La palla della vittoria.

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  1. ~SweeTDemly.
     
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    Ormai la Tv è diventata fonte di ispirazione per me. Ieri sera su Italia uno è stato trasmesso un film di Adam Sandler (comincio ad amare questo attore!XD) intitolato "L'altra ultima sporca meta".
    La trama della shot che vi sto presentando non è identica,ma comuqnue l'idea è ispirata da questo film.
    Potrebbe dimostrarsi comica per chi vuole. A volte contine termini un pò sgarbati,ma nulla che non avete mai sentito!XD
    Vabbè... ciancio alle bande (non ti arrabbiare Sieg!xD) e postiamo questa shot.

    La Palla Della Vittoria
    Correre. Solo correre. Il pallone era fra le mie mani,ma un colosso mi si parò davanti. Balzai compiendo delle capriole in aria. La testa girare. L’aria mancare. Caddi a terra come un peso morto. I momenti con loro…la mia vera famiglia mai avuta.

    A passo deciso e veloce mi diressi da quei dodici criminali. Tutti stronzi. Tutti pezzi di merda. Mi avrebbero preso il culo. Mi avrebbero ignorato. Si sarebbero fatti forti ai miei occhi. Poco importava…Se ne sarebbero pentiti.
    Mi fermai appena dinnanzi a loro che non mi degnarono nemmeno di uno sguardo. Alcuni stavano seduti su panchine a fissare il suolo. Uno di questi ultimi alzò la testa verso di me. I suoi occhi non esprimevano niente. Lo guardai con disprezzo.
    “Cerchi la mammina?” Sbottò provocando una risata degli altri. Io sorrisi portando le mani ai fianchi. Poi tornai serio. “In piedi!”
    Lui non mi ascoltò,come previsto. Portò lo sguardo al cielo.
    “Non ti conviene darmi ordini se non sai perché sono stato arrestato…” Disse ghignando.
    “Non me ne frega un cazzo di perché sei stato arrestato. Adesso in piedi! O ti faccio sbattere in cella di isolamento per un mese.
    “Fa pure…” Rispose lui beffardo.
    Bene. Non avevo bisogno di sbatterlo in cella di isolamento. Presi la pistola che avevo al cinturino e gliela puntai. “O fai come ti dico,o sparo una pallottola dritta a quella testa di merda che ti ritrovi da quando tua madre ti ha messo al mondo.”
    Lui riportò finalmente l’unico occhio su di me.
    Una risata. Chi aveva osato ridere. Lo intercettai. Un biondino. Se ne stava seduto ai piedi della panca con le braccia conserte e lo sguardo basso.
    “Divertente,eh?” Lo scherzai fingendo un sorriso.
    “Da anni non ci diverte più niente.” Rispose lui.
    Potrà sembrare strano,ma ebbi l’impressione che quel cocciuto ragazzino fosse il peggiore,anche peggiore di quel bastardo dai capelli strigliati di bianco che ancora doveva obbedire al mio ordine.
    “Come ti chiami?” Gli chiesi abbassando l’arma.
    “Può interessarti?” Mi rispose lui ghignando.
    Avevo ragione. Era lui il più bastardo.
    “Si. Vorrei tanto che tu mi concedessi una notte di sfrenato sesso.” Lo provocai.
    Niente da fare. Io ero più bastardo. I suo compagni fischiarono sfociando in una risata.
    Lui si alzò fermandosi a pochi centimetri dal mio viso. “Sono tuo…”
    “Prima me lo dici il tuo nome?”
    Lui sbuffò. “Roxas.”
    “Roxas…ma che bel nome!Si si può fare. Ti va bene stasera?” Domandai sorridendo.
    “Quando vuoi…”
    “Prima però,devo testare le tue capacità!”
    “Vuoi un assaggio adesso?”
    “Si. Ma di basket.”
    “Vuoi vedere se ci so fare con le palle?” Chiese provocante.
    “No. Voglio vedere se ce le hai!”
    Lo sapevo. Avevo solo il 35% di possibilità per vincere. Quelli erano criminali. Le palle ce le avevano,eccome se ce le avevano..
    “Se trovi il modo di farmi raggiungere il campo…”
    “Aspetta qui!” Gli dissi dirigendomi verso il portone di controllo.


    Sentivo i tifosi gridare sugli spalti,ma erano troppo lontani. La squadra avversaria se la rideva e sentivo loro chiamare il mio nome. Vidi la sua figura frenare bruscamente davanti al mio corpo dolente. Mi porse la mano. Proprio come fece alla fine di quella maledetta partita.


