IL SOGNO PIù BELLO

-Ero circondata da una frotta di Shadows e un ragazzo con una Kayblade li eliminava uno ad uno per liberarmi. Poi s'inginocchiò e mi tese la mano: "Tutto a posto?"-

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  1. Aledragon
     
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    COLLOQUIO CON RE TOPOLINO
    - Capitolo 5° -




    Una cosa era certa: Topolino era bravissimo ad attirare su di se l'attenzione. Tutti pendevano dalle sue labbra.
    E anch'io.
    Ma io non mi facevo prendere dalla situazione più di tanto, perchè sapevo che, in fondo, era tutto un sogno.
    <visto che neanche Yen Sid aveva scoperto nulla di interessante, io e Riku ci siamo divisi nelle ricerche...>, il re si girò a guardare Riku. <io sono andato a Radiant Garden per parlare con Merlino; quando sono arrivato lui mi stava già aspettando. Senza tanti preamboli mi ha detto tutto quello che aveva scoperto>. Cercò nelle tasche e tirò fuori un pezzo di carta.
    Lo spiegò e lo mise sul tavolo per mostrarlo a tutti i presenti.
    <cos'è? Un mondo?>, Kairi si mise in piedi per vedere meglio. Io ero la più lontana e non vedevo niente.
    <ma... non l'ho mai visto. Strano: ci siamo stati?>, chiese Sora a Paperino e Pippo.
    I due fecero un cenno di dissenso.
    La curiosità mi spinse ad alzarmi a guardare.
    Mi venne un colpo.
    <cosa!? Ma... è la Terra...>
    <eh?>, Paperino si grattò la nuca.
    <lo conosci?>, mi chiese Riku.
    <sì>.
    Guardai il re.
    <sedetevi: vi spiego cos'è successo>.
    Tutti riprendemmo posto.
    Topolino sospirò.
    <merlino ha scoperto un nuovo Mondo, ragazzi. Un mondo che ancora nessuno di noi ha mai visitato. Per una qualche ragione si è collegato al nostro Universo e immediatamente tutte le serrature dei Mondi si sono riaperte. Compresa quella della... Terra>.
    Annuii.
    <ecco, questo ha causato la ricomparsa degli Heartless e dei Nessuno. E il cuore di ogni Heartless che viene sconfitto con la Kayblade va ad alimentare Kingdom Hearts>.
    <circolo vizioso>, mormorò Riku.
    <ma cosa possiamo fare? Dobbiamo richiudere ancora una volta tutte le serrature?>, chiese Sora.
    "No! Di nuovo!", pensai.
    <sì, in sostanza è quello che noi tutti dobbiamo fare>, rispose il re.
    <argh... noo...!>, mi lasciai sfuggire. Tutti mi guardarono perplessi.
    Tranne Topolino, che concluse:
    <ma il problema principale non è questo>. Ancora silenzio. <vedete, Merlino è appassionato dello studio degli Astri e si è accorto di questo nuovo Mondo osservando il cielo notturno.
    Mi ha detto che ieri sera c'è stata un'altra pioggia di comete e una di queste stelle è atterrata proprio qui, nel Mondo che non Esiste>.
    <una pioggia di comete?>, ripetè Kairi. <ogni volta che ce n'è una vuol dire che è in corso un cambiamento>.
    Sora s'illuminò. Guardò prima verso di me, poi verso il re, che annuì.
    Io ero sempre più confusa.
    Ora il re guardava di nuovo me.
    <tu vieni da quel Mondo, Alessia?>.

    Il mio stomaco si ribaltò.
    Annuii.
    <allora dovrai venire con noi se vuoi riuscire a tornare. Credo che avremo comunque bisogno della tua presenza per sigillare nuovamente Kingdom Hearts>.
    <io...?>.
    Non potei trattenere una risata.
    <questo sogno si sta facendo assurdo... sta anche durando fin troppo>, dissi fra me.
    <purtroppo non è un sogno, Alessia>, replicò re Topolino con aria grave.
    Io scuotevo la testa.
    Pensai all'oscurità che mi aveva imprigionata prima che Sora mi risvegliasse. E non capivo.
    <ti ricordi l'ultima cosa che hai fatto nel tuo Mondo, prima di venire qui?>. Topolino si era alzato dalla sedia e mi si era avvicinato. Anch'io ero in piedi.
    Ripercorsi le mie azioni: scuola, casa, compiti...
    ...Il furgone! Mi aveva investita!
    Ecco l'ultima cosa che avevo fatto: ero morta.


