Equilibrio

la mia nuova fan fiction

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    暗いロクサス92

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    Titolo: Equilibrio
    Autore: darkroxas92
    Fandom: Kingdom Hearts, Crossover con vari anime/manga/film/telefilm/fan fiction (per informazioni più precise, potete vedere le opening, che contengono i vari nomi delle opere che appaiono, ovviamente vi spoilerete parecchie cose così facendo XD)
    Rating: Yellow (Y)
    Warning: Spoiler, Violenza, Morte (per la violenza intendo tipo ferite profonde, schizzi di sangue, ma non descritti in maniera troppo approfondita. Per la morte, mi limito solo ad aggiungere il fatto che il personaggio è morto)
    Pairing: Non c'è nessun paring al momento in progetto.
    Trama: Fin dall’inizio dei tempi le forze del male e del bene sono sempre state separate, ma in perfetto equilibrio. Cosa succederebbe se queste due forze si unissero in un custode del Keyblade? Qual è il collegamento del nuovo custode con la luce e le tenebre?
    Note: Nessuna
    Wordcounter: 222823, ancora in corso

    Opening


    Opening 01: Again - Textless - Karaoke sub-ita (Prossimamente)
    Opening 02: chAngE - Textless - Karaoke sub-ita
    Opening 03 - Prossimamente

    Indice capitoli


    Saga di Dark
    Capitolo 01: Il nuovo custode
    Capitolo 02: Partenza
    Capitolo 03: Un nuovo nemico
    Capitolo 04: La carta
    Capitolo 05: Passato
    Capitolo 06: Il custode dell’equilibrio
    Capitolo 07: Gli occhi di Dark
    Capitolo 08: Ritorno a casa
    Capitolo 09: Rimpatriata
    Capitolo 10: Acciaio
    Saga del torneo
    Capitolo 11: Scontro tra custodi
    Capitolo 12: Il torneo
    Capitolo 13: Dark VS Sasuke
    Capitolo 14: Zack VS Squall
    Capitolo 15: Sora VS Kairi
    Capitolo 16: Ed VS Riku
    Capitolo 17: Sakura VS Al
    Capitolo 18: Naruto VS Rachel
    Capitolo 19: Takuya VS Rika
    Capitolo 20: Cloud VS Kaxihri
    Capitolo 21: Dark VS Zack
    Capitolo 22: Sora VS Riku
    Capitolo 23: Al VS Naruto
    Capitolo 24: Takuya VS Kaxihri
    Capitolo 25: La prima semifinale: Dark VS Sora
    Capitolo 26: la seconda semifinale: Naruto VS Kaxihri
    Capitolo 27: La finale della verità: Dark VS Kaxihri
    Capitolo 28: Il ritorno di un vecchio nemico: tutti insieme per la fine del torneo!
    Capitolo 29: Il viaggio riprende
    Saga di Lan
    Capitolo 30: Un nuovo alleato?
    Capitolo 31: Pandora
    Capitolo 32: Incontro tra custodi
    Capitolo 33: “Non permetterò che la storia si ripeta!”
    Capitolo 34: Un aiuto inaspettato
    Capitolo 35: Malefica
    Capitolo 36: Un altro universo
    Capitolo 37: Balance
    Saga dei sette peccati
    Capitolo 38: Follia
    Capitolo 39: Tradimento!
    Capitolo 40: Lust
    Capitolo 41: Wrath
    Capitolo 42: X-Blade
    Capitolo 43: Gluttony & Ager
    Capitolo 44: Envy
    Capitolo 45: Light
    Capitolo 46: Gli ultimi peccati! Siamo arrivati troppo tardi?
    Capitolo 47: L’inizio della seconda guerra del Keyblade
    Saga dei nuovi custodi
    Capitolo 48: David
    Capitolo 49: Una promessa per il futuro
    Capitolo 50: Dieci anni: un allenamento improvviso
    Capitolo 51: La verità sul ragazzo che cercò di rimuovere i sentimenti.
    Capitolo 52: La sfera
    Capitolo 53: La ladra e la fine del tabù
    Capitolo 54: Nuovo potere e dipartita. Tu… mi ami?
    Capitolo 55: Procedere con l’evacuazione. Dark… sarai in grado di sconfiggermi?
    Capitolo 56: La storia si ripete. Che cosa vuoi?
    Capitolo 57: L’ultimo addestramento. Per il momento… Sayonara.
    Saga della verità
    Capitolo 58: Nuova Gummiship. L’ordine dei mondi comincia a collassare?
    Capitolo 59: Il ritorno. Il potere di colui che inghiottì la divinità
    Capitolo 60: Luce e Oscurità: la decisione di una custode
    Capitolo 61: Riunione! La fine del viaggio
    Capitolo 62: Dark e Dark. Il segreto è svelato!
    Capitolo 63: Il pre-esame! Missione: salvare Aqua!
    Capitolo 64: Incontro speciale! Vuoi sapere come finirà?
    Capitolo 65: L’esame! Chi diventerà Master?
    Capitolo 66: In missione! Un'inaspettata riunione!
    Capitolo 67 (Prima parte): Dichiarazione di guerra! La rottura dell’equilibrio!
    Capitolo 67 (Seconda parte): Dichiarazione d’amore! Dipartita e arrivo del custode!
    Capitolo 68: Draghi e maghi. Il gruppo si riunisce?
    Capitolo 69: Spiriti e spettacoli! L’oscurità dentro di noi
    Capitolo 70: Il grande potere! Sono pronto a tutto!
    Capitolo 71: Detective liceale VS Detective divino! La riunione delle entità!
    Saga dell’esame dell’Equilibrio
    Capitolo 72: Verso la guerra! Diventare Lord del Keyblade?
    Capitolo 73: La prima prova! Changes e nuovi incontri!
    Capitolo 74: Seconda prova! Fantasmi, maghe e reincarnazioni?
    Capitolo 75: Terza prova! Accademia, allievi e... umani?
    Capitolo 76: Quarta prova! Il vero potere dei custodi!
    Capitolo 77: Quarta prova! Affrontare gli incubi e credere nel proprio cuore!
    Capitolo 78: Quinta prova! Incontro del mito
    Capitolo 79: Supereroi, alieni e attacchi! L’ultima prova è infine giunta?
    Capitolo 80: Rivelazioni e riunioni! Il fallimento dell'ultima prova?
    Saga dei Flashback
    Capitolo 81: Flashback Kairi: gioco mortale?
    Capitolo 82: Flashback Saiko e Marco: Diari e cellulari

    -------------------------



    Ed eccomi di ritorno con una nuova fan fiction. Se alcuni di voi si stanno chiedendo se ho sospeso le altre la risposta è no. Anzi, sto andando avanti, ma essendo collegate tra di loro, preferisco scrivere prima finire di scrivere la lunga serie di capitoli, per poterli così rivedere.
    Invece ora vi propongo una fan fiction completamente nuova. Torno ancora sul mio videogioco preferito, ma questa volta ci aggiungo un nuovo misterioso personaggio. Come dalla descrizione della ff, toccherà a questo nuovo personaggio mantenere l’equilibrio tra luce e tenebre.
    Riuscirà nella sua impresa?
    A voi scoprirlo.
    Buona lettura a tutti e grazie a tutti coloro che leggeranno e commenteranno.

    Capitolo 01: Il nuovo custode - Torna all'indice dei capitoli
    Una notte normale, come tante. Questo era lo spettacolo che appariva davanti ai suoi occhi, in un’altra notte che avrebbe passato insonne.
    Non ci sarebbe stato niente di strano nel vedere un ragazzo che non riesce a dormire la notte, se non fosse per il fatto che il ragazzo in questione in quel momento si trovava sospeso nel vuoto a circa cento metri d’altezza e che indossava un impermeabile nero con un cappuccio che copriva quasi completamente la sua faccia, lasciando scoperta solo la bocca, in modo che nessuno fosse in grado di vederlo in mezzo alle tenebre che lo avvolgevano.
    I suoi occhi continuavano a scrutare le strade sotto di lui, in cerca di qualcosa. Nonostante fosse notte piena e la luna fosse coperta dalle nuvole, il ragazzo non sembrava aver difficoltà nello scrutare la zona. Anzi, sembrava a suo agio.
    Non si preoccupava di essere visto. Sarebbe stato difficile notarlo, e anche se qualcuno ci fosse riuscito, o avrebbe creduto di aver avuto un allucinazione per via dell’ora oppure sarebbe stato preso per pazzo. E anche se per caso qualcuno si fosse dovuto avvicinare a lui tanto da poter scorgere un pezzo del suo viso, non sarebbe stato possibile capire chi fosse realmente. L’importante era non parlare. Negli ultimi mesi si era esercitato molto in quell’esercizio psicologico, in modo da resistere a dire qualunque cosa, in qualunque contesto.
    Non poteva permettere che qualcuno scoprisse chi era veramente.
    Mentre era immerso in questi pensieri, finalmente trovò quello che stava cercando.
    Sotto di lui, una creatura nera e una bianca si aggiravano furtive, in cerca di qualcosa.
    Qualcosa, che il ragazzo sapeva bene, doveva impedire loro di ottenere: cuori.
    A una velocità impressionante, il ragazzo scese per terra e facendo apparire nelle sue mani due strane spade, eliminò in un colpo solo le due creature, che sparirono nel nulla, senza fare rumore.
    Il ragazzo non disse niente. Non esultò e si limitò a far sparire le due armi, che scomparvero nel nulla.
    Sempre rimanendo in silenzio, spiccò di nuovo in volo, per poi dirigersi a casa.
     
    Entrò dalla finestra, come ormai faceva da tanto tempo che non se lo ricordava nemmeno più. Facendo attenzione a non fare in minimo rumore, si tolse l’impermeabile e lo nascose sotto una piastrella del pavimento, in modo che nessuno potesse trovarlo.
    Poi andò davanti allo specchio, dove si tolse le lenti a contatto per poi rimettersi gli occhiali. Quello era uno dei motivi per cui sarebbe stato difficile riuscire a risalire a lui.
    Poi una volta messe a posto le lenti, andò a letto, anche se non riuscì subito a prendere sonno.
    Con gli occhi scrutò la sua stanza. Era uno normalissima stanza, priva di poster, con una piccola televisione e piena di videogame, fumetti e oggetti riguardanti il computer.
    Ne era sicuro. Nessuno sarebbe potuto risalire a lui. Aveva previsto quasi ogni possibilità.
    Non faceva attenzione a non venire scoperto perché faceva qualcosa che non doveva, anzi, proteggeva la città ogni notte da un orda di mostri che arrivavano ogni notte, a volte pochi (come quella notte) e a volte in quantità tali da far invidia a un esercito.
    Rinunciando a prendere sonno, il ragazzo si alzò e prese un fumetto dalla scaffale davanti al letto. Avrebbe preferito mettersi a giocare alla play, ma sapeva bene che avrebbe svegliato tutti in casa, ed era l’ultima cosa che voleva.
    Il fumetto in questione era quello ispirato al suo videogioco preferito, e che fino a un po’ di tempo prima definiva tale, anche se aveva sempre saputo che c’era un fondo di verità.
    Ed era da molto tempo a essere l’unico a saperlo.
    Si ricordò di come aveva ottenuto i suoi due Keyblade: il Portafortuna e il Lontano Ricordo, che per pura coincidenza venivano usati anche dal suo personaggio preferito di Kingdom Hearts, Roxas, che il ragazzo vedeva come se stesso, per come si comportava nel videogioco.
    C’era però una differenza sostanziale tra loro due: Roxas desiderava avere un cuore per provare sentimenti, mentre il ragazzo faceva di tutto per ignorarli, non potendoci rinunciare definitivamente.
    Nei primi tempi il ragazzo era stato costretto a contrastare gli Heartless e i Nessuno a viso scoperto, limitandosi a indossare un semplice maglione con cappuccio, ma quando aveva trovato in vendita lo stesso modello di impermeabile ispirato a quegli usati dall’Organizzazione XIII in Kingdom Hearts II, aveva subito optato per prenderlo.
    E vero, nessuno sano di mente avrebbe mai potuto immaginare che il tranquillo Dark (il sopranome che il ragazzo si era dato e con il quale si faceva chiamare, preferendolo al suo vero nome), il ragazzo che se ne stava sempre da solo, ad ascoltare musica con un paio di cuffie e famoso per la sua passione per il computer (dove ci passava sopra le giornate) di notte potesse diventare una specie di giustiziere, che eliminava dei mostri che cercavano di impossessarsi dei cuori delle persone, per poterne avere uno tutto loro.
    Dark sapeva che non erano passati inosservati, e questo lo sapeva grazie a internet, dove si parlava di qualcuno che aveva visto questi mostri aggirarsi nelle vie di una città, ma erano stati presi nello stesso modo in cui vengono presi chi dice di aver visto gli alieni.
    E Dark preferiva così. Non era uno che amava mettersi in mostra, per questo aveva tenuto nascosto a tutti, nessuno escluso, quello che faceva di notte, e spiegava le occhiaia, che ormai erano fisse, con una semplice insonnia, che tutti attribuivano al fatto che stesse tanto sul computer.
    Dark a pensare ciò non poté resistere alla tentazione di fare un sorrisetto. Uno dei pochi sorrisi che faceva.
    Infatti ormai veniva considerato da tutti come un Nessuno del videogioco.
    Ed era quello che voleva.
    Aveva impiegato anni per riuscire a mettere da parte i suoi sentimenti, ma alla fine c’era riuscito. Non in modo definitivo, ma ormai tutto gli passava indifferente. Non sorrideva, non piangeva… non provava più niente.
    E come avrebbe potuto, con quello che aveva passato?
    Da quando aveva ottenuto i Keyblade, il suo unico pensiero era quello di eliminare qualunque Heartless e/o Nessuno che avrebbe incontrato.
    Doveva farlo, e non perché era un custode.
    A furia di continuare a pensare ciò, Dark si decise a mettere via il fumetto e a spegnere la luce.
    L’indomani avrebbe dovuto lottare di nuovo contro la stanchezza per quella notte, per poi riprendere i combattimenti la notte successiva.
    Ma prima di addormentarsi, girò lo sguardo verso la finestra, dalla quale si potevano vedere le stelle. E fu a quel punto che notò qualcosa di strano.
    Una stella stava emanando più luce rispetto alle altre e all’improvviso, sparì nel nulla, come se non fosse mai esistita.
    Dark si addormentò pochi secondi dopo, immaginando che il giorno dopo avrebbe scoperto di più ascoltando i telegiornali.
     
