Equilibrio

la mia nuova fan fiction

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  1. darkroxas92
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    暗いロクサス92

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    ed ecco qui il nuovo capitolo.
    (leggete solo se volete rovinarvi una parte della sorpresa)
    SPOILER (click to view)
    anticipo dicendo che ciò che verrà narrato si basa su ricordi del
    libro, che ho letto quando ero piccolo, e che nn ho + trovato, quindi se qualcuno vede qualche errore sulla storia originale, faccia pure finta che sia una versione atternativa XD


    Capitolo 03: Un nuovo nemico - Torna all'indice dei capitoli
    Dark passò gran parte dei giorni successivi a guardare lo spazio. Molti potevano pensare che dopo un po’ si ci potesse annoiare a guardare sempre lo stesso paesaggio, invece Dark scoprì che lo spazio era molto diverso da quello che tutti credevano. Era difficile annoiarsi di quello spettacolo.
    Nonostante questo però rimase sempre freddo.
    Un giorno Dark sentì Kairi che si lamentava con Sora proprio su questo.
    Che era troppo freddo.
    Decise di ignorarla.
    Dopotutto, loro non potevano sapere il perché non dimostrava mai un minimo di emozioni.
    Sinceramente Dark sperava di trovare un mondo dove ci fosse bisogno di loro il prima possibile. Almeno avrebbe avuto qualcos’altro da fare. E fu proprio mentre pensava ciò che avvistarono un mondo che aveva qualcosa di strano. Come aspetto era simile (se non uguale) a quello di Dark, ma intorno c’era come una presenza oscura.
    “Sembra che in quel mondo ci sia qualche problema” disse Sora, avvicinandosi.
    “Già…” rispose Dark
    “Assomiglia al tuo, vero?”
    “Si, ma non è uguale. Di sicuro in quel mondo le cose funzionano diversamente. E credo che ci siano molti mondi simili o uguali al mio, come aspetto ovviamente”
    “Capisco…” disse Sora, allontanandosi.
    In quel momento, Paperino cominciò le manovre per atterrare su quel mondo.
    Ma la manovra fu talmente improvvisa che Dark perse l’equilibrio e cade all’indietro
    Riuscì a evitare di cadere a terra rovinosamente, riuscendo a girarsi velocemente e usare le mani per evitare la caduta. Ma nonostante questo, qualcosa cadde dalla sua tasca.
    Era qualcosa di piccolo, e Dark si precipitò a recuperarlo e a rimetterlo in tasca.
    In pochi minuti, si trovarono già nell’atmosfera del pianeta.
    Dark aveva consigliato a Paperino di attivare qualche marchingegno per impedire che la Gummyship venisse vista da qualcuno, ma Paperino gli aveva detto che solitamente era lui con la sua magia a rendere invisibile a tutti tranne che a loro.
    Era stato per la fretta che non lo aveva fatto sul suo mondo.
    Quando furono abbastanza vicini, videro uno spiazzo in mezzo ad un bosco e decisero di atterrare lì.
    Dark scese per primo dalla Gummyship e osservò il cielo. Il Sole stava tramontando.
    “Non ci conviene allontanarci, per adesso” disse agli altri. “Non conosciamo il posto, e rischieremo solo di perderci”
    “Non fatico a crederci…” disse Riku, guardando l’enorme foresta che li circondava.
    Dark però aveva posato il suo sguardo su un falco, che li stava osservando attenti, come se fosse interessato a quello che stava accadendo.
    ‘Chissà se…’ pensò Dark, prima che venisse richiamato dagli altri a tornare nella Gummyship. E in quel momento il falco volò via.
     
    Era notte fonda.
    Dark era uscito fuori senza far rumore per poi andare ad appoggiarsi sul tetto della Gummyship.
    Fu solo allora che mise la mano in tasca per tirare fuori l’oggetto che gli era caduto prima.
    Si assicurò che non si fosse graffiato per la caduta e, con suo sollievo, ne era uscito indenne.
    “Allora nascondi davvero qualcosa” disse una voce alle sue spalle, che lo fece trasalire.
    “Kairi! Che cosa ci fai qui?” chiese Dark, rinfilando in fretta e furia l’oggetto in tasca.
    “Potrei farti la stessa domanda” rispose Kairi.
    Dark rimase zitto per qualche secondo. “Stavo solo riflettendo su alcune cose…”
    “Riguardano quella cosa?” chiese Kairi, indicando la tasca di Dark.
    Dark si alzò in piedi. “Non mi piacciono i ficcanaso, Kairi. Li ho sempre detestati” rispose freddo Dark, lasciando di stucco Kairi.
    Fu allora che sentirono un rumore provenire dagli alberi vicini.
    Kairi fece subito per evocare il Keyblade, ma Dark gli fece segno di fermarsi.
    “Non evocarlo, se non sei sicura di avere davanti un nemico” disse Dark, guardandosi intorno. Purtroppo essendo notte la loro vista era piuttosto limitata, e quindi dovette arrendersi a cercare la fonte di quel rumore.
    Anche se Dark un sospetto lo aveva.
    Dopotutto, poteva tranquillamente essere che anche quella storia fosse reale.
    “Torniamo dentro, Kairi” disse, per poi saltare giù dalla Gummyship ed entrare, seguito da Kairi, che continuava a guardarlo in modo interrogativo.
    Era sicura che quell’oggetto che Dark nascondeva avesse un qualche significato importante.
     
