Le cronache del Villaggio “Regno dei Cuori”.

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    Premessa:
    Salve Ragazzi!
    se qualcuno dovesse ritenersi offeso o chissàche dal mio racconto è pregato di dirmelo via MP e insieme risolveremo la questione;
    sia chiaro che il forum è uno spunto vago, non sarò fedele ai personaggi e le storie d'amore o d'odio che farò nascere nell'intreccio non sempre corrisponderanno al vero.

    Oggi, 7-12, ho pubblicato i primi due episodi;
    il terzo episodio verrà pubblicato l'8-12
    il quarto il 10-12

    il quinto e conclusivo della prima storia breve verrà pubblicato il 12-12
    .

    Poi, se questa vi piacerà, proseguirò con un altra storia o magari con un intreccio un po' più complicato, perché ci sono troppe cose lasciate fuori, quindi spero davvero che riuscirò a farmi apprezzare così da coltivare più a fondo quest'idea carina e dare un po' di spazio a tutti.
    Il titolo di questa storia è
    Advent Children (uhm si, ricorda qualcosa!)
    Buona lettura :)



    Nascosto fra i cespugli e le siepi, lontano dalle ombre del mondo, in mezzo al verde e vicino alla luce eterna, nasce un villaggio.
    Una comunità estranea al mondo, distante e sconosciuta, un villaggio in cui liti e diatribe sono all’ordine del giorno, dove come in ogni posto abitato dall’uomo ci peccati e peccatori, bugie tradimenti e.
    Un posto in cui ogni angolo, ogni cespuglio, ogni edera,ogni fiore e ogni casa ha qualcosa di caldo e accogliente, tutte le stagioni dell’anno.
    Il posto dove ogni persona, mentre cammina tranquilla per la sua strada, sembra sussurrare “sono a Casa” con lo sguardo.
    Perché nessuna comunità, nella storia del creato, è mai stato tanto Casa quanto questo villaggio.

    Primo Episodio:



    La nostra storia inizia in un giorno non lontano;
    il giovane Specter era all’ombra di un salice a leggere i suoi fumetti di “Scott Pilgrim”, forse sognando di incontrare anche lui la sua Ramona Flowers, e di superare tutte le prove necessarie per portesi fidanzare con lei;
    perché dietro i buffi capelli biondi e gli innocenti occhi azzurri di Specter si nasconde, come in tutti i giovani del villaggio, quel desiderio di sognare e fantasticare sul proprio futuro e sulle proprie avventure che, essendo membro di quella comunità, si troverà di sicuro ad affrontare.

    Chiuso il fumetto, Specter si assopì sognando la leggendaria battaglia di Zeo l’errante con Uriel, un racconto che riempiva ancora la bocca dei vecchi quando si trovavano davanti al fuoco a ubriacarsi col vino raccontando dei vecchi tempi.
    In particolare, il ragazzo udì questo racconto da uno degli antichi saggi del villaggio, chiamato DarkEspeon; era un errante come Zeo, e difficilmente stazionava nel villaggio per più di un paio di settimane, preso com’era dalla voglia di conoscere e scoprire;

    Zeo invece non si era più visto dalla guerra civile di molti anni prima, le ferite emotive provocate dalla scissione interna al villaggio lo colpirono così a fondo che il suo rapporto col Villaggio non fu mai come prima, malgrado egli stesso avesse in un passato remoto posto la prima pietra di quel posto;
    poi il pensiero di Specter si spostò su Mis, la sposa di Zeo, che qualche volta si univa ai suoi lunghi viaggi, ma che spesso passava il tempo a prendersi cura della casa dove si sposarono, “in attesa del giorno in cui tornerai per sempre qui” diceva al suo amato, che le rispondeva con un sorriso vago e cambiava subito argomento.

    Specter si perse fino a tarda sera su questi pensieri di racconti lontani e passati, quasi sognando che una nuova minaccia si abbattesse sul villaggio per poter dimostrare il suo valore, poi diede uno sguardo veloce al cellulare, c’era un messaggio del suo amico Yahiko, ma prima di leggerlo si accorse della data
    «20 maggio?! SANTOIDDIO FRA TRE GIORNI C’E’ “il grande anniversario” E ME NE ERO DIMENTICATO! NON HO NEMMENO UN VESTITO ADATTO»
    Si alzò velocemente e corse a casa a cominciare a preparare il suo discorso per l’evento, perché ogni membro del Villaggio “Regno dei Cuori”, ricevuto l’accesso al grande palazzo “Tuffo Nel Cuore”, veniva considerato a tutti gli effetti un abitante dello stesso, e nel giorno del grande anniversario doveva tenere un discorso.

    Scioccamente non guardò il cellulare, e per il momento non lesse cosa aveva da dirgli il suo amico Yahiko.





    Secondo Episodio:



    Nel frattempo Skywards spegneva la sveglia e si alzava dal suo riposo diurno.
    Era fatto così, nei giorni in cui doveva scrivere qualcosa viveva esclusivamente di notte, per farsi ispirare dalla calma vegetazione e dalle poche persone non spaventate dall’oscurità.
    Scese le scale della sua casa singola –che gli spettava di diritto essendo un grande condottiero e poeta di quella terra- si preparò un caffè, prese la sua agenda nera con la sua fedele penna rossa e cominciò a scrivere qualcosa qua e la, continuando ad aggiungere correzioni su correzione al discorso per il 23 Maggio;
    Skywards amava scrivere, ma il peso dell’aspettativa che ogni anno tutti gli abitanti riponevano sul suo discorso era massacrante.
    I pantaloni neri in seta, i lunghi capelli tinti di azzurro(al momento, i cambi di tinta annuali del ragazzo non si contavano nelle dita di due mani), il petto nudo e la speranza di trovare degli occhi che brillassero della sua stessa luce fuori dalla finestra da cui sempre osservava il mondo, Skywards
    prese una sigaretta e si mosse verso il balcone, rimanendo così, mezzo nudo agli occhi del mondo,
    come al solito un paio di ragazzine si nascosero nei cespugli per guardarlo, il ragazzo sbuffava sempre per quelle cose, faceva difficoltà a sopportare chi lo guardava di nascosto, e a maggior ragione se a farlo erano delle ragazzine;
    ma un po’, essendo la vanità da sempre il peccato e la virtù prediletta dagli artisti, in cuor suo godeva di quelle silenziose attenzioni.

