IL SOGNO PIù BELLO

-Ero circondata da una frotta di Shadows e un ragazzo con una Kayblade li eliminava uno ad uno per liberarmi. Poi s'inginocchiò e mi tese la mano: "Tutto a posto?"-

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  1. Aledragon
     
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    ATTERRAGGIO AD AGRABAH
    - Capitolo 9° -





    Nella GummyShip Topolino, Pippo e Paperino sistemarono i loro bagagli in uno scomparto, che non ricordavo di aver visto la prima volta che ero salita a bordo.
    Mi spiegarono che Cid aveva installato dei nuovi Gummy: quella non era una stanza, ma una nuova navicella, più piccola. Così il gruppo del re avrebbe potuto viaggiare indipendentemente dal nostro.
    Poco dopo salutammo anche quei tre, rinnovando l'appuntamento alla Villa di Crepuscopoli: ci saremmo rivisti da lì a cinque giorni al massimo.

    Così era iniziato il grande viaggio.

    I primi due giorni trascorsero senza ostacoli.
    A parte la guida spericolata della navicella nello spazio di Sora e Riku, riuscimmo a sigillare le serrature della Terra dei Dragoni, di Olympus Coloseum e del Castello della Bestia, che occupò più tempo delle altre (la Bestia non voleva farci entrare...).
    Per accamparci atterrammo nelle Terre del Branco, dove Simba e le leonesse ci accolsero benevolmente.
    Diventare un leone fu un'esperienza che non avrei mai immaginato di poter fare.
    Solo che non era così bello come lo avevo immaginato...
    Ero costretta ad utilizzare tutte e quattro le zampe per camminare e qualsiasi oggetto volessi prendere dovevo usare la bocca.
    Poi, dovetti abituarmi a guardare il mondo da una prospettiva più bassa.
    Comunque, cercai di adattarmi il più in fretta possibile.

    Quella notte dormimmo tutti nella caverna di Simba. Quattro leoncini in mezzo a un branco di leonesse.
    Credo che se non avessi avuto tutto quel pelo, avrei sentito molto, molto freddo.
    Fu difficile trovare una posizione adatta per dormire. Alla fine mi accucciai a qualcuno (non so chi perchè era molto buio).

    Mi svegliai che il sole era già alto nel cielo: la caverna era illuminata da una luce arancione soffusa.
    Non volevo aprire gli occhi, stavo così comoda e al calduccio...
    La mia testolina era appoggiata a qualcosa di morbido e caldo.
    Solo allora mi ricordai che non ero un'umana.
    Uno spostamento d'aria alla mia sinistra mi fece scattare in su istintivamente un orecchio.
    Aprii un occhio per controllare la situazione. Ma l'unica cosa nel mio campo visivo era il terriccio sul quale ero accucciata.
    Allora alzai il collo.
    La caverna era semivuota: c'eravamo solo io, Sora e Kairi, Riku. Ancora dormivano.
    Le mie zampe erano poggiate sul ventre di Riku e le sue, molto più grandi, su di me.
    Avevo dormito accoccolata a lui... (ops!).

    Imbarazzata, ringraziai di essermi svegliata per prima.
    Mi misi sulle zampe e decisi di fare pratica. Cercavo di coordinare i movimenti, ma il risultato era un'arrancatura zoppa e ridicola. Camminavo come una iena ubriaca e claudicante.
    Dopo un po' Riku si svegliò; si mise seduto. Fece un grande sbadiglio mostrando le zanne affilate e si stiracchiò un po'.
    Dopodiché svegliò gli altri due:
    <sveglia piccioncini!>.
    I due si destarono di colpo.
    <huh?>
    <sei il solito delicato...>, borbottò Sora.
    Io risi e persi la concentrazione: stavo cercando di camminando verso di loro, ma le mie zampe si aggrovigliarono facendomi inciampare in avanti: caddi col muso per terra.
    Le risa furono inevitabili e io, mio malgrado, non potei non fare lo stesso.
    "Che imbranata!".

