Un legame indissolubile

Una storia che riprendo in mano...

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  1. xander.XVII
     
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    Ciao a tutti.
    Dopo quasi 10 mesi ho deciso di riprendere in mano una mia storia lasciata in sospeso, questo per due motivi:
    1)Dopo moltissimo tempo ho ritrovato la voglia di scrivere, una voglia nuova, molto maggiore rispetto a prima.
    2)Ho finalmente uno straccio di trama ben delineato.
    Siccome è vecchia di 10 mesi la riposto dall'inzio,spero vi Piaccia.


    Prologo:
    Questa FF è ambientata nell'universo di KH, o meglio coi suoi personaggi che però agiranno in un contesto diverso dal castello dell'Oblio o dei vari mondi, ma invece vivranno in questo mondo.


    Capitolo 1: Un nuovo giorno


    Ore 06.45


    -"YAAAWN!"-sbadigliò con voce assonnata e fioca.
    Il ragazzo si alzò dal letto, spostò le coperte verso il basso, e pose i piedi per terra, mentre si sfregava gli occhi.
    -"ah che dormita!"-disse sgranchendosi le gambe.
    Si alzò,uscì dalla sua stanza, percorse con occhi semichiusi il breve corridoio che separava la sua camera dal bagno ed entrò.
    Il bagno era una stanza bianca, molto illuminata, con le pareti bianche con una striscia blu che correva sui lati.
    Entrò veloce, e si mise davanti al lavandino per osservarsi allo specchio.
    Dopo essersi lavato e risciacquato il viso si guardò allo specchio.
    I capelli biondi ricadevano bagnati sulle tempie, la pelle era morbida e pulita, mentre gli occhi avevano perso le occhiaie di prima ed ora erano solo aperti e vivaci, vivaci grazie al loro colore blu , profondo e cristallino.
    Adorava quel colore, era così bello, puro, ma allo stesso tempo così profondo che non l'avrebbe mai cambiato, mai(esistevano le lenti a contatto :ahsi:).
    Tornò in camera, e si chiuse la porta alle spalle.
    "Oggi danno un importante annuncio, meglio vestirsi bene!"-
    Aprì l'armadio, prese i jeans neri che adorava, li indossò mise la cintura, e prese una maglietta a maniche corte rossa, con delle scritte di un gruppo rock ,prese lo zaino e vi mise le cose che a scuola gli servivano, il tutto con traqnuillità e calma, quasi dimenticandosi che, come sempre, era in ritardo.
    "ROXAAAAS!"-
    L'urlo della madre lo fece trasalire di colpo, si riscosse dal quela specie di torpore in cui era caduto.
    Roxas guardò l'orologio con la coda dell'occhio mentre chiudeva la borsa in fretta e furia.
    "COSAAAAA!????"-esclamò angosciato-"le 7.20???!devo correre!"-
    Spalancò la porta con un calcio.
    CRACK
    O_o
    "oh mer**! la maniglia!"-Senza neppure sapere come aveva rotto la maniglia.
    Osservò la manopola dorata a terra, osservandola con un misto di paura(futura reazione della madre) e tristezza(era stata una fidata compagna ç_ç).
    "ROXAAAAS!"
    L'urlo materno riecheggiò ancora nelle scale, verso il biondino.
    "diamine!"-
    E corse giù a perdifiato per le scale, senza curarsi del micio che se ne stava tranquillo lungo gli scalini nè dei quadri appesi che oscillarono pericolosamente.
    Saltò a piè pari gli ultimi 3 scalini atterrando davanti alla madre.
    "fila a mangiare!"-disse con tono imperioso la donna, che squadrava il ragazzo.
    "ma..."-cercò di argomentare il biondo.
    "niente ma! sempre la solita storia:vai a dormire alle 11 e ti sveglio alle 7 con la gru!"-esclamò con voce concitata la mamma.
    "va bene, va bene"-rispose con tono rassegnato Roxas.
    Si diresse in cucina velocemente.
    Mangiò in fretta e furia i biscotti col latte, bevve avidamente il latte e mise tutto nel lavello.
    E salì di corsa le scale tutto trafelato mentre il micio di casa fuggiva terrorizzato.
    Entrò in bagno, prese il dentifricio e lo mise velocemente sllo spazzolino, e si lavò i denti come una furia umana.
    Stava risciacquandosi la bocca col colluttorio quando udì...
    DLING DLONG!
    Per poco non si strozzò col colluttorio che sputò nel lavandino respirando a malapena pensando:
    "diavolo sono già qua!"
    Scese nuovamente le scale a perdifiato, mentre il fedele micio era rintanato nel ripostiglio e arrivò in salotto.
    La mamma lo guardò e disse:
    "ci sono Axel e Demyx, vai da loro, ciao e buona giornata"
    "G-grazie Ma"-disse.
    Sistemò la cintura e uscì.
    Vide i suoi due migliori amici, Axel e Demyx.
    Axel era un ragazzo della sua età, 15, benchè ne dimostrasse almeno 18, era alto, magro , con dei bei occhi verdi e dei capelli rosso fuoco e due strani triangolini sotto gli occhi.
    "allora Rox andiamo?"-e disse schioccando le dita mentre una fiammela lieve e tenue appariva dalle punta delle dita.
    Axel infatti aveva il potere di controllare il fuoco, lo manipolava e lo creava a suo piacimento, una cosa questa che aveva una fortissima attrazione su molte ragazze.
    Era un ragazzo vivace, allegro e molto chiacchierone ed esibizionista, adorava mettersi in mostra , soprattutto con belle ragazze nelle vicinanze ed era sempre contento e felice.
    In questo verso assomigliava molto a Demyx, l'altro suo migliore amico.
    Un ragazzo relativamente alto, con dei capelli biondi tenuti su con molto gel, degli occhi azzurri e un fisico asciutto e atletico.
    Era un ragazzo anche lui allegro e simpatico, amava come Roxas il rock e aveva la musica nel sangue.
    "si certo!"-esclamò Roxas allegro per il fatto di trovarsi con i suoi due amici.
    "oggi il preside ci dirà qualcosa,chissà..."-disse con occhi sognanti Dem.
    "vedremo.."-disse serio Axel.
    "io penso che ci parlerà della gita!"-esclamò felice Roxas.
    "magari!"-rispose con voce contenta Axel.
    "la gita? oh Siiiiii!"-disse saltando sul posto tutto felice Demyx.
    "demyx..."-dissero in coro sia Axel che Roxas.
    "si?"-rispose il ragazzo senza smettere d agitarsi per la contentezza.
    "STAI CALMO!"-ribatterono Axel e Roxas.
    "oh? si certo!"-dandosi una manata sulla fronte e annuendo.
    Guardando Demyx scoppiarono a ridere, e si diressero verso la scuola.




    Commentate,criticate,consigliate, tutto è accettato.
    Spero vi sia piaciuto.
     
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  2. Hybrid Roxas 13
     
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    Molto bello! Voglio continuare a leggere prima di dare un parere sull'ortografia per ora ottima, ma per ora mi è piaciuto parecchio. Bella trama, solo cerca di mettere più maiuscole.
     
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  3. xander.XVII
     
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    CITAZIONE (Hybrid Roxas 13 @ 8/11/2009, 21:54)
    Molto bello! Voglio continuare a leggere prima di dare un parere sull'ortografia per ora ottima, ma per ora mi è piaciuto parecchio. Bella trama, solo cerca di mettere più maiuscole.

