IL SOGNO PIù BELLO

-Ero circondata da una frotta di Shadows e un ragazzo con una Kayblade li eliminava uno ad uno per liberarmi. Poi s'inginocchiò e mi tese la mano: "Tutto a posto?"-

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  1. Aledragon
     
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    Salve a tutti. E' la prima fanfic che pubblico in questo forum ed è l'unica che abbia mai scritto. Adoro KH, l'ho giocato più volte, e mi piace così tanto che ho immaginato un sequel di KHII. I pochi che l'hanno letta si sono appassionati. Vorrei un vostro parere su questi primi 3 capitoli: se piacciono, pubblico anche il resto.

    I personaggi della fanfic sono i personaggi originali della saga KH: Sora, Pippo, Paperino, Kairi, Riku e i personaggi di FF presenti nel videogioco. Soltanto la protagonista è d'invenzione, e naturalmente la trama (visto che ancora KHIII deve uscire!). La storia comincia in un tempo successivo alla conclusione di KHII e si sviluppa tenendo conto delle trame di KH e KHII.

    Si accettano soprattutto critiche sulla trama, sulla forma e su eventuali inesattezze o passaggi poco comprensibili. Vi ringrazio in anticipo, spero mi aiuterete a rendere la mia storia più esatta, coerente e piacevole possibile.

    Buona lettura!




    UN VIDEOGIOCO PER FUGGIRE DALLA REALTÀ
    - Capitolo 1° -





    <ale? Vieni in cucina ad apparecchiare la tavola!>
    <...>
    <ale!>
    <si' STO ARRIVANDO! Il tempo che salvo...>.

    Dieci minuti dopo ...

    <ale!? SE NON VIENI SUBITO TI STACCO QUELLA DIAVOLO DI PLAYSTATION!>
    <sto ARRIVANDOO! Argh....>.
    “Pazienza”.

    Era un sabato d'inverno. Era sabato, e questo significava niente compiti. Niente compiti significava poter spendere tutte le ore del pomeriggio a giocare a Kingdom Hearts.
    Stavo giocando per la seconda volta a “Kingdom Hearts II”. Mancava soltanto l'ultima battaglia per finirlo di nuovo.

    <adesso BASTA!>, tuonò mio padre. <spegnila o te la faccio sparire!>.
    Entrai di corsa in cucina. Lanciai a mio padre un’occhiata assassina, ma non dissi niente.
    “Devi solo provarci”.
    <signorina, se ti vedo accendere la consolle oggi pomeriggio ti faccio una bella sorpresa ...>, minacciò mia madre. <passi troppo tempo davanti allo schermo>.
    <sì, certo>, tagliai.
    <sono seria. Uomo avvisato ...>
    <si' MAMMA, OK>, sibilai esasperata. Quante storie per un videogioco!
    Il piano era semplice: aspettare che tutti uscissero di casa e fiondarsi nella battaglia finale.

    Trangugiai il mio pranzo frettolosamente. Aiutai a sparecchiare, togliendo i piatti non del tutto svuotati sotto il naso di mia madre e di mia sorella, che protestarono irritate.
    <ops ... scusate tanto>.
    "Ho, ho, ho, scusate tanto, care... (-.-')".
    Mi dileguai in camera. Chiusi la porta a chiave e feci un respiro profondo.

    La play station era lì che mi guardava pietosa. Ma resistetti: una volta che i miei sarebbero usciti, mi sarei dedicata in tranquillità a Sora, Paperino, Pippo e tutti gli altri.

    LA LUCE NEL BUIO
    - Capitolo 2° -





    Tutto procedeva secondo le mie previsioni: mia sorella uscì con una sua amica, mio padre andò a lavorare e mia madre continuò a mettere in ordine la casa.
    Io rimasi in camera in attesa che anche mia mamma uscisse.
    Si erano fatte le cinque e ancora non usciva.
    Niente.
    Il bisogno di fare la pipì mi spinse ad evadere dalla mia camera. Guardai fuori dalla finestra: stava cominciando a piovigginare.
    "Il motorino! Porca...".
    Mi ricordai di aver lasciato il Liberty fuori dal garage.
    <mamma-sto-andando-a-entrare-il-motore-prima-che-si-bagna, OK!?>, urlai.

    Quando rincasai assaporai il silenzio della quiete. Niente rumori di stoviglie che sbattono, niente aspirapolvere infernale, niente ordini gridati per casa: mia mamma era uscita.

    Saltai letteralmente dalla gioia.
    "YES!".
    Corsi in camera mia e allungai automaticamente la mano per accendere la play, ma...
    "DOV'E' FINITA!??".
    <no...>. Non c'era.
    Mi affacciai dalla finestra e scorsi mia mamma, sotto la pioggia (che incosciente!) che portava nella sua auto la mia adorata consolle.

    Diedi un calcio al letto e corsi infuriata verso l'esterno.
    Scesi le scale alla svelta, rischiando di rompermi l'osso del collo.
    Raggiunsi il garage e accesi il Liberty.
    Non partiva!
    "Merda!".
    Niente da fare.
    <aargh!>. Vidi l'auto di mia madre uscire dal parcheggio.
    Lasciai il garage aperto e uscii fuori sotto la pioggia battente. Attraversai la strada, a stento visibile attraverso la nebbia, senza guardare.

    E poi fui colpita alle spalle.


    ________________________________________


    Caddì nel buio con gli occhi aperti. O almeno credo che fossero aperti.
    Non c'era nulla intorno a me, nè dentro di me.
    Non so se avessi ancora un corpo, perchè avevo la sensazione di galleggiare o di fluttuare.
    C'era solo la mia mente.
    Dove sono?
    C'era solo buio. E silenzio. E ne ebbi paura.
    E adesso?
    Ero morta.
    ....
    I miei occhi sbarrati cominciarono ad abituarsi alle tenebre.
    Cominciai a guardarmi intorno.
    Vagai in cerca di una fonte di luce, perchè il buio era insopportabile.
    "Forse dopo la morte non c'è Nulla. Cosa sto cercando?".
    Fui presa dallo sconforto.
    Non posso stare qui...
    <no, devo trovare la luce!>, gridai per zittire le voci in testa.
    "In ogni cuore c'è Luce e Oscurità.
    "Basta cercarla... la Luce", pensai.

    Il buio comincio a rischiararsi.
    Il suono della pioggia sulla strada tornò a riecheggiare.
    Ebbi un capogiro e fui costretta a chiudere gli occhi per non sentirmi male.

    Venne la luce, e fu accecante. Caddi all'indietro.
    Mi ricordo solo una sagoma scura che emanava questa luce e avanzava verso di me.
    <arrivo!>.

    IL SOGNO PIÙ BELLO
    - Capitolo 3° -





    Ripresi coscienza del mio corpo: sentivo di nuovo di averlo, percepivo più forte il suono della pioggia, che cadeva su di me gelida; anche il suolo era gelido, e anche ruvido. Capii di essere sdraiata sulla strada, perchè l'odore dell'asfalto bagnato era fortissimo.
    Non saprei dire se stavo meglio prima, quando non sentivo Nulla.

    "Ma non ero morta!?".
    Forse sarebbe stato meglio: avevo dolori dappertutto e non avevo il coraggio di muovere un muscolo. Non avevo neanche aperto gli occhi.

    <resisti! STO ARRIVANDO!>, urlò la stessa voce di prima.
    <huh?>.
    Era una voce maschile.
    Non ci capivo niente ... ero stata investita forse?

    Mi resi conto di essere circondata da molti altri, strani, suoni. Ma nello stesso tempo familiari.
    Poi, ancora più familiari.
    <che diavolo...?>. Aprii gli occhi.
    Non può essere reale tutto questo. E' solo un sogno...
    "Forse sì: ma è il sogno più bello che io abbia mai fatto!".

    Ero circondata da una frotta di heartless e un ragazzo con una Kayblade in mano li eliminava uno ad uno per liberarmi.
    Non ci mise molto a fare piazza pulita.
    Si inginocchiò davanti a me e mi lanciò un'occhiata allarmata:
    <tutto a posto!?>.
    "Ehm...".


     
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    Non è male, ma ricordati che quando inizi il dialogo ci va sempre la maiuscola, ovvero:

    <ciao, come stai?>

    dovrebbe essere così, non:

    <ciao, come stai?>

    Spero tu continui a postarla perché mi ha interessato, e un altro errore, Heartless dovrebbe essere con l'H maiuscola, e poi probabilmente per un errore di distrazione o di battitura hai scritto Kayblade. ^^
     
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  3. Aledragon
     
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    Pubblico anche qualche altro capitolo. Forse la storia non prende molto se non si capisce il filo della trama ...
    Così, dopo l'antefatto, ecco a voi il vero inizio.

    Mi raccomando: commentate!




    SALVATAGGIO
    - Capitolo 4° -





    Non ebbi il tempo di pensare.
    Sora mise le mani dietro la mia schiena per sorreggermi.
    Sarebbe stato persino romantico se non fosse che mi sentivo piuttosto male...
    Dovevo avere un aspetto orribile.
    <ma chi ti ha conciata così!?>, domandò accigliato.
    Arrossii. Non sembrò accorgersene, per fortuna.
    <ce la fai ad alzarti?>, chiese gentile.
    Ce l'aveva con me!
    <..ehm...s-sì ce la faccio, credo>.
    Annuì e mi aiutò a stare in piedi. Il cuore mi scoppiava in petto.
    <ancora!>, esclamò Sora irritato.
    Eravamo circondati da una moltitudine di Shadows.
    Solo allora mi resi conto di dove mi trovavo.
    La città notturna, fortemente illuminata da insegne colorate e lampioni, era desolata e inquietante. Trovarcisi in mezzo e tutta un'altra cosa, ve l'assicuro.
    Ripercorsi con lo sguardo l'immenso Grattacielo della Memoria e l'occhio fu subito attratto dall'immenso Kingdom Hearts: la giagantesca, splendida, luna a forma di cuore del Mondo che non Esiste.
    <tieniti forte a me e non agitarti, ok!?>.
    Mi riscossi e feci cenno di sì a Sora, anche se non avevo assimilato bene le sue parole.
    "Perché?".

