Lei è mia!

one shot esplicita

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  1. Zetsubou Milian
     
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    E' una one shot estremamente esplicita che tratta il tema dell'incesto, per questo motivo la metto sotto spoiler
    SPOILER (click to view)
    Erano... Mi pare fosse mezzanotte, o forse un po più tardi, avrei dovuto essere a letto da un bel pezzo, invece stavo ascoltando Paint in Black dei Rolling Stones con il mio Iphone, una delle mie canzoni preferite, battevo la mano a ritmo del suono della sitarra sulle mie ginocchia, fino a quando un movimento non mi invogliò a staccare le cuffie dalle mie orecchie, era un'ombra che strisciava lungo la parete del mio corridoio, uscii dalla mia stanza e svoltai l'angolo, la luce del bagno era accesa, sentivo l'acqua della vasca scorrere e intravedevo la sagoma tutta curve di una donna attraverso la finestrella opaca del bagno, avevo capito di chi si trattava, spiai dal buco della serratura quella donna, splendida, con le tette cadenti ma eccitanti, il culo di marmo e la vagina leggermente pelosa, a quella vista non potei trattenermi, calai lentamente la cerniera dei jeans e tirai fuori il mio pene, lo smanettai per farlo diventare più duro e poi cominciai a masturbarmi, godendomi lo spettacolo di quella donna nuda che si insaponava il corpo, era qualcosa che mi faceva andare in bestia, avrei voluto irrompere e saltargli addosso ma non potevo, era mia madre!
    Stetti ad osservare per lungo tempo, poggiandomi contro la porta, stavo per venire, e venni, sporcando la mia mano con il seme, non riuscivo a capacitarmi di ciò che avevo fatto, ogni volta che mi masturbavo e pensavo a mia madre mi eccitavo come non mai, ma una volta terminato il lavoro di mano sentivo dentro di me come un profondo senso di angoscia e colpevolezza, come se un enorme giudice mi stesse puntando il dito contro urlando "colpevole!", una situazione enormemente imbarazzante.
    Mi riposai, stando sempre contro la porta, avevo pulito la mia mano infilandomela in una tasca, erano i jeans che usavo per lavorare, sporchi più che mai di cose ben peggiori dello sperma, continuai a contemplare il corpo nudo di mia madre quando la intravidi portarsi una mano alla farfalla e premere ad intervalli regolari, non potevo vedere il suo viso, solo la sua mano che si penetrava all'inizio con un dito, poi con due e poi con tre, in quel momento ho subito pensato "allora anche lei è affamata di sesso!", era una cosa buona, mia madre era vedova e non ebbe più modo di scoparsi nessuno dopo la morte di mio padre, non credo si sarebbe persa un'occasione del genere, certo si trattava di incesto, ma come dice la canzone Paint in Black " Incest happens ev ry' day", oppure era solo " It just happens ev ry' day" ? Non ricordo bene, credo sia il secondo caso, ma ad ogni modo non potevo aspettare, mia madre doveva essere mia, ad ogni costo, non mi interessava andare in galera, lei avrebbe capito, ne sono certo!
    Prima che potessi rialzarmi e andarmene, siccome non ero più molto eccitato, la sentii gemere pronunciando un nome: "Roy", di chi era quel nome? Di un suo amante? Di qualche suo nuovo fidanzato? Porca troia, quanto l'ho odiata in quel momento.
    Il giorno dopo faceva freddo, io mi trovavo in centro per incontrare un amico, dovevamo effettuare una consegna, si chiamava Samuel, ed era mio collega.
    Il furgoncino della nostra ditta era così pieno che ad ogni sterzata avevo paura che si potesse ribaltare facendoci piombare fuori dal finestrino, morte assicurata! Samuel era un tipo rozzo e grassottello, molto ricco, sua madre lo ebbe quando era ancora minorenne, a sedici anni per l'esattezza, anch'egli, come me, adorava sua madre alla follia, penso sia stato lui a instillarmi nella mente l'idea di scoparmi mia madre, eravamo grandi amici, e condividevamo i segreti più immondi, come la nostra fame d'incesto, e anche qualcosa di più.
    Finita la consegna Samuel ebbe l'idea di recarsi in una zona cittadina assai malfamata con la scusa di fermarci in un fast food a mangiare qualcosa, i brontolii del mio stomaco mi recavano appetito, perciò accettai senza ripensamenti, la zona in questione era popolata per la maggior parte da negri, transessuali e spacciatori, droga e prostituzione scorrazzavano in quel luogo come pesci rossi in un acquario, Samuel parcheggiò accanto al fast food, ma non ci entrò, mi disse di aspettare all'interno e intanto ordinare qualcosa per me, io non gli chiesi nemmeno perchè doveva restare lì fuori, mi diressi a passo elegante al bancone dove serviva una bella signorina e ordinai due hot dog con molta senape e molto ketchup, più una coca cola, mi sedetti poi al tavolo adiacente alla finestre azzannando il primo hot dog, potevo avere una chiara visuale di Samuel che parlottava animatamente con un negro in giacca di pelle, cappello bianco e jeans sporchi, più sporchi dei miei, speravo tanto che quella roba marrone che gli ricopriva la parte posteriore dei pantaloni non fosse ciò che stavo pensando, perciò mi voltai cercando di concentrarmi solo e unicamente sul mio abbondante panino.
    Samuel entrò tenendo una mano in tasca, sembrava allo stesso tempo soddisfatto e allo stesso tempo intimorito, non ordinò niente, si sedette al mio stesso tavolo e bisbigliò "Hei, guarda cos'ho qui!", mi fece intravedere leggermente dalla sua tasca il manico di qualcosa, in legno, io aguzzai la vista e vidi anche un pezzo di ferro, un grilletto, quel coglione si era comprato una pistola, illegalmente perdipiù.
    "Che cazzo fai?" gli dissi, tentando di capirci qualcosa, lui mi lanciò un sorriso che spiegazzò tutto il lardo del suo schifoso mento da tacchino, io gli ripetei la domanda con più convinzione, che cazzo voleva fare quel ciccione idiota?