    Il giorno dopo, Dark decise di avviarsi a fare un giro oltre il bosco. Riku, Sora e Kairi si offrirono per accompagnarlo, curiosi anche loro di scoprire com’era il mondo dov’erano atterrati.
    Invece Re Topolino, Pippo e Paperino dovettero rimanere sulla Gummyship per sorvegliarla. E poi c’era la possibilità che anche in quel mondo potessero venire riconosciuti.
    Ci misero qualche ora prima di riuscire ad uscire dal bosco, e si ritrovarono davanti ad una fattoria.
    Dark disse agli altri tre di seguirlo.
    Più andavano avanti, più Dark era convinto di sapere dov’erano finiti.
    E se aveva ragione, dovevano fare attenzione.
    Seguirono la strada, fino a ritrovarsi in mezzo ad una serie di palazzi ed edifici di ogni dimensione.
    “Wow, che città grande!” disse Sora, sorpreso dalle dimensioni di quel posto.
    Dark invece stava leggendo un volantino appeso ad un palo.
    Per sua fortuna era nella stessa lingua del suo mondo d’origine.
    E quel volantino confermò i suoi sospetti.
    “Sora, Riku, Kairi, fate attenzione. Non fate niente di sospetto e cercate di non rimanere sorpresi” disse subito ai tre custodi.
    “Cosa? È perché?” chiese Riku.
    “Ho capito in che mondo siamo, e vi posso dire che siamo già stati scoperti” disse Dark, senza tradire emozioni.
    “E quando?” chiese Kairi.
    “Fin dal primo momento in cui siamo arrivati”
    “Ma allora dobbiamo tornare subito alla Gummyship!” disse Sora.
    “No, non c’è pericolo. Per il momento, chi ci ha scoperto non ha intenzioni malvagie, con noi” disse Dark.
    “Come fai a dirlo?”
    “Fidatevi. E a questo punto, direi che possiamo anche continuare il nostro giro. Basta che non vi fingiate troppo sorpresi, e se qualcuno vi ferma, ditegli che veniamo da un'altra città e siamo in gita, chiaro?”
    “Va bene” risposero in coro i tre, per poi seguire Dark.
    Solo Dark si accorse dei due cani che sembravano seguirli.
    Solitamente li avrebbe scacciati, ma ora non poteva farlo. Dopotutto, quei due cani non li avrebbero di certo attaccati.
    Non loro, almeno.
     