    Successe tutto così in fretta che rimasi con gli occhi serrati.
    Sentii solo che Sora mi prendeva in braccio e si sollevava da terra.
    Poi riatterrammo e percepii l'onda d'urto propagarsi nell'aria e spazzare via un po' di nemici.
    Prese a correre velocissimamente e a compiere parecchi salti acrobatici con me in braccio.
    Pochi secondi dopo ci fermammo. Presi un bel respiro.

    Si chiuse una porta dietro le nostre spalle.
    <sora! Sei già tornato...>, s'interruppe una voce femminile.
    <eh?>, aggiunse, sorpresa, a bassa voce.
    <hey, adesso siamo al sicuro>, rise Sora.
    Gli stavo stringendo ancora la felpa con una mano e il collo con l'altra.
    Lo lasciai subito e lui mi rimise giù continuando a sorreggermi.
    Arrossii prima ancora di rispondergli:
    <...scusami tanto. Non volevo avvinghiarmi in quel modo...>
    <tutto a posto>, mi sorrise amichevolmente.
    <ma cosa...?>, balbettò Kairi avvicinandosi di più.
    <dai Sora, falla sdraiare, che aspetti?>.
    Mi fecero sedere su un materasso pronto per dormire e Kairi mi sfilò la giacca sudicia.

    Ero circondata da muri bianchi tappezzati di tanti bei disegni; nell'angolo vicino alla porta un Cerchio Magico splendeva e ruotava a spirale: mi trovavo nella Camera Bianca di Naminè, nella Vecchia Villa di Crepuscopoli.
    "Wow...".

    <scusa per lo sballottamento di prima...>, cominciò Sora, che nel frattempo si era accovacciato accanto a me.
    Aveva gli abiti della fusione Valore ancora indosso.
    Straordinario...
    Ero rimasta a bocca aperta, letteralmente.
    <...ah,>, mi ricomposi: <scherzi!? Mi hai tolta dai guai!>.
    Lui fece una smorfia per minimizzare. Mi fece sorridere: mi sembrava di conoscerlo da sempre.
    <ma...hai utilizzato la fusione! Cioè, per te è una cosa normalissima, ...e in effetti lo era anche per me, prima... Però provarlo da vicino e così... diverso. E' proprio una figata!>.

    Mi guardò sorpreso.
    <scusa, che stai dicendo? Non ci siamo mai incontrati...io e te>. Mi guardava perplesso. Kairi aveva assunto un'espressione tesa.
    <vero?>, aggiunse poi incerto.
    Mi bloccai. Non trovavo parole per spiegare qualcosa che neanche io sapevo spiegarmi ...
    Il rumore di qualcuno che bussava alla porta lo fece voltare.

    Mi lanciò un'occhiata sospettosa e 'andò ad aprire.
    Impugnò la Keyblade (i vestiti erano tornati normali) e stava guardò dal buco della serratura.
    Il silenzio fu rotto da un turbinio di suoni proveniente dall'altro lato della porta.
    <sta' un po' attento!>. Paperino: "inconfondibile", pensai.
    <ahiouk! Si è rotto qualcosa?>
    <no, per tua fortuna! Pippo, sei un impiastro!>.
    Sora rise e ripose la sua arma.
    A quel punto mi riuscì impossibile pensare: ero troppo curiosa di vedere i due personaggi in carne ed ossa.
    Sora li fece entrare salutandoli allegramente. Paperino entrò reggendo sulla testa un sacco strapieno di roba, che a vedersi sembrava pesantissimo. Pippo lo seguì trascinando un ingombrante fagotto colorato. Sora tolse il peso dalle mani del papero e lo scaricò cautamente sul lungo tavolo bianco.
    Mentre Paperino si accasciava esausto appoggiando le spalle alla parete, Pippo e Sora aprirono il fagotto, che conteneva un enorme forziere. I due lo misero a muro e si riposarono a loro volta.
    <fiù! Ehi, Sora: non dovresti essere alla Fortezza Oscu... ehm, cioè, a Radiant Garden?>, chiese Pippo asciugandosi il sudore.
    <già! Avete avuto problemi qui?>, incalzò Paperino.
    Io mi feci piccola piccola.
    Notai che Kairi mi osservava di sottecchi. Quando mi voltai verso di lei, salutò gli amici: <paperino! Pippo! Avete avuto difficoltà nel raggiungere la Vecchia Villa?>.
    <garsh! Siamo stati attaccati da qualche Heartless, ma la magia di Paperino ci ha salvati in un battibaleno>, rispose Pippo. Paperino gonfiò il petto orgoglioso.
    Sorrisi vedendo la scena. I nuovi arrivati finalmente si accorsero di me.
    <eh? Chi è lei?>, chiese piano Paperino a Sora.
    <s-salve...>, salutai imbarazzata. Volevo alzarmi: mi sembrava maleducato rimanere seduta. Ma era più difficile del previsto.
    Persi l'equilibrio. Tutti si mossero per aiutarmi, ma Kairi mi raggiunse per prima, precedendo Sora.
    <vacci piano!>, esclamò con una punta d'irritazione.
    <scusate...Mi dispiace esservi così di peso>.
    <ehi! Non ti abbattere così!>, intervenne Pippo. Poi mi sorrise e si presentò: <io sono Pippo, ahiouk!>, mi strinse una mano.
    <e io mi chiamo Paperino!>, mi strinse la mano anche lui.
    Risi: erano proprio uguali al videogioco!
    Sora, che nel frattempo aveva frugato nell'enorme sacco sul tavolo, mi si avvicinò con una bottiglietta di vetro in mano; conteneva un liquido verde smeraldo.
    Sorrise e me la porse:
    <ecco: bevila. Guarisce qualsiasi ferita>, spiegò togliendo il tappo.
    Io lo guardai per un istante negli occhi; poi abbassai lo sguardo e l'accettai:
    <grazie>.
    Avvicinai la bottiglietta alle labbra: era una pozione? Di sicuro il suo profumo era buonissimo: sapeva di... cioccolata!
    Ne bevvi un sorso.
    "Ma come? Sembra acqua minerale...".
    Per la sorpresa feci una faccia buffa, e tutti si misero a ridere.
    <cosa c'è!?>, chiesi ridendo a mia volta. Mi sentivo già molto meglio, ma la gamba faceva ancora male.
    Continuai a berla per sanare la ferita. Fui circondata da una pioggia di fiori e foglie verdi finchè non vuotai la bottiglietta.
    <che forza...>.
    Mi sentivo sana e riposata, come appena svegliata da un lungo sonno.
    "Fresca e riposata".
    E anche pulita!
    Sorrisi riconoscente ai presenti.
    <stranissimo!>, esclamai.
    <tu sei sempre vissuta qui a Crepuscopoli...?>, mi chiese Paperino.
    <già! Non ti avevo mai vista qui>, disse Pippo.
    Dovevo loro una spiegazione.
    <beh...>. Fui interrotta da qualcuno che bussava alla porta.
    <siamo noi!>.
    <riku!>, esclamò Sora correndo ad aprire.
    "Riku!?".
    Oh my Gummy...

    Il mio sogno stava cominciando a farsi interessante. Sperai di non dovermi svegliare proprio in quel momento.
    Riku entrò in compagnia di re Topolino. Tutti andarono a salutarli e anch'io mi avvicinai.
    <ehi, ragazzi! Non mi aspettavo di trovarvi tutti qui riuniti>, disse Topolino.
    <avete avuto complicazioni?>, chiese Riku.
    Complicazioni...
    <ecco...>, stava cominciando Kairi.
    <e' per causa mia>, la interruppi.
    <?>.
    <hanno perso tempo per causa mia...>, ripetei arrossendo leggermente.
    <oh! Merlino non si sbaglia mai...>, disse Topolino.
    <eh?>, esclamò Paperino.
    <tu sei Alessia, giusto?>, continuò il re.
    Ebbi un piccolo tuffo al cuore.
    <m-ma...>
    <sedetevi tutti attorno al tavolo>.
    Guardai il re in viso. Lui mi fece cenno di sedermi; tutti gli altri avevano già preso posto.
    Ubbidii e mi sedetti di fronte al re.
    La mia mente era completamente vuota, non riuscivo a pensare e mi sentivo fuori luogo, una perfetta imbranata.

    Nessuno fiatava: erano tutti sulle spine.
    <io e Riku siamo andati a parlare con Yan Sid per capire perché i mondi si sono ricollegati; purtroppo neanche lui ha saputo darci una risposta, ma non crede che il pericolo venga ancora una volta dall' Heartless o dal nessuno di Xeanort>.
    Paperino e Pippo tirarono un sospiro di sollievo.
    <ma allora, perchè gli Heartless e i Nessuno sono ricomparsi ovunque?>, domandò Sora.
    Riku scosse la testa:
    <non possiamo saperlo finchè non troviamo la vera causa del ricollegamento dei mondi>.
    Kairi sospirò:
    <questa storia è proprio senza fine>.
    Il silenzio fu rotto ancora da re Topolino:
    <no, ragazzi. Finchè ci saranno persone su questi mondi, l'oscurità nei cuori le porterà a celare la loro luce. Purtroppo non avrà mai una fine>.
    ...
    <coraggio ragazzi!>, Topolino cercò di tirar su il morale. <quel che conta è che, da qualche parte, ci sia sempre un uomo dal cuore puro e privo di oscurità>.
    <e che ci siano sempre gli eroi della KeyBlade>, aggiunse Pippo sorridendo a Sora.
    <comunque...>, riprese re Topolino.
    <ho delle novità per voi, ragazzi>. Rivolse lo sguardo verso di me.
     
