Promises

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  1. §iegmund
     
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    Allora, ringrazio da subito _Frenz_ per l'aiuto che mi ha dato (come suo solito) nel rivedere questa fiction.
    Ci tengo a dire che l'ispirazione mi è nata dall'unione di pezzi di tre canzoni: Goodbye to romance, Ozzy Osbourne (le prime due strofe che compaiono nella fiction sono prese da questa meravigliosa canone), Tears in Heaven, Eric Clapton (terza strofa) e Promises, Megadeth (a cui è dovuto anche il titolo e l'ultima strofa).
    Questa è una fiction che contiene tratti autobiografici; la morte e il ritrovamento del cucciolo sono atti vissuti realmente, ovviamente modificati e adattati a questa one shot.
    Infine mi congedo consigliando di ascoltare questa canzone mentre leggete:



    Seduto su una roccia nera, meditavo com’era mio solito in quel lontano maggio di quindici anni fa, sulla sua morte. Ero lì ad aspettare l’alba di ogni giorno, accanto alla sua tomba.
    Allora vivevo giorni meccanici, simili ad una leva che si alza e si abbassa così lentamente, da impiegare un’infinità di tempo a compiere un solo movimento.
    In quel breve periodo della mia lunga esistenza trascorrevo le giornate rimpiangendo la sua perdita..

    I said goodbye to romance, yeah
    Goodbye to friends, I tell you
    Goodbye to all the past



    Quel giorno mi sembrava interminabile già dal mattino. Ero arrivato troppo presto al cimitero e allora stavo iniziando a sentire i dolori alla nuca, per il troppo tempo durante il quale sono stato con il capo abbassato. Fu allora che, alzando la testa per provare un po’ di sollievo, vidi per la prima volta il cielo. Un cielo ancora scuro, appena schiarito dall’astro.
    In quel momento ricordai non solo l’annunciazione della sua morte, ma anche una lontana esperienza di ventidue anni fa, quando lui era ancora in vita.
    Quel lontano giorno durante'l quale lui era ancora in vita, la volta celeste era anch'essa illuminata dal sole.
    A lui piaceva giocare al mattino presto, perciò andammo in uno dei tanti parchi della città.
    Fu uno dei giorni più felici della mia vita.
    A quell’ora il grande spazio verde era deserto ed era ricoperto da grandi pigne cadute a causa dei bambini che scuotevano i grandi alberi.
    Lo liberai e lanciai subito una grande pigna lontano. Non dimenticherò mai più quando lui, tornando velocemente dal punto in cui era caduta la pigna, mi saltò addosso, mi fece cadere violentemente a terra e mi sbavò su tutto i voto, scodinzolando allegramente. Lui capì che la posizione in cui stavo non era proprio delle migliori e si spostò, consentendomi di alzarmi. Io in quel momento non ero arrabbiato, nonostante fossi stato abbattuto da un grande labrador di cinquanta chili, infatti lo accarezzai, dopo essermi ripulito.
    Ma lui ora non c’è più…

    Yesterday has been and gone
    Tomorrow will I find the sun
    or will it rain
    Everybody's having fun
    Except me I'm the lonely one





    ♥♦♣♠






    Cercai in tutti i modi di lasciarmi alle spalle la sua morte. Ogni sera iniziai ad uscire con gli amici del posto di lavoro; ridevo alle loro battute, sparlavo con loro del nostro capo e mi divertivo con donne facili, spesso appena maggiorenni. La mia posizione sociale stava lentamente ritornando al vecchio posto. Non ero più “il triste asociale che pensa solo alla morte della sua bestia”, bensì ero ritornato di nuovo “il commerciale dongiovanni dalle mani d’oro”.
    Quattordici anni e dieci mesi fa non ricordavo niente del mio amico, eccezion fatta per quel momento di gioco prima dell’alba.
    Fu durante una notte insonne, che ricordai l’ultimo nostro giorno insieme.
    In quella giornata che per me è stata una delle peggiori che io abbia mai vissuto, portai il mio amico all’ospedale per una delicata operazione alla pancia, a causa di un tumore. Lui, quasi come se avesse capito a cosa stava andando incontro,iniziò ad abbaiare e a coccolarmi. Io lo accarezzai e quando giunse il momento, ricordo che, prima che la porta si chiudesse, lui mi salutò e pianse. L’operazione durò molto tempo. Dopo tre ore la porta si aprì, mostrandomi un dottore affaticato, il quale mi comunicò frettolosamente che la pratica stava andando male.
    Io iniziai ad agitarmi e a muovermi avanti e indietro per tutta la sala, pensando ad ipotesi tragiche. Non sono mai stato un uomo ottimista. Altre dure ore e la peggiore delle mie aspettative si avverò: il mio migliore amico, il più fedele e il più caro era scomparso.
    Ricordo che non ebbi neanche il coraggio di guardarlo un’ultima volta.
    Ancora oggi, il solo ricordarmi di te in quegl’ultimi istanti, il cuore mi si riempie di tristezza.
    Ancora oggi, amico.

    Would you know my name if I saw you in heaven?
    Would it be the same if I saw you in heaven?
    I must be strong and carry on
    'Cause I know I don't belong here in heaven





    ♥♦♣♠





    Quattordici anni fa ancora doveva cambiare qualcosa. Continuavo a nascondermi dietro una maschera, anche agli amici più cari. Nessuno sapeva come mi sentivo in quel periodo.
    Una notte di allora stavo camminando per i sobborghi della città. Il cielo era nero e la via era illuminata soltanto da alcuni vecchi lampioni, che emettevano luci molto fioche.
    Il silenzio della mia mente fu turbato da un sottile pianto. A tentoni riuscii a capire che quel suono proveniva da uno scatolone.
    Per riuscire a vedere cosa conteneva, estrassi il cellulare e con la luce che emetteva riuscii a capire che dentro vi era un cucciolo di cane. Il mio cuore si aprì ancora e allora ricordai il giorno in cui trovai il mio amico.
    quella notte di tempesta mi trovavo in un parco, seduto sotto ad un gazebo con degli amici a ridere e scherzare. Giunse il momento in cui ci separammo e io stavo per ritornare alla mia abitazione,quando grazie alla luce di un lampo, vidi un piccolo labrador di appena venti giorni, circondato da una un recinto fatto con delle grandi pietre, per impedirgli di scappare. Io lo presi e lo portai in casa.
    Una scena che mi è rimasta più impressa di altre, fu quella durante la quale il mio amico picchiettava con la zampa contro uno specchio, perché vedeva la sua immagine riflessa. Ancora oggi rido ripensando alla scena.

    Finalmente capii cosa dovevo fare; non dovevo più commiserarmi nei momenti passati. Dovevo pensare alle esperienze felici trascorse con il mio amico, non più alla sua scomparsa. Compresi veramente che dovevo andare avanti.
    Mi tolsi il giubbotto, avvolsi il piccolo cucciolo in esso e mi avviai verso casa.
    “Ti chiamerò Leo.”

    I will meet you in a Next Life, I promise you
    When we can be together, I promise you
    I promise, I promise

     
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  2. bioshock
     
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    bella
    la musica è azzeccata cmq ti volevo kiedere potresti kommentare la mia fic "hai paura di morire?" per piacere
     
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  3. axel36
     
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    il buon vecchio sieg...

    bella shot sieg, come al solito. argomento toccante e descrizioni accurate, stupendo :zxc:
     
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  4. §iegmund
     
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    Grazie ^^
     
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    te lavevo detto che era bella u_u
     
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4 replies since 2/9/2009, 21:35   57 views
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