Un legame indissolubile

Una storia che riprendo in mano...

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  1. xander.XVII
     
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    La sala si riempì,quasi d'improvviso ,d'un silenzio surreale e mistico, non volava una mosca,non una parola, un sospiro.
    Il preside, evidentemente soddisfatto tranne forse per Xigbar che s'agitava essendo legato come un salame, riprese a parlare con voce calma e profonda:
    "ragazzi e ragazze della nostra beneamata scuola"- il suo sguardo si perse nel vuoto della sala scrutando i numerosissimi volti che ricambiavano con evidente curiosità lo sguardo del capo della scuola.
    "oggi la scuola è stata classificata come la migliore del paese"-disse chiaramente soddisfatto e orgoglioso.
    "wow!"-un vociare concitato si diffuse immediatamente tra le file degli studenti che emozionati parlottavano tra loro.
    "immagino per merito mio"- disse Xigbar , purtroppo per lui però venne udito dal Prof. Leonhall(alias Leon).
    "questo"-riprese con tono forte il preside-" per merito di tutti voi, anzi non tutti..."-e guardò Xigbar che s'agitava mentre il prof. Leonhall lo teneva fermo a suon di pugni.
    "...ma comunque di buona parte di voi"-e sorrise mentre i denti abbagliavano i stanti in prima fila-"e per ciò ho deciso che le classi particolarmente meritevoli"-
    "non noi..."-concluse mesto mesto Roxas guardando Xigbar che cercava disperatamente di combattere il prof. Leonhall,pur essendo legato.
    "saranno premiate con un premio speciale, e scelto da me, alla fine dell'anno, a giugno"
    Nuovamente un vociare concitato si diffuse tra tutti gli studenti mentre i compagni di Roxas guardavano con odio, il biondo compreso, Xigbar e Xaldin che fischiettavano tranquilli facendo finta di non sapere nulla,cercando nel contempo di defilarsi.
    "ehm ehm"-riprese il preside schiarendosi la voce rumorosamente.
    L'attenzione si volse di nuovo a lui che riprese a parlare, sempre con la stessa voce calma e profonda:
    "le classi che saranno premiate, per i notevoli risultati conseguiti, sono..:"
    E seguì un elenco delle prime e seconde del Liceo, le classi nominate esultavano e ridevano mentre le classi escluse le osservavano con odio e invidia.
    " ed ecco le nostre beneamate terze"-disse il preside osservando le classi terze, tra cui figurava pure la classe di Roxas.
    "allora IIIe....allora uhm uhm... e 3 d"
    "COOOSA?!"-esclamarono d'un colpo sia Axel che Roxas che molti compagni di classe dei due.
    "c-com'è possibile? cioè voglio dire con Xigbar..."-disse il rosso osservando di sbieco il pirata che evidentemente era sopreso , ben più di loro.
    "già già..come?"-esclamò Saix.
    Roxas si voltò all'indietro e vide il suo inquietante compagno di classe coi capelli blu.
    Saix era un ragazzo alto e magro, con dei lunghi capelli blu che ricadevano composti e ordinatamente lisci lungo le tempie, una cicatrice ad "X" sfregiava il volto del ragazzo, nessuno sapeva nè come nè quando se l'era fatta , e questo aumentava il timore reverenziale suscitato da Saix.
    Il maschio dai capelli blu indossava una t-shirt blu, a maniche corte con due grossi segni rossi, stranamente somiglianti a degli occhi, e una scritta in stile metal-rock "The moon is better".
    Gli occhi era spenti, queti ma con un'aria di forza repressa,come se una potenza immensa aspettasse di scatenarsi al giusto momento e segnale, come se una strana essenza, una personalità misteriosa, invisibile, inindentificabile s'accquattase nell'animo di Saix, come se fosse lì, quieta e calma prima di una tempesta pronta a scoppiare.
    "tendo a sottolineare di come la classe 3d..."-riprese con voce maggiore il preside.
    "sia entrata nell'albo del merito grazie a tre studenti...Lexaeus, Zexion e Vexen, i miei complimenti"- e fece un sorriso in direzione dei tre studenti.
    Tutti gli sguardi si posarono su di loro.
    Vexen era un ragazzo che di ragazzo aveva ben poco, era pallido e molto malaticcio, i capelli color paglia e gli occhi di un bell'azzurro chiaro, simili a quelli di Roxas.
    Era però , a differenza del biondo, molto presuntuoso e arrogante nonchè sprezzante verso gli altri a causa dei suoi noti meriti scolastici, la scuola era la sua vita, studiava continuamente, ore e ore ogni giorno, nient'altro era importante,lo studio era la sua vita, la cosa,l'unica per giunta, alla quale dedicava la sua vita e la sua attenzione.