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    Bel capitolo, bella questa cosa e descrivi bene i tuoi sentimenti. Hai sbagliato solo una cosa, si scrive Yen Sid, non Yan :P
     
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  5. Aledragon
     
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    CITAZIONE (Nemesis; @ 9/6/2010, 15:15)
    Non è male, ma ricordati che quando inizi il dialogo ci va sempre la maiuscola, ovvero:

    <ciao, come stai?>

    dovrebbe essere così, non:

    <ciao, come stai?>

    Spero tu continui a postarla perché mi ha interessato, e un altro errore, Heartless dovrebbe essere con l'H maiuscola, e poi probabilmente per un errore di distrazione o di battitura hai scritto Kayblade. ^^

    Ciao Nemesis, grazie per il tuo post. Sì, è vero il fatto delle maiuscole, ma se noti anche nel tuo post non è stata mantenuta la maiuscola di inizio dialogo!
    La fanfic è già tutta compiuta: l'ho salvata su Word e ho ricontrollato tutti gli errori più volte, ma in questo forum non si mantengono i caratteri originali ... Hmmm :What?:
    Boh ... Anche molti nomi propri, scritti con l'iniziale maiuscola, mi sono stati cambiati in minuscola. :sisi:

    Ma la "Kayblade" va sicuramente corretta! :asdsi:
     
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    CITAZIONE (Aledragon @ 9/6/2010, 15:32)
    CITAZIONE (Nemesis; @ 9/6/2010, 15:15)
    Non è male, ma ricordati che quando inizi il dialogo ci va sempre la maiuscola, ovvero:

    <ciao, come stai?>

    dovrebbe essere così, non:

    <ciao, come stai?>

    Spero tu continui a postarla perché mi ha interessato, e un altro errore, Heartless dovrebbe essere con l'H maiuscola, e poi probabilmente per un errore di distrazione o di battitura hai scritto Kayblade. ^^

    Ciao Nemesis, grazie per il tuo post. Sì, è vero il fatto delle maiuscole, ma se noti anche nel tuo post non è stata mantenuta la maiuscola di inizio dialogo!
    La fanfic è già tutta compiuta: l'ho salvata su Word e ho ricontrollato tutti gli errori più volte, ma in questo forum non si mantengono i caratteri originali ... Hmmm :What?:
    Boh ... Anche molti nomi propri, scritti con l'iniziale maiuscola, mi sono stati cambiati in minuscola. :sisi:

    Ma la "Kayblade" va sicuramente corretta! :asdsi:

    Ah, va bene, per il fatto delle minuscoli se è fatto è fatto, ognuno comunque decide come scrivere, non è una forma sbagliata ;).
    Aspetto i prossimi capitoli, allora.
     
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  7. Aledragon
     
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    E anche Yen Sid! XD
     
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  8. Aledragon
     
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    COLLOQUIO CON RE TOPOLINO
    - Capitolo 5° -




    Una cosa era certa: Topolino era bravissimo ad attirare su di se l'attenzione. Tutti pendevano dalle sue labbra.
    E anch'io.
    Ma io non mi facevo prendere dalla situazione più di tanto, perchè sapevo che, in fondo, era tutto un sogno.
    <visto che neanche Yen Sid aveva scoperto nulla di interessante, io e Riku ci siamo divisi nelle ricerche...>, il re si girò a guardare Riku. <io sono andato a Radiant Garden per parlare con Merlino; quando sono arrivato lui mi stava già aspettando. Senza tanti preamboli mi ha detto tutto quello che aveva scoperto>. Cercò nelle tasche e tirò fuori un pezzo di carta.
    Lo spiegò e lo mise sul tavolo per mostrarlo a tutti i presenti.
    <cos'è? Un mondo?>, Kairi si mise in piedi per vedere meglio. Io ero la più lontana e non vedevo niente.
    <ma... non l'ho mai visto. Strano: ci siamo stati?>, chiese Sora a Paperino e Pippo.
    I due fecero un cenno di dissenso.
    La curiosità mi spinse ad alzarmi a guardare.
    Mi venne un colpo.
    <cosa!? Ma... è la Terra...>
    <eh?>, Paperino si grattò la nuca.
    <lo conosci?>, mi chiese Riku.
    <sì>.
    Guardai il re.
    <sedetevi: vi spiego cos'è successo>.
    Tutti riprendemmo posto.
    Topolino sospirò.
    <merlino ha scoperto un nuovo Mondo, ragazzi. Un mondo che ancora nessuno di noi ha mai visitato. Per una qualche ragione si è collegato al nostro Universo e immediatamente tutte le serrature dei Mondi si sono riaperte. Compresa quella della... Terra>.
    Annuii.
    <ecco, questo ha causato la ricomparsa degli Heartless e dei Nessuno. E il cuore di ogni Heartless che viene sconfitto con la Kayblade va ad alimentare Kingdom Hearts>.
    <circolo vizioso>, mormorò Riku.
    <ma cosa possiamo fare? Dobbiamo richiudere ancora una volta tutte le serrature?>, chiese Sora.
    "No! Di nuovo!", pensai.
    <sì, in sostanza è quello che noi tutti dobbiamo fare>, rispose il re.
    <argh... noo...!>, mi lasciai sfuggire. Tutti mi guardarono perplessi.
    Tranne Topolino, che concluse:
    <ma il problema principale non è questo>. Ancora silenzio. <vedete, Merlino è appassionato dello studio degli Astri e si è accorto di questo nuovo Mondo osservando il cielo notturno.
    Mi ha detto che ieri sera c'è stata un'altra pioggia di comete e una di queste stelle è atterrata proprio qui, nel Mondo che non Esiste>.
    <una pioggia di comete?>, ripetè Kairi. <ogni volta che ce n'è una vuol dire che è in corso un cambiamento>.
    Sora s'illuminò. Guardò prima verso di me, poi verso il re, che annuì.
    Io ero sempre più confusa.
    Ora il re guardava di nuovo me.
    <tu vieni da quel Mondo, Alessia?>.

    Il mio stomaco si ribaltò.
    Annuii.
    <allora dovrai venire con noi se vuoi riuscire a tornare. Credo che avremo comunque bisogno della tua presenza per sigillare nuovamente Kingdom Hearts>.
    <io...?>.
    Non potei trattenere una risata.
    <questo sogno si sta facendo assurdo... sta anche durando fin troppo>, dissi fra me.
    <purtroppo non è un sogno, Alessia>, replicò re Topolino con aria grave.
    Io scuotevo la testa.
    Pensai all'oscurità che mi aveva imprigionata prima che Sora mi risvegliasse. E non capivo.
    <ti ricordi l'ultima cosa che hai fatto nel tuo Mondo, prima di venire qui?>. Topolino si era alzato dalla sedia e mi si era avvicinato. Anch'io ero in piedi.
    Ripercorsi le mie azioni: scuola, casa, compiti...
    ...Il furgone! Mi aveva investita!
    Ecco l'ultima cosa che avevo fatto: ero morta.


    IL NUOVO EROE
    - Capitolo 6° -





    <sono morta!>, esclamai.
    <non sono morta...?>, chiesi al re.
    Topolino mi tranquillizzò:
    <no, non sei morta. Ma c'è mancato davvero poco>
    <ma... quel furgone! Stava piovendo, non l'ho visto... poi sono caduta nel buio! Non c'era niente, neanche l'eco della mia voce. Poi... una luce intensa mi ha fatto riaprire gli occhi. Ero circondata da Shadows...>.
    Presi fiato.
    <poi Sora>, lo guardai <mi ha salvata>.
    <ma allora... sei diventata un Heartless>, considerò Kairi.
    <cosa!?>, esclamò Pippo.
    <sì, è così. Alessia, tu... come posso spiegarti?>, cominciò il re.
    <so come funziona la cosa;>, intervenni <ma allora... ho perso il mio cuore? Anche se per un istante...>.
    Mi immaginai stirata sull'asfalto ricoperta di sangue.
    Rabbrividii.
    <un momento. Cosa sta succedendo in questo momento sulla Terra? Nessuno si è accorto di quello che mi è successo?>.
    <anche questo è un problema. Vedi... tu sulla Terra, in effetti... sei come morta>.
    <in che senso!?>.
    Sono morta o no!?
    <il tuo corpo è rimasto sulla Terra, vitale e funzionante. Ma la tua anima ha vagato in cerca di luce e si è addentrata nell'oscurità.
    Così hai trovato uno dei passaggi oscuri un tempo utilizzati dall'Organizzazione XIII e sei giunta fin qui. Hai capito adesso?>.
    Annuii poco convinta.
    <non è un sogno>, mormorai.
    Confusi, gli altri si guardarono l'un l'altro facendo spallucce.
    <e adesso?>, chiesi smarrita.
    <adesso devi scegliere, Alessia. Puoi tornare a casa o restare imprigionata nel nostro Universo. Ma se vuoi tornare, dovrai cercare di riuscirci il più in fretta possibile: un corpo non può essere separato dalla sua anima troppo a lungo>.
    <capito. Cosa devo fare per tornare?>, chiesi. In realtà non ero sicura di volermene andare: mi trovavo in mezzo ai miei personaggi preferiti, in una fanta-realtà, in balia di spade e magie.
    Ma la faccenda dell'anima e del corpo mi metteva in ansia. Cosa significava? Che se poi avessi voluto tornare indietro non avrei più potuto!?
    Furgone di merda...!
    <dovrai impugnare la tua KeyBlade>, rispose Topolino.
    Risi di gusto.
    "Molto spiritoso".
    <garsh! Alessia, non credo che il re stesse scherzando...>, disse Pippo.
    Guardai il re.
    <anche la Terra ha una serratura e se non verrà chiusa sarà invasa dagli Heartless. Ma ci vuole una terrestre per sigillare la KeyHole>.
    <una eroina!>, esclamò Paperino.
    Il re sorrise mesto. Poi si rivolse a Sora e Riku:
    <ehi! Non avete ancora aperto il forziere?>.
    I due si avvicinarono allo scrigno colorato e cercarono inutilmente di forzarlo.
    <aspetta! Che stiamo facendo!?>, esclamò Riku.
    <ah... giusto>, Sora impugnò la KeyBlade.
    La fece roteare sul forziere e poi lo colpì: si aprì immediatamente.