    IL NUOVO EROE
    - Capitolo 6° -





    <sono morta!>, esclamai.
    <non sono morta...?>, chiesi al re.
    Topolino mi tranquillizzò:
    <no, non sei morta. Ma c'è mancato davvero poco>
    <ma... quel furgone! Stava piovendo, non l'ho visto... poi sono caduta nel buio! Non c'era niente, neanche l'eco della mia voce. Poi... una luce intensa mi ha fatto riaprire gli occhi. Ero circondata da Shadows...>.
    Presi fiato.
    <poi Sora>, lo guardai <mi ha salvata>.
    <ma allora... sei diventata un Heartless>, considerò Kairi.
    <cosa!?>, esclamò Pippo.
    <sì, è così. Alessia, tu... come posso spiegarti?>, cominciò il re.
    <so come funziona la cosa;>, intervenni <ma allora... ho perso il mio cuore? Anche se per un istante...>.
    Mi immaginai stirata sull'asfalto ricoperta di sangue.
    Rabbrividii.
    <un momento. Cosa sta succedendo in questo momento sulla Terra? Nessuno si è accorto di quello che mi è successo?>.
    <anche questo è un problema. Vedi... tu sulla Terra, in effetti... sei come morta>.
    <in che senso!?>.
    Sono morta o no!?
    <il tuo corpo è rimasto sulla Terra, vitale e funzionante. Ma la tua anima ha vagato in cerca di luce e si è addentrata nell'oscurità.
    Così hai trovato uno dei passaggi oscuri un tempo utilizzati dall'Organizzazione XIII e sei giunta fin qui. Hai capito adesso?>.
    Annuii poco convinta.
    <non è un sogno>, mormorai.
    Confusi, gli altri si guardarono l'un l'altro facendo spallucce.
    <e adesso?>, chiesi smarrita.
    <adesso devi scegliere, Alessia. Puoi tornare a casa o restare imprigionata nel nostro Universo. Ma se vuoi tornare, dovrai cercare di riuscirci il più in fretta possibile: un corpo non può essere separato dalla sua anima troppo a lungo>.
    <capito. Cosa devo fare per tornare?>, chiesi. In realtà non ero sicura di volermene andare: mi trovavo in mezzo ai miei personaggi preferiti, in una fanta-realtà, in balia di spade e magie.
    Ma la faccenda dell'anima e del corpo mi metteva in ansia. Cosa significava? Che se poi avessi voluto tornare indietro non avrei più potuto!?
    Furgone di merda...!
    <dovrai impugnare la tua KeyBlade>, rispose Topolino.
    Risi di gusto.
    "Molto spiritoso".
    <garsh! Alessia, non credo che il re stesse scherzando...>, disse Pippo.
    Guardai il re.
    <anche la Terra ha una serratura e se non verrà chiusa sarà invasa dagli Heartless. Ma ci vuole una terrestre per sigillare la KeyHole>.
    <una eroina!>, esclamò Paperino.
    Il re sorrise mesto. Poi si rivolse a Sora e Riku:
    <ehi! Non avete ancora aperto il forziere?>.
    I due si avvicinarono allo scrigno colorato e cercarono inutilmente di forzarlo.
    <aspetta! Che stiamo facendo!?>, esclamò Riku.
    <ah... giusto>, Sora impugnò la KeyBlade.
    La fece roteare sul forziere e poi lo colpì: si aprì immediatamente.

    <cosa c'è dentro?>, chiese Paperino curioso
    Sora tirò fuori una spada. Una KeyBlade.
    <wow...>. Era un'arma bellissima.
    L'impugnatura era una stella stilizzata e allungata, color oro; attorno alla stella un tubo metallico stretto formava una circonferenza perfetta, sormontata, in corrispondenza della punta della stella, da una sfera di pietra preziosa (o forse Oliarco?). Il corpo della KeyBlade era opaco, di un materiale che non sembrava metallo, ed era cosparso di polvere brillante, come il glitter. La lama era sicuramente di metallo, forse platino? Argento?
    Non riuscivo a levare gli occhi da quell'arma meravigliosa.
    Ne ero misteriosamente attratta.

    Improvvisamente cominciai a sentire un forte calore alla mano destra. Mi girai a guardarla in tempo per veder comparire tra le mia dita la strana KeyBlade. Tutti esclamarono per la sorpresa ed io sussultai spaventata.
    <non c'è più alcun dubbio, Alessia: sei un'eroina della KeyBlade>, disse Riku assorto.
    Rimasi incantata ad ammirare la spada. La mia KeyBlade.
    <ci devo combattere?>, chiesi meravigliata ai presenti.
    <certo! Non preoccuparti, non è difficile: ti insegneremo noi!>, rispose Sora entusiasta.
    Gli sorrisi. Anche lui mi sorrideva. Kairi ci osservava, assorta.
    Abbassai lo sguardo verso la spada arrossendo; non smisi di sorridere.
    <che figata...>.
    ________________________________________


    Nel frattempo, sulla Terra...
    ...aveva smesso di piovere. Ma la pioggia non aveva lavato via il sangue dalla strada. Di fronte a casa mia, il furgone bianco era ribaltato su un lato, vuoto. L'ambulanza aveva già raggiunto l'Ospedale Maggiore di Modica da un paio d'ore.

    Nella sala d'aspetto, due famiglie erano riunite, angosciate nell'attesa di notizie sulla vita di due giovani vittime della strada.
    Nessuno parlava: chi per la tensione, chi per il dolore. Mia mamma e mia sorella piangevano abbracciate a mio padre. Un altra donna, seduta di fronte ai miei, stringeva forte la mano del marito.

