Il Cardo e la Rosa

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    Inizio dicendo che secondo me questa storia non è affatto una fanfic, ma un racconto autoconclusivo con protagonisti inventati di sana pianta da me.
    E' la mia visione di una certa situazione, con due nuovi personaggi scelti per rinnovare un tema affrontato milioni di volte.
    Mi piacerebbe poter commentare fino infondo questo testo, ma ho paura di annoiare qualcuno, quindi mi dileguo all'istante.
    Ah, aggiungo, anche se c'è qualche errore non fa niente, apprezzo ogni critica e ogni elogio con molta serenità (:
    Spero di aver scritto qualcosa che sappia lasciare un segno nei cuori della gente.





    ---






    Nel mese più caldo e gioioso dell'anno, una Rosa Bianca era nata.
    Fiorita per caso in uno splendido campo abitato da sue variopinte sorelle, era così bella e così splendente che tutti gli altri fiori se ne innamorarono alla follia.
    Era la Rosa più bella che fosse mai esistita: chiari come la luna erano i suoi petali, smeraldi aveva per foglie e il suo profumo soave avrebbe fatto raggiungere l'estasi anche all'essere più divino.
    Era modesta, posata, gentile e non aveva mai pianto, non riusciva a essere cattiva, era pura, per questo ogni fiore ne era ammaliato.
    Ma sebbene fosse amata, la Rosa, non amava.
    Anche se era gentile e dolce, la sua indole risultava impenetrabile e nessuno si avvicinava così tanto a lei, perché, molto riservata, non glielo permetteva.
    Successe però che, una mattina, dopo una notte di tempesta, iniziò a nascere accanto ad essa un'erbaccia, eretta sul suo esile stelo spinoso, già faceva discutere i fiori che volevano usurparla per paura che, crescendo avrebbe soffocato la fragile Rosa.
    Ma questa, che era di buon cuore, si oppose fermamente all’idea dei suoi compagni, dicendo che qualsiasi essere, sebbene brutto e minaccioso per la sua salute, aveva diritto di vivere.
    Passarono dei giorni da quel momento, sull'erbaccia iniziarono a spuntare delle brutte e piccole foglie raggrinzite accompagnate da un bocciolo ancora chiuso.
    Tutti nel campo ormai aspettavano con ansia l’attimo in cui, quello che pareva un fiore, si sarebbe schiuso, soddisfando la curiosità altrui.
    E quel giorno arrivò presto, prima di quanto si potesse pensare.
    Il Cardo sbadigliò, e mostrando alla vallata la sua cima viola e bianca gracchiò un buongiorno stralunato con voce roca e fastidiosa.
    Sembrava spigliato ma nello stesso tempo timido, aveva modi di fare burberi, forse un po’ rozzi e pesanti, e per questo non fece tardi a guadagnarsi tutto il disprezzo da parte degli altri fiori.
    Questo lo faceva sentire timido, inferiore e diverso, sebbene già lo fosse, e non poco.
    Si chiedeva perché tutti quei fiori fossero bellissimi, profumati e variopinti, e lui, solitario, dovesse essere nato spinoso, maleodorante e inutile, lontano dai propri simili.
    Diverso in un meraviglioso prato di meravigliosi fiori, solo, senza nessuno che gli somigliasse, che lo appoggiasse, che gli parlasse.
    E mentre tutti gli altri floreali abitanti si dilettavano in giochi, in allegre chiacchierate, coccolando le api che spesso si posavano su di essi, il Cardo, in disparte, si logorava pensando, anzi sapendo, che nessun'ape o farfalla che fosse, mai si sarebbe posata su di lui; che la rugiada cristallina non l'avrebbe mai rinfrescato e che gli altri fiori l'avrebbero sempre considerato diverso e sbagliato.
    E poi c'era la Rosa, così vicina a lui da poterla toccare, ma nello stesso tempo distante mille miglia dal suo cuore.
    Lontana da lui, irreparabilmente lontana.
    E tutte le notti, il Cardo la guardava dormire, senza mai avere sonno, senza mai saziarsi.
    I giorni passavano troppo velocemente per poterli contare, e il Cardo e la Rosa sembravano essere sempre meno distanti.
    Ciò suscitava invidia e sgomento tra gli altri fiori, che non riuscivano ad accettare che la divina Rosa rivolgesse qualche parola a quell'essere così mostruoso quale fosse il povero Cardo.