    <cosa c'è dentro?>, chiese Paperino curioso
    Sora tirò fuori una spada. Una KeyBlade.
    <wow...>. Era un'arma bellissima.
    L'impugnatura era una stella stilizzata e allungata, color oro; attorno alla stella un tubo metallico stretto formava una circonferenza perfetta, sormontata, in corrispondenza della punta della stella, da una sfera di pietra preziosa (o forse Oliarco?). Il corpo della KeyBlade era opaco, di un materiale che non sembrava metallo, ed era cosparso di polvere brillante, come il glitter. La lama era sicuramente di metallo, forse platino? Argento?
    Non riuscivo a levare gli occhi da quell'arma meravigliosa.
    Ne ero misteriosamente attratta.

    Improvvisamente cominciai a sentire un forte calore alla mano destra. Mi girai a guardarla in tempo per veder comparire tra le mia dita la strana KeyBlade. Tutti esclamarono per la sorpresa ed io sussultai spaventata.
    <non c'è più alcun dubbio, Alessia: sei un'eroina della KeyBlade>, disse Riku assorto.
    Rimasi incantata ad ammirare la spada. La mia KeyBlade.
    <ci devo combattere?>, chiesi meravigliata ai presenti.
    <certo! Non preoccuparti, non è difficile: ti insegneremo noi!>, rispose Sora entusiasta.
    Gli sorrisi. Anche lui mi sorrideva. Kairi ci osservava, assorta.
    Abbassai lo sguardo verso la spada arrossendo; non smisi di sorridere.
    <che figata...>.
    ________________________________________


    Nel frattempo, sulla Terra...
    ...aveva smesso di piovere. Ma la pioggia non aveva lavato via il sangue dalla strada. Di fronte a casa mia, il furgone bianco era ribaltato su un lato, vuoto. L'ambulanza aveva già raggiunto l'Ospedale Maggiore di Modica da un paio d'ore.

    Nella sala d'aspetto, due famiglie erano riunite, angosciate nell'attesa di notizie sulla vita di due giovani vittime della strada.
    Nessuno parlava: chi per la tensione, chi per il dolore. Mia mamma e mia sorella piangevano abbracciate a mio padre. Un altra donna, seduta di fronte ai miei, stringeva forte la mano del marito.

    Finalmente la porta si aprì e ne uscì un dottore.
    Tutti immediatamente si alzarono e mio padre chiese con un filo di voce:
    <come va Alessia?>
    ________________________________________


    L'intera compagnia si era mossa. Il re aveva suggerito di portarmi da Merlino, visto che avevo parecchi dubbi e domande.
    Sora e Riku avevano diviso le scorte in parti uguali e Kairi aveva attivato il cerchio magico accanto alla porta. La spirale luminosa si allargò e mostrò fessura sul pavimento. Saltammo dentro uno alla volta per raggiungere la GummyShip.
    Non avevo mai viaggiato con l'aereo, perciò non avevo idea di cosa si provasse a volare.
    Ed io lo sperimentai direttamente nello spazio.
    Feci conoscenza con Cip e Ciop. I due scoiattolini si fecero molto circospetti quando, dopo aver ascoltato delle mie considerazioni sui gummy block, scoprirono che ero più che preparata sull'argomento.
    Tutti, tranne Topolino e Pippo che guidavano la navicella, si misero a farmi domande: "Com'e il tuo mondo? Perchè sai tutto di noi?".
    Pian piano cercai di raccontare quello che mi era successo. La parte più difficile da comprendere per loro fu sapere che sulla Terra tutti loro erano conosciuti come personaggi virtuali, inesistenti e manipolati da un joystick. Il più duro a credere alla mia storia sembrava Riku.
    Come biasimarli?
    Speravo solo che Merlino ci illuminasse tutti.

    Dopo un po', la GummyShip atterrò.
    Sopra di noi apparve una spirale luminosa che si allargava progressivamente. Neanche il tempo di guardare e mi ritrovai nella casa del mago.
    Merlino, per nulla sorpreso di vederci, ci salutò cordiale.
    <oh! Tu sei Alessia!>, esclamò avvicinandosi.
    <sì! Salve...>, non sapevo come rivolgermi a lui: Lei? Voi? Signore?
    <chiamami semplicemente Merlino, ti prego>. Mi aveva letto nel pensiero.
    Inquietante...
    <re Topolino vi avrà spiegato già tutto, immagino>
    <sì.. ehm...>, Merlino? Lei? Signore?? "Meglio rimanere sul vago", pensai.
    <ci ha spiegato tutto. Ma io ho alcuni dubbi...>.
    <prego, chiedimi tutto ciò che vuoi sapere>.
    <magari noi nel frattempo potremmo andare a salutare Leon e gli altri del Comitato di Restauro, che ne dite?>, propose Pippo.
    <buona idea! Così non mettiamo fretta qui...>, acconsentì il re.
    <d'accordo! Allora ci vediamo dopo, ok Ale?>, Paperino mi fece l'occhiolino.
    Annuii.
    <bene. Allora... ci incontriamo tutti nella sala-computer di Ansem?>, propose Riku.
    <conosci la strada, no?>, incalzò Sora.
    <sì sì, va benissimo>.
    <perfetto>. Sorrise.
    Gli sorrisi.

    <allora...>, mi voltai verso il mago.
    <vieni. Siediti: ho l'impressione che tu abbia un bel po' di domande, eh?>.
    <in effetti, sì>.
    Misi ordine fra i miei pensieri e cominciai.

    A quanto avevo capito, il destino dei Mondi dipendeva in parte da me, che volessi tornare a casa o meno. Avrei dovuto aiutare gli eroi del KeyBlade a sigillare i cuori dei Mondi, compreso il mio, la Terra, e infine liberare Kingdom Hearts.
    Ma se volevo tornare sulla Terra e riprendere il normale corso della vita, dovevo sbrigarmi a salvare l'Universo.
    E che ci vuole!?
    Pensai alla mia famiglia.
    <merlino,...> (finalmente mi ero sciolta) <...esattamente in che stato sono in questo momento sulla Terra? Voglio dire, il mio corpo... la mia anima...>.
    <hmm, bella domanda. Vedi, il tuo corpo si trova in uno stato vegetativo. Il tuo cuore biologico continua a battere; tuttavia non parli, non ti muovi, perché l'altra parte del tuo cuore, quella in cui risiedeva la tua anima, si trova in un altro corpo e in un altro Universo. La parte del cuore che ha abbandonato il tuo corpo, sulla Terra, è proprio quella che gli Heartless cercano con ossessione, perché è quella che contiene i sentimenti, l'animazione, se vogliamo usare termini più appropriati>.
    <...>.
    Merlino mi poggiò una mano nodosa sulla spalla:
    <su, non temere. Hai tempo a sufficienza per compiere l'impresa e tornare nel tuo mondo sana e salva>.
    Annuii impercettibilmente.
    <ti piacerebbe vedere cosa sta succedendo sulla Terra?>, mi chiese d'un tratto.
    <e come?>.
    <il più grande mago di tutti i tempi può questo ed altro, mia cara>, si vantò allegramente.
    "Modesto...".
    Sorrisi: "Al massimo, il più grande mago della Disney".
    Mi fece cenno di seguirlo al centro della stanza, dove su un tavolino rotondo poggiava una sfera di cristallo.
    Mi fece sedere.
    Poggiò le mani sulla sfera e chiuse gli occhi.
    La sfera s'illuminò dopo qualche istante e Merlino tolse le mani:
    <appoggia la tua mano>, mi disse indicando la palla trasparente.
    Comparvero delle immagini.

    Vidi me stessa su un lettino d'ospedale. Sembravo dormiente. Il mio petto si alzava e si abbassava al ritmo regolare del mio respiro.
    <sto guardando attraverso gli occhi di mia madre...>, mormorai.
    Mio padre e mia sorella erano vicinissimi al punto di vista della sfera.
    Le immagini divennero sfocate e poi sparirono del tutto. La sfera perse luminosità e torno ad essere una palla trasparente.
    <ti vogliono molto bene. Più di quanto pensi>.
    Mi scese una lacrima lungo la guancia.
    La asciugai e mi feci determinata:
    <porterò a termine questa missione>.
    Merlino sorrise soddisfatto.

    Lo ringraziai per le risposte e la pazienza e mi avviai verso la porta di legno per raggiungere gli altri.
    <aspetta un secondo!>, mi trattenne l'anziano mago.
    Mi voltai verso di lui.
    <la sola forza fisica non ti basterà per sconfiggere i nemici>.
    Mi guardò intensamente.
    La KeyBlade si materializzò nella mia mano destra.
    <da adesso potrai allenarti anche con le magie>. Toccò con il suo scettro la mia spada: una piccola esplosione di luce la fece vibrare.
    Guardai meravigliata Merlino:
    <grazie! Che bello... io,... grazie tantissime!>
    <di niente, piccola! Ora va': il destino ti attende>.
    Annuii convinta.
    Riposi la KeyBlade, che si smaterializzò con un suono vibrante e uscii dalla casa del mago.


    LA COMPAGNIA DI RADIANT GARDEN
    - Capitolo 7° -





    Richiusi la porta alle mie spalle col sorriso sulle labbra. "Che figata!". Feci mente locale per ricordare da che parte era lo studio di Ansem.
    Mi diressi camminando verso le scale di pietra. Quando le salii tutte ero stanca morta...
    Mentre mi avviavo all'Area in Ricostruzione, lentamente, ammiravo l'orizzonte roccioso e sconfinato alla mia sinistra.
    Fissavo ogni particolare nella mente per non dimenticarlo mai più: sapevo che molto presto me ne sarei dovuta tornare a casa, sulla Terra. Non mi sarebbe rimasto più nulla di tutto quello che vedevo, sentivo e facevo.
    Solo una memoria sfocata; o forse neanche questa.
    Mi resi conto che faceva piuttosto freddo e che indossavo ancora gli abiti leggeri che avevo sulla Terra.

    Nel frattempo, persa nei miei pensieri, avevo imboccato la stradina stretta e scoscesa che portava alla piattaforma circolare e quindi ai Corridoi.
    Faceva ancora più freddo: soffiavano certe folate di vento...

