Our Choricles Ep.1

La Malinconia di Samuele Suzumiya

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  1. ~Masaki.
     
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    Titolo: Our Chronicles Ep.1 ~ La Malinconia di Samuele Suzumiya
    Autore: ~Masaki.
    Fandom: La Malinconia di Haruhi Suzumiya
    Rating: Y
    Warning: ---
    Pairing: ---
    Trama: Primo episodio della serie di One-shot dove si stravolgono (molto o poco che sia) i personaggi di vari anime, che prendono le sembianze di me e dei miei compagni di classe!
    Cosa combinerà questa volta la Brigata SOS (Sollazzare Oltremisura il mondo di Samuele)? Un viaggio nel Tempo? Un'esperienza in un mondo alternativo? Un'incontro alieno?
    Note: One-Shot.
    Wordcounter: 1283

    Giacomo Nagato, interfaccia aliena sulla terra, incaricato di raccogliere informazioni sulla cultura umana.
    Ivan Tanigawa, alieno infiltrato che, sotto la copertura di uno studente umano, raccoglie informazioni sulle forme politiche terrestri, con un particolare interesse verso il Comunismo.
    Ambra Koizumi, la nuova arrivata che cela l'identità di ESPer.
    Michele Ito, altro ESPer infiltrato nella North High.
    Mariaelena Asahina, membra della segreta organizzazione dei viaggiatori nel tempo, incaricata di svelare il mistero dell'esistenza
    Marco, umano assai passivo, che asseconda tutte le richieste per essere lasciato in pace.
    Ed infine, Samuele Suzumiya, umano "speciale", alla continua ricerca di fatti paranormali per rendere eccitante la sua vita.
    Insieme, sono la Brigata SOS (Sollazzare Oltremisura il mondo di Samuele), alla ricerca continua di eccitanti fatti paranormali!



    Ormai il tramonto illuminava di una luce arancione e soffusa l'aula della North High dedicata alla Brigata, mentre tutti si godevano i momenti di tranquillità prima dell'arrivo del terribile Samuele.
    Giacomo navigava in internet tramite la connessione scolastica, Mariaelena e Ivan leggevano tranquilli in un angolo, mentre gli altri stavano appoggiati al muro, senza far nulla.
    All'improvviso un violento colpo spezzò il silenzio: Samuele era arrivato, aprendo la porta di slancio; e ora era lì, sulla soglia della stanza, fiero come un leone rampante.
    Camminò velocemente verso il tavolo al centro della sala, mentre tutti alzavano gli occhi verso di lui, poi sbatté con forza le mani sul piano di legno, annunciando:
    - Oggi andremo in trasferta: questa note ci sarà la luna piena, quindi andremo sulla collina fuori città, sperando che succeda qualcosa di eccitante. -
    - Veramente… - Cominciò Giacomo, venendo subito zittito da un truce sguardo di Suzumiya.
    - Bene, allora è tutto a posto. Manca solo una cosa… - e qui guardò con un ghigno malefico Michele, che stava pregando da prima dell'arrivo di Samuele che questa volta non gli toccasse quella pena terribile.
    Suzumiya mostrò a tutti una busta di carta, dicendo:
    - Naturalmente ci servirà qualcuno che funga da esca per attirare entità paranormali. Quindi, Michele, questa volta ti vestirai da infermiera sexy, con tanto di siringa lunga un metro eventi, che ho lasciato qui fuori. -
    - Ma… - Obiettò.
    Un altro sguardo truce, poi Samuele si diresse verso di lui e lo prese per il colletto della camicia, trascinandolo nello stanzino dell'aula; quindi gli lanciò la busta, ordinando, con il tono di chi non ammette obiezioni:
    - Ora ti metterai il vestito, e non uscirai finché non ce lo avrai indosso. -
    Detto questo sbatté la porta, la chiuse a chiave e aprì spioncino.
    Quindi si posizionò a fianco alla porta, battendo nervosamente il piede a terra per l'impazienza.

    Dopo una ventina di minuti si sentì bussare dalla porta dello sgabuzzino.
    Samuele guardò dallo spioncino, e con un ghigno di soddisfazione aprì la porta, svelando il ragazzo, rosso come un pomodoro, vestito quegli abiti bianchi e succinti: un top che lasciava il ventre scoperto, una minigonna e un cappellino con una croce rossa.
    Ora mancava solo una cosa: il siringone.
    - Marco, la siringa! - Ordinò.
    Marco, con aria di rassegnazione, guardò Michele come per chiedergli scusa, ed uscì dall'aula, per poi tornare pochi secondi dopo con l'oggetto desiderato. Lo diede a Samuele, che a sua volta lo diede a forza al malcapitato ESPer.
    - Ok, possiamo andare! - Gridò poi, sorridendo.

