Kingdom Hearts Reloaded

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  1. Padfoot96
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    Scusate l'attesa e l'assenza, ma ho avuto trentordici mila impegni e dovevo comunque mandare avanti la storia ... quella che segue è una vera chicca per voi, amici lettori, e spero vivament che vi piaccia. Ci siamo lasciati con un Duke che ritorna ad Hollow Bastion e affrota nientemeno che Cooler, che batte con un inatteso colpo di scena. E adesso a voi!!


    CAPITOLO VIII SPECIAL
    Duke diventa maestro


    Nei 4 giorni in cui Duke si fermò alla Fortezza Oscura, avvennero parecchie cose, gli abitanti erano molto cordiali, ma avevano anche molti problemi.
    Quello più importante riguardava proprio gli Heartless, che infestavano la città. Lo scontro con Cooler li aveva fatti fuggire, ma ora che non c’era più potevano tornare ed assediare la città.
    << Ehi Duke! – era uno degli abitanti della città – ci sono degli Heartless nel centro!>> disse tutto allarmato, aveva faticato molto per raggiungere il Custode della Chiave, e infatti era piegato sulle ginocchia e ansimava parecchio.
    << Tranquillo, ci penso io!>> lo rassicurò Duke, con un sorriso. << KEYBLADE!>> e questo si materializzò nella sua mano destra, tra le fiamme. << Hai detto nel centro?>> domandò Duke all’abitante.
    << S – sì! Proprio da quella parte!!>> rispose, indicando una zona della città ad ovest del luogo dove si trovavano. << Perfetto!>> disse Duke, con un sorrisetto, e con questo, spiccò il volo. Ci mise un paio di minuti per raggiungere il centro.
    “Come pensi di trovare gli Heartless? Non vedo indizi … “ disse la Fenice.
    << Di quello non ti preoccupare … sarà semplice – esordì Duke – seguiremo le grida!>> concluse, con l’aria di chi la sa lunga.
    “Ti stai gasando troppo vero Duke? Gli abitanti contano su di te perché tu faccia a pezzi gli Heartless, non perché ti pavoneggi!” gli rispose la Fenice, divertita.
    << Fatto sta che contano su di me, perciò non posso fallire!>> detto questo, cercò indizi, tenendo ben teso l’orecchio ad ogni minimo rumore.
    << AAAAAAAAAARGH!!!!!!!!>>
    << Ecco!! Visto? Seguendo le urla troverò gli Heartless!>> esclamò, tutto contento, e convinto dei propri mezzi. Keyblade in spalla, Duke corse verso la zona da cui proveniva l’urlo.
    Non fu un bello spettacolo quello che si parò davanti agli occhi di Duke: la gente correva a destra e a sinistra, ma ovunque andava gli Heartless erano lì pronti a braccarla, non aveva vie di fuga!
    << La situazione è più critica del previsto!>> disse Duke, demotivandosi.
    “ Dov’è finita tutta la tua grinta Duke??! Ti vedevo così convinto del tuo metodo … ti sei spento come una luce! Dovresti vedere la tua faccia adesso!!” fu una mezza presa in giro, quella della Fenice, ma era vera! Duke si era spento, alla vista di quell’orda di Heartless. Un fendente, riuscì a vederlo, era ancora quel ragazzino che gli era venuto in suo soccorso contro Cooler. Aveva una spada molto grande, forse, troppo pesante per un ragazzino, ma se la cavava, e anche bene! Stava reggendo l’assalto degli Heartless, ma non ce l’avrebbe fatta.
    << Ci penserò io!>> disse, lanciandosi nella mischia. Rossi fendenti scalfirono l’aria, uno dopo l’altro, gli Heartless svanivano in uno sbuffo di fumo, e puntualmente, qualche cuore veniva liberato dall’Oscurità che l’opprimeva.
    << Finalmente sei arrivato Duke – disse il ragazzo, asciugandosi il sudore dalla fronte – cominciavo a preoccuparmi!>> continuò, riprendendo la battaglia, pareva divertirsi, infatti un sorrisetto increspò la sua faccia, mostrando un ragazzo determinato e soprattutto, molto sicuro di sé.
    << Nah, non prenderti tanto disturbo per me, piuttosto, pensa a salvarti la pellaccia! – disse, colpendo un Heartless che stava per attaccare il ragazzo alle spalle – non posso pensare anche a te!>> concluse il Custode della Chiave, con un largo sorriso, non fece caso alla goccia di sudore che percorreva la sua fronte finendo sul naso. Ci volle una buona mezz’ora, ma finalmente, anche l’ultimo Heartless fu distrutto.
    << Ah … ah … ah … ah … >> il giovane ansimava, aveva retto uno scontro violentissimo.
    << Tsk, roba da poco, speravo in qualcosa di meglio – disse Duke, avvicinandosi al ragazzo – hai combattuto bene, come ti chiami?>> gli chiese.
    << Io … mi chiamo … Dan … p – piacere … ah … ah …>> disse Dan, molto affaticato.
    << Ti converrà riposare, vai a casa adesso>> gli rispose Duke, in modo gentile.
    << N – non ho dove … a – andare … ah …>> replicò Dan.
    << Davvero? – Duke rimase di stucco, quel ragazzino … possibile che fosse solo? – Non hai parenti o amici che ti possono ospitare?>> gli chiese.
    << Purtroppo … mio nonno … è … scomparso e …>> Dan non riuscì a rispondere a dovere, stanco, infatti cadde a terra, svenuto.
    << Hai notato vero? – chiese Duke alla Fenice – ha una grande potenza dentro di sé, non mi stupisco del fatto che riesca a maneggiare in quel modo quella spada>> concluse
    “Si hai ragione, questo Dan o Daniel nasconde un grande potere, ha buone probabilità di poter far fronte alla battaglia contro gli Heartless” rispose la Fenice.
    Duke caricò Dan sulla sua schiena, e impugnò la sua spada, dopodiché, a gran velocità, si recò nella sua dimora, era una casetta, in periferia, abbastanza grande da ospitare un paio di persone, ma neanche, era proprio piccola quella casetta.
    << Per ora riposerà qui, poi vedrò cosa fare – disse Duke – magari potrei … >>
    “ Potresti cosa? Addestrarlo?Non credo che tu ne sia capace Duke, sei bravo, ma non fino a questo punto!” gli rispose la Fenice.
    << Sfida accettata – disse Duke, in tono di sfida – ti dimostrerò di essere capace di preparare un guerriero, anche senza l’aiuto della Stanza speciale!>> esclamò Duke, stringendo la mano in un pugno, nel suo sguardo una scintilla di determinazione che gli ridiede morale e fiducia, era diventato un ottimo spadaccino, ed era certo di poter insegnare qualcosa al giovane Daniel.