    Laxaeus era il contrario di Axel, taciturno e silenzioso, era un'personaggio tranquillo e calmo, sereno e serio come una roccia,ed era proprio questo il suo potere , la terra.
    Laxaeus vestiva sempre casual, gliene importava ben poco della moda,inoltre era grosso e robusto, e persino sotto le felpe molto larghe che indossava non si potevano non notare gli evidenti pettorali e i bicipiti grossi e allenati.
    Laxaeus però, nonstante la stazza e la forza, era di indole e atteggiamento tranquillo, non s'intrometteva mai, e stava tranquillo in disparte dalle dispute nella classe, insomma restava neutrale nelle guerre di classe.
    Il preside proseguì citando altre 3 classi, una quinta e due quarte, che però s'entusiasmarono ben poco poichè avevano gli esami in vista e la mole di di studio era paurosamente alta.
    Topolino terminò il discorso spiegando che i premi gli avrebbe assegnati tra una settimana dopo averli decisi e scelti.
    Detto questo rimandò le classi nelle rispettive aule.
    Il percorso di ritorno si svolse senza incidenti, poichè il prof. Leonhall e il prof. Cloudièn vigilavano sia su Xigbar, legato e ammanettato, che su Xaldin , legato pure lui.
    I restanti 43 minuti passarono tranquilli, non vi furono nè problemi nè incidenti, dal momento che il pirata e il rastaman erano legati e i due professori vigilavano attenti.
    Axel continuava a schioccare le dita facendo nel contempo apparire delle scintille che balenavano negli occhi del rosso.
    Il ragazzo smise , dopo 5 minuti, di giocherellare con le dita, e si mise a sedere tirando fuori un mazzo di carte dai jeans e intavolando una partita con Demyx e Marluxia che si distraeva continuamente guardando un punto indefinito della classe, che pareva stranamente vicino a Zexion.
    Axel:"ehi Roxy vuoi giocare?"-chiese con tono allegro il rosso facendo l'occhiolino al biondo.
    Roxas:"gnhm?"-rispose risvegliandosi, d'improvviso da quel torpore causato dal dolce far nulla.
    Demyx:" vuoi giocare? dai che metto pure la musica!"-e si mise nelle orecchie un paio di cuffie cominciando ad ascoltare musica a tutto volume.
    Roxas:"ah...no no sono stanco ma grazie"- e cadde nel torpore di prima.
    Roxas passò i restanti 25 minuti a contemplare Naminè, così bella, così dolce e timida, seduta là in un angolo, impaurita dagli schiamazzi e dalle grida.
    Il biondo adorava quell'aria dolce e timida che assumeva la sempre la ragazza, diversa da tutte ma più importante di tutte, così il biondino sintetizzava ciò che provava per lei.
    Ogni suo movimento,azione o gesto eranon perfetti,puri e misurati.
    Roxas osservò i suoi occhi, di un blu così bello e stupefacente da far perdere la testa, la bocca piccola, lieve con le labbra leggermente rosse, i dentini bianchi, le gote pallide, i capelli biondi che le ricadevano docili ai lati del viso.
    La guardò ancora intenta a disegnare e pensò di provare a parlare, dirle qualcosa , farla ridere, anche solo per sentire quella dolcissima voce, solo quello.
    E fu così che, in un modo curioso quanto inaspettato, Roxas si rese conto che provava qualcosa nel vederla, diverso dall'affetto che provava per Axel e Demyx.
    Provava, da un pò di tempo, una sensazione strana,una morsa, una tenaglia allo stomaco, una specie di vuoto interno, si sentiva spaccato, diviso a metà, cosa era?
    Ora lo sapeva, si sentiva incompleto,quasi inutile;la sua vita ora gli appariva praticamente inutile;perchè studiava?perchè mangiava?
    Aveva passato ore a rispondere alle tante domande esistenziali che lo affligevano,una risposta che non aveva mai trovato, invano s'era crucciato, tormentato, torturato mentalmente per un qualcosa che non riusciva a comprendere.
    E ora, dopo che si era rassegnato all'inevitabile mancanza di risposta, questa la trovava davanti a sè, a meno di due metri davanti a lui.
    Così quando suonò l'ultima ora, mentre tutti si sistemavano la roba per uscire, andò da Axel e Demyx e disse a loro due:
    "voglio parlare con Naminè, dirle ciò che provo...."-e abbassò chino la testa.
    "cosa?!"-dissero i due
    "si avete sentito bene..."mentre arrossiva furiosamente.
    "oh....wow! coraggio Roxas siamo tutti con te!" - e batterono entrambi le mani sulle spalla del biondo facendolo quasi cadere a terra.
    In quel momento provò un impeto di gratitudine immensa per loro due;s'aspettava prese in giro e tutto il resto e invece era accaduto il contrario, aveva trovato sostegno e incoraggiamento, mai come in quel momento si sentiva tanto legato a quei due,mai.
    ************************************************
    10 minuti dopo