    Il suo cellulare squillò col suono tipico dei messaggi, andò in casa con la sigaretta ancora accesa e lo lesse:
    mittente Yahiko
    “non indovinerai mai chi è tornato al villaggio per tenere un discorso al grande anniversario”;
    ci pensò un attimo, poi “per quel che mi riguarda, basta che non sia quel egomaniaco di Zeo” rispose velocemente, era abbastanza stizzito per il tono del messaggio tipico dei ragazzi più giovani, -TI-DICO-UNA-COSA-SOLO-SE-ME-LA-CHIEDI-, ma poi sorrise pensando ai bei momenti passati con quel ragazzo. il cellulare vibrò di nuovo, diede un altro tiro di sigaretta e poi butto il rimanente a terra, pestandolo col nudo piede sinistro.
    “ehm…ops” era la concisa risposta di Yahiko.
    «merda.» esclamò Skywards nella notte.
    Prese il cellulare corse velocemente sulla sua rubrica, ansioso di sapere il parere di quell'inatteso ritorno da parte degli altri.
    «Pronto Dark? Hai sentito?»
    «Cazzo se ho sentito, era ora che tornasse!»
    Skywards aveva, nella foga, dato per scontato di poter esprimere e sfogare le sue perplessità con l’amico, non considerando che lo stesso probabilmente ne aveva passate di più con Zeo che non con lui.
    «Comunque se mi hai chiamato così entusiasta vuol dire che ti sei ricreduto su di lui, e che hai deciso di lasciare il passato al passato, mi fa piacere» proseguì Darkespeon
    Sky poteva quasi vedere il suo amico sorridere di questa notizia, per questo non rimase troppo in argomento, fissò un appuntamento l’indomani con l’amico e chiuse il telefono.
    Si accese un’altra sigaretta, stavolta non preoccupandosi di aprire finestre o di uscire, e si sedette sul divano.
    “Zeo…”
    *
    Il mattino dopo uscì l’edizione giornaliera del “Giornaliero del Villaggio”, e in prima pagina capeggiava una foto di spalle di un uomo che parlava con Mis in evidente stato di confusione, si poteva benissimo vedere che aveva gli occhi lucidi e piangeva, ma aveva un’aria sconvolta e quasi felice.
    La foto prendeva la metà superiore del giornale, sotto a occupare il resto della pagina, la semplice scritta “RITORNZEO?” e più in piccolo in basso “articolo di Rosenrot a pagina 3, con altre foto e commento dei testimoni”

    Ovviamente il ritorno di Zeo doveva essere un segreto fino alla cerimonia, ma difficilmente sorprese del genere riuscivano da quando Rosenrot era diventata giornalista e direttrice del Giornaliero, percorreva il perimetro del Villaggio almeno 3 volte al giorno, chiedendo a quasi tutti i passanti se avessero notato qualcosa di strano, passando poi la notte a scrivere ciò che aveva scoperto, questo era un grandissimo scoop, il più grande probabilmente da quella volta che il sindaco Hooded, allora anche egli semplice giornalista aveva scoperto la congiura della “Setta Funny”, per questo per la terza o quarta volta nella storia del giornale, un solo articolo occupava tutta la prima pagina.

    «Ma non è possibile!» esclamò Axel mentre sorseggiava il suo cappuccino e guardava perplesso la prima pagina del Giornaliero. «Ma proprio di Mercoledì notte quello doveva tornare?! Non c’è nemmeno l’indicazione di a che pagina sia la mia nuova rubrica “ascoltare musica che ancora non esiste”!»
    «Più che altro mi chiedo se sia una notizia che vale la pagina intera…» rispose Hooded, dietro la sua lunga barba e l’aspetto cupo «…voglio dire, era ovvio che Zeo sarebbe tornato prima o poi, che non pensi di tornare per comandare, la gerarchia è chiara. E se rivuole il suo posto se lo dovrà sudare!»
    Ovviamente il ritorno di Zeo era tutt’altro che scontato e banale, però a Hood un po’ dispiaceva non essere già più l’ultimo giornalista a cui avevano dedicato l’intera pagina per un articolo, prima di lui c’era stato solo Zeo con i motivi dell’allontanamento di diverse figure di spicco del villaggio, poi Hooded, e ora Rosenrot, che si univa a quella ristetta ed esclusivissima comunità che esisteva probabilmente solo nelle menti di Hooded e Rosenrot.
    «Non ci resta che aspettare, e vedere cosa avrà da dire… sono veramente curioso» concluse Axel, che prese e se ne andò lasciando il pagamento per la colazione sul piattino del cappuccino.

    Il sindaco salutò la cameriera e si affrettò a raggiungere l’ufficio, memore che quel giorno l’ingegnere del villaggio gli avrebbe portati i primi progetti per l’allestimento degli addobbi natalizi.
    “Che destino strano quello del sindaco” pensava Hooded “Non è nemmeno estate, e io sono l’unico che pensa già al Natale”.




    Terzo Episodio




    Il pomeriggio passò, allegro e soleggiato, fra le chiacchiere dei passanti e le congetture più assurde su quello che sarebbe successo il 23 maggio, c’era chi sosteneva Zeo fosse tornato per annunciare un conflitto inevitabile coi villaggi vicini, chi sperava portasse buone nuove sul mondo esterno, chi invece sognava che fosse tornato per rimanere per sempre con Mis.




    All’imbrunire, Specter si incontrò con Yahiko casualmente durante una delle sue passeggiate, e andarono insieme dove amavano passare quelle lunghe e fresche serate estive prive di impegni di sorta.
    «Yahiko, stasera ho la casa libera, potremmo invitare qualcuno e boh, fare un torneo, bere, mangiare, fare qualcosa per passare il tempo, magari organizzarci per “il grande anniversario” e cose così»
    «Magari! Avrei proprio bisogno di una mano per il mio discorso»
    Specter, forte della spavalderia guadagnata anche grazie al aver l’accesso al Palazzo “Tuffo nel Cuore”, inviò messaggi a tutti i suoi amici e conoscenti per la serata.