    Il giorno seguente, Dan si svegliò molto presto. << Ma dove … ?>> si guardò intorno, cercando di capire dove fosse finito.
    << Ti sei svegliato, finalmente – Duke entrò nella stanza, sorridendo – hai dormito per un bel po’ sai?>> gli disse.
    << Scusa se ti ho causato problemi>> rispose Dan, con rammarico, aveva abbassato lo sguardo, per non incrociare gli occhi di Duke.
    << Nah, nessun disturbo, anzi! – ribatté Duke, gioviale – piuttosto – continuò, impugnando la spada di Daniel – questa qui, chi te l’ha data?>> gli chiese.
    << Quella era di mio nonno – disse, riprendendola, dopo che Duke gliela porse – è tutto ciò che mi rimane di lui, purtroppo è … >> non riuscì a finire la frase, Duke aveva già capito.
    << È stato Cooler vero?>> gli domandò. Dan, non avendo la forza di parlare abbassò lo sguardo che era diventato molto triste e annuì debolmente, stringendo l’impugnatura della spada vigorosamente.
    << Devo ammettere però, che sei molto bravo, è una spada piuttosto pesante.>> continuò il Custode della Chiave.
    << Mi sono allenato molto – rispose Dan – a malapena riuscivo a sollevarla, quando Cooler ci ha attaccati>>
    << Però sei riuscito a venirmi in soccorso, grazie a te, ho vinto>> gli disse Duke, dandogli una pacca sulla spalla. Dan sorrise, ma un sorriso spento.
    << Prendi quella spada, e vieni fuori – gli disse allora Duke, Daniel lo fissò, sbigottito – hai capito benissimo, vieni con me, voglio vedere come te la cavi>>.
    I due uscirono dalla casetta e si piazzarono, a 5m di distanza, l’uno di fronte all’altro. Dalle fiamme, il Keyblade si materializzò nella mano destra di Duke, mentre Dan, molto teso, impugnava con forza la propria spada. << Quando sei pronto – esordì Duke – attacca!>> Dan strinse forte l’impugnatura della sua spada, fissando Duke; questi ricambiò il suo sguardo, sorridendo, era molto sereno, e per di più aveva piantato nel suolo la sua arma.
    << Forza Daniel, fammi vedere cosa sai fare>> lo incitò il Custode della Chiave. Dopo qualche minuto, il giovane Dan si gettò all’attacco, non fu rapidissimo, ma abbastanza veloce, per essere un ragazzino. Duke impugnò all’istante il Keyblade e parò il colpo senza fatica, poi reagì. << Difenditi adesso!>> e cominciò ad attaccarlo, non in maniera decisa, ma con forza. Dan era in difficoltà, a fatica riusciva a parare i colpi, anche se la sua era abbastanza resistente da non subire contraccolpi, anzi, era un ottimo scudo.
    << Mph! Credo che dovremmo migliorare qualcosa, soprattutto in attacco, probabilmente è dovuto all’eccessivo peso della spada, sei molto fiacco negli affondi, anche se, dimostri una certa agilità … >> osservò Duke, ficcando il Keyblade nel terreno e sedendosi a gambe incrociate, pensieroso.
    << C’è qualcosa che posso fare per migliorare?>> chiese Danile, speranzoso.
    << Bé … - cominciò Duke – dovresti … ecco … diventare più forte … fisicamente>> concluse. Dan lo guardò, scettico << E pensi che questo possa risolvere tutto?>> gli chiese.
    << Credo proprio di si! In questo modo potrai sollevare la spada anche con una mano e di certo potresti attaccare in maniera più incisiva. Inoltre ti potrai difendere meglio, senza doverti piegare come prima>> rispose Duke, illuminandosi, somigliava a Goku in maniera agghiacciante, probabilmente era il più grande insegnamento che gli aveva dato quello, i suoi occhi trasmettevano forza e determinazione, mista ad una certa speranza.
    Senza alcun indugio, Duke diede il via all’addestramento, sottopose il giovane Daniel ad un allenamento piuttosto duro, mirato al potenziamento della forza fisica.
    << Bene … cominceremo con 100 flessioni – Dan rimase spiazzato – hai una buona tenuta fisica, reggi bene quella spada, credo che possano bastare come inizio, forza! Abbiamo tutta la giornata!>> esclamo Duke tutto allegro!
    << Sembra che questa cosa ti abbia ridato vitalità … eh Duke?>> disse Dan cominciando a fare le sue flessioni.
    << Zitto e lavora Dan! Abbiamo parecchia strada da fare>> Duke divenne serio all’improvviso. Il giovane Daniel veniva sottoposto ad allenamenti molto duri, mirati ad aumentarne la forza e la resistenza, e ne era parecchio provato.
    Finite le flessioni, Duke sottopose Daniel ad alcuni esercizi aerobici << A volte – cominciò – è necessario che tu sappia schivare gli attacchi, pararli potrebbe metterti in difficoltà, devi riuscire a distinguere le varie fasi della battaglia, dal momento di attaccare a quello di – e in questo caso divenne un po’ rosso in volto – dover battere la ritirata>>. Detto questo, Duke eseguì gli esercizi che in seguito avrebbe fatto anche Dan, erano esercizi non troppo difficili ma impegnativi. << Ecco qua – disse, asciugandosi il sudore dalla fronte – questo è quello che devi fare, non preoccuparti, ti aiuteranno tantissimo>> concluse, soddisfatto.
    Un po’ demotivato dai comunque difficili esercizi, Daniel cominciò la sua seconda sfida. Ci vollero un paio d’ore piene questa volta, perché Duke dovette stargli dietro tantissimo, rieseguire gli esercizi e … bé asciugarsi molto sudore dalla fronte.
    Erano giunte le 12.30 quando finalmente Duke: << Dan, facciamo una piccola pausa, devi mangiare, perché il bello arriva solo ora>> disse, e la luce nei suoi occhi poteva abbagliare il povero Dan.
    “ Ma cosa stai facendo Duke!? Credi davvero di potergli insegnare un qualcosa come la Kamehameha?! Daniel è un ragazzo molto dotato è vero, ma non penso abbia un’ Aura così potente” gli disse la Fenice contrariata.
    << Fenice, Dan è esattamente come me, probabilmente starebbe lui al posto mio, ed io allo stesso tempo sarei potuto essere morto – cominciò, in tono di sfida – ha un enorme potenziale, e verrà fuori, prima che la Gummiship sia pronta per il decollo!>> Duke era determinatissimo.
    I due mangiarono abbondantemente, soprattutto Daniel che era affamatissimo, più che giustificato per gli esercizi svolti fino a quel momento; Duke invece divorava tutto ciò che gli capitasse a tiro, vistosamente affamato.