    Finalmente la porta si aprì e ne uscì un dottore.
    Tutti immediatamente si alzarono e mio padre chiese con un filo di voce:
    <come va Alessia?>
    ________________________________________


    L'intera compagnia si era mossa. Il re aveva suggerito di portarmi da Merlino, visto che avevo parecchi dubbi e domande.
    Sora e Riku avevano diviso le scorte in parti uguali e Kairi aveva attivato il cerchio magico accanto alla porta. La spirale luminosa si allargò e mostrò fessura sul pavimento. Saltammo dentro uno alla volta per raggiungere la GummyShip.
    Non avevo mai viaggiato con l'aereo, perciò non avevo idea di cosa si provasse a volare.
    Ed io lo sperimentai direttamente nello spazio.
    Feci conoscenza con Cip e Ciop. I due scoiattolini si fecero molto circospetti quando, dopo aver ascoltato delle mie considerazioni sui gummy block, scoprirono che ero più che preparata sull'argomento.
    Tutti, tranne Topolino e Pippo che guidavano la navicella, si misero a farmi domande: "Com'e il tuo mondo? Perchè sai tutto di noi?".
    Pian piano cercai di raccontare quello che mi era successo. La parte più difficile da comprendere per loro fu sapere che sulla Terra tutti loro erano conosciuti come personaggi virtuali, inesistenti e manipolati da un joystick. Il più duro a credere alla mia storia sembrava Riku.
    Come biasimarli?
    Speravo solo che Merlino ci illuminasse tutti.

    Dopo un po', la GummyShip atterrò.
    Sopra di noi apparve una spirale luminosa che si allargava progressivamente. Neanche il tempo di guardare e mi ritrovai nella casa del mago.
    Merlino, per nulla sorpreso di vederci, ci salutò cordiale.
    <oh! Tu sei Alessia!>, esclamò avvicinandosi.
    <sì! Salve...>, non sapevo come rivolgermi a lui: Lei? Voi? Signore?
    <chiamami semplicemente Merlino, ti prego>. Mi aveva letto nel pensiero.
    Inquietante...
    <re Topolino vi avrà spiegato già tutto, immagino>
    <sì.. ehm...>, Merlino? Lei? Signore?? "Meglio rimanere sul vago", pensai.
    <ci ha spiegato tutto. Ma io ho alcuni dubbi...>.
    <prego, chiedimi tutto ciò che vuoi sapere>.
    <magari noi nel frattempo potremmo andare a salutare Leon e gli altri del Comitato di Restauro, che ne dite?>, propose Pippo.
    <buona idea! Così non mettiamo fretta qui...>, acconsentì il re.
    <d'accordo! Allora ci vediamo dopo, ok Ale?>, Paperino mi fece l'occhiolino.
    Annuii.
    <bene. Allora... ci incontriamo tutti nella sala-computer di Ansem?>, propose Riku.
    <conosci la strada, no?>, incalzò Sora.
    <sì sì, va benissimo>.
    <perfetto>. Sorrise.
    Gli sorrisi.

    <allora...>, mi voltai verso il mago.
    <vieni. Siediti: ho l'impressione che tu abbia un bel po' di domande, eh?>.
    <in effetti, sì>.
    Misi ordine fra i miei pensieri e cominciai.

    A quanto avevo capito, il destino dei Mondi dipendeva in parte da me, che volessi tornare a casa o meno. Avrei dovuto aiutare gli eroi del KeyBlade a sigillare i cuori dei Mondi, compreso il mio, la Terra, e infine liberare Kingdom Hearts.
    Ma se volevo tornare sulla Terra e riprendere il normale corso della vita, dovevo sbrigarmi a salvare l'Universo.
    E che ci vuole!?
    Pensai alla mia famiglia.
    <merlino,...> (finalmente mi ero sciolta) <...esattamente in che stato sono in questo momento sulla Terra? Voglio dire, il mio corpo... la mia anima...>.
    <hmm, bella domanda. Vedi, il tuo corpo si trova in uno stato vegetativo. Il tuo cuore biologico continua a battere; tuttavia non parli, non ti muovi, perché l'altra parte del tuo cuore, quella in cui risiedeva la tua anima, si trova in un altro corpo e in un altro Universo. La parte del cuore che ha abbandonato il tuo corpo, sulla Terra, è proprio quella che gli Heartless cercano con ossessione, perché è quella che contiene i sentimenti, l'animazione, se vogliamo usare termini più appropriati>.
    <...>.
    Merlino mi poggiò una mano nodosa sulla spalla:
    <su, non temere. Hai tempo a sufficienza per compiere l'impresa e tornare nel tuo mondo sana e salva>.
    Annuii impercettibilmente.
    <ti piacerebbe vedere cosa sta succedendo sulla Terra?>, mi chiese d'un tratto.
    <e come?>.
    <il più grande mago di tutti i tempi può questo ed altro, mia cara>, si vantò allegramente.
    "Modesto...".
    Sorrisi: "Al massimo, il più grande mago della Disney".
    Mi fece cenno di seguirlo al centro della stanza, dove su un tavolino rotondo poggiava una sfera di cristallo.
    Mi fece sedere.
    Poggiò le mani sulla sfera e chiuse gli occhi.
    La sfera s'illuminò dopo qualche istante e Merlino tolse le mani:
    <appoggia la tua mano>, mi disse indicando la palla trasparente.
    Comparvero delle immagini.

