Dark Chocolate Rain

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  1. ~ S u n n y «
     
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    Premessa: E' AkuRoku, se non vi piace chiudete la pagina! :sisi:
    Dopo aver detto la cosa più importante (ù.ù) passiamo ai particolari.
    Il titolo potrebbe ingannarvi perciò lo dico da subito: Non piove cioccolata, purtroppo!(magari!xD) Semplicemente mi sembrava il titolo più adatto tra quelli che avevo formulato!XD
    L'idea, mangiavo una scatola di biscotti al cioccolato mentre fuori pioveva! (Che originalità!)
    Per info: Leggete! ^_^
    Dedicata a KingMickey che mi ha gentilmente riguardato il lavoro prima di postare. Ti voglio bene! *spupasha*

    Dark Chocolate Rain
    Raiting verde

    Le nuvole sovrastavano il cielo, coprendo gli scialbi raggi del sole autunnale.
    L’aria fredda punzecchiava sulla pelle liscia e giovane del ragazzo che silenzioso stava a gambe incrociate e le mani tra di esse, osservando l’orizzonte ingrigito.
    La cittadina era tranquilla, ferma. Alcun individuo la popolava, rendendo tutto monotonamente piatto.
    La missione era finita da un po’ ormai e il suo compagno l’aveva lasciato solo, senza accorgersi che non aveva alcuna voglia di tornarsene a casa e che preferiva, molto di più, stare lì, a godersi al tranquillità e il fresco venticello che gli si infrangeva sul corpo, scostando un po’ il cappuccio e i lembi della tunica.
    Certo, avrebbe dovuto sorbirsi le prediche del capo al suo ritardato ritorno, ma per stare un po’ da solo, chiuso nei suoi pensieri, ne valeva la pena.
    Le stesse domande, sempre quelle a cui cercava di trovare una risposta, che tormentavano tutte le notti, riaffiorarono controvoglia.
    Il keyblade. Tutto iniziava da quella chiave, tutto iniziava dal suo custode, colui che voleva incontrare.
    Sospirò, chiudendo gli occhi. Il suo corpo era infreddolito, scosso ogni tanto da alcuni brividi fastidiosi. Il viso era ben esposto al soffio del vento freddo, urtando contro le gote bianche e sul padiglione dell’orecchio, provocando un leggero e rilassante fruscio. Inoltre la pelle della tunica danzava provocando leggeri tonfi dolci ogni qual volta questa tornava a posarsi sulle sue ginocchia sporte verso l’esterno.
    Un raggio di sole si stagliò verso i suoi occhi, liberandosi di un impertinente nube.
    Lui sorrise, deliziato. Non capitava tutti i giorni che un fascio di luce combattesse solo per illuminare i propri occhi celestini. Il tiepido calore colpiva dolcemente la punta del suo piccolo naso, riscaldandola appena, ma donandogli un po’ di benessere che comunque non poteva provare veramente.
    Qualcosa di liscio e caldo scivolò tra i suoi ciuffi biondi, per poi posarsi sulle sue palpebre chiuse.
    -Ti diverti?- La voce suonò tranquilla, ma languida al suo orecchio facendolo un po’ sussultare.
    Roxas ingoiò un singulto alla vicinanza delle labbra bollenti del più grande alla pelle infreddolita del suo collo, lì dove il respiro dell’altro si era spostato. Axel sorrise appena facendo scivolare le sue dita via dagli occhi del biondino e facendole cadere sulle spalle.
    -Non fa freddo qui?Perchè non sei tornato indietro con me?- Il rosso fece accarezzare la sua guancia con quella di Roxas, strusciandosi lentamente sul suo corpo freddo. Ormai era normale assumere quell’atteggiamento con lui e si divertiva a cogliere un po’ di disappunto e agitazione da parte del più piccolo, che lo convincevano a fare di più. Il biondo, dal canto suo, non si era mai opposto e si lasciava coccolare in un modo un po’ troppo ambiguo, forse, cosa che non gli era mai dispiaciuta.
    -Non mi andava… - Mormorò, abbandonando il capo sul petto del rosso, come lui gli aveva imposto, allungando le sue gambe intorno al corpo del biondino. Godette del calore che quel fisico premuto contro il suo gli donava, mentre una leggera risatina sfiorò il suo collo.
    La chiazza di sole bagnava ancora il volto di Roxas, facendogli brillare gli occhi celesti.