    Dopo aver mangiato, Duke convenne che avrebbero riposato per un’oretta ancora, e Dan ne fu lieto, anche dopo aver mangiato, pareva molto stanco, un’ora di sonno avrebbe giovato al giovane allievo del Custode. I due si addormentarono.
    Un lupo annusava l’aria, pareva spaesato, era notte fonda, non sentiva più l’odore del bosco, non riusciva ad ascoltare il ruscello il cui scorrere delle acque riempiva le sue orecchie, niente di niente. Si trovava in una prateria, non sentiva la terra quando camminava, non riusciva a conficcare bene gli artigli nel terreno per percepire i suoni. Poi un rumore, e il lupo si guardò intorno, cercando di capire da dove provenisse quel suono, dopo qualche secondo individuò una lepre, e allora iniziò a muoversi, cercando di non far rumore, all’interno del territorio sconosciuto. La lepre drizzò le orecchie, annusò l’aria, il lupo non era riuscito ad essere silenzioso, e la lepre riuscì a scorgere gli occhi lucenti del suo nemico per natura. Il lupo allora pensò in fretta e si gettò sulla lepre, questa riuscì a muoversi, ma il lupo l’aveva ferita con i suoi artigli. L’odore del sangue guidò il lupo verso la lepre, che era riuscita ad allontanarsi, ma non si sarebbe salvata. Il lupo la trovò, stesa a terra, ferita ad una zampa, non poteva più scappare, era viva, respirava affannosamente. Il lupo allora le diede il colpo di grazia, mordendola al collo e poi cominciò a divorarla, finalmente mangiava carne fresca.
    Duke si svegliò di colpo << Ma che …?>> che cosa poteva voler dire quel sogno? In ogni caso avevano dormito per circa un’ora e mezza. Duke si alzò, stiracchiandosi, poi svegliò Daniel.
    << Ehi Dan! È il momento di riprendere gli esercizi>> gli disse, e il giovane Dan scattò in piedi fresco come una rosa. << Pronto quando lo sei tu … m – maestro>> disse Dan un po’ imbarazzato.
    << Bene – i due erano fuori, all’aperto – adesso comincia il bello Dan! Per cominciare, devi sapere che ognuno di noi ha in sé un potere, detto Aura, un’energia che si può sprigionare liberando una forza dirompente, che varia di persona in persona, ora, ci concentreremo sulla tua, faremo in modo che tu la liberi, così potrai combattere a piena potenza>> concluse Duke.
    << Per Aura, intendi quell’alone che ti circondò nello scontro con Cooler?>> gli chiese Dan. Duke annuì, sorridendo.
    << Adesso Daniel, devi concentrarti al massimo devi sentire l’energia scorrere in te, e poi lasciarla andare>> gli disse Duke serio, perché la cosa non era semplice, anzi.
    Dan cominciò a concentrarsi, nel farlo tremava. “ Sta andando bene, vedo scorrere l’energia in lui … forza Dan!” pensò Duke, osservandolo. Dan cadde a terra, stremato.
    << N – non ce la faccio … >> disse, deluso.
    << No tranquillo, devi soltanto avere più fiducia – gli disse Duke, e volle incoraggiarlo – sai, vedevo la tua energia scorrere, ci sei quasi>> concluse con un largo sorriso.
    Dan scattò in piedi, parve rincuorato e ci riprovò, questa volta più determinato. Avvenne, un alone azzurro avvolse Daniel:<< NYAAAAAAAHHH!!>> urlò il ragazzo, e finalmente l’Aura si sprigionò. Questa investì Duke, che non si mosse minimamente, anzi, la schermò senza fatica, senza dover usare appieno la sua Aura.
    << C – ce l’ho fatta!>> Daniel era felicissimo, l’Aura azzurra lo circondava.
    << Bravo! – disse Duke, soddisfatto – credo che adesso potrai volare>> concluse.
    << V – volare?!? – Dan era stupefatto – e come?>> chiese.
    << Bé, è semplice, usa la tua energia, è lo stesso principio, abbi fiducia, e rimarrai sospeso, poi con un po’ di esercizio potrai volare veloce>> così disse Duke, e si librò. Daniel lo fissò a bocca aperta mentre si levava alto. << Adesso Dan, raggiungimi!>> gli urlò. << OK>> disse lui di rimando.
    “ Concentrati Dan … Concentrati” pensò il ragazzo, la sua Aura lo circondò e poi il giovane, pronto, saltò in alto.
    “ CONCENTRATI!!!!” continuò, e riuscì a restare sospeso nel vuoto.
    << SI!!!! Ce l’ho fatta!! – disse – maestro, ARRIVOO!!>> e continuò a librarsi fino a raggiungere Duke, ancora più soddisfatto, il giovane Dan faceva passi da gigante. I due tornarono a terra.
    << Perfetto, adesso possiamo concentrarci sul controllo dell’Aura, puoi usare questa tua energia non solo per volare e aumentare la tua forza, ma puoi fare molte cose differenti. Puoi – e qui Duke fece un esempio pratico – fare questo!>> e nella mano destra si generò una sfera di energia.
    << Potrei fare quella cosa!?>> Dan era estasiato.
    << Si, ma domani, si sta facendo tardi – disse Duke – e devi riposare, perché sarai stremato se continuiamo domani non ti alzerai>> concluse il Custode.
    Dan visibilmente deluso, accettò le condizioni e si ritirò, decise di andare a casa di suo nonno, ringraziò Duke e si avviò in volo, tenendo la spada sulla schiena.
    << Hai visto Fenice?>> Duke era molto felice e soddisfatto.
    “ D’accordo, d’accordo, sei stato molto bravo, lo ammetto, ma credi che riuscirà a imparare la Kamehameha?” gli chiese la Fenice.
    << No, non la imparerà, sebbene sia forte, non ha abbastanza energie per controllarla. Gli insegnerò qualcos’altro>> rispose Duke, pensieroso.
    “ Ahahahahahaha!!! Vuoi mettere a punto una mossa solo per Dan? Sei incredibile Duke … lo devo ammettere” la Fenice parve divertita.
    << Ci riuscirò!>> esclamò Duke, e si recò verso il fiume. Lì cominciò a mettere a punto un nuovo colpo.
    << Deve essere una mossa potente, ma che sprechi poche energie … cosa posso inventarmi … >> si sedette a gambe incrociate e cominciò a pensare sul da farsi.
    Si alzò in piedi e generò una sfera di energia, rigorosamente rossa. Stava usando pochissima Aura, e la sfera stava lanciando saette, sembrava potente, si guardò intorno … << Dove potrei scagliarla … >> poi vide una roccia in lontananza, prese bene la mira e lanciò. Il risultato fu devastante. La sfera non distrusse la roccia, la polverizzò, lascando al suo posto un cratere abbastanza grande.
