La morte

One shot, partecipante al contest natalizio di quest'anno

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  1. Nitrogooch
     
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    Il titolo dice tutto.


    CITAZIONE
    “La morte, sai che cos’è? E’ una livella”

    Dalla cima di quella torre poteva esibirsi in tutta la sua magnificenza quel Paradiso di candida tenerezza. Il luogo in cui ero nato e cresciuto, prima di trasferirmi in una caotica cittadina: un semplice villaggio, che nel periodo natalizio si ornava dappertutto di decorazioni e addobbi. Un enorme fantoccio di Babbo Natale in plastica accoglieva i forestieri nell’ospitalità più incondizionata. Stelle ritagliate e luci colorate adornavano il sommo albero di Natale, al centro della piazza principale, che procurava agli occhi una magnifica goduria, foriera di pace e serenità.
    Ora, invece, quello scenario esemplifica meramente la fatalità del destino umano: spoglio e brullo. Il Babbo Natale gigante è stato devastato anno dopo anno da vandali ubriachi; gli abbellimenti sono caduti e, giorno dopo giorno, sono stati coperti dalla neve. L’albero di Natale, maestoso al suo tempo, ora giace abbandonato, senza riguardo e alcun cura. Le abitazioni sono pressappoco spopolate. La mia situazione è analoga: da pochi mesi mi era stato appurato il “brutto male”, un cancro ad un polmone senza possibilità di riparo. Mi sentivo vuoto e addolorato, proprio come il villaggio della mia infanzia.
    Tutte le persone si rendono conto della caducità della vita, ma riescono a tirare avanti, confortandosi, magari pensando a quei pochi spiragli di felicità che offre la propria esistenza. D’altro canto è difficile continuare a vivere con la consapevolezza che da un giorno all’altro potresti crollare.

    Molti che sono scampati per combinazione alla morte hanno ammesso di aver ripercorso avvenimenti della propria vita in pochi secondi. E’ desiderio di tutti quelli che si avvicinano alla propria morte, consapevoli, di ripercorrere adagio alcuni avvenimenti che li hanno fatti sentire “vivi”. E per me l’apice della torre era uno di quelli. Quante volte da piccolino ero stato spettatore di parate natalizie da lassù; quante volte avevo immaginato il Babbo scendere nel camino di casa per portarmi il tanto atteso omaggio pregato. Oh, quei tempi andati, non posso far altro che riviverli con gioia e malinconia. Auspicare ad un cambiamento è cosa vana e futile.
    Un fiocco scende dal cielo, e con estrema pigrizia si poggia sulla mia giacca: mi rammenta ciò che avevo studiato all’ultimo anno delle superiori, due anni prima. Uno dei pochi che è riuscito a vedere al di là di ciò che è la “neve” in sé per sé, ne indicò la comparsa come apportatrice di equità. Come la neve copre ogni cosa, eliminando ogni differenza, anche la morte produce equanimità: i propri beni, possedimenti e finanche le proprie esaltazioni finiscono con la persona stessa, nella tomba. Tomba? E che dire della poesia sepolcrale di quel De Curtis? Un semplice spazzino spiega spazientito ad un marchese che la morte è come una livella: chiunque, oltrepassando i cancelli del cimitero, si rende conto di aver perso oltre alla vita anche il proprio buon nome.
    James Joyce e Antonio De Curtis, detto Totò: non si conoscevano, ma il loro pensiero è tanto somigliante che è quasi possibile accostarli a dei fratelli “spirituali”.
    Ricordi sfuggenti che scompaiono, a guisa di quel fiocco di neve: visto e, subito dopo, non visto più; sciolto pian piano, come il mio cuore alla vista del villaggio devastato.
    La vita porta si soddisfazioni, ma sono poche, nulle, in confronto al dolore che proviamo. Alla luce dei fatti ci rendiamo conto delle iniquità che attanagliano la nostra essenza ogni giorno. E la morte? Forse è l’unica via di scampo.
    Scendo dalla mia torre, un po’ afflitto, un po’ nostalgico: più malato di prima, ben sapendo che è l’ultima volta che la vedo.
     
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  2. Zetsubò Bin'
     
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    a mio parere è un pò troppo sbrigativa,dovresti cimentarti in una narrazione più profonda,ad ogni modo imposti bene le parole e hai una interessante vena poetica
     
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  3. Nitrogooch
     
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    grazie del tuo consiglio, molto fondato (ho avuto circa un oretta e mezza per scriverla), dovrei impiegare piu tempo, ma è quello che manca. quello che posso condividere però lo condivido, e sono contento quando qlc apprezza quello che scrivo ^^
     
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  4. Zetsubò Bin'
     
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    anche a me piace scrivere,il mio unico difetto è che penso troppo a varie sfaccettature e poi finisco per non apprezzare più il mio lavoro e perdere confidenza con il progetto
     
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  5. Nitrogooch
     
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    i particolari sono necessari in una bella storia, ma troppi fanno perdere il filo del discorso.. ci vuole il giusto equilibrio
     
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4 replies since 7/1/2010, 23:00   61 views
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