    Improvvisamente venni colpita con violenza alle spalle. Ci mancò poco che mi spaccassi la faccia.
    <ma che cazzo fai!?>, urlai per terra.
    Mi voltai a guardare seccata chi era così idiota da fare una cosa del genere e ... mi trovai di fronte a una banda di Nessuno. Si avvicinavano minacciosi.
    La KeyBlade comparve nella mia mano e indietreggiai di qualche passo.
    Non mi sentivo pronta a combattere, mi tremavano le gambe.
    Un Simile mi si avvicinò sinuoso e rapido; provai a colpirlo, ma quello era molto più agile: mi colpì in pieno petto facendomi cadere a terra.
    Rinunciai a combattere e mi rimisi in piedi per fuggire. Credo di non aver mai corso così velocemente in vita mia.
    Presi la via più corta per entrare nei Corridoi (mi lanciai dall'alto della piattaforma), ma appena entrata, mi bloccai.
    Mi vennero in mente le numerose volte in cui mi ero persa in quell'intrigo di passaggi e tutti quegli Heartless che vagavano all'interno.

    Nel frattempo i Nessuno mi avevano quasi raggiunta.
    Decisi a inoltrarmi nel labirinto, affidandomi al caso.

    Credo di essermi persa due o tre volte prima di trovare l'entrata dello Studio. Per fortuna non comparve nessun mostriciattolo, né fui presa dalla banda di Nessuno:
    "Si saranno persi anche loro...".
    Finalmente trovai l'antro principale e l'ingresso dello Studio di Ansem. Mi tranquillizzai e riposi la mia arma.

    Non feci in tempo ad avanzare di un passo verso quella porta bianca che apparve un'altra banda di Nessuno.
    <ah!>
    Ripresi in mano la spada e arretrai di qualche passo.Cercai di riflettere, ma l'avanzata rapida del nemico non me lo permise.
    Mi abbandonai agli impulsi del mio corpo e cominciai a fare qualche piroetta su me stessa brandendo orizzontalmente la KeyBlade: riuscii a colpire qualche Nessuno e quando mi fermai mi ritrovai faccia a faccia con la porta. Le voltai le spalle.
    I mostri erano ancora tutti lì, vivi e agguerriti.
    <ma perchè non crepate!? Tuono!>. Non successe nulla.
    <tuono! Fuoco!>. Niente. "Arrgh!".
    <ghiaccio!>.
    L'onda d'urto mi scaraventò verso la porta, che fu aperta in tempo per farmi atterrare sul pavimento dello Studio.
    Per un secondo vidi le stelline.
    Riaprii gli occhi e fuori dalla porta vidi un gruppo di enormi statuette di ghiaccio.
    Mi alzai a sedere: <li ho colpiti io!?>.
    <direi di sì...>, rispose stupito Riku, che ancora teneva la maniglia della porta.
    Al di là della stanza il ghiaccio cominciava già a cedere e Riku chiuse immediatamente la porta e la sprangò con una tavola di legno.
    Mi diede una mano per alzarmi. La strinsi e mi rimisi in piedi non senza qualche lamento:
    "Il mio povero osso sacro...".
    Nel frattempo, dall'altra entrata, di fonte a me, accorse tutto il resto della compagnia, insieme a Yuffie, Aeris e ...
    ...Leon!
    <che è successo!?>, chiese Kairi allarmata.
    <... Nulla per fortuna!>, rassicurai. Fu il mio corpo a tradirmi: ebbi un capogiro e barcollai di lato. La presa salda di Riku mi diede il tempo di rimettere a fuoco le immagini. E mi fece anche un certo, strano, effetto: sentii i fianchi in fiamme, proprio dove le sue mani forti facevano pressione per sostenermi.
    <garsh! Mi sembri un po' debole Alessia>, esclamò preoccupato Pippo.
    <già! Non mi sembra che sia proprio tutto a posto...>, intervenne Paperino.
    Constatando che mi reggevo da sola, Riku mollò la presa.
    Avevano tutti un'aria preoccupata.
    <no, no... tutto a posto, davvero! Non sono ferita, sono solo caduta un paio di volte nella fuga...>.
    "... cioè, mi sono fatta atterrare più che altro".
    Non sembravano convinti di quello che dicevo.
    <sul serio: sto bene!>.
    <sei pallida... Sei stata attaccata?>, chiese Sora.
    Annuii: <ma sono riuscita a difendermi... più o meno...>.
    Sì: come un coniglio spaventato.
    <forse ha solo bisogno di recuperare le forze: ha appena lanciato un incantesimo Blizzard devestante! Sembrava addirittura Blizzaga>, s'intromise Riku con tono quasi incredulo.
    <wow!> <come hai fatto!?>, chiese meravigliato Sora.
    <hai usato la Magia!>, esclamò Kairi in un misto tra sorpresa e irritazione.

    <te l'ha data Merlino?>, chiese una voce nuova.
    Non la riconobbi subito. Quando entrò anche lui, ebbi la conferma:
    <cid?>, mormorai..
    "Mancava solo lui!".
    <huh!? Conosci questa ragazza?>, gli chiese Aeris, sorpresa.
    <conosci Cid!?>, esclamò Yuffie, curiosa e un po' scandalizzata.
    <ma... veramente non l'ho mai incontrata prima. O... sì?>, aggiunse poi rivolto a me.
    Leon non si esprimeva: assisteva alla scena con attenzione.
    <ehm... no. Non ci siamo mai incontrati prima...>. Guardai Sora e gli altri in cerca di sostegno.
    <lei è Alessia, ahiouk! Viene da un nuovo Mondo>, mi introdusse Pippo allegro.
    <benvenuta a Radiant Garden>, mi accolse Aeris.
    <siamo tutti molto lieti!>, disse la Ninja.
    Leon sorrise cortese. <quel mago non sbaglia un colpo...>, commentò, scuotendo la testa.
    Cid brontolò qualcosa e mise le mani ai fianchi.
    Paperino e Pippo risero.
    Notai che mancava re Topolino.
    <dov'è il re? Se n'è andato?>, domandai al gruppo.
    Fu Sora a rispondermi:
    <e' andato ad aggiornare Yen Sid. Presto tornerà e decideremo come dividerci>.
    <dividerci?>.
    Riku prese la parola:
    <sì: dobbiamo sigillare tutte le serrature nel minor tempo possibile e per riuscirci ogni redentore della KeyBlade deve viaggiare in una direzione diversa dell'Universo>.
    <ah... ok>. "Mi lasciano sola?".
    <naturalmente dovrà esserci qualcun altro con te, che ti insegni a combattere e ad usare le magie>, aggiunse Paperino, come leggendomi nel pensiero.
    Lo ringraziai con lo sguardo.
    <allora... vogliamo pianificare questo viaggio?>, propose Leon.
    <buona idea>.
    <andiamo! Ti faremo conoscere una persona molto speciale>, disse Aeris.
    Com'è bella! Sembra un angelo...
    <sì>. Mi affrettai a seguirla.

    Attraversammo un corridoio interno, sospeso su un'enorme sala tappezzata da strane celle. L'ex-fabbrica di Heartless.
    Il corridoio si piegava a destra e conduceva ad una stanzina. Mi trovai di fronte al più grande monitor che avessi mai visto: ci trovavamo nella stanza del computer di Ansem il Saggio.
    <wow...>.
    <conosci questo coso?>, mi chiese Sora.
    <eccome! Sulla Terra i computer sono molto diffusi. Ma non ne ho mai visto uno così imponente.>.
    <salve>, salutò una cyber-voce.
    <tron!>, gridarono all'unisono Paperino, Pippo e Sora.
    <ehi, ragazzi! Ma siete tutti lì?>
    <riunione di Comitato!>, rispose allegra Yuffie.
    <se i miei circuiti non m'ingannano, c'è un nuovo elemento tra voi>
    <sì!>, confermai entusiasta. <ciao Tron! Sono Alessia>.
    <un nuovo creativo!>, esclamò.
    <già>. Leon si avvicinò alla tastiera. <tron, ci serve il tuo aiuto>.
    Tutti ci avvicinammo allo schermo gigante.
    <puoi mostrarci una mappa dell'Universo?>, gli chiese poi Leon digitando le parole-chiave.
    Ci fu un momento di silenzio.
    <ecco fatto!>.
    Sullo schermo apparve un prospetto tridimensionale dei Mondi conosciuti: Crepuscopoli, Radiant Garden, Atlantica, Il Mondo che non Esiste,...
    C'erano tutti quanti.
    Tutti, ma non la Terra.
    <hmm ... purtroppo lo sospettavo>, mormorò Leon.
    <già. Manca soltanto la Terra>, feci eco ai suoi pensieri.
    <...Lo avevate mai notato prima? Neanche le Isole del Destino compaiono nella mappa!>, fece notare Sora.
    <e' vero!>, confermò Riku avvicinandosi di più al computer.
    <che strano però...>, disse Cid.
    <cosa?>, gli chiese curioso Paperino.
    <non appaiono né il Mondo originario di Alessia, né quello di Sora, Riku e Kairi>.
    Rimanemmo tutti in silenzio.
    <e se...>, cominciai.
    <se!?>, dissero all'unisono Paperino e Pippo.
    <pensavo ... Io sono giunta nel vostro Universo tramite... un pasaggio oscuro, no?>
    <e...?>, m'incoraggiò Yuffie.
    <e... Sora, Riku, Kairi, voi siete usciti dall'Isola attraverso l'oscurità. Mi sbaglio...?>, chiesi incerta.
    <sì>, confermò Riku.
    <può darsi che Tron riceva solo il segnale dei Mondi collegati da passaggi non-oscuri, quelli cioè sbloccati di volta in volta dalla GummyShip>, concluse Aeris.
    <mm... è possibile!>, esclamò Leon.
    <ma allora come facciamo a raggiungere la Terra? Se la GummyShip non riceve il segnale della serratura...>. Mi rabbuiai.
    ...
    Riku sembrava sul punto di dire qualcosa, ma rinunciò.
    Si sentì la porta dello Studio aprirsi e si poi richiudersi. Passi verso la sala-computer.