    Ma sebbene i commenti altrui si facevano sempre più pensati ed insopportabili, la Rosa Bianca, ogni notte ormai, quando la vallata già dormiva, soleva alzare gli occhi al cielo, dilettandosi nel guardare le stelle insieme al Cardo.
    Sognava di poterle un giorno raggiungere e sfiorare.
    “Come sono belle, non trovi?” Chiese la Rosa un po’ all’amico un po’ a se stessa.
    “Non lo sono davvero, io penso.” Rispose cupo il Cardo.
    Ella allora si stupì.
    “Come puoi dire che cose meravigliose quali le stelle, non siano belle?” Gli chiese stizzita, senza staccare gli occhi dal cielo che li sovrastava.
    “Beh, tutti pensano che le stelle siano una delle cose più meravigliose e proibite che esista al mondo, ma lo fanno solo perché nessuno è mai riuscito a raggiungerle, per questo rimangono qualcosa di utopicamente perfetto. Secondo te perché quando una stella cade si esprime un desiderio?”
    La Rosa non sapeva minimamente cosa rispondere, quindi rimase in silenzio ed aspettò il responso altrui.
    Il Cardo riprese, schiarendosi la voce roca con piccoli e aspri colpi di tosse.
    La sua serietà dapprima impenetrabile, diventò colma di sentimento.
    “Perché è un avvenimento talmente raro, unico ed eclatante che accade così poche volte da essere paragonato a un desiderio avveratosi al meglio. Per questo motivo, le stelle cadenti sono simili ai desideri, e all'irraggiungibile”.
    Si bloccò, ma poi aggiunge: “Però sai, spesso, l'irraggiungibile ci appare più bello di ciò che è“.
    Ed il suo sguardo si perse quello sterminato cielo trapunto di stelle, che probabilmente per la prima volta ammirò fino infondo.
    E fu allora che la Rosa si rese conto che per quanto assurdo fosse, lui aveva ragione.
    Aveva sempre sognato di raggiungere le stelle, le aveva sempre viste bellissime, aveva sempre espresso desideri quando raramente le vedeva cadere.
    Ma quel giorno, per la prima volta capì quanto fossero stupendamente normali.
    Probabilmente in esse erano celati innumerevoli segreti, ma ora, non le interessava più scoprirli quanto le interessasse scoprire quelli del Cardo.
    Quella notte, guardando le stelle, parlando con il Cardo, la Rosa si era resa conto di quanto la bellezza esteriore fosse banale, e quanto quella interiore fosse reale.
    La reale bellezza, adesso lo sapeva, stava nel cuore.
    Le stelle su nel cielo, erano tutte uguali, tutte identiche tra loro, tutte con le stesse caratteristiche, e nessuno ne avrebbe mai distinta una perché era diversa o speciale.
    Tutti le avrebbero sempre lodate per il loro splendore, e mai per altre qualità.
    E il Cardo nonostante fosse brutto, rozzo e spinoso, era diverso da tutti gli altri fiori.
    Era profondo.
    Come con le stelle, nessuno lo avrebbe mai osannato per la sua bellezza, per il suo profumo, per i suoi colori ma se qualcuno si fosse avvicinato davvero a lui avrebbe scoperto che dietro quelle spine, dietro quelle foglie verde spento, egli nascondeva un'anima, un cuore, dei sentimenti.
    La Rosa trovò tutto questo la cosa più meravigliosa che le potesse accadere nella vita, e se ne innamorò.
    “A volte, quel che agli occhi appare sgraziato, disarmonico e ributtante, è in verità ciò che di più splendido su questa terra esiste”.
    Questo fu ciò che lei disse prima di baciarlo profondamente, prima di capire davvero di amarlo con tutta se stessa.
    Nella notte che andava a spegnersi lentamente lasciando spazio a un nuovo mattino da vivere, la Rosa e il Cardo divennero un unico, stupendo fiore.
    Il loro tenero amore sciolse i cuori degli altri fiori della valle che finalmente capirono ciò che la stessa Rosa, aveva probabilmente da tempo capito, senza nemmeno accorgersene.
    Tutti smisero di disprezzare il Cardo, e come la Rosa compresero che molte volte, ciò che per gli occhi può apparire letame è oro per l'anima.
     
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  2. Matzu¸
     
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    Quando me l'hai fatta leggere quasi mi commuovevo, bellissimo.
     