    Continuarono a camminare per quasi due ore.
    “Uffa… che fatica… ma perché dobbiamo camminare così tanto?” chiese Kairi.
    “Perché dovevamo stare in giro per circa due ore. Non vi siete accorti di quei due cani che ci stanno seguendo fin da quando siamo arrivati in città?” disse Dark, indicando i due cani, che si fermarono, come spaventati.
    Poi, sorprendendo tutti, si rivolse a loro.
    “So chi siete. Non spaventatevi, non abbiamo intenzioni ostili. Credo che il vostro amico vi abbia già informati su di noi. Quindi se desiderate parlarci, tutti e sei ovviamente, sapete dove trovarci”
    Dark riusciva perfettamente a percepire gli sguardi sorpresi e interrogativi dei tre custodi che lo guardavano.
    “Non preoccupatevi voi tre. Non sono diventato matto. Se ho parlato a questi due… credo che al momento li posso chiamare anche cani, ho un motivo ben preciso. Ora possiamo anche tornare. E voi due” disse rivolgendosi di nuovo ai cani. “Le due ore sono quasi scadute o sbaglio?”
    Sentendo questo, i due cani cominciarono a correre, per poi sparire pochi secondi dopo dietro i palazzi.
    “Insomma Dark, ci vuoi spiegare che ti prende?” chiese Riku
    “Vi ho detto di fidarvi. Forse stanotte avrette tutti i chiarimenti su questa storia, ma non posso darveli io”
    Ma in quel momento una sgradevole sensazione lo colpì.
    Sentiva che c’era qualcosa che non andava in quel mondo, e non era per quello che sarebbe dovuto accadere normalmente.
    “Beh, direi che possiamo anche andare” disse Dark, riprendendosi e avviandosi.
    “Oh, no. Non un'altra camminata infinita…” disse rassegnato Sora.
    Mentre tornavano indietro, i quattro incrociarono un ragazzo, che lì fissò per qualche secondo.
    “Scusate, voi non siete di qui, vero?” chiese poi.
    Dark prese subito la parola.
    “No. Stiamo approfittando del fatto che la nostra scuola è chiusa per lavori per farci un giro in varie città. E oggi siamo capitati qui” disse, come se niente fosse.
    “Capisco…” disse il ragazzo, continuando a fissarli.
    “Sentite, non so se vi può interessare, ma stasera nel parco di questa città ci sarà una specie di festa. Ci saranno tanti ragazzi e ragazze e si faranno diverse attività: grigliate, partite a calcio…”
    “Partite a calcio? Che cosa…Ahi!” disse Sora, ricevendo una pedata da Riku.
    “…fantastica, vero Sora?” completò Riku, lanciando un occhiataccia all’amico.
    “Sora? Non è un nome comune da queste parti” disse il ragazzo.
    “È di origini giapponesi” si affrettò a rispondere Dark.
    “Ah… è difficile trovare giapponesi da queste parti…” continuò il ragazzo, infilandosi una mano in tasca e tirando fuori un volantino.
    “Comunque sono sicuro che sarete lo stesso i benvenuti. Ecco qui un volantino con le indicazioni per arrivare al parco. Spero di vedervi stasera” disse, per poi consegnare il volantino a Riku e andarsene.
    “Cosa… Dark, riesci a leggerlo?” chiese Riku, passando il volantino a Dark.
    “Si… l’avevo già letto prima su un palo… Dice soltanto che al parco cittadino ci sarà una grande festa aperta a tutti da parte della Comunità”
    “Beh, non sarebbe male andarci” disse Kairi.
    “Già, non lo sarebbe… se non fosse per il fatto che grazie a Sora non ne usciremmo facilmente” disse gelido Dark.
    “Cosa, è perché?” chiese il diretto interessato.
    “Hai appena chiesto cosa fosse il calcio. Su molti mondi è forse lo sport più famoso. Gli hai praticamente confessato che non siamo di questo mondo. O comunque gli hai fatto sorgere un bel po’ di dubbi. E comunque prima dobbiamo parlare con sei individui, ve lo siete dimenticati?”
    “Ah, già. L’incontro con i cani” disse ridendo Sora.
    In quel momento passarono accanto a loro due ragazzi e una ragazza, che sembravano stessero parlando tra di loro.
    Il trio sorprese i custodi, escluso Dark. Soprattutto i due ragazzi.
    Uno di loro sembrava avesse problemi di vista, visto che continuava a socchiudere gli occhi per vedere meglio, mentre l’altro sembrava facesse fatica a camminare.
    Dark andò a sbattere ‘casualmente’ su quest’ultimo, che cadde all’indietro.
    “Ops. Scusami” disse Dark, per poi dargli la mano per aiutarlo ad alzarsi.
    “Ero assorto nei miei pensieri e non mi sono accorto che ti stavo venendo contro”
    “Non è niente. Nte. Nte…” rispose il ragazzo, ripetendo l’ultima parte della frase.
    “Scusatelo” disse la ragazza. “Ha qualche problema a parlare e li capita spesso di ripetere alcune parole”
    Dark non sembrò sorpreso.
    “Capisco. Comunque non importa, non siamo tipi che si offendono per queste cose”
    “Voi non siete di qui, vero?” chiese l’altro ragazzo.
    “Ma è così ovvio?” chiese Sora, prima di venire linciato dalle occhiate degli altri.
    “Se ci volete invitare alla festa di stasera al parco” riprese Dark, tirando fuori il volantino “Ci hanno già invitato. Ma temo proprio che stasera non potremmo” disse, guardando negli occhi il ragazzo, che sembrò spaventarsi per quello sguardo.
    “Stasera dobbiamo incontrarci con alcune persone, quindi credo proprio che non potremmo andarci. Comunque sono sicuro che ci rivedremo prima della nostra partenza, o almeno lo spero.
    Riku continuava ad osservare con curiosità i tre ragazzi davanti a loro.
    Soprattutto quello che Dark aveva fatto cadere. Guardava Dark come se fosse… Riku non riusciva a trovare un termine.
    “Dove alloggiate?” chiese la ragazza.
    “Siamo in campeggio, poco fuori città” rispose tranquillo Dark, ricevendo sguardi dai suoi compagni di viaggio “E ora è meglio che ci avviamo. Non vorremo fare tardi. Alla prossima” si congedò, per poi avviarsi seguito dagli altri custodi.
    Dark vide con la coda dell’occhio altri due ragazzi che si riunivano al trio.
    Per il momento le cose corrispondevano perfettamente a come se le ricordava.
    Finalmente, arrivarono di nuovo alla fattoria dietro la quale c’era il bosco dove erano atterrati.
    In quel momento, una ragazza si avvicinò a loro.
    “Ehi, voi! Dove state andando?” gli chiese, con una leggerà aggressività.
    “Stiamo andando a fare una passeggiata nel bosco. Non mi risulta sia vietato” rispose Dark.
    In quel momento un falco volò sopra di loro.
    “Ah, ok… No, non è vietato… beh, allora buona passeggiata” disse la ragazza, che sembrava sorpresa, per poi tornare indietro.
    “Strano… ha cambiato atteggiamento improvvisamente” disse Sora. “Ora possiamo parlare tranquillamente?” chiese poi.
    “Si, credo di si” disse Dark.
    “E ora ci puoi spiegare cosa sta succedendo? Perché accidenti hai continuato a parlare per enigmi?”
    “Non posso rivelare cose di un altro mondo. Posso solo, come dire… fare piccole anticipazioni, ma senza rivelarne il succo. Quello bisogna scoprirlo da soli. Voi dovreste saperlo bene, no?” rispose Dark.
    “Ah, già. Per preservare l’ordine dei mondi…” disse Sora.
    “Ma allora perché hai parlato con quei cani?” chiese Riku.
    “Vi posso solo dire questo: siete sicuri di aver visto quello che avete visto?” chiese Dark, per poi proseguire come se niente fosse.
    “Un giorno o l’altro giuro che lo lego ad una sedia e lo costringo a rivelarci tutto quello che sa…” bofonchiò Sora, per poi seguirlo insieme ai due amici che si misero a ridere.
     