    Vidi me stessa su un lettino d'ospedale. Sembravo dormiente. Il mio petto si alzava e si abbassava al ritmo regolare del mio respiro.
    <sto guardando attraverso gli occhi di mia madre...>, mormorai.
    Mio padre e mia sorella erano vicinissimi al punto di vista della sfera.
    Le immagini divennero sfocate e poi sparirono del tutto. La sfera perse luminosità e torno ad essere una palla trasparente.
    <ti vogliono molto bene. Più di quanto pensi>.
    Mi scese una lacrima lungo la guancia.
    La asciugai e mi feci determinata:
    <porterò a termine questa missione>.
    Merlino sorrise soddisfatto.

    Lo ringraziai per le risposte e la pazienza e mi avviai verso la porta di legno per raggiungere gli altri.
    <aspetta un secondo!>, mi trattenne l'anziano mago.
    Mi voltai verso di lui.
    <la sola forza fisica non ti basterà per sconfiggere i nemici>.
    Mi guardò intensamente.
    La KeyBlade si materializzò nella mia mano destra.
    <da adesso potrai allenarti anche con le magie>. Toccò con il suo scettro la mia spada: una piccola esplosione di luce la fece vibrare.
    Guardai meravigliata Merlino:
    <grazie! Che bello... io,... grazie tantissime!>
    <di niente, piccola! Ora va': il destino ti attende>.
    Annuii convinta.
    Riposi la KeyBlade, che si smaterializzò con un suono vibrante e uscii dalla casa del mago.


    LA COMPAGNIA DI RADIANT GARDEN
    - Capitolo 7° -





    Richiusi la porta alle mie spalle col sorriso sulle labbra. "Che figata!". Feci mente locale per ricordare da che parte era lo studio di Ansem.
    Mi diressi camminando verso le scale di pietra. Quando le salii tutte ero stanca morta...
    Mentre mi avviavo all'Area in Ricostruzione, lentamente, ammiravo l'orizzonte roccioso e sconfinato alla mia sinistra.
    Fissavo ogni particolare nella mente per non dimenticarlo mai più: sapevo che molto presto me ne sarei dovuta tornare a casa, sulla Terra. Non mi sarebbe rimasto più nulla di tutto quello che vedevo, sentivo e facevo.
    Solo una memoria sfocata; o forse neanche questa.
    Mi resi conto che faceva piuttosto freddo e che indossavo ancora gli abiti leggeri che avevo sulla Terra.

    Nel frattempo, persa nei miei pensieri, avevo imboccato la stradina stretta e scoscesa che portava alla piattaforma circolare e quindi ai Corridoi.
    Faceva ancora più freddo: soffiavano certe folate di vento...

    Improvvisamente venni colpita con violenza alle spalle. Ci mancò poco che mi spaccassi la faccia.
    <ma che cazzo fai!?>, urlai per terra.
    Mi voltai a guardare seccata chi era così idiota da fare una cosa del genere e ... mi trovai di fronte a una banda di Nessuno. Si avvicinavano minacciosi.
    La KeyBlade comparve nella mia mano e indietreggiai di qualche passo.
    Non mi sentivo pronta a combattere, mi tremavano le gambe.
    Un Simile mi si avvicinò sinuoso e rapido; provai a colpirlo, ma quello era molto più agile: mi colpì in pieno petto facendomi cadere a terra.
    Rinunciai a combattere e mi rimisi in piedi per fuggire. Credo di non aver mai corso così velocemente in vita mia.
    Presi la via più corta per entrare nei Corridoi (mi lanciai dall'alto della piattaforma), ma appena entrata, mi bloccai.
    Mi vennero in mente le numerose volte in cui mi ero persa in quell'intrigo di passaggi e tutti quegli Heartless che vagavano all'interno.

    Nel frattempo i Nessuno mi avevano quasi raggiunta.
    Decisi a inoltrarmi nel labirinto, affidandomi al caso.

    Credo di essermi persa due o tre volte prima di trovare l'entrata dello Studio. Per fortuna non comparve nessun mostriciattolo, né fui presa dalla banda di Nessuno:
    "Si saranno persi anche loro...".
    Finalmente trovai l'antro principale e l'ingresso dello Studio di Ansem. Mi tranquillizzai e riposi la mia arma.

