I Must Be Dreaming

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  1. Eneru92
     
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    La mia prima Song Fict , realizzata per un contest e ispirata all'omonima canzone degli Evanescence ( conosciuta anche come Bleed o Untitled )
    Ringrazio Sieg e Liberty per avermi spiegato il modo in cui creare una song fict , visto che sono ancora un niubbio in tale campo :asd:


    I Must Be Dreaming


    << Mamma , papà ! Sono tornata ! >>
    Giovale e piena di vita , un’esuberante voce di ragazza risuona nella calda e affettuosa accoglienza di una casetta di periferia .
    Stridulo , il cigolare della porta che si richiude risponde alle parole della giovane adolescente , mentre lo scoppiettare del fuoco , placido signore del caminetto in muratura , riempie a tratti il silenzio sereno che assorbe tutta la stanza .
    Magica e innocente , l’ atmosfera natalizia pervade da cima a fondo il caldo nido che la sta accogliendo e lei , ravvivata da una gioia quasi infantile , sorride .
    È a casa .
    Stanca , lascia scivolare lo sguardo color quercia sui muti componenti di quel salotto intriso di calore , contemplando brevemente il verde acceso del divano , ora più invitante che mai .
    Si getta di peso su di esso , gustando appieno l’estasi di comodità che la addolcisce le giunture , e poi si perde nell’intricato labirinto dei suoi pensieri .
    Disperdendosi soavemente sulla morbida trapunta che ricopre il sofà , la sua chioma liscia e castana sembra volerlo avvolgere in un abbraccio di tranquillità .
    Poi , squarciando il tepore del silenzio che aleggia sulla stanza come un velo , l’echeggiare di urla strazianti la riporta bruscamente alla realtà .
    Si rialza , affannata , cercando di calmare i battiti del cuore che , angoscioso nella sua melodia di terrore , minaccia di uscirle dal petto in fiamme .
    - Cosa è successo ? – si chiede , prima di rendersi conto che le grida , dolorose , provengono dalla cucina .
    Abbandonando la comodità del suo giaciglio , la giovane si fa largo lungo la tetra calma del salotto, ormai simile ad una palude racchiusa nella nebbia , e raggiunge a difficoltà il legno liscio che incornicia il corridoio avvolto dalle tenebre .
    L’ultimo porto sicuro prima della verità .
    Esitante , si morde il labbro roseo e carnoso .
    Serpeggiando lungo tutto il suo corpo , la paura la assale , le tende un agguato e le mozza il respiro , invitandola a recedere dai suoi propositi dettati dalla curiosità .
    Ma lei , irremovibile , procede nell’oscurità .
    Deve sapere .
    A passi lenti e incerti si trascina lungo il buio , stretta fra la morsa del terrore e del dubbio , fino a quando una luce , flebile , appare alla fine di quel tunnel scavato nella paura .
    Altri gemiti, seguiti da un coro di clangori metallici e boati sordi , le raggelano il sangue in una bufera d’angoscia .
    Terrorizzata , soffoca a fatica un urlo .
    Poi , ormai giunta all’ingresso della cucina , preme il corpo tremante contro il muro ruvido e spigoloso , sporgendosi quanto basta per osservare la situazione al di là del corridoio .
    Ciò che vede le toglie la voglia di vivere .
    Implacabile e senza alcuna pietà , l’uomo che lei ha chiamato padre sta sfogando la propria rabbia su di un corpo debole e minuto , piagato dal dolore e dalle scosse .
    La giovane perde un battito .
    È sua madre .

    How can I pretend that I don't see
    What you hide so carelessly?
    I saw her bleed
    You heard me breathe
    And I froze inside myself
    And turned away
    I must be dreaming


    Ormai divenuto un mosto senza controllo , l’uomo sembra non rendersi conto di ciò che fa .
    Urla , impreca , insulta , travolgente come un uragano che tutto distrugge e nulla risparmia .
    << Fai silenzio , maledetta puttana ! >> grida , rabbioso , come impazzito , mentre abbatte tutta la sua foga animale su quella figura ormai irriconoscibile di donna che , investita da un diluvio di sangue , lo prega di fermarsi , di tornare in se , di interrompere quella violenza folle e assassina .
    Invano .
    Lui è sempre più brutale , e lei sempre più debole .
    Crudele , tutto si consuma sul freddo gelo del pavimento .