    “Avete sentito? Sembra che anche ieri notte siano state viste ancora quelle creature, e come l’ultimo avvistamento, è arrivato quel tipo che gli elimina.” disse un ragazzo, che stava seduto dietro a Dark.
    Dark finse di non esserne interessato, mentre in realtà ascoltava con attenzione. Doveva verificare che nessuno potesse anche solo lontanamente vedere un collegamento tra lui e il ‘misterioso individuo’.
    “Bah, secondo me è solo fantasia. Sono anni che ormai gira questa voce, e mi sembra strano che questa persona non abbia niente di meglio da fare che eliminare mostri immaginari ogni notte. Poi da quando dicono che si vesta come un membro dell’Organizzazione XIII di Kingdom Hearts, mi viene ancora più difficile credere che esista. E come se qui davanti a scuola atterrasse la Gummyship con dentro Sora, Riku, Kairi, Paperino, Pippo e Re Topolino… Suvvia, è assurdo!”” disse un altro ragazzo.
    “Sembra che questa persona in realtà sia un ragazzo. O almeno, dalla sua prima apparizione, dove i testimoni dicono che era piuttosto piccolo d’altezza, ora è più alto. E non dimenticare che è sempre stato visto volare via!” ribatté il primo ragazzo, per poi rivolgersi a Dark.
    “Ehi, Dark, tu cosa ne pensi?” chiese.
    Dark fece finta di non aver prestato attenzione.
    “Uh, di cosa state parlando? Scusate, ma non stavo ascoltando…” rispose Dark, simulando un sorriso imbarazzato, che però, come sapevano tutti, era finto.
    “Parlavamo di quell’individuo che si dice combatta contro quelle creature che appaiono in Kingdom Hearts. Tu dici che esiste realmente oppure no?” chiese il secondo ragazzo.
    “Bah, tutte stupidaggini” rispose Dark. “Non potrebbe esistere nemmeno immaginandolo nella realtà, una persona così, e tantomeno gli Heartless e i Nessuno. Voi ve li immaginate in mezzo alla strada? Secondo voi qualche fotografo non gli avrebbe già fotografati o filmati?”.
    “Si, è vero. Però devi ammettere che sarebbe bello se esistessero nella realtà, no? Chissà, magari arriverebbero veramente Sora e gli altri custodi” disse un altro ragazzo, facendo una risata per la sue stessa battuta.
    “Già, e nell’attesa quei mostri ci ruberebbero a tutti il cuore... Sai che bellezza…” disse Dark, simulando disinteresse sull’argomento.
    “Comunque le poche persone che lo hanno visto dicono che proprio come in Kingdom Hearts impugnasse due Keyblade, uno bianco e uno nero, facendoli apparire e sparire dal nulla!”
    “Si, erano sicuramente due Keyblade” rispose Dark con ironia.
    Uno dei compiti più difficili che aveva era quello di sminuire quelle voci, anche se a volte temeva di ottenere l’effetto contrario.
    “Piuttosto…” disse Dark, cercando di cambiare argomento. “Qualcuno di voi ha un giornale? Ieri sera mi è sembrato di vedere uno strano fenomeno, ma potrebbe essere stata colpa dell’ora”
    “Ancora con quei problemi di insonnia?” chiese un ragazzo, mentre gli passava un giornale, che era ancora chiuso nella sua pellicola.
    “Purtroppo… Grazie” rispose Dark, prendendo il giornale e aprendolo.
    Se aveva ragione, la notizia doveva essere alle prime pagine, se non la prima. E i suoi sospetti trovarono conferma nella notizia principale.
    Dark non mosse un ciglio, ma i suoi compagni invece, leggendo la notizia non rimassero tranquilli.
    “Cosa? Come fa una stella a sparire nel nulla in pochi secondi?” chiese uno di loro, finito di leggere l’articolo.
    “Ah, non lo chiedere a me. Non mi sono mai interessato alle stelle” rispose un altro.
    Dark però non stava pensando al fatto in se, ma a ciò che ne era la causa.
    Solo lui sapeva che in realtà la maggior parte delle stelle rappresentava un mondo, anche se queste agli occhi di telescopi e strumenti apparivano come un ammasso di gas, e se ne spariva una, voleva dire che il mondo che rappresentava era stato distrutto.
    E questo non era per niente un fatto positivo.
    Voleva dire che la situazione era peggiore di quanto immaginasse.
    Era stato avvertito: prima o poi i mondi avrebbero ricominciato a sparire, e lui doveva essere pronto all’eventualità di lasciare il suo, anche se questo significava non farci più ritorno…
    “Ehi, Dark, che c’è?” chiese un ragazzo, notando come Dark fosse immerso nei suoi pensieri.
    “Eh? No niente, scusatemi, mi ero perso nei miei pensieri…” disse, per poi prendere un quaderno e cominciare a portarsi avanti con i compiti nei pochi minuti che rimanevano dell’intervallo.
     
     
    Molto lontano, per la precisione in un altro mondo, tre amici stavano leggendo una lettera appena arrivata. E che sembrava importante.
    I tre erano molto famosi in diversi mondi.
    Infatti erano stati loro, insieme ad alcuni amici, a eliminare gli Heartless e i Nessuno che avevano minacciato l’esistenza di quei mondi.
    Sebbene avessero sconfitto tutti i loro nemici, la lettera che avevano appena letto non portava loro speranza.
    “Non è possibile…” disse Kairi. “Gli Heartless e i Nessuno non avrebbero dovuto cessare di esistere dopo la sconfitta di Xemnas?”
    “Così sarebbe dovuto essere …” disse Sora, piegando la lettera e mettendola in tasca.
    “È difficile che il Re si sbagli. Questo vuol dire che i mondi rischiano di venire nuovamente attaccati e, nel peggiore dei casi, distrutti” aggiunse Riku.
    “Già… e questo può significare solo una cosa…” cominciò Sora. “Ed è riprendere il nostro viaggio. Il re ci ha scritto che passerà oggi stesso a prenderci con la Gummyship. Deve essere della massima priorità per non poter aspettare qualche giorno in più…”
    Proprio mentre finiva quella frase, un rumore rimbombò nelle loro orecchie, e davanti a loro atterrò la Gummyship del re, dalla quale però non scese nessuno ma solo la scala per salirci.
    “Sembra che non abbiamo molto tempo a disposizione” disse Sora, salendo per primo sulla Gummyship, seguito da Riku e Kairi.
    “Sora!” disse Pippo, saltando addosso al suo amico e compagno di viaggi.
    “Off, Pippo. Mi fa piacere anche a me rivederti, ma evita di stritolarmi, ok?” scherzò Sora, facendo scoppiare tutti a ridere.
    “Grazie per aver accettato” disse il Re, facendo decollare di nuovo la Gummyship.
    “Beh, non mi sembra che abbiamo avuto tutta questa scelta” disse Riku. “Ma tanto avremmo accettato lo stesso.”
    “Dove siamo diretti?” chiese Sora.
    “Yen Sid mi ha detto che c’è un mondo che rischia di venire distrutto. Ha resistito per anni all’attacco di Heartless e Nessuno, ma ora si sta muovendo una grande quantità di Heartless, decisi a distruggerlo”
    “Cosa? Ha detto che sono anni che resiste agli attacchi degli Heartless? Ma com’è possibile?” chiese stupida Kairi, ricordandosi di come la loro isola fosse caduta nel giro di poche ore.
    “Sembra che qualcosa o qualcuno si stia opponendo. Ora, credo che sappiamo tutti che c’è solo un tipo di persona in grado di fare ciò”
    “Un custode!” risposero in coro i tre amici.
    “Precisamente. Non credo possano esserci altre possibilità. Però dubito che da solo possa resistere a lungo a un tale attacco” rispose il re.
    “Ed è per questo che vi abbiamo chiamato d’urgenza” aggiunse Paperino.
    “Fortunatamente la Gummyship è veloce, saremmo in quel mondo in pochi giorni” disse il Re.
    “È così lontano?” chiese Sora, ricordandosi di come nessuno dei suoi precedenti viaggi fosse durato così tanto”
    “Purtroppo…”
    “Beh, non possiamo fare più di tanto. Possiamo solo aspettare” disse Riku.

    Edited by darkroxas92 - 15/3/2013, 14:54
     
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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Il mio paesello marcondirondirondello

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    Ed ecco la tua nuova fic!
    Buone le descrizioni e anche la storia, ma attento agli errorini di grammatica ^^
     
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    暗いロクサス92

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    cercherò di notarli la prossima volta XD. cmq grazie
     
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  4. Hybrid Roxas 13
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    È vero, forse c'è qualche errore di grammatica, ma la trama è semplicemente stupenda... veramente bellissima. Devo dire che c'è in parte una descrizione della mia vita (XD), ma comunque mi ha tenuto incollato alla sedia (o lo avrebbe fatto se fossi seduto su una sedia) e non vedo l'ora che continui! Forse mi ripeto, ma ancora complimenti!


    Edited by Hybrid Roxas 13 - 27/10/2009, 20:20
     
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    暗いロクサス92

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    allora forse è proprio una caratteristica dei fan di roxas XD
    cmq nn preoccupatevi. ho già scritto i prossimi 2 capitoli. nn appena finisco anche il 4 posto il secondo (che sarà un po' + lungo)
     
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  6. Hybrid Roxas 13
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    P.S non esiterò a dare fuoco al computer se scopro che io cioè Roxas non compare nella fic... credo che la farò conosciere a qualche amico, sempre che la cosa non ti dispiaccia...
     
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    暗いロクサス92

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    umh... per lui sn ancora in dubbio...
    per quanto riquarda la diffussione della ff nn mi dispiace, anzi grazie
     
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  8. francix94
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    assomiglia alla fic di liberty89
     
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  9. Hybrid Roxas 13
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    Ehi, darkroxas92, ma ci tieni sulle spine!
     
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    暗いロクサス92

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    e finalmente ecco qui il secondo capitolo.
    prima di tutto ringrazio Liberty89 per avermi aiutato nella correzione degli errori, sui quali purtroppo i miei occhi si chiudono XD.
    come potrete leggere, da questo capitolo in poi si prederà una piega decisamente diversa.
    lo so, mi rendo conto che il primo capitolo assomigliava a quello di Liberty, ma nn l'ho fatto volutamente. è stata una semplice coincidenza, lo stesso punto di partenza.

    detto questo, nn mi resta che augurarvi buona lettura a tutti e grazie a tutti quelli che hanno commentato.


