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la mia prima one-shot

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  1. *Krystal*
     
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    ciao a tutti!!!premetto che questa è la prima cosa che scrivo, quindi nn credo che sarà un granchè...cmq buona lettura..... :asd:

    Era seduta lì,con le braccia che cingevano le ginocchia delicate, rannicchiata su se stessa a rimuginare su quello che le stava succedendo, mentre gli interminabili singhiozzi le facevano compagnia in quella notte cupa e fredda.
    Non sapeva di preciso che ore fossero o da quanto tempo era lì, aveva perso totalmente la percezione del tempo. A un tratto una leggera folata di vento le scostò i suoi morbidi capelli castani lunghi fino alla vita che finivano in bellissimi ricci. I suoi grandi occhi color nocciola smisero di lacrimare e distolsero lo sguardo dall’enorme ciondolo a forma di croce, che teneva legato al collo e che stringeva senza motivo. Si alzò decisa e si promise che non avrebbe pianto più, aveva versato troppe lacrime e aveva perso troppo tempo e quello che le era a disposizione le sembrava troppo poco.
    Un rumore assordante ruppe quel silenzio tombale. Mezzanotte. Le campane del campanile suonavano rumorose nel piccolo paese in centro. Ricompose per un attimo i suoi pensieri e lentamente s’incamminò verso casa, preparandosi alle prediche dei genitori.
    Era esausta, non ce la faceva più, ora anche la famiglia le si era messa contro e poteva contare solo su stessa.
    Varcò la soglia di casa incurante dl fatto che i suoi genitori erano lì, e l’aspettavano per farle solita romanzina. Si diresse verso le scale più pensierosa di prima, quando il rimprovero di sua madre la detestò dai suoi contorti pensieri: “ Kate! Ti sembra ora questa?! Siamo stati in pensiero per te! Ma dove eri finita!?”. Ma lei continuava a non prestarle attenzione e salì la scale diretta nella sua camera. Sfinita, si lasciò cadere sulle morbide lenzuola lilla. Chiuse gli occhi e immaginò di essere in una bellissima spiaggia, seduta sulla subbia, a osservare il tramonto. Un vocio ininterrotto la riportò alla realtà. Era proprio destino che non dovesse pensare alle cose belle della vita,immaginare posti meravigliosi, immaginare di essere veramente felice… Ogni volta che ci provava c’era sempre qualcosa che la doveva far smettere.
    Riconobbe la voce acida di sua madre che implorava sfinita suo padre: “Cosa dobbiamo fare con lei? Si comporta in modo strano ultimamente. Torna a casa tardi, non ci presta attenzione, è sempre fuori casa…. Sono esausta, non ce la faccio più…” “Non angosciarti così, tesoro, vedrai che tutto si risolverà, sta solo passando NO…”come al solito suo padre vedeva tutto al positivo, per lui niente era una tragedia. Una volta anche lei era così, solare, vivace e di una allegria che contagiava anche il più depresso di questo mondo. Ora era cambiata, ora vedeva tutto buio, e le strade che prendeva le sembravano tutti vicoli ciechi. Era in continua tristezza, depressa, la sua solarità si era spenta, era una altra persona, quella che temeva diventasse da quando lui non c’era più. Lui, il primo ragazzo che aveva amato veramente, il ragazzo che con i suoi sorrisi la colmavano di felicità, il ragazzo cui aveva donato tutto, la persona più importante della sua ex-vita, perché lei ora non viveva più.
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    ok lo so,un vero schifo. cmq aspetto commenti... :asd:
     
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14 replies since 4/6/2009, 17:33   135 views
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