    Passò qualche ora dal loro ritorno alla Gummyship prima che accadesse qualcosa.
    Sora era appoggiato ad un albero, guardando il Sole che tramontava, quando sentì un rumore vicino a lui, e si ritrovo con una lama puntata verso la gola.
    ‘Non osate fare un passo, o il vostro compagno si ritroverà senza testa’ disse una voce, che risuono nella mente di tutti i custodi, che si precipitarono fuori.
    “Chi ha parlato?” chiese Riku, mentre usciva di fretta dalla Gummyship.
    “Adesso lo scopriremo” rispose Kairi, mentre Dark rimase in silenzio.
    Solo il Re, Paperino e Pippo rimasero all’interno della Gummyship.
    Non appena furono fuori, videro Sora appoggiato all’albero, con la lama puntata verso il collo.
    Ma quella lama era strana. Era attaccata a qualcosa di blu, che finiva dietro l’albero.
    ‘Chi siete?’ chiese ancora la voce.
    “Ma come fa a parlarci nella mente?” chiese Sora
    Dark lo guardò male. “Ma non hai mai sentito parlare di telepatia?” chiese, prima di alzare la voce.
    “So chi sei. Come vi ho già detto prima, non abbiamo intenzioni ostili verso di voi”
    ‘Come facciamo ad esserne sicuri? Chiese un'altra voce, sempre nella loro testa’
    “E noi come facciamo a sapere che non decapiterete il nostro amico?” rispose Riku.
    “Ci penso io Riku. Ho ottimi argomenti per costringerli a lasciare Sora”
    Ma non appena finì la frase vennero circondati da quattro lupo, mentre sopra di loro apparve quello stesso falco che avevano visto la sera del loro arrivò e quel pomeriggio.
    “Ma abbiamo fatto qualcosa per metterci contro tutti gli animali di questo mondo?” chiese Kairi, terrorizzata.
    “Cosa succederebbe se rivelassimo a tutti chi siete realmente?” chiese Dark, rivolto alla voce e agli animali, che cominciarono a muoversi lentamente intorno a loro, mentre la lama si avvicinò ulteriormente al collo di Sora.
    “Dark, non per mettere in dubbio i tuoi metodi, ma così la questione si avvicina troppo alla gola” disse Sora, cominciando a sudare freddo.
    “Non ti preoccupare. Non ti uccideranno. Non siamo controller, quindi non hanno nulla da temere da noi”
    “Controller? Insomma, si può sapere di cosa stai parlando?” chiese Kairi.
    Come mai solo tu sai così tante cose su di noi?’ chiese ancora la voce, questa volta sentita solo da Dark.
    “E io ti chiedo come mai un andalita aiuta degli esseri umani” rispose Dark.
    A questa frase i lupi cominciarono a girare solo intorno a Dark.
    “Avete intenzione di girare così per tutte e due le ore? Io non sceglierei di rimanere un lupo per niente, sapete?”
    “Rimanere un lupo? Cosa intendi con ‘Rimanere un lupo’?” chiese Riku.
    “Oh, basta! Non riesco a stare dentro mentre tutti voi urlate! Si può sapere che cos…” disse Paperino, uscendo dalla Gummyship e vedendo Dark circondato dai lupi e Sora con la lama puntata sulla gola.
    ‘Paperino?’ chiese la voce.
    “Ringrazia il fatto che ho una grandissima pazienza, Paperino” disse Dark. “Altrimenti ti colpirei volentieri con il Keyblade. Quando vi dico di non uscire perché potreste essere riconosciuti, ci sarà pure un motivo, no?”
    In quel momento la lama verso Sora sparì dietro gli alberi.
    I custodi puntarono lo sguardo su ciò che stava uscendo da dietro gli alberi.
    All’inizio si notarono solo un paio di zoccoli, ma pochi secondi dopo si ritrovarono davanti un animale davvero strano.
    “Non sono un grande esperto di animale, ma non mi risulta ne esista uno così” disse Riku, osservandolo.
    Era una specie di cavallo, ma era di colore blu, la coda era più lunga del normale e terminava con la lama che aveva minacciato Sora, mentre al posto della normale testa del cavallo c’era un busto, anch’esso di colore blu, dal quale spuntavano due braccia e alla fine c’era una testa simile a quella umana, ma priva di bocca, e dalla quale spuntavano due antenne, che terminavano con due occhi, che continuavano a guardarsi intorno a 360°.
    ‘Non siete di questo pianeta, vero?’ disse la voce.
    Al sentirla, i lupi fissarono lo strano essere.
    Dark sospirò.”Vostra Maestà, Pippo, potete anche venire fuori”
    Pochi secondi dopo anche gli ultimi due assenti raggiunsero il gruppo, rimanendo allibiti come Paperino.
    “Bene, ora noi ci siamo tutti. Che ne dite di ritornare normali anche voi?” chiese Dark. “Sono stufo di parlare verso chi non mi rivolge nemmeno parola. Cosa volete, che stiamo legati per tre giorni per garantirvi che non siamo controller?”
    ‘E va bene… Ragazzi, trasformiamoci’ disse un’altra voce.
    “In che senso trasformarsi?” chiese Sora.
    Purtroppo per lui, la risposta non si fece attendere.
    I lupi si erano messi davanti allo strano animale, e avevano cominciato a cambiare forma
    In pochi secondi, davanti agli occhi increduli di tutti, escluso Dark, i quattro lupi diventarono esseri umani.
    “C-C-C-COSA?!?!?!?!” urlò Kairi, cadendo all’indietro per lo spavento.
    “Chi siete?” chiese la ragazza, che riconobbero essere quella che stava con i due ragazzi, che però non erano tra i presenti.
    “Come fate a sapere tutte queste cose sul nostro conto?” chiese un altro ragazzo, che non avevano mai visto prima.
    “Grazie” disse Dark “Ax, Tobias, potreste trasformarvi in umani anche voi, in modo che possiamo associare la voce a qualcuno?” chiese Dark.
    “Come fai a sapere come si chiamano?” chiese un altro ragazzo.
    “Spiacente, segreto professionale” rispose Dark. “Ma non temete, non abbiamo intenzioni ostili. Io mi chiamo Dark. Piacere di conoscerti, Jake” disse, porgendoli la mano.
    Il ragazzo rimase un po’ interdetto, ma poi ricambio la mano. “Vedo che non c’è bisogno di presentarmi”
    Nel frattempo, sia il falco, sia l’essere che Dark chiamava andalita cominciarono a cambiare forma, sotto lo sguardo spaventato degli altri custodi, e in breve, al loro posto, apparvero i due ragazzi che avevano incontrato insieme alla ragazza.
    “Allora avevi ragione prima” disse Kairi, rivolta a Dark.
    “Direi di passare alle presentazioni. Come ho già detto a Jake, il mio nome è Dark. Mentre loro sono Sora, Riku e Kairi. Gli altri tre direi che non c’è bisogno di presentarveli” disse Dark, indicando gli interessati.
    “Piacere. Io sono Jake, mentre loro sono Marco, Tobias, Rachel, Cassie e Ax” disse Jake, indicando i suoi amici”
    “Yuk! Sono più bravi di Paperino con la magia” disse Pippo ridendo, prima di venire fulminato da un fulmine a ciel sereno.
    “Dicevi?” disse Paperino, abbassando lo scettro, mentre Pippo cadeva giù fumante.
    “Da quanto in qua Paperino è in grado di lanciare fulmini?” chiese il ragazzo-falco, alias Tobias.
    “E soprattutto da quanto Topolino, Pippo e Paperino esistono e viaggiano su una navetta spaziale?” chiese Marco.
    “Credo che sia lo stesso discorso di come cinque ragazzi possano trasformarsi in animali” disse il Re. “Ho viaggiato per molti mondi, ma questa è la prima volta che mi capita di vedere una cosa del genere”
    “Come fai a conoscere la nostra storia? Ria, ria…” disse l’ex andalita, ripetendo ancora le ultime lettere e rivolgendosi a Dark
    “Ax, devi smetterla di ripetere le ultime lettere. Dai fastidio, sai?” disse Jake.
    “D’accordo, principe Jake” rispose il ragazzo
    “Non chiamarmi principe!” disse Jake.
    “Si, principe Jake” rispose Ax, facendo scuotere la testa al rassegnato Jake.
    “Comunque credo che ci dobbiate un po’ di spiegazioni ora” disse Rachel.“O ve la vedrete con noi.”
    “Guarda che siamo usciti vivi da situazioni ben peggiori” disse Kairi.
    “Si, certo. E ora magari salta fuori malefica sotto forma di drago” scherzò Marco
    “A essere sinceri l’abbiamo già eliminata” rispose tranquillo Sora, facendo congelare Marco.
    “Ah, bene… quindi voi avete sconfitto Malefica… e magari anche Jafar, Ursula, Capitan Uncino, qualche pazzo che intendeva distruggere l’universo…”
    “Dark, ma le nostre imprese si sono diffuse in così tanti mondi?” chiese Sora, facendo cadere a terra Marco.
    “No, è solo che Marco credeva fosse tutto inventato” rispose tranquillo Dark.
    “A proposito, scusa se mi permetto, ma non è un po’ strano il tuo nome?” chiese Tobias.
    “Non siamo qui per discutere sul mio nome” disse Dark, cambiando subito argomento.
    “Ora, so che morite dalla voglia di sapere come facciamo a sapere quasi tutto su di voi, ma purtroppo non possiamo dirvelo. È come per Ax, che non vi può rivelare tutto sulla tecnologia andalita”
    “Ma perché ci sono sempre tutti questi segreti nell’universo?” chiese ironicamente Rachel.
    “Comunque, qual è il vostro piano? Sono sicuro che avete qualcosa in mente per la festa di stasera” disse Dark.
    “Insomma, si può sapere che cosa c’è di male nell’andare ad un festa?” chiese Kairi.
    “Niente, se non fosse che la metà delle persone che ci vanno diventa subito schiava di un popolo alieno con manie di protagonismo” disse come se fosse una battuta Marco.
    “E realmente?” chiese Riku, convinto che fosse realmente una battuta.
    “È proprio come ha detto Marco” gli rispose Dark.
    “Si tratta di yeerk, alieni che sono in grado di entrarvi nella testa e prendere possesso del vostro corpo, impedendovi di fare qualsiasi cosa. Non potete più parlare liberamente, non potete più muovervi liberamente… è il peggior tipo di schiavitù esistente”.
    “Ah…” fu l’unico commento di Kairi.
    “Mi piacerebbe sapere da dove vieni, sai? A differenza dei tuo compagni di viaggio, tu sembri quello che sa più cose su di noi.” disse Cassie
    “Questo non posso dirvelo. E poi, se vi dicessi da dove vengo io, credo che darei il colpo di grazie alla vostra sanità mentale, parlando secondo il linguaggio di Marco” disse Dark
    “Ehi, come sarebbe a dire?” chiese il diretto interessato, facendo scoppiare tutti a ridere, tranne Dark e Ax.
    Dark perché non rideva mai, e Ax perché non capiva il perché.
    “Tornando alla festa, purtroppo non possiamo fare niente. Non possiamo di certo andare gli in mezzo a schiacciare o mordere le persone. Lì in mezzo ci sono un sacco di innocenti, convinti che sia una normale festa” disse Jake.
    “Lo immaginavo. Per questo, se anche Sora, Riku e Kairi sono d’accordo, ci andremo noi. Altrimenti posso andarci anch’io da solo” disse tranquillo Dark.
    “COSA?!” chiesero tutti insieme.
    “Ma ti rendi conto di ciò che stai dicendo? Come speri di resistere? Se si accorgono che non sei di questo pianeta, ti cattureranno e ti faranno diventare subito un controller!” disse Rachel.
    “Lo so, ma è un rischio che sono pronto a correre. E poi temo che stasera la festa diventerà un po’ movimentata. Vedete, c’è una specie di maledizione su di noi” disse Dark.
    “Ah, ti riferisci a quella cosa?” chiese Riku, intuendo a cosa si stesse riferendo.
    “Precisamente”
    “Perfetto. Ci mancavano solo gli alieni maledetti. Magari per stasera arriverà anche uno ancora più pazzo di Visser terzo con dietro una marea di alieni pronti a fare a pezzi le persone per mangiarsi il loro cuore” disse Marco.
    “Non sei andato molto lontano dalla verità. A parte qualche piccola incongruenza, come quello ancora più pazzo di Vister sesto o quello che è” disse Sora, che divenne verde dopo aver ricevuto sul piede sia quello di Riku che quello di Kairi.
    “Come?” chiese stupito Marco.
    “Ci mancava solo questa. Se succede davvero questo abbiamo veramente toccato il fondo” disse Rachel.
     