    Grazie^^
    Terrò conto del tuo suggerimento :sisi:
     
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  4. xander.XVII
     
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    capitolo 2:

    ore 07.26
    I tre camminavano in fretta, al solito erano in ritardo(come me XD), ma erano tranquilli.
    Camminando chiacchieravano del più e del meno per far passare il tempo; Demyx ascoltava musica con l'ipod, e certe volte ballava pure facendo allibire i passanti che si giravano ad osservarlo.
    ore 07.45
    I tre arrivarono correndo in classe, appena in tempo, e si sistemarono ai loro posti.
    Axel s'avviò al suo posto con fare da figo, la t-shirt rossa fiammante con su scritto " Burn bay, Burn!" in vista, i jeans neri con striature bianche e grigie che ricadevano perfetti sulle snelle gambe.
    Axel si sedette vicino alla sua vicina di banco, una bionda molto bella e sexy di nome Larxen.
    Larxen era una ragazza molto affascinante ma scontrosa e molto burbera, era solitaa prendersela per qualunque cosa ed era in grado di combattere molto efficacemente se voleva.
    La bionda sbuffò sonoramente alla vista di Axel e del suo atteggiamento, ma dovette fargli posto,sebbene non smettesse di guardarlo scontrosa.
    Roxas si sedette pure lui, era in una fila di 3 banchi ed era in mezzo tra Demyx e Zexion.
    Zexion era un ragazzo non molto alto,magro e abbastanza carino,ed era emo e quindi silenzioso e triste, il ciuffo gli copriva una parte del volto, mentre gli occhi erano sempre bassi e mesti, l'aria che ne derivava era di un depresso cronico, cosa che non gli giovava nei rapporti.
    Indossava una maglietta nera con un teschio bianco-argentato, le maniche corte e i pantaloni che terminavano a mezzo ginocchio e di colore marroncine.
    Roxas poteva vedere le gambe del ragazzo che spuntavano pallide e bianche , creando uno strano effetto visivo rispetto al pavimento verde.
    Roxas si girò ad osservare il resto della classe anche perchè il prof non era ancora arrivato.
    Axel schioccava in continuazione le dita facendo apparire ad ogni schiocco delle scintille di fuoco che stupivano le ragazze in circolo attorno al rosso che si esibiva.
    Dietro Axel ma altrettanto visibile stava un ragazzo coi capelli rosa,Marluxia, un ragazzo ambiguo e molto strano, vestiva una maglia a maniche corte viola su cui era vistosamente in vista un "D&G" giallo con dei fiori.
    Roxas osservò un pò Marluxia finchè non entrò il prof. D. Duck.
    "oddio,adesso non capirò nulla..."-pensò sconsolato il biondo.
    In effetti il prof. Duck(alias Paperino XD) era il professore di Magia e Attacchi Combo, era un papero, alto mezzo metro, che vestiva sempre la stessa blusa blu con un cravattino blu ma...
    "è in smoking!"-pensò stupefatto Roxas.
    Ed era così! sotto gli occhi stupefatti e traumatizzati della classe, il professore Duck era in smoking, perlatro molto largo,cosicchè il vestito gli ricadeva cascante sul corpo dando un effetto quantomeno ridicolo.
    "M-ma p-prof..."-esordì una vocina femminilie da dietro Roxas.
    "si Kairi?"-rispose il professore.
    Roxas si voltò verso la ragazza che aveva parlato e la guardò , seppur per poco.
    Kairi era una ragazza molto carina, con dei capelli rossi lunghi fino alle spalle,e un bel viso, era una persona onesta e sensibile e anche parecchio simpatica, ma con cui Roxas non aveva quasi mai parlato.
    Il suo sguardo si fermò invece sulla vicina di banco di Kairi, Nami.
    Naminé era una ragazza bionda,con degli occhi azzurri identici ai suoi e un viso molto dolce, vedendosi osservata arrossì e si tuffò senza remore a prendere qualcosa ,di imprecisato, sotto il banco.
    Ogni qualvolta la vedeva provava una specie di tenaglia allo stomaco;era una ragazza indubbiamente molto carina ma Roxas non sapeva che pensare, infatti lei era molto schiva e timida,difficile quindi conoscerla.
    Era perso nei suoi pensieri finchè la voce del prof. Duck non lo fece rinvenire di colpo.
    Era una voce stridula e forte allo stesso tempo, che dava parecchio fastidio a Roxas che , per sua fortuna, non era in prima fila e così era anche un tantino riparato dall'orrore acustico del prof. Duck.
    "Eh-ehm ragazzi dicevo....oramai la scuola stà per finire...quindi il preside ha da farvi due importanti annunci..."-esordì Duck.
    Um mormorio e un vociare lievemente concitato si diffusero per tutta la classe, tutti parlavano tra loro, quasi che un'unica persona parlasse con la voce di tutti e allo stesso tempo.
    "e di cosa?"-chiese Luxord.
    Luxord era uno dei compagni più bizzarri di Roxas, alto e magro, con dei capelli corti e biondo ossigenati(perdonami Luxord *w*) e un impeccabile modo di vestire, sempre alla moda, senza essere eccessivo ma con un'eleganza raffinata che colpiva le ragazze in particolar modo.
    Era proprio questa la maggior abilità di Luxord , far colpo sulle ragazze, era un playboy senza rivali,eppure come aveva ntoato Roxas ultimamente sembrava giù di corda, era stanco e il n° di ragazze che gli giravano attorno era leggermente diminuito.
    "gira voce che sia impotente...."-gli sussurrò Demyx nell'orecchio.
    "cos..."-fece di scatto Roxas ma invece di una risposta ricevette una gomitata nelle costole dal suo amico accompagnata da una risata.
    "Ma che tu sia..."-cominciò Roxas ma venne interrotto da una voce sprezzante.
    "beh forse lo scopriremo dopo biondino..."-
    Roxas si voltò nuovamente e vide il peggior casinista esistente sulla faccia della terra,Xigbar.
    Ultrabocciato, con già dei capelli bianchi e una lunga coda nera di capelli, un fisico asciutto ma muscoloso e una benda sull'occhio e una lunga cicatrice sulla guancia.
    Xigbar era il terrore di tutti, dei bulli perchè lui odiava avere concorrenza e degli altri perchè dovevano sacrificare un pezzo della loro merenda al bullo.
    Era stato bocciato una decina di volte e nonostante ciò non studiava mai e faceva casino totale, col risultato di prendere in media 4-5 note sul registro al giorno, senza però che a lui importasse granchè.
    Suo vicino di banco era un altro ragazzo,alto , magro e atletico, di nome Sora, vestiva in modo casual e sembrava perso a guardare un punto davanti a lui , senza far caso al tremendo vicino di banco.
    "non preoccupatevi ragazzi, lo scoprirete adesso..."-disse il Prof. Duck con tono sicuro e calmo,ma pur sempre strombazzante.
    Infatti di lì a un minuto suonò la campanella, e tutti si diressero, in un fratuono assordante di sedie e banchi che si muovevano, verso l'uscita.
    Nella ressa generale Roxas schivò abilmente Xigbar che usciva fuori con lo zaino di Zexion in skateboard inseguito dall'emo che lo insultava, e si diresse verso Axel che però usciva in corridoio.
    Roxas passò dall'aula al corridoio, e disse all'amico mentre Demyx gli si poneva a fianco:
    "ehi Axel !aspetta!"
    E detto questo corse a gran velocità verso l'amico che gli aspettava con un gran sorriso stampato in volto....



    Ecco, spero che vi piaccia ,commentate e consigliate!
     
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  5. Hybrid Roxas 13
     
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    Complimento, ottime descrizioni. A mio parere erano esilaranti, il modo con cui li descrivevi lasciava trasparire tutta la personalità che la Organizzazione ha dato fama di possedere. Lux studente modello, Xig ultrabocciato, Ax il figo, Marl ambiguo (:look:)... Ma non sto dicendo che hai copiato da nessuno. Adoro questo stile, vai così!
     
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  6. xander.XVII
     
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    CITAZIONE (Hybrid Roxas 13 @ 10/11/2009, 16:29)
    Complimento, ottime descrizioni. A mio parere erano esilaranti, il modo con cui li descrivevi lasciava trasparire tutta la personalità che la Organizzazione ha dato fama di possedere. Lux studente modello, Xig ultrabocciato, Ax il figo, Marl ambiguo (:look:)... Ma non sto dicendo che hai copiato da nessuno. Adoro questo stile, vai così!

    Grazie ^^
    Fa piacere leggere i commenti :sisi:

