L'origine di uno Spartan

one-shot su Halo

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    Twilight Player

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    Questa è una one shot sulla creazione causale e non voluta di uno Spartan.
    Non fraintendete, non è il primo creato, eh!
    Ovviamente è tutto inventato dal sottoscritto ù_ù

    L'origine di uno Spartan

    "Merda merda merda!" urlò un marine proteggendosi dietro le barriere, mentre i colpi delle armi Covenant continuavano a perforare le difese. I soldati urlarono mentre il pianeta Reach era entrato in uno stato d'allerta a livello internazionale, rischiava la distruzione.
    La squadra Alpha, capitanata dal sergente Forge era stata chiusa in un piccolo cunicolo, dove non c'era via di uscita. Le uniche via di fuga erano sotto stretto controllo Covenant.
    Il sergente tenne stretto il fucile d'assalto, attivando l'auricolare. "Richiediamo soccorso, coordinate 34-12!" urlò, mentre alcuni Grunt entrarono all'interno della loro piccola base.
    Aprirono il fuoco, eliminando in poco gli intrusi, mentre fu più difficile uccidere gli Elite. Creature mostruose, con una gobba sulla schiena, e dei grossi artigli. La loro arma preferita è la Lama Energetica, sporcata del sangue delle vittime.
    Forge ordinò ai suoi uomini di posizionarsi dietro i blocchi di pietra, continuando a sparare. Un marine, lì vicino, decise di provare un ultima resistanza. Prese il warthog, mettendolo in moto.
    Il sergente se ne accorse in poco, fermando l'uomo. "Dove cazzo credi di andare!?" esclamò, strattonando il soldato nel tentativo di farlo scendere dal veicolo. Ma non ci fu nulla da fare.
    Il soldato accellerò, mentre il sergente, in preda ad un piccolo panico, entrò a bordo del warthog, chiedendo al marine quale fosse il suo piano.
    Quest'ultimo sorrise, indicando una granata a frammentazione che teneva nel suo cinturino. Guardò il sergente, sorridendo. "Al mio tre, si butti dall'auto, signore" disse, posizionando una granata all'interno dei motori del warthog. "Uno." iniziò, premendo al massimo l'accelleratore. Intanto gli Elite, armati di spada, si fecero avanti, minacciando di colpire il veicolo. "Due" disse, con un sorriso stampato in faccia. Il sergente strinse i denti, cominciando a sparare con il proprio fucile, inutilmente.
    "TRE!" urlò il soldato, lanciandosi fuori dal warthog. Forge fece lo stesso, atterrando sopra dei sassi. Il veicolo continuò a correre verso gli Elite, schiacciandone alcuni.
    All'uscita della grotta si trovava un Wraith, e quando impattò con la gip, esplose, insieme ai Covenant.
    I soldati, nel profondo della grotta, esultarono, alzando le armi in aria. Il sergente sorrise, avvicinandosi al soldato. "Ottimo lavoro, soldato Hawk" si limitò a dire, tornando verso i propri uomini, mentre accese l'auricolare, annunciando che la zona era libera.
    Ma in realtà non era così, poi che il fumo che oscurava il passaggio era solo d'intralcio, visto che dozzine di Elite avanzarono correndo verso i marine. Il soldato urlò, avvertendo i compagni. che tutto ad un tratto impugnarono nuovamente le armi sparando all'impazzata.
    Hawk corse verso la zona dove si trovavano i compagni, mentre gli Elite erano dietro di lui. Continuò a correre, ma fu tutto inutile, poi che uno scherzo del destino lo fece andare incontro alla morte: inciampò, sbattendo a terra. Le orde di Elite avanzarono verso i soldati, mentre un comandante non esitò a raccogliere Hawk, caduto a terra e svenuto, portandolo all'uscita della grotta, spalancando le grosse fauci.
    Forge continuò a sparare verso gli Elite, ma senza Warthog neanche la loro resistenza poteva essere effettuata con successo.
    I servi Covenant continuarono, arrivando dinanzi ai marine. Sguainarono le lame, cominciando a colpire mano a mano tutti i soldati rimasti. Forge urlò, continuando a sparare. Non vide più Hawk, pensò così di essere solo. Lo circondarono, spalancando la loro bocca. Il sergente sorrise, puntando il fucile verso tutti loro.
    Si avventarono contro il sergente, ma dei colpi di torretta a Gauss li fermò, decimandoli. Il sergente sorrise, sparando contro gli Elite, che caddero nel panico assoluto.

