Un inaspettata avventura

Pezzettino di un libro che stò scrivendo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Ixumy
        +1   -1
     
    .
    Avatar

    Portavoce dello sticazzismo

    Group
    Member
    Posts
    5,975
    Location
    Yukumo

    Status
    Offline
    per coloro che lo stavano leggendo, scusate per l'attesa: ho avuto dei problemi. ecco la continuazione^^
    -----------------------------------
    Era passato un mese, Cecilia attendeva con impazienza il ritorno di Doriax, che ormai considerava un amico.
    Era sdraiata sul letto a fare i compiti, gli ultimi compiti scritti della sua vita. Una parte di se gridava di gioia, mentre un’altra aveva sempre più ansia per “L’incappucciato”, contemporaneamente una terza parte di lei pensava ad Alex. Quando iniziò a pensare solo ad Alex, con tutta se stessa, qualcuno Bussò alla porta. Andò ad aprire Simona. Dietro alla porta c’era un biondino che li conoscevano bene: Alex.
    <cecilia, è il tuo amichetto del cuore!> disse facendo arrossire Alex e scattare dal letto Cecilia
    <vi lascio soli> fece poi con sorriso scherzoso
    <ciao. Sono venuto per chiederti se avevi voglia di fare una passeggiata.>
    <certo! Mamma, pos…> venne interrotta da un simpatico “ciao”

    Erano nel parco in cui di solito combattevano con le spade di legno, seduti su una panchina.
    <perché questo invito?>
    <erano tutti occupati... Rimanevi solo tu, oltre qualche altro mio amico.>
    Cecilia abbassò lo sguardo, non era felice quel giorno. Eppure sarebbe dovuto essere il giorno più bello della sua vita, ma non lo era in tutto e per tutto. La assillava il pensiero della sua protezione: perché? E da chi?
    <tutto ok?> le chiese preoccupato: lo sguardo dell’amica era diventato cupo. Lei annuì. Poi lo guardò negli occhi e lui ricambiò. -Voglio dirgli tutto quanto. Vorrei tenerlo segreto a tutti ma con lui non riesco.-Prese il coraggio, fecie un profondo respiro e iniziò.
    <devo parlarti.>
    <di cosa? Sei cotta di me?> fece scherzoso.
    <non voglio parlarti di queste cose.> poi si bloccò, ripensò alle parole di Doriax <se svelassi questo segreto verrei ucciso.> -Se lo svelo a qualcuno potrei rischiare che lo uccidano. Devo inventarmi qualcosa. Anzi, se non parlavo sarebbe stato meglio.-
    <allora?>
    <f...Faccio schifo in cucina, la pizza che avevo portato l’ultimo giorno di scuola era della pizzeria qua accanto.>
    <e allora? Non mi sembra un gran segreto.>
    <già, hai ragione! Che sciocca!> Disse ridendo nervosa
    <sei strana, lo sai?> rispose alla risata.

    Da li seduti stavano assistendo al tramonto più bello per entrambi, in silenzio.
    Alex disse una frase inaspettata per la ragazzina:
    <a dire la verità, sono stato io a rifiutare gli inviti altrui.>
    <perché?>
    <ieri sono andato su Internet e girando ho visto che oggi ci sarebbe stato un tramonto bellissimo, a causa di una specie di incontro tra la luce solare e quella lunare, cose del genere… C’era scritto che sarebbe successo dinuovo tra mille anni, quindi ho pensato chi invitare.>
    <e hai pensatto subito a… Me?> chiese stupita
    <si. Insomma, conosco molte ragazze...>
    <molto più belle di me?> lo interruppe Cecilia
    <si, ma non simpatiche come te. Tu ti mostri per quel che sei e non hai paura delle opinioni degli altri. Non ti metti tre chili di trucco ogni giorno e adori l’avventura. Oltretutto, fattelo dire, sei molto più carina di altre ragazze, insomma, la tua è bellezza naturale.> Cecilia era quasi pietrificata. Lo guardò negli occhi e iniziò a pensare di essersi persa. Si riprese quando Alex rise.
    <ma sentimi, sembra una dichiarazione!>
    <già!> La ragazza riprese a guardare gli ultimi secondi del tramonto, i più belli: il cielo sembraava dipinto e c’erano delle strane sfumature, come se il rosso del tramonto fosse un velo. E sotto il velo tanti arcobaleni di tutte le sfumature tra il blu e il viola. Già, era il più bel tramonto che si sarebbe mai potuto vedere.