    << Oh porca! Questa si che è bella!! – disse, soddisfatto – la chiamerò … come la chiamerò?>> si chiese Duke, non aveva idee al momento.
    “ Che ne dici di Light Bomb?” propose la Fenice.
    << SI! Mi piace – rispose – bene, Dan domani apprenderà la Light Bomb, e poi non avrò più altro da insegnargli>> concluse, e ritornò alla sua casetta e si coricò.
    Stava per addormentarsi quando … KABOOM!!! Un’esplosione, e si alzò di scatto << Ma che diamine?!>> corse fuori a controllare, vide il sobborgo urbano in fiamme.
    << Dannazione! – disse, sbattendo un pugno per terra – KEYBLADE!>> urlò, e nella sua mano, dalle fiamme, si generò il Keyblade. Si alzò in volo e si gettò a capofitto verso il centro. Era sera, combattere sarebbe stato pericoloso e inoltre, il fumo generato dalle fiamme gli riduceva quasi a zero la già scarsa vista.
    << Non devo spegnere le fiamme, mi serviranno!>> disse con rabbia crescente. Poi vide una sfera di energia che gli passò vicinissima.
    << Dan sta combattendo?! Cribbio!>> e si buttò tra le fiamme, non si bruciava, perché il fuoco era il suo elemento, sapeva di poterlo manipolare. A tutta velocità atterrò, generando un piccolo cratere nel suolo. Dan era in difficoltà, era circondato dagli Heartless, la spada tra le mani e l’Aura che lo circondava.
    << DAN! Spostati! – urlò, mettendosi in posizione – KAMEHAMEHAAAAAA!!!!!>> e lanciò il suo violentissimo colpo, pura energia rossa che si scagliava contro gli Heartless. Dan si era librato in volo appena in tempo, e vide la potente Kamehameha di Duke polverizzare i suoi nemici.
    << Maestro!! – disse Dan con gioia – meno male!! Ce ne sono parecchi anche di là>> disse, indicando altre zone tra le fiamme.
    << Ok, tu tieni sotto controllo questa zona d’accordo Dan?>> gli disse in risposta Duke, visibilmente teso e preoccupato. Daniel gli fece un cenno d’intesa e il Custode della Chiave si lanciò nella direzione indicatagli. La gente scappava, ma veniva braccata dagli Heartless e dalle fiamme.
    << Questa è una buona occasione per sperimentare il mio potere!>> disse, riponendo il Keyblade sulla spalla. Si concentrò al massimo, e cercò di manipolare il fuoco. Fu uno spettacolo straordinario, le fiamme si levarono a comando di Duke, e quest’ultimo le utilizzò per spazzare via gli Heartless, facendo attenzione alla popolazione.
    << Scappate, presto! – disse Duke, e manipolando il fuoco, creò una specie di animale fiammeggiante, una Fenice – qui ci penso io!>> e corse in direzione di Dan, sentiva che aveva bisogno di aiuto.
    << NYAAAAAAAAAAHH!!>> era la voce del suo allievo, doveva correre! Si affrettò più che poteva, e finalmente raggiunse Dan.
    Era stato imprigionato, in una gabbia fatta di Oscurità. Dan cercava in tutti i modi di spezzare le sbarre, ma falliva miseramente.
    << È lui, il Custode! – disse una voce – presto!!>> e gli Heartless si gettarono a capofitto su Duke. Quest’ultimo utilizzò la Fenice fiammeggiante per spazzarli via, ma questa si dileguò a missione compiuta.
    << Dove sei? – urlò Duke nel vuoto – fatti vedere!>> disse, cercando il suo avversario. Una figura alta, incappucciata gli si parò davanti ad un tratto, Duke si fece indietro ed estrasse il Keyblade.
    << Non è ancora il momento di combattere, Duke, ma ci vedremo molto presto – disse l’uomo misterioso – e mi aspetto che tu sia pronto MUAHAHAHA!!!>> continuò, e si dileguò. Dan intanto si trovava a terra, svenuto. Chi era quell’uomo? Aveva una voce familiare, ma dove l’aveva già visto. Dan si svegliò << Dov’è andato?>> disse, guardandosi intorno.
    << Tranquillo, adesso è tutto finito. Va a casa a dormire. Domani ti aspettano altri allenamenti>> gli intimò Duke e il suo allievo annuì, si librò in volo e andò a casa del nonno scomparso. Duke fece lo stesso, volò fuori città, e incontrò gli abitanti.
    << Adesso è tutto a posto ragazzi, ma credo che – e guardò la città – dovremo rimediare ai danni>> disse.
    << Tranquillo Duke – parlò un uomo a nome di tutti, era lo stesso che lo aveva chiamato quella mattina – qui ci pensiamo noi>> disse.
    << Sono lieto di aiutarvi, dopotutto, ho fatto anch’io dei danni alla città>> disse con tono che non ammetteva repliche e si diresse verso la sua abitazione per poter finalmente dormire.
    Intanto …
    << Perché non l’hai affrontato? – chiese un’alta figura all’uomo misterioso – lo avresti battuto subito!>> si lamentò con voce profonda.
    << Tranquillo Omega – lo rassicurò l’uomo – non ci sarebbe stato alcun divertimento. Adesso avvisa Cell, digli di andare al Monte Paoz in missione>> concluse con autorità.
    << Vuoi che Duke ritrovi Gohan non è così? Non comprendo ancora il tuo gioco ma … farò come hai chiesto>> concluse la figura, chiamata Omega e si diresse nell’Oscurità, assieme all’uomo misterioso, che pareva il capo di tutta l’operazione.
    L’uomo misterioso poi, incontrò un'altra figura, all’Interno dell’Oscurità.
    << Serve che tu vada alla Città di Mezzo, metallico amico mio, lì fermerai Duke intesi? Con ogni mezzo, ogni, ricorri anche ai tuoi soldati se è necessario, hai carta bianca>> gli disse e un ghigno malvagio gli increspò il volto.
    << Molto bene>> rispose l’altro, con un inchino, e nell’Oscurità svanì.
    << Se dovesse fallire, c’è bisogno che qualcuno sistemi il ragazzo … forse so a chi rivolgermi>> continuò l’uomo misterioso, e anch’egli svanì nell’Oscurità.
    Finalmente fu mattina. Duke si svegliò di buon’ora, era parecchio presto. Si alzò dal letto e decise di mettere un boccone fra i denti. Era in pigiama, camminava scalzo verso la cucina, i lunghi capelli scuri completamente spettinati e gli strani occhi rossi iniettati di sangue, dopotutto si era appena svegliato. La barba stava crescendo, ma non gliene importava molto, non era dell’aspetto che si doveva preoccupare quanto per gli Heartless e l’incolumità dei cittadini in quei giorni.