    Capitolo 02: Partenza - Torna all'indice dei capitoli
    Come ogni notte, Dark indossò l’impermeabile e andò a fare il suo solito giro per le strade della città.
    Sebbene cercasse di concentrarsi a ciò che poteva accadere attorno a lui, non riusciva a togliersi di dosso quella sensazione.
    Erano anni che non la sentiva più, e l’ultima volta che l’aveva avuta non ne era derivato nulla di buono.
    Ma in quel momento aveva altre preoccupazioni, come quella di impedire ad altri Heartless e Nessuno di attaccare gli abitanti del suo mondo.
    Sapeva benissimo che l’unico modo per fermarli definitivamente era quello di sigillare la serratura, ma trovarla non era di certo un’impresa facile.
    E proprio mentre era immerso in questi pensieri, sotto di lui cominciarono ad apparire una decina di creature nere, pronte ad attaccare.
    Dark dentro di lui non aspettava altro che quel momento.
    Prima che anche solo una di esse potesse avere il tempo di disperdersi per le strade, Dark scese in picchiata, evocando i due Keyblade e, nel giro di pochi secondi, le creature sparirono nella stessa oscurità dalla quale erano venute.
    Dark tirò dentro di lui un sospiro di sollievo.
    Fortunatamente era stato abbastanza facile, ed era filato tutto liscio.
    Fece per far scomparire i Keyblade, quando una luce improvvisa, anche se non potente, lo illuminò da dietro.
    Facendo ben attenzione che il cappuccio gli coprisse bene il volto, si girò.
    Davanti a lui c’era un ragazzo, con in mano una macchina fotografica, che non appena vide Dark girarsi verso di lui, cominciò a scappare.
    ‘C’è l’ho fatta!’ pensò il ragazzo. ‘Sono riuscito a fotografarlo! Ora ho la prova che esiste realmente! Guadagnerò un bel po’ di soldi vendendo queste foto ai giornali!’
    I pensieri del ragazzo vennero però interrotti da Dark, che volando, lo superò e si mise davanti a lui, interrompendo la sua fuga.
    Dark non fece sparire i Keyblade.
    Non aveva intenzione di attaccare il giovane fotografo, ma solo di spaventarlo, in modo da costringerlo a lasciare la fotocamera, e per farglielo capire, gli porse la mano, facendo segno di consegnargliela.
    “N-No!” balbettò il ragazzo. “Non posso consegnartela! Questo è il più grande scoop possibile! Non ti permetterò di rovinarmelo!” disse, prendendo coraggio per finire la frase.
    Sentendo ciò, Dark capì che con le buone non avrebbe ottenuto niente.
    Esaminò velocemente con gli occhi la fotocamera, e usando i Keyblade, riuscì a tagliarla a metà, proprio dov’era tenuta la memoria esterna e facendo cadere all’indietro il ragazzo per lo spavento.
    A quel punto Dark fece per andarsene, ma il giovane fotografo prese la parte vicino ai piedi dell’impermeabile, costringendolo a fermarsi.
    “Sono un tipo molto ostinato! Non ti permetterò di andartene!” disse il ragazzo, facendo un leggero ghigno.
    Vedendolo, Dark sgranò gli occhi.
    Quel ghigno… era uguale a quello che aveva visto tanti anni fa… e che non avrebbe mai potuto dimenticare…
    Si distolse da quei pensieri e ringraziò il fatto che ormai era in grado di trattenersi dal parlare e dal reagire impulsivamente, perché altrimenti a quell’ora gli avrebbe già tagliato le mani.
    Perciò fece l’unica cosa che poteva fare, per impedirgli di toglierli l’impermeabile.
    Dosando bene la potenza, assestò un calcio deciso nella pancia del ragazzo.
    Non era un calcio forte, ma era sufficiente perché lasciasse la presa.
    Purtroppo per Dark, mentre il ragazzo cadeva all’indietro, riuscì a strappare un pezzo dell’impermeabile.
    Dark però non poteva fermarsi a recuperarlo, perciò approfittò di quel momento per volare via.
    Sapeva benissimo che quello che era appena successo non sarebbe passato inosservato.
    Per la prima volta, in tutti quegli anni, c’era una prova materiale della sua esistenza.
    Ed era per questo che ora doveva fare di tutto perché venisse creduta solo la fantasia di un ragazzo.
     
    Il giorno dopo, come previsto da Dark, a scuola non si parlava d’altro.
    Il ragazzo di quella notte continuava a raccontare a tutti di come aveva incontrato l’individuo che andava in giro di notte armato di Keyblade e mostrava a tutti il livido provocato dal calcio e il pezzo di impermeabile.
    Di conseguenza, ora non si parlava d’altro che di quello. Quasi tutti i ragazzi volevano sapere com’era quel misterioso personaggio.
    Tutti tranne Dark, che come al solito fece l’indifferente.
    “Ehi, Dark! Non ti interessa quello che sta dicendo quel tipo?” gli chiese un suo compagno.
    “Dici quello che sta raccontando a tutti di aver incontrato quel tizio inesistente che si diverte a distruggere Heartless e Nessuno di notte? Perché dovrei ascoltare le stupidaggini di un ragazzo che vuole solo un po’ di fama?” rispose Dark.
    Per sua sfortuna, proprio in quel momento vicino a lui passò quel ragazzo, che sentì la sua frase.
    “Quindi secondo te mi starei inventando tutto?” chiese questo, arrabbiato.
    “Non lo penso. Ne sono sicuro! E mi chiedo come fanno tutti a venirti dietro” rispose Dark.
    “Perché ho delle prove!” disse il ragazzo, mostrando il livido e il pezzo di impermeabile.
    “Tutto qui? Una botta che ti sarai fatto cadendo e un pezzo di un vestito nero? Che prove inconfutabili” disse con ironia Dark.
    A sentire questo il ragazzo strinse i denti.
    Dark aveva colpito nel segno.
    “Ero anche riuscito a fotografarlo, e se non mi avesse tagliato a metà la macchina fotografica a quest’ora ci sarebbe una foto a documentarlo. Lo avevo fotografato proprio mentre impugnava i due Keyblade!”
    “Sì, certo. Ed io sono in grado di volare” disse Dark, facendo una risata finta.
    “Tu no, ma lui sì! Mi è volato davanti mentre scappavo, e alla fine è andato via nello stesso modo!” rispose il ragazzo.
    “Ma ti senti quando parli? Un tipo che vola e che usa delle armi inesistenti per far fuori mostri. La prossima volta inventale di migliori, altrimenti corri il rischio di finire in manicomio”
    A quel punto il ragazzo non riuscì più a resistere e tirò un pugno a Dark, mirandolo alla faccia. Pugno che Dark evitò, anche se solo per un soffio.
    “La verità brucia, eh?” chiese Dark, senza però rispondere ulteriormente alla provocazione e allontanandosi.
    “Ti sfido!” disse il ragazzo. “Se riuscirò a dimostrare in modo inconfutabile che quel tipo esiste, dovrai chiedermi scusa davanti a tutti per l’affronto di oggi!”
    Dark si fermò. Una sfida… erano anni che non ne accettava più una. Da quando…
    “Non accetto nessun tipo di sfida” rispose.
    “Anche quelle dove sono sicuro di poter vincere. Per quanto ne so io, saresti capace di ferirti da solo o di travestirti da questo tipo pur di vincere la scommessa, quindi non mi interessa” e detto questo, si allontanò.
    Il ragazzo rimase fermo per qualche secondo, colpito da quella reazione.
    “Se speravi di smuoverlo un po’ con la storia della sfida ti sbagliavi di grosso. Dark non è il tipo da cedere alle provocazioni, e non gli interessa minimamente se si pensa a lui come un codardo” spiegò un altro ragazzo.
    “E devi comunque ammettere che la sua spiegazione dei fatti è verosimile. Ha saputo dare una spiegazione logica a tutto ciò che dici di aver visto e subito, e sinceramente credo più a lui che a te”
    E così, in pochi minuti, tutti quelli che avevano creduto alle sue parole ci ripensarono e lo lasciarono da solo.
    ‘Maledizione!’ pensò il ragazzo.
    ‘Quel tipo mi ha reso ridicolo davanti a tutti… non gliela posso far passare liscia. E poi… sono sicuro che lui sappia più cose di quello che dimostra…’
     
    Come ogni pomeriggio, Dark stava tornando a casa, rilassandosi ascoltando la musica.
    Ma mentre era intendo ad ascoltare, senti qualcosa.
    C’erano dei rumori che non coincidevano con il ritmo della musica, e sapendola praticamente a memoria ed essendo essa priva di parole, era praticamente impossibile che lo avesse confuso.
    Utilizzando i suoi occhiali, riuscì a vedere nel riflesso delle lenti un ragazzo che lo stava seguendo.
    All’inizio fece finta di niente, poi all’improvviso si fermò.
    “Adesso ti diverti anche a inseguire le persone?” chiese Dark, per poi girarsi e ritrovarsi di fronte lo stesso ragazzo che lo aveva scoperto quella notte, che rimase spiazzato.
    “C-come hai fatto?” chiese, sorpreso di come si fosse accorto di lui.
    “Dovresti fare meno rumore quando cammini, ti si sente benissimo” rispose Dark.
    “Ok, ma come hai fatto a sentirmi mentre ascoltavi la musica?” chiese il ragazzo.
    “Non sarei tenuto a rispondere, ma in fondo non è di certo un segreto di stato. Semplicemente non sopporto la musica a volume alto, quindi lo tengo basso, e così riesco a sentire anche i rumori esterni. E come ti ho detto, non ti sei sforzato più di tanto per nascondere il rumore che facevi. E ora dimmi: perché mi stai seguendo?” chiese.
    “Beh… Oggi mi hai fatto fare la figura dell’idiota, e non potevo sopportarlo!”
    “Cos’è? Hai intenzione di pestarmi?”
    “No. Non sono così stupido da attaccare briga in questo modo. Semplicemente sono convinto che tu sia a conoscenza di più cose rispetto a quello che dimostri su quel misterioso individuo!”
    Dark non mostrò nessun segno di sorpresa, anche se dentro di lui cominciava a preoccuparsi.
    Quel ragazzo stava cominciando a diventare una spina nel fianco.
    “Come ti ho già detto oggi, penso sia solo la fantasia di qualcuno, e tu ci sei cascato dentro fino all’orlo. Anche se hai veramente visto qualcuno, vedrai che sarà stato qualche stupido scherzo”
    “No!” rispose deciso il ragazzo. “Sono certo di averlo visto, come è evidente il mio livido e la mia macchina fotografica tranciata a metà. E credo di poter affermare che deve essere uno bravo con gli oggetti elettronici, visto che è riuscito subito a individuare dov’era la scheda di memoria, distruggendo così anche la foto”
    “Senti, ora mi stai veramente seccando” disse Dark. “Lo vuoi capire che non esiste una persona del genere? Secondo te chi potrebbe resistere alla tentazione di diventare famoso, se è davvero in grado di evocare i Keyblade e di distruggere dei mostri?” domandò.
    Il ragazzo non rispose subito. “Beh, potrei dire per lo stesso motivo per cui nei fumetti tutti i supereroi hanno un’identità segreta: per non mettere in pericolo i loro cari”
    Dark scosse la testa.
    “Tu guardi troppa televisione e leggi troppi fumetti. Eroi del genere non possono esistere nella realtà. Nessuno resisterebbe alla tentazione di diventare famoso”
    “Sarà anche come dici, ma sono sicuro di una cosa: chiunque sia, prima o poi riuscirò a fotografarlo e a portare in salvo una sua foto, così da dimostrare a tutti che ho ragione, al contrario di quello che continui a dire”
    “Per quanto ne so, tu non hai nemmeno visto una persona questa notte. Se fosse vero, dovresti essere in grado di descriverlo. Avrà pur parlato, no?” chiese Dark, sapendo benissimo che non era così.
    “Beh, a essere sincero no… prima mi ha fatto segno di consegnargli la fotocamera, ma io mi sono rifiutato, e a quel punto l’ha rotta. Posso solo dire quanto era alto, e si avvicinava alla tua altezza. Se non fosse per il fatto che se avesse avuto gli occhiali lo avrei notato di sicuro, potrei anche dire che sei proprio tu!” disse il ragazzo, facendo una risata.
    Dark cominciava a preoccuparsi sul serio.
    Senza volerlo, quel ragazzo aveva scoperto la verità.
    E lo aveva incastrato.
    Se si fosse allontanato in quel momento avrebbe attirato su di sé i sospetti, quindi era costretto a continuare la conversazione.
    “Io?” chiese, facendo finta di essere sorpreso. “Secondo te io potrei essere quel tipo? Rispondimi sinceramene, secondo te io sarei davvero in grado di fare tutte quelle cose che dici di avergli visto fare? Volare, saltare, evocare Keyblade… e secondo te non ne approfitterei, per esempio per arrivare prima a casa o per sistemare le persone che come te mi assillano? Poi non so se qualcuno te lo ha riferito, ma io non ho tutta quella forza fisica che invece dovrebbe vantare quel tipo. E non sogno nemmeno di averla.” fece per riprendere a camminare, ma fu fermato ancora dal ragazzo.
    “Dammi un calcio” disse l’altro, serio.
    “Cosa?” chiese Dark, stavolta realmente sorpreso.
    “Voglio solo verificare una cosa, tutto qui. Cosa ti costa? Dopotutto sono io che te lo sto chiedendo”
    “Ma tu hai qualche problema” rispose. “Poi io non sono assolutamente il tipo che va a tirare pugni e calci a chiunque senza un buon motivo. E ora lasciami andare. Oggi è stata una giornata stancante, e voglio finire i compiti il prima possibile.”
    E senza aggiungere nient’altro, continuò a camminare, lasciando il ragazzo indietro.
    ‘Strana reazione, per uno che dice di non credere alle fantasie. Scommetto che mi avrebbe tirato più che volentieri un calcio, ma non l’ha fatto...’ Pensò il ragazzo. ‘Per di più, dice di non avere forza, ma la sua corporatura lo tradisce… Chissà se è veramente lui…’ proseguì, per poi tornare indietro, ma deciso a non lasciare la faccenda in sospeso.
     