    Alex riaccompagnò a casa Cecilia, la salutò e se ne andò. Lo sguardo della ragazza seguì l’amico fino alla fine. Aveva le lacrime agli occhi: non avrebbe voluto che finisse quel giorno col tramonto, senza l’ansia, con lui. Improvvisamente, lui si fermò e il fruscio degli alberi si trasformò in un silenzio assordante. Era spaventata. Poi una figura spuntò fuori dal nulla, davanti a lei, era un ragazzino sulla quindicina, serio. Aveva i capelli nerissimi, più della pece, ma lucidi.
    <ciao, Cecilia. Come promesso, eccomi a volto scoperto.> Il ragazzo sorrise. Appena sentita la voce, Cecilia la riconobbe. Cercò di dire qualcosa ma si bloccò quando le passò nella mente il loro ultimo discorso: che cosa avrebbe scoperto in quel momento?
    <che c’è? Sorpresa di vedermi in volto?> la ragazza riuscì a tirar fuori solo un bisbiglio confuso
    <aspetta,> disse Doriax divertito
    <fai un respiro profondo, chiudi gli occhi e quando sei pronta riaprili. Ok?> Cecilia chiuse gli occhi, fece un respiro profondo, rimase ad occhi chiusi per una manciata di secondi, poi li riaprì lentamente. Il viso spaventato della ragazzina divenne sorridente e rilassato
    <ciao, Doriax! Sai ero preoccupata… Ma ora sei venuto. Questo vuol dire che sono pronta per sapere tutto riguardo a…> la giovane si fermò a pensare che cosa avrebbe scoperto. Cercò lo sguardo dell’amico come per chiedere aiuto. Poi riprese
    <perché sono pronta?> lui rimase divertito a vedere il viso curioso e felice. Poi il viso del ragazzo tornò serio
    <inanzi tutto ti dico due cose: primo, se non sbaglio hai appena visto un tramonto particolare e stupendo…>
    <si, ma che c’entra?>
    <avrai capito che non era normale, vero?>
    <si vedeva…>
    <non era un tramonto solito in qiesto mondo. Era di un altro mondo.>
    <un altro mondo? Che vuoi dire?>
    <quello che ho detto. Gli scienziati di questo mondo dicono che è un contatto della luce del sole e quella dalla luna, ma non è così. In realtà segniava il contatto tra questo universo e uno parallelo, al quale si può accedere da questo mondo.>
    <quindi… Quello che non avevo ancora visto, di cui non mi potevi parlare… Ti riferivi a quel tramonto?>
    <sei una ragazzina perspicace: bene! Inanzi tutto ti devo mettere in guardia su alcune cose vitali.> prima che potesse cominciare a spiegare, Cecilia lo fermò affrettata
    <”Vitali”?! Vuoi dire che rischierò di lasciarci le penne?! Mi stai tanto simpatico ma, susa, io rinuncio sedutastante!>
    <allora vuoi lasciare che popoli interi vengano sterminati, mondi distrutti e, magari, anche questo mondo?>
    <se può causare tanta distruzione, perché non mi dici subito tutto?> intanto la ragazza pensava solo ad una cosa: -Potrei diventare un’eroina! Proprio come nei fumetti e nei videogiochi! Il mio sognio si è realizzato!-
    <inanzi tutto, hai mai sentito parlare delle Ombre?>
    <non credo che tu intenda le ombre formate dalla luce.>
    <no. Quelle di cui parlo io sono creature oscure che fuoriescono dalle acque e catturano qualsiasi cosa che abbia una minima parte di oscurità in essa, e non c’e persona, animale o pianeta che non abbia almeno una piccola parte di oscurità in essi. Apparte una persona. Una sola persona, una giovane ragazza senza oscurità nel proprio corpo.>
    <io?> Doriax annuì.
    <quando tu sei nata, nel mio mondo è comparsa una spada magica. Chiunque la può impugnare, ma per tutti sarebbe come se avessero tra le mani una spada normalissima. Sei tu la sola capace di poterne liberare i veri poteri.>
    <quali sarebbero questi poteri?>
    <non lo so sa nessuno.>
    <che aspettiamo? Andiamo!>
    <il problema è questo: se vai potresti non tornare mai più. E se fallissi, metteresti a rischio la vita dei tuoi cari.>
    <allora che devo fare?> chiese Cecilia preoccupata
    <che cosa ho detto la prima volta che ci siamo visti? Devi tenerti il più vicino possibile i tuoi amici. Però puoi far venire solo una persona. Credo di sapere chi.> indicò Alex, ancora li fermo, e fece ripartire il tempo.
    <muoviti a proporgli tutto. Portalo qui, al resto ci penserò io.> la giovane non se lo fece ripetere due volte. Si affretto verso l’amico. Era lontano e veloce. Per raggiungerlo dovette correre a perdifiato. Cercò di chiamarlo, ma non la sentiva.
    -Ti prego, fermati due secondi! Se posso portare con me una persona per questa “missione” dovrò portare qualcuno capace di combattere e a me caro. Quella persona sei tu ma se non ti fermi come faccio?-. Cecilia riuscì ad avvicinarsi un po’ ala volta, ma era stanca per mantenere il passo. Provò a chiamare l’amico con tutto il fiato che le rimaneva. Alex si girò di scatto proprio nel momento in cui la ragazza inciampò e cadde a terra. Il giovane aiutò l’amica ad alzarsi mentre lei disse che stava per partire.
    <cosa? E dove vai?>
    <non ne sono certa. Potrei non tornare mai più e…> Si fermò un attimo a pensare.
    <aspetta, ti presento un mio amico che ti spiegherà tutto!> Cecilia portò Alex dal’amico senza che lui potesse dire una parola. Doriax spiegò tutto al giovane in modo di non spaventarlo. Riuscì a convincerlo. Il ragazzino tornò a casa di corsa con la promessa che il giorno dopo gli avrebbe chiamati per una risposta sicura. Doriax non aveva detto niente riguardo ai poteri della ragazza, o riguardo agli altri mondi, aveva detto solo che sarebbero partiti per un posto lontano, ma che sarebbero tornati probabilmente e che lui poteva venire. Rimasti soli, i due si salutarono, lei andò a casa e lui sparì, dinuovo.
     
    Top
    .
11 replies since 12/6/2009, 15:48   149 views
  Share  
.
Top