    “Non posso crederci!” disse arrabbiato Sora.
    Si trovavano in mezzo a circa mezzo centinaio di persone, tutte riunite al parco per la festa della comunità.
    “Come ho fatto a farmi convincere?” chiese ancora Sora.
    “Non te lo abbiamo chiesto, te lo abbiamo ordinato” disse secco Dark.
    “Ma come faremmo a distinguerli?” chiese Riku
    “Oh, vedrai, li riconosceremo.” Disse Dark.
    “E poi, abbiamo la nostra spia” disse Kairi, alzando gli occhi al cielo, dove c’era un falco che volava sopra di loro.
    “Oh, vedo che siete riusciti a liberarvi” disse una voce dietro di loro. I quattro si girarono e videro lo stesso ragazzo che li aveva invitati quel pomeriggio.
    ‘Fate attenzione: è il fratello maggiore di Jake Tom,, ma è un controller’ gli disse telepaticamente Tobias.
    “Già. I nostri amici hanno avuto un imprevisto e non sono potuti venire, così ne abbiamo approfittato” rispose Dark.
    “Ah, se solo mio fratello fosse come voi.” Disse lamentandosi il ragazzo. “Sono mesi che sto provando a convincere Jake a venire a queste feste, ma lui rifiuta sempre. Non riesce a capire che cosa si perde. Magari se vi va, dopo potete provare voi a convincerlo. Magari ascoltando dei suoi coetanei, si convincerà”
    “Non saprei, non mi piace convincere le persone a fare ciò che non vogliono” disse Dark, ricevendo un occhiataccia da Sora.
    “Capisco… comunque spero di rivedervi ancora stasera. Ci sarebbe un mio amico a cui vorrei presentarvi” disse, per poi allontanarsi.
    “Un suo amico?” chiese Riku.
    ‘Cattive notizie’ gli disse Tobias “C’è Visser terzo in persona. Solitamente è un andalita come Ax, ma adesso è sotto metamorfosi ed è un umano come tutti gli altri’ spiegò velocemente.
    “Allora credo di sapere chi sia questo ‘amico’” disse Dark. “E direi che è il momento di far scattare la trappola”
    Dark disse così, ma qualcosa dentro di lui gli diceva che stava per accadere qualcosa che andasse ben oltre le loro immaginazioni.
     