    capitolo 3:
    Al suono della campanella tutte le porte s'aprirono di colpo,urla, grida, schiamazzi si udivano da tutte le parti.
    Roxas vide che da ogni lato del corridoio studenti su studenti uscivano fuori con allegria e curiosità.
    I tre, Axel, Demyx e Roxas s'incamminarono con andatura sostenuta verso la sala conferenza che era al piano sotterraneo, dietro la bidelleria dove vi erano le scale che conducevano al piano sottoterra.
    La classe seguiva il prof. Duck che indossando lo smoking, a differenza della solita blusa consunta, si pavoneggiava e si vantava della propria eleganza camminando col petto in fuori e un'aria di superiorità.
    La fila degli studenti della classe di Roxas era tutt'altro che perfetta, anzi,un gregge, ad essere gentili, di ragazzi e ragazze che si muoveva verso la destinazione con un movimento ondeggiante e discontinuo.
    Xigbar, casinaro e confusionario come sempre, si teletrasportava ovunque, essendo anche il suo potere(no , non era quello di farsi bocciare millemila volte il suo potere -.-), spesso sopra gli armadietti.
    Lungo i corridoi infatti vi erano i tanti amati e decantati armadietti degli studenti, piccoli e grigi, praticamente un buco con una lamiera come porta, erano posti in grupponi di 4 file in altezza per 18 di lunghezza e raggiungevano, verso l'alto, circa 2 metri.
    Sopra questi il bendato si muoveva saltando giù, verso le belle ragazze ovviamente, come un matto urlando e facendo strani versi simili al linguaggio dei macachi,salvo poi prendersi parecchie legnate.
    Axel camminava con fare tranquillo, il volto sereno, gli occhi vivaci, la maglietta rendeva il suo corpo ancor più atletico di quanto già non fosse rendendo Axel ancor più figo(per le ragazze :qwe: ), le ragazze si scostavano timide al suo passaggio, e lui le ricambiava con un sorriso tanto che queste arrossissero vistosamente.
    Marluxia guardava , silenzioso, Zexion, il volto contratto, serio e meditabondo, quasi surreale, non pareva lui, il "casinista fiorellone", come lo chiamava il prof. O'Pipp.
    Il suo sguarso si perdeva verso l'emo, quel pallido e tranquillo ragazzo di nome Zexion.
    L'emo camminava con la testa bassa,le braghe al ginocchio(o all'inglese u.u) cadevano ondeggianti sulle bianchissime gambe, il volto triste e malinconico, i capelli lisci e languidi lungo la testa ricadenti sulle tempie, quasi a formare una specie di calotta protettiva, mentre il ciuffo scivolava tranquillo su e giù.
    Luxord, pieno di donne come sempre, camminava ma sembrava, pure lui come Zexion, depresso, sul volte dell'affascinante biondo si vedeva uno sconforto e una tristezza profonda che si riflettevano anche sul modo di rapportarsi all'esterno.
    Il resto della classe chiacchierava o, come Xigbar o Xaldin, suo degno compare di risse all'ultimo sangue, faceva casino all'ennesima potenza.
    E , nonostante ciò, il prof. Duck continuava imperterrito la sua marcia trionfale con lo smoking, la cravatta ben in vista ignorando qualunque forma di casino o anarchia.
    D'un tratto si fermò, si mise a posto, con estrema cura, il papillon della cravatta, spazzolò con la mano la giacca e sistemò il colletto con cura e,schiarendosi la voce disse ,davanti alla porta del Laboratorio di Lingue:
    "ehm ehm...potrei mio dolce fiore?"-con voce solenne e acuta, inchinandosi quasi fino a terra.
    A fianco della porta vi era una targhetta con su scritto:
    "Prof.ssa Van Paperìn, docente di Lingua"
    Evidentemente Duck s'era messo in smoking per far colpo sulla professoressa Van Paperìn, un'affascinante papera, come Duck del resto, insegnante di Lingue.
    La porta lentamente s'aprì , con un movimento lentissimo,del quale Duck approfittò per tirare fuori un mazzo di rose bellissime, il tipo preferito dalla prof.ssa Van Paperìn oltretutto.
    La porta infine s'aprì e ne uscì....
    "oh gyò! grazie collega!"
    Il prof. O'Pipp! il docente di educazione fisica, un pazzerellone scatenato sempre nei guai, ma sincero e simpatico, con un carattere frizzante e allegro quanto solare.
    O'Pipp prese il mazzo ficcandoci in mezzo la testa per annusare ma riemergendone con la testa piena di spine e dicendo scherzosament:
    "oh gyò!che male!"-e scoppiando in una sonora risata e battendo una manata a Duck che però non rideva anzi...
    Duck ribolliva di rabbia, prese il mazzo di fiori e lo buttò in terra, le braccia e i muscoli serrati, il volto paonazzo e il digrignare dei denti non facevano presagire nulla di buono.
    Come prevedibile Duck andò in escandescenze e inseguì O'Pipp per tutto il piano terra cosicchè la classe proseguì, velocissima, verso la sala conferenza.
    ***********************************

    Sala conferenze, piano sottoterra


    Tutta la sala conferenze era stipata di persone, tutte le classi erano giunte là ed erano ansiose di ascoltare il preside.
    La sala era molto vasta, con numerose fila di sedie rosse disposte al suo interno.
    Il soffitto era adornato da una serie di lampadari,sui quali Xigbar aveva posato l'occhio ,probabilmente deciso a buttarli giù.
    Il palco era sopraelevato, con indietro uno schermo in tela su cui si proiettavano le immagini, ai lati, un pò prima del palco e al buio , vi era lo spazio, abbastanza piccolo ,dedicato ai tecnici delle luci, Ciup e Ciap(dovevo variare XD).
    Tutti si sedettero, tranne per Xigbar che rimase in piedi,e per questo bestemmiò furiosamente , tanto che il prof. Leonhall lo sgridò a suon di sciabolate.
    D'un tratto il preside comparve, il volto tirato, le orecchie tonde e nere che spuntavano dai lati della giacca d'intendenza, le maniche lunghe per le corte braccia, il corpo magro ed esile.
    S'affacciò sopra il tavolino, su cui erano posati un bicchiere d'acqua con la rispettiva bottiglietta affianco, sistemando il microfono si schiarì la voce e guardò ,con una rapida occhiata i ragazzi che osservavano trepidanti il preside.
    Demyx:"sisisi! chissà cosa dice!non vedo l'ora!secondo voi? cos..."-disse a bassa voce Demyx eccitato come non mai.
    Axel/Roxas:"SHHHHH!non si sente nulla!"
    La trepidazione salì a mille, gli sguardi erano eccitati, e tutti puntati sul preside.
    Le luci s'accesero sul palco, inondando di luce il preside, che cominciò a dire con voce calma e profonda:
    "allora ragazzi...."



    Ecco qua il 3° capitolo , spero che vi piaccia!
     
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  7. Hybrid Roxas 13
     
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    Arggh, ancora sulle spine! Bel capitolo, slo cerca di evitare la parola "casino", e sostituiscila con altre espressioni. Potrebbe rendere più fluida la lettura. Cmq molto bello!
     
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  8. (¯`•. Prin¢ess Dreamer .•´¯)
     
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    eccomi! posti a una velocità mostruosa, ma ho voluto leggere tutto lo stesso!
    preparati però a un mega-commento perchè io non sono una di poche parole! XD
    complimenti sei molto bravo! ^^ hai uno stile molto semplice e fluente, che rende immediatamente comprensibile il tutto e per nulla pesante! stai attento solo a non usare termi troppo gergali come "casino" che rovinano il tutto, se devi scrivere le parolacce fallo per intero e senza asterischi, siamo grandi non ci scandalizziamo XD non esagerare però!
    ultimo consiglio poi non rompo più! evita l'utilizzo delle faccine e delle abbreviazioni dei nomi mentre non sono i personaggia a parlare.
    es:
    CITAZIONE
    "oggi il preside ci dirà qualcosa,chissà..."-disse con occhi sognanti Dem.

    per il resto mi piacciono molto le descrizioni che sono semplici, ma curate e come hai caratterizzato i personaggi! ^^
    aspetto con ansia il seguito! ^^

    SPOILER (click to view)
    PS: non sarò su msn per un bel pò! mio padre me lo ha bloccato -.-"
     
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  9. xander.XVII
     
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    CITAZIONE ((¯`•. Prin¢ess Dreamer .•´¯) @ 10/11/2009, 21:19)
    eccomi! posti a una velocità mostruosa, ma ho voluto leggere tutto lo stesso!
    preparati però a un mega-commento perchè io non sono una di poche parole! XD
    complimenti sei molto bravo! ^^ hai uno stile molto semplice e fluente, che rende immediatamente comprensibile il tutto e per nulla pesante! stai attento solo a non usare termi troppo gergali come "casino" che rovinano il tutto, se devi scrivere le parolacce fallo per intero e senza asterischi, siamo grandi non ci scandalizziamo XD non esagerare però!
    ultimo consiglio poi non rompo più! evita l'utilizzo delle faccine e delle abbreviazioni dei nomi mentre non sono i personaggia a parlare.
    es:
    CITAZIONE
    "oggi il preside ci dirà qualcosa,chissà..."-disse con occhi sognanti Dem.

    per il resto mi piacciono molto le descrizioni che sono semplici, ma curate e come hai caratterizzato i personaggi! ^^
    aspetto con ansia il seguito! ^^

    SPOILER (click to view)
    PS: non sarò su msn per un bel pò! mio padre me lo ha bloccato -.-"

    Grazie mille Princess terrò conto dei tuoi suggerimenti ^^
    SPOILER (click to view)
    A me quell'imbecille di MSN non entra neppure :no:
     