    Axel lo strinse ancora di più, circondandogli il petto con la vita, mentre lentamente la punta del suo naso scivolava lungo la cute fredda del più piccolo, sino ai ciuffi color del grano, lì dove si abbandonò, carezzando con il pollice il ventre piatto del ragazzino.
    -Che facevi?- Chiese, non realmente interessato.
    Roxas esitò prima di rispondere, consapevole del fatto che la conversazione sull’argomento non sarebbe andata oltre. –Niente…- Alzò il capo, alla ricerca degli occhi smeraldini del rosso, che non tardarono a farsi vedere, accompagnati da un lieve ghigno.
    Chiuse le palpebre al contatto che crearono quando i loro nasi si sfiorarono, dolcemente.
    Il collo era esposto maggiormente al vento freddo e il rosso badò a ripararlo, solleticando lentamente con le dita.
    Quando abbassò la testa la mano non si spostò, continuando ad accarezzare il mento fine.
    -Tu… perché sei tornato?- Domandò.
    -Ti do fastidio?- Ribattè subito, offeso.
    Roxas sospirò, rassegnato al comportamento infantile del più grande. Fingendosi la vittima riusciva sempre a non dare ad una risposta e a vincere.
    -Rispondi…- Fece ancora Axel, strattonando leggermente il viso del più piccolo.
    Roxas spostò con un gesto sprezzante la mano coperta dai guanti del rosso. –No…-
    Si era irrigidito e non si mostrava più caldo a quel tocco rilassato che il palmo e le labbra del più grande gli offrivano, benevoli.
    Lui ghignò, facendo sfiorare appena la superficie dei suoi denti con l’orecchio del biondino, senza fare troppa pressione.
    Il biondo ritrasse il capo, spingendogli via il viso con un tocco leggero delle dita.
    Allora Axel si morse il labbro, accettando il boccone amaro che gli era stato servito.
    Allungò una mano dietro la sua schiena, finchè non toccò una superficie di alluminio fredda. La trascinò in avanti , facendole scalare la sua coscia e le ginocchia di Roxas, lì dove si posò. La osservò, storcendo il naso in una smorfia. –Ma non erano quelli che ho comprato…- Si lamentò, picchiando la superficie semidura, dove regnava a caratteri cubitali su un nastro rosso la scritta: “Biscotti al cioccolato fondente”.
    -Come se li avessi comprati…- Osservò il biondo. –Non saranno poi così male…-
    -Io li volevo alla nocciola! Quel venditore rimbecillito ha invertito la sistemazione delle scatole e invece di fregarne una alla nocciola ne ho presa una al cioccolato fondente! Saranno schifosi, Rox…- Piagnucolò Axel, premendo la fronte contro la spalla debole dell’altro.
    -Vediamo un po’…- Fece il biondino, premendo con una mano su un’estremità del coperchio e sfilando le dita sull’altra. La scatola si aprì, in un ticchettio metallico che costrinse il rosso ad alzare la testa.
    I biscotti erano a forma circolare, di una pasta granulosa marrone scuro, punteggiata da alcune gocce di cioccolato, i classici biscotti in casa che si mangiano accompagnati da un buon bicchiere di latte. –Sono solo biscotti al cioccolato, non saranno poi così cattivi…- Considerò.
    -Fondente, piccolo. Cioccolato fondente. E se c’è una cosa che odio è questa!- Puntualizzò il numero VIII, approfittando della distrazione del più piccolo, per far scivolare le sue labbra sulle gote pallide.
    Roxas fece finta di niente e impugnò un dolcetto, studiandone la forma e la superficie. Era solo un biscotto.
    Il rosso osservò la bocca aprirsi in un ovale e circondare una piccola parte scura, spezzandola poi con i denti bianchi. –Com’è?- Chiese.
    Il biondo mugugnò, masticando i pezzi del dolcetto, apatico. –E’… dolce?E amaro…- Disse, lasciandosi coccolare dalle tenere carezze del più grande. Il movimento era lento lungo la sua guancia fredda. La pelle liscia scivolava sulla cute bianca riscaldandola. Ed era morbido, dolce. Quasi fu tentato da chiudere gli occhi e abbandonarsi tra le sue breccia, ma invece portò il biscotto alle labbra tenendolo stretto con i denti e posò la sua mano su quella dell’altro, senza fare troppa pressione.