    La palla roteò per qualche secondo sul bordo,poi cadde verso l’interno.
    Aveva vinto. Quindici a dodici. Aveva vinto sleale l’ultimo punto. Gettarti a terra sferrandoti una gomitata non era nelle regole,ma non mi lamentai,non ero un bambino. Recuperò la palla.
    “Ehi,guardia!Ce le ho le palle?” Mi chiese avvicinandosi.
    “Direi di si…” Risposi alzando lo sguardo. Stavo lì,seduto con il culo per terra davanti a lui che mi aveva sconfitto.
    Mi porse la mano provocando il silenzio dei compagni.
    “Mi aiuti?” Chiesi con finto stupore.
    Sospirò. “Come vincitore mi sento in dovere di farlo…”
    Così. Mi guadagnai il rispetto di tutti loro e loro si guadagnarono il mio rispetto. Nonostante avessi perso,loro capirono che potevo dargli del filo da torcere,e col passare dei giorni finimmo per diventare amici.


    Accettai la presa tirandomi su. Mi guardai intorno. Quel bastardo del direttore ghignava soddisfatto. No. Non mi sarei fatto prendere in giro.

    “Ascoltatemi bene.” Camminavo avanti e indietro davanti a loro,che rispettosamente stavano in piedi con lo sguardo dritto in avanti. Quasi fossero soldati.
    “Non sono qui per giocare o per farmi degli amici. Io,sono stato ingaggiato come vostro allenatore di…football. Non abbiamo riserve,quindi se non siete veri uomini,fate meglio a restare chiusi in cella il giorno della partita.”
    Uno di loro alzò la mano.
    “Non siamo a scuola.” Gli dissi.
    “Io a scuola non ci sono mai andato!” Rispose lui.
    Sospirai. “Dimmi,Demyx.”
    “Avremo fucili puntati addosso?”
    “Certamente!” Risposi con finto entusiasmo. “Perciò,non vi azzardate a provare a scappare,o vi ritroverete con una pallottola alle chiappe,oppure ad un'altra parte. Dipende da che angolazione vi prendono.”
    “Oh. Io ci tengo ai gioielli di famiglia!” Scherzò Luxord.
    “Allora ti consiglio di non provarci.”


    La folla in delirio. Erano pochi quelli a tifare per noi. Solo i detenuti che non partecipavano alla partita.
    Rimisero la palla in gioco. Il quarterback avversario stava per raggiungere la nostra goal-line. No. Dovevano bloccarlo. A pochi centimetri fu atterrato. Dovevo ammetterlo. Nell’atterrare Xaldin era il migliore.

    Sembrava un toro in corsa. Gli avrebbe fatto male. Molto male. Pochi istanti ed ecco l’impatto. Saix fu atterrato. Una fitta allo stomaco. Stavo male per lui. Tra esclamazioni e gemiti degli altri corsi dai due aiutando a rialzare il più grosso. “State bene?”
    “Io si!” Rispose lui fiero.
    Aiutai anche l’altro.
    “Saix?”
    “Certo!Sto benissimo…” Rispose barcollando. Poi si allontanò inciampando di tanto in tanto.
    “Ok,Xaldin!Ma questo fallo con gli avversari…”
    Lui sorrise annuendo poi seguì colui che aveva schiacciato.
    “Speriamo…” Sussurrai.


    Palla di nuovo in gioco. Io attendevo che lui mi passasse la palla per portarla alla fascia di gioco e segnare touch-down. Ventitre secondi. Un bastardo correva contro di lui mentre mi lanciava la palla. Impatto violentissimo. Saltò per metri, perdendo il casco. Cadde a terra. Io presi la palla,ma ero troppo scosso per correre alla goal-line. L’avevo visto cadere a terra come un peso morto, e se lo fosse stato davvero? Se stesse morendo? Incapace di implorare aiuto. La partita non era stata sospesa,ero ancora in gioco. Alcuni della squadra mi ordinavano di correre,mentre altri accorrevano intorno al suo corpo. Dodici secondi. 35 a 33. Se avessi fatto touch-down avrei guadagnato sei punti. Avrei vinto. E lo avrei fatto per lui. Mi voltai cominciando a correre. Nove secondi. Pochi metri. Cinque secondi . Pochissimo. Un secondo. Qualcuno mi spinse,ma io scivolai all’interno della goal-line. Palla dentro. Touch Down. Avevamo vinto.
    Dolorante mi alzai,c’era qualcuno che stava più male di me. Lo osservai essere caricato su una barella. Nessuno stava festeggiando la nostra vittoria. Nemmeno noi della squadra.