    Sia per Yahiko che per Specter era il primo anno in cui avrebbero dovuto tenere il discorso alla festa e ne erano parecchio emozionati.
    Poter entrare nel Palazzo era il sogno di chiunque al villaggio, e loro due erano fra i più giovani ad aver mai avuto l’accesso, grazie a qualche evento molto riuscito organizzato per il Natale precedente e una piccola raccomandazione da parte di uno dei vecchi del villaggio.
    I due ragazzi avevano anche ottimi rapporti con chiunque nel villaggio, per questo spesso e volentieri sapevano prima le grandi notizie

    «Era oggi che Manuel presentava il progetto per Natale vero? Speriamo sia andato tutto bene, mi raccontava DarkEspeon, che ha collaborato alla messa a punto, che è davvero bello» disse Yahiko, mentre tornavano verso casa insieme a Specter;

    Cominciava a calare la sera, e i due ragazzi erano al solito abbastanza intimoriti a passeggiare in quella zona fuori dal centro abitato con tutti quegli alberi e quelle zone d’ombra.
    «L’hai sentito?»
    I due si girarono contemporaneamente, entrambi avevano chiaramente sentito qualcosa agitarsi dietro di loro.
    «L’hai sentito?» ripeterono all’unisono.
    «E ora che facciamo?»dissero, di nuovo all’unisono.
    «Probabilmente è solo la nostra immaginazione» disse Specter provando a tranquillizzarsi
    «Si si, di sicuro.» rispose Yahiko;
    e continuarono tranquillamente a camminare, fino a quando non sentirono una risata femminile soffocata venire da un cespuglio dietro di loro
    «Qui cova ci gratta» disse Yahiko «scommetto 2 salsicce che dietro quel cespuglio non c’è una formidabile assassina ma bensì una ragazzina di nome Sunny
    La ragazza spuntò fuori dal cespuglio e si mise a ridere sonoramente
    Allora Specter incalzò «E scommetto che non era neppure sola. Katy, vieni fuori!»
    «Ma uffaa! Come facevate a sapere che c’ero anche iooooo, Gnè!» disse un'altra ragazzina sbucando fuori dal cespuglio a sua volta
    «Mi pare ovvio che Sunny ci sia anche Katy, soprattutto di sera in un luogo del genere, o una qualsiasi di voi due avrebbe avuto il coraggio di addentrarsi qui da sola?» continuò Specter
    «Voi due vi atteggiate solo perché avete l’accesso al Palazzo! Ma non dimenticatevi che avevate un sacco di paura fino a due minuti fa!» disse Sunny a metà fra l’offeso e il divertito.
    I quattro si misero a ridere e camminarono insieme verso casa


    ***


    Lo scenario era quello di una camera tenuta in ordine rigoroso, la camera di uno importante nel villaggio, la camera di qualcuno che era ancora steso a letto, nudo, vicino a una ragazzina, visibilmente più giovane di lui;

    «Che ne dici, andiamo alla festa di Specter?» esordì lei.
    Il ragazzo si spostò i capelli di un bianco innaturale dalla fronte e rispose con fare supponente «Perché dovrebbe interessarci?»
    «Perché, malgrado ci saranno molte persone che trovo insopportabile, c’è anche gente simpatica e interessante» rispose lei, abituata al tono supponente del ragazzo
    «Difficilmente più simpatici e interessanti di me, quindi continuo a non vedere perché dovrei alzarmi da questo letto»
    «Probabilmente hai ragione, ma io dico che vieni con me.» Rispose lei, fra l’adorante e lo stizzito
    «Il fatto che tu venga a letto con me non vuol dire che tu abbia qualche diritto sulla mia persona, Sashy
    Al che la ragazza si rivestì in fretta e camminò verso l’uscita della casa, il ragazzo si finse indifferente e prese un manga dalla colonna che aveva nel comodino di fianco al letto..
    «Se continui a non uscire di casa prima o poi non avrai più nessuno con cui scopare, Kusari-Kun.» disse Sashy, prima di uscire.
    «Vedremo...» sussurrò lui, una volta che la ragazza fu fuori.

    Sashy si incamminò verso casa, la sua coinquilina al solito aveva lasciato un disastro prima di uscire, si lavò velocemente, si mise quel bellissimo vestito nero che aveva comprato qualche giorno prima al Mercatino e uscì velocemente.
    Pensò per un po’, durante il tragitto fra casa sua e quella di Specter, al dialogo che aveva avuto con Kusari;
    Spesso si chiedeva se avesse senso quel loro rapporto, ed era fermamente convinta che non lo avesse, ma che in fondo non c’era niente di male a viverlo così, fino a quando lei non avesse trovato il Vero Amore.
    Favoleggiante e ridicolo, ma le piaceva molto fantasticare sul Vero Amore, sui batticuori, e su tutte quelle cose per cui era sia troppo piccola sia troppo grande.

    Arrivò a casa di Specter, che risultava ancora completamente chiusa;
    c’erano diverse persone fuori ad aspettare chissà cosa o chissà chi, alcuni intenti a chiamare freneticamente, altri a inviare messaggi.
    «Che succede?» chiese Sashy, un po’ intimorita
    «Specter, Yahiko, Katy e Sunny sono completamente spariti, non riusciamo a contattarti ed è da due ore che siamo qui fuori» disse un ragazzo che probabilmente non sapendo come vestirsi, aveva ben deciso di non vestirsi. Almeno dai pantaloni in su.
    Sashy scacciò il mezzo pensiero erotico che le passò per la mente e cercò con lo sguardo qualcuno di affidabile a cui chiedere cosa fosse successo.
    Intravide il volto di una persona che poteva sicuramente esserle utile da dietro la sua espressione preoccupata e gli occhi lucidi


    «Scylla dov’è Xevon? Lui sa di sicuro che è successo a quei quattro…»
    La ragazza rispose senza nascondere l’agitazione e il panico che aveva dentro
    «Lui, Darkespeon e Skywards ci hanno detto di stare qui e sono andati a cercarli.»
    «Vado a chiamare Kusari, lui sa di certo cosa fare e dove trovarli» rispose Sashy
    «Si, vabbè…» rispose Scylla vagamente stizzita.
    Sashy fece finta di niente e chiamò Kusari al cellulare che –ovviamente- non rispose. “pezzo di idiota”.