    Axel non si mosse più. Il suo respiro si infrangeva morbido tra i capelli del più piccolo,mentre il braccio libero circondava la vita. Sorrise, non un ghigno, un sorriso vero che non aveva mai rivelato a nessuno neanche a Roxas, visto che non gli era possibile vedere il suo volto. Già, perché lui era dolce solo per arrivare a scopi ben precisi, era una dolcezza finta quella che usava sempre e chi gli stava attorno lo sapeva bene per questo non si lasciava ingannare, cosa che Roxas ormai aveva imparato.
    -Oh… - Esclamò. –Dolce e amaro?-
    Il biondo non ritrasse comunque la mano, continuando a trattenere a stento il biscotto tra le labbra, tale l’imbarazzo che si era creato. Ma Axel rimediò, girandogli il viso sul lato e parandogli davanti il suo. Addentò più della metà del biscotto col solo pretesto di far avvicinare le loro labbra.
    Roxas rimase immobile, anche quando il rosso lentamente trasportò via il pezzo di cui si era impadronito e lo trascinò dentro la bocca con i denti, masticando rumorosamente. Per un attimo non respirò più. Troppo avventato il gesto del rosso, dei quali solitamente si accorgeva e si preparava a difendersi. Ma non questa volta.
    “Non facevano schifo?” Avrebbe voluto dirgli, invece, se ne stette in silenzio, mangiando la piccola parte di biscotto che gli era rimasta e spostando lo sguardo verso la scatola della quale non era minimamente interessato.
    - Non è poi tanto male…- Ghignò il numero VIII. La dolcezza che tanto odiava era scomparsa, divorata insieme a quel biscotto al cioccolato fondente. Carezzò delicatamente il mento del piccolo con le dita. –Hai ragione! E’ dolce,ma allo stesso tempo amaro, proprio come te…- Disse,stringendolo più forte.
    Roxas sospirò. –Axel… ti rendi conto che le tue azione vengono gravemente fraintese dagli altri?- Chiese con un tono di voce acuto.
    -Chi dice che fraintendano, sei carino,Roxas…- Rise il più grande.
    Allora il keyblader cedette. Balzò via dalle gambe del più grande che lo intrappolavano, spostandosi pochi centimetri più in là. Non badò minimamente alla scatola di dolciumi che rotolava lungo il tetto rosso, insieme al suo contenuto, e poi cadere nel vuoto, battere violentemente sul terreno in un tonfo stridulo e metallico.
    Axel non capiva, spostava lo sguardo dal biondino al punto in cui la scatola di era abbattuta, trascinando con sé ogni speranza che il cioccolato fondente potesse cominciare a piacergli.
    Roxas boccheggiò per un po’, incapace di continuare. Incredibile come mostrasse di poter provare dei sentimenti.
    Le ginocchia piegate verso il cielo e le braccia a reggere il peso della schiena, distanziandosi da poco lungo i fianchi. Non resse ancora lo sguardo del rosso, così abbassò la testa, fingendo di interessarsi ai resti dei dolci caduti.
    Qualcosa gli punse il naso, delicatamente. Era freddo come il ghiaccio,ma leggero, appena percettibile, ben presto un altro gli punse la guancia sinistra, poi un altro cadde tra i ciuffi biondi. Alzò la testa. Pioggia, accompagnata da giganti nuvolosi grigi, più gonfi di prima.
    E quel piccolo raggio di sole si era oscurato, lasciando la figura del rosso sotto l’aria pesante e grigia, mentre a gambe incrociate reggeva la testa con le mani, i gomiti poggiati sulle ginocchia.
    -Io odio la pioggia…- Disse. Sentì gli occhi incantevoli del biondino posarsi di nuovo su di lui e difatti spostò lo sguardo, di nuovo. –Io non ti capisco…- Bofonchiò.
    Il keyblader si morse il labbro inferiore. –Io non… tu…- Mormorò, scosso da ripetuti brividi dovuti alla pioggia che picchiettava sempre più forte sul suo corpo. Sospirò profondamente, poi parlò.
    –Io… io ti piaccio?-
    -No …- Fece il rosso, alzando le spalle.
    Se nel petto di Roxas ci fosse stato un cuore, evidentemente in quel momento si sarebbe spezzato in mille pezzi piccoli.