    Finalmente in cucina, Duke aprì il frigorifero, pieno di roba da mangiare che avrebbe trasportato poi sulla Gummiship, quando sarebbe stata pronta.
    << Chissà come procedono i lavori … >> si disse. Prese un paio di cose a casaccio, si sedette e mangiò, soddisfatto. Dopo aver mangiato si lavò i denti e la faccia, non sistemò i capelli, lo avrebbero fatto da soli in seguito. Adesso aveva uno sguardo un po’ più normale, anche se coi capelli scombinati, la barba, e qualche cicatrice qua e là sul volto, aveva l’aria del perfetto trasandato … un uomo evitabile forse.
    Mise la tuta ed uscì di casa. Si stiracchiò. Deciso ad avviare il suo allenamento, cominciò a correre, il sole non era ancora alto, anzi era appena sorto, probabilmente erano le 6:10. Aumentava ogni volta la velocità della sua andatura, finché non divenne velocissimo e il vento scompigliò i suoi già disastrosi capelli. Ritornò davanti casa finendo la corsa, non pareva stanco, anzi, era fresco come una rosa.
    Cominciò allora gli esercizi aerobici, cominciò da quelli di base e poi eseguì qualche movimento più difficile. Il tutto in mezz’ora. Erano le 7:00 quando decise di fare le flessioni e di attendere poi Dan.
    << Bene Duke, adesso fammi 1500 flessioni sulla mano destra, e altre 1500 sulla sinistra!!>> si disse contento. Cominciò le flessioni.
    Ci mise un’ora piena per completarle tutte, a ritmo sostenuto. Soddisfatto del suo lavoro, Duke tornò in casa,aspettando l’arrivo di Dan. Bevve un sorso d’acqua fresca, che lo rimise al mondo, e poi, ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
    << Oh, Dan, finalmente! Su dai, non indugiamo e prepariamoci agli esercizi>> disse Duke, tutto allegro.
    << Agli ordini!>> rispose Dan, scattando sull’attenti, era davvero determinato.
    << Adesso rifaremo gli esercizi di ieri, so che può essere stressante, ma questo serve a rafforzarti – disse Duke, comprensivo – ma vedrai che faranno effetto>> concluse, con un sorriso. Dan annuì energicamente.
    << Allora, ieri ti ho fatto fare 100 flessioni. Ora voglio che tu ne faccia 500, e cerca di tenere un buon ritmo>> ordinò Duke, divenuto serio. Dan eseguì, subito si mise a terra e cominciò le flessioni, con un ritmo piuttosto elevato.
    << Non esagerare Dan, devi conservare le energie, in allenamento come in battaglia è fondamentale sapersi controllare – disse Duke con tono quasi di rimprovero – quindi cerca di rallentarti, devi avere un ritmo costante, non irruento>> Dan eseguì, di colpo rallentò e riprese a fare le flessioni ad un ritmo un po’ più lento, ma molto costante.
    << È incredibile come si ostini ad allenare quel ragazzo – l’uomo misterioso stava osservando Duke da lontano – credo che anche il suo allievo possa essere una minaccia, Omega, bisogna inibirlo, potrebbe metterci i bastoni fra le ruote>> ordinò al suo sottoposto, il mostruoso Omega.
    Omega era una creatura alta, molto simile ad un drago, aveva la schiena ricoperta di aculei molto lunghi, oltre ad avere una corporatura massiccia e una muscolatura invidiabile. Sull’enorme petto vi erano incastonate 7 sfere blu,e tutte avevano una piccola crepa.
    << Farò come vuoi>> disse Omega.
    << Però non adesso, amico mio … non bisogna attirare l’attenzione del Custode, allo stato attuale potresti batterlo, ma credo che forse sia più forte di quanto possiamo immaginare>> disse l’uomo misterioso. Omega ascoltò le parole del suo capo e rimase in disparte.
    Intanto l’allenamento di Dan procedeva a gonfie vele, il giovane infatti aveva eseguito le 500 flessioni senza problemi, e non pareva stanco.
    << Visto!? Ora hai migliorato la resistenza, possiamo passare all’aerobica – esordì Duke – fa come faccio io>> e iniziò ad eseguire gli esercizi, erano poco più difficili dei precedenti, ma non impossibili. Da bravo allievo, Dan eseguì tutto quanto, a specchio, per la soddisfazione di Duke.
    Avevano terminato gli esercizi con netto anticipo, ma questo Duke l’aveva già calcolato, sapeva che Dan sarebbe migliorato in maniera esponenziale.
    << Prendi la spada Dan – disse Duke, evocando il suo Keyblade – adesso passiamo all’azione>> concluse, e questa volta si mise in posizione, determinato a voler fare sul serio. Dan prese la sua spada. Ora la impugnava con una mano, ma prima, tolse le bende che la coprivano, rivelando una spada molto affilata. Lunga 2 metri, era l’arma ideale, potente, resistente e soprattutto, letale.
    Dan e Duke si guardarono negli occhi a lungo. << Non trattenerti con me, Maestro! Combatti al massimo delle tue capacità>> disse Dan, emozionato, ma sicuro. Duke fece un cenno di intesa con l’allievo.
    Cominciò lo scontro. Dan era diventato molto più bravo rispetto all’ultima volta, non aveva paura di affrontare Duke, e lo si vedeva, ogni volta che ne vedeva l’occasione cercava di affondare il colpo. D’altra parte però Duke si mostrava l’osso duro che era, parando tutti i colpi ed evitando gli affondi di Dan con disinvoltura.
    << Sembrano alla pari – osservò Omega – credo che sarà una passeggiata per … >> non concluse il discorso che fu zittito subito dal compagno.
    << Osserva bene Omega, il Custode sta usando meno della metà della sua forza, tsk, si vuole proprio divertire>> disse, ridendo. Omega continuò ad osservare l’incontro, questa volta con più attenzione.
    Era vero, Duke non si stava impegnando. Si limitava appena a schivare e parare i colpi, e ogni tanto assestava qualche colpetto alla nuca di Dan, dimostrando la sua superiorità.
    << Bé … finiamola qui>> disse Duke. Fu rapidissimo, Dan non riuscì a stargli dietro, come teletrasportato, Duke apparve davanti a Dan, che tentò di colpirlo. Duke fermò il colpo con un dito, lasciando Dan senza parole, non si era neanche tagliato. Anche Omega rimase piuttosto sorpreso, mentre l’uomo misterioso sorrise sotto il suo cappuccio nero. Duke poi, stringendo il Keyblade, assestò un potente fendente all’impugnatura della spada di Dan, e questa volò via. Dan rimase in ginocchio.