    Naminé stava raccogliendo, con cura e calma, le proprie cose.
    Stringeva forte forte il suo album da disegno, una cosa che lei amava moltissimo, su cui aveva disegnato tantissimo.
    Inoltre l'album era speciale perchè era infinito, era un'opera di suo nonno, un valentissimo scienzato sparito tempo addietro,e che era molto caro a Naminé.
    Stringeva a sè il blocco, carezzandolo quasi fosse uncucciolo e mettendolo sotto braccio per avviarsi.
    Non poteva sapere di avere qualcosa tra le mani, qualcosa per cui qualcosa di oscuro si stava muovendo , qualcosa per cui valeva la pena uccidere.....
    **************************************
    4 minuti dopo

    Axel/Demyx:" dai Rox vai, fatti coraggio!"-dissero in coro .
    Spingevano Roxas che si era fermato alla vista di Nami e la sua paura si era rianimata, aveva paura di non piacerle, di essere brutto.
    "dai vai!"-intimarono i due nuovamente e spinsero Roxas davanti a Naminè la quale stava preparando la borsa con molta calma e serenità.
    Roxas prese coraggio, e si disse di avere fiducia in sè stesso, e disse, per sostenersi:
    "avanti Roxas, ora o mai più!" e si diresse verso la ragazza , e giunto a un passo da lei le disse:
    "ehm ciao Nami...."-e subito si pentì d'averlo detto e pensò tra sè:
    "oddio, cosa ho detto?che tono ho usato?andava bene? forse l'intonazione era inadeguata!oddio!"
    "ciao Roxas!"
    E sorrise.
    Roxas arrossì,osservò rapito quel sorriso stupendo, le fossette ai lati delle guance, il colorito roseo della pelle , gli occhi dolcissimi, le ciglia ambrate.
    E in un istante, un istante lungo come l'eternità, decise di non arrendersi, di non rinunciare a lei, anche se gli fosse costato sangue e fatica, a lei non avrebbe rinunciato.Mai