    <c'è ness...>, s'interruppe Tifa. <oh! Salve a tutti>, salutò la ragazza.
    <e tu chi sei?>, mi chiese sorpresa.
    <ciao... Alessia>, mi presentai.
    <io sono Tifa, ciao>, sorrise. <mago Merlino ha predetto il tuo arrivo... ci tenevo a conoscere un abitante del nuovo Mondo>.
    <sono tornato!>, si udì dallo Studio.
    <vostra Maestà!>, gridò Paperino. Pippo gli fece eco.

    Topolino spuntò dall'ingresso della (ormai sovraffollata) stanzina.
    <eccomi. Ah...>, guardò lo schermo del computer. <non credo che Tron ci possa aiutare>.
    <vostra Maestà>, salutò Tron.
    <ciao amico!>, rispose il re.
    <mi dispiace non poter aiutare...>
    <oh, non dirlo neanche! Purtroppo la situazione è più complicata del previsto. Ho paura che la tecnologia non potrà aiutarci molto>.
    <re Topolino? Hai scoperto qualcosa di nuovo?>, chiese Sora.
    Topolino scosse la testa:
    <no, ragazzi. Però...>.
    ...
    <...ho capito come funzionano i passaggi oscuri>, riprese.
    <sul serio!?>, esclamai insieme a quasi tutto il gruppo.
    Il re annuì e continuò:
    <quando qualcuno, il cui cuore è ancora diviso tra Luce e Buio, riesce a trovare un passaggio oscuro e a inoltrarsi in esso, può attraversare le barriere tra i Mondi, senza navicella e senza ricorrere al potere oscuro>. Riku abbassò lo sguardo, pensieroso.
    <ma... com'è possibile?>. Che confusione ...
    <come hai fatto tu, Alessia: cercando la Luce>.
    <la Luce...>, ripetei, poco convinta.
    Sora rivolse lo sguardo a Kairi, che gli sorrise dolcemente.
    Come hanno fatto loro due, quando avevano perso il Cuore.
    <insomma, ogni volta che viene attraversato uno di questi passaggi, si verifica una pioggia di comete?>, chiese Tifa.
    La guardai con aria interrogativa.
    <esatto>, confermò Topolino.
    <quindi... E' stata Alessia a provocare l'ultima pioggia di stelle?>, domandò Pippo confuso.
    <sì. Le stelle cadenti sono coloro i quali hanno perso il Cuore e sono riusciti ad uscire dal Buio >, spiegò il re.
    <oh...>, esclamarono meravigliati Sora e Riku.

    Ricapitoliamo: sono morta, diventata un Heartless, rinata e "piovuta" come una cometa nel Mondo che non Esiste, salvata da Sora e destinata a rimanere intrappolata in un videogioco se non chiudo a chiave tutti i Mondi prima che il mio cuore biologico smetta di battere per sempre.

    "Posso farcela!". (XD)



    La giornata volgeva al termine: da un paio d'ore il sole era tramontato su Radiant Garden, lasciando il posto a un cielo stellato e limpido.
    Dopo aver salutato Tron, tutti ci muovemmo per tornare nel Borgo.
    Io avevo recuperato del tutto le forze magiche, ma avevo freddo. Ci dividemmo in due gruppi: i ragazzi, guidati da Leon, si riunirono presso la casa del Mago per pianificare il viaggio.
    Io mi unii alle ragazze e feci anche amicizia con Kairi, che, finalmente, sembrava decisa a mettere da parte l'antipatia che sentivo provasse nei miei confronti. In fondo tra lei e Sora c'era più di una semplice amicizia: i due si conoscevano fin da bambini, giocavano insieme; poi Sora si era sacrificato per far lei; e lei aveva salvato lui con il messaggio in bottiglia, rivelando al ragazzo la Porta della Luce. Erano molto legati. Naturale che Kairi si fosse ingelosita vedendomi arrivare avvinghiata al suo ragazzo!
    Quella sera conobbi pure le altre.
    Aeris era una ragazza misteriosa e di poche parole, ma di una saggezza profonda.
    Yuffie era allegra ed energica, instancabile e divertente. Annoiarsi con lei che trotterellava intorno, era impossibile.
    Tifa, invece, era sfuggente e impulsiva. Certe volte sembrava indifferente alla realtà che la circondava. In realtà era un'acuta osservatrice: non c'era un particolare che le sfuggisse.

    Io, Aeris e Yuffie ci dirigemmo verso il Mercato: avevo un urgente bisogno di vestiti adatti al clima fresco del Borgo. Tifa si era congedata per andare non so dove. Kairi era rimasta con noi per un po', per poi raggiungere gli altri nella casa di Mago Merlino.
    Radiant Garden era diversa di notte: i lumi ad olio appesi fuori dalle botteghe la facevano assomigliare a un villaggio medievale.
    <andiamo dai Moguri: sono i più affidabili quando si tratta di abiti da combattimento>, propose Yuffie.
    Mi feci guidare dalle due ragazze, che conoscevano bene la zona.
    <salve! Serve un'elaborazione? O volete accedere all'inventario del negozio?>, ci accolse cortesemente un Moguro.
    <buonasera! Vorremmo elaborare un abito per lei>, disse Aeris, spingendomi verso la finestrella da cui ci parlava la simpatica creatura.
    <avete nuovi materiali da consegnare?>, chiese il Moguro.
    <no, ma abbiamo già un account qui, ricco di formule e materiali>, rispose Yuffie mostrando la tessera del "Comitato di Restauro".
    <bene allora! Dovete solo scegliere il modello e la taglia>.
    Il Moguro fece apparire un catalogo virtuale tridimensionale. Aeris cominciò a far scorrere le dita sugli ologrammi.
    "Altro che villaggio medievale!".
    <oh! Questo mi piace!>, indicai un completo.
    <vediamo un po' ... lo adatto alla tua misura. Ecco!>. L'abito tecnico aveva un'aria resistente, ed era molto femminile: corpetto attillato, giacca in velluto a manica corta, guanti a manica asimmetrica, leggins neri, mini-gonna a pieghette, cinturone, autoreggenti con calza nera a rete; stivali bassi anti-pioggia.
    <i materiali ci sono tutti: possiamo elaborarlo!>, esclamò entusiasta Yuffie.

    La serata trascorse così, da una bottega all'altra, tra risate e pettegolezzi. Avevo già indossato il nuovo completo per proteggermi dal freddo. Mi sentivo perfettamente a mio agio.

    Quando ritornammo a casa di Merlino, zeppe di borse e di cibo per la cena, i ragazzi stavano ancora discutendo della partenza imminente e si fermarono per rimproverarci scherzosamente per il ritardo.
    La cena trascorse tra altre risa e le digressioni sui lanci spaziali di Cid. Strinsi amicizia anche con lui e Leon, rispondendo alle domande dei miei amici e assaggiando, nel frattempo, con curiosità e sorpresa, i cibi magici di quel Mondo. Sora e Riku risero per tutta la serata -non avevo mai immaginato Riku così disinvolto e divertito- e Yuffie, dopo mangiato, fece una dimostrazione di mosse ninja utilizzando come cavia Paperino.
    Topolino, Merlino e Tifa non si fecero vedere, andati chissà dove.

    A fine serata Leon ricapitolò il piano d'azione.
    Si partiva il giorno successivo a mezzodì: Topolino, Pippo e Paperino verso i Mondi del Nord; io, Kairi, Sora e Riku ci saremmo occupati delle rimanenti serrature.
    Infine, ci saremmo ritrovati entro cinque giorni a Crepuscopoli, per poi partire tutti insieme verso la Terra. Lì ci saremmo divisi per cercare la KeyHole e sigillarla.
    Allora avremmo finalmente dissolto Kingdom Hearts e...
    ...ciascuno sarebbe tornato nel suo Mondo originario.

    Un po' mi rattristava il pensiero di lasciare tutti loro e tornare alla vita ordinaria sulla Terra. Ma non potevo permettermi di restare o, se mi fossi pentita, non sarei potuta tornare mai più nel mio Mondo.
    E poi perché restare?
    Guardai Sora, che scherzava allegramente con Riku e Kairi.
    "Io non faccio parte di questa realtà". Mi rabbuiai.
    <che c'è, Ale?>, chiese Pippo preoccupato.
    <ah... no, niente. Il piano è perfetto>, rassicurai. <vedrai che ce la faremo!>.
    <certo! Siamo una squadra, no?>
    <la migliore!>, esclamai agitando un pugno in aria.
    Pippo rise.

    Pochi minuti dopo Cid richiamò l'attenzione generale:
    <ragazzi! Che ne dite di andare a riposarvi? Si sta facendo tardi e domani dovete partire carichi>, ci ricordò.
    Dopo un mormorio di assenso generale, ci salutammo l'un l'altro e ogni gruppo si avviò per la sua strada.
    Il nostro quartetto (Kairi, Sora, Riku ed io) si diresse verso l'osteria più vicina per pernottare.

    Io e Kairi scegliemmo la stanza numero Tre; i ragazzi la camera accanto.
    Non avevo sonno, affatto. Decisi così di mettere in ordine gli acquisti del pomeriggio trascorso: ripiegai il completo nuovo con cura; misi dei materiali rari (un Oliarco, una Pietra Opaca e un Cristallo Mithril), acquistati con alcuni Munny vinti a una banda di Heartless, in un sacchettino di stoffa colorato, regalatomi da Zio Paperone come omaggio e invito a tornare al suo magazzino di ghiaccio.
    Mi avvolsi nella vestaglia in pile dell'osteria. Kairi si era già addormentata.
    Annoiata, uscii in terrazzo per guardare il cielo.
    Mi appoggiai alla parete e giocai a immaginare strane forme nelle costellazioni.
    Rimasi sorpresa quando mi resi conto che non riuscivo a vedervi niente. Forse ero un po' cresciuta per quei giochi. O forse non volevo vedere niente.
    Mi arresi e mi limitai ad osservare la luna.
    "Se solo avessi comprato un blocco da disegno...", pensai.
    Per lo meno, cominciavo ad aver sonno.

    Il suono di passi alle mie spalle mi fece sussultare.

