L'ultima cavalcata

One shot - rat: verde - Malinconico/storico

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    Solo una shot a sfondo storico scritta per un contest =D A mio sincero e spiccio parere fa a dir poco cagare, essendo, tra l'altro, stata scritta in un giorno solo. Però oh, se non altro ho interrotto il mio già troppo lungo distacco dalla tastiera

    CITAZIONE
    Enjoy it! u.u

    L'ultima cavalcata



    Quest’oggi, giorno del signore 23 Febbraio 1429, io e i miei uomini siamo finalmente giunti in vista di Orléans. Purtroppo, come temevo, l’assedio è già cominciato. Quando al nostro arrivo ho posato il mio sguardo sull’accampamento Inglese e Borgognone ancora immerso nel sonno notturno, il mio cuore è stato stretto da una morsa: migliaia e migliaia di tende, rese appena visibili dalle braci morenti dei fuochi da campo, ricoprivano la pianura al di fuori della città per miglia e miglia, perdendosi nell’oscurità di quella notte senza stelle.
    Così come me, anche i miei compagni furono presi da sgomento; e a ragione. In fondo, cosa può un battaglione di appena duecento cavalieri stremati da due giorni di cavalcata, contro un esercito di migliaia di uomini?
    Probabilmente li sto mandando incontro alla morte. Ma il pensiero che il nostro sacrificio possa aiutare anche solo in minima parte le truppe del Delfino barricate all’interno delle mura, riscalda il mio cuore e scaccia via ogni paura!
    A breve sorgerà il sole. E per allora, il corno di Jean De Bertrand, conte di Chinon, risuonerà come un rombo di tuono per la pianura di Orléans; e gli Inglesi assaggeranno finalmente le lame e le lance della miglior cavalleria di Francia!


    «Sieur De Bertrand!»
    Il conte di Chinon smise all’istante di scrivere.
    «Dimmi pure, François.» disse, rispondendo alla voce del compagno di mille battaglie, in piedi all’entrata della sua tenda.
    «Il sole sorge, mio signore.»
    Il conte sospirò.
    «Il momento è giunto, dunque.» disse, abbandonandosi per un momento sullo schienale della sedia «uomini e cavalli, sono pronti?», riprese dopo breve, fermo.
    «Attendono solo i vostri ordini, signore»
    «Bene.» detto questo, si alzò in piedi «Vagli a dire che ci muoveremo a breve. Appena l’esercito inglese si muoverà tenteremo una carica a sorpresa sul fianco. In fondo non dovrebbero ancora aver notato il nostro arrivo»
    François De Bertrand annuì.
    «Devo aiutarla ad indossare l’armatura, signore?»
    Il conte di Chinon sorrise.
    «No, fratello. Voglio farlo da solo», disse, fermo ma premuroso.
    Il conte cadetto annuì nuovamente, e fece il saluto militare.
    «Ci vediamo fuori, allora» e detto questo uscì.
    Jean De Bertrand, rimasto ormai da solo, si spogliò degli abiti da viaggio e indossò la tenuta da combattimento: cotta di maglia, elmo ed armatura. Dopodiché, prese la sua spada e la sguainò. Il riflesso che vide sulla lama era quello di un uomo sulla quarantina, sicuro, orgoglioso, temprato dall’esperienza acquisita in mille battaglie. Gli occhi, profondi e intelligenti, erano di un verde intenso, quasi smeraldo, ed erano contornati da una chioma liscia, lunga fin quasi le spalle, e rossa come il fuoco.
    “È il momento”, si disse dopo breve Jean, rinfoderando la lama.
    “Il conte di Chinon dimostrerà il suo valore un’ultima volta”.