    Spero vi sia piaciuto :guru:



    Capitolo 3:


    La sala si riempì,quasi d'improvviso ,d'un silenzio surreale e mistico, non volava una mosca,non una parola, un sospiro.
    Il preside, evidentemente soddisfatto tranne forse per Xigbar che s'agitava essendo legato come un salame, riprese a parlare con voce calma e profonda:
    "ragazzi e ragazze della nostra beneamata scuola"- il suo sguardo si perse nel vuoto della sala scrutando i numerosissimi volti che ricambiavano con evidente curiosità lo sguardo del capo della scuola.
    "oggi la scuola è stata classificata come la migliore del paese"-disse chiaramente soddisfatto e orgoglioso.
    "wow!"-un vociare concitato si diffuse immediatamente tra le file degli studenti che emozionati parlottavano tra loro.
    "immagino per merito mio"- disse Xigbar , purtroppo per lui però venne udito dal Prof. Leonhall(alias Leon).
    "questo"-riprese con tono forte il preside-" per merito di tutti voi, anzi non tutti..."-e guardò Xigbar che s'agitava mentre il prof. Leonhall lo teneva fermo a suon di pugni.
    "...ma comunque di buona parte di voi"-e sorrise mentre i denti abbagliavano i stanti in prima fila-"e per ciò ho deciso che le classi particolarmente meritevoli"-
    "non noi..."-concluse mesto mesto Roxas guardando Xigbar che cercava disperatamente di combattere il prof. Leonhall,pur essendo legato.
    "saranno premiate con un premio speciale, e scelto da me, alla fine dell'anno, a giugno"
    Nuovamente un vociare concitato si diffuse tra tutti gli studenti mentre i compagni di Roxas guardavano con odio, il biondo compreso, Xigbar e Xaldin che fischiettavano tranquilli facendo finta di non sapere nulla,cercando nel contempo di defilarsi.
    "ehm ehm"-riprese il preside schiarendosi la voce rumorosamente.
    L'attenzione si volse di nuovo a lui che riprese a parlare, sempre con la stessa voce calma e profonda:
    "le classi che saranno premiate, per i notevoli risultati conseguiti, sono..:"
    E seguì un elenco delle prime e seconde del Liceo, le classi nominate esultavano e ridevano mentre le classi escluse le osservavano con odio e invidia.
    " ed ecco le nostre beneamate terze"-disse il preside osservando le classi terze, tra cui figurava pure la classe di Roxas.
    "allora IIIe....allora uhm uhm... e 3 d"
    "COOOSA?!"-esclamarono d'un colpo sia Axel che Roxas che molti compagni di classe dei due.
    "c-com'è possibile? cioè voglio dire con Xigbar..."-disse il rosso osservando di sbieco il pirata che evidentemente era sopreso , ben più di loro.
    "già già..come?"-esclamò Saix.
    Roxas si voltò all'indietro e vide il suo inquietante compagno di classe coi capelli blu.
    Saix era un ragazzo alto e magro, con dei lunghi capelli blu che ricadevano composti e ordinatamente lisci lungo le tempie, una cicatrice ad "X" sfregiava il volto del ragazzo, nessuno sapeva nè come nè quando se l'era fatta , e questo aumentava il timore reverenziale suscitato da Saix.
    Il maschio dai capelli blu indossava una t-shirt blu, a maniche corte con due grossi segni rossi, stranamente somiglianti a degli occhi, e una scritta in stile metal-rock "The moon is better".
    Gli occhi era spenti, queti ma con un'aria di forza repressa,come se una potenza immensa aspettasse di scatenarsi al giusto momento e segnale, come se una strana essenza, una personalità misteriosa, invisibile, inindentificabile s'accquattase nell'animo di Saix, come se fosse lì, quieta e calma prima di una tempesta pronta a scoppiare.
    "tendo a sottolineare di come la classe 3d..."-riprese con voce maggiore il preside.
    "sia entrata nell'albo del merito grazie a tre studenti...Lexaeus, Zexion e Vexen, i miei complimenti"- e fece un sorriso in direzione dei tre studenti.
    Tutti gli sguardi si posarono su di loro.
    Vexen era un ragazzo che di ragazzo aveva ben poco, era pallido e molto malaticcio, i capelli color paglia e gli occhi di un bell'azzurro chiaro, simili a quelli di Roxas.
    Era però , a differenza del biondo, molto presuntuoso e arrogante nonchè sprezzante verso gli altri a causa dei suoi noti meriti scolastici, la scuola era la sua vita, studiava continuamente, ore e ore ogni giorno, nient'altro era importante,lo studio era la sua vita, la cosa,l'unica per giunta, alla quale dedicava la sua vita e la sua attenzione.
    Laxaeus era il contrario di Axel, taciturno e silenzioso, era un'personaggio tranquillo e calmo, sereno e serio come una roccia,ed era proprio questo il suo potere , la terra.