    Non feci in tempo ad avanzare di un passo verso quella porta bianca che apparve un'altra banda di Nessuno.
    <ah!>
    Ripresi in mano la spada e arretrai di qualche passo.Cercai di riflettere, ma l'avanzata rapida del nemico non me lo permise.
    Mi abbandonai agli impulsi del mio corpo e cominciai a fare qualche piroetta su me stessa brandendo orizzontalmente la KeyBlade: riuscii a colpire qualche Nessuno e quando mi fermai mi ritrovai faccia a faccia con la porta. Le voltai le spalle.
    I mostri erano ancora tutti lì, vivi e agguerriti.
    <ma perchè non crepate!? Tuono!>. Non successe nulla.
    <tuono! Fuoco!>. Niente. "Arrgh!".
    <ghiaccio!>.
    L'onda d'urto mi scaraventò verso la porta, che fu aperta in tempo per farmi atterrare sul pavimento dello Studio.
    Per un secondo vidi le stelline.
    Riaprii gli occhi e fuori dalla porta vidi un gruppo di enormi statuette di ghiaccio.
    Mi alzai a sedere: <li ho colpiti io!?>.
    <direi di sì...>, rispose stupito Riku, che ancora teneva la maniglia della porta.
    Al di là della stanza il ghiaccio cominciava già a cedere e Riku chiuse immediatamente la porta e la sprangò con una tavola di legno.
    Mi diede una mano per alzarmi. La strinsi e mi rimisi in piedi non senza qualche lamento:
    "Il mio povero osso sacro...".
    Nel frattempo, dall'altra entrata, di fonte a me, accorse tutto il resto della compagnia, insieme a Yuffie, Aeris e ...
    ...Leon!
    <che è successo!?>, chiese Kairi allarmata.
    <... Nulla per fortuna!>, rassicurai. Fu il mio corpo a tradirmi: ebbi un capogiro e barcollai di lato. La presa salda di Riku mi diede il tempo di rimettere a fuoco le immagini. E mi fece anche un certo, strano, effetto: sentii i fianchi in fiamme, proprio dove le sue mani forti facevano pressione per sostenermi.
    <garsh! Mi sembri un po' debole Alessia>, esclamò preoccupato Pippo.
    <già! Non mi sembra che sia proprio tutto a posto...>, intervenne Paperino.
    Constatando che mi reggevo da sola, Riku mollò la presa.
    Avevano tutti un'aria preoccupata.
    <no, no... tutto a posto, davvero! Non sono ferita, sono solo caduta un paio di volte nella fuga...>.
    "... cioè, mi sono fatta atterrare più che altro".
    Non sembravano convinti di quello che dicevo.
    <sul serio: sto bene!>.
    <sei pallida... Sei stata attaccata?>, chiese Sora.
    Annuii: <ma sono riuscita a difendermi... più o meno...>.
    Sì: come un coniglio spaventato.
    <forse ha solo bisogno di recuperare le forze: ha appena lanciato un incantesimo Blizzard devestante! Sembrava addirittura Blizzaga>, s'intromise Riku con tono quasi incredulo.
    <wow!> <come hai fatto!?>, chiese meravigliato Sora.
    <hai usato la Magia!>, esclamò Kairi in un misto tra sorpresa e irritazione.

    <te l'ha data Merlino?>, chiese una voce nuova.
    Non la riconobbi subito. Quando entrò anche lui, ebbi la conferma:
    <cid?>, mormorai..
    "Mancava solo lui!".
    <huh!? Conosci questa ragazza?>, gli chiese Aeris, sorpresa.
    <conosci Cid!?>, esclamò Yuffie, curiosa e un po' scandalizzata.
    <ma... veramente non l'ho mai incontrata prima. O... sì?>, aggiunse poi rivolto a me.
    Leon non si esprimeva: assisteva alla scena con attenzione.
    <ehm... no. Non ci siamo mai incontrati prima...>. Guardai Sora e gli altri in cerca di sostegno.
    <lei è Alessia, ahiouk! Viene da un nuovo Mondo>, mi introdusse Pippo allegro.
    <benvenuta a Radiant Garden>, mi accolse Aeris.
    <siamo tutti molto lieti!>, disse la Ninja.
    Leon sorrise cortese. <quel mago non sbaglia un colpo...>, commentò, scuotendo la testa.
    Cid brontolò qualcosa e mise le mani ai fianchi.
    Paperino e Pippo risero.
    Notai che mancava re Topolino.
    <dov'è il re? Se n'è andato?>, domandai al gruppo.
    Fu Sora a rispondermi:
    <e' andato ad aggiornare Yen Sid. Presto tornerà e decideremo come dividerci>.
    <dividerci?>.
    Riku prese la parola:
    <sì: dobbiamo sigillare tutte le serrature nel minor tempo possibile e per riuscirci ogni redentore della KeyBlade deve viaggiare in una direzione diversa dell'Universo>.
    <ah... ok>. "Mi lasciano sola?".
    <naturalmente dovrà esserci qualcun altro con te, che ti insegni a combattere e ad usare le magie>, aggiunse Paperino, come leggendomi nel pensiero.
    Lo ringraziai con lo sguardo.
    <allora... vogliamo pianificare questo viaggio?>, propose Leon.
    <buona idea>.
    <andiamo! Ti faremo conoscere una persona molto speciale>, disse Aeris.
    Com'è bella! Sembra un angelo...
    <sì>. Mi affrettai a seguirla.