    Quella sera Dark decise di non uscire. Era troppo pericoloso. Sospettava che quel ragazzo non avrebbe demorso facilmente, ed era probabile che in quel momento fosse fuori da casa sua, aspettando magari di vederlo uscire dalla finestra.
     
    Il giorno dopo, la giornata cominciò come sempre.
    Le prime ore passarono senza che nessuno nominasse il misterioso tipo, e anche quel ragazzo non disse niente.
    Forse non era stato fortunato quella notte, pensarono alcuni.
    Dark però vide come continuava a fissarlo, come se stesse aspettando qualcosa di strano da lui.
    Fu verso la fine delle lezioni che la situazione precipitò drasticamente.
    Mentre la classe di Dark era impegnata in un compito scritto, la terra cominciò a tremare.
    “Un terremoto!” urlò un ragazzo, mettendosi subito sotto il tavolo, imitato poi da tutti gli altri, come prevedevano le regole in caso di terremoto.
    “Ma va, non l’avevamo capito” rispose un altro, con ironia.
    Ma Dark temeva ben altro.
    Quel terremoto stava durando più tempo del normale. Non era forte, ma ormai era quasi un minuto che continuava senza fermarsi.
    Poi improvvisamente, si placò.
    “presto, scappate!” urlò un ragazzo, correndo per i corridoi.
    “evacuate la scuola, scappate il più lontano possibile! stiamo venendo attaccati da dei mostri!”
    Dark spalancò gli occhi a sentire quelle parole.
    Non poteva essere.
    Gli Heartless e i Nessuno non attaccavano quasi mai di giorno, e comunque mai in un luogo con tante persone come una scuola.
    “Ma cosa sta dicendo quello là?” chiese un ragazzo, uscendo da sotto il tavolo, guardando fuori dalla finestra.
    “Ci sono solo qualche migliaio di esseri neri e bianchi che stanno marciando verso la scuola” disse come se niente fosse.
    Tutti quanti lo fissarono, senza dire niente.
    Passò qualche secondo prima che si rendesse conto di quello che aveva appena visto per poi rimettere nuovamente la testa fuori dalla finestra per verificare.
    “Oh mio…” si lasciò sfuggire, prima di cominciare a camminare all’indietro e inciampare.
    “Che cosa succede?” chiese un ragazzo, guardando come stava reagendo il compagno.
    “C-ci s-sono d-davvero d-degli strani e-esseri lì fuori” disse balbettando l’altro.
    In pochi secondi, tutti si precipitarono alla finestra, e come loro anche le altre classi.
    Fu questione di qualche attimo.
    Il terremoto non aveva spaventato più di tanto, ma ora la scuola era in preda al panico.
    Tutti cominciarono a uscire di fretta dalle loro classi per scappare fuori dall’edificio scolastico. Tutti tranne Dark, che rimase nell’aula immobile a osservare la scena.
    “Dark, cosa fai?! Vieni via, subito!” disse un suo compagno, prima di scappare.
    Lui invece rimase fermo. Preferiva aspettare che fossero usciti tutti prima di intervenire.
    Non aveva dietro l’impermeabile, per cui avrebbe dovuto agire a volto scoperto.
    ‘D’accordo. È arrivato il giorno tanto atteso.’ pensò, prima di evocare i Keyblade e partire all’attacco.
     
    “Oh, no!” disse il Re, guardando i monitor della Gummyship.
    “Che cosa succede, Maestà?” chiese Paperino.
    “L’attacco è già cominciato! Guardate i monitor, ci sono migliaia di Heartless e Nessuno, tutti nella stessa zona. Devono aver scovato il custode!”
    “Allora non perdiamo tempo” disse Sora. “Se le cose stanno realmente così, non possiamo perdere neanche un secondo!”
    “Purtroppo ci vorrà circa mezz’ora prima di riuscire ad atterrare. Dobbiamo sperare che riesca a resistere fino allora” disse Paperino.
     
    Dark trapassò in pieno un Heartless facendolo sparire, mentre con l’altro Keyblade colpiva un Nessuno, facendogli fare la stessa fine.
    ‘Questa volta sono veramente tanti… chissà se la fortuna mi darà un piccolo aiuto… Altrimenti sarò costretto a usarlo…’ pensò, posando per un secondo lo sguardo sulla sua tasca.
    Ma la fortuna non era completamente dalla sua: non si era accorto che non tutti avevano evacuato l’edificio.
     
    Lo stesso ragazzo che lo aveva perseguitato il giorno prima era ancora all’interno, rimasto indietro perché voleva a tutti i costi recuperare l’unica prova del suo incontro con il misterioso individuo.
    E fu proprio dopo aver recuperato il pezzo d’impermeabile che vide uno di quegli esseri correre davanti a lui, verso un punto specifico.
    “Che cosa sta succedendo?” si chiese, andando a controllare.
    E lo spettacolo che vide lo fece congelare.
    Davanti alla scuola c’erano migliaia, se non addirittura un milione, di creature bianche e nere, che un appassionato di Kingdom Hearts avrebbe subito riconosciuto come Heartless e Nessuno.
    E davanti a quell’esercito di mostri, c’era un ragazzo, che impugnando due Keyblade, stava eliminando uno dopo l’altro quei mostri, senza però ottenere risultati vistosi.
    “Alla faccia di Dark” disse il ragazzo. “Allora esiste veramente un custode qui!”.
    “Bene, vedo che qui quasi tutti sono al corrente dell’esistenza degli Heartless e dei Nessuno.” Disse una voce, dietro di lui.
    Il ragazzo fece un salto e si girò, per trovarsi di fronte ad una donna, vestita di nero e con un paio di corna sulla testa, che riconobbe subito.
    “M-Malefica?” disse sorpreso.
    “Allora ragazzo, so che vuoi dimostrare che i custodi esistono realmente. Ma purtroppo per te c’è un altro ragazzo che si ostina a dire che non è così, facendoti fare sempre la figura dell’idiota. Dico bene?” chiese Malefica.
    Il ragazzo abbassò lo sguardo. “Sì, è così. Ma Dark è riuscito a convincere tutti del contrario…”
    “Forse perché non vuole che si sappia la verità” rispose la donna.
    “Come?” chiese stupito il ragazzo.
    “Il custode che sta combattendo adesso, guardalo attentamente: non lo riconosci?”
    Il ragazzo fece come gli diceva la strega.
    Dovette aspettare che il custode si girasse perché potesse riconoscerlo.
    “D-Dark? È lui il custode?” chiese incredulo.
    “Sì, e nonostante questo ti ha fatto passare per un idiota e un matto. Dimmi, ti piacerebbe vendicarti? Se lo desideri, io posso aiutarti”
    Il ragazzo ci pensò su un attimo. “Se accetto… mi assicuri che sarò in grado di batterlo?”
    “Certamente” rispose Malefica, sorridendo e aprendo un varco oscuro davanti a loro.
    Il ragazzo esitò un attimo, ma poi lo attraversò, seguito dalla strega.
     
    Dark continuava a eliminare un Heartless e un Nessuno senza mai fermarsi. Quell’esercito non finiva più. E per quanto lui potesse continuare a eliminarli, sapeva benissimo di non poter continuare all’infinito… e non voleva usare quello.
    Ma la fortuna non aveva abbandonato del tutto Dark.
    Un rumore proveniente da sopra di lui lo costrinse ad alzare gli occhi.
    E quello che vide fu una delle poche cose che lo sorprese, anche se per pochi secondi.
    Sopra di lui c’era la Gummyship, dalla quale stavano scendendo tutti insieme Sora, Riku, Kairi, Paperino, Pippo e Re Topolino, che atterrarono proprio intorno a lui.
    “Sembra che non siamo arrivati troppo tardi” disse Sora, rivolto a Dark.
    “Sembra di no, custode della Catena Regale” rispose. “Mi serviva proprio un po’ d’aiuto”
     
    I cinque custodi dovettero impiegare tutte le loro forze per riuscire a sterminare l’esercito di Heartless e Nessuno che li stava attaccando, ma alla fine riuscirono nel loro intendo.
    “Uff… è stata una delle battaglie più lunghe che ho mai sostenuto. E dire che ho affrontato anche mille Heartless da solo…” disse Sora, facendo scomparire il Keyblade, per poi essere imitato anche da Riku, Kairi e dal Re.
    “Uff… mi stavo appunto chiedendo quando sareste arrivati…” disse Dark, facendo scomparire i suoi Keyblade. “Sinceramente cominciavo a temere non sareste arrivati.”
    “Come facevi a sapere che saremmo arrivati, scusa? Non ci siamo mai visti prima” chiese Riku.
    “Vi spiegherò tutto più tardi. Ma ora seguite un mio consiglio: tornate sulla Gummyship e volate via. Vi coprirò io le spalle e vi raggiungerò il prima possibile. A condizione ovviamente che rimaniate nell’atmosfera” disse Dark, vedendo che gli studenti della scuola stavano tornando.
    “Perché? Non ci vivisezioneranno mica?”disse Pippo.
    “A voi tre probabilmente sì” rispose freddo Dark, indicando il Re, Paperino e Pippo, che si congelarono a quelle parole.
    “Che cosa vuoi dire, scusa?” chiese Paperino, che stava ancora diventando più bianco di quanto fosse teoricamente possibile per lui.
    “Ora non c’è tempo per le spiegazioni, ma se non ci sbrighiamo ad andarcene, faremo tutti una brutta fine” disse Dark, alzandosi in volo.
    “Guardate, quello è Dark!” disse uno studente.
    “Sta volando!”
    “Com’è possibile?”
    “Allora era lui quel misterioso individuo che era avvistato di notte”
    “Ehi, ma quelli sono…”
    Se la scoperta della vera identità di Dark aveva creato scalpore, quando tutti videro i personaggi che stavano dietro di lui, tutti si fermarono e si zittirono.
    “Perché ho una brutta sensazione?” sussurrò Kairi a Sora.
    “Non è possibile…”
    “Inaudito!”
    “Come possono essere reali?!”
    Queste frasi si levarono dal gruppo di ragazzi che stava osservando il gruppo di ‘alieni’.
    “Presto” disse Dark. “Salite sulla Gummyship e decollate. Restate dietro di me, devo prima passare a prendere una cosa”
    E senza rispondere a nessuna domanda, Dark evocò i Keyblade, pronto a proteggere il gruppo nel caso qualcuno avesse provato ad attaccarlo.
    Quando vide che la Gummyship stava decollando, si alzò ancor di più in volo, per poi partire a tutta velocità verso casa, seguito dalla Gummyship e dagli sguardi di tutti.
     
    Dark arrivò a casa tranquillamente, se non per il fatto che tutti alzavano lo sguardo verso di lui e la Gummyship. Vedere in due giorni due cose che teoricamente dovevano essere impossibili era un caso unico.
    Dark entrò dalla finestra, e pochi minuti dopo uscì di nuovo, ma stavolta con addosso l’impermeabile nero, dopodiché salì sulla Gummyship, che decollò verso lo spazio immediatamente.
     