    Il freddo era pungente, e l’aria sferzava frizzante le lunghe chiome dei cavalieri in quella mattina ancora immersa nella penombra di un sole non ancora sorto. In groppa al suo poderoso destriero bianco, Jean De Bertrand organizzava i suoi uomini per l’attacco, seguito a ruota dal fratello minore, anch’egli in arcione.
    «A quanto pare non tutti sembrano avere il tuo entusiasmo nell’andare a morire.» esordì il conte cadetto, accennando ai volti spaventati dei cavalieri che osservavano con terrore l’imponente esercito inglese che radunava nelle pianure poco sotto di loro.
    Era vero. La paura, la rassegnazione, e la consapevolezza che quello sarebbe stato ultimo giorno di vita era evidente, negli occhi persi nel vuoto dei cavalieri di Chinon.
    «Insomma, guardali fratello! Sono terrorizzati! Sanno che non torneranno mai più dalle loro famiglie e questo li renderà deboli in battaglia! Alcuni mi hanno persino detto di chiederti di abbandonare l’impresa! E sinceramente, io sono d’accordo con loro… Le vite di duecento uomini non valgono una manciata di perdite nell’esercito inglese!»
    L’affermazione del fratello minore non scalfì minimamente la sicurezza glaciale del conte di Chinon.
    «Ormai sono qui, François De Bertrand. E la mia decisione di attaccare è irremovibile!»
    «Ma, mio signore…»
    «Niente ma!» concluse, secco, e rivolgendosi a tutti i cavalieri che si erano radunati davanti a lui, riprese dicendo:
    «Sapete cos’è quello?», Urlò, autoritario, indicando con la mano uno stendardo con su rappresentato un giglio d’oro su sfondo blu, che sventolava sulla torre più alta di Orléans, accanto a quello del delfino.
    «Quello, fratelli miei, è lo stemma di Giovanna D’arco!»
    Un lieve mormorio cominciò a levarsi dalle fila dei cavalieri schierati.
    «Una donna!» riprese dopo una breve pausa il conte di Chinon. «Una ragazza, per la precisione, di sedici anni, che senza l’aiuto di nessuno, oltre a quello di Dio, ha risollevato le sorti di una Francia sull’orlo del crollo! La nostra nazione sarebbe già in mano agli inglesi, se non fosse per lei.» Fece un’altra pausa ad effetto, osservando compiaciuto il mutare dell’espressione sul volto dei suoi soldati. «Ma ora ha bisogno d’aiuto. Volete voi negarglielo?» I mormorii dei cavalieri cominciarono a farsi più forti.
    «Non ho mai detto di volerglielo negare», si intromise François, un lampo d’orgoglio cominciava a farsi strada nei suoi occhi.
    «Allora sollevati, fratello»,disse Jean, ponendogli una mano sulla spalla. E tornando a rivolgersi alle sue truppe, riprese: «Sollevatevi tutti voi, fratelli miei! E quando sarete in battaglia, non pensate che state andando a morire per il vostro signore. Non pensate che state andando a morire per Chinon. Pensate che lo state facendo per Giovanna. Pensate che lo state facendo per la nostra gloriosa nazione di Francia!»
    Un boato d’assenso si elevò glorioso dal battaglione Francese, mentre ogni soldato, il cuore bruciante di un rinnovato orgoglio, levava al cielo le proprie armi e gridava:
    «Per Giovanna! Per la Francia!»
    Il cavallo del conte di Chinon impennò e il corno della carica risuonò da dietro le fila francesi come il rombo di un tuono. Lo scalpitare degli zoccoli dei cavalli in corsa riempì la quiete della mattinata, e il battaglione partì, lanciandosi giù per la collina verso l’esercito inglese. Il conte, in sella al suo cavallo e alla testa di quel piccolo esercito, chiuse gli occhi e si godette la piacevole sensazione del vento sul suo viso. I lunghi capelli rosso fuoco svolazzavano disordinati in preda a quella piacevole brezza mattutina, liberi dalla gabbia di ferro dell’elmo, lasciato volontariamente al campo. In fondo sarebbe morto lo stesso, con o senza elmo. Perlomeno, in quella maniera, si sarebbe goduto un po’ di fresco. Riaprì gli occhi lentamente, andando a cercare la volta celeste, ancora immersa nell’argento di un giorno non ancora nato. Quanti uomini stava portando alla morte. Quante vite innocenti sarebbero state spezzate quel giorno, per causa sua e del suo onore di combattente. Non appena aveva saputo che Orleans era assediata, non aveva saputo dire di no. In fondo, lui era il più fidato conte del re, e accettare di mandare rinforzi, da parte sua, era d’obbligo. Ma a quale prezzo? Sospirò a fondo, mentre nella sua mente riemergevano limpide le parole dello struggente discorso fatto poco prima ai suoi uomini. Sorrise. Che ironia. Con quelle belle parole aveva convinto i suoi uomini, è vero… ma non se stesso. Neanche le eroiche parole scritte nel diario di campo, erano bastate a convincerlo. In fondo, la morte era pur sempre la morte, da qualsiasi prospettiva la si vedesse. Il suo pensiero vagò oltre: andò ai suoi cari che aveva lasciato piangenti a palazzo, all’ultimo bacio di sua moglie, all’ultimo abbraccio della sua bambina di appena otto anni. Già, che ironia: le stesse centinaia di persone che stava portando alla morte se ne sarebbero andate col sorriso, grazie alle sue parole… e lui, l’unico che avrebbe dovuto aver ragione di andare fiero e spavaldo incontro al suo destino, l’avrebbe fatto con il pianto nel cuore.
    Un grido, a cui se ne aggiunsero innumerevoli altri, intaccarono la monotonia del rimbombare degli zoccoli dei cavalli. Ormai erano giunti abbastanza vicini da poter sentire le urla di stupore e paura delle fila laterali dell’esercito inglese. L’impatto era vicino, e il conte si costrinse a staccare gli occhi dal cielo e a rivolgerlo ai soldati nemici ormai distanti solo una cinquantina di metri. Sguainò la spada, e quel gesto fu accompagnato da centinaia di altri identici, seguiti da altrettante urla di battaglia. Una scintilla di orgoglio sprizzò all’improvviso nell’abbattuto cuore del conte: era fiero dei suoi uomini. In fondo, i principi da cui erano in quel momento animati erano onorevoli. Si rabbuiò all’istante, mentre il pensiero tornava ad aleggiare sui ricordi della sua famiglia, della sua Chinon. Nulla… lui non ce la faceva ad andare col sorriso incontro alla morte. Un grido di battaglia, proveniente dalle fila inglesi a ormai pochi metri da lui, lo fece tornare alla realtà. No, non ce la faceva. Alzò il braccio e subito dopo lo calò, fulmineo, mentre la spada degli Chinon si macchiava del sangue di un soldato sventurato in prima linea. Il cavallo impattò con la linea di scudi degli inglesi. E poi furono solo stridii di ferro su ferro.
     