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  10. xander.XVII
     
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    La sala si riempì,quasi d'improvviso ,d'un silenzio surreale e mistico, non volava una mosca,non una parola, un sospiro.
    Il preside, evidentemente soddisfatto tranne forse per Xigbar che s'agitava essendo legato come un salame, riprese a parlare con voce calma e profonda:
    "ragazzi e ragazze della nostra beneamata scuola"- il suo sguardo si perse nel vuoto della sala scrutando i numerosissimi volti che ricambiavano con evidente curiosità lo sguardo del capo della scuola.
    "oggi la scuola è stata classificata come la migliore del paese"-disse chiaramente soddisfatto e orgoglioso.
    "wow!"-un vociare concitato si diffuse immediatamente tra le file degli studenti che emozionati parlottavano tra loro.
    "immagino per merito mio"- disse Xigbar , purtroppo per lui però venne udito dal Prof. Leonhall(alias Leon).
    "questo"-riprese con tono forte il preside-" per merito di tutti voi, anzi non tutti..."-e guardò Xigbar che s'agitava mentre il prof. Leonhall lo teneva fermo a suon di pugni.
    "...ma comunque di buona parte di voi"-e sorrise mentre i denti abbagliavano i stanti in prima fila-"e per ciò ho deciso che le classi particolarmente meritevoli"-
    "non noi..."-concluse mesto mesto Roxas guardando Xigbar che cercava disperatamente di combattere il prof. Leonhall,pur essendo legato.
    "saranno premiate con un premio speciale, e scelto da me, alla fine dell'anno, a giugno"
    Nuovamente un vociare concitato si diffuse tra tutti gli studenti mentre i compagni di Roxas guardavano con odio, il biondo compreso, Xigbar e Xaldin che fischiettavano tranquilli facendo finta di non sapere nulla,cercando nel contempo di defilarsi.
    "ehm ehm"-riprese il preside schiarendosi la voce rumorosamente.
    L'attenzione si volse di nuovo a lui che riprese a parlare, sempre con la stessa voce calma e profonda:
    "le classi che saranno premiate, per i notevoli risultati conseguiti, sono..:"
    E seguì un elenco delle prime e seconde del Liceo, le classi nominate esultavano e ridevano mentre le classi escluse le osservavano con odio e invidia.
    " ed ecco le nostre beneamate terze"-disse il preside osservando le classi terze, tra cui figurava pure la classe di Roxas.
    "allora IIIe....allora uhm uhm... e 3 d"
    "COOOSA?!"-esclamarono d'un colpo sia Axel che Roxas che molti compagni di classe dei due.
    "c-com'è possibile? cioè voglio dire con Xigbar..."-disse il rosso osservando di sbieco il pirata che evidentemente era sopreso , ben più di loro.
    "già già..come?"-esclamò Saix.
    Roxas si voltò all'indietro e vide il suo inquietante compagno di classe coi capelli blu.
    Saix era un ragazzo alto e magro, con dei lunghi capelli blu che ricadevano composti e ordinatamente lisci lungo le tempie, una cicatrice ad "X" sfregiava il volto del ragazzo, nessuno sapeva nè come nè quando se l'era fatta , e questo aumentava il timore reverenziale suscitato da Saix.
    Il maschio dai capelli blu indossava una t-shirt blu, a maniche corte con due grossi segni rossi, stranamente somiglianti a degli occhi, e una scritta in stile metal-rock "The moon is better".
    Gli occhi era spenti, queti ma con un'aria di forza repressa,come se una potenza immensa aspettasse di scatenarsi al giusto momento e segnale, come se una strana essenza, una personalità misteriosa, invisibile, inindentificabile s'accquattase nell'animo di Saix, come se fosse lì, quieta e calma prima di una tempesta pronta a scoppiare.
    "tendo a sottolineare di come la classe 3d..."-riprese con voce maggiore il preside.
    "sia entrata nell'albo del merito grazie a tre studenti...Lexaeus, Zexion e Vexen, i miei complimenti"- e fece un sorriso in direzione dei tre studenti.
    Tutti gli sguardi si posarono su di loro.
    Vexen era un ragazzo che di ragazzo aveva ben poco, era pallido e molto malaticcio, i capelli color paglia e gli occhi di un bell'azzurro chiaro, simili a quelli di Roxas.
    Era però , a differenza del biondo, molto presuntuoso e arrogante nonchè sprezzante verso gli altri a causa dei suoi noti meriti scolastici, la scuola era la sua vita, studiava continuamente, ore e ore ogni giorno, nient'altro era importante,lo studio era la sua vita, la cosa,l'unica per giunta, alla quale dedicava la sua vita e la sua attenzione.
    Laxaeus era il contrario di Axel, taciturno e silenzioso, era un'personaggio tranquillo e calmo, sereno e serio come una roccia,ed era proprio questo il suo potere , la terra.
    Laxaeus vestiva sempre casual, gliene importava ben poco della moda,inoltre era grosso e robusto, e persino sotto le felpe molto larghe che indossava non si potevano non notare gli evidenti pettorali e i bicipiti grossi e allenati.
    Laxaeus però, nonstante la stazza e la forza, era di indole e atteggiamento tranquillo, non s'intrometteva mai, e stava tranquillo in disparte dalle dispute nella classe, insomma restava neutrale nelle guerre di classe.
    Il preside proseguì citando altre 3 classi, una quinta e due quarte, che però s'entusiasmarono ben poco poichè avevano gli esami in vista e la mole di di studio era paurosamente alta.
    Topolino terminò il discorso spiegando che i premi gli avrebbe assegnati tra una settimana dopo averli decisi e scelti.
    Detto questo rimandò le classi nelle rispettive aule.
    Il percorso di ritorno si svolse senza incidenti, poichè il prof. Leonhall e il prof. Cloudièn vigilavano sia su Xigbar, legato e ammanettato, che su Xaldin , legato pure lui.
    I restanti 43 minuti passarono tranquilli, non vi furono nè problemi nè incidenti, dal momento che il pirata e il rastaman erano legati e i due professori vigilavano attenti.
    Axel continuava a schioccare le dita facendo nel contempo apparire delle scintille che balenavano negli occhi del rosso.
    Il ragazzo smise , dopo 5 minuti, di giocherellare con le dita, e si mise a sedere tirando fuori un mazzo di carte dai jeans e intavolando una partita con Demyx e Marluxia che si distraeva continuamente guardando un punto indefinito della classe, che pareva stranamente vicino a Zexion.
    Axel:"ehi Roxy vuoi giocare?"-chiese con tono allegro il rosso facendo l'occhiolino al biondo.
    Roxas:"gnhm?"-rispose risvegliandosi, d'improvviso da quel torpore causato dal dolce far nulla.
    Demyx:" vuoi giocare? dai che metto pure la musica!"-e si mise nelle orecchie un paio di cuffie cominciando ad ascoltare musica a tutto volume.
    Roxas:"ah...no no sono stanco ma grazie"- e cadde nel torpore di prima.
    Roxas passò i restanti 25 minuti a contemplare Naminè, così bella, così dolce e timida, seduta là in un angolo, impaurita dagli schiamazzi e dalle grida.
    Il biondo adorava quell'aria dolce e timida che assumeva la sempre la ragazza, diversa da tutte ma più importante di tutte, così il biondino sintetizzava ciò che provava per lei.
    Ogni suo movimento,azione o gesto eranon perfetti,puri e misurati.
    Roxas osservò i suoi occhi, di un blu così bello e stupefacente da far perdere la testa, la bocca piccola, lieve con le labbra leggermente rosse, i dentini bianchi, le gote pallide, i capelli biondi che le ricadevano docili ai lati del viso.
    La guardò ancora intenta a disegnare e pensò di provare a parlare, dirle qualcosa , farla ridere, anche solo per sentire quella dolcissima voce, solo quello.
    E fu così che, in un modo curioso quanto inaspettato, Roxas si rese conto che provava qualcosa nel vederla, diverso dall'affetto che provava per Axel e Demyx.
    Provava, da un pò di tempo, una sensazione strana,una morsa, una tenaglia allo stomaco, una specie di vuoto interno, si sentiva spaccato, diviso a metà, cosa era?
    Ora lo sapeva, si sentiva incompleto,quasi inutile;la sua vita ora gli appariva praticamente inutile;perchè studiava?perchè mangiava?
    Aveva passato ore a rispondere alle tante domande esistenziali che lo affligevano,una risposta che non aveva mai trovato, invano s'era crucciato, tormentato, torturato mentalmente per un qualcosa che non riusciva a comprendere.
    E ora, dopo che si era rassegnato all'inevitabile mancanza di risposta, questa la trovava davanti a sè, a meno di due metri davanti a lui.
    Così quando suonò l'ultima ora, mentre tutti si sistemavano la roba per uscire, andò da Axel e Demyx e disse a loro due:
    "voglio parlare con Naminè, dirle ciò che provo...."-e abbassò chino la testa.
    "cosa?!"-dissero i due
    "si avete sentito bene..."mentre arrossiva furiosamente.
    "oh....wow! coraggio Roxas siamo tutti con te!" - e batterono entrambi le mani sulle spalla del biondo facendolo quasi cadere a terra.
    In quel momento provò un impeto di gratitudine immensa per loro due;s'aspettava prese in giro e tutto il resto e invece era accaduto il contrario, aveva trovato sostegno e incoraggiamento, mai come in quel momento si sentiva tanto legato a quei due,mai.
    ************************************************
    10 minuti dopo

