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Eneru92.
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Questa one shot ( un po lunga a dire il vero ) è un tentativo di riprodurre su carta l'ultima fase della battaglia tra Rukia e Aaroniero .
Spero di essere riuscito a fare qualcosa di buono
There is no heart without you
Presenza inafferrabile e tangibile allo stesso tempo , il buio ingoiava ogni cosa nel muto gorgogliare dei suoi flutti senza fine .
Bestia affamata d’angoscia e paura , dimorava nell’antro pietroso di una delle tante torri che , maestose nella loro tintura verde acqua , dominavano la pallida sabbia dell’immenso deserto di Las Noches , dimora di Aizen e degli Arrancar suoi servitori .
Solitaria e flebile , la finta luce di un sole che non esisteva scalfiva i confini di quel regno immerso nel nero , attraversando in una corona di raggi la porzione demolita del muro verdastro .
La carezza di quel calore privo di verità , investendo il pavimento freddo e atono , disegnava un cerchio giallastro in un mare cupo e tenebroso .
Avvolta da quella veste luminosa , Kuchiki Rukia , shinigami della tredicesima divisione , teneva gli occhi indaco sbarrati , sconvolta e atterrita dall’abominio che le feriva crudelmente la vista .
Tutto era avvenuto con un lampo violaceo .
Innalzando il tridente rivestito d’argento al cupo abisso della volta superiore , il suo amato nemico aveva sorriso con soddisfazione e sadismo , pronto a terminare quella battaglia di lacrime e ricordi .
<< è finita , Kuchiki . Permettimi di mostrarti com’è il rilascio di un Espada >> aveva detto , fatale , prima di allungare la curva che riuniva le sue labbra ghignanti .
Una risata folle squarciò l’immobilità del silenzio .
<< Kuitsukuse , Glotoneria ! >>
Risuonando dure come il boato della tempesta , quelle parole avevano dato inizio ad una reazione a catena .
Il suono delle trombe prima del giudizio finale .
Ergendosi con un fremito dagli abissi dell’oscurità , il kraken vestito di viola aveva preso forma sotto il candore degli abiti dell’Espada , dilagando nella stanza come polvere trasportata dal vento .
E lui , nono fra le dieci spade al servizio del capitano traditore , lo cavalcava con selvaggia e brutale eleganza .
Era immenso .
I suoi tentacoli , incoronati da file di ventose , falciavano possenti l’aria , infrangendo la loro furia contro il marmo della pavimentazione .
I suoi occhi , lampeggiando come fari cremisi , scavavano a fondo nell’anima della giovane shinigami che , senza più la fiamma della speranza ad arderle nel cuore , si sentiva schiacciata dalla disgustosa imponenza della sua mole .
Disperata , debole e sola , stringeva l’elsa innevata della sua Zanpakuto , la più bella della Soul Society .
Stava soffrendo .
Un dolore forte , assurdo , insopportabile .
Ma non era il sangue che sgorgava , le ossa che scricchiolavano o i muscoli che invocavano pietà a dolerle senza sosta , fiaccandole il respiro in un violento fendere di spada .
Piuttosto , era il suo cuore a piangere .
Le palpebre , pesanti , si chiusero .
Ripensò al passato .
Per anni , una certezza le aveva alleggerito la coscienza frantumata dal peso del delitto che , contro la sua stessa volontà , aveva compiuto in quella sera velata dal manto umido della pioggia .
- L’ho salvato … io ho salvato Kaien-dono – si era detta e ripetuta , giorno e notte , come se volesse trovare una scusa che riuscisse a debellare il lancinante senso di colpa che la dilaniava .
Ma nessun alibi è perfetto , e lei , purtroppo , si sbagliava .
Kaien-dono , il suo amato e caloroso Vice capitano , era adesso sotto il crudele giogo del nemico , pronto a reclamare un prezzo che la shinigami dalla chioma corvina non poteva permettersi di pagare .
Sfibrando la rete dei suoi pensieri , la voce dell’uomo risuonò nella torre che svettava sul deserto .
<< Che bella espressione , Kuchiki . Sei terrorizzata , non è così ? >> domandò , con un sadico sorriso ad illuminargli il rosa pallido delle labbra .
Rukia non rispose .
Non aveva né la forza , né la volontà di aprire bocca .
<< Temimi ancora di più ! >> insistette l’Espada , eccitato , innalzando le braccia ricoperte di bianco al cielo sommerso dall’imponente massa della torre .
<< Quest’essere è la manifestazione di tutti gli Hollow che ho assimilato ! >> gridò di nuovo , ormai vittima della sua stessa celebrazione .
L’adrenalina , circolando nel suo corpo vuoto , lo pervadeva totalmente , incrementando la sua letale sete di sangue .
Era divenuto un pozzo senza fondo .
<< E tu , mia cara , sei sola . Sola ! Contro un’armata di trentamila Hollow ! >> terminò il crudele Arrancar , dando inizio all’assalto finale .
Osservando quella montagna color porpora avanzare affamata verso di lei , Rukia impresse maggior forza nella stretta con la quale avvolgeva la spada .
La sua determinazione , roccaforte conquistata dalla desolazione , era morta .
E presto , lei l’avrebbe seguita .
- Perdonatemi , Kaien-dono …. pare che sia giunto il mio momento – sussurrò , fragile come un fiore di loto che sta per perdere l’ultimo petalo .
Poi , senza più luce negli occhi neri , si alzò in un balzo di pura grazia , brandendo la lama del bianco assoluto con entrambe le mani .
Minuto , il suo corpo addobbato dalla veste corvina si perdeva nell’oceano violaceo del nemico .
