L'Appendiabiti

CieL°

Posted on 7/6/2009, 11:09

User deleted

Salve a tutti.
Questa che vi propongo oggi è una one shot un pò... diversa da ciò che scrivo solitamente =ç=
E' erotica :look:

Cioè, potrei anche dire che è porno, ma non mi piace il suono della parola, quindi preferisco dire "erotica con contenuti molto espliciti" :goccia:

Ma non pensate a male, l'ho scritta solo per una scommessa con l'amico del cugino del cognato del ragazzo di mia sorella, che poi è morto...
(Tutti: di la veritààààà!)
E va bene, va bene: mia sorella è single, occhei? =ç=
Comunque, tornando seri, non so perchè ho voluto scriverla, avevo l'ispirazione e basta.
E tutto questo giro di parole serve per dire che, essendo rating rosso, potrebbe turbare chi è impressionabile a leggere certe cose..
Quindi, se qualcuno di voi leggerà il seguente racconto e ne rimarrà turbato nonostante le avvertenze, io non mi accollerò alcun tipo di responsabilità :UPirate:

Ora basta chiacchiere e godetevi :look:

il racconto.

L’Appendiabiti

Mi tiene per la mano, tirandomi in camera da letto.
La stanza è piccola, ben illuminata da una grande porta finestra che da sul balcone e arredata in modo semplice ma carino.
I comodini e gli armadi sono in tinta con la carta da parati ocra, qualche statuina di chissà quale divinità orientale come soprammobile e, in fondo alla stanza; al centro, accogliente e morbido già alla vista, vi è il letto matrimoniale, mentre poco dietro vi è un bizzarro appendiabiti: tutti i ganci sono a forma di pene.
Sorrido divertito, poi mi giro verso la giovane donna che già mi attende seduta sul letto.
Sorride anche lei, però di soddisfazione, o meglio, di quella soddisfazione che sto per darle.
Mi siedo accanto a lei e la guardo intensamente negli occhi color ametiste.
Le scosto una ciocca dei suoi capelli castani e le accarezzo una guancia e mi avvicino delicatamente a lei, baciandole prima il collo.
La ragazza emette un lieve sospiro, poi però si distacca un poco da me e mi avverte di fare presto perché suo marito sarebbe tornare da un momento all’altro.
Ho capito, anche stavolta dovrò accontentarmi di una sveltina. Meglio di niente.
Mi accosto nuovamente a lei, ma stavolta arrivo direttamente al viso e le infilo la lingua in bocca.
Senza staccare le labbra lei si allunga sul letto e si fa montare da me.
Non la faccio aspettare, quando le sono sopra smetto di baciarla per cominciare a leccarle il collo. In seguito comincio a sbottonarle la camicia di seta.
Mentre le tolgo anche il reggiseno lei comincia a slacciarsi i pantaloni.
Scendo con la lingua, le inumidisco anche lo stomaco, fino ad arrivare al suo frutto proibito.
Comincio a toglierle le mutande firmate con i denti. Le mie mani sono troppo impegnate a fare conoscenza dei capezzoli. Non mi lascia neanche finire di denudarla che già mi così tanto la testa che a momenti la penetravo con la nuca.
Poi comincio a leccarla voracemente come se fossi un bambino con un ghiacciolo in mano, d’estate.
Nonostante il suo viso trabocchi piacere da tutti i pori, continua a spingermi il capo, cercando ancor più piacere.
L’accontento.
Sollevo la testa e, mentre le succhio il clitoride ormai evidente, comincio a sbottonarmi anche io i pantaloni. Esce fuori come un proiettile, è già duro come un tubo di ferro.
Stacco la presa dal suo seno florido e mi appoggio sul letto, appena sopra le sue spalle.
Mi abbasso nuovamente sul suo corpo perfetto, sulle curve tonde e perfette, sulla pelle rosea, sui seni gonfi e floridi, sulla sua bocca.
La bacio un’altra volta ancora, poi, finalmente, la penetro.
La sento gridare con tutta se stessa. Le piace, le piace sentire il mio grosso, lungo e caldo cazzo dentro di lei.
Arrossa in ogni parte del corpo, come ogni volta che quella sensazione di piacere e dolore la sottomettono allo stesso tempo.
Urla come una pazza, dio solo sa quanto ci gode.
Quando sento che le sue grida diminuiscono, anche di poco, le mie dita avvolgono come tentacoli i suoi fianchi perfetti e le sollevo di poco il bacino, facendola rimanere appoggiata solo con la schiena. Poi le apro ancor di più le gambe, poggio le mie ginocchia sulle sue cosce, penetrandola da sopra con più forza.
E riprende ad urlare come prima, anche di più.
I nostri corpi sono uno solo, uniti in quella danza selvaggia di voglia e d’amore, di dolore e piacere.
Sento il clitoride scoppiarle sotto la pelle bagnata dal sudore e dal fluido sessuale.
La purezza che prima manteneva donando amore solo a suo marito non c’è più, ora a posto di quell’angelo c’è un demonio. Un demonio bello da vedere, da sentire, da annusare, da toccare, da assaporare e molto altro ancora.
Se lei è davvero il diavolo sono disposto a diventare un satanico che segue fedelmente la dea in cui crede e con la quale condivide tutto la sua passione per lei.