    Hawk era privo di sensi, vedeva le immagini sfocate. Veniva trasportato da una figura grossa di corporatura, precisamente un Elite. Lo portò vicino ad un Phantom, lanciandolo dentro. Diede una pacca sulla parte laterale, così il velivolo si alzò in volo.
    Nella "stiva" assieme al marine si trovavano decine di Grunt, pronte a scendere ad una nuova destinazione.
    Mentre il Phantom continuò a volare sopra le teste dei soldati e i musi degli Elite, poco più in là si sarebbe trovata una base Covenant, dove il velivolo si stava dirigendo.
    I Grunt erano esseri piccoli, non paragonabili agli Elite e considerati la feccia Covenant, ma molto utili per le loro abilità con le granate.
    Tutto ad un tratto, il Phantom barcollò, perdendo quota. I piccoli esseri si spaventarono, ed alcuni, per la forte velocità, caddero dal velivolo. Hawk si aggrappò ad una cassa di rifornimenti, con le ultime forze, mentre un Pellican attaccò con dei missili la nave Covenant.
    Si ridusse a migliaia di detriti, cadendo nel vuoto. Il marine fece la stessa fine, atterrando in una zona desertica, dove la sabbia era molto morbida. Pensava di essere morto, guardava il cielo vedendo le battaglie tra i Banshee e gli Hornet, mentre il pianeta Reach cadeva a pezzi, e nemmeno loro erano riusciti a fermarli.
    Non sentiva più le ossa, non erano rotte, bensì stanche. Non erano più in grado di muoversi, sarebbe morto lì, disidratato, senza la possibilità di mangiare, e il suo corpo sarebbe andato in pasto agli scarafaggi.
    La sabbia sotto di lui si fece più morbida, facendolo sprofondare. Hawk non capì, cadde su un pavimento fatto di marmo, di un colore cristallino. Sgranò gli occhi, strisciando verso una enorme colonna, appoggiandosi con la schiena.
    Respirò profondamente, gli mancava l'aria. Si toccò la gamba, tentando di rianimarla, per camminare. Provò ad alzarsi, ed a fatica, riuscì a muoversi. Sapeva che lì fuori si stava scatenando l'inferno, e lui doveva fare qualcosa.

    Si guardò attorno, avanzando verso un piccolo palazzetto. Vi ci entrò, ed intorno a lui si estendevano delle vaste gamme di armi. Fucili, lanciarazzi, equipaggiamento da cecchino, tutto ciò che serviva ad un ottimo combattente. Sorrise, avvicinandosi all'armeria, toccando il cecchino. Lo prese in mano, tentando di mirare, e davanti a lui vide un terminale. Posò il cecchino, avvicinandosi al computer. Era fuori funzione. Sospirò, tornando vicino l'armeria.
    Tutto d'un tratto il terminale si riaccese, aprendo un buco nel terreno. Tutto venne scosso, e dal grosso buco sotteraneo comparvero delle scale. Hawk le salì, lentamente, mentre era preoccupato.
    Arrivò all'ultimo piano del piccolo palazzetto. Tutto intorno a lui era vuoto. Le pareti erano di un color cristallo, mentre sul soffitto delle lampade illuminavano la strada. Segui la luce, arrivando davanti una grossa capsula. Si avvicinò, toccando il vetro.
    Era la prima volta che vedeva una cosa del genere, e non sapeva cosa era, e quali erano i suoi effetti. Vicino ad essa si trovava una piccola tastierina. Inarcò il sopracciglio, digitando dei numeri, alla cieca.
    Ci voleva una combinazione per aprire la capsula. Si accostò con le spalle all'oggetto, aprendo tutto ad un tratto la vetrata. Cadde all'interno, e venne rinchiuso dentro. La porta si chiuse, mentre un grosso getto lo investì.
    Le sue molecole vennero cambiate, e una luce lo investì, accecandolo.