    <calma! Sono io...>, si affrettò a spiegare Riku.
    Era solo Riku. Soltanto lui.
    Guardai alla mia destra: il terrazzo era contiguo a quello della camera numero Quattro.
    <hai saltato il muro?>.
    <sì. Non riuscivo a dormire; così sono uscito fuori e ti ho vista affacciata. Mi sembravi triste...>.
    <huh? No, mi stavo solo annoiando>, confessai.
    <capito>.
    Ci sedemmo con le spalle al muro. Finsi di contemplare il cielo. Come se fosse interessante.
    <avete fatto molte compere oggi. Hai anche comprato i vestiti nuovi>.
    Risi imbarazzata.
    <certe cose non cambiano>, gli dissi.
    <?>
    <vedi, una donna cerca sempre di cambiare qualcosa quando deve affrontare qualcosa di difficile>.
    <oh, certo...>, sbottò ironicamente. <ogni scusa e buona per fare shopping>.
    <dai! Smettila!>, lo colpii sulla spalla. <dico sul serio: cambiare qualcosa in te stesso, aiuta a misurarsi con una situazione nuova e difficile>.
    Mi guardò con un'espressione indecifrabile. Era difficile capire cosa vi fosse in quegli occhi, velati dal lungo ciuffo argentato.
    < Ci pensi che sei una delle poche donne del gruppo a impugnare una KeyBlade?>.
    Annuii. Mi sembrò un tentativo di sviare il discorso.
    In realtà, pensando a quella eccezionalità, non mi sentivo all'altezza del compito.
    Si alzò e mi offrì la mano per tirarmi su.
    L'accettai e mi appoggiai con la schiena sul muretto.
    <meglio provare a dormire>, suggerì lui.
    <vero. Domani si parte>.
    Annuì. <domani si parte>, ripeté.
    Poi mi fece un saluto militare, ed io lo imitai.
    Ognuno di noi rientrò nella propria camera da letto.

    Tolsi la vestaglia e m'infilai sotto le coperte cercando di non disturbare Kairi.
    Chiusi gli occhi, ma nella mia mente compariva l'immagine del viso di Riku.
    Non riuscii a pensare ad altro.
    Credo di averlo sognato quella notte.

     
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    Bei capitoli, soprattutto il 6a. Sei brava, lo devo ammettere, soprattutto con i sentimenti e la scena dell'ospedale è fatta benissimo. Voglio il seguito, u.u
     
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  10. Aledragon
     
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    Grazie! =)

    Posto l'ottavo capitolo. Per gli altri mi ci vorrà il tempo di rivederli uno per uno, perchè li ho scritti 2 anni fa (adesso sono un po' più brava a scrivere, perciò devo un po' rivedere tutto e etogliere il superfluo!).

    PARTENZA!
    - Capitolo 8° -




    Il sole investì la camera attraverso la finestra chiusa.
    L'alba del nuovo giorno.
    <...Uhm...ehi, sei sveglia?>. Sbadigliò Kairi.
    Aprii gli occhi.
    <sì>.
    Mi alzai a sedere sul letto.
    Guardai la mia compagna di stanza, seduta anche lei.
    Scoppiammo a ridere nello stesso istante.
    La trasformazione di una ragazza che si sveglia dopo una notte di sonno è comica e tragica insieme...
    ________________________________________


    Dopo esserci lavate e vestite, io e Kairi preparammo gli zaini e bussammo alla porta della camera numero Quattro.
    <ehi? Non è che state ancora dormendo?>, li chiamò Kairi.
    Bussò ancor più forte.
    Riku aprì la porta.
    <svegli, svegli! Un po' di pazienza>, sbottò.
    Kairi rise.
    <allora andiamo?>, dissi.
    <io ho finito! Riku, possiamo andare>, si sentì gridare dall'interno della stanza.
    Poi Sora raggiunse l'amico alla soglia e si affacciò per salutarci:
    <buongiorno! Dormito bene?>.
    <dormito e basta...>, risposi.
    <in effetti non era il letto più comodo del mondo...>, si lamentò Kairi.
    <ragazze... sempre a lamentarsi...>, scherzò Riku.
    Io e Kairi lo riempimmo di botte.

    Ci dirigemmo tutti e quattro verso la casa di Merlino.
    Nella piazzola di fronte c'erano già Pippo, Paperino, Leon, Yuffie e il re.
    Ci salutarono da lontano con la mano.
    <eccovi! Tra qualche ora si parte>, annunciò re Topolino.
    <bene>, assentì Sora.
    Poggiammo gli zaini accanto alla porta.
    C'era un bel clima mite.
    Mi stiracchiai un po'.
    <buongiorno a tutti!>, salutarono Aeris e Cid.

    Tifa non si era ancora vista.
    Merlino uscì dalla porta dietro di noi:
    <buondì, giovanotti>.

    Leon, Sora e Riku, assieme al re e a Merlino, ripassarono le tappe da percorrere. Si aggiunsero anche Cid, Paperino e Pippo.
    <uff!>, sbuffò Yuffie seccata. <basta! Ne avranno parlato per ore!>.
    <ragazze, che ne dite di fare un giro?>, propose Kairi. Yuffie annuì convinta.
    <ok>, rispondemmo io e Aeris.

    Facemmo una lunga, lunghissima passeggiata.
    Arrivammo fino alla Crepa di Cristallo e al promontorio, dove Sephiroth e Claud si erano scontrati ed erano scomparsi. Chissà se si trovavano nel LifeStream ...
    Lì trovammo Tifa, seduta con le gambe a penzoloni sul vuoto.
    Si voltò a guardarci, e poi si mise in piedi, silenziosa.
    <ehi, Tifa! Che fai qui tutta sola?>, le chiese Yuffie.
    <ciao... Guardo solo il paesaggio qui intorno>, rispose gesticolando nervosamente.
    <non avevamo dubbi>, commentò Yuffie.
    <...Stai ancora aspettando?>, chiese dopo un po' Aeris, mesta.
    <...>. Tifa fece spallucce. <state per partire?>, chiese dopo un po'.
    <sì>.
    <allora ci salutiamo qui: devo andare>. Poggiò una mano sulla mia spalla. <sii forte>, aggiunse, sorridendomi.
    Poi salutò tutte con un gesto della mano e corse via.
    <ma... fa sempre così?>, chiese Kairi con la fronte corrucciata.
    Yuffie annuì esagerando il movimento.
    <sta aspettando ancora Cloud...?>, chiesi, guardando Aeris.
    Lei annuì con un sorriso triste e si sedette sul promontorio, come prima Tifa:
    <indovinato>.
    Io, Yuffie e Kairi ci sedemmo accanto.
    La ragazza riprese mesta:
    <viene qui tutti i giorni; da quando Cloud è scomparso, non si dà pace. Adesso che i Mondi sono di nuovo connessi, credo voglia viaggiare anche lei. Da sola>.
    <per cercarlo>.
    La ninja si alzò in piedi:
    <bah... qui non c'è niente. Torniamo da Leon?>.
    <sì, meglio distrarli un po' dalla missione e trascorrere gli ultimi momenti insieme>, disse Kairi avviandosi verso la Crepa di Cristallo.

    Rimasi sola con Aeris.
    <e tu?>, le chiesi. <tu non lo cerchi?>.
    Aeris alzò lo sguardo, sorpresa dalla domanda. <hm...
    Cloud mi ha detto che quando avrebbe cercato la sua luce, sarebbe tornato qui.
    Ma non sono io...>, aggiunse chiudendo gli occhi. <...non sono io la sua luce>.
    Non seppi cosa dire.
    <non lo cercherò. Sarà lui a tornare qui, anche se non per me. Io... non smetterò comunque di volergli bene>. Mi sorrise mesta.

    Ci avviammo dietro Kairi e Yuffie, già molto più avanti.
    Mi accorsi che Aeris mi osservava.
    <che c'è?>, arrossii.
    Mi lanciò un'occhiata eloquente.
    <ti stai comportando bene...>, disse piano.
    <huh?>.
    <nei confronti di Sora... e di Kairi>, spiegò.
    <loro due sono molto legati>, dissi.
    Aeris annuì. <e poi...>, si fermò a metà frase.
    <...cosa?>.
    Eravamo giunte in cima alle scale del Borgo. I ragazzi stavano discutendo animatamente. Kairi e Yuffie erano già arrivate.
    <...Niente. Niente. >, disse guardando da lontano il gruppo. <cerca di fare le scelte giuste>.
    <?>.
    Non aggiunse altro.

    Dopo aver convinto i ragazzi a divertirsi e a dimenticare per un po' la missione, io e Kairi, trascinando con l'entusiasmo anche Paperino e Cid, proponemmo di organizzare un banchetto.
    Leon, Yuffie, Aeris e Sora organizzarono un piccolo torneo di combattimento nell'attesa del pranzo.
    Rimasi molto sorpresa quando, iniziato a cucinare, Cid sfoderò un voluminoso Ricettario:
    <beh? Secondo voi chi è che fa da mangiare a questi ragazzacci scansafatiche!?>.
    Riuscii a contribuire senza combinare disastri. Il vero impiastro in cucina si svelò essere Paperino.
    Quanto risi! Valeva la pena stare lì in mezzo solamente per guardare Cid in grembiule e cappellino da cuoco con la faccia insozzata di farina...

    <il pasto è servito!>, annunciò Paperino agli altri fuori.
    Il torneo era stato vinto da Topolino. Conclusi i giochi, il re lanciò in aria una Curaga potentissima, che rigenerò tutto il gruppo dalla stanchezza del combattimento.

    L'allegria non abbandonò mai la piccola casa per tutta la durata del banchetto: chi chiacchierava, chi si abbuffava, chi intratteneva con storie avventurose e racconti divertenti.
    L'ora della partenza arrivò in fretta.
    <il sole è alto>, fece notare re Topolino.
    Il chiacchiericcio cessò di colpo.
    I raggi del sole di mezzogiorno riscaldavano delicatamente la pelle.
    <no...>, si lagnò Yuffie.
    <dobbiamo salutarci>, disse Sora con un sospiro.
    La tristezza prese il posto dell'allegria.
    Ci salutammo tutti, facendoci coraggio a vicenda, giurando di non dimenticarci, confidando nella buona sorte e nella forza della nostra amicizia.
    <chi sa se non ci rincontreremo ancora, un giorno>, aveva auspicato Leon salutando Sora. Guardai Merlino: il mago sorrideva mesto, come se quello fosse un addio definitivo. Mi venne un nodo alla gola.