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  2. Nitrogooch
     
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    Ben scritta e curata, bravo
     
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  3. Eneru92
     
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    L'ho letta nella pagina dei contest, ma giustamente la commento qua!
    Innanzitutto devo dire non fa assolutamente cagare, e in secodo luogo che hai avuto la mia stessa idea, almeno sotto un certo punto di vista... anche io avrei tanto voluto scrivere qualcosa a sfondo storico, magari su Napoleone, ma non mi veniva niente e ho lasciato perdere ç_ç
    Tu invece hai fatto un qualcosa di veramente bello.
    Non solo mi è piaciuta da morire l'atmosfera ancora medievale del racconto, ma specialmente ho apprezzato il dissidio che c'è tra lo spirito del Conte e le sue stesse parole; è forte l'immagine di un uomo che convince tutti gli altri senza riuscire a smuovere se stesso :sisi:
    Per non parlare della parte in cui dice che proprio non riuscirà proprio ad andare a morire con il sorriso sulle labbra!
    E ti lamenti? Complimenti invece, che hai fatto una splendida shot! ^^
     
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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    A mio sincero e spiccio parere fa a dir poco cagare

    Solo per 'sta frase ti tirerei una mazzata in testa e ho detto tutto u.u
    Ora passiamo al commento vero e proprio.