    Tobias stava volando sopra la zona dove aveva avvistato Visser terzo. Non riusciva a vederci bene essendo notte, ma proprio il buio in quel caso per lui era un vantaggio, perché non poteva essere visto.
    Fu in quel momento che capitò una cosa strana. Come se niente fosse, un ragazzo si avvicinò alla forma umana di Visser terzo e cominciò a parlargli. Non ci sarebbe stato niente di strano, se non fosse stato per i vestiti del ragazzo. Era uno strano abbigliamento, uno che Tobias non aveva mai visto prima, nemmeno nei fumetti o cartoni animati.
    Anche Visser terzo sembrò incuriosito, ma durante la conversazione doveva essere successo qualcosa, perché improvvisamente il ragazzo venne accerchiato da degli uomini, che li puntarono contro delle strane armi e fecero subito fuoco, facendo uscire dei raggi laser dalle armi.
    Tobias non riuscì a capire cosa successe, ma pochi secondi prima che i raggi colpissero i ragazzi, essi si spezzarono, per poi sparire.
    E il ragazzo non solo era rimasto illeso, ma in quel momento puntava una strana arma al collo di Visser terzo.
    Tobias in quel momento sperò che il ragazzo proseguisse la sua opera.
    Invece il ragazzo fece sparire nel nulla la spada.
     
    Dark percepì qualcosa di strano.
    Ma questa volta era più di una sensazione, visto che la testa cominciò a girarli, e per un momento barcollò.
    “Cosa succede?” chiese Kairi.
    “C’è qualcosa di strano…” rispose Dark. “Sta per accadere qualcosa… e non sarà positiva…”
    “Ah, eccovi” disse Tom, avvicinandosi nuovamente ai custodi.
    “Ciao. Ci stavi cercando?” chiese Dark, riprendendosi.
    “Si. Vi spiacerebbe venire con me? Vorrei farvi conoscere un amico”
    Dark guardò gli altri tre custodi.
    “A questo punto possiamo anche andare, vero?” disse, facendo un occhiolino.
    “Si, direi di si” rispose Riku, che aveva capito cosa intendeva dire.
     