Proprio quando sono sul più bello mi dice di fermarmi.
Ti prego, non dirmi che è già arrivato il marito.
Senza dirmi nulla si gira e si china a novanta.
Fa la pecorina. E io divento un animale da monta.
Apro bene i palmi delle mani e le palpo il culo tornito, poi mi metto in ginocchio sto per romperle il sedere quando, con grande dispiacere, sentiamo entrambi il motore di una macchina.
Mi alzo dal letto levandomi di dosso tutte le coperte umide.
Afferro veloce i miei vestiti che ho ancora l’amico duro e pronto a sparare da un momento all’altro.
Apro appena la porta per vedere se avevo la via libera, ma lo sento salire per le scale.
Mi guardo intorno agitato, dovevo nascondermi da qualche parte.
L’armadio era troppo piccolo, non ci sarei mai entrato, e altre stanze non c’erano.
Lei si alza frettolosa dal letto e, sempre stando zitta, mi mette dietro all’appendiabiti, poi vi appoggia qualche vestito suo e del marito, lasciando però in bella vista solo il mio pene.
Sto per richiamarla quando la porta si apre, quindi rimango immobile col cuore in gola.
Lui vede la moglie nuda, già bagnata e con le mani intenta a spingersi le dita nella fica pelosa.
Si lascia scappare un sorrisetto il porco e si avvia verso il letto.
Si toglie la camicia e la sistema sull’appendiabiti.
Anzi, no. Sul mio cazzo! Ha scambiato il mio arnese per uno dei ganci.
Non si è accorto di me, forse la faccio franca. Continuo a guardare la scena sorpreso, spaurito e al tempo stesso sollevato.
La moglie si lascia spremere le tette e, come se io non ci fossi, ricomincia a godere.
Il marito si slaccia i pantaloni e si butta violentemente sul letto, facendo segno alla consorte di stendersi su di esso. Non se lo fa dire e si lascia attraversare il solco delle tette dal pene gonfio del compagno. Poco dopo il marito dice di cambiare posizione; lei si sdraia sul materasso e lui vi si stende sopra al contrario, ficcandole il cazzo fra le labbra sottili.
Lei lo succhia tutto con avidità e gli solletica i testicoli, facendo aumentare all’uomo il piacere.
A saperlo prima che faceva queste cose, me lo facevo succhiare anche io, dannazione.
Dopo pochi minuti in quella posizione lui viene e le sborra in bocca. Ingoia il liquido appiccicoso e poi si posiziona nuovamente a pecorina, dandomi di spalle.
Che spettacolo! Pur non facendo niente sto godendo, quei versi eccitati continuano a farmi effetto.
Si volta anche il marito e le afferra i capelli castani, tirandoli.
Non m’ha detto neanche delle sue tendenze al sadomaso, porca troia.
Poi, come stavo per fare io, la penetra analmente.
La donna grida come non mai, si lascia toccare e si tocca lei stessa, appagata, cercando di arrivare all’orgasmo. Quando finalmente ci arriva schizza dappertutto: sul pavimento, sulle coperte e pure sulle pareti. Continua ad urlare a squarciagola mentre cerca di calmare il corpo infiammato, ma il marito non le concede tregua: si sdraia nuovamente sul letto e poi la prende per il corpo minuto e la sistema di forza sul suo pene ancora eretto mentre lei sta ritta sulla schiena.
Non ne poteva più. E nemmeno io.
Avrei preferito esserne partecipe piuttosto che spettatore, ma quella scena, tutte quelle grida, quello spettacolo di corpi che si contorcono e si completano fra loro, quegli schizzi e tutte le altre cosacce, mi coinvolgono ancora e alla fine, non resistendo più, sento che sto per venire.
Mi porto le mani al cello stringendolo, come per bloccarlo, ma l’improvviso e stretto contatto aumenta ancor di più il mio godimento, e alla fino schizzo anche io. Sulla maglia del marito.
L’unica cosa che mi viene in mente di fare è la fuga. Mi da ancora di spalle e quindi decido di provarci. Mi tolgo la maglia dal pene e la poggio su un altro gancio, poi cercando di non fare rumore esco dalla stanza che ho ancora il fiatone.
Mi fermo un secondo nel salone, mi calmo e mi vesto. Quando esco di casa mi dispiaccio di una sola cosa: mi sarei perso la scena di quando l’uomo si sarebbe rimesso la maglia che avevo segnato.

§iegmund

Posted on 7/6/2009, 12:01

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Azz, posti anche qui la roba porno? :UPirate:

Comunque già sai il mio parere :sese:

Hai un futuro come scrittore di romanzi porno, altro che quel progetto a cui state lavorando :sese:

& poi forse potrai aspirare a diventare anche attore :UPirate:

EDIT: comunque il rating non è rosso, è peggio è_é

CieL°

Posted on 7/6/2009, 12:23

User deleted

Ma quale scrittore di romanzi porno XD
Qualche scenuccia erotica andrebbe bene, ma un intero romanzo hard proprio no, sai che originalità... e che fatica scrivere rimanendo lucido :UPirate:

Cooomunque =P grazie mille.