    Scylla si rivolse al ragazzo senza maglietta «Kuja! Va a chiamare il sindaco! Spiegagli la situazione e chiedi che dobbiamo fare! Io provo ad andare a casa di Mis, se è vero che Zeo è in città, sarà li, e probabilmente può essere molto d’aiuto con la sua conoscenza delle zone limitrofe»
    «No! Ferma Scylla!» disse un ragazzo che fino ad allora era stato in silenzio ma con lo sguardo visibilmente preoccupato «Se torna Xevon, con qualsiasi notizia, tu devi essere qui, vado io da Mis.» disse il ragazzo, con quel suo modo sempre un po’ melodrammatico e pieno di apprensione di dire le cose «Okay, grazie Rixus» rispose sorridendo Scylla, che effettivamente temeva fortemente, più che per tutto il resto, per ciò che sarebbe potuto accadere a Xevon.

    Kuja passò per il bar OTZ per vedere se il sindaco fosse li, visto che le luci del suo ufficio era spenta ed era intimorito dall’idea di bussargli a casa, fortunatamente Hooded era dentro a chiacchierare con Cibia, cameriera del bar nonché coinquilina di Sashy.

    «Signor sindaco!» disse Kuja.
    «Giovanotto! Cos’è quella faccia preoccupata?» rispose il sindaco, con autorità
    «4 ragazzi sono spariti da diverse ore! Xevon Darkespeon e Skywards sono andati a cercarli e noi non sappiamo che fare! Ci dia indicazioni!»


    Interludio
    (parte del testo puramente intrattenitiva e non essenziale ai fini della trama, buonalettura.)


    Hooded si rivolse verso Cibia
    «Offri qualcosa da bere a questo ragazzo…» poi, voltando lo sguardo verso Kuja «…ragazzo mio, il termine legale prima di iniziare le ricerche di delle persone è almeno 36 ore in questo villaggio. E io non posso fare niente di più, in quanto sindaco, ma tu devi stare tranquillo»
    Hooded era così in certe situazioni, razionale all’inverosimile, e l’impatto di quelle parole con l’animo passionale di Kuja non fu piacevole
    «COME FAI A DIRE UNA COSA DEL GENERE?» disse Kuja urlando,
    Hooded lo guardò infuriato
    «RAGAZZINO PORTA RISPETTO, SONO IL TUO SINDACO E SO QUEL CHE FACCIO» disse gesticolando con la mano destra.
    Kuja fu sul punto di tirargli un pugno, ma riuscì a trattenersi, entrambi stettero fermi qualche secondo per sbollire la rabbia, poi Hooded, più tranquillamente possibile disse «Per quanto io sia in profondo disaccordo con i loro metodi e con il loro modo d’essere… » fece una breve pausa, a simboleggiare quanto gli pesasse dire quelle parole «… ritengo che quei 4 ragazzini scomparsi abbiano a cercarli tre persone talmente affidabili in queste cose che scommetterei che non dovrò nemmeno preoccuparmi di aprire alcun caso su ciò, perché saranno di ritorno tutti e 7 prima del 23, e sarei pronto a scommetterci, quindi dovresti stare tranquillo»
    Kuja era nel villaggio da poco, ma aveva già sentito parlare delle numerose vicende più spigolose di queste risolte dagli abitanti del villaggio senza l’aiuto del sindaco o delle armate del villaggio[gli A-user, come venivano chiamati], quindi si tranquillizzò e si avvicinò a Cibia, che gli aveva riempito il bicchiere di un qualche cocktail probabilmente analcolico.

    Cibia aveva assistito alla scena con un sorriso stampato in faccia, era felice per Hooded, che da quando era diventato sindaco aveva la presa facile sulla popolazione che aveva sempre voluto, era un tipo un po’ particolare, ma lei si fidava ciecamente di lui, e credeve che tutto il villaggio avrebbe dovuto farlo.
    Hooded prese il suo bicchiere di birra mezzo vuoto, e lo levò in direzione di Kuja
    «Al grande anniversario, che anche quest’anno come tutti gli anni sarà fatto al gran completo!»
    Kuja sorrise, e rimase a parlare con la barista e il sindaco di come sognasse un giorno di poter essere ufficialmente un cittadino della città, Hooded si ricordò di quel volto e della preoccupazione che aveva visto nei suoi occhi per dei compaesani, e l’indomani si preoccupò di iniziare le pratiche per farlo diventare cittadino prima dell’anno seguente.


    Quarto Episodio




    Rixus corse quanto più veloce gli fu possibile fino alla casa di Mis e bussò forte alla porta.
    «Mis, apri, per favore, è urgente!»
    Ci vollero un paio di minuti prima che la minuta Mis e il suo sguardo interrogativo comparissero sulla soglia di casa
    «Che cosa c’è Rixus?» chiese la ragazza, con un tono fra lo scocciato e il preoccupato..
    «4 ragazzi sono scomparsi, Skywards e gli altri sono andati a cercarli e noi non sappiamo cosa fare»
    Mis abbozzò un sorriso, e poi cadde svenuta sul pavimento, presa dal panico di quei problemi che da troppo tempo non si abbattevano sul villaggio perché lei avesse ancora la voglia di gestirli.
    Si riprese pochi secondi dopo, e chiamò a gran voce Zeo.

    A Rixus venne un brivido lungo tutta la schiena, stava per rivedere il leggendario fondatore della città dopo tutti quegli anni.