    << Sei migliorato tanto Dan, ma dovrai allenarti di più con la spada, ti ho insegnato ad aumentare la tua forza, e farti conoscere la tua energia, sei tu che dovrai imparare a tirare di spada, non posso insegnarti molto di questo …>> disse Duke al suo allievo, e gli tese la mano. Dan lo guardò … era deluso, non dal suo maestro … ma da se stesso, forse si aspettava di essere molto più forte di così, comunque, prese la mano di Duke e si alzò.
    << La giornata è ancora lunga, magari posso insegnarti qual cosina, ma adesso passiamo al controllo dell’Aura>> disse Duke e Dan si illuminò.
    << Prima di cominciare … Maestro … posso chiederti una cosa? – Dan parve imbarazzato, Duke fece sì col capo – puoi mostrarmi la tua Aura al massimo?>> concluse Dan, con questa domanda speranzosa.
    << D’accordo – rispose Duke – ma … credo che dovrai allontanarti, e parecchio>> disse, e Dan eseguì, si portò lontano 500m.
    << Osserva Omega – ad un tratto disse l’uomo misterioso, facendo trasalire Omega – adesso vedremo tutta la potenza del Custode>> pareva divertito, ma Omega sudava freddo, e se Duke fosse più forte di quello che sembrava?
    << NYAAAAAAAAAAHH!!!>> Duke si piegò sulle ginocchia per ottenere la massima potenza. La terra cominciò a tremare, piccoli sassi si sollevarono, e intanto si stava creando un cratere ai piedi del Custode. La sua Aura cresceva sempre di più, piccole saette comparivano ogni tanto. Dan rimase ammutolito, non sapeva che fare davanti a così tale potenza. L’uomo misterioso invece non sembrava alquanto spaventato, anzi, era incredibilmente tranquillo, non si poteva dire lo stesso di Omega, che divenne tutto serio, e continuava a sudar freddo. << Cosa c’è Omega? Ha quasi la stessa potenza del mio Heartless, ci sarà da divertirsi>> disse divertito.
    << Non sarà semplice abbatterlo>> riuscì solo a dire questo Omega.
    Dopo qualche minuto Duke smise di caricare la sua Aura, il cratere che si era formato era profondo 100m e largo 300 … l’Aura che lo circondava era rossa, i lunghi capelli sventolavano, gli occhi erano rossi ora erano più accesi del solito.
    << Omega, va via, presto!>> disse l’uomo misterioso, Omega eseguì e scomparve nell’Oscurità.
    << Dan, aspettami un secondo>> disse Duke, e poi scompari tra le fiamme.
    Ricomparve al fianco dell’uomo misterioso.
    << Da quanto ci osservi?>> gli chiese Duke, teso.
    << Ti osservo, in realtà, e da quando hai cominciato ad allenarti – ammise l’uomo misterioso – e mi aspettavo di più da te … non vali neanche la metà di me, mi hai deluso profondamente>> concluse, in tono di sfida.
    << Sei molto sicuro di te – ribatté Duke – possiamo mettere alla prova quello che stai dicendo>> continuò, allo stesso tono, ma si capiva che Duke era intimorito dalla presenza di quella scura figura.
    << Guardati, stai tremando … non ci sarebbe gusto nell’ucciderti adesso, Duke – il Custode sgranò gli occhi quando disse il suo nome con quel tono … chi lo aveva già chiamato in quel modo? – Aahahhahaha! Continua ad allenarti, Custode della Chiave, verrà poi il momento in cui ci sfideremo … e mi aspetto che tu sia pronto!>> concluse.
    << Questo … è quello che TU CREDI!>> disse Duke, e in un lampo di piena collera, lanciò una Light Bomb a tutta potenza contro il suo interlocutore. Ci fu un’esplosione allucinante, e dell’uomo misterioso non vi era traccia.
    << Devi migliorare Duke! Muahahahahahahaha!!!>> lo schernì la voce dell’uomo misterioso.
    Duke era furibondo … stava ancora tremando dalla rabbia.
    “ Ehi Duke, calmati!! Avrai la tua occasione in futuro! Ora pensa a ciò che devi fare” la Fenice intervenne per calmare Duke … pian piano il Custode recuperò il controllo … un piccolo alone di fuoco lo stava avvolgendo, ma fortunatamente si spense subito. L’Aura che lo avvolgeva si dileguò e Duke riapparve accanto a Dan, che si spaventò quasi.
    << Scusami Dan – Duke cercò di farsi perdonare – ma c’era una piccola cosa che dovevo fare>> e guardò serio nella direzione opposta.
    << Bene, su forza! Dobbiamo lavorare parecchio adesso Dan!!>> disse Duke con entusiasmo. Anche Dan pareva contento, sapeva che adesso avrebbe imparato ad usare la sua Aura.
    << Sappi, che da adesso le cose si faranno veramente difficili, Daniel. Voglio il 100% a partire da adesso, carica tutta la tua Aura!!>> ordinò Duke, con serietà. Dan eseguì, si concentrò al massimo per ottenere la massima potenza.
    << NYAAAAAAAAAAHHH!!!!>> l’Aura di Daniel si stava sprigionando, la terra tremava leggermente, mentre piccole gocce di sudore percorrevano il viso del giovane allievo del Custode.
    Ansimando, Dan terminò di caricarsi. << Adesso … sono al massimo>> disse, asciugandosi il sudore dalla fronte, la sua Aura, azzurra lo circondava da capo a piedi. << Cosa devo fare adesso>> domandò.
    << Fa quello che faccio io – disse Duke e generò nella mano destra una sfera di energia, rossa – concentrati e incanala l’energia nella tua mano fino a generare questa>> e la sfera svanì, quando Duke chiuse la mano in un pugno. Dan cercò di eseguire il lavoro. Si concentrò al massimo, nella sua mano, flebile, andava e veniva, non riusciva a distinguersi esattamente il colore della sua energia.
    << Forza Dan! Concentrato!>> Duke gli urlava dietro parole come queste, per spronarlo, gli girava attorno, braccia conserte, e sguardo severo. Gli occhi rossi erano spaventosi in quel momento.
    D’altra parte Dan si stava concentrando al massimo per generare una sfera di energia, in tutti i modi. Gli ci vollero 20 lunghissimi minuti, ma finalmente … comparve, un colore azzurro, molto chiaro, ma era pure energia, formatasi attorno alla mano di Dan, che finalmente poté sorridere e sorridendo, cadde a terra, distrutto.
    << In effetti si è fatto un po’ tardi, è già ora di pranzo. Meglio portarlo dentro>> Duke caricò lo stremato Dan sulla schiena e agilmente lo portò in casa, lo stese nel suo letto e mangiò qual cosina. Solo più tardi, verso le 14:30 Dan si svegliò. Si guardò intorno cercando di capire dove si trovasse, poi notò il Keyblade affianco alla porta, era di nuovo a casa di Duke.