- Quella notte … io credevo di avervi salvato . Di aver sottratto il vostro corpo al nemico … ma mi sbagliavo - pianse tra se e se , distrutta dal risentimento , mentre la brutale violenza di un tentacolo la disarcionava in un esplosione di dolore , scuotendole le ossa e scaraventandola in alto , come se volesse offrirla in sacrificio al cielo .
- Io , ormai , non ho più la forza di brandire la spada contro di voi … vi saluto , Kaien-dono –
Muta nel soffrire della fine che stava per giungere , soffocò quelle ultime parole d’addio .
Poi , rapida come il tuono nell’infuriare della tempesta , l’arma del nemico la trafisse , spezzando in un clangore la debole lama della sua Zanpakuto e inchiodandola nella croce del buio .
Sussultò , strozzando un urlo , mentre sangue scarlatto iniziava a farsi largo dalle cavità che le straziavano l’addome .
La vita , fragile sussurro che si perdeva nell’immensità del vento , cominciò ad abbandonarla lentamente , pezzo per pezzo , lasciando la luce del suo regno all’anarchia della morte .
Facendo da concerto alla disfatta di quel flebile alito di vita , il nono espada celebrava la sua gioia pazza e brutale , mantenendo il corpo grazioso della preda alto dinnanzi a se .
Rideva , rideva senza sosta .
Scivolando lungo il metallo fresco e umido della Nejibana , il sangue della ragazza continuava ad emigrare da un corpo che , ormai , non gli apparteneva più .
Era finita .
O forse no .
Mentre la sua anima , ormai in sfacelo , stava per salpare verso i lidi dell’oltretomba , Rukia divenne un tuttuno con i propri ricordi , sfogliandoli come un vecchio libro di fotografie .
Vide tutta la sua vita scorrere fluida dinnanzi a se .
E poi , alla fine di quel treno prossimo all’ultima fermata , c’era lui .
Il suo amato Kaien-dono .
In un attimo , senza neppure volerlo , ricordò i loro discorsi , i loro allenamenti .
Ripensò a come il suo calore le avesse dato un posto nel mondo , qualcosa da proteggere anche a costo della vita .
E , infine , proprio mentre il suo tempo stava per scadere , ricordò la cosa più importante di tutte .
Scuotendola in una tempesta di adrenalina , quel pensiero le diede forza .
La vita tornò a scorrere nel suo corpo martoriato .
Riaprì gli occhi , determinata , e strinse le dita attorno all’asta del tridente che la trafiggeva , continuo e insaziabile .
Immediatamente , le risate del nemico si interruppero .
Che cosa aveva intenzione di fare ?
Leggera e silenziosa , una lieve crosta di ghiaccio bordò la zona toccata dal palmo della sua mano , imbiancando il grigio metallo della Nejibana .
L’Espada , stupito da quella reazione , sussultò , ma solo per un momento .
<< Hai ancora abbastanza forza da rimanere cosciente ? Sei grandiosa … o forse dovrei dire patetica ? >> domandò , sorridente , mentre manteneva salda la presa sulla propria arma .
La shinigami , dal canto suo , si abbandonò ad un gemito di sgomento , in preda agli spasmi .
Ma , nonostante ciò , né il dolore , né la disperazione avrebbero frantumato la speranza che l’aveva rianimata .
<< Io … mi sono … ricordata >> affermò , debole , cercando di focalizzare l’ultimo pizzico di energia che le rimaneva .
<< Cosa ? Cosa hai ricordato ? >> Domandò il suo avversario , curioso e infastidito al tempo stesso dal suo comportamento .
Lei non rispose , atona .
Le braccia tremavano , il dolore era ormai divenuto un groviglio cieco e sordo , un labirinto di pietra che stava per sommergerla .
Ma questo non l’avrebbe fermata .
Decisa , sollevò la lama spezzata , puntandola contro la fronte dell’Espada che , superbo , voleva vederla soffrire ancora un po’ .
Questi mugugnò , disturbato da quella caparbietà fuori luogo .
<< Non so cosa tu abbia ricordato , ma vuoi combattermi con una Katana rotta ? Dacci un taglio e falla finita ! >> imprecò , mentre qualcosa di freddo , glaciale come il soffio dell’artico , trafisse il suo volto in un sussurro silenzioso .
Non ebbe la forza di aprire bocca .
<< San no mai … Shirafune >>
Leggere , quelle parole avevano sancito il suo giudizio , mentre la lama dipinta di bianco , riforgiata , mise definitivamente fine all’arroganza della sua menzogna .
E lui , muto , non sapeva darsi una spiegazione .
Fu la voce della giovane dalla chioma corvina a dare risposta alle sue ultime domande .
<< Mi sono ricordata … dov’è il cuore di Kaien-dono >> affermò , ansimando per lo sforzo brutale a cui si costringeva << L’ho preso io … anche se tu hai il suo corpo , lui non è li … ma è dentro di me >> spiegò , stringendo l’elsa dalla Zanpakuto con un misto di rabbia e sollievo .
La fiamma della decisione le ardeva negli occhi .
<< Addio … Espada ! >> tuonò , mentre la lama glaciale , scivolando lungo il vero volto dell’Arrancar , sanciva il termine della battaglia .
Un ultimo boato .
Poi il silenzio .
Piccolo appunto , per chi non conoscesse alcuni fra i termini giapponesi :
Kuitsukuse , glotoneria ! : significa '' divora , glotoneria '' ed è la frase di rilascio di Aaroniero
Nejibana : la Zanpakuto dalla forma di tridente di Kaien
San no mai Shirafune : significa '' terza danza , spada bianca '' ed è l'ultima abilità dello shikai di Rukia.