    “Scusate se vi ho messo fretta e mi sono autoinvitato sulla Gummyship” disse Dark, togliendosi il cappuccio.
    “Non ti preoccupare” disse il Re. “Se era veramente pericoloso rimanere… ma ci potresti spiegare qualcosa?”
    “Già. Prima di tutto, perché indossi gli stessi vestiti dell’Organizzazione XIII?” chiese Riku.
    “Semplicemente perché mi riconosco in uno di loro. E tu Riku, da come avrai capito dai miei Keyblade, dovresti averlo chiaro”
    “Roxas…” rispose Riku.
    “Come fai a conoscere tutto su di noi? E come fai a sapere dei Keyblade, Heartless e Nessuno?” chiese Paperino.
    “Per quanto riguarda te, Pippo e Topolino, su questo mondo non c’è una persona, e dico una persona, che non vi conosce.”
    “Come scusa?” chiese il Re. “Come sarebbe a dire che siamo conosciuti da tutti?”
    “Forse dovrei trovare un modo più delicato per dirlo, ma… tutti voi, nessuno escluso, siete apparsi su questo mondo sotto forma di un videogioco, di un fumetto o di un cartone animato”
    La notizia inizialmente non sorbì nessun effetto e per qualche secondo nessuno disse niente.
    Dark, prevedendo che cosa sarebbe successo, decise di alzarsi in volo di pochi centimetri.
    E come previsto, la Gummyship inchiodò di colpo, facendo volare tutti verso il posto di guida, tranne Dark che stando volando, evitò quella fine.
    “COSA?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!” urlarono poi tutti gli altri rivolti a lui.
    “Lo so, è parecchio strano, e forse non avrei dovuto rivelarvelo, ma mi piace mettere subito in chiaro le cose. Probabilmente il mio mondo è in grado di ricevere informazioni dagli altri, e alcune persone rielaborano queste informazioni per scrivere storie, o creare videogiochi di successo e così via dicendo. O almeno, questa è l’unica idea che mi viene in mente” rispose Dark, atterrando nuovamente sul pavimento della Gummyship.
    “Quindi tutti noi per te, fino a poche ore fa, non eravamo altri che personaggi inventati?” chiese Kairi.
    “Sì, o almeno così ci hanno fatto credere. A questo punto mi vedo costretto a ricredere a molte cose che ho imparato e che davo per scontato… ma questo lo sapevo fin da quando ho ricevuto i Keyblade”
    “Uhm… comunque è strano questo fatto… teoricamente ogni mondo è separato da un altro, e non mi è sembrato che voi foste abituati a vedere Gummyship, dalle facce che hanno fatto gli altri quando ci hai detto di scappare” disse Re Topolino.
    “Già. A quest’ora quest’episodio sarà già conosciuto in metà del pianeta, e per stasera lo sapranno praticamente tutti. Di me parleranno come il ragazzo volante, mentre di voi… se non vi avessero visto combattere e poi volare via su una navicella, di sicuro vi avrebbero scambiato per semplici ragazzi che volevano fare qualche scherzo. Di sicuro, siamo stati classificati tutti quanti come extraterresti…”
    “Scusa se t’interrompo” disse Sora. “Ma cosa intendi con pianeta, navicella, extraterrestri…”
    “Ah, già, scusate. Mi ero dimenticato che voi usate altri termini. Per pianeta intendo mondo, navicella, chiamata anche astronave, la Gummyship e per extraterrestri… beh, solo abitanti di altri mondi, anche se fino a oggi la maggior parte gli credeva di colore verde deformati.” Rispose Dark. “Comunque sia, ormai non posso più fare ritorno. Sapevo che prima o poi sarebbe successo. Nel momento in cui sarei stato scoperto, avrebbero cominciato a non lasciarmi un attimo in pace, fino a quando non mi avrebbero preso per poi tenermi rinchiuso da qualche parte per venire sottoposto a qualche esperimento… e lo stesso succederà nel momento in cui io dovessi ritornare”
    “Quindi sei praticamente esiliato?” chiese Riku.
    “Sì” disse Dark, senza perdere la calma e sempre senza dimostrare nessun tipo di sentimento.
    “Scusaci. Non immaginavamo che ti avremmo creato un simile problema” disse il Re.
    “Non sarebbe cambiato niente. Mi avrebbero scoperto lo stesso oggi. Non sarei riuscito a combattere tutti quegli Heartless senza essere riconosciuto, soprattutto perché non ero vestito come al solito, e cioè così. Anzi, se non fosse stato per voi, ora sarei costretto a nascondermi da qualche parte per non venire preso. Quindi grazie”
    “Beh, adesso cos’hai intenzione di fare?” chiese Riku.
    “Non mi sembra di avere molte possibilità…” rispose Dark. “Quindi, se a voi non dispiace, mi unirei volentieri al vostro gruppo.”
    “Beh, per me non ci sono problemi” disse Sora
    “Nemmeno per me” dissero insieme Riku e Kairi.
    “Concordo. E poi, se il tuo mondo era veramente in grado di ricevere informazione dagli altri, tu potresti aiutarci in parecchie occasioni”
    “Se va bene per il Re, va bene anche per noi” dissero insieme Pippo e Paperino.
    “Grazie. Comunque, per i mondi, vi aiuterò per quanto mi è possibile. Non mi ritengo nemmeno lontanamente uno dei maggiori esperti mondiali.” Disse Dark, per poi andare all’oblò e osservare per l’ultima volta il suo pianeta d’origine, mentre la Gummyship si allontanava sempre di più. Istintivamente si portò la mano in tasca.

    Edited by darkroxas92 - 27/10/2010, 23:09
     
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    Già letto e quindi sai che ne penso u.u Continua così! ^^

    Tanto lo so che ho indovinato su quella cosa lì <.<
     
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    Wow... bellissimo... È valsa la pena di aspettare! Io credo di aver capito un particolare della storia, ma è solo una supposizione... Non la dico! Cmq capitolo stupendo, ottima scrittura, e trama da paura!

    CITAZIONE
    "Sì, certo. E io sono in grado di volare” disse Dark, facendo una risata finta.

    Bellissimo!! XD LOL
     
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    ed ecco qui il nuovo capitolo.
    (leggete solo se volete rovinarvi una parte della sorpresa)
    SPOILER (click to view)
    anticipo dicendo che ciò che verrà narrato si basa su ricordi del
    libro, che ho letto quando ero piccolo, e che nn ho + trovato, quindi se qualcuno vede qualche errore sulla storia originale, faccia pure finta che sia una versione atternativa XD


    Capitolo 03: Un nuovo nemico - Torna all'indice dei capitoli
    Dark passò gran parte dei giorni successivi a guardare lo spazio. Molti potevano pensare che dopo un po’ si ci potesse annoiare a guardare sempre lo stesso paesaggio, invece Dark scoprì che lo spazio era molto diverso da quello che tutti credevano. Era difficile annoiarsi di quello spettacolo.
    Nonostante questo però rimase sempre freddo.
    Un giorno Dark sentì Kairi che si lamentava con Sora proprio su questo.
    Che era troppo freddo.
    Decise di ignorarla.
    Dopotutto, loro non potevano sapere il perché non dimostrava mai un minimo di emozioni.
    Sinceramente Dark sperava di trovare un mondo dove ci fosse bisogno di loro il prima possibile. Almeno avrebbe avuto qualcos’altro da fare. E fu proprio mentre pensava ciò che avvistarono un mondo che aveva qualcosa di strano. Come aspetto era simile (se non uguale) a quello di Dark, ma intorno c’era come una presenza oscura.
    “Sembra che in quel mondo ci sia qualche problema” disse Sora, avvicinandosi.
    “Già…” rispose Dark
    “Assomiglia al tuo, vero?”
    “Si, ma non è uguale. Di sicuro in quel mondo le cose funzionano diversamente. E credo che ci siano molti mondi simili o uguali al mio, come aspetto ovviamente”
    “Capisco…” disse Sora, allontanandosi.
    In quel momento, Paperino cominciò le manovre per atterrare su quel mondo.
    Ma la manovra fu talmente improvvisa che Dark perse l’equilibrio e cade all’indietro
    Riuscì a evitare di cadere a terra rovinosamente, riuscendo a girarsi velocemente e usare le mani per evitare la caduta. Ma nonostante questo, qualcosa cadde dalla sua tasca.
    Era qualcosa di piccolo, e Dark si precipitò a recuperarlo e a rimetterlo in tasca.
    In pochi minuti, si trovarono già nell’atmosfera del pianeta.
    Dark aveva consigliato a Paperino di attivare qualche marchingegno per impedire che la Gummyship venisse vista da qualcuno, ma Paperino gli aveva detto che solitamente era lui con la sua magia a rendere invisibile a tutti tranne che a loro.
    Era stato per la fretta che non lo aveva fatto sul suo mondo.
    Quando furono abbastanza vicini, videro uno spiazzo in mezzo ad un bosco e decisero di atterrare lì.
    Dark scese per primo dalla Gummyship e osservò il cielo. Il Sole stava tramontando.
    “Non ci conviene allontanarci, per adesso” disse agli altri. “Non conosciamo il posto, e rischieremo solo di perderci”
    “Non fatico a crederci…” disse Riku, guardando l’enorme foresta che li circondava.
    Dark però aveva posato il suo sguardo su un falco, che li stava osservando attenti, come se fosse interessato a quello che stava accadendo.
    ‘Chissà se…’ pensò Dark, prima che venisse richiamato dagli altri a tornare nella Gummyship. E in quel momento il falco volò via.
     
    Era notte fonda.
    Dark era uscito fuori senza far rumore per poi andare ad appoggiarsi sul tetto della Gummyship.
    Fu solo allora che mise la mano in tasca per tirare fuori l’oggetto che gli era caduto prima.
    Si assicurò che non si fosse graffiato per la caduta e, con suo sollievo, ne era uscito indenne.
    “Allora nascondi davvero qualcosa” disse una voce alle sue spalle, che lo fece trasalire.
    “Kairi! Che cosa ci fai qui?” chiese Dark, rinfilando in fretta e furia l’oggetto in tasca.
    “Potrei farti la stessa domanda” rispose Kairi.
    Dark rimase zitto per qualche secondo. “Stavo solo riflettendo su alcune cose…”
    “Riguardano quella cosa?” chiese Kairi, indicando la tasca di Dark.
    Dark si alzò in piedi. “Non mi piacciono i ficcanaso, Kairi. Li ho sempre detestati” rispose freddo Dark, lasciando di stucco Kairi.
    Fu allora che sentirono un rumore provenire dagli alberi vicini.
    Kairi fece subito per evocare il Keyblade, ma Dark gli fece segno di fermarsi.
    “Non evocarlo, se non sei sicura di avere davanti un nemico” disse Dark, guardandosi intorno. Purtroppo essendo notte la loro vista era piuttosto limitata, e quindi dovette arrendersi a cercare la fonte di quel rumore.
    Anche se Dark un sospetto lo aveva.
    Dopotutto, poteva tranquillamente essere che anche quella storia fosse reale.
    “Torniamo dentro, Kairi” disse, per poi saltare giù dalla Gummyship ed entrare, seguito da Kairi, che continuava a guardarlo in modo interrogativo.
    Era sicura che quell’oggetto che Dark nascondeva avesse un qualche significato importante.
     
    Il giorno dopo, Dark decise di avviarsi a fare un giro oltre il bosco. Riku, Sora e Kairi si offrirono per accompagnarlo, curiosi anche loro di scoprire com’era il mondo dov’erano atterrati.
    Invece Re Topolino, Pippo e Paperino dovettero rimanere sulla Gummyship per sorvegliarla. E poi c’era la possibilità che anche in quel mondo potessero venire riconosciuti.
    Ci misero qualche ora prima di riuscire ad uscire dal bosco, e si ritrovarono davanti ad una fattoria.
    Dark disse agli altri tre di seguirlo.
    Più andavano avanti, più Dark era convinto di sapere dov’erano finiti.
    E se aveva ragione, dovevano fare attenzione.
    Seguirono la strada, fino a ritrovarsi in mezzo ad una serie di palazzi ed edifici di ogni dimensione.
    “Wow, che città grande!” disse Sora, sorpreso dalle dimensioni di quel posto.
    Dark invece stava leggendo un volantino appeso ad un palo.
    Per sua fortuna era nella stessa lingua del suo mondo d’origine.
    E quel volantino confermò i suoi sospetti.
    “Sora, Riku, Kairi, fate attenzione. Non fate niente di sospetto e cercate di non rimanere sorpresi” disse subito ai tre custodi.
    “Cosa? È perché?” chiese Riku.
    “Ho capito in che mondo siamo, e vi posso dire che siamo già stati scoperti” disse Dark, senza tradire emozioni.
    “E quando?” chiese Kairi.
    “Fin dal primo momento in cui siamo arrivati”
    “Ma allora dobbiamo tornare subito alla Gummyship!” disse Sora.
    “No, non c’è pericolo. Per il momento, chi ci ha scoperto non ha intenzioni malvagie, con noi” disse Dark.
    “Come fai a dirlo?”
    “Fidatevi. E a questo punto, direi che possiamo anche continuare il nostro giro. Basta che non vi fingiate troppo sorpresi, e se qualcuno vi ferma, ditegli che veniamo da un'altra città e siamo in gita, chiaro?”
    “Va bene” risposero in coro i tre, per poi seguire Dark.
    Solo Dark si accorse dei due cani che sembravano seguirli.
    Solitamente li avrebbe scacciati, ma ora non poteva farlo. Dopotutto, quei due cani non li avrebbero di certo attaccati.
    Non loro, almeno.
     