    Naminé stava raccogliendo, con cura e calma, le proprie cose.
    Stringeva forte forte il suo album da disegno, una cosa che lei amava moltissimo, su cui aveva disegnato tantissimo.
    Inoltre l'album era speciale perchè era infinito, era un'opera di suo nonno, un valentissimo scienzato sparito tempo addietro,e che era molto caro a Naminé.
    Stringeva a sè il blocco, carezzandolo quasi fosse uncucciolo e mettendolo sotto braccio per avviarsi.
    Non poteva sapere di avere qualcosa tra le mani, qualcosa per cui qualcosa di oscuro si stava muovendo , qualcosa per cui valeva la pena uccidere.....
    **************************************
    4 minuti dopo

    Axel/Demyx:" dai Rox vai, fatti coraggio!"-dissero in coro .
    Spingevano Roxas che si era fermato alla vista di Nami e la sua paura si era rianimata, aveva paura di non piacerle, di essere brutto.
    "dai vai!"-intimarono i due nuovamente e spinsero Roxas davanti a Naminè la quale stava preparando la borsa con molta calma e serenità.
    Roxas prese coraggio, e si disse di avere fiducia in sè stesso, e disse, per sostenersi:
    "avanti Roxas, ora o mai più!" e si diresse verso la ragazza , e giunto a un passo da lei le disse:
    "ehm ciao Nami...."-e subito si pentì d'averlo detto e pensò tra sè:
    "oddio, cosa ho detto?che tono ho usato?andava bene? forse l'intonazione era inadeguata!oddio!"
    "ciao Roxas!"
    E sorrise.
    Roxas arrossì,osservò rapito quel sorriso stupendo, le fossette ai lati delle guance, il colorito roseo della pelle , gli occhi dolcissimi, le ciglia ambrate.
    E in un istante, un istante lungo come l'eternità, decise di non arrendersi, di non rinunciare a lei, anche se gli fosse costato sangue e fatica, a lei non avrebbe rinunciato.Mai


    Spero vi sia piaciuto :guru:



    Capitolo 3:


    La sala si riempì,quasi d'improvviso ,d'un silenzio surreale e mistico, non volava una mosca,non una parola, un sospiro.
    Il preside, evidentemente soddisfatto tranne forse per Xigbar che s'agitava essendo legato come un salame, riprese a parlare con voce calma e profonda:
    "ragazzi e ragazze della nostra beneamata scuola"- il suo sguardo si perse nel vuoto della sala scrutando i numerosissimi volti che ricambiavano con evidente curiosità lo sguardo del capo della scuola.
    "oggi la scuola è stata classificata come la migliore del paese"-disse chiaramente soddisfatto e orgoglioso.
    "wow!"-un vociare concitato si diffuse immediatamente tra le file degli studenti che emozionati parlottavano tra loro.
    "immagino per merito mio"- disse Xigbar , purtroppo per lui però venne udito dal Prof. Leonhall(alias Leon).
    "questo"-riprese con tono forte il preside-" per merito di tutti voi, anzi non tutti..."-e guardò Xigbar che s'agitava mentre il prof. Leonhall lo teneva fermo a suon di pugni.
    "...ma comunque di buona parte di voi"-e sorrise mentre i denti abbagliavano i stanti in prima fila-"e per ciò ho deciso che le classi particolarmente meritevoli"-
    "non noi..."-concluse mesto mesto Roxas guardando Xigbar che cercava disperatamente di combattere il prof. Leonhall,pur essendo legato.
    "saranno premiate con un premio speciale, e scelto da me, alla fine dell'anno, a giugno"
    Nuovamente un vociare concitato si diffuse tra tutti gli studenti mentre i compagni di Roxas guardavano con odio, il biondo compreso, Xigbar e Xaldin che fischiettavano tranquilli facendo finta di non sapere nulla,cercando nel contempo di defilarsi.
    "ehm ehm"-riprese il preside schiarendosi la voce rumorosamente.
    L'attenzione si volse di nuovo a lui che riprese a parlare, sempre con la stessa voce calma e profonda:
    "le classi che saranno premiate, per i notevoli risultati conseguiti, sono..:"
    E seguì un elenco delle prime e seconde del Liceo, le classi nominate esultavano e ridevano mentre le classi escluse le osservavano con odio e invidia.
    " ed ecco le nostre beneamate terze"-disse il preside osservando le classi terze, tra cui figurava pure la classe di Roxas.
    "allora IIIe....allora uhm uhm... e 3 d"
    "COOOSA?!"-esclamarono d'un colpo sia Axel che Roxas che molti compagni di classe dei due.
    "c-com'è possibile? cioè voglio dire con Xigbar..."-disse il rosso osservando di sbieco il pirata che evidentemente era sopreso , ben più di loro.
    "già già..come?"-esclamò Saix.
    Roxas si voltò all'indietro e vide il suo inquietante compagno di classe coi capelli blu.
    Saix era un ragazzo alto e magro, con dei lunghi capelli blu che ricadevano composti e ordinatamente lisci lungo le tempie, una cicatrice ad "X" sfregiava il volto del ragazzo, nessuno sapeva nè come nè quando se l'era fatta , e questo aumentava il timore reverenziale suscitato da Saix.
    Il maschio dai capelli blu indossava una t-shirt blu, a maniche corte con due grossi segni rossi, stranamente somiglianti a degli occhi, e una scritta in stile metal-rock "The moon is better".
    Gli occhi era spenti, queti ma con un'aria di forza repressa,come se una potenza immensa aspettasse di scatenarsi al giusto momento e segnale, come se una strana essenza, una personalità misteriosa, invisibile, inindentificabile s'accquattase nell'animo di Saix, come se fosse lì, quieta e calma prima di una tempesta pronta a scoppiare.
    "tendo a sottolineare di come la classe 3d..."-riprese con voce maggiore il preside.
    "sia entrata nell'albo del merito grazie a tre studenti...Lexaeus, Zexion e Vexen, i miei complimenti"- e fece un sorriso in direzione dei tre studenti.
    Tutti gli sguardi si posarono su di loro.
    Vexen era un ragazzo che di ragazzo aveva ben poco, era pallido e molto malaticcio, i capelli color paglia e gli occhi di un bell'azzurro chiaro, simili a quelli di Roxas.
    Era però , a differenza del biondo, molto presuntuoso e arrogante nonchè sprezzante verso gli altri a causa dei suoi noti meriti scolastici, la scuola era la sua vita, studiava continuamente, ore e ore ogni giorno, nient'altro era importante,lo studio era la sua vita, la cosa,l'unica per giunta, alla quale dedicava la sua vita e la sua attenzione.
    Laxaeus era il contrario di Axel, taciturno e silenzioso, era un'personaggio tranquillo e calmo, sereno e serio come una roccia,ed era proprio questo il suo potere , la terra.
    Laxaeus vestiva sempre casual, gliene importava ben poco della moda,inoltre era grosso e robusto, e persino sotto le felpe molto larghe che indossava non si potevano non notare gli evidenti pettorali e i bicipiti grossi e allenati.
    Laxaeus però, nonstante la stazza e la forza, era di indole e atteggiamento tranquillo, non s'intrometteva mai, e stava tranquillo in disparte dalle dispute nella classe, insomma restava neutrale nelle guerre di classe.
    Il preside proseguì citando altre 3 classi, una quinta e due quarte, che però s'entusiasmarono ben poco poichè avevano gli esami in vista e la mole di di studio era paurosamente alta.
    Topolino terminò il discorso spiegando che i premi gli avrebbe assegnati tra una settimana dopo averli decisi e scelti.
    Detto questo rimandò le classi nelle rispettive aule.
    Il percorso di ritorno si svolse senza incidenti, poichè il prof. Leonhall e il prof. Cloudièn vigilavano sia su Xigbar, legato e ammanettato, che su Xaldin , legato pure lui.
    I restanti 43 minuti passarono tranquilli, non vi furono nè problemi nè incidenti, dal momento che il pirata e il rastaman erano legati e i due professori vigilavano attenti.
    Axel continuava a schioccare le dita facendo nel contempo apparire delle scintille che balenavano negli occhi del rosso.
    Il ragazzo smise , dopo 5 minuti, di giocherellare con le dita, e si mise a sedere tirando fuori un mazzo di carte dai jeans e intavolando una partita con Demyx e Marluxia che si distraeva continuamente guardando un punto indefinito della classe, che pareva stranamente vicino a Zexion.
    Axel:"ehi Roxy vuoi giocare?"-chiese con tono allegro il rosso facendo l'occhiolino al biondo.
    Roxas:"gnhm?"-rispose risvegliandosi, d'improvviso da quel torpore causato dal dolce far nulla.
    Demyx:" vuoi giocare? dai che metto pure la musica!"-e si mise nelle orecchie un paio di cuffie cominciando ad ascoltare musica a tutto volume.
    Roxas:"ah...no no sono stanco ma grazie"- e cadde nel torpore di prima.
    Roxas passò i restanti 25 minuti a contemplare Naminè, così bella, così dolce e timida, seduta là in un angolo, impaurita dagli schiamazzi e dalle grida.
    Il biondo adorava quell'aria dolce e timida che assumeva la sempre la ragazza, diversa da tutte ma più importante di tutte, così il biondino sintetizzava ciò che provava per lei.
    Ogni suo movimento,azione o gesto eranon perfetti,puri e misurati.
    Roxas osservò i suoi occhi, di un blu così bello e stupefacente da far perdere la testa, la bocca piccola, lieve con le labbra leggermente rosse, i dentini bianchi, le gote pallide, i capelli biondi che le ricadevano docili ai lati del viso.
    La guardò ancora intenta a disegnare e pensò di provare a parlare, dirle qualcosa , farla ridere, anche solo per sentire quella dolcissima voce, solo quello.
    E fu così che, in un modo curioso quanto inaspettato, Roxas si rese conto che provava qualcosa nel vederla, diverso dall'affetto che provava per Axel e Demyx.
    Provava, da un pò di tempo, una sensazione strana,una morsa, una tenaglia allo stomaco, una specie di vuoto interno, si sentiva spaccato, diviso a metà, cosa era?
    Ora lo sapeva, si sentiva incompleto,quasi inutile;la sua vita ora gli appariva praticamente inutile;perchè studiava?perchè mangiava?
    Aveva passato ore a rispondere alle tante domande esistenziali che lo affligevano,una risposta che non aveva mai trovato, invano s'era crucciato, tormentato, torturato mentalmente per un qualcosa che non riusciva a comprendere.
    E ora, dopo che si era rassegnato all'inevitabile mancanza di risposta, questa la trovava davanti a sè, a meno di due metri davanti a lui.
    Così quando suonò l'ultima ora, mentre tutti si sistemavano la roba per uscire, andò da Axel e Demyx e disse a loro due:
    "voglio parlare con Naminè, dirle ciò che provo...."-e abbassò chino la testa.
    "cosa?!"-dissero i due
    "si avete sentito bene..."mentre arrossiva furiosamente.
    "oh....wow! coraggio Roxas siamo tutti con te!" - e batterono entrambi le mani sulle spalla del biondo facendolo quasi cadere a terra.
    In quel momento provò un impeto di gratitudine immensa per loro due;s'aspettava prese in giro e tutto il resto e invece era accaduto il contrario, aveva trovato sostegno e incoraggiamento, mai come in quel momento si sentiva tanto legato a quei due,mai.
    ************************************************
    10 minuti dopo

