>> urlò Xaldin mentre la lancia si gettò a capofitto su Dexuk.
    << XAALDIIIIN!!!!!>> urlò Dexuk, una barriera lo rivestì, gli occhi divennero rossissimi, i capelli continuavano ad ondeggiare, mentre un’Aura sempre più scura ricopriva il suo corpo. Due enormi ali nere spuntarono dalla sua schiena, liberandolo dalle due lance che erano conficcate nelle sue spalle. Il Keyblade tornò dal suo proprietario. Dexuk, in un lampo di furia omicida svelò il suo Limite, la sua massima potenza. Cominciò a colpire Xaldin senza fermarsi, in ogni centimetro possibile, spezzò le sue lance, mentre cercavano di creare uno scudo, ma futilmente. Xaldin era alla mercé di Dexuk, pronto a vendicarsi. Rese ogni colpo subito al numero III con gli interessi, ma in quel momento intervenne Xemnas, come contro Luxord, levò un muro tra Dexuk e Xaldin, separandoli. Dexuk parve non interessarsene. Levò la mano sinistra e lanciò una sfera di nero fuoco. Questa perforò il muro, colpendo Xaldin, mentre Dexuk con un balzo tranciò di netto la barriera levata da Xemnas, rimasto interdetto, e si avventò nuovamente contro Xaldin.
    << Mi arrendo, Dexuk … hai vinto …>> cercò di dire Xaldin, sperando di ptoer placare Dexuk, ma non fu così. Xemnas si fiondò in campo e bloccò il ragazzo con tutte le sue forze.
    << Calmati Dexuk>> disse con voce tonante il numero I dell’Organizzazione, ma il ragazzo non rispondeva, anzi, sbatté vigorosamente le ali liberandosi dalla presa di Xemnas.
    << Dannazione>> Xemnas non riusciva a controllare Dexuk. Il ragazzo si fiondò all’attacco, il suo bersaglio ora era proprio Xemnas. Generò due lame eteree, le sue armi, e si preparò ad affrontare Dexuk. Proruppe anche Xigbar, da lontano, cominciando a colpirlo dalla distanza con le sue armi. Xigbar non riusciva a prendere Dexuk, si muoveva troppo velocemente, mentre Xemans cercava di seguirne i movimenti, per potersi difendere e reagire. Bloccò l’affondo di Dexu, con entrambe le lame, il ragazzo continuava ad affondare, aumentando la sua energia, mentre Xemnas cercava di resistere e mantenere la sua posizione.
    Dexuk era molto più forte, e il numero I dovette cedere allontanandosi, Dexuk però continuò l’assalto, cercando di colpirlo in ogni punto, ma Xemnas, con evidente superiorità evitava i colpi o addirittura li bloccava, mentre Xigbar non riusciva a colpire Dexuk, sempre troppo veloce. Xemnas pensò rapidamente al da farsi, per poter bloccare la furia di Dexuk, ormai fuori controllo. Cercò di essere più veloce, ma la cosa era a dir poco impossibile, Dexuk non poteva essere battuto, almeno in velocità e non da Xemnas, fin troppo lento. Il numero I doveva farsi valere come tale, e riuscì a sconfiggere Dexuk. Il ragazzo attaccò nuovamente, ma in maniera del tutto scoordinata e impulsiva, mentre Xemnas, con una calma zelante, riuscì ad evitare il colpo ed assestarne uno sulla nuca di Dexuk. Il ragazzo svenne, i capelli tornarono al loro bianco naturale, perdeva sangue dappertutto, merito dello scontro con uno Xaldin ancora del tutto scosso.
    << Dobbiamo cercare – disse Xemnas – di controllare il suo Limite, non possiamo permettere che accada nuovamente qualcosa del genere>> concluse. Aprì un corridoio oscuro, diretto alla camera numero XV e vi buttò dentro Dexuk, svenuto. Il leader dell’Organizzazione in seguito evocò alcuni mostriciattoli, non erano degli Heartless, erano cosi bianchi, non troppo alti.
    << Voi Simili vi occuperete del ragazzo, curatelo>> ordinò Xemnas, con voce lenta e profonda. Senza rispondere i Simili si recarono nella stanza numero XV a svolgere il compito ordinatogli.
    << Me la sono vista … brutta!>> esclamò Xaldin, cercando di rialzarsi.
    << Ho ottenuto quello che volevo, il resto è relativamente importante>> rispose zelante Xemnas.
    << Ah, davvero? E cosa ti serviva sapere sentiamo un po’?>> riprese Xaldin, scettico.
    << Il ragazzo ha un potere straordinario e utilizza bene le sue risorse e il Keyblade – rispose Xemnas – di certo sarà migliore di Roxas e Xion, probabilmente non avremo neanche bisogno di loro>> concluse, aprendo un varco e svanendo. Xaldin rimase interdetto, poi con un alzata di spalle sparì, come Xemnas.


    Buona lettura a tutti!!!
     
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