    Seguirono Tom per qualche minuto, allontanandosi sempre di più dal centro della festa.
    Dark guardò in alto, e vide che Tobias gli stava ancora seguendo.
    “Peccato che non ci sono anche gli altri nostri amici” disse rivolto a Sora, Riku e Kairi, ma facendo in modo di venire sentito anche da Tobias. “Sono sicuro che anche a loro sarebbe piaciuto partecipare a questa festa”.
    Tobias capì il messaggio e volò via.
    “Avete altri amici?” chiese Tom.
    “Oh, si” rispose Dark. “Ma stanno male, e non possono venire”
    “Fa niente. Sono sicuro che presto di uniranno anche loro alla nostra causa” disse Tom
    “Uh? Nostra causa?” chiese Sora.
    “Benvenuti” disse una voce.
    Si trovavano davanti ad gruppo composto da circa dieci persone, al centro del quale c’era un uomo, il cui solo aspetto scuoteva una specie di terrore “Vi stavo aspettando”
    “Anche noi eravamo curiosi di conoscerla…” disse Dark, guardandolo negli occhi “Visser terzo”
    A sentire ciò, Sora, Riku e Kairi spalancarono gli occhi.
    Era arrivato il momento di far scattare la trappole.
    I quattro custodi evocarono insieme i loro Keyblade, e nello stesso istante, gli altri uomini gli spararono addosso dei laser, che però vennero deviati grazie ai Keyblade.
    “Incredibile…” disse Visser terzo. “Credevo che nulla potesse resistere a quei raggi, e invece nel giro di pochi minuti e già la seconda volta che assisto alla smentita di questa mia convinzione”
    “Seconda volta?” chiese Dark.
    “Già” disse un’altra voce. “Ci ho già pensato io, ma a differenza vostra, io volevo solo dimostrargli la mia forza, e condividerla con lui”
    “Questa voce…” disse Dark. “Non è possibile”
    “Perché dici così? Non sei contento…” disse la voce, mentre il proprietario usciva allo scoperto. “…di rivedere un tuo compagno di scuola?”
    Dark spalancò gli occhi.
    Davanti a loro c’era quello stesso ragazzo che negli ultimi giorni che era rimasto sulla Terra lo aveva in qualche modo perseguitato.
    Ma ora era diverso.
    Indossava la stessa tuta che un tempo aveva indossato anche Riku, quando era al servizio di Malefica e di Ansem, e in mano teneva una spada, che in qualche modo ricordava il Keyblade, anche se la forma era quasi completamente diversa.
    “Tu!” disse Dark. “Che cosa ci fai qui?”
    “Lo conosci?” chiese Riku.
    “Se lo conosco? Quel ragazzo ha fatto di tutto per infastidirmi negli ultimi giorni che ero sulla Terra. Ha provato a svelare a tutti chi era in realtà la persona che eliminava Heartless e Nessuno, e si è avvicinato alla verità più di chiunque altro. Ma di certo non pensavo che sarebbe riuscito a seguirmi anche su altri mondi”
    “Oh, questo è il minimo che posso fare. Ma purtroppo per voi, sono qui per ben altri motivi. Malefica è stata chiara su questo punto” disse, preparandosi a combattere.
    “Eliminare i custodi” e schioccò le dita.
    Attorno a loro apparvero decine di Heartless e Nessuno, che cominciarono a sparpagliarsi in giro, al che gli altri umani, compreso Visser terzo, decisero saggiamente di scappare.
    “Malefica? Ma quella quante vite ha? Conosco gatti che sopravvivono di meno” disse Sora.
    Dark impugnò più forte il Keyblade.
    “Quindi sei diventato uno di loro” disse, freddo come non lo era mai stato.
    “Ah, già, tu detesti quelli come me, vero? Dopo quello che ti hanno fatto poi…”
    “Non parlo con i traditori”
    “Questa frase non è nuova, sai? Aspetta, dov’è che l’ho sentita… Ah, ora ricordo. L’ha detta lei, vero?” disse il ragazzo, sghignazzando.
    Dark spalancò gli occhi.
    “Come fai…”
    “Come faccio a sapere di lei, nonostante risulti inesistente?” continuò il ragazzo. “Devo ringraziare Malefica. È stata lei a illuminarmi sul tuo passato. Povero Dark, certo che non hai avuto una bella infanzia. Un evento del genere avrebbe portato alla morte qualsiasi altro bambino, ma tu invece sei sopravvissuto”
    “Sta zitto…”
    “Com’è stato tenerla in braccio? Scommetto che eri felice…”
    “STA ZITTO!” urlò Dark, spaventando gli altri custodi per quella reazione.
    “Povero Dark, sei stato lì ad assistere alla sua morte, senza far nulla. E poi, quello che è successo dopo… come reagirebbero gli altri se lo sapessero? E poi ora che insinui di non avere sentimenti… come fai a mentire così spudoratamente?”
    “Non so chi te lo ha detto, ma ribadisco il concetto” rispose Dark, riprendendosi un poco “Io ho rinunciato a qualsiasi sentimento. E ora ti conviene sparire!”
    “Altrimenti cosa? Mi taglierai a metà? Con quei ridicoli Keyblade. Ma se non sei nemmeno stato capace di usarli”
    Questa fu l’ultima goccia.
    Prima che chiunque potesse rendersene conto, Dark era già davanti all’avversario, sebbene fino a neanche un secondo prima era a poco meno di cento metri di distanza e lo colpì immediatamente con i Keyblade
    Il ragazzo però riuscì a parare l’attacco con la sua spada.
    “Niente male, Dark. Ma purtroppo per te, oggi non è il momento giusto per affrontarti. Ci rincontreremo nel prossimo mondo in cui ti dirigerai”
    Detto ciò, alle spalle del ragazzo apparve un varco oscurò, che lo inghiotti e che si chiuse prima che Dark potesse attraversalo per seguirlo.
    In quel momento arrivarono anche gli altri ragazzi, trasformati ancora in lupi, tranne uno, che era un gorilla, che spiaccicò con la mano un Heartless, come se niente fosse.
    Ci siamo persi qualcosa? Il qui presente King Kong avrebbe voglia di un bel stufato di Visser terzo’ disse Marco telepaticamente.
    “È scappato. E ci conviene farlo anche noi.” Disse Dark, avvistando la Gummyship che stava arrivando, seguendo Tobias.
    “E con gli Heartless e Nessuno cosa facciamo?” chiese Sora, eliminandone uno.
    “Temo che ci dovrò pensare io” disse Dark, facendo sparire i Keyblade e alzandosi in volo.
    ‘Wow, può volare anche senza trasformarsi’ disse Rachel.
    “Tutti voi, salite sulla Gummyship e tornate al luogo di prima. Io vi seguirò subito” disse Dark.
    “Ok” disse Riku, seguendo gli altri a bordo della Gummyship, che era appena atterrata e stava facendo salire per primi i lupi e il gorilla.
    “Pazzesco! Non ci posso credere che stiamo facendo salire degli animali così grossi dentro la nostra Gummyship…” fu il commento di Paperino.
    Pochi minuti dopo, la Gummyship decollò nuovamente, sparendo nell’oscurità della notte.
    ‘Bene’ pensò Dark, mettendo le mani davanti. ‘Posso procedere. Meglio usarne solo due, non vorrei fare troppi danni’
     