    Naminé stava raccogliendo, con cura e calma, le proprie cose.
    Stringeva forte forte il suo album da disegno, una cosa che lei amava moltissimo, su cui aveva disegnato tantissimo.
    Inoltre l'album era speciale perchè era infinito, era un'opera di suo nonno, un valentissimo scienzato sparito tempo addietro,e che era molto caro a Naminé.
    Stringeva a sè il blocco, carezzandolo quasi fosse uncucciolo e mettendolo sotto braccio per avviarsi.
    Non poteva sapere di avere qualcosa tra le mani, qualcosa per cui qualcosa di oscuro si stava muovendo , qualcosa per cui valeva la pena uccidere.....
    **************************************
    4 minuti dopo

    Axel/Demyx:" dai Rox vai, fatti coraggio!"-dissero in coro .
    Spingevano Roxas che si era fermato alla vista di Nami e la sua paura si era rianimata, aveva paura di non piacerle, di essere brutto.
    "dai vai!"-intimarono i due nuovamente e spinsero Roxas davanti a Naminè la quale stava preparando la borsa con molta calma e serenità.
    Roxas prese coraggio, e si disse di avere fiducia in sè stesso, e disse, per sostenersi:
    "avanti Roxas, ora o mai più!" e si diresse verso la ragazza , e giunto a un passo da lei le disse:
    "ehm ciao Nami...."-e subito si pentì d'averlo detto e pensò tra sè:
    "oddio, cosa ho detto?che tono ho usato?andava bene? forse l'intonazione era inadeguata!oddio!"
    "ciao Roxas!"
    E sorrise.
    Roxas arrossì,osservò rapito quel sorriso stupendo, le fossette ai lati delle guance, il colorito roseo della pelle , gli occhi dolcissimi, le ciglia ambrate.
    E in un istante, un istante lungo come l'eternità, decise di non arrendersi, di non rinunciare a lei, anche se gli fosse costato sangue e fatica, a lei non avrebbe rinunciato.Mai


    Spero vi sia piaciuto :guru:

     
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  11. (¯`•. Prin¢ess Dreamer .•´¯)
     
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    non postare così velocemente! XD
    cmq sì, mi sono piaciuti! ^^
    bravo xander! la storia si fa interessante!
    la 3D *-* Axel e co sono nella mia stessa classe XD
    attento però alle ripetizioni! :rolleyes:

    asepetto il seguito ^^
     
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  12. xander.XVII
     
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    capitolo 5:

    Roxas stava per riprendere a parlare quando vide una figura femminile pararsi davanti a lui e frapporsi tra lui e Nami.
    La ragazza era Kairi, avendo la stessa voce e gli stessi capelli, sempre che non fosse un'esperimento genetico venuto male a Vexen.
    Roxas:"ehi..ma..."-protestò ma troppo debolmente per farsi sentire.
    Kairi:"ehi Nami!vieni a casa con me!"-propose alla ragazza bionda la rossa con tono entusiastico.
    Nami:"ma..."-disse poco convinta.
    Kairi:"non vuoi venire con la tua sorellina?"-continuò l'altra incurante di Roxas, anche perché questi le era alle spalle.
    Nami:"ok..."rispose timidamente la ragazza guardando negli occhi Roxas come per dire " sarà per un'altra volta" e seguì la sorella più grande che s'incamminava.
    Roxas osservò la ragazza a cui teneva sopra ogni cosa allontanarsi via con la sorella,senza poterla salutare neppure per il baccano.
    "lo sapevo,lo sapevo" pensava tra sè Roxas, come aveva potuto sperare di farcela? come? la solita sfortuna nera, sempre quella.
    Imprecò silenziosamente tra sè, maledicendo il primo giorno di scuola in cui aveva visto Nami e se ne era innamorato, lo maledisse più e più volte,maledisse quel sentimento, quel cuore che aveva.
    "Ma perchè mi sono illuso?perchè?"-sbuffò tra sè, mandando a quel paese Kairi e raccattando da terra la cartella con un gesto rabbioso.
    Si mise in spalla lo zaino e uscì dalla classe.
    Camminava con un'andatura veloce, la testa bassa, i capelli biondi si muovevano avanti e indietro come smossi da una brezza primaverile più forte del normale.
    Uscì dalla classe ignorando persino Axel e Demyx, che lo guardarono stupiti e scioccati allo stesso tempo.
    Roxas percorse tutto il corridoio del 1° piano, scese le scale, evitò due primini, urtò pesantemente una ragazza del 2° anno, che si girò allarmata, lui la ignorò e proseguì.
    Sorpassò l'alto cancello, in ferro, con quattro sbarre laterali e otto frontali terminanti in una punta di lancia.
    Nonostante la calca Roxas ci sfilò in mezzo, evitò due bambini su altrettante biciclette, superò un paio di coppiette teneramente abbracciate.
    Alla loro vista l'animo di Roxas si fece ancor più nero e depresso.
    Camminava veloce, incurante della fatica o dei piedi che urlavano, per modo di dire, pietà.
    Dopo 30 minuti arrivò a casa, entrò non rispose nemmeno al saluto della madre e salì in camera sua.
    Spalancò la porta con un calcio, buttò la cartella sotto il tavolo, non curandosi del micio che stava dormendo placidamente lì sotto e si buttò sul letto.
    Il soffitto era bianco, a chiazze anche grigio,
    "come il mio animo" pensò depresso il ragazzo.
    Osservò il fondo del letto, le lenzuola disordinatamente ammucchiate , due cuscini posti sopra, i suoi piedi sopra il tutto.
    Pensò a Nami, intensamente e, cosa insolita quando si è innamorati, obiettivamente.
    La vide , davanti a sè, il viso splendente, gli occhi dolci, le gote rosee, le labbra soffici e i capelli increspati come una cornice che racchiudeva qualcosa di stupendo.
    A lei ci teneva, ma come fare per conquistarla? Lei era così perfetta,bella eppure così lontana e inarrivabile.
    Come poteva fare per starle vicino? come?
    Assopito nei pensieri non udì i due richiami della madre,le braccia incrociate dietro la testa, le orecchie ,come gran parte della testa, sprofondate dentro il morbido cuscino, a formare un soffice muro.
    Poi d'un tratto....
    "ROXAAAAAASSSSSS!MA VUOI VENIRE O TI DEVO PRENDERE A FORZA!"-la voce minacciosa e stridula.
    Si destò subito, la paura per le minacce, spesso vere della madre, lo spinsero a correre.
    La mamma lo guardava arrabbiatissima, il grembiule bianco con qualche macchia rossa di sugo di pomodoro, il maglione verde scuro che risaltava sulla scarsa tonalità del grembiule.
    Ci mise 40 minuti a mangiare, questo perchè mangiò con calma e tranquillità ,dopotutto il mangiare era una delle poche cose dove non correva alcun rischio di sbagliare.
    Terminato il pranzo risalì in camera, le scarpe strascicavano lente e felpate lungo le scale, le mani rigidamente strette al corrimano in legno, lo sguardo dritto davanti a sè, quasi a illuminare gli ultimi scalini della salita.
    ******************************************
    2 ore dopo,16.00 del pomeriggio


