Un legame indissolubile

Una storia che riprendo in mano...

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  1. xander.XVII
     
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    CITAZIONE (Hybrid Roxas 13 @ 10/11/2009, 16:29)
    Complimento, ottime descrizioni. A mio parere erano esilaranti, il modo con cui li descrivevi lasciava trasparire tutta la personalità che la Organizzazione ha dato fama di possedere. Lux studente modello, Xig ultrabocciato, Ax il figo, Marl ambiguo (:look:)... Ma non sto dicendo che hai copiato da nessuno. Adoro questo stile, vai così!

    Grazie ^^
    Fa piacere leggere i commenti :sisi:

    capitolo 3:
    Al suono della campanella tutte le porte s'aprirono di colpo,urla, grida, schiamazzi si udivano da tutte le parti.
    Roxas vide che da ogni lato del corridoio studenti su studenti uscivano fuori con allegria e curiosità.
    I tre, Axel, Demyx e Roxas s'incamminarono con andatura sostenuta verso la sala conferenza che era al piano sotterraneo, dietro la bidelleria dove vi erano le scale che conducevano al piano sottoterra.
    La classe seguiva il prof. Duck che indossando lo smoking, a differenza della solita blusa consunta, si pavoneggiava e si vantava della propria eleganza camminando col petto in fuori e un'aria di superiorità.
    La fila degli studenti della classe di Roxas era tutt'altro che perfetta, anzi,un gregge, ad essere gentili, di ragazzi e ragazze che si muoveva verso la destinazione con un movimento ondeggiante e discontinuo.
    Xigbar, casinaro e confusionario come sempre, si teletrasportava ovunque, essendo anche il suo potere(no , non era quello di farsi bocciare millemila volte il suo potere -.-), spesso sopra gli armadietti.
    Lungo i corridoi infatti vi erano i tanti amati e decantati armadietti degli studenti, piccoli e grigi, praticamente un buco con una lamiera come porta, erano posti in grupponi di 4 file in altezza per 18 di lunghezza e raggiungevano, verso l'alto, circa 2 metri.
    Sopra questi il bendato si muoveva saltando giù, verso le belle ragazze ovviamente, come un matto urlando e facendo strani versi simili al linguaggio dei macachi,salvo poi prendersi parecchie legnate.
    Axel camminava con fare tranquillo, il volto sereno, gli occhi vivaci, la maglietta rendeva il suo corpo ancor più atletico di quanto già non fosse rendendo Axel ancor più figo(per le ragazze :qwe: ), le ragazze si scostavano timide al suo passaggio, e lui le ricambiava con un sorriso tanto che queste arrossissero vistosamente.
    Marluxia guardava , silenzioso, Zexion, il volto contratto, serio e meditabondo, quasi surreale, non pareva lui, il "casinista fiorellone", come lo chiamava il prof. O'Pipp.
    Il suo sguarso si perdeva verso l'emo, quel pallido e tranquillo ragazzo di nome Zexion.
    L'emo camminava con la testa bassa,le braghe al ginocchio(o all'inglese u.u) cadevano ondeggianti sulle bianchissime gambe, il volto triste e malinconico, i capelli lisci e languidi lungo la testa ricadenti sulle tempie, quasi a formare una specie di calotta protettiva, mentre il ciuffo scivolava tranquillo su e giù.
    Luxord, pieno di donne come sempre, camminava ma sembrava, pure lui come Zexion, depresso, sul volte dell'affascinante biondo si vedeva uno sconforto e una tristezza profonda che si riflettevano anche sul modo di rapportarsi all'esterno.
    Il resto della classe chiacchierava o, come Xigbar o Xaldin, suo degno compare di risse all'ultimo sangue, faceva casino all'ennesima potenza.
    E , nonostante ciò, il prof. Duck continuava imperterrito la sua marcia trionfale con lo smoking, la cravatta ben in vista ignorando qualunque forma di casino o anarchia.
    D'un tratto si fermò, si mise a posto, con estrema cura, il papillon della cravatta, spazzolò con la mano la giacca e sistemò il colletto con cura e,schiarendosi la voce disse ,davanti alla porta del Laboratorio di Lingue:
    "ehm ehm...potrei mio dolce fiore?"-con voce solenne e acuta, inchinandosi quasi fino a terra.
    A fianco della porta vi era una targhetta con su scritto:
    "Prof.ssa Van Paperìn, docente di Lingua"
    Evidentemente Duck s'era messo in smoking per far colpo sulla professoressa Van Paperìn, un'affascinante papera, come Duck del resto, insegnante di Lingue.
    La porta lentamente s'aprì , con un movimento lentissimo,del quale Duck approfittò per tirare fuori un mazzo di rose bellissime, il tipo preferito dalla prof.ssa Van Paperìn oltretutto.
    La porta infine s'aprì e ne uscì....
    "oh gyò! grazie collega!"
    Il prof. O'Pipp! il docente di educazione fisica, un pazzerellone scatenato sempre nei guai, ma sincero e simpatico, con un carattere frizzante e allegro quanto solare.
    O'Pipp prese il mazzo ficcandoci in mezzo la testa per annusare ma riemergendone con la testa piena di spine e dicendo scherzosament:
    "oh gyò!che male!"-e scoppiando in una sonora risata e battendo una manata a Duck che però non rideva anzi...
    Duck ribolliva di rabbia, prese il mazzo di fiori e lo buttò in terra, le braccia e i muscoli serrati, il volto paonazzo e il digrignare dei denti non facevano presagire nulla di buono.
    Come prevedibile Duck andò in escandescenze e inseguì O'Pipp per tutto il piano terra cosicchè la classe proseguì, velocissima, verso la sala conferenza.
    ***********************************

    Sala conferenze, piano sottoterra


    Tutta la sala conferenze era stipata di persone, tutte le classi erano giunte là ed erano ansiose di ascoltare il preside.
    La sala era molto vasta, con numerose fila di sedie rosse disposte al suo interno.
    Il soffitto era adornato da una serie di lampadari,sui quali Xigbar aveva posato l'occhio ,probabilmente deciso a buttarli giù.
    Il palco era sopraelevato, con indietro uno schermo in tela su cui si proiettavano le immagini, ai lati, un pò prima del palco e al buio , vi era lo spazio, abbastanza piccolo ,dedicato ai tecnici delle luci, Ciup e Ciap(dovevo variare XD).
    Tutti si sedettero, tranne per Xigbar che rimase in piedi,e per questo bestemmiò furiosamente , tanto che il prof. Leonhall lo sgridò a suon di sciabolate.
    D'un tratto il preside comparve, il volto tirato, le orecchie tonde e nere che spuntavano dai lati della giacca d'intendenza, le maniche lunghe per le corte braccia, il corpo magro ed esile.
    S'affacciò sopra il tavolino, su cui erano posati un bicchiere d'acqua con la rispettiva bottiglietta affianco, sistemando il microfono si schiarì la voce e guardò ,con una rapida occhiata i ragazzi che osservavano trepidanti il preside.
    Demyx:"sisisi! chissà cosa dice!non vedo l'ora!secondo voi? cos..."-disse a bassa voce Demyx eccitato come non mai.
    Axel/Roxas:"SHHHHH!non si sente nulla!"
    La trepidazione salì a mille, gli sguardi erano eccitati, e tutti puntati sul preside.
    Le luci s'accesero sul palco, inondando di luce il preside, che cominciò a dire con voce calma e profonda:
    "allora ragazzi...."



    Ecco qua il 3° capitolo , spero che vi piaccia!
     
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30 replies since 8/11/2009, 21:17   464 views
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