    Attraversammo un corridoio interno, sospeso su un'enorme sala tappezzata da strane celle. L'ex-fabbrica di Heartless.
    Il corridoio si piegava a destra e conduceva ad una stanzina. Mi trovai di fronte al più grande monitor che avessi mai visto: ci trovavamo nella stanza del computer di Ansem il Saggio.
    <wow...>.
    <conosci questo coso?>, mi chiese Sora.
    <eccome! Sulla Terra i computer sono molto diffusi. Ma non ne ho mai visto uno così imponente.>.
    <salve>, salutò una cyber-voce.
    <tron!>, gridarono all'unisono Paperino, Pippo e Sora.
    <ehi, ragazzi! Ma siete tutti lì?>
    <riunione di Comitato!>, rispose allegra Yuffie.
    <se i miei circuiti non m'ingannano, c'è un nuovo elemento tra voi>
    <sì!>, confermai entusiasta. <ciao Tron! Sono Alessia>.
    <un nuovo creativo!>, esclamò.
    <già>. Leon si avvicinò alla tastiera. <tron, ci serve il tuo aiuto>.
    Tutti ci avvicinammo allo schermo gigante.
    <puoi mostrarci una mappa dell'Universo?>, gli chiese poi Leon digitando le parole-chiave.
    Ci fu un momento di silenzio.
    <ecco fatto!>.
    Sullo schermo apparve un prospetto tridimensionale dei Mondi conosciuti: Crepuscopoli, Radiant Garden, Atlantica, Il Mondo che non Esiste,...
    C'erano tutti quanti.
    Tutti, ma non la Terra.
    <hmm ... purtroppo lo sospettavo>, mormorò Leon.
    <già. Manca soltanto la Terra>, feci eco ai suoi pensieri.
    <...Lo avevate mai notato prima? Neanche le Isole del Destino compaiono nella mappa!>, fece notare Sora.
    <e' vero!>, confermò Riku avvicinandosi di più al computer.
    <che strano però...>, disse Cid.
    <cosa?>, gli chiese curioso Paperino.
    <non appaiono né il Mondo originario di Alessia, né quello di Sora, Riku e Kairi>.
    Rimanemmo tutti in silenzio.
    <e se...>, cominciai.
    <se!?>, dissero all'unisono Paperino e Pippo.
    <pensavo ... Io sono giunta nel vostro Universo tramite... un pasaggio oscuro, no?>
    <e...?>, m'incoraggiò Yuffie.
    <e... Sora, Riku, Kairi, voi siete usciti dall'Isola attraverso l'oscurità. Mi sbaglio...?>, chiesi incerta.
    <sì>, confermò Riku.
    <può darsi che Tron riceva solo il segnale dei Mondi collegati da passaggi non-oscuri, quelli cioè sbloccati di volta in volta dalla GummyShip>, concluse Aeris.
    <mm... è possibile!>, esclamò Leon.
    <ma allora come facciamo a raggiungere la Terra? Se la GummyShip non riceve il segnale della serratura...>. Mi rabbuiai.
    ...
    Riku sembrava sul punto di dire qualcosa, ma rinunciò.
    Si sentì la porta dello Studio aprirsi e si poi richiudersi. Passi verso la sala-computer.

    <c'è ness...>, s'interruppe Tifa. <oh! Salve a tutti>, salutò la ragazza.
    <e tu chi sei?>, mi chiese sorpresa.
    <ciao... Alessia>, mi presentai.
    <io sono Tifa, ciao>, sorrise. <mago Merlino ha predetto il tuo arrivo... ci tenevo a conoscere un abitante del nuovo Mondo>.
    <sono tornato!>, si udì dallo Studio.
    <vostra Maestà!>, gridò Paperino. Pippo gli fece eco.

    Topolino spuntò dall'ingresso della (ormai sovraffollata) stanzina.
    <eccomi. Ah...>, guardò lo schermo del computer. <non credo che Tron ci possa aiutare>.
    <vostra Maestà>, salutò Tron.
    <ciao amico!>, rispose il re.
    <mi dispiace non poter aiutare...>
    <oh, non dirlo neanche! Purtroppo la situazione è più complicata del previsto. Ho paura che la tecnologia non potrà aiutarci molto>.
    <re Topolino? Hai scoperto qualcosa di nuovo?>, chiese Sora.
    Topolino scosse la testa:
    <no, ragazzi. Però...>.
    ...
    <...ho capito come funzionano i passaggi oscuri>, riprese.
    <sul serio!?>, esclamai insieme a quasi tutto il gruppo.
    Il re annuì e continuò:
    <quando qualcuno, il cui cuore è ancora diviso tra Luce e Buio, riesce a trovare un passaggio oscuro e a inoltrarsi in esso, può attraversare le barriere tra i Mondi, senza navicella e senza ricorrere al potere oscuro>. Riku abbassò lo sguardo, pensieroso.
    <ma... com'è possibile?>. Che confusione ...
    <come hai fatto tu, Alessia: cercando la Luce>.
    <la Luce...>, ripetei, poco convinta.
    Sora rivolse lo sguardo a Kairi, che gli sorrise dolcemente.
    Come hanno fatto loro due, quando avevano perso il Cuore.
    <insomma, ogni volta che viene attraversato uno di questi passaggi, si verifica una pioggia di comete?>, chiese Tifa.
    La guardai con aria interrogativa.
    <esatto>, confermò Topolino.
    <quindi... E' stata Alessia a provocare l'ultima pioggia di stelle?>, domandò Pippo confuso.
    <sì. Le stelle cadenti sono coloro i quali hanno perso il Cuore e sono riusciti ad uscire dal Buio >, spiegò il re.
    <oh...>, esclamarono meravigliati Sora e Riku.