    Roxas:"uff, amen finalmente, schifosissima magia"-imprecò stanco morto.
    Buttò via sul tavolo la penna, e si distese sul letto.
    Decise , dopo una breve pausa in cucina con una bevuta di tè, decise di andare a correre, come faceva sempre.
    Nonostante fossero le 4 del pomeriggio, non faceva scuro essendo praticamente estate,uscì in tuta ,le scarpe erano due nike nere e bianche, con rifiniture oro sui lati e una suola in gomma molto adatta alla ginnastica.
    Fece un paio di respiri profondi e cominciò a correre.
    ***************************************
    25 minuti dopo


    L'aria gli sferzava il viso, come una serie di dolci secchiate d'acqua rinfrescante sul viso, gli occhi dilatati al massimo, la bocca aperta, i denti bianchissimi , mentre l'aria entrava ed usciva ripetutamente.
    Le gambe e le braccia si muovevano sincronicamente, i capelli, quasi vivi magicamente, si libravano nell'aria come fili d'erba all'adiaccio.
    Adorava correre,lo faceva sentire libero, libero da ogni preoccupazione, da ogni affanno,da ogni sensazione negativa, libertà pura.
    Si fermò un momento,la stanchezza arrivava ad ondate sempre più forti,le tempie gli pulsavano e la testa doleva, lo sforzo infatti era stato notevole.
    Si sedette su una panchina nel parco, le mani, rosse per lo sforzo, erano posate sulle ginocche, che tremavano sotto le braghe corte rosse e bianche con filature nere.
    Allargò poi le braccia lungo i bordi della panchina vuota, stese all'indietro la testa e chiuse gli occhi.
    Cercò di dormire ma non vi riuscì,c'erano troppi rumori e troppi echi, suoni lontani ma allo stesso tempo vicini, che rimbobavano nella sua testa.
    Dopo 5 minuti alzò la testa e aprì gli occhi.
    Il suo sguardo corse lungo i fianchi verdeggianti del parco, le aiuole disegnavano oasi fiorite in mezzo ai prati, quasi delle isole festose di colori in mezzo ad un mare verde.
    Ed fu in quel momento che la vide.
    Naminè stava disegnando qualcosa ed era stesa sul prato, solo la sua giacchetta come coperta su cui stava seduta, lo sguardo di lei perso nell'immensità del cielo loro sovrastante.
    Fu come se il suo corpo non rispondesse al cervello, ma al cuore, si alzò e,con passo deciso e saltellante si recò da lei.
    Nami indossava un vestitino azzuro, senza maniche, non tanto lungo , leggermente scollato.
    Roxas le si avvicinò piano piano, senza neppure che lei se ne accorgesse, e la guardò ,seppur per poco.
    Le manine rosee disegnavano con incredibile maestria, le braccia poggiavano sul prato umido, gli occhi tranquilli, chini sul disegno, che appariva già come un'opera d'arte.
    Si sedette a fianco a lei e le disse, senza neppur sapere come:
    "ciao Naminé!che bel disegno!sei davvero brava!"-aveva parlato quasi senza pensare, dicendo quello che avrebbe voluto dirle normalmente senza doversi fare tutte quelle tare mentali.
    "oh ciao!"-rispose lei con voce accorata-"lo pensi davvero?"grazie!"-mentre un leggero rossore si diffuse sulle sue gote rendendola ancora più incantevole.
    "di n-nulla...senti..."-ma si bloccò, la vista di quegli splendidi occhi lo fece quasi perdere.
    "dio come sei bella"-pensò ad alta voce, senza neppure accorgersene.
    "g-grazie"-rispose la ragazza arrossendo improvvisamente e di colpo.
    Nami abbassò lo sguardo imbarazzata e stupita,era la prima volta che le dicevano una cosa simile.
    "dannato me!"-pensò tra sè Roxas ma non lo diede a vedere, ormai non sapeva più che pesci pigliare finchè...
    "Nami ti andrebbe di venire a mangiare un gelato con me?"-lo disse quasi senza pensarci, come se da questo dipendese tutta la sua vita, e in effetti forse un pò ciò era vero...
    Passarono due secondi, che a Roxas parvero due secoli,interminabili e lunghissimi ma poi lei disse:
    "certo!con molto piacere!"-e sorrise.
    Vedendo quel sorriso radioso, quello splendore , quella bellezza che lo lasciava senza fiato,e a sentire quella risposta che tanto aveva sognato, tanto aveva vagheggiato, si sentì prendere da una gioia immensa, incommensurabile.
    Con un'energia che non avrebbe mai sospettato di avere balzò in piedi,si sistemò in quattro e quattrotto la maglietta e le braghe, sotto lo sguardo divertito di lei.
    Le porse la mano che Nami prese sorridendo e insieme si avviarono verso la gelateria più vicina.....


    Vualà scialalalà ecco quà il capitolo :sese:
     
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  13. Hybrid Roxas 13
     
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    Bellissimo! Rox sembra sempre più puccioso XD
    Bei capitolo. Ti sei corretto, e non fai più ripetizioni. Ottimo!

    Scusa se è un po' ceh non commento, ma non avevo il tempo di leggere...
     
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  14. xander.XVII
     
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    CITAZIONE (Hybrid Roxas @ 14/11/2009, 20:02)
    Bellissimo! Rox sembra sempre più puccioso XD
    Bei capitolo. Ti sei corretto, e non fai più ripetizioni. Ottimo!