    Continuarono a camminare per quasi due ore.
    “Uffa… che fatica… ma perché dobbiamo camminare così tanto?” chiese Kairi.
    “Perché dovevamo stare in giro per circa due ore. Non vi siete accorti di quei due cani che ci stanno seguendo fin da quando siamo arrivati in città?” disse Dark, indicando i due cani, che si fermarono, come spaventati.
    Poi, sorprendendo tutti, si rivolse a loro.
    “So chi siete. Non spaventatevi, non abbiamo intenzioni ostili. Credo che il vostro amico vi abbia già informati su di noi. Quindi se desiderate parlarci, tutti e sei ovviamente, sapete dove trovarci”
    Dark riusciva perfettamente a percepire gli sguardi sorpresi e interrogativi dei tre custodi che lo guardavano.
    “Non preoccupatevi voi tre. Non sono diventato matto. Se ho parlato a questi due… credo che al momento li posso chiamare anche cani, ho un motivo ben preciso. Ora possiamo anche tornare. E voi due” disse rivolgendosi di nuovo ai cani. “Le due ore sono quasi scadute o sbaglio?”
    Sentendo questo, i due cani cominciarono a correre, per poi sparire pochi secondi dopo dietro i palazzi.
    “Insomma Dark, ci vuoi spiegare che ti prende?” chiese Riku
    “Vi ho detto di fidarvi. Forse stanotte avrette tutti i chiarimenti su questa storia, ma non posso darveli io”
    Ma in quel momento una sgradevole sensazione lo colpì.
    Sentiva che c’era qualcosa che non andava in quel mondo, e non era per quello che sarebbe dovuto accadere normalmente.
    “Beh, direi che possiamo anche andare” disse Dark, riprendendosi e avviandosi.
    “Oh, no. Non un'altra camminata infinita…” disse rassegnato Sora.
    Mentre tornavano indietro, i quattro incrociarono un ragazzo, che lì fissò per qualche secondo.
    “Scusate, voi non siete di qui, vero?” chiese poi.
    Dark prese subito la parola.
    “No. Stiamo approfittando del fatto che la nostra scuola è chiusa per lavori per farci un giro in varie città. E oggi siamo capitati qui” disse, come se niente fosse.
    “Capisco…” disse il ragazzo, continuando a fissarli.
    “Sentite, non so se vi può interessare, ma stasera nel parco di questa città ci sarà una specie di festa. Ci saranno tanti ragazzi e ragazze e si faranno diverse attività: grigliate, partite a calcio…”
    “Partite a calcio? Che cosa…Ahi!” disse Sora, ricevendo una pedata da Riku.
    “…fantastica, vero Sora?” completò Riku, lanciando un occhiataccia all’amico.
    “Sora? Non è un nome comune da queste parti” disse il ragazzo.
    “È di origini giapponesi” si affrettò a rispondere Dark.
    “Ah… è difficile trovare giapponesi da queste parti…” continuò il ragazzo, infilandosi una mano in tasca e tirando fuori un volantino.
    “Comunque sono sicuro che sarete lo stesso i benvenuti. Ecco qui un volantino con le indicazioni per arrivare al parco. Spero di vedervi stasera” disse, per poi consegnare il volantino a Riku e andarsene.
    “Cosa… Dark, riesci a leggerlo?” chiese Riku, passando il volantino a Dark.
    “Si… l’avevo già letto prima su un palo… Dice soltanto che al parco cittadino ci sarà una grande festa aperta a tutti da parte della Comunità”
    “Beh, non sarebbe male andarci” disse Kairi.
    “Già, non lo sarebbe… se non fosse per il fatto che grazie a Sora non ne usciremmo facilmente” disse gelido Dark.
    “Cosa, è perché?” chiese il diretto interessato.
    “Hai appena chiesto cosa fosse il calcio. Su molti mondi è forse lo sport più famoso. Gli hai praticamente confessato che non siamo di questo mondo. O comunque gli hai fatto sorgere un bel po’ di dubbi. E comunque prima dobbiamo parlare con sei individui, ve lo siete dimenticati?”
    “Ah, già. L’incontro con i cani” disse ridendo Sora.
    In quel momento passarono accanto a loro due ragazzi e una ragazza, che sembravano stessero parlando tra di loro.
    Il trio sorprese i custodi, escluso Dark. Soprattutto i due ragazzi.
    Uno di loro sembrava avesse problemi di vista, visto che continuava a socchiudere gli occhi per vedere meglio, mentre l’altro sembrava facesse fatica a camminare.
    Dark andò a sbattere ‘casualmente’ su quest’ultimo, che cadde all’indietro.
    “Ops. Scusami” disse Dark, per poi dargli la mano per aiutarlo ad alzarsi.
    “Ero assorto nei miei pensieri e non mi sono accorto che ti stavo venendo contro”
    “Non è niente. Nte. Nte…” rispose il ragazzo, ripetendo l’ultima parte della frase.
    “Scusatelo” disse la ragazza. “Ha qualche problema a parlare e li capita spesso di ripetere alcune parole”
    Dark non sembrò sorpreso.
    “Capisco. Comunque non importa, non siamo tipi che si offendono per queste cose”
    “Voi non siete di qui, vero?” chiese l’altro ragazzo.
    “Ma è così ovvio?” chiese Sora, prima di venire linciato dalle occhiate degli altri.
    “Se ci volete invitare alla festa di stasera al parco” riprese Dark, tirando fuori il volantino “Ci hanno già invitato. Ma temo proprio che stasera non potremmo” disse, guardando negli occhi il ragazzo, che sembrò spaventarsi per quello sguardo.
    “Stasera dobbiamo incontrarci con alcune persone, quindi credo proprio che non potremmo andarci. Comunque sono sicuro che ci rivedremo prima della nostra partenza, o almeno lo spero.
    Riku continuava ad osservare con curiosità i tre ragazzi davanti a loro.
    Soprattutto quello che Dark aveva fatto cadere. Guardava Dark come se fosse… Riku non riusciva a trovare un termine.
    “Dove alloggiate?” chiese la ragazza.
    “Siamo in campeggio, poco fuori città” rispose tranquillo Dark, ricevendo sguardi dai suoi compagni di viaggio “E ora è meglio che ci avviamo. Non vorremo fare tardi. Alla prossima” si congedò, per poi avviarsi seguito dagli altri custodi.
    Dark vide con la coda dell’occhio altri due ragazzi che si riunivano al trio.
    Per il momento le cose corrispondevano perfettamente a come se le ricordava.
    Finalmente, arrivarono di nuovo alla fattoria dietro la quale c’era il bosco dove erano atterrati.
    In quel momento, una ragazza si avvicinò a loro.
    “Ehi, voi! Dove state andando?” gli chiese, con una leggerà aggressività.
    “Stiamo andando a fare una passeggiata nel bosco. Non mi risulta sia vietato” rispose Dark.
    In quel momento un falco volò sopra di loro.
    “Ah, ok… No, non è vietato… beh, allora buona passeggiata” disse la ragazza, che sembrava sorpresa, per poi tornare indietro.
    “Strano… ha cambiato atteggiamento improvvisamente” disse Sora. “Ora possiamo parlare tranquillamente?” chiese poi.
    “Si, credo di si” disse Dark.
    “E ora ci puoi spiegare cosa sta succedendo? Perché accidenti hai continuato a parlare per enigmi?”
    “Non posso rivelare cose di un altro mondo. Posso solo, come dire… fare piccole anticipazioni, ma senza rivelarne il succo. Quello bisogna scoprirlo da soli. Voi dovreste saperlo bene, no?” rispose Dark.
    “Ah, già. Per preservare l’ordine dei mondi…” disse Sora.
    “Ma allora perché hai parlato con quei cani?” chiese Riku.
    “Vi posso solo dire questo: siete sicuri di aver visto quello che avete visto?” chiese Dark, per poi proseguire come se niente fosse.
    “Un giorno o l’altro giuro che lo lego ad una sedia e lo costringo a rivelarci tutto quello che sa…” bofonchiò Sora, per poi seguirlo insieme ai due amici che si misero a ridere.
     