    Ricapitoliamo: sono morta, diventata un Heartless, rinata e "piovuta" come una cometa nel Mondo che non Esiste, salvata da Sora e destinata a rimanere intrappolata in un videogioco se non chiudo a chiave tutti i Mondi prima che il mio cuore biologico smetta di battere per sempre.

    "Posso farcela!". (XD)



    La giornata volgeva al termine: da un paio d'ore il sole era tramontato su Radiant Garden, lasciando il posto a un cielo stellato e limpido.
    Dopo aver salutato Tron, tutti ci muovemmo per tornare nel Borgo.
    Io avevo recuperato del tutto le forze magiche, ma avevo freddo. Ci dividemmo in due gruppi: i ragazzi, guidati da Leon, si riunirono presso la casa del Mago per pianificare il viaggio.
    Io mi unii alle ragazze e feci anche amicizia con Kairi, che, finalmente, sembrava decisa a mettere da parte l'antipatia che sentivo provasse nei miei confronti. In fondo tra lei e Sora c'era più di una semplice amicizia: i due si conoscevano fin da bambini, giocavano insieme; poi Sora si era sacrificato per far lei; e lei aveva salvato lui con il messaggio in bottiglia, rivelando al ragazzo la Porta della Luce. Erano molto legati. Naturale che Kairi si fosse ingelosita vedendomi arrivare avvinghiata al suo ragazzo!
    Quella sera conobbi pure le altre.
    Aeris era una ragazza misteriosa e di poche parole, ma di una saggezza profonda.
    Yuffie era allegra ed energica, instancabile e divertente. Annoiarsi con lei che trotterellava intorno, era impossibile.
    Tifa, invece, era sfuggente e impulsiva. Certe volte sembrava indifferente alla realtà che la circondava. In realtà era un'acuta osservatrice: non c'era un particolare che le sfuggisse.

    Io, Aeris e Yuffie ci dirigemmo verso il Mercato: avevo un urgente bisogno di vestiti adatti al clima fresco del Borgo. Tifa si era congedata per andare non so dove. Kairi era rimasta con noi per un po', per poi raggiungere gli altri nella casa di Mago Merlino.
    Radiant Garden era diversa di notte: i lumi ad olio appesi fuori dalle botteghe la facevano assomigliare a un villaggio medievale.
    <andiamo dai Moguri: sono i più affidabili quando si tratta di abiti da combattimento>, propose Yuffie.
    Mi feci guidare dalle due ragazze, che conoscevano bene la zona.
    <salve! Serve un'elaborazione? O volete accedere all'inventario del negozio?>, ci accolse cortesemente un Moguro.
    <buonasera! Vorremmo elaborare un abito per lei>, disse Aeris, spingendomi verso la finestrella da cui ci parlava la simpatica creatura.
    <avete nuovi materiali da consegnare?>, chiese il Moguro.
    <no, ma abbiamo già un account qui, ricco di formule e materiali>, rispose Yuffie mostrando la tessera del "Comitato di Restauro".
    <bene allora! Dovete solo scegliere il modello e la taglia>.
    Il Moguro fece apparire un catalogo virtuale tridimensionale. Aeris cominciò a far scorrere le dita sugli ologrammi.
    "Altro che villaggio medievale!".
    <oh! Questo mi piace!>, indicai un completo.
    <vediamo un po' ... lo adatto alla tua misura. Ecco!>. L'abito tecnico aveva un'aria resistente, ed era molto femminile: corpetto attillato, giacca in velluto a manica corta, guanti a manica asimmetrica, leggins neri, mini-gonna a pieghette, cinturone, autoreggenti con calza nera a rete; stivali bassi anti-pioggia.
    <i materiali ci sono tutti: possiamo elaborarlo!>, esclamò entusiasta Yuffie.

    La serata trascorse così, da una bottega all'altra, tra risate e pettegolezzi. Avevo già indossato il nuovo completo per proteggermi dal freddo. Mi sentivo perfettamente a mio agio.

    Quando ritornammo a casa di Merlino, zeppe di borse e di cibo per la cena, i ragazzi stavano ancora discutendo della partenza imminente e si fermarono per rimproverarci scherzosamente per il ritardo.
    La cena trascorse tra altre risa e le digressioni sui lanci spaziali di Cid. Strinsi amicizia anche con lui e Leon, rispondendo alle domande dei miei amici e assaggiando, nel frattempo, con curiosità e sorpresa, i cibi magici di quel Mondo. Sora e Riku risero per tutta la serata -non avevo mai immaginato Riku così disinvolto e divertito- e Yuffie, dopo mangiato, fece una dimostrazione di mosse ninja utilizzando come cavia Paperino.
    Topolino, Merlino e Tifa non si fecero vedere, andati chissà dove.