    Perché mai? Lui non provava niente per Axel, non poteva provare qualcosa, eppure sentiva qualcosa di strano, una strana fitta ogni volta che il rosso gridava il suo nome nei corridoio per richiamare l’attenzione che puntualmente gli offriva, fingendosi scocciato quando per lui non era altro che piacere. Tutte le volte che lo stuzzicava davanti agli altri, mostrando l’evidente desiderio che aveva nei suoi confronti dei quali tutti si erano resi conto dall’inizio. E tutte le volte che, inevitabilmente, lo stringeva forte e gli accarezzava i capelli dorati, quando gli sussurrava “Oggi sei più carino del solito…” e gli sorrideva, abbracciandolo da dietro, mentre discuteva con Zexion e lo trascinava via, caricandolo di peso sulle sue spalle.
    Ma Axel non aveva mai osato violare quelle labbra, non aveva mai accontentato il volere del suo biondino preferito, di quando si trovavano a pochissimi millimetri di distanza e bramava quel bacio con enfasi che però nascondeva dietro una maschera di falsa indifferenza apatica.
    Forse era per questo che non l’aveva mai fatto, era per questo che Axel tutte le volte si allontanava lasciandolo solo, senza nemmeno il ricordo delle loro labbra unite. O per semplice divertimento.
    Tra le gocce fredde della pioggia se ne distinse una calda che scivolò dalle sue iridi, rigando il volto, per poi cadere sul manto nero, perdendosi tra tutte le altre. E così, anche altre la raggiunsero, incessanti.
    Tratteneva i singhiozzi, quelli che avrebbe voluto liberare al cielo grigio e sfogarsi, piangere come avrebbe fatto che avesse avuto un cuore,ma lui era un nessuno, non poteva piangere.
    Teneva gli occhi chiusi, cercando di imprigionare quelle lacrime ribelli che però continuavano a scivolare, veloci e calde, finchè la mano dell’altro si posò sulla sua guancia e gli fece aprire gli occhi.
    Le iridi smeraldine di Axel erano di fronte alle sue e lo coccolavano, sorridendogli dolcemente.
    Il pollice della sua mano bagnata sfregava contro le lacrime che avevano smesso di scendere, venendo spazzate via dalle pelle dei guanti umidi.
    -Stupido. Io ti amo…- La voce arrivò flebile alle orecchie del biondino, in un sussurro, un dolce sussurro.
    La pioggia cadeva, bagnandoli tutti, ma in quel momento nessuno dei due se ne rendeva conto.
    Roxas aprì la bocca, ma come se gli avesse letto nel pensiero il rosso lo precedette. –Non mi importa come! Mi basta sapere che tutte le volte che sei con me c’è qualcosa che batte qua dentro…- Prese una mano dell’altro e la portò al suo petto.
    Il biondo chiuse gli occhi.
    Tum,tum…tum,tum…
    Lo sentiva e non gli importava se non ci fosse davvero, lui lo sentiva e voleva continuare ad ascoltarlo, andando a pari passo con il battito del suo cuore.
    Sentì le labbra morbide del più grande poggiarsi sulle sue delicatamente.
    Il sapore di pioggia misto a quello del cioccolato, la dolce atmosfera che si era creata, mentre entrambi prendevano ad approfondire il bacio confondendolo con le gocce cadenti dal cielo.
    Un tuono rimbombò nell’aria, mentre le braccia del più piccolo circondavano il collo del rosso che lo stringeva forte, come a non volerlo perdere, fregandosene dei suoi capelli che ormai avevano completamente perso forma lasciando solo degli aculei color del fuoco umidicci. Lo sentì giocherellare con questi, mentre le loro lingue si scontravano nella sua bocca.
    Si separarono solo per riprendere fiato, facendo comunque sfiorare i loro nasi, dolcemente.
    Roxas sorrise amabile e il rosso fece lo stesso, accarezzandogli i capelli biondi completamente bagnati dalla pioggia insistente. Da lontano proveniva un tamburellare, evidentemente quello della scatola dei biscotti che era precedentemente caduta,mentre il cielo cominciava ad imbrunire, facendo risaltare le linee violacee che si tagliavano nel mezzo, illuminando un po’di più i loro volti.
    -Non ti piace la pioggia?- Chiese il più piccolo,
    Axel ci pensò su, cercando una risposta adatta, poi sorrise ancora. –Al sapore di cioccolato fondente?–
    -Al sapore di cioccolato fondente…- Annuì il biondino.
    -Allora sì…- Rispose il rosso, piombandosi di nuovo sulle labbra di Roxas.