    La collina a cui erano diretti era detta "il colle delle stelle", poiché offriva una meravigliosa vista sul cielo stellato, lontana dall'inquinamento luminoso provocato dalle luci elettriche della città.
    La brigata stava ora camminando lungo il sentiero principale, al confine con un fitto bosco reso lugubre del buio della notte ormai arrivata, ma qualcosa sembrava "illuminare" di una luce di serena tranquillità il gruppo, nonostante la tenebrosa oscurità della notte: una "luce" che forse proveniva proprio da Samuele, che avanzava velocemente con il sorriso sulle labbra, impaziente di vivere una nuova avventura.
    Quando arrivarono sulla cima del colle Suzumiya si voltò, e allegro annunciò:
    - Bene, ci accamperemo qui, e aspetteremo l'arrivo di entità paranormali sotto le stelle! -
    Tutti lasciarono cadere a terra gli zaini e si sdraiarono, anch'essi con il sorriso sulle labbra.
    - Davvero bello. eh? Nulla a che vedere con i tre puntini bianchi che si vedono in città. - Disse all'improvviso Marco, rivolto a Samuele.
    - Già. Chissà, magari in qualcuno dei pianeti che vediamo ci sono delle forme di vita aliene… che magari stanno guardando il cielo e ipotizzando la stessa cosa… proprio come noi. -
    - Be', se quel pianeta esiste ancora. I pianeti possono essere distanti molti anni luce dalla terra, e poiché la luce, naturalmente, ci mette un anno per percorrere un anno luce, noi vediamo certi pianeti com'erano tempo fa, e nel frattempo potrebbero anche essere stati distrutti. -
    - Eh sì. -

    Passarono le ore, e ancora non era capitato niente.
    All'improvviso Suzumiya si alzò in piedi, proprio allineata alla luna piena che brillava nel cielo, in modo da formare quasi una sorta di pallida aureola attorno alla sua testa.
    - Ragazzi, è mezzanotte! Probabilmente succederà qualcosa di eccezionale, quindi in piedi, e preparatevi ad un'esperienza paranormale! -
    Come finì di parlare, una piccola creatura cangiante spuntò dall'erba, attirando l'attenzione generale.
    A Samuele si illuminarono gli occhi dalla felicità, e subito si lanciò a terra per cercare di catturarlo,con l'unico risultato di finire faccia a terra, mentre la creatura paranormale correva velocemente via; ma non gli importava: ormai aveva trovato qualcosa di eccitante ed il suo obbiettivo era acciuffarlo, non importava se avesse dovuto correre per tutto il colle: la questione si stava ravvivando e uri era felice, e voleva prolungare quella felicità.
    - Prendiamolo. - Disse alzandosi in fretta e mettendosi a correre.
    Gli amici si guardarono e annuirono, sorridendo, quindi si misero a correre.
    Nonostante la stanchezza, la tarda ora e la stranezza del fatto, tutti inseguivano la creatura, contagiati dal buonumore di Suzumiya, lo stesso buonumore che prima sembrava illuminare il gruppo durante la camminata fra la tenebre.
    - Secondo voi, di cosa si tratta? Un alieno? Una distorsione nel continuum spazio-temporale? Un'entità creata da poteri ESPer? - Chiese ai compagni, senza però pretendere veramente una risposta: l'importante era acciuffare quella strana creatura.
    Ogni volta si avvicinavano e si buttavano a terra per prenderlo, ma puntualmente scattava, e tutto ricominciava, e fu così per una gran lasso di tempo, fino a quando, finalmente, Suzumiya riuscì a piombargli addosso acchiappandola.
    Ogni membro della brigata si avvicinò, per vedere quella creatura sfavillante stretta fra le braccia del compagno.
    - Missione compiuta! - Esclamò quindi, mostrando il segno della vittoria.
    E subito l'essere che teneva con un braccio cominciò a brillare ancora di più, sempre di più, fino ad accecare tutti i presenti.

    Quando si svegliarono erano ancora sulla collina, sdraiati sull'erba, sotto l'oscurità delle due del mattino.
    Samuele si alzò, si pulì i pantaloni e disse, in tono serio, senza guardare nessuno negli occhi:
    - Andiamo. -
    E tutti, senza proferire parola, raccolsero gli zaini e s'incamminarono verso la città, che ancora dormiva.
    - È… è successo davvero? - Chiese Marco, avvicinatosi ad Ambra.
    Lei alzò gli occhi verso il cielo e rispose:
    - Sì. Deve averci di nuovo inconsciamente trasportati in un mondo alternativo, dove abbiamo trovato e inseguito una creatura misteriosa creata da lui stesso. Fortunatamente è riuscito a prenderla, altrimenti probabilmente saremmo rimasti in quel mondo per l'eternità. I suoi poteri non ci sono ancora chiari… eppure li abbiamo sperimentati diverse volte nella loro grandiosità… -
    Marco tacque, e lentamente tutti arrivarono a casa.

    Il giorno dopo Samuele sembrava ancora malinconico: come sempre se ne stava al suo banco, a fissare il vuoto fuori dalla finestra della classe…
    Nessuno sapeva a cosa pensava in que momenti.
     
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