    Zeo si presentò davanti a loro, il suo volto era più scavato, le sue occhiaie più grandi, il suo animo più temprato
    «Ironico, scappo dalle mie avventure e mi rifugio, e le avventure mi vengono a cercare qui. Zaino in spalla Rixus, andiamo a ritrovare quei quattro ragazzi»
    Zeo era come un padre, aveva vissuto distante fino a quando non aveva sentito dentro di se che probabilmente nel villaggio c’era bisogno di lui, ed era tornato poco prima che i problemi si presentassero, pronto ad affrontarli.
    «Allora, Rixus! Hai idea di dove sia andato Skywards? Perché noi andremo dalla parte opposta!»
    «Beh, si! Si sono mossi verso Est…»
    «Allora Ovest sarà la nostra direzione!»
    «E sia, Mio Fondatore!»
    «Oh andiamo, il tempo in cui mi facevo chiamare così sono passati da tempo, chiamami semplicemente Zeo.»
    «O-o-okay, Zeo!» biascicò Rixus, visibilmente emozionato all’inzio ma con crescente convizione

    «E così parti ancora, amore?» li interruppe Mis
    «Si, ma ti prometto che questo sarà l’ultimo viaggio.»
    Zeo e Mis si scambiarono un rapido bacio, poi lui partì insieme a Rixus;

    gli occhi di Mis si velarono di lacrime.
    Sapeva che Zeo sarebbe tornato con i ragazzi scomparsi; non si era fatto nemmeno dire chi fossero i 4 ragazzi scomparsi, bastava che sapesse che qualcuno che faceva parte della comunità aveva bisogno d’aiuto, e lui sarebbe accorso.

    A guardarli da dietro quei due che si allontanavano sembravano fatti apposta per stare vicini, quasi come un Re e il suo braccio destro, entrambi altissimi e con passo deciso.
    Rixus guardava al compagno con ammirazione e voglia di stupire, Zeo guardava all’orizzonte come una sfida.

    “Si, quei due faranno grandi cose, e torneranno prima del 23” pensò Mis prima di rientrare in casa.

    ***



    All’imbrunire del secondo giorno di ricerche, Darkespeon, Skywards e Xevon si arresero alla possibilità che i ragazzi avrebbero potuto essere stati rapiti da un vecchio abitante rinnegato del villaggio.

    Dopo un paio d’ore di cammino in mezzo ai boschi e alle colline, giunsero alla casa.

    Dark bussò poderosamente alla porta.
    Aprì Ludvik in pigiama(rosa!).
    Come se si fossero messi d’accordo, ma senza averlo fatto, Darkespeon, Xevon e Skywards ispezionarono ogni millimetro della casa fosse visibile dall’apertura della porta a prima di rivolgere lo sguardo verso Ludvik, che esordì con un innocente
    «Quanto tempo calzini, come ve la passate? Che volete? Chiedermi se torno nel vostro villaggetto del cazzo?»
    Darkespeon sorrise, l’aveva guardato negli occhi e aveva già capito che probabilmente nascondeva qualcosa
    «Beh, ci fa piacere che tu ci accolga così, e ci fa ancora più piacere che tu senta così tanto la mancanza del nostro villaggio da portartene un pezzetto a casa»
    E qui Ludvik fece il secondo errore, un sorriso troppo compiaciuto e fuori luogo;
    «Non ho idea di cosa tu stia parlando, lasciatemi dormire.»
    E chiuse la porta.
    «Direi che ci siamo sbagliati» disse Xevon agli altri due, facendo di seguito l’occhiolino, gli altri tre risposero che avrebbero dovuto continuare a cercare ancora a lungo prima di trovarli, poi si allontanarono della casa parlando di come Ludvik avesse scelto un bellissimo posto in mezzo ai monti per trasferirsi, Skywards disse qualcosa sul tempo da quelle parti che era troppo umido, e continuarono con quel blaterare vuoto finché non furono sicuri di essere fuori dal campo uditivo di Ludvik.

    «Abbiamo bisogno di rinforzi perché nessuno si faccia male. Dovremmo contattare Mis, magari ci più manda alcuni A-User. Malgrado siano ovvie le intenzioni non bellicose di Ludvik, non voglio rischiare niente» disse Xevon.
    Darkespeon rispose «Se non altro sappiamo che stanno bene, essendo in mano a Ludvik, …»
    «…o per lo meno non troppo male…» aggiunse Skywards «…quello diventa più pazzo ogni giorno che passa, ma no, non credo farebbe del male seriamente a quattro sconosciuti. Probabilmente si sta prendendo la sua vendetta sulla nuova generazione o che ne so, l’ho detto, quello è pazzo..»
    «Speriamo che come al solito sua uno dei suoi capricci idioti, e che non sia serio in tutto questo, sarebbe un bel problema aver a che fare seriamente con Lud» concluse Dark, prima di tirar fuori il cellulare e contattare Mis per chiedere rinforzi.

    Mis fece il possibile per convincere Hooded, e la mobilitazione iniziò quella sera stessa.

    ***



    I 3 A-User scelti partirono per casa di Ludvik appena furono pronti.
    Dantevil era stato per lungo tempo la guardia del corpo ufficiale di Zeo quando ancora si faceva chiamare “Fondatore Zeo” mentre Danteg e Jabor invece erano soliti unirsi ai poco ortodossi movimenti e azioni di Xevon, Darkspeon e Skywards, prima del disastro della rivolta Funny e del aver capito l’importanza di una forza armata e preparata per difendere il villaggio da eventuali problemi.
    Entrambi lo diventarono quando Mis rimase gravemente ferita da parte di Uriel durante una di quelle assurde rivolte.

    I tre iniziarono il loro addestramento lo stesso giorno, il 2 marzo di qualche anno prima, e capitarono nella stessa stanza dormitorio tutto il tempo che richiedeva quell’allenamento esasperato che serviva per diventare A-User.
    In quei 3 mesi le uniche persone con cui riuscivi a parlare erano i compagni di stanza, nelle brevissime pause pasto o prima di crollare dal sonno la sera, ma uscivi da quel periodo come rinato, con capacità che potevi solo sognare all’inizio di questi.

    A vederli camminare insieme, oltre alla più totale sincronia dei movimenti, colpivano i loro capelli, tutti lisci e lunghi, di colori completamente diversi e contrastanti.
    Infatti, se Danteg aveva i capelli neri e Jabor rossi, Dantevil era l’unico insieme a Kusari ad avere i capelli di quel bizzarro color bianco innaturale.


    Arrivarono davanti a casa di Ludvik che ormai era notte inoltrata, salutarono i tre amici e cominciarono a discutere sul da farsi mentre, all’interno della casa…



    Due loschi figuri si ergevano davanti alle 4 sedie in cui i ragazzi erano legati.
    «E così voi sareste la fatidica nuova generazione di cui ha vuotamente vanverato Zeo l’ultima volta che l’abbiamo visto?»
    «mh-mh-mh-mhh» provò a rispondere, irato, Specter.
    «Sta zitto!» Rispose uno dei due dandogli uno schiaffo a mano rovescia.
    «Non essere così volgare, razza di Skinhead»
    «Uno schiaffo… che male vuoi che faccia»
    E gliene diede un altro, stavolta col palmo.
    Specter aveva gli occhi grondanti d’odio, e ogni volta guardava i suoi amici il suo odio aumentava,
    la visione di quei tre terrorizzati lo lacerava nel profondo.