    I custodi stavano aspettando il ritorno di Dark.
    Anche gli altri ragazzi, che nel frattempo erano tornati nella loro forma originale, lo stavano aspettando, più che altro per sapere se era riuscito ad eliminare quelle strane creature.
    “Certo che avevano un saporaccio quelle creature” disse Rachel, che mentre era un lupo aveva azzannato un Heartless.
    “Dubito che l’oscurità pura possa avere un buon sapore, sai?” disse Riku.
    “Quindi ricapitoliamo” disse Marco. “Stasera uno sconosciuto ha incontrato Visser terzo, che ha provato ad attaccarlo e ha visto che le sue armi erano inefficaci. Poi questo stesso sconosciuto a sguinzagliato per la città queste creature, che voi chiamate Heartless e Nessuno che sono alla ricerca continua di cuori, con l’intendo di distruggere il nostro pianeta. E ora una sola persona sta fronteggiando tutte quelle creature per eliminarle, giusto?”
    “Si” rispose il Re.
    “Non so il perché, e non si offenda, ma il fatto che me lo venga a dire uno che fino a poche ore fa credevo esistesse solo nella fantasia non mi risulta molto convincente” fu il commento di Marco.
    “Allora credo che ci voglia una prova più materiale, vero?” disse Dark, atterrando davanti a loro.
    “Dark!” urlarono i custodi.
    “Tutto sistemato. Non è rimasto nemmeno un Heartless o Nessuno in giro. Almeno per il momento. Dobbiamo comunque trovare la serratura il prima possibile, o questo mondo potrebbe venire attaccato nuovamente”
    “La serratura? A casa mia ce ne sono una decina” disse ridendo Marco.
    “Ancora una di quelle sue battute e giurò che li sbatto in testa il Keyblade” disse Sora.
    “Se lo desideri ti posso dare una mano” commentò Rachel.
    “Grazie mille” rispose Marco sarcastico.
    ‘Beh, se mi sapete indicare com’è fatta questa particolare serratura, posso cercarla io’ si offrì Tobias, prima di illuminarsi.
    “Tobias, che cosa ti succede?” chiese preoccupato Jake.
    Dark non perse tempo. Evocò i due Keyblade e li puntò contro Tobia, che era rimasto come sospeso nel vuoto, incapace di muoversi
    “Fermo!” urlò Rachel.
    “Non preoccuparti, non gli succederà niente. Abbiamo semplicemente trovato la serratura” disse, mentre la punta dei suoi Keyblade si illuminava.
    Pochi secondi dopo due raggi di luce partirono dai Keyblade e colpirono in pieno Tobias.
    Si sentì chiaramente il rumore di lucchetto che scatta.
    E dopo Tobias riprese a volare normalmente.
    ‘Si può sapere che cos’è successo?’ chiese stordito
    “Ci hai aiutato a trovare la serratura, come ci avevi detto” disse Kairi.
    “Ehi, Tobias. Potevi anche dircelo che eri una serratura vivente” scherzò Marco, per poi abbassare la testa giusto in tempo per evitare un falco che mirava in pieno volto.
    ‘Un’altra battuta così e cercherò di essere più preciso’ gli rispose Tobias
    “Beh, allora per noi è il momento di andare” disse Dark.
    “Già. Con questo, il nostro compito qui è finito” disse Sora
    “Beh, è stato un piacere conoscervi” disse Jake.
    “Anche per noi” gli rispose Riku, salendo sulla Gummyship
    “Senti Dark, so che non puoi dircelo, ma proprio non puoi rivelarci da dove vieni?” chiese Cassie.
    Dark si fermò un attimo.
    “Se ve lo dicessi, potrei sconvolgere l’ordine dei mondi. Anche perché è abbastanza difficile da spiegare. Posso solo dirvi che è molto lontano e allo stesso tempo molto vicino da questo mondo” rispose, per poi salire anche lui sulla Gummyship, che chiuse lo sportello e decollò, lasciando giù i quattro ragazzi, Tobias e l’andalita osservarli mentre sparivano nello spazio.

    Edited by darkroxas92 - 27/10/2010, 23:13
     
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