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    Una mia compagna di classe si è messa a piangere o_o
    Grazie comunque, mi commuovo io quasi. <3
     
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    Che bella ;^; non è la classica storiella 'e vissero tutti felici e contenti', è una storia con un significato che ben pochi nella realtà veramente colgono, troppi si fermano alle apparenze disdegnando le cose imperfette, e in tal modo non sanno ciò che si perdono. Complimenti Clè ;^;
     
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    CITAZIONE (Van¡lle @ 16/5/2010, 20:54)
    Che bella ;^; non è la classica storiella 'e vissero tutti felici e contenti', è una storia con un significato che ben pochi nella realtà veramente colgono, troppi si fermano alle apparenze disdegnando le cose imperfette, e in tal modo non sanno ciò che si perdono. Complimenti Clè ;^;

    Sono felice che ti sia piaciuta, ne hai ben saputo cogliere il significato <3
     
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  6. ‚DrEaMeR
     
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    Molto bella, complimenti.
    Davvero.
     
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    CITAZIONE (‚DrEaMeR @ 16/5/2010, 21:13)
    Molto bella, complimenti.
    Davvero.

    Grazie mille (:
     
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  8. Eneru92
     
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    Shot bella e profonda , complimenti !
    Ottima la descrizone fisica dei fiori , specie quella della rosa bianca , e ancora meglio delineati sono i pensieri di ciascuno di essi . La personficazione delle piante poi fa assomigliare questa storia ad una favola , il che rende l'effetto finale anche più bello se possibile . Il dialogo sulle stelle mi ha veramente colpito , e non c'è dubbio che sia d'accordo con la morale ... bisognerebbe guardare più in fondo nelle persone , anzichè fermarsi alle apparenze .

    In definitiva davvero un bel lavoro ^^
     
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    CITAZIONE (Eneru92 @ 16/5/2010, 21:20)
    Shot bella e profonda , complimenti !
    Ottima la descrizone fisica dei fiori , specie quella della rosa bianca , e ancora meglio delineati sono i pensieri di ciascuno di essi . La personficazione delle piante poi fa assomigliare questa storia ad una favola , il che rende l'effetto finale anche più bello se possibile . Il dialogo sulle stelle mi ha veramente colpito , e non c'è dubbio che sia d'accordo con la morale ... bisognerebbe guardare più in fondo nelle persone , anzichè fermarsi alle apparenze .

    In definitiva davvero un bel lavoro ^^

    Ti ringrazio molto.
    In effetti, quando ho scritto questa storia ho pensato a una favola/fiaba, diciamo, tra le opere che preferisco.
    Il dialogo sulle stelle secondo me regge tutto il racconto, sono felice che ti sia piaciuta.
    Grazie ancora (:
     
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  10. xander.XVII
     
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    stupenda, toccante e profonda.
    Scritta perfettamente in ogni senso, con frasi brevi e incisive, lessico adeguato alla perfezione, poche storie mi hanno colpito più di questa.
    Purtroppo l'ultima frase è un qualcosa che ormai quasi nessuno tiene in conto.
     
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    CITAZIONE (xander.XVII @ 16/5/2010, 22:33)
    stupenda, toccante e profonda.
    Scritta perfettamente in ogni senso, con frasi brevi e incisive, lessico adeguato alla perfezione, poche storie mi hanno colpito più di questa.
    Purtroppo l'ultima frase è un qualcosa che ormai quasi nessuno tiene in conto.

    Grazie, le tue parole sono veramente profonde e piene di significato.
    Mi rende felice sapere di aver scritto qualcosa in grado di emozionare a tal punto qualcuno.
    Questo è il mio più grande sogno.
     
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  12. Ritsuka‚
     
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    E' bellissima, già ti ho detto su msn.
     
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  14. Mizu De Tsuki
     
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    Bbbbeh XD Mi spiacerebbe dover dire le stesse cose già accennate dagli utenti, ma non posso fare a meno di dirti... Davvero bella, complimenti >///< E' una bella favoletta! ^*^ L'hai scritta anche bene ò.ò!
    A volte anche nelle più piccole cose, non solo sulle persone, non ne cogliamo davvero l'essenza vera.. Che possiamo farci però, siamo nati imperfetti, a volte meglio così però, non trovi? xD Altrimenti non avremmo nulla da imparare a_a'
     
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    CITAZIONE (Mizu De Tsuki @ 17/5/2010, 18:51)
    Bbbbeh XD Mi spiacerebbe dover dire le stesse cose già accennate dagli utenti, ma non posso fare a meno di dirti... Davvero bella, complimenti >///< E' una bella favoletta! ^*^ L'hai scritta anche bene ò.ò!
    A volte anche nelle più piccole cose, non solo sulle persone, non ne cogliamo davvero l'essenza vera.. Che possiamo farci però, siamo nati imperfetti, a volte meglio così però, non trovi? xD Altrimenti non avremmo nulla da imparare a_a'

    Come ho detto nella mia storia sono le cose imperfette quelle affascinanti (:
     
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18 replies since 16/5/2010, 19:28   240 views
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