    Scusa se è un po' ceh non commento, ma non avevo il tempo di leggere...

    grazie mille ^^
    Ah leggi quando hai tempo, pure io sono parecchio occupato in questi giorni :sese:
     
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  15. xander.XVII
     
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    capitolo 6:


    Roxas stava seduto sul letto, le mani incrociate dietro la testa, il cuscino sotto di essa, il corpo disteso comodamente.
    Gli occhi erano aperti, il blu di questi era intenso,serio e profondo allo stesso tempo, un'espressione seria e felice nel medesimo istante.
    I pensieri di Roxas erano vorticosi,simili tra loro, tutti inerenti alla stessa cosa:quel pomeriggio.
    Come lo avrebbe mai dimenticato? Quei 60 minuti passati con la persona che più amava sulla Terra, in quella gelateria, anonima prima, ma che ora era stata luogo di un miracolo.
    Rivide nella sua mente ogni istante, ogni minuto,ogni secondo,ogni attimo di quei magici momenti,nella sua testa ogni singola reazione di Naminé veniva impressa come un marchio indelebile, che nessuno avrebbe mai più tolto.
    Si rigirò nel letto, il viso che sprizzava gioia a vista d'occhio, rivolto verso il muro, chiuse gli occhi, ripensò ancora e ancora , un sogno, ecco cos'era stato.
    Poi improvvisamente gli venne un'idea,geniale e scema allo stesso tempo,un modo di concludere in perfettamente la serata.
    Si alzò dal letto, si passò una mano tra i capelli arruffati, si strofinò gli occhi assonnati,mise ai piedi le ciabatte e uscì dalla camera.
    Uscì in corridoio, il parque brillava lucido e lindo come non era mai stato.
    "evidentemente mamma ha pulito, e pure bene"-notò Roxas che fece attenzione a non sporcare il pavimento.
    Scese le scale,le quali risplendevano di luce propria, gli scalini erano talmente bianchi che si poteva specchiare dentro.
    Andò in cucina e vide sua madre che leggeva il giornale, gli occhi inforcati le davano un 'aspetto autoritario e buffo allo stesso tempo.
    Roxas si avvicinò,evitò una sedia in legno con intarsiature e striature, e disse, con voce abbatsanza bassa, per non disturbare:
    "ehm..."
    "cosa???la farmacia è chiusa per un'invasione di pantegane giganti!ma santo cielo non si può!"-sbottò la donna.
    "mamma...."-incalzò nuovamente il biondino.
    La madre stavolta udì,distintamente, le parole del figlio e alzò la testa riccioluta verso di lui.
    Le lenti creavano degli strani riflessi circolari, come delle spirali bianche e giallognole.
    "si tesoro?"-domandò con tono fin troppo gentile la madre.
    "ehm....potrei uscire questa sera con Axel e Demyx?"-aggiunse Roxas con una vocina speranzosa e supplice allo stesso tempo.
    "certo,hai finito i compiti veeeero?"-chiese lei con tono indagatore.
    "ovvio...."-rispose deglutendo dallo spavento.
    "bene,allora nessun problema"-rispose la madre facendo un bel sorriso a 32 denti.
    Roxas non rispose nemmeno, si voltò di scatto e con velocità fulminea risalì le scale e rientrò in camera.
    Decise di avvertire immediatamente i suoi due migliori amici, anche perchè voleva farsi perdonare il suo brutto comportamento nei loro confronti quella mattina,prima di uscire da scuola.
    Prese la cornetta ,la alzò e digitò il numero.
    "tu-tu-tu"-sentì il ragazzo.
    "ma cosa?"-sbottò.
    "ah...manca il filo"
    Si abbassò sotto il tavolo, spostò rapidamente la matassa di quaderni e fogli buttati lì alla rinfusa.
    "spostati stupida palla di pelo"-e calciò il micio che dormiva placidamente e che miagolò disperato.
    Riattaccò veloce il filo e impugnò la cornetta facendo il numero di Axel.
    'tuuuuu'
    Axel:"pronto?chi parla?"
    Roxas:"sono io,come va?"
    Axel:"ciao Rox,bene grazie ,te?"
    Roxas:"stupendamente!"
    Axel:"beh non si sarebbe detto questa mattina..."
    Roxas:"si scusami, guarda sono stato uno stronzo..."
    Axel:"ma di niente dai, capitano a tutti momenti brutti!"
    Roxas:"senti che ne dici di andare a fare un giro questa sera?"
    Axel:"hmmm....aspetta che chiedo..."
    Roxas:"certo sta tranquillo che non mi muovo!"
    Si udiva un vociare sommesso e qualche risatina e poi un'inquivocabile:"Burn,baby burn!" di trionfo che dissipò ogni dubbio di Roxas.
    Axel:"si posso!"
    Roxas:"ottimo chiamo Demyx allora"
    Axel:"ok a dopo ciao" 'clic'
    Si stiracchiò le braccia allungandole in due direzioni opposte e poi fece il numero di Demyx.
    'tuuuuuu'
    'tuuuuuu'
    "MEOW!"
    "ahia!vattene via stupido gatto"
    CRASH!
    "oddio....quello stupido micio è andato a cascarmi sullo specchio"
    'tuuuuuu'
    Roxas:"ahò ma ci sei?"
    Demyx:"pronto?"
    Roxas:"ciao Dem!"
    Demyx:"ciao Rox!"
    Roxas:"senti Dem ti andr...ahia!"
    "MEOW!"
    Demyx:"Rox che succede?"
    Roxas:"ma brutt' ti spezzo la colonna vertebrale io!"
    *rumore di calci*
    Demyx:"Roxas..."
    Roxas:"tò prendi questo sacco di pulci!" 'BANG!'
    Demyx:"ma Roxas..."
    Roxas:"si dicevo....allora"
    Demyx:oh...vabbè"
    Roxas:"...ti andrebbe di uscire stasera?"
    Demyx:"ehm...detta così suona strana...."
    Roxas:"ma dai idiota "
    Demyx:"ma si dai che scherzo!"
    Roxas:"viene pure Axel l'ho già chiamato sai!"
    Demyx:"senti che ne dici di venire a casa mia?c'è roba da bere e da mangiare e..."
    Roxas:"e?"
    Demyx:"MUSICA!"
    Roxas:"ottimo!"
    Demyx:"perfetto avverti Axel! allora ciao!"
    Roxas:"ok ciao Dem!"
    Roxas nei 10 minuti successivi avvertì Axel che accettò ben volentieri di andare a casa dell'amico.
    *******************
    20.45


    Roxas raccattò tutto l'occorrente per la sera e lo mise nello zaino, chiuse la cerniera dei jeans,allacciò la camicia nera con bordature bianche ai lati ed uscì dalla sua stanza in fretta furia calpestando,volontariamente, il gatto che dormiva sull'uscio.
    Scese rapidamente le scale,saltò gli ultimi 4 gradini e salutò la madre in fretta e furia ed uscì.
    *****************
    20.55
    Percorreva la strada cittadina tranquillo, faceva abbastanza caldo fino a poco prima ma ora c'era una brezza primaverile stupenda che allietava completamente Roxas inebriandolo.
    Superò una kebaberia e una gelateria, e vedendo un negozio di quel tipo arrossì e girò a destra.
    La strada era illuminata molto bene, 16 lampioni in totale, 8 per ogni lato, neri ed alti, con una cupola terminale bianca di forma circolare.
    Sorpassò due ragazze che lo guardarono curiose e ridacchiarono guardando il sedere di Roxas che, assorto nei suoi pensieri, non ci fece caso.
    Passò sulle strisce con velocità e passo svelto e sicuro.
    Le all star nere slittavano veloci sull'asfalto,i jeans cascavano perfetti sulle magre ed atletiche gambe di Roxas mentre la camicia aderiva perfettamente al petto del ragazzo.
    Si fermò davanti ad un portone condominiale, scorse rapidamente la lista del citofono e suonò ad:
    "Fam. Ryuzaki"
    Axel:"si?"
    Roxas:"sono io, ti aspetto Axel"
    Axel:"grande!in anticipo!arrivo!"
    *************************
    21.05

    Axel uscì con velocità, indossava una t-shirt nera con una scritta argentata della sua frase preferita:
    "Burn baby burn!"
    I pantaloni erano dei jeans neri cascanti, con una cintura nera e due nike bianche fiammanti ai piedi.
    I due s'incamminarono velocemente verso la casa di Demyx che, per fortuna, distava solo pochi minuti.
    ************************
    21.09

    Axel:"eccoci"
    Roxas:"evvai"
    I due si sistemarono i vestiti, soprattutto per fare bell'impressione sulla mamma di Demyx,almeno Roxas.
    Axel invece si stava preparando con gran cura, la maglia era ben in vista, i pantaloni nuovi e le scarpe perfette, sembrava quasi che Axel volesse far colpo su qualcuno....
    Roxa sosservò incuriosito quel comportamento e domandò all'amico:
    "ma perchè ti sei vestito così bene? non sarà per...."
    Axel lo guardò con sguardo a metà tra omicida e divertito e disse:
    "si proprio per Kami...."
    Roxas:"ah ora si spiega tutto..."
    Axel:"dai suona!"
    Roxas tirò fuori la mano di tasca e suonò il citofono.
    Subito si sentì un 'bipfrzzz'
    "chi è?"-risuonò chiara e inconfondibile la voce di Demyx.
    "siamo noi"-risposero in coro i due amici
    "ok!salite!"
    Un clangore metallico, la porta è aperta.
    Roxas e Axel entrarono tranquillli richiudendosi la porta alle spalle e salendo le scale.


    Et tadàm !spero vi piaccia!
     
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