    Era giunto il momento di lasciare le Terre del Branco. Non c'erano serrature da chiudere in quel mondo.
    Ringraziammo Simba per l'ospitalità e un'ora dopo eravamo già tornati umani nella navicella: ci mancavano solo le KeyHole di Agrabah e della Città di Halloween.

    Non ci era capitato di affrontare molti combattimenti. Tuttavia, avevo imparato a combattere discretamente e a controllare la magia Blizzard.
    Cominciava a piacermi quello stile di vita. In fondo, ero ancora in tempo per scegliere di rimanere nelle Isole del Destino con il trio, una volta sigillato Kingdom Hearts.
    Questo pensiero ritornava quotidianamente. Ogni volta, però, ripensavo alla Terra, alla mia famiglia, al mio corpo che si spegneva progressivamente. Così ero combattuta tra i miei sentimenti e la mia coscienza.
    Fortunatamente i tre amici mi distraevano spesso, e mi facevano ridere.
    Spesso, comunque, erano altri i pensieri che mi tenevano occupata...
    Ripensavo alle parole di Aeris. Riflettevo sugli ammonimenti di mago Merlino. E poi...
    Poi c'era Riku.

    Qualcosa in lui mi attraeva in una maniera particolare. E questo, in qualche modo, mi spaventava.
    <ale?>. Kairi agitò la mano davanti alla mia faccia.
    <huh?>. Mi ero distratta, fissando le stelle fuori dal finestrino della navicella.
    <siamo arrivati>.
    Vidi con la coda dell'occhio Sora e Riku, che prima mi osservavano, girarsi di scatto verso il volante della GummyShip.
    <ah... di già? Bene>, balbettai.
    <sei sempre così sovrappensiero...>.
    Riku mi lanciò un'occhiata furtiva.
    <già. Sono una tipa un po' ... distratta>, le risposi. <dove siamo?>, chiesi.
    <...Agrabah>, rispose Sora senza staccare gli occhi dal finestrone di fronte.
    <bene!>, esclamai.
    Mi avvicinai ai due conducenti, seguita da Kairi.
    Davanti a noi un piccolo pianeta chiaro si ingrandiva a vista d'occhio.
    "Magari salirò su un tappeto volante".
    ________________________________________


    Appena scesi dalla navicella, fummo accolti da una banda di Heartless-banditi.
    "A noi mostriciattoli!".
    Non esitammo ad estrarre le quattro KeyBlade:
    <andiamo!>, gridò Sora.
    Brandendo le lame e gridando a squarciagola, ci scagliammo contro gli Heartless in corsa. Poi ognuno prese a combattere individualmente in una direzione diversa.
    Il braccio destro si stancò presto a causa del peso della spada.
    Allora ripristinai le forze magiche con un Etere e scagliai un incantesimo Blizzaga contro un Bluciccio, che mi stava venendo addosso scivolando: dopo averlo immobilizzato, lo frantumai in mille pezzi con la KeyBlade.
    Poi mi girai e mi resi conto che non c'erano più avversari: la battaglia era vinta!
    <sì! Vai!>.

    Con gli MP rimastimi provai a curare il gruppo con la magia:
    <cura!>, gridai. <cura!>.
    Niente.
    "Uffa!".
    <perchè non ci riesco, io?>, mi lagnai.
    <semplice: devi ancora imparare a convogliare la magia>, spiegò Kairi.
    <e come si fa?>
    <quando ti troverai nelle giuste circostanze, ci riuscirai>, mi assicurò Riku.
    <hmm>. "Uffa...".
    <ma sì, dai! C'è ancora tempo... Cura!>. Sora ripristinò le forze del gruppo.
    Facemmo scomparire le KeyBlade e ci avviammo verso il grande portone della città del deserto.
     
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