    “Capo. Non credo di potercela fare…” Zexion mi implorava di non farlo partecipare.
    “Vuoi essere giudicato un omosessuale per il resto della tua vita?” Gli chiesi già rivelando una risposta negativa.
    “No.” Rispose lui.
    “Allora porta le chiappe su quel campo!”
    Si allontanò di corsa.
    Sentii qualcuno alle mie spalle.
    “Sei bravo!” Gli dissi. “Hai giocato a football quando eri fuori?”
    “Dove vivevo non esisteva il football…” Mi rispose secco.
    “Posso farti una domanda?” Chiesi innocentemente.
    Lui non rispose. Chi tace acconsente.
    “Perché ti hanno sbattuto dentro?”
    Lui si guardò intorno socchiudendo gli occhi. La luce del sole gli batteva forte sul volto.
    “Una rissa,purtroppo finita male.”
    “Ci sono stati morti?”
    Lui annuì abbassando il capo.
    “Bhà…c’e chi ha fatto di peggio!”
    Rialzò il capo. “Secondo te abbiamo qualche possibilità di vincere?”
    Io lo guardai negli occhi smeraldini. “Se non ti fanno fuori. Tu sei il migliore…”
    Lui rise poi tornò in campo. Lo chiamai. “Axel!”
    Si voltò. “Dico sul serio…”
    Lui fece un cenno con il capo e proseguì.


    Adesso gli stringo la mano. Lo osservo reggersi a mala pena con le stampelle. Non posso credere che nonostante le fratture che si sia procurato sia ancora in grado di sorridere.
    “Come va,amico?” Gli chiedo.
    “Secondo te?”
    In effetti non era la migliore domanda che potevo fare in quel momento. Sembrava quasi di sentire il dolore che lui stava provando. E le immagini del colpo mi passarono davanti. Lui steso a terra mentre Roxas si inginocchiava accanto a lui e cominciava a scuotergli le spalle.
    “Vai via?” quest’ultimo interruppe i miei pensieri.
    Io non rispondo. Per un attimo prendo in considerazione la possibilità di farmi arrestare. Alzo la testa,poi mi avvicino al tavolo della stanza e prendo il pallone. Il pallone della vittoria. Lo porgo al biondo. “Ve lo meritate. Siete voi che avete vinto…”
    Lui lo prende passandoselo tra le mani. “Tornerai?”
    “Magari mi beccano con qualche chilo di cocaina nella borsa e mi sbattono dentro,ma se non dovesse succedere,verrò comunque.”
    “Non è da uomini dire che ci mancherai,ma…ci mancherai!” Xigbar si fa più al centro.
    “E…spero che quando ritornerò,qualcuno mi obbedirà!” Continuo.
    Loro ridono. “E spero che ti sarai ripreso.” Concludo voltandomi verso Axel.
    Lui sorride. “Ci puoi contare!”
    Delle guardie aprono la porta della stanza del dipartimento e li ammanettano. Mi rattristo a vederli essere di nuovo prigionieri. “Bhè…Ci vediamo!” Faccio un cenno della mano,poi esco dalla stanza e mi avvio alla parte sinistra del corridoio. Mi volto dopo pochi secondi. Li vedo lì,dirigersi verso le celle. Proseguo per la mia strada finchè sento qualcuno chiamarmi. “Sora!”
    Mi volto per l’ennesima volta. “Quella notte è stata fantastica!” Roxas ride poi segue gli altri scortato da due guardie.
    Io abbasso il capo. “Anche per me!” Grido avanzando verso l’uscita.
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    Non vi allarmate!XD Stavano scherzando...eh!ù.ù
    Ok. Pur non essendo un granchè devo dire di esserne abbastanza soddisfatta!
    Aspetto il vostro parere che è quello che conta e mi aspetto delle critiche,perchè so che ce ne saranno,ma non me la prendo. Saranno costruttive!^^


     
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  2. axel36
     
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    anche io ho visto quel film e mi è piaciuto un sacco! molto buono il riadattamento anche se è un po' confuso il soggetto in alcuni punti ( almeno fino a quando non si scopre che è Sora) ma per rendere bene il concetto che il film voleva dire dovevi ampliare un po' di più la shot mettendoci più episodi che lo rendessero più chiaro.
    bien.
     
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  3. ~SweeTDemly.
     
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    Bhè...a dir la verità non era la storia del film che volevo seguire.
    Nel film anche il protagonista era stato arrestato e nella squadra erano tutti di pelle scura. Il film si basava sul razzismo,infatti le guardie li torturavano e li insultavano,ma in Kingdom Hearts non ce ne sono di negri. XD Avrei anche potuto seguire la trama inserendo i personaggi di KH,ma come già detto ho preso solo l'ispirazione per il carcere e per il football! =)
    Comunque ti ringrazio Axel!^^
     
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  4. ~SweeTDemly.
     
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    Non mi aspettavo tutto questo successo!XD
    Up!*^*
     
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3 replies since 18/6/2009, 16:58   133 views
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