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Laia92.
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A chi non teme il dubbio
a chi si chiede i perchè
senza stancarsi e a costo
di soffrire di morire
A chi si pone il dilemma
di dare la vita o negarla
questo libro è dedicato
da una donna
per tutte le donne
"Lettera a un bambino mai nato" è il tragico monologo di una donna che aspetta un figlio guardando alla maternità non come a un dovere ma come a una scelta personale e responsabile. Una donna di cui non si conosce nè il nome nè il volto nè l'età nè l'indirizzo: l'unico riferimento che ci viene dato per immaginarla è che vive nel 1975, sola, indipendente, e lavora.
Il monologo comincia nell'attimo in cui essa avverte di essere incinta e si pone l'interrogativo angoscioso: basta volere un figlio per costringere alla vita quel figlio? Piacerà nascere a lui? Nel tentativo paradossale di avere una risposta la donna spiega al bambino quali sono le realtà da subire entrando in un mondo dove la sopravvivenza è violenza, la libertà e un sogno, la giustizia un imbroglio, il domani uno ieri, l'amore una parola dal significato non chiaro. Però mentre il discorso procede, razionale e insieme appassionato, un secondo problema emerge: il rapporto tra se stessa e il figlio. Una seconda domanda eplode: è giusto sacrificare una vita già fatta a una vita che ancora non è? E il monologo diventa quasi una confessione alla propria coscienza, mentre il dramma matura nutrito da altri personaggi. Sette personaggi anch'essi senza nome nè volto nè età nè indirizzo: il padre del bambino, l'amica femminista, il datore di lavoro, il medico ottuso, la dottoressa moderna, i vecchi genitori. Tutti testimoni ignari di quel rapporto impossibile, basato su un'altalena di amore e di odio, di tenerezze e di risse, infine esasperato dalla rivolta di una creatura intelligente che accetta la maternità ma da quella si sente derubata. è in tale rivolta che la donna lancia la sfida definitiva a suo figlio: a lei il diritto di esistere senza lasciarsi condizionare da lui, a lui il diritto di decidere se vuole esistere o no. Il bambino decide, e non solo per se stesso. Il suo rifiuto della vita, ora che sa quanto sia faticosa e difficile, coinvolge infatti la madre. E nel modo più crudele, cioè attraverso un processo che ne deciderà la colpevolezza. Il nodo del libro è il Processo, celebrato da una simbolica giuria di cui fanno parte i sette personaggi. Poi, in un accavallarsi di suspense, l'allucinante colpo si scena, e il verdetto con cui si conferma che è sempre la donna a pagare.. -
Axel‚.
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Polpettone rosa femminista? . -
Laia92.
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Polpettone rosa no. Femminista si. è un libro che parla di problemi etici, come quelli sopraccitati. Solo che è più per le donne, perchè dubito che un maschio problemi simili possa capirli.
Uh, ho trovato una recensione sul retro del libro:
"La Fallaci ha saputo cogliere con il suo fiuto straordinario un tema vitale, lo ha assunto come mezzo di trasmissione della sua anima ferita e alla fine l'ha cantato con dolore e fra le lacrime."
Carlo Bo
recensione perfetta!. -
Axel‚.
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CITAZIONE (Laia92 @ 22/4/2010, 10:47)Solo che è più per le donne, perchè dubito che un maschio problemi simili possa capirli.
E che siamo, senza neuroni?. -
O n i *.
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CITAZIONE (Axel‚ @ 21/4/2010, 22:49)Polpettone rosa femminista?
Ma anche no.
L'ho letto ed è bellissimo. Parla sia di maschi che di femmine.
Dovresti leggerlo anche tu, visto come sei messo.
Senza offesa, eh. -
Axel‚.
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CITAZIONE (O n i * @ 22/4/2010, 17:15)Ma anche no.
L'ho letto ed è bellissimo. Parla sia di maschi che di femmine.
Dovresti leggerlo anche tu, visto come sei messo.
Senza offesa, eh
La mia era una domanda eh.. -
O n i *.
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La mia solo una risposta.
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Laia92.
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CITAZIONE (Axel‚ @ 22/4/2010, 17:01)CITAZIONE (Laia92 @ 22/4/2010, 10:47)Solo che è più per le donne, perchè dubito che un maschio problemi simili possa capirli.
E che siamo, senza neuroni?
non ho detto questo, solo che parla di problemi che riguardano le donne, anche la dedica dice che è da una donna per le donne..