Immoral Melody

One-Shot

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  1. Nemeryal
     
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    Scritta per un Contest
    Ok, non ho mai scritto Horror in tutta la mia pseudo-carriera di pseudo scrittrice...e questo non è Horror, è più Gotico, come ha detto la mia amica (e beta reader) Solanya
    Ringrazio appunto Solanya (devo farle una statua uno di questi giorni...)
    per il suo aiuto! Come noterete, il titolo della One-shot è anche il titolo della musica in sottofondo


    Immoral Melody
    Gabrieli alzò lo sguardo, un rivolo di sangue che colava tra gli occhi d’argento. Le ali del colore dell’alba giacevano scomposte a terra, dietro di lui, macchiate di porpora; sulla schiena si vedevano i segni di innumerevoli frustate, e il petto nudo era segnato da ragnatele vermiglie.
    Akhral, Padre degli Dei, brandiva nella mano sinistra la frusta d’oro, ancora sporca del sangue della divinità ai suoi piedi, e in quella destra la Spada della