    ///

    Spudoratamente sinceri, cari lettori! :sisi:
    Grazie per essere arrivati fin qui!^^
    Demly
     
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  2. Nami~chan
     
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    Mi hai fatto venire voglia di biscotti al cioccolato *mangiucchia*!
    Comunque, la shot è carina e tanto dolce, anche se era un pò prevedibile. Non fraintendermi, è una bella shot ma ormai ne ho lette così tante che mi sembrano tutte uguali... Sarà che io sono l'unica bastarda che inserisce i finali più, appunto, bastardi...
    Però mi è piaciuta. Qualche imperfezione nella stesura delle frasi, ma pur sempre un buon lavoro. Complimenti!
    *mangiucchia biscotto*
     
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  3. ~ S u n n y «
     
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    Grazie Nami!^^
     
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    ~Bridges Burned

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    Qualche imperfezione nella stesura delle frasi, ma pur sempre un buon lavoro.

    Ma porca.... :look:

    Demly tu sai già che ne penso :asd:
     
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  5. ~ S u n n y «
     
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    Certo Kinguccia! Grazie mille!^-^
     
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  6. (¯`•. Prin¢ess Dreamer .•´¯)
     
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    eccomi qui anch'io!
    che teneri *-*
    ebbene sì anche questa essendo RoxasxAxel era un pò prevdibile, ma devo dire che mi è piaciuta un pò di più rispetto ad altre che ho letto ^^
    ho trovato un paio di errorini di distrazione sicuramente! ^^
    mi ha colpito l'inzio, a essere sincera, non lo so il perchè! XD però prima che arrivasse Axel si capiva proprio la beatitudine di Roxas...
    brava Demly! stai migliorando tantissimo ^^
    *abbraccia*
    *prende cioccolatino e mangia*
    SPOILER (click to view)
    mai più storie sui biscotti al cioccolato! :addit:
     
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  7. ~ S u n n y «
     
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    Grazie Princess!^^
    SPOILER (click to view)
    La prossima volta toccherà alle caramelle! xD
     
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  8. (¯`•. Prin¢ess Dreamer .•´¯)
     
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    SPOILER (click to view)
    :sbav: :sbav: :sbav: :sbav:
    ma molto volentieri! XD
     
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7 replies since 12/9/2009, 22:09   130 views
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