    Il suo corpo spariva, stava per essere rimpiazzato da un armatura. Urlò, ma al di là della capsula nessuno poteva sentirlo. Provò a muovere gli arti, ma non poteva, venne immobilizzato.
    L'armatura venne agganciata alle gambe, mentre il marine continuò ad urlare, inutilmente. Passò alle braccia, chiudendole strettamente, fino ad arrivare al petto.
    La vetrata dell'oggetto si aprì, e l'uomo ne usci prendendo aria. Si guardò attorno, e accanto a lui si trovava un casco. Si sentiva più pesante con quell'armatura, e si sentiva diverso. Come se non fosse più Hawk.
    Raccolse il casco,era come quello di un leggendario guerriero, coloro che venivano creati sul pianeta Reach, gli Spartan.
    Ansimò, non poteva pensare di essere diventato uno di loro, una perfetta macchina di combattimento. Non aveva mai ricevuto ottimi addestramenti. Inoltre, sarebbe servito in battaglia? Quanto potrebbe resistere il pianeta, e lui?
    Indossò il casco, sistemandolo per bene. In quel momento diventò uno Spartan in tutto e per tutto.
    Scese le scale, raccogliendo un fucile d'assalto. Si avvicinò al terminale, oramai accesso, posando la mano sullo schermo. Venne teletrasportato, fuori dal luogo.
    Si ritrovò in superficie.
    Si guardò intorno, camminando lentamente per via dell'armatura. Strinse il fucile, fin che non vide dei Warthog. Cercò di vedere di più, riconoscendo grazie ai suoi poteri che si trattava della squadra Alpha.
    Lì si trovava Forge.
    Ma tutto ad un tratto la macchina esplose, e il sergente si ritrovò a terra. Un Phantom atterrò lì vicino, e migliaia di Elite si avventarono sui nemici.
    Armati di lama si apprestarono ad ammazzare tutti, e per i marines non ci furono possibilità di fuga.
    Hawk rimase immobile, ma doveva fare qualcosa, era uno Spartan, non un pappamolle.
    Corse verso gli Elite, arrabbiato. Tenne in mano il fucile, ed una volta arrivati dinanzi a loro aprì il fuoco.
    Gli Elite caddero a terra a decine, mentre un superiore di quella specie si avvicinò allo Spartan, spalancando le fauci.
    Hawk raccolse la lama energetica, sguainandola. l'Elite gridò, e i due si scontrarono con le due armi. Con una mossa d'agilità lo Spartan aggirò l'avversario, infilzandolo con l'arma.
    Gli Elite spalancarono le fauci, andando contro lo Spartan armati di spada.
    Ma si fermarono, la terra tremò.
    Il cielo si tinse di rosso, e i velivoli, che oramai si combattevano da giorni, settimane, mesi, sparirono.
    Una enorme onda d'urto si estese su tutto il pianeta. Alcune navicelle provarono a scappare, sia Phantom che Pellican.
    Alcune non ci riuscirono, e rimasero distrutte dall'impatto.
    Gli Elite che circondavano lo Spartan scapparono a gambe levate, mentre Hawk rimase lì, fermo.
    Tolse il casco, guardando l'esplosione arrivare dinanzi a lui.
    Erano i suoi primi minuti da Spartan, anche i suoi ultimi.
    Forge, che era ancora vivo, provò a scuotere lo Spartan, incitandolo a salire sul Pellican che si trovava lì vicino, ma fu tutto inutile. Hawk rimase fermo, mentre il sergente, in preda al panico, lo lasciò lì, salendo sul Pellican.
    L'onda d'urto invenstì lo Spartan, disintegrandolo.
    Con lui anche il Pellican, ed il sergente Forge.
    Così finì la storia di un piccolo Spartan, destinato a crescere, e che ora non potrà più crescere.




    Note: Boh... non mi convince! Lo ho anche riletto.. ditemi voi!
     
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