    << Ti sei svegliato … hai dormito per un’oretta e mezza quasi, so di averti sottoposto – Duke entrò in stanza, braccia conserte e fare pensieroso – a duri esercizi, ma stai andando bene, adesso metti qualcosa sotto i denti e poi riprendiamo il controllo dell’Aura ok?>> concluse sorridendo. Dan annuì col capo, allegro, poi seguì Duke in cucina e mangiò anche lui qualcosa.
    I due poi uscirono di casa, Duke preferì allontanarsi il più possibile, e poi ripresero gli esercizi.
    << Bene, ora che sei più fresco e riposato, di certo potrai di nuovo – e generò una seconda sfera di energia nella mano – fare una cosa come questa, su dai!>> Duke intimò così il suo giovane allievo. Dan, questa volta più sicuro di sé, si concentrò al massimo per generare una sfera di energia. Ci mise meno tempo, forse magari per la sicurezza, oppure, e fu questa la spiegazione che si diede Duke, il giovane Dan aveva compreso perfettamente il metodo.
    << Forse adesso sei pronto – cominciò Duke – ma devi usare questo colpo SOLO – e qui enfatizzò parecchio le sue parole – in caso di assoluta necessità>> era molto serio, voleva insegnargli la Light Bomb in maniera esemplare, in modo che Dan un giorno potesse … migliorarla.
    << Allora, quello che sto per insegnarti – riprese – è una tecnica abbastanza semplice da imparare, spreca poca Aura, ma è devastante – Dan si illuminò a quelle parole – quindi promettimi di fare attenzione, capito?>> Dan annuì alle parole del maestro. Questi poi, si mise in posizione << Osserva>> si piegò sulle ginocchia, aprì la mano destra davanti a sé, e prese il polso con la mano sinistra. Iniziò a generarsi una sfera di energia, Duke si lasciò sfuggire un leggero sorrisetto, dopo poi pochi secondi la sfera fu pronta. Abbastanza grande da ricoprire tutta la mano, la sfera era avvolta da alcune scariche elettriche, a dimostrare che era un colpo davvero potente.
    << Non sembra chissà che cosa>> ammise Dan, un po’ deluso.
    << Tsk, guarda quella roccia lì in fondo – disse Duke, sempre sorridendo – e adesso .. >> scagliò la sfera verso la roccia in fondo, a 10 metri di distanza. Quella si dissolse quando fu colpita dalla sfera, lasciando al suo posto un piccolo cratere di almeno 4 metri. Dan sgranò gli occhi, non immaginava un colpo tanto potente.
    << Ma ieri non lo hai usato … hai fatto un’altra cosa! – si lamentò – la rifai?>> gli chiese, speranzoso, il giovane Dan. Duke guardò da un’altra parte, e poi si mise in posizione.
    << KA – ME – HA – ME – HAAA!!!>> e finalmente il potentissimo lampo rosso si generò, volando a piena potenza, lontano, colpendo una montagna, facendole un buco enorme.
    << Perché non posso imparare quel colpo?>> chiese Dan.
    << È troppo potente, bruceresti tutte le energie, e non saresti in grado di controllarlo. Inoltre, sei più abile nell’usare la spada, quindi non ti servirà a molto la Kamehameha. Invece la Light Bomb è un colpo molto potente, che puoi usare tranquillamente, visto che spreca poca energia. Forza, adesso esegui quel colpo che ho fatto prima!>> Duke non ammise repliche, e con sguardo severo intimò Dan.
    Questi, tranquillo e sicuro, si mise in posizione, piegandosi sulle ginocchia, tendendo la mano destra e afferrandole il polso con la sinistra. Caricò la sua Aura e iniziò a concentrarsi. Nella mano destra si generò una sfera di energia, ma non era neanche minimamente potente quanto la vera Light Bomb. Il sudore bagnava la fronte di Daniel, e dopo un po’ finalmente, Dan riuscì a creare la Light Bomb. La sfera, di un intenso azzurro, quasi blu. << Si, ci sono riuscito!>> esultò Dan, poi si guardò intorno, cercando un bersaglio. Lo trovò in un albero a pochi metri di distanza. Duke osservò bene il comportamento di Dan. Infatti questi si voltò, verso l’albero e poi caricò l’Aura, un impulso di energia che potenziò ulteriormente la Light Bomb.
    “ Non ci credo! È riuscito a migliorarla, eppure l’ha appena imparata … Dan … sei fantastico!” Duke si inorgoglì. Dan lanciò la sua Light Bomb contro l’albero, disintegrandolo, e lasciando un cratere leggermente più grande e profondo di quello lasciato da Duke.
    << Ehi! Sembra più potente … - ammise Dan – perché?>> chiese a Duke.
    << Credo, che caricando la tua Aura tu sia riuscito a dare una leggera ventata di energia in più, potenziando la sfera! Davvero complimenti … >> Duke sorrise al suo allievo, soddisfattissimo. Mancava poco al tramonto.
    << Forse è meglio andare in città a dare una mano – disse Duke – avranno certamente bisogno di un piccolo aiuto>> concluse, e Dan annuì. I due si librarono in volo, Dan rigorosamente con la sua spada sulla schiena, e si diressero a tutta velocità in città. Duke atterrò, seguito da Dan chiedendo << Serve una mano?>> gli abitanti, dediti a lavorare, risposero << SI!!>> in coro, molti erano davvero affaticati, altri addirittura non riuscivano a camminare o sollevare qualcosa. Subito i due iniziarono a fare avanti e dietro per le piazze, dando una mano in qualunque tipo di lavoro, facendo ogni tipo di servizio, portavano i secchi dell’acqua per rifornire le riserve dei lavoratori, indossavano i guanti e si davano da fare con martelli e altri arnesi per dare una mano durante le riparazioni, il loro aiuto divenne determinante, per far andare avanti i lavori, che procedevano a rilento da tutta la mattinata. Incredibilmente il pomeriggio volò via, sembravano passati appena 5 minuti, ma in realtà se n’erano andate via ore.
    << Bene ragazzi, per oggi basta così – il capo addetto ai lavori congedò tutti, quando la luna era alta nel cielo – riprenderemo domani per le 9, quindi fatevi trovare belli pronti! Buona notte!>>e a queste parole tutti si allontanarono.
    << Bene Dan, io ti ho insegnato tutto quanto – ne approfittò Duke per parlare – da oggi non avrai più bisogno di me, allenati sodo e diventerai imbattibile, e ricorda di imparare ad usare bene quella spada, esercitati!>> gli strinse la mano, gli sorrise, e si librò in volo, andando verso casa.
    << Grazie mille … Maestro>> riuscì a dire Dan, vedendo il suo insegnante andarsene, poi si girò, e volò verso la casa di suo nonno, dove stabilmente viveva.