    Mentre gli altri membri del gruppo della missione sistemavano zaini e borse sul cerchio magico, Merlino mi chiamò in disparte.
    Rimasi in silenzio, in attesa che il mago parlasse.
    <quello che stai per affrontare è un viaggio difficile>, esordì gravemente. <ma io sono certo che tu sia in grado di portare a termine il compito. Ora va'. Ma ricorda che non ci vuole soltanto forza fisica e coraggio: chiarisci i tuoi pensieri, concentrati sul vero obbiettivo. Ti troverai a dover scegliere una strada da percorrere: scegli bene, e non tornare indietro>.
    Perché mi parla così...?
    <non preoccupartene adesso>. sorrise. <non perdere di vista i tuoi obbiettivi e tutto andrà per il meglio>, aggiunse indicandomi il cerchio magico, dove Sora, Riku, Paperino, Pippo, re Topolino e Kairi attendevano.
    Mi affrettai a raggiungerli.
    Mentre precipitavamo nel vuoto apertosi sotto i nostri piedi, Leon e la compagnia di Radiant Garden ci salutavano con la mano.

    "Addio".
     
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  11. Aledragon
     
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    ATTERRAGGIO AD AGRABAH
    - Capitolo 9° -





    Nella GummyShip Topolino, Pippo e Paperino sistemarono i loro bagagli in uno scomparto, che non ricordavo di aver visto la prima volta che ero salita a bordo.
    Mi spiegarono che Cid aveva installato dei nuovi Gummy: quella non era una stanza, ma una nuova navicella, più piccola. Così il gruppo del re avrebbe potuto viaggiare indipendentemente dal nostro.
    Poco dopo salutammo anche quei tre, rinnovando l'appuntamento alla Villa di Crepuscopoli: ci saremmo rivisti da lì a cinque giorni al massimo.

    Così era iniziato il grande viaggio.

    I primi due giorni trascorsero senza ostacoli.
    A parte la guida spericolata della navicella nello spazio di Sora e Riku, riuscimmo a sigillare le serrature della Terra dei Dragoni, di Olympus Coloseum e del Castello della Bestia, che occupò più tempo delle altre (la Bestia non voleva farci entrare...).
    Per accamparci atterrammo nelle Terre del Branco, dove Simba e le leonesse ci accolsero benevolmente.
    Diventare un leone fu un'esperienza che non avrei mai immaginato di poter fare.
    Solo che non era così bello come lo avevo immaginato...
    Ero costretta ad utilizzare tutte e quattro le zampe per camminare e qualsiasi oggetto volessi prendere dovevo usare la bocca.
    Poi, dovetti abituarmi a guardare il mondo da una prospettiva più bassa.
    Comunque, cercai di adattarmi il più in fretta possibile.

    Quella notte dormimmo tutti nella caverna di Simba. Quattro leoncini in mezzo a un branco di leonesse.
    Credo che se non avessi avuto tutto quel pelo, avrei sentito molto, molto freddo.
    Fu difficile trovare una posizione adatta per dormire. Alla fine mi accucciai a qualcuno (non so chi perchè era molto buio).

    Mi svegliai che il sole era già alto nel cielo: la caverna era illuminata da una luce arancione soffusa.
    Non volevo aprire gli occhi, stavo così comoda e al calduccio...
    La mia testolina era appoggiata a qualcosa di morbido e caldo.
    Solo allora mi ricordai che non ero un'umana.
    Uno spostamento d'aria alla mia sinistra mi fece scattare in su istintivamente un orecchio.
    Aprii un occhio per controllare la situazione. Ma l'unica cosa nel mio campo visivo era il terriccio sul quale ero accucciata.
    Allora alzai il collo.
    La caverna era semivuota: c'eravamo solo io, Sora e Kairi, Riku. Ancora dormivano.
    Le mie zampe erano poggiate sul ventre di Riku e le sue, molto più grandi, su di me.
    Avevo dormito accoccolata a lui... (ops!).

    Imbarazzata, ringraziai di essermi svegliata per prima.
    Mi misi sulle zampe e decisi di fare pratica. Cercavo di coordinare i movimenti, ma il risultato era un'arrancatura zoppa e ridicola. Camminavo come una iena ubriaca e claudicante.
    Dopo un po' Riku si svegliò; si mise seduto. Fece un grande sbadiglio mostrando le zanne affilate e si stiracchiò un po'.
    Dopodiché svegliò gli altri due:
    <sveglia piccioncini!>.
    I due si destarono di colpo.
    <huh?>
    <sei il solito delicato...>, borbottò Sora.
    Io risi e persi la concentrazione: stavo cercando di camminando verso di loro, ma le mie zampe si aggrovigliarono facendomi inciampare in avanti: caddi col muso per terra.
    Le risa furono inevitabili e io, mio malgrado, non potei non fare lo stesso.
    "Che imbranata!".

    Era giunto il momento di lasciare le Terre del Branco. Non c'erano serrature da chiudere in quel mondo.
    Ringraziammo Simba per l'ospitalità e un'ora dopo eravamo già tornati umani nella navicella: ci mancavano solo le KeyHole di Agrabah e della Città di Halloween.

    Non ci era capitato di affrontare molti combattimenti. Tuttavia, avevo imparato a combattere discretamente e a controllare la magia Blizzard.
    Cominciava a piacermi quello stile di vita. In fondo, ero ancora in tempo per scegliere di rimanere nelle Isole del Destino con il trio, una volta sigillato Kingdom Hearts.
    Questo pensiero ritornava quotidianamente. Ogni volta, però, ripensavo alla Terra, alla mia famiglia, al mio corpo che si spegneva progressivamente. Così ero combattuta tra i miei sentimenti e la mia coscienza.
    Fortunatamente i tre amici mi distraevano spesso, e mi facevano ridere.
    Spesso, comunque, erano altri i pensieri che mi tenevano occupata...
    Ripensavo alle parole di Aeris. Riflettevo sugli ammonimenti di mago Merlino. E poi...
    Poi c'era Riku.

    Qualcosa in lui mi attraeva in una maniera particolare. E questo, in qualche modo, mi spaventava.
    <ale?>. Kairi agitò la mano davanti alla mia faccia.
    <huh?>. Mi ero distratta, fissando le stelle fuori dal finestrino della navicella.
    <siamo arrivati>.
    Vidi con la coda dell'occhio Sora e Riku, che prima mi osservavano, girarsi di scatto verso il volante della GummyShip.
    <ah... di già? Bene>, balbettai.
    <sei sempre così sovrappensiero...>.
    Riku mi lanciò un'occhiata furtiva.
    <già. Sono una tipa un po' ... distratta>, le risposi. <dove siamo?>, chiesi.
    <...Agrabah>, rispose Sora senza staccare gli occhi dal finestrone di fronte.
    <bene!>, esclamai.
    Mi avvicinai ai due conducenti, seguita da Kairi.
    Davanti a noi un piccolo pianeta chiaro si ingrandiva a vista d'occhio.
    "Magari salirò su un tappeto volante".
    ________________________________________


    Appena scesi dalla navicella, fummo accolti da una banda di Heartless-banditi.
    "A noi mostriciattoli!".
    Non esitammo ad estrarre le quattro KeyBlade:
    <andiamo!>, gridò Sora.
    Brandendo le lame e gridando a squarciagola, ci scagliammo contro gli Heartless in corsa. Poi ognuno prese a combattere individualmente in una direzione diversa.
    Il braccio destro si stancò presto a causa del peso della spada.
    Allora ripristinai le forze magiche con un Etere e scagliai un incantesimo Blizzaga contro un Bluciccio, che mi stava venendo addosso scivolando: dopo averlo immobilizzato, lo frantumai in mille pezzi con la KeyBlade.
    Poi mi girai e mi resi conto che non c'erano più avversari: la battaglia era vinta!
    <sì! Vai!>.

    Con gli MP rimastimi provai a curare il gruppo con la magia:
    <cura!>, gridai. <cura!>.
    Niente.
    "Uffa!".
    <perchè non ci riesco, io?>, mi lagnai.
    <semplice: devi ancora imparare a convogliare la magia>, spiegò Kairi.
    <e come si fa?>
    <quando ti troverai nelle giuste circostanze, ci riuscirai>, mi assicurò Riku.
    <hmm>. "Uffa...".
    <ma sì, dai! C'è ancora tempo... Cura!>. Sora ripristinò le forze del gruppo.
    Facemmo scomparire le KeyBlade e ci avviammo verso il grande portone della città del deserto.
     
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    Bei capitoli, questi due. Sai descrivere bene le situazioni e i sentimenti di Alessia. Errori sui nomi, è Cloud, non Claud. :P
    Ti consiglio che invece di MP di mettere Magica, MP sa troppo di videogioco, alla fine XD
     
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    Fantastico,troppo bella!Hai un nuovo lettore =)


    Senti se hai voglia vuoi leggere la mia fanfic?Si chiama Kingdom hearts:le cronache di un viaggio senza fine.


    Aggiorna presto!
     
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  14. ‚DrEaMeR
     
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    Bella....la hai già scritta tutta o scrivi i capitoli man mano?
     
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  15. Aledragon
     
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    Grazie a tutti e tre. :P

    Ok, forse Energia Magica in effetti è meglio di "MP". Hahahahah...

    Ah sì! Claud (ops...!). Il mio ADORATO Cloud non posso sbagliarloo!

    Hmm... ma i post si possono modificare una volta lasciati, vero? Ancora ci devo provare, è che non ho avuto il tempo. :P

    La fanfic è già tutta scritta. Non la pubblico tutta d'un pezzo perchè devo ricontrollarla tutta (l'ho scritta due anni fa...).

    ^^
    Ok, appena ho tempo leggo "Kingdom hearts: le cronache di un viaggio senza fine". Già avevo adocchiato il titolo ...

     
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