    Con un movimento della testa mi fece cenno di osservare il bancone del fast food, io lo feci, e continuavo a non capire un cazzo, fino a quando non ci volle una "illuminazione" da parte sua; mi disse "Secondo te quanto guadagnano qua?" io gli risposi muovendo le mani agitatamente "Non lo sò, sicuramente non meno di ciò che guadagniamo noi!", e lui " Appunto, noi guadagniamo già una miseria, la buttiamo sempre via per le cazzate come la droga e le puttane, a fine mese cosa ci resta? Niente! E allora perchè non spilliamo qualche soldo alla cassiera?" Io non sapevo che dire, i soldi mi facevano gola, non mi sembrava affatto giusto, glielo dissi infatti, ma Samuel, che aveva sempre la risposta pronta, mi rispose "E secondo te desiderare il corpo della propria madre non è la prova che siamo già dei bastardi?" Mi spiazzò...
    La proprietaria non fece storie, tenne le mani in alto e in bella vista, cercando di non muoversi o fare movimenti bruschi, io la tenevo sotto mira con la pistola, un vero e proprio pistolone da sceriffo, come quelli che usava Clint Eastwood, ma sto divagando, scusate!
    Dicevo... Samuel si appioppò tutti i soldi con avidità, lanciando un ghigno snervante che solo lui è in grado di emettere, si infilò le banconote in tasca e corse verso di me "Hai visto? Era facile!" mi disse lui, poi mi strappò di mano la pistola e con pazienza la puntò in fronte alla ragazza del bancone, la uccise con un colpo ben piazzato, che figlio di puttana!
    Mi riconsegnò la pistola, incrementando a dismisura la mia già palpabile confusione, se non fosse stato per il suo forte strattone sarei rimasto li, imbambolato, fino all'arrivo della polizia, che diamine! Aveva proprio bisogno di sparare?
    Salimmo sul furgoncino della ditta e poi, così come eravamo arrivati, sparimmo come fantasmi, lui guidava e io tenevo la pistola, rideva come un pazzo, mi faceva paura, molta paura! Quando ad un certo punto mi ricordai una cosa che avrebbe segnato la mia cattura, l'hot dog! stavo mangiando un hot dog che non ho finito, la polizia avrebbe trovato tracce della mia saliva, sarebbe arrivata a me, quando lo spiegai a Samuel mi rise in faccia, esclamando "E che cazzo me ne frega a me? e' un tuo problema, non mio!", io gli feci "Torniamo indietro, devo far sparire quel panino, e subito!", non mi ascoltò, continuò a tirare dritto senza far caso a ciò che dicevo, rideva ancora, quanto avrei voluto rompergli la testa a pugni!
    Gli ordinai di tornare indietro poichè se la polizia mi avesse beccato avrei raccontato tutto, anche della sua collaborazione, quando glielo dissi si incazzò, il suo sorriso svanì come per magia e iniziò a lanciarmi delle occhiate di nascosto "Si, è vero, torniamo indietro!" aggiunse, a quelle parole mi rassicurai, ma quando mi accorsi che la strada che stavamo percorrendo non era quella per il fast food cominciai ad avere un po di paura, ci trovavamo alla periferia, alle undici e mezza, le strade erano deserte, nessuna macchina passò in quel preciso istante, mi guardai intorno con circospezione...
    "Sam, che siamo venuti a fare qui? Non ho tempo da perdere cazzo!" Urlai, picchiando il pugno contro il parabrezza, volsi poi lo sguardo al suo, spaventoso e pieno di un qualcosa di tetro e maligno, in un attimo mi fu addosso, le sue mani intorno al mio collo che stringevano e stringevano, non immaginavo che Samuel fosse così forte, in quella posizione mi diceva "I soldi sono miei, piccolo parassita, sono miei, hai capito? Miei! Mieeeeeei!" non sapevo che cazzo fare, mi sembrava un brutto sogno ma quello strangolamento mi convinceva che era tutto reale, e che stavo per lasciarci le penne, fino a quando non ebbi la forza di alzare l'arma e puntargliela alla pancia, premetti il grilletto... Bang! Gli bucai il fegato, sparai altre tre volte, poi me lo scrollai di dosso quando mi accorsi che stava perdendo sangue dalla bocca, mi aveva imbrattato tutto il vestito, quel grasso, porco e schifoso migliore amico!
    Erano... Era mezzanotte! Stavo tornando a casa con la pistola in mano e l'abito della ditta sporco di sangue, ero tornato si al fast food cercando di riparare al mio errore, ma la polizia era già li, con le sirene spianate, non mi conveniva intrattenermi più del dovuto.
    Decisi che per me era la fine, dovevo cambiare città e lavoro, costruirmi una nuova vita, lontano da mamma... Dovevo però darle un regalo d'addio, quella notte era l'ultima che passavo in quel posto, in quella casa, se non me la fossi scopata quella notte stessa non avrei avuto più modo di farlo!
    Entrai in casa, avevo con me le chiavi, perciò non dovetti suonare al campanello, tolsi la giacca della ditta e la gettai alla bell'è meglio sul divano, e mentre muovevo qualche passo incerto verso la camera da letto pensavo alla reazione di mia madre, avevo la pistola ancora con me, che fare? Minacciarla o parlarle con calma ed empatia? Dovevo sbrigarmi, il tempo non mi era amico, decisi di affidarmi agli eventi.
    Spalancai la porta della camera di mia madre, ciò che vidi mi spezzò il cuore... A letto con un uomo che non conoscevo, entrambi dormivano, ma... un estraneo che si era scopato mia madre! Lei che non voleva accettare me! Io che avevo sofferto così tanto per averla tutta mia! La pistola era ancora tra le mie mani, la puntai addosso a quell'uomo e sparai, lo colpii all'anca e poi continuai a fare fuoco svegliando inevitabilmente mia madre, era morto, crivellato di colpi, non sapevo neppure qual'era il suo nome!
    " Roy!" urlò mia madre, era lui il Roy che tanto ambiva, era lui... Non ero io colui che lei ambiva, era quel Roy...
    "Mamma, tu non mi vuoi bene, mi dispiace!" Svuotai il caricatore addosso di lei... Mi sedetti, attesi la polizia...