    Come ti ho detto in altra sede, a parte quella cosa per cui non hai avuto tempo, la fic è venuta molto bene. Nonostante tu l'abbia scritta di fretta sei riuscito a delineare bene ogni aspetto del tema del contest, senza uscire dall'obiettivo, e le descrizioni sono chiare e concise. L'ambientazione poi mi è piaciuta tantissimo *-* Lo sfondo medievale e soprattutto la storica lotta Francia-Inghilterra sono argomenti che mi attirano sempre e tu hai saputo giocare bene su personaggi realmente esistiti come Giovanna D'arco. Complimentissimi Frenz ^^
     
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    CITAZIONE (Nitrogooch @ 25/8/2010, 10:03)
    Ben scritta e curata, bravo

    Grazie.^^

    CITAZIONE (Eneru92 @ 26/8/2010, 12:59)
    L'ho letta nella pagina dei contest, ma giustamente la commento qua!
    Innanzitutto devo dire non fa assolutamente cagare, e in secodo luogo che hai avuto la mia stessa idea, almeno sotto un certo punto di vista... anche io avrei tanto voluto scrivere qualcosa a sfondo storico, magari su Napoleone, ma non mi veniva niente e ho lasciato perdere ç_ç
    Tu invece hai fatto un qualcosa di veramente bello.
    Non solo mi è piaciuta da morire l'atmosfera ancora medievale del racconto, ma specialmente ho apprezzato il dissidio che c'è tra lo spirito del Conte e le sue stesse parole; è forte l'immagine di un uomo che convince tutti gli altri senza riuscire a smuovere se stesso :sisi:
    Per non parlare della parte in cui dice che proprio non riuscirà proprio ad andare a morire con il sorriso sulle labbra!
    E ti lamenti? Complimenti invece, che hai fatto una splendida shot! ^^

    Già, anch'io era un po' che volevo scrivere qualcos'altro a sfondo storio *o* certo, ho anche la fic con Sieg, ma... è un'altra cosa :asd:
    Grazie del commento e dei complimenti, comunque^^ Anch'io sono abbastanza soddisfatto del personaggio del conte e del suo dissidio interiore, lo riconosco, quello che non mi convince è più che altro... il modo in cui l'ho trattato^^" Insomma, avrei indubbiamente potuto fare di meglio, non fosse stato che mi son deciso a scriverla a un giorno dallo scadere del contest :pwn:
    Ancora grazi, comunque, Ener xD

    CITAZIONE (Liberty89 @ 26/8/2010, 21:05)
    CITAZIONE
    A mio sincero e spiccio parere fa a dir poco cagare

    Solo per 'sta frase ti tirerei una mazzata in testa e ho detto tutto u.u
    Ora passiamo al commento vero e proprio.

    Come ti ho detto in altra sede, a parte quella cosa per cui non hai avuto tempo, la fic è venuta molto bene. Nonostante tu l'abbia scritta di fretta sei riuscito a delineare bene ogni aspetto del tema del contest, senza uscire dall'obiettivo, e le descrizioni sono chiare e concise. L'ambientazione poi mi è piaciuta tantissimo *-* Lo sfondo medievale e soprattutto la storica lotta Francia-Inghilterra sono argomenti che mi attirano sempre e tu hai saputo giocare bene su personaggi realmente esistiti come Giovanna D'arco. Complimentissimi Frenz ^^

    Ma grazie anche a te Je^^
    Felice la fic ti sia piaciuta sotto tutti questi aspetti, ma una cosa mi ha meravigliato particolarmente: hai detto che sono riuscito a delineare bene il tema del contest, senza uscire dall'obbiettivo. Perdonami ma... sul serio? *O* E io che credevo di essere andato totalmente fuori tema^^"
    E già, lo scenario della guerra dei cent'anni lo adoro anch'io *O* E poi ero fresco delle cose studiate quest'anno, quindi non potevo non approfittare xD
    Ancora grazie, comunque!^^
     
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4 replies since 24/8/2010, 22:49   80 views
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