    Passò qualche ora dal loro ritorno alla Gummyship prima che accadesse qualcosa.
    Sora era appoggiato ad un albero, guardando il Sole che tramontava, quando sentì un rumore vicino a lui, e si ritrovo con una lama puntata verso la gola.
    ‘Non osate fare un passo, o il vostro compagno si ritroverà senza testa’ disse una voce, che risuono nella mente di tutti i custodi, che si precipitarono fuori.
    “Chi ha parlato?” chiese Riku, mentre usciva di fretta dalla Gummyship.
    “Adesso lo scopriremo” rispose Kairi, mentre Dark rimase in silenzio.
    Solo il Re, Paperino e Pippo rimasero all’interno della Gummyship.
    Non appena furono fuori, videro Sora appoggiato all’albero, con la lama puntata verso il collo.
    Ma quella lama era strana. Era attaccata a qualcosa di blu, che finiva dietro l’albero.
    ‘Chi siete?’ chiese ancora la voce.
    “Ma come fa a parlarci nella mente?” chiese Sora
    Dark lo guardò male. “Ma non hai mai sentito parlare di telepatia?” chiese, prima di alzare la voce.
    “So chi sei. Come vi ho già detto prima, non abbiamo intenzioni ostili verso di voi”
    ‘Come facciamo ad esserne sicuri? Chiese un'altra voce, sempre nella loro testa’
    “E noi come facciamo a sapere che non decapiterete il nostro amico?” rispose Riku.
    “Ci penso io Riku. Ho ottimi argomenti per costringerli a lasciare Sora”
    Ma non appena finì la frase vennero circondati da quattro lupo, mentre sopra di loro apparve quello stesso falco che avevano visto la sera del loro arrivò e quel pomeriggio.
    “Ma abbiamo fatto qualcosa per metterci contro tutti gli animali di questo mondo?” chiese Kairi, terrorizzata.
    “Cosa succederebbe se rivelassimo a tutti chi siete realmente?” chiese Dark, rivolto alla voce e agli animali, che cominciarono a muoversi lentamente intorno a loro, mentre la lama si avvicinò ulteriormente al collo di Sora.
    “Dark, non per mettere in dubbio i tuoi metodi, ma così la questione si avvicina troppo alla gola” disse Sora, cominciando a sudare freddo.
    “Non ti preoccupare. Non ti uccideranno. Non siamo controller, quindi non hanno nulla da temere da noi”
    “Controller? Insomma, si può sapere di cosa stai parlando?” chiese Kairi.
    Come mai solo tu sai così tante cose su di noi?’ chiese ancora la voce, questa volta sentita solo da Dark.
    “E io ti chiedo come mai un andalita aiuta degli esseri umani” rispose Dark.
    A questa frase i lupi cominciarono a girare solo intorno a Dark.
    “Avete intenzione di girare così per tutte e due le ore? Io non sceglierei di rimanere un lupo per niente, sapete?”
    “Rimanere un lupo? Cosa intendi con ‘Rimanere un lupo’?” chiese Riku.
    “Oh, basta! Non riesco a stare dentro mentre tutti voi urlate! Si può sapere che cos…” disse Paperino, uscendo dalla Gummyship e vedendo Dark circondato dai lupi e Sora con la lama puntata sulla gola.
    ‘Paperino?’ chiese la voce.
    “Ringrazia il fatto che ho una grandissima pazienza, Paperino” disse Dark. “Altrimenti ti colpirei volentieri con il Keyblade. Quando vi dico di non uscire perché potreste essere riconosciuti, ci sarà pure un motivo, no?”
    In quel momento la lama verso Sora sparì dietro gli alberi.
    I custodi puntarono lo sguardo su ciò che stava uscendo da dietro gli alberi.
    All’inizio si notarono solo un paio di zoccoli, ma pochi secondi dopo si ritrovarono davanti un animale davvero strano.
    “Non sono un grande esperto di animale, ma non mi risulta ne esista uno così” disse Riku, osservandolo.
    Era una specie di cavallo, ma era di colore blu, la coda era più lunga del normale e terminava con la lama che aveva minacciato Sora, mentre al posto della normale testa del cavallo c’era un busto, anch’esso di colore blu, dal quale spuntavano due braccia e alla fine c’era una testa simile a quella umana, ma priva di bocca, e dalla quale spuntavano due antenne, che terminavano con due occhi, che continuavano a guardarsi intorno a 360°.
    ‘Non siete di questo pianeta, vero?’ disse la voce.
    Al sentirla, i lupi fissarono lo strano essere.
    Dark sospirò.”Vostra Maestà, Pippo, potete anche venire fuori”
    Pochi secondi dopo anche gli ultimi due assenti raggiunsero il gruppo, rimanendo allibiti come Paperino.
    “Bene, ora noi ci siamo tutti. Che ne dite di ritornare normali anche voi?” chiese Dark. “Sono stufo di parlare verso chi non mi rivolge nemmeno parola. Cosa volete, che stiamo legati per tre giorni per garantirvi che non siamo controller?”
    ‘E va bene… Ragazzi, trasformiamoci’ disse un’altra voce.
    “In che senso trasformarsi?” chiese Sora.
    Purtroppo per lui, la risposta non si fece attendere.
    I lupi si erano messi davanti allo strano animale, e avevano cominciato a cambiare forma
    In pochi secondi, davanti agli occhi increduli di tutti, escluso Dark, i quattro lupi diventarono esseri umani.
    “C-C-C-COSA?!?!?!?!” urlò Kairi, cadendo all’indietro per lo spavento.
    “Chi siete?” chiese la ragazza, che riconobbero essere quella che stava con i due ragazzi, che però non erano tra i presenti.
    “Come fate a sapere tutte queste cose sul nostro conto?” chiese un altro ragazzo, che non avevano mai visto prima.
    “Grazie” disse Dark “Ax, Tobias, potreste trasformarvi in umani anche voi, in modo che possiamo associare la voce a qualcuno?” chiese Dark.
    “Come fai a sapere come si chiamano?” chiese un altro ragazzo.
    “Spiacente, segreto professionale” rispose Dark. “Ma non temete, non abbiamo intenzioni ostili. Io mi chiamo Dark. Piacere di conoscerti, Jake” disse, porgendoli la mano.
    Il ragazzo rimase un po’ interdetto, ma poi ricambio la mano. “Vedo che non c’è bisogno di presentarmi”
    Nel frattempo, sia il falco, sia l’essere che Dark chiamava andalita cominciarono a cambiare forma, sotto lo sguardo spaventato degli altri custodi, e in breve, al loro posto, apparvero i due ragazzi che avevano incontrato insieme alla ragazza.
    “Allora avevi ragione prima” disse Kairi, rivolta a Dark.
    “Direi di passare alle presentazioni. Come ho già detto a Jake, il mio nome è Dark. Mentre loro sono Sora, Riku e Kairi. Gli altri tre direi che non c’è bisogno di presentarveli” disse Dark, indicando gli interessati.
    “Piacere. Io sono Jake, mentre loro sono Marco, Tobias, Rachel, Cassie e Ax” disse Jake, indicando i suoi amici”
    “Yuk! Sono più bravi di Paperino con la magia” disse Pippo ridendo, prima di venire fulminato da un fulmine a ciel sereno.
    “Dicevi?” disse Paperino, abbassando lo scettro, mentre Pippo cadeva giù fumante.
    “Da quanto in qua Paperino è in grado di lanciare fulmini?” chiese il ragazzo-falco, alias Tobias.
    “E soprattutto da quanto Topolino, Pippo e Paperino esistono e viaggiano su una navetta spaziale?” chiese Marco.
    “Credo che sia lo stesso discorso di come cinque ragazzi possano trasformarsi in animali” disse il Re. “Ho viaggiato per molti mondi, ma questa è la prima volta che mi capita di vedere una cosa del genere”
    “Come fai a conoscere la nostra storia? Ria, ria…” disse l’ex andalita, ripetendo ancora le ultime lettere e rivolgendosi a Dark
    “Ax, devi smetterla di ripetere le ultime lettere. Dai fastidio, sai?” disse Jake.
    “D’accordo, principe Jake” rispose il ragazzo
    “Non chiamarmi principe!” disse Jake.
    “Si, principe Jake” rispose Ax, facendo scuotere la testa al rassegnato Jake.
    “Comunque credo che ci dobbiate un po’ di spiegazioni ora” disse Rachel.“O ve la vedrete con noi.”
    “Guarda che siamo usciti vivi da situazioni ben peggiori” disse Kairi.
    “Si, certo. E ora magari salta fuori malefica sotto forma di drago” scherzò Marco
    “A essere sinceri l’abbiamo già eliminata” rispose tranquillo Sora, facendo congelare Marco.
    “Ah, bene… quindi voi avete sconfitto Malefica… e magari anche Jafar, Ursula, Capitan Uncino, qualche pazzo che intendeva distruggere l’universo…”
    “Dark, ma le nostre imprese si sono diffuse in così tanti mondi?” chiese Sora, facendo cadere a terra Marco.
    “No, è solo che Marco credeva fosse tutto inventato” rispose tranquillo Dark.
    “A proposito, scusa se mi permetto, ma non è un po’ strano il tuo nome?” chiese Tobias.
    “Non siamo qui per discutere sul mio nome” disse Dark, cambiando subito argomento.
    “Ora, so che morite dalla voglia di sapere come facciamo a sapere quasi tutto su di voi, ma purtroppo non possiamo dirvelo. È come per Ax, che non vi può rivelare tutto sulla tecnologia andalita”
    “Ma perché ci sono sempre tutti questi segreti nell’universo?” chiese ironicamente Rachel.
    “Comunque, qual è il vostro piano? Sono sicuro che avete qualcosa in mente per la festa di stasera” disse Dark.
    “Insomma, si può sapere che cosa c’è di male nell’andare ad un festa?” chiese Kairi.
    “Niente, se non fosse che la metà delle persone che ci vanno diventa subito schiava di un popolo alieno con manie di protagonismo” disse come se fosse una battuta Marco.
    “E realmente?” chiese Riku, convinto che fosse realmente una battuta.
    “È proprio come ha detto Marco” gli rispose Dark.
    “Si tratta di yeerk, alieni che sono in grado di entrarvi nella testa e prendere possesso del vostro corpo, impedendovi di fare qualsiasi cosa. Non potete più parlare liberamente, non potete più muovervi liberamente… è il peggior tipo di schiavitù esistente”.
    “Ah…” fu l’unico commento di Kairi.
    “Mi piacerebbe sapere da dove vieni, sai? A differenza dei tuo compagni di viaggio, tu sembri quello che sa più cose su di noi.” disse Cassie
    “Questo non posso dirvelo. E poi, se vi dicessi da dove vengo io, credo che darei il colpo di grazie alla vostra sanità mentale, parlando secondo il linguaggio di Marco” disse Dark
    “Ehi, come sarebbe a dire?” chiese il diretto interessato, facendo scoppiare tutti a ridere, tranne Dark e Ax.
    Dark perché non rideva mai, e Ax perché non capiva il perché.
    “Tornando alla festa, purtroppo non possiamo fare niente. Non possiamo di certo andare gli in mezzo a schiacciare o mordere le persone. Lì in mezzo ci sono un sacco di innocenti, convinti che sia una normale festa” disse Jake.
    “Lo immaginavo. Per questo, se anche Sora, Riku e Kairi sono d’accordo, ci andremo noi. Altrimenti posso andarci anch’io da solo” disse tranquillo Dark.
    “COSA?!” chiesero tutti insieme.
    “Ma ti rendi conto di ciò che stai dicendo? Come speri di resistere? Se si accorgono che non sei di questo pianeta, ti cattureranno e ti faranno diventare subito un controller!” disse Rachel.
    “Lo so, ma è un rischio che sono pronto a correre. E poi temo che stasera la festa diventerà un po’ movimentata. Vedete, c’è una specie di maledizione su di noi” disse Dark.
    “Ah, ti riferisci a quella cosa?” chiese Riku, intuendo a cosa si stesse riferendo.
    “Precisamente”
    “Perfetto. Ci mancavano solo gli alieni maledetti. Magari per stasera arriverà anche uno ancora più pazzo di Visser terzo con dietro una marea di alieni pronti a fare a pezzi le persone per mangiarsi il loro cuore” disse Marco.
    “Non sei andato molto lontano dalla verità. A parte qualche piccola incongruenza, come quello ancora più pazzo di Vister sesto o quello che è” disse Sora, che divenne verde dopo aver ricevuto sul piede sia quello di Riku che quello di Kairi.
    “Come?” chiese stupito Marco.
    “Ci mancava solo questa. Se succede davvero questo abbiamo veramente toccato il fondo” disse Rachel.
     
    “Non posso crederci!” disse arrabbiato Sora.
    Si trovavano in mezzo a circa mezzo centinaio di persone, tutte riunite al parco per la festa della comunità.
    “Come ho fatto a farmi convincere?” chiese ancora Sora.
    “Non te lo abbiamo chiesto, te lo abbiamo ordinato” disse secco Dark.
    “Ma come faremmo a distinguerli?” chiese Riku
    “Oh, vedrai, li riconosceremo.” Disse Dark.
    “E poi, abbiamo la nostra spia” disse Kairi, alzando gli occhi al cielo, dove c’era un falco che volava sopra di loro.
    “Oh, vedo che siete riusciti a liberarvi” disse una voce dietro di loro. I quattro si girarono e videro lo stesso ragazzo che li aveva invitati quel pomeriggio.
    ‘Fate attenzione: è il fratello maggiore di Jake Tom,, ma è un controller’ gli disse telepaticamente Tobias.
    “Già. I nostri amici hanno avuto un imprevisto e non sono potuti venire, così ne abbiamo approfittato” rispose Dark.
    “Ah, se solo mio fratello fosse come voi.” Disse lamentandosi il ragazzo. “Sono mesi che sto provando a convincere Jake a venire a queste feste, ma lui rifiuta sempre. Non riesce a capire che cosa si perde. Magari se vi va, dopo potete provare voi a convincerlo. Magari ascoltando dei suoi coetanei, si convincerà”
    “Non saprei, non mi piace convincere le persone a fare ciò che non vogliono” disse Dark, ricevendo un occhiataccia da Sora.
    “Capisco… comunque spero di rivedervi ancora stasera. Ci sarebbe un mio amico a cui vorrei presentarvi” disse, per poi allontanarsi.
    “Un suo amico?” chiese Riku.
    ‘Cattive notizie’ gli disse Tobias “C’è Visser terzo in persona. Solitamente è un andalita come Ax, ma adesso è sotto metamorfosi ed è un umano come tutti gli altri’ spiegò velocemente.
    “Allora credo di sapere chi sia questo ‘amico’” disse Dark. “E direi che è il momento di far scattare la trappola”
    Dark disse così, ma qualcosa dentro di lui gli diceva che stava per accadere qualcosa che andasse ben oltre le loro immaginazioni.
     
    Tobias stava volando sopra la zona dove aveva avvistato Visser terzo. Non riusciva a vederci bene essendo notte, ma proprio il buio in quel caso per lui era un vantaggio, perché non poteva essere visto.
    Fu in quel momento che capitò una cosa strana. Come se niente fosse, un ragazzo si avvicinò alla forma umana di Visser terzo e cominciò a parlargli. Non ci sarebbe stato niente di strano, se non fosse stato per i vestiti del ragazzo. Era uno strano abbigliamento, uno che Tobias non aveva mai visto prima, nemmeno nei fumetti o cartoni animati.
    Anche Visser terzo sembrò incuriosito, ma durante la conversazione doveva essere successo qualcosa, perché improvvisamente il ragazzo venne accerchiato da degli uomini, che li puntarono contro delle strane armi e fecero subito fuoco, facendo uscire dei raggi laser dalle armi.
    Tobias non riuscì a capire cosa successe, ma pochi secondi prima che i raggi colpissero i ragazzi, essi si spezzarono, per poi sparire.
    E il ragazzo non solo era rimasto illeso, ma in quel momento puntava una strana arma al collo di Visser terzo.
    Tobias in quel momento sperò che il ragazzo proseguisse la sua opera.
    Invece il ragazzo fece sparire nel nulla la spada.
     