    Laxaeus vestiva sempre casual, gliene importava ben poco della moda,inoltre era grosso e robusto, e persino sotto le felpe molto larghe che indossava non si potevano non notare gli evidenti pettorali e i bicipiti grossi e allenati.
    Laxaeus però, nonstante la stazza e la forza, era di indole e atteggiamento tranquillo, non s'intrometteva mai, e stava tranquillo in disparte dalle dispute nella classe, insomma restava neutrale nelle guerre di classe.
    Il preside proseguì citando altre 3 classi, una quinta e due quarte, che però s'entusiasmarono ben poco poichè avevano gli esami in vista e la mole di di studio era paurosamente alta.
    Topolino terminò il discorso spiegando che i premi gli avrebbe assegnati tra una settimana dopo averli decisi e scelti.
    Detto questo rimandò le classi nelle rispettive aule.
    Il percorso di ritorno si svolse senza incidenti, poichè il prof. Leonhall e il prof. Cloudièn vigilavano sia su Xigbar, legato e ammanettato, che su Xaldin , legato pure lui.
    I restanti 43 minuti passarono tranquilli, non vi furono nè problemi nè incidenti, dal momento che il pirata e il rastaman erano legati e i due professori vigilavano attenti.
    Axel continuava a schioccare le dita facendo nel contempo apparire delle scintille che balenavano negli occhi del rosso.
    Il ragazzo smise , dopo 5 minuti, di giocherellare con le dita, e si mise a sedere tirando fuori un mazzo di carte dai jeans e intavolando una partita con Demyx e Marluxia che si distraeva continuamente guardando un punto indefinito della classe, che pareva stranamente vicino a Zexion.
    Axel:"ehi Roxy vuoi giocare?"-chiese con tono allegro il rosso facendo l'occhiolino al biondo.
    Roxas:"gnhm?"-rispose risvegliandosi, d'improvviso da quel torpore causato dal dolce far nulla.
    Demyx:" vuoi giocare? dai che metto pure la musica!"-e si mise nelle orecchie un paio di cuffie cominciando ad ascoltare musica a tutto volume.
    Roxas:"ah...no no sono stanco ma grazie"- e cadde nel torpore di prima.
    Roxas passò i restanti 25 minuti a contemplare Naminè, così bella, così dolce e timida, seduta là in un angolo, impaurita dagli schiamazzi e dalle grida.
    Il biondo adorava quell'aria dolce e timida che assumeva la sempre la ragazza, diversa da tutte ma più importante di tutte, così il biondino sintetizzava ciò che provava per lei.
    Ogni suo movimento,azione o gesto eranon perfetti,puri e misurati.
    Roxas osservò i suoi occhi, di un blu così bello e stupefacente da far perdere la testa, la bocca piccola, lieve con le labbra leggermente rosse, i dentini bianchi, le gote pallide, i capelli biondi che le ricadevano docili ai lati del viso.
    La guardò ancora intenta a disegnare e pensò di provare a parlare, dirle qualcosa , farla ridere, anche solo per sentire quella dolcissima voce, solo quello.
    E fu così che, in un modo curioso quanto inaspettato, Roxas si rese conto che provava qualcosa nel vederla, diverso dall'affetto che provava per Axel e Demyx.
    Provava, da un pò di tempo, una sensazione strana,una morsa, una tenaglia allo stomaco, una specie di vuoto interno, si sentiva spaccato, diviso a metà, cosa era?
    Ora lo sapeva, si sentiva incompleto,quasi inutile;la sua vita ora gli appariva praticamente inutile;perchè studiava?perchè mangiava?
    Aveva passato ore a rispondere alle tante domande esistenziali che lo affligevano,una risposta che non aveva mai trovato, invano s'era crucciato, tormentato, torturato mentalmente per un qualcosa che non riusciva a comprendere.
    E ora, dopo che si era rassegnato all'inevitabile mancanza di risposta, questa la trovava davanti a sè, a meno di due metri davanti a lui.
    Così quando suonò l'ultima ora, mentre tutti si sistemavano la roba per uscire, andò da Axel e Demyx e disse a loro due:
    "voglio parlare con Naminè, dirle ciò che provo...."-e abbassò chino la testa.
    "cosa?!"-dissero i due
    "si avete sentito bene..."mentre arrossiva furiosamente.
    "oh....wow! coraggio Roxas siamo tutti con te!" - e batterono entrambi le mani sulle spalla del biondo facendolo quasi cadere a terra.
    In quel momento provò un impeto di gratitudine immensa per loro due;s'aspettava prese in giro e tutto il resto e invece era accaduto il contrario, aveva trovato sostegno e incoraggiamento, mai come in quel momento si sentiva tanto legato a quei due,mai.
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    10 minuti dopo