    Il rapitore che sembrava il capo, quello più distante con le mani in tasca, incuteva timore semplicemente con lo sguardo, uno sguardo carico d’odio verso il mondo.
    Aveva dei bizzarri capelli coloratissimi nelle punte e nero pece vicino alla radice, e sembrava insieme divertito e annoiato dalla situazione.
    “prova a toccare ancora le ragazze e ti ammazzo” avrebbe voluto dire Specter, ricordando con quanta poca delicatezza si era rivolto e aveva toccato le sue amiche.
    Specter era terrorizzato che quella rozzezza si potesse trasformare in violenza vera e propria, e piangeva in cuor suo.
    Il secondo, il violento, invece era molto più minuto del suo compagno, i capelli rasati e una faccia insicura e strafottente insieme, un personaggio stranissimo, e per quanto sembrasse divertito dalla situazione, non aveva quell’ombra di pazzia che dominava gli occhi dell’altro.
    «Quell’altro ragazzino ti guarda in modo strano! Sentiamo se ha qualcosa da dire» disse lo Skinhead, che andò lentamente verso Yahiko e gli tolse il pezzo di scotch sulle labbra.
    Il ragazzo vomitò, e poi disse con una punta d’odio e tanta paura in corpo
    «Io mi ricordo di voi, io so chi siete e cosa è successo, anche se probabilmente voi non vi ricordate di me, io mi ricordo benissimo di voi, e so dove venirvi a cercare quando ce ne andremo di qui»
    Lo skinhead si mise a ridere
    «Io Spero per voi che porterete Zeo e Mis, così ci sarà da divertirsi.»
    «La pagherete cara, Goh, Ludvik, per questo vostro atteggiamento.» rispose Yahiko.

    La scintilla della pazzia brillò negli occhi di Ludvik

    «Ah si?» prese un pacchetto di sigarette ancora chiuso, lo aprì con delicatezza
    «Lo sai, ragazzino, non credo tu sia nelle condizioni di parlare, ma per farti capire meglio il concetto…»;
    prese una sigaretta, l’accese, fece un tiro, e poi la spense sul ginocchio di Yahiko, che non proferì parola o gemito, malgrado lacrime di rabbia e dolore che gli solcavano il viso.
    I due si guardarono per un po’, poi Lud gettò la sigaretta e si mosse verso un’altra stanza
    «Andiamo a dormire Goh, e domani vedremo come sono messi questi quattro.»;
    I due mossero verso il piano superiore della casa e si lasciarono alle spalle il buio pesto della stanza dove i quattro amici erano rinchiusi.



    Quinto Episodio
    :





    22 maggio, ore 14.00
    Ragazzi, Zeo, dove siete?
    Per cellulare continuate a dirmi che va tutto bene.
    Specter, Yahiko, Katy, Sunny. Stanno bene vero?
    Sono così preoccupata, e domani c’è la festa, e tutto il villaggio è in ansia per loro, Zeo, per favore, falli tornare a casa.

    Breve appunto dal Blog cartaceo di Mis.





    «Okay, ragazzi…» disse Yahiko sussurrando «…fortunatamente non mi hanno rimesso lo scotch e posso parlare, vediamo di trovare un modo di uscire da qui.»
    Posò velocemente lo sguardo per terra e vide che la sigaretta non era del tutto spenta, allora si buttò a terra con tutta la seria, e soffiando provò prima ad alimentarne l’intensità, poi a spostarla vicino ad un cumulo di cartacce che da un’occhiata fugace sembrava essere la pianificazione del piano per rapirli.
    Specter capì le intenzioni dell’amico e sorrise compiaciuto.
    Katy, invece, era terribilmente spaventata, “anche se il piano funzionasse, non rischiamo di rimanere tutti incendiati?” pensava.
    Sunny, invece sembrava star pensando ad altro, inspiegabilmente.
    Dopo qualche secondo, «Bingo!» disse sottovoce Yahiko;
    Il cumulo di carta cominciò a prendere fuoco, il ragazzo avvicinò le caviglie facendo rompendo la corda e rischiando di andare a fuoco per via dei pantaloni, fortunatamente una volta liberi i movimenti delle gambe con lo spostamento d’aria riuscì a spegnere le fiamme, e il fuoco pestandolo con le piante dei piedi.

    Si fermò per un attimo, immobile, steso a terra, ad ascoltare i movimenti dei piani superiori. A quanto pare nulla si muoveva, nessuno dei due aveva sentito niente di dubbio;
    poi si alzò su due piedi con non poca fatica e cercò qualcosa su cui poter strofinare per rompere la corda che legava le sue mani dietro la schiena.
    «Yahi, vieni qui!» disse Sunny.
    Yahiko si girò verso di lei e vide che si era appena tolta lo scotch sulla bocca con le mani, era riuscita a sciogliere il nodo senza alcun aiuto
    «Ma come cavolo hai fatto?»
    «Sono stata fortunata, questo nodo l’ha fatto il pazzo e non era fatto molto bene. Al contrario di quelli che ho alla caviglia, non ho abbastanza forza per snodarli»
    «Prova con il mio dietro le mani»
    Sunny riuscì a liberare Yahiko che a sua volta liberò lei.
    Insieme, poi, liberarono Specter e Katy.






    Alle 4.30 del mattino, Xevon, Skywards, Darkespeon, Jabor, Dantevil e Danteg fecero irruzione nella casa del Ludvik, avendo infine optato per un attacco frontale grazie alla superiorità numerica.

    Ludvik si alzò dal letto velocemente svegliato dal rumore della porta sfondata.
    «Ma che figa è?» e si diresse verso la porta d’ingresso.
    Ritrovatosi davanti ai 6 ragazzi si mise a ridere in maniera silenziosa, e chiamò i sue due compagni di giochi;
    «Goh! Griffith! Venite!»