    << Incredibile come si dia così tanta pena per aiutare questa città>> era Omega, era lì vicino assieme all’uomo misterioso, e stavano nuovamente osservando il Custode della Chiave, il giovane Duke.
    << Meglio per noi Omega … meglio per noi – con fare minaccioso esordì l’altro – in questo modo avrà più gente di cui preoccuparsi, sarà una sua debolezza, e il nostro piano si attuerà>> disse, e cominciò a ridere, di gusto. Anche Omega rise, ma la sua risata era terribile, molto più profonda e malvagia di quella del suo compagno. I due poi si dileguarono, nell’Oscurità.
    Dopo un paio di minuti, Duke arrivò a casa, era molto sudato ma non stanco, entrò in casa e si fece subito una doccia. Rimase un’ora e mezza sotto la doccia, calda e rilassante, distese tutti i suoi nervi. Trovò sul suo copro parecchie cicatrici, graffi e ferite, che si era procurato negli scontri precedenti.
    << Sono sopravvissuto per … miracolo>> si disse. Finita la doccia, si rifocillò, mangiando un qualcosa di leggero, decise di farsi un bel panino. Consumato il panino, finalmente, si recò nella stanza e si distese sul letto, trovando subito il sonno.
    Il giorno dopo, Duke si svegliò di buon’ora, si mise subito la tuta, e mangiò un boccone. Gli occhi rossi erano iniettati di sangue e i capelli lunghi tutti scombinati, si grattò la testa mentre andava in bagno. Si lavò faccia e denti e finalmente uscì. Come la mattina precedente, si dedicò all’esercizio, aveva ancora parecchio tempo prima di andare in città e dar manforte ai lavoratori per le ristrutturazioni.
    << Questa volta si accelera!>> disse, e cominciò l’allenamento, correndo a velocità piuttosto elevata, Duke riuscì a fare il giro della città, periferia inclusa in mezz’ora. Arrivò a casa, un po’ stanco, ma soddisfatto, sorrideva anche. Fece poi parecchi esercizi, tra flessioni, addominali, e quant’altro, stancandosi molto. Erano le 8.58 quando finalmente finì tutti gli allenamenti, ed era sveglio da quasi 3 ore. Si lavò la faccia e poi si fiondò in città.
    Erano quasi tutti lì, fu l’ultimo ad arrivare, insieme a Dan.
    << Bene ragazzi, oggi cercheremo di fare quanto più possibile, voi laggiù, occupatevi della Gummiship, alla città ci pensiamo noi – il capo addetto ai lavori mandò una decina di persone fuori città – bene, adesso ci divideremo in tre gruppi, che si occuperanno delle tre zone della città da ristrutturare. Voi – e indicò Duke e altre 19 persone dietro di lui – andrete ad Est, voi altri – indicò altre 20 persone – a Ovest, mentre noi – e tra loro c’era anche Dan – andremo a Nord, che è la zona più colpita. Forza, in marcia!!>> i tre gruppi si divisero, e si diressero nelle zone indicate. Il gruppo, cappeggiato da Duke, si mosse rapidamente, e i lavori procedevano spediti, il Custode non voleva perdere tempo, e subito si era dato da fare, assieme al resto dei compagni. Dopo quasi 3 ore di lavori senza sosta, fra travi sollevate, impalcature e tutto il resto, la lucidità cominciava a venir meno. << Allora ragazzi, adesso riposatevi, siete parecchio stanchi. Riprenderemo tra poco>> disse Duke, sedendosi a terra, gambe incrociate, bevendo anche un bicchiere d’acqua fresca. Tutti quanti stramazzarono al suolo esausti, Duke allora, portò a tutti l’acqua, vennero svuotati quasi 6 secchi. Un po’ più riposati, i membri del gruppo si rifocillarono a dovere, e finalmente ripresero i lavori. La mattinata era volata via, i lavori procedevano però discretamente bene … un rumore, proveniva dalla tasca di Duke, era una piccola trasmittente.
    << SI?>> chiese
    << Ehi, gruppo Est! I lavori termineranno alle ore 20.30, poi ci si rincontra nella piazza principale, passo e chiudo>> era il capo addetto.
    << Ricevuto gruppo Nord – rispose Duke – appuntamento nel centro fra 4 ore, passo e chiudo>>
    Duke faceva avanti e dietro per tutta la zona, trascinando con sé qualunque tipo di carico. Non si asciugava neanche il sudore sulla fronte, e mancava poco più di un’ora alla fine dei lavori.
    << Bene ragazzi, basta così!!>> disse Duke, mancavano 15 minuti all’incontro, per cui decise di interrompere i lavori, e rientrare. Erano tutti molto stanchi e ci misero proprio un quarto d’ora per arrivare al punto d’incontro.
    Erano tutti lì, in piazza, tranne il gruppo addetto alla Gummiship.
    << Il gruppo A che lavora alla Gummiship rientrerà direttamente a casa più tardi, noi altri dobbiamo andare per terminare i lavori domani. Grazie a tutti e a domani, alla stessa ora>> il capo addetto congedò tutti così. Duke rientrò a casa con calma, passando davanti ai lavoratori della sua nave, avrebbero finito di lì a poco, sarebbe partito il giorno seguente. Finalmente sollevato, Duke poté andare a dormire presto e si addormentò quasi subito.
    Il giorno seguente, Duke si svegliò di buon’ora, preparò tutte le cose che si sarebbe portato durante e il viaggio e si fece una lunga doccia. Si mise la sua tunica e prese tutte le sue cose. Finalmente uscì di casa. Ad attenderlo vi era tutta la popolazione, pronta a salutarlo e augurargli buon viaggio. In prima fila c’era proprio lui, Dan. Portava sulla schiena la sua spada, i capelli erano corti e molto chiari, non era alto, ma neanche basso. Era felice, ma aveva gli occhi lucidi.
    << A rivederci Maestro!>> disse, abbozzando un sorriso, ma era lì lì per piangere.
    << Ehi ehi!! Dan, amico mio – Duke si piegò e lo guardò dritto dritto negli occhi – ci rivedremo presto, e fino ad allora, lascio a te il compito di proteggere questa città, continua ad allenarti, e non voglio vederti piangere!>> Duke gli sorrise, incoraggiante, poi si diresse verso la navetta.
    << Lo farò!!>> urlò Dan, asciugandosi le lacrime, salutandolo.
    Duke si voltò, alzò un braccio e salutò tutti quanti, poi alla fin fine, chiuse il portellone e il viaggio ricominciò.


    Ecco la causa del mio ritardo ... ho lavorato parecchio a questo capitolo ... spero vivamente che vi piaccia. e scusate ancora l'assenza, vedrò di essere più presente possibile sul foro.
     
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