    Naminé stava raccogliendo, con cura e calma, le proprie cose.
    Stringeva forte forte il suo album da disegno, una cosa che lei amava moltissimo, su cui aveva disegnato tantissimo.
    Inoltre l'album era speciale perchè era infinito, era un'opera di suo nonno, un valentissimo scienzato sparito tempo addietro,e che era molto caro a Naminé.
    Stringeva a sè il blocco, carezzandolo quasi fosse uncucciolo e mettendolo sotto braccio per avviarsi.
    Non poteva sapere di avere qualcosa tra le mani, qualcosa per cui qualcosa di oscuro si stava muovendo , qualcosa per cui valeva la pena uccidere.....
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    4 minuti dopo

    Axel/Demyx:" dai Rox vai, fatti coraggio!"-dissero in coro .
    Spingevano Roxas che si era fermato alla vista di Nami e la sua paura si era rianimata, aveva paura di non piacerle, di essere brutto.
    "dai vai!"-intimarono i due nuovamente e spinsero Roxas davanti a Naminè la quale stava preparando la borsa con molta calma e serenità.
    Roxas prese coraggio, e si disse di avere fiducia in sè stesso, e disse, per sostenersi:
    "avanti Roxas, ora o mai più!" e si diresse verso la ragazza , e giunto a un passo da lei le disse:
    "ehm ciao Nami...."-e subito si pentì d'averlo detto e pensò tra sè:
    "oddio, cosa ho detto?che tono ho usato?andava bene? forse l'intonazione era inadeguata!oddio!"
    "ciao Roxas!"
    E sorrise.
    Roxas arrossì,osservò rapito quel sorriso stupendo, le fossette ai lati delle guance, il colorito roseo della pelle , gli occhi dolcissimi, le ciglia ambrate.
    E in un istante, un istante lungo come l'eternità, decise di non arrendersi, di non rinunciare a lei, anche se gli fosse costato sangue e fatica, a lei non avrebbe rinunciato.Mai


    Spero vi sia piaciuto :guru:

     
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