    We all live
    We all die
    That does not begin to justify you


    - Non è possibile … -
    Disgustata ed impotente da quello spettacolo figlio dell’orrore , la ragazza volta il capo soffice e rotondo , sentendosi le lacrime esplodere negli occhi .
    Incessante e atroce come una scura tempesta autunnale , la crudele pioggia di percosse continua a spezzare quelle ossa fragili e minute , mentre il sangue , scivolando via dalle ferite in un torrente scarlatto , si deposita sul giallo canarino delle mattonelle intagliate nel marmo .
    Elevandosi dal lago cremisi , singulti di dolore e disperazione tentano di opporsi a quella valanga di brutalità .
    Ma ormai è troppo tardi .
    La vita la sta lasciando .

    It's not what it seems
    Not what you think
    No I must be dreaming
    It's only in my mind
    Not in real life
    No I must be dreaming


    Incapace di sopportarlo , la ragazza scoppia in un grido di rabbia e paura , dando libero sfogo al turbinio di confusione che le divora l’anima e la mente .
    Distrutta , scappa via dalla cupa stanza dell’orrore , puntando lo sguardo arrossato dal pianto in direzione del telefono che , lucido e splendente alla luce soffusa dei neon , risalta sul bianco candido di un mobiletto in legno di pino .
    Disperata , ne imbraccia tremolante la cornetta nera come la notte , senza più un briciolo di luce ad animare i suoi occhi castani , ormai persi nella contemplazione del vuoto .
    Poi , scioccata e in preda al panico , dirige con confusione il dito sui tasti dell’apparecchio , incapace di comporre un numero , di chiedere aiuto .
    Stringendole le mani , la paura la sigilla , la tiene ferma , incatenandola allo scoglio dell’indecisione .
    È terrorizzata .
    Non ha via di scampo .

    Help ! you know I've got to tell someone
    Tell them what I know you've done
    I fear you
    But spoken fears can come true


    Deve fare in fretta .
    Non c’è più tempo .
    Prigioniera in casa propria , braccata dal peggiore tra i demoni , la giovane dalla chioma castana piange amaramente , singhiozzando .
    Confusa , ha appena terminato di comporre il numero che , forse , riuscirà a salvarla da quell’incubo tremendo e apparentemente senza fine , portandola via , lontano .
    Tossisce .
    Ripensa al cremisi che , scorrendo rapido e tortuoso , ha macchiato per sempre la sua vita .
    Disperata , fa aderire le curve del telefono alla superficie del proprio viso e lo porta in prossimità delle orecchie , mentre le lacrime , scivolando numerose lungo i suoi zigomi rosei e perfetti , bagnano il nero lucido dell’apparecchio .
    Riecheggiando con battiti lenti e regolari , lo strumento della salvezza da libero .
    Lei , ormai al limite , si sforza di attendere , di non perdere la speranza che già la abbandona .
    - Presto ! – continua a ripetersi , divorata dal panico , in una litania che sembra voler festeggiare la sua morte .
    Ma il destino , dittatore crudele e insensato , ha già deciso che cosa la attende .
    Un nuovo urlo fracassa il silenzio che avvolge furtivo tutta la stanza .
    E stavolta , è stata lei a gridare .

    We all live
    We all die
    That does not begin to justify you


    Accecato da un odio malato e irragionevole , il demone ha terminato il suo banchetto , ma ha ancora fame .
    E adesso è lei la sua preda docile e sottomessa .
    Il primo colpo , brutale e quasi inaspettato , arriva rapidamente , mozzandole il fiato in un esplosione di dolore e violenza .
    Urla .
    Sente le gambe cedere sotto il brutale giogo del padre , spezzarsi in un tonfo sordo che sembra chiedere pietà .
    Inutilmente .
    Cade , impattando di malagrazia con il marmo freddo e atono del pavimento , piastrellato con mattonelle dalla forma romboidale , ora tinte di un vivace scarlatto .
    Non ha neppure il tempo di gridare per la sofferenza che la uccide .
    Lo Tsunami di percosse si abbatte sulla costa che è il suo corpo , sconvolgendola , dominandola , piegandola al suo volere , frantumandone ogni singolo pezzo rimasto integro .
    È la fine .
    Mentre anche la vita la abbandona , svestendosi di quel guscio vuoto che procede verso lo sfacelo ormai definitivo , ripensa a ciò che sta succedendo .
    Piange amaramente .
    - Non sta accadendo davvero … non può essere così - si ripete , senza più voce , come nell’intonare un requiem silenzioso e privo di musica , proprio nel momento in cui l’ultima luce si spegne .
    - Forse … - si dice , esule in un mondo senza più urla e dolore – Forse sto solo sognando –

    It's not what it seems
    Not what you think
    No I must be dreaming
    It's only in my mind
    Not in real life
    No I must be dreaming
     
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13 replies since 17/6/2009, 12:13   213 views
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