    A fine serata Leon ricapitolò il piano d'azione.
    Si partiva il giorno successivo a mezzodì: Topolino, Pippo e Paperino verso i Mondi del Nord; io, Kairi, Sora e Riku ci saremmo occupati delle rimanenti serrature.
    Infine, ci saremmo ritrovati entro cinque giorni a Crepuscopoli, per poi partire tutti insieme verso la Terra. Lì ci saremmo divisi per cercare la KeyHole e sigillarla.
    Allora avremmo finalmente dissolto Kingdom Hearts e...
    ...ciascuno sarebbe tornato nel suo Mondo originario.

    Un po' mi rattristava il pensiero di lasciare tutti loro e tornare alla vita ordinaria sulla Terra. Ma non potevo permettermi di restare o, se mi fossi pentita, non sarei potuta tornare mai più nel mio Mondo.
    E poi perché restare?
    Guardai Sora, che scherzava allegramente con Riku e Kairi.
    "Io non faccio parte di questa realtà". Mi rabbuiai.
    <che c'è, Ale?>, chiese Pippo preoccupato.
    <ah... no, niente. Il piano è perfetto>, rassicurai. <vedrai che ce la faremo!>.
    <certo! Siamo una squadra, no?>
    <la migliore!>, esclamai agitando un pugno in aria.
    Pippo rise.

    Pochi minuti dopo Cid richiamò l'attenzione generale:
    <ragazzi! Che ne dite di andare a riposarvi? Si sta facendo tardi e domani dovete partire carichi>, ci ricordò.
    Dopo un mormorio di assenso generale, ci salutammo l'un l'altro e ogni gruppo si avviò per la sua strada.
    Il nostro quartetto (Kairi, Sora, Riku ed io) si diresse verso l'osteria più vicina per pernottare.

    Io e Kairi scegliemmo la stanza numero Tre; i ragazzi la camera accanto.
    Non avevo sonno, affatto. Decisi così di mettere in ordine gli acquisti del pomeriggio trascorso: ripiegai il completo nuovo con cura; misi dei materiali rari (un Oliarco, una Pietra Opaca e un Cristallo Mithril), acquistati con alcuni Munny vinti a una banda di Heartless, in un sacchettino di stoffa colorato, regalatomi da Zio Paperone come omaggio e invito a tornare al suo magazzino di ghiaccio.
    Mi avvolsi nella vestaglia in pile dell'osteria. Kairi si era già addormentata.
    Annoiata, uscii in terrazzo per guardare il cielo.
    Mi appoggiai alla parete e giocai a immaginare strane forme nelle costellazioni.
    Rimasi sorpresa quando mi resi conto che non riuscivo a vedervi niente. Forse ero un po' cresciuta per quei giochi. O forse non volevo vedere niente.
    Mi arresi e mi limitai ad osservare la luna.
    "Se solo avessi comprato un blocco da disegno...", pensai.
    Per lo meno, cominciavo ad aver sonno.

    Il suono di passi alle mie spalle mi fece sussultare.

    <calma! Sono io...>, si affrettò a spiegare Riku.
    Era solo Riku. Soltanto lui.
    Guardai alla mia destra: il terrazzo era contiguo a quello della camera numero Quattro.
    <hai saltato il muro?>.
    <sì. Non riuscivo a dormire; così sono uscito fuori e ti ho vista affacciata. Mi sembravi triste...>.
    <huh? No, mi stavo solo annoiando>, confessai.
    <capito>.
    Ci sedemmo con le spalle al muro. Finsi di contemplare il cielo. Come se fosse interessante.
    <avete fatto molte compere oggi. Hai anche comprato i vestiti nuovi>.
    Risi imbarazzata.
    <certe cose non cambiano>, gli dissi.
    <?>
    <vedi, una donna cerca sempre di cambiare qualcosa quando deve affrontare qualcosa di difficile>.
    <oh, certo...>, sbottò ironicamente. <ogni scusa e buona per fare shopping>.
    <dai! Smettila!>, lo colpii sulla spalla. <dico sul serio: cambiare qualcosa in te stesso, aiuta a misurarsi con una situazione nuova e difficile>.
    Mi guardò con un'espressione indecifrabile. Era difficile capire cosa vi fosse in quegli occhi, velati dal lungo ciuffo argentato.
    < Ci pensi che sei una delle poche donne del gruppo a impugnare una KeyBlade?>.
    Annuii. Mi sembrò un tentativo di sviare il discorso.
    In realtà, pensando a quella eccezionalità, non mi sentivo all'altezza del compito.
    Si alzò e mi offrì la mano per tirarmi su.
    L'accettai e mi appoggiai con la schiena sul muretto.
    <meglio provare a dormire>, suggerì lui.
    <vero. Domani si parte>.
    Annuì. <domani si parte>, ripeté.
    Poi mi fece un saluto militare, ed io lo imitai.
    Ognuno di noi rientrò nella propria camera da letto.

    Tolsi la vestaglia e m'infilai sotto le coperte cercando di non disturbare Kairi.
    Chiusi gli occhi, ma nella mia mente compariva l'immagine del viso di Riku.
    Non riuscii a pensare ad altro.
    Credo di averlo sognato quella notte.

     
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