Un inaspettata avventura

Pezzettino di un libro che stò scrivendo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Ixumy
        +1   -1
     
    .
    Avatar

    Portavoce dello sticazzismo

    Group
    Member
    Posts
    5,975
    Location
    Yukumo

    Status
    Offline
    grazie!
    ecco la continuazione
    ---------------
    Arrivati davanti alla casa di Cecilia, subito davanti al mercato, Alex salutò l’amica con un bacetto sulla guancia, voltandosi e andando a fare la spesa. Cecilia non ci capì più niente. Rimase li, in piedi, a fissare l’amico, confusa, senza sentimenti precisi. Quando Alex si mischiò nella folla del mercato, lei si giro lentamente con un sospiro ed entrò a casa.
    Si diresse verso la cucina a testa bassa ma sulle nuvole andando a scontrarsi contro la madre.
    <ma che ci fai gia qui? Non vai a fare compagnia al tuo “amicheto”?>disse con un’espressione divertita.
    <sono un po stanca, mamma.>.La madre sorrise e tornò a cucinare.
    La madre di Cecilia e Simona si chiamava Isabella, aveva dei capelli corti e castani, un viso molto simpatico e sempre sorridente alla vista delle figlie ed era un po bassa. In realtà, in quella famiglia erano tutti molto tristi dalla scomparsa del padre, successa l’anno prima: era in una nave, in viaggio verso la Francia per lavoro con alcuni suoi colleghi, ma quando la nave era lontana di un chilometro circa scomparve sotto uno strano manto nero comparso dal mare. Quella che non si era ancora ripresa era Simona, che spesso se ne stava da sola in camera a guardare le foto del padre con le lacrime agli occhi.
    La sera stessa fecero cena con un gustoso risotto ai funghi e frutti di mare preparato dalla sorella maggiore con molta cura. La stanza era più silenziosa del solito, cosi Isabella aprì un discorso per rompere quell’assordante silenzio <com’è andata con Alex?>fece diretta alla figlioletta
    <bene>
    <e’ stato gentile ad averti accompagnata fin qui>disse la maggiore
    <veramente doveva fare la spesa al mercato qui davanti.>
    <prima la spesa, poi l’uscita senza motivo… Secondo me gli piaci un po!>fece Simona con un sorriso stampato in viso facendo arrossire la sorella <non siamo mica usciti!>. Il silenzio ripiombò nella stanza. Appena dopo, Cecilia vide un tizio strano fuori dalla finestra accanto al frigo, avvertì madre e sorella senza distogliere lo sguardo dalla figura presente al di fuori della casa.
    <mi sa che sei un bel po’ stanca se vedi le persone che non ci sono…>disse la sorella
    <credo anche io: non vedo nessuno.> Cecilia pensò tra se e se –Ma com’è possibile? Vuol dire che lo vedo solo io?!-.
    La figura strana ricomparve due giorni dopo mentre Cecilia si preparava all’ultimo lunedì di scuola. Essendo giorno riuscì a vederlo un po meglio: era abbastanza muscoloso e alto, ma non sembrava essere un uomo dalla voce <non puoi ingannarti per molto ancora.> il tempo si fermò di colpo e la ragazza era molto spaventata
    <chi sei?> chiese con voce tremolante
    <non ha importanza.>rispose calmo
    <forse non per te, ma per me si!>
    <bene. Ti dico solo che non sono di qui.>
    <in che senso?>
    <sono di un altro mondo.>
    <mi fai uno scherzo di fine anno, vero?>fece spaventata lei
    <scherzo?No, non è uno scherzo.>
    <allora che cos’è?>
    <lo capirai nel momento più opportuno.>
    <e quale sarebbe?>
    <lo capirai, non temere.>
    <visto che tu sai tutto, dammi un consiglio su che cosa fare al “momento più opportuno”!>lui indicò Alex , Giuseppe e Anna, tutti vicini <tieniti il più vicino possibile i tuoi amici, potrebbe essere la tua salvezza.> Cecilia si girò verso i suoi amici <che intendi per “la tua salvezza”?>chiese spaventata rigirandosi verso il ragazzo che intanto era sparito. Alex chiamò la ragazza invitandola ad avvicinarsi ma lei non sentì perché era assorta nei suoi pensieri: il tempo non era più fermo e lei non sapeva neanche se sarebbe successo qualcosa di “magico” o se fosse stata la burla di un ottimo prestigiatore col cappuccio in testa che gli copriva il viso tanto largo.

    Anche questa giornata volò più del vento stesso, specialmente per Cecilia che continuava a pensare alle parole di quel ragazzo.
    Tornata a casa non disse niente ne alla madre ne alla sorella. –Sarà meglio tenerlo per me finchè non sono sicura che tutto questo sia vero.- pensava durante la cena, guardando fuori dalla finestra sperando di rivedere quel ragazzo, così da potergli chiedere tutto, o anche solo il nome o un soprannome.
    Per tutta la sera, anche la notte non fece che pensare a quello strano tizio.
    Non leggeva neanche più il libro da quando aveva visto la figura del ragazzo fuori dalla finestra.
     
    Top
    .
11 replies since 12/6/2009, 15:48   149 views
  Share  
.
Top