    «Pure questi due?» disse Darkespeon.
    «Tranquilli, siamo in ampia maggioranza, dovremmo gestire la situazione senza problemi» disse Xevon

    «Ebbene siete qua per i vostri quattro amichetti, deduco» disse Griffith. «Beh se li volete non vi resta che passare sopra di noi, vecchi amici! Che il gioco cominci!»

    Il duello si svolgeva su un doppio livello di imparità, da un lato Ludvik e gli altri che non si facevano problemi a giocare sporco e a ferire per vincere, dall’altro i ragazzi del villaggio, che in quanto membri dello stesso, avevano nell’animo e nella propria inclinazione morale l’insegnamento di non ferire se non strettamente necessario.



    Intanto, sotto la botola sotto il tappeto al centro della stanza in cui si svolgeva il combattimento
    «Che succede li sopra? e Perché diavolo siamo stati rapiti?» chiese Specter
    «Beh, spesso dicevano, nel villaggio, che Ludvik e Goh si sarebbero presi la loro rivincita, non appena il momento sarebbe stato giusto. Certo che, prendersela con noi che siamo indifesi…» rispose Katy
    «Comunque non capisco che succeda sopra, non avete sentito la voce di Xevon? Dannazione questa stanza è troppo insonorizzata!» aggiunse ancora Specter
    «Dobbiamo trovare cosa fare, a queste cose ci pensiamo dopo, a dir la verità, credo che quei due abbiamo fatto tutto questo proprio per potersi divertire, non credo, anche a valutare dai racconti su Ludvik, che ci sia un altro fine dietro ciò, un po’ di sano divertimento e una scazzottata con gli altri del villaggio. Dobbiamo fare il possibile perché ciò non accada però, ce ne andremo senza recar danno a nessuno» disse Yahiko, cercando nelle pareti una possibile via di fuga.
    TRUTUMTUTUTUM.
    Qualcosa cadde prepotentemente sopra l’unica uscita di quello scantinato, una grande porta rotonda di metallo pesante sul soffitto a cui si arrivava tramite una poco rassicurante scala di legno;
    I quattro si guardarono impauriti;
    «Credo che dovremmo uscire, voglio sapere cosa sta succedendo» disse coraggiosamente Specter, gli altri fecero un secco cenno di assenso con la testa e si incamminarono verso il coperchio.
    Una volta che furono tutti e quattro in posizione, con le mani levate pronti a sollevare, Specter aggiunse
    «Al mio tre alziamo assieme e usciamo assieme, qualsiasi cosa succeda, succederà a tutti e quattro. » poi cercò prima lo sguardò di Yahiko, che fece un altro cenno di si con la testa, poi si spostò verso Sunny, che aveva gli occhi chiusi e si preparava al peggio, per verso Katy, che ricambiò lo sguardo e gli sorrise.

    1,2,3.



    ***


    Zeo e Rixus erano arrivati a casa di Ludvik.
    Capito che la situazione era già degenerata, si precipitarono all’interno, una gran quantità di gente svenuta o incapace di alzarsi a terra e il solo Dantevil che respingeva e parava a fatica i colpi di mazza da baseball di Griffith.
    «Griffith! » tempestò Zeo con la sua autorità, mentre Rixus andava a soccorrere l’amico in difficoltà nel combattimento.
    Dantevil, che combatteva ormai da qualche minuto sorretto dalla sola energia nervosa, ebbe un crollo fisico quando si rese conto che c’era qualcuno ad aiutarlo, e svenne.
    Zeo si mosse per andare ad aiutare il compagno in combattimento, ma Ludvik da per terra gli afferrò la caviglia.
    «Ecco il padre ti tutti gli stronzi, ti sono mancato?!» disse il ragazzo da per terra, per poi scoppiare a ridere sputando sangue.
    «Di certo non sei tu ciò di cui ho sentito la mancanza, pezzente.» Tolse il piede dalla presa e con un calcio nello stomaco fece perdere i sensi di nuovo al ragazzo, poi si chinò e ponendogli una mano sulla fronte rigenerò diverse ferite che aveva lungo tutto il corpo;
    Griffith rimase stupito dalla scena e si distrasse dal combattimento, venendo colpito da Rixus così forte da perdere i sensi.
    Rixus«A che diavolo stava pensando questo idiota?! Non ha nemmeno provato a parare il colpo»
    Zeo sorrise e rispose «Probabilmente ha visto qualcosa di incredibile ed è rimasto spiazzato, e probabilmente, ciò che ha visto è il motivo per cui sono tornato».
    Rixus non riuscì a capire, ma capì che non era il momento di fare domande.

    I due portarono tutti fuori, dal primo degli alleati all’ultimo dei nemici, fuori da quella casa ormai pericolante per via del grande combattimento che c’era stato e si presero cura di loro finché non cominciarono a risvegliarsi,

    Nessuno dei due però si accorse che c’era un’altra figura nella casa, arrivata in giornata su invito di Ludvik, e che per tutto il tempo aveva guardato divertito il combattimento e ora si apprestava a colpire i quattro ragazzini chiusi nello scantinato senza che nessuno degli abitanti che avrebbero potuto dargli pensieri se ne accorgesse…

    UNO! DUE! TRE!

    Alzarono il coperchio di scatto che prese Kusari in pieno, scaraventandolo addosso al muro.
    I quattro ragazzi rimasero spiazzati da ciò che trovarono all’esterno della botola, una casa vuota e distrutta, e quando si resero conto di aver ferito la persona che –nei loro pensieri- era venuta a salvarle si sentirono in grande imbarazzo.
    «Kusarii» dissero in coro Sunny e Katy, provocando un leggero moto di gelosia dai due ragazzi «Sei venuto a salvarci! Ma come vedi ce la caviamo anche da soli!» aggiunsero le due ragazze a quel punto l’espressione di gelosia si trasformò in un sorriso spavaldo, ben consci che quel successo era merito di tutti e quattro.
    Kusari non sapeva cosa dire e che parte gli convenisse recitare.