    Dark percepì qualcosa di strano.
    Ma questa volta era più di una sensazione, visto che la testa cominciò a girarli, e per un momento barcollò.
    “Cosa succede?” chiese Kairi.
    “C’è qualcosa di strano…” rispose Dark. “Sta per accadere qualcosa… e non sarà positiva…”
    “Ah, eccovi” disse Tom, avvicinandosi nuovamente ai custodi.
    “Ciao. Ci stavi cercando?” chiese Dark, riprendendosi.
    “Si. Vi spiacerebbe venire con me? Vorrei farvi conoscere un amico”
    Dark guardò gli altri tre custodi.
    “A questo punto possiamo anche andare, vero?” disse, facendo un occhiolino.
    “Si, direi di si” rispose Riku, che aveva capito cosa intendeva dire.
     
    Seguirono Tom per qualche minuto, allontanandosi sempre di più dal centro della festa.
    Dark guardò in alto, e vide che Tobias gli stava ancora seguendo.
    “Peccato che non ci sono anche gli altri nostri amici” disse rivolto a Sora, Riku e Kairi, ma facendo in modo di venire sentito anche da Tobias. “Sono sicuro che anche a loro sarebbe piaciuto partecipare a questa festa”.
    Tobias capì il messaggio e volò via.
    “Avete altri amici?” chiese Tom.
    “Oh, si” rispose Dark. “Ma stanno male, e non possono venire”
    “Fa niente. Sono sicuro che presto di uniranno anche loro alla nostra causa” disse Tom
    “Uh? Nostra causa?” chiese Sora.
    “Benvenuti” disse una voce.
    Si trovavano davanti ad gruppo composto da circa dieci persone, al centro del quale c’era un uomo, il cui solo aspetto scuoteva una specie di terrore “Vi stavo aspettando”
    “Anche noi eravamo curiosi di conoscerla…” disse Dark, guardandolo negli occhi “Visser terzo”
    A sentire ciò, Sora, Riku e Kairi spalancarono gli occhi.
    Era arrivato il momento di far scattare la trappole.
    I quattro custodi evocarono insieme i loro Keyblade, e nello stesso istante, gli altri uomini gli spararono addosso dei laser, che però vennero deviati grazie ai Keyblade.
    “Incredibile…” disse Visser terzo. “Credevo che nulla potesse resistere a quei raggi, e invece nel giro di pochi minuti e già la seconda volta che assisto alla smentita di questa mia convinzione”
    “Seconda volta?” chiese Dark.
    “Già” disse un’altra voce. “Ci ho già pensato io, ma a differenza vostra, io volevo solo dimostrargli la mia forza, e condividerla con lui”
    “Questa voce…” disse Dark. “Non è possibile”
    “Perché dici così? Non sei contento…” disse la voce, mentre il proprietario usciva allo scoperto. “…di rivedere un tuo compagno di scuola?”
    Dark spalancò gli occhi.
    Davanti a loro c’era quello stesso ragazzo che negli ultimi giorni che era rimasto sulla Terra lo aveva in qualche modo perseguitato.
    Ma ora era diverso.
    Indossava la stessa tuta che un tempo aveva indossato anche Riku, quando era al servizio di Malefica e di Ansem, e in mano teneva una spada, che in qualche modo ricordava il Keyblade, anche se la forma era quasi completamente diversa.
    “Tu!” disse Dark. “Che cosa ci fai qui?”
    “Lo conosci?” chiese Riku.
    “Se lo conosco? Quel ragazzo ha fatto di tutto per infastidirmi negli ultimi giorni che ero sulla Terra. Ha provato a svelare a tutti chi era in realtà la persona che eliminava Heartless e Nessuno, e si è avvicinato alla verità più di chiunque altro. Ma di certo non pensavo che sarebbe riuscito a seguirmi anche su altri mondi”
    “Oh, questo è il minimo che posso fare. Ma purtroppo per voi, sono qui per ben altri motivi. Malefica è stata chiara su questo punto” disse, preparandosi a combattere.
    “Eliminare i custodi” e schioccò le dita.
    Attorno a loro apparvero decine di Heartless e Nessuno, che cominciarono a sparpagliarsi in giro, al che gli altri umani, compreso Visser terzo, decisero saggiamente di scappare.
    “Malefica? Ma quella quante vite ha? Conosco gatti che sopravvivono di meno” disse Sora.
    Dark impugnò più forte il Keyblade.
    “Quindi sei diventato uno di loro” disse, freddo come non lo era mai stato.
    “Ah, già, tu detesti quelli come me, vero? Dopo quello che ti hanno fatto poi…”
    “Non parlo con i traditori”
    “Questa frase non è nuova, sai? Aspetta, dov’è che l’ho sentita… Ah, ora ricordo. L’ha detta lei, vero?” disse il ragazzo, sghignazzando.
    Dark spalancò gli occhi.
    “Come fai…”
    “Come faccio a sapere di lei, nonostante risulti inesistente?” continuò il ragazzo. “Devo ringraziare Malefica. È stata lei a illuminarmi sul tuo passato. Povero Dark, certo che non hai avuto una bella infanzia. Un evento del genere avrebbe portato alla morte qualsiasi altro bambino, ma tu invece sei sopravvissuto”
    “Sta zitto…”
    “Com’è stato tenerla in braccio? Scommetto che eri felice…”
    “STA ZITTO!” urlò Dark, spaventando gli altri custodi per quella reazione.
    “Povero Dark, sei stato lì ad assistere alla sua morte, senza far nulla. E poi, quello che è successo dopo… come reagirebbero gli altri se lo sapessero? E poi ora che insinui di non avere sentimenti… come fai a mentire così spudoratamente?”
    “Non so chi te lo ha detto, ma ribadisco il concetto” rispose Dark, riprendendosi un poco “Io ho rinunciato a qualsiasi sentimento. E ora ti conviene sparire!”
    “Altrimenti cosa? Mi taglierai a metà? Con quei ridicoli Keyblade. Ma se non sei nemmeno stato capace di usarli”
    Questa fu l’ultima goccia.
    Prima che chiunque potesse rendersene conto, Dark era già davanti all’avversario, sebbene fino a neanche un secondo prima era a poco meno di cento metri di distanza e lo colpì immediatamente con i Keyblade
    Il ragazzo però riuscì a parare l’attacco con la sua spada.
    “Niente male, Dark. Ma purtroppo per te, oggi non è il momento giusto per affrontarti. Ci rincontreremo nel prossimo mondo in cui ti dirigerai”
    Detto ciò, alle spalle del ragazzo apparve un varco oscurò, che lo inghiotti e che si chiuse prima che Dark potesse attraversalo per seguirlo.
    In quel momento arrivarono anche gli altri ragazzi, trasformati ancora in lupi, tranne uno, che era un gorilla, che spiaccicò con la mano un Heartless, come se niente fosse.
    Ci siamo persi qualcosa? Il qui presente King Kong avrebbe voglia di un bel stufato di Visser terzo’ disse Marco telepaticamente.
    “È scappato. E ci conviene farlo anche noi.” Disse Dark, avvistando la Gummyship che stava arrivando, seguendo Tobias.
    “E con gli Heartless e Nessuno cosa facciamo?” chiese Sora, eliminandone uno.
    “Temo che ci dovrò pensare io” disse Dark, facendo sparire i Keyblade e alzandosi in volo.
    ‘Wow, può volare anche senza trasformarsi’ disse Rachel.
    “Tutti voi, salite sulla Gummyship e tornate al luogo di prima. Io vi seguirò subito” disse Dark.
    “Ok” disse Riku, seguendo gli altri a bordo della Gummyship, che era appena atterrata e stava facendo salire per primi i lupi e il gorilla.
    “Pazzesco! Non ci posso credere che stiamo facendo salire degli animali così grossi dentro la nostra Gummyship…” fu il commento di Paperino.
    Pochi minuti dopo, la Gummyship decollò nuovamente, sparendo nell’oscurità della notte.
    ‘Bene’ pensò Dark, mettendo le mani davanti. ‘Posso procedere. Meglio usarne solo due, non vorrei fare troppi danni’
     
    I custodi stavano aspettando il ritorno di Dark.
    Anche gli altri ragazzi, che nel frattempo erano tornati nella loro forma originale, lo stavano aspettando, più che altro per sapere se era riuscito ad eliminare quelle strane creature.
    “Certo che avevano un saporaccio quelle creature” disse Rachel, che mentre era un lupo aveva azzannato un Heartless.
    “Dubito che l’oscurità pura possa avere un buon sapore, sai?” disse Riku.
    “Quindi ricapitoliamo” disse Marco. “Stasera uno sconosciuto ha incontrato Visser terzo, che ha provato ad attaccarlo e ha visto che le sue armi erano inefficaci. Poi questo stesso sconosciuto a sguinzagliato per la città queste creature, che voi chiamate Heartless e Nessuno che sono alla ricerca continua di cuori, con l’intendo di distruggere il nostro pianeta. E ora una sola persona sta fronteggiando tutte quelle creature per eliminarle, giusto?”
    “Si” rispose il Re.
    “Non so il perché, e non si offenda, ma il fatto che me lo venga a dire uno che fino a poche ore fa credevo esistesse solo nella fantasia non mi risulta molto convincente” fu il commento di Marco.
    “Allora credo che ci voglia una prova più materiale, vero?” disse Dark, atterrando davanti a loro.
    “Dark!” urlarono i custodi.
    “Tutto sistemato. Non è rimasto nemmeno un Heartless o Nessuno in giro. Almeno per il momento. Dobbiamo comunque trovare la serratura il prima possibile, o questo mondo potrebbe venire attaccato nuovamente”
    “La serratura? A casa mia ce ne sono una decina” disse ridendo Marco.
    “Ancora una di quelle sue battute e giurò che li sbatto in testa il Keyblade” disse Sora.
    “Se lo desideri ti posso dare una mano” commentò Rachel.
    “Grazie mille” rispose Marco sarcastico.
    ‘Beh, se mi sapete indicare com’è fatta questa particolare serratura, posso cercarla io’ si offrì Tobias, prima di illuminarsi.
    “Tobias, che cosa ti succede?” chiese preoccupato Jake.
    Dark non perse tempo. Evocò i due Keyblade e li puntò contro Tobia, che era rimasto come sospeso nel vuoto, incapace di muoversi
    “Fermo!” urlò Rachel.
    “Non preoccuparti, non gli succederà niente. Abbiamo semplicemente trovato la serratura” disse, mentre la punta dei suoi Keyblade si illuminava.
    Pochi secondi dopo due raggi di luce partirono dai Keyblade e colpirono in pieno Tobias.
    Si sentì chiaramente il rumore di lucchetto che scatta.
    E dopo Tobias riprese a volare normalmente.
    ‘Si può sapere che cos’è successo?’ chiese stordito
    “Ci hai aiutato a trovare la serratura, come ci avevi detto” disse Kairi.
    “Ehi, Tobias. Potevi anche dircelo che eri una serratura vivente” scherzò Marco, per poi abbassare la testa giusto in tempo per evitare un falco che mirava in pieno volto.
    ‘Un’altra battuta così e cercherò di essere più preciso’ gli rispose Tobias
    “Beh, allora per noi è il momento di andare” disse Dark.
    “Già. Con questo, il nostro compito qui è finito” disse Sora
    “Beh, è stato un piacere conoscervi” disse Jake.
    “Anche per noi” gli rispose Riku, salendo sulla Gummyship
    “Senti Dark, so che non puoi dircelo, ma proprio non puoi rivelarci da dove vieni?” chiese Cassie.
    Dark si fermò un attimo.
    “Se ve lo dicessi, potrei sconvolgere l’ordine dei mondi. Anche perché è abbastanza difficile da spiegare. Posso solo dirvi che è molto lontano e allo stesso tempo molto vicino da questo mondo” rispose, per poi salire anche lui sulla Gummyship, che chiuse lo sportello e decollò, lasciando giù i quattro ragazzi, Tobias e l’andalita osservarli mentre sparivano nello spazio.

    Edited by darkroxas92 - 27/10/2010, 23:13
     
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  14. Egill1061
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    Davvero complimenti! Questa fic è davvero bella, comunque secondo me dovresti soffermarti un pò di più sulla descrizione dei personaggi (quelli che non si conoscono), ad esempio Dark.
     
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  15. Hybrid Roxas 13
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    Bellissimo, ormai ti parlo solo della trama perché personalmente non vedo errori ortografici o simili. Stai evolvendo la trama proprio come se fosse un nuovo Kingdom Hearts, ma qui l'alone di mistero è molto più fitto e intricato. Sono sempre più confuso, ed è ovvio che aspetto con ansia!
     
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364 replies since 17/10/2009, 20:00   6693 views
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