    Avevo... diciannove anni!

     
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  2. Salamence_95
     
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    bello ................ Spero che questo racconto sia solo frutto della tua fantasia
     
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  3. Zetsubou Milian
     
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    CITAZIONE (Salamence_95 @ 25/2/2010, 21:52)
    bello ................ Spero che questo racconto sia solo frutto della tua fantasia

    secondo te io mi metto a sparare alla gente? XD
    no, seriamente, è solo frutto della mia fantasia, non sono un simile maiale!
     
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  4. Nyxenhaal89
     
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    Oh santo cielo. XD
    Quando vuoi scandalizzare ci dai dentro! XD
     
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  5. Zetsubou Milian
     
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    CITAZIONE (Nyxenhaal89 @ 25/2/2010, 21:56)
    Oh santo cielo. XD
    Quando vuoi scandalizzare ci dai dentro! XD

    Zetsubou è bravo eh XD
     
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    Bella bella, all'inizio quando si masturba pensavo fosse una one shot erotica, poi mi son ricreduto.
     
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  7. Zetsubou Milian
     
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    CITAZIONE (Nemesis; @ 25/2/2010, 23:11)
    Bella bella, all'inizio quando si masturba pensavo fosse una one shot erotica, poi mi son ricreduto.

    anche io sai? XD
     
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  8. ~ S u n n y «
     
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    Le virgole sono un tuo problema. Sta attento.
    Era tutto troppo veloce, le descrizioni, sia dei sentimenti che quella dei luoghi, personaggi ecc., potevano essere ampliate di più.
    Un consiglio che ti do per l'estetica dell'impaginazione: non mettere sotto spoiler i tuoi lavori, basta un piccolo avviso del rating e del genere nel sottotitolo del topic e all'inizio post. Lo spoiler rende molto fastidiosa la lettura.
    La fic, in conclusione, non mi è piaciuta molto, forse perché erano presenti dei generi che non mi piacciono o forse per come era scritta. Mah, è un parere personale.
     
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  9. Zetsubou Milian
     
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    CITAZIONE (~ S u n n y « @ 25/2/2010, 23:52)
    Le virgole sono un tuo problema. Sta attento.
    Era tutto troppo veloce, le descrizioni, sia dei sentimenti che quella dei luoghi, personaggi ecc., potevano essere ampliate di più.
    Un consiglio che ti do per l'estetica dell'impaginazione: non mettere sotto spoiler i tuoi lavori, basta un piccolo avviso del rating e del genere nel sottotitolo del topic e all'inizio post. Lo spoiler rende molto fastidiosa la lettura.
    La fic, in conclusione, non mi è piaciuta molto, forse perché erano presenti dei generi che non mi piacciono o forse per come era scritta. Mah, è un parere personale.

    si, è ciò che mi sono detto anche io la prima volta, ma era solo una fiction così per ammazzare il tempo,poi è normale che non incontri i gusti di tutti, la prossima volta provvederò ad essere più profondo :ahsi:
     
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8 replies since 25/2/2010, 21:39   132 views
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