    Zeo rientrò da solo nella stanza e vide Kusari davanti ai quattro ragazzini.
    «Ragazzi state lontani da lui, non è come sembra»
    I quattro fecero istintivamente un passo indietro, felici di sentire la voce di Zeo, ma preoccupati per quello che aveva detto…
    «Invece è esattamente ciò che sembra» disse Kusari in tono tranquillo «Convinto che voi non avreste potuto far niente di buono» disse sollevandosi dalla rovinosa caduta di poco prima «sono venuto a sistemare le cose da solo»

    Zeo camminò lentamente verso il ragazzo dai capelli bianchi, arrivato a distanza di sicurezza, mentre Kusari lo guardava con aria di sfida, lui lo prese per il colletto e lo spinse al muro «per tua sfortuna so benissimo che in questi giorni non hai visto nessuno del villaggio che ti abbia raccontato la storia, quindi l’unico modo per cui potevi essere qui era sotto invito dei tre idioti.»
    «Giù le mani bestiaccia. Questo non toglie che volessi solo aiutare i vostri amichetti del cuore, Zeo. Andiamo, non vorrai rovinare il tuo bellissimo ritorno con queste inutili e ridicole chiacchiere.»
    Zeo mollò la presa, e si convinse che probabilmente Kusari non avrebbe mai fatto male a nessuno, neppure per gioco.
    Non sapendo cosa ormai da troppo tempo quel ragazzo, nascondeva dentro di se.

    Una volta usciti, tutti e sei, Zeo caricò in spalla Skywards, che ancora sembrava non essere in grado di camminare e si diresse verso il villaggio, seguito dai suoi fedeli;
    avevano diverse ore per raggiungere il villaggio e prepararsi alla festa, malgrado i feriti, ce l’avrebbero fatta.

    I 3 pazzi, sorridenti e divertiti, rintanavano verso casa, tutti e tre malconci da questo avvenimento che era stato più che una guerra un inno ai vecchi tempi, con tutti i suoi tratti caratteristici.
    Entrati in casa, Ludvik prese una bottiglia di Vodka lisca e tre bicchieri, li riempì tutti e tre fino all’orlo, ne diede uno a ciascun dei suoi due ospiti, e uno lo tenne per se, lo levò al cielo e gridò
    «Ai vecchi amici! Ai vecchi tempi!»
    Gli altri due levarono il bicchiere al cielo, e poi tutti e tre bevvero tutto d’un fiato quell’imponente bicchiere di Vodka.


    Kusari invece, si disperse nel bosco senza seguire il sentiero e scomparve per parecchi giorni…

    Edited by Xevon - 12/12/2010, 23:32
     
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  2. Scylla
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    No, sul serio, adesso mi spieghi come ti è venuta l'idea *_* carinissimo!

    SANDYY, porta qui Zeo n'attimo, vogliamo un suo commento : D
     
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  3. Yahìko
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    -TI-DICO-UNA-COSA-SOLO-SE-ME-LA-CHIEDI-

    Ahahah, bellissimo X°D voglio il seguitooooo e chi resiste più adesso!

    Concordo, Sandy fai scrivere a Zeo dal tuo account!
     
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  5. nex«
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    Dio, che figata XD
     
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    grande xev.
    posso esserci anche io???
    SPOILER (click to view)
    scherzo ma se vuoi puoi mettermi


    Edited by heartless shooter - 7/12/2010, 20:51
     
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    L'ho letta tutta, TUTTA, con un sorriso ebete stampato in faccia.
    L'idea è veramente carinissima e mi sono quasi commosso.
    E poi mi hai descritto molto più fico di quello che sono! XD
     
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    CITAZIONE (Skywards @ 7/12/2010, 21:12) 
    L'ho letta tutta, TUTTA, con un sorriso ebete stampato in faccia.
    L'idea è veramente carinissima e mi sono quasi commosso.
    E poi mi hai descritto molto più fico di quello che sono! XD

    vabbè, l'idea è di romanzarci tutti, così fa molto più figo.

    e poi devo tenermi la libertà di cambiare fatti, eventi e personalità visto che devo assolutamente far inciuciare Camicetta con Specter.

    grazie amore <3
     
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  10. Dantevil
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    Magnifico Xev ho letto tutto tutto d'un fiato :)

    Davvero bellissimo e soprattutto scritto molto bene

    Continuerà?

    P.S. sei un genio :)

    EDIT: quoto sky sul fatto del sorriso :) anche io mentre leggevo avevo un sorriso del genere
     
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    CITAZIONE (Dantevil @ 7/12/2010, 21:15) 
    Magnifico Xev ho letto tutto tutto d'un fiato :)

    Davvero bellissimo e soprattutto scritto molto bene

    Continuerà?

    P.S. sei un genio :)

    EDIT: quoto sky sul fatto del sorriso :) anche io mentre leggevo avevo un sorriso del genere

    Certo che continuerà! c'è troppa gente di cui non ho nemmeno accennato(Dantevil, per dirne una, lo conosci?).

    Pensavo di fare tipo una serializzazione a episodi, ma ho bisogno rigoroso dell'appoggio di tutti perché mi venga voglia di fare un progetto a lungo termine!:D
     
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  12. Dantevil
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    CITAZIONE (Xevon @ 7/12/2010, 21:17) 
    CITAZIONE (Dantevil @ 7/12/2010, 21:15) 
    Magnifico Xev ho letto tutto tutto d'un fiato :)

    Davvero bellissimo e soprattutto scritto molto bene

    Continuerà?

    P.S. sei un genio :)

    EDIT: quoto sky sul fatto del sorriso :) anche io mentre leggevo avevo un sorriso del genere

    Certo che continuerà! c'è troppa gente di cui non ho nemmeno accennato(Dantevil, per dirne una, lo conosci?).

    Pensavo di fare tipo una serializzazione a episodi, ma ho bisogno rigoroso dell'appoggio di tutti perché mi venga voglia di fare un progetto a lungo termine!:D

    Non vedo l'ora di leggere gli altri episodi :)

    è una bellissima idea Xe i miei complimenti ;)
     
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  13. Axel‚
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    Ma è bellissimo! *_*
     
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  14. Liam´
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    Io AMO queste cose :)
     
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    Da troppo tempo non leggevo il nome Zeo sul forum...
    :uhm: Che ci sia un fondo di verità in questa storia?
     
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111 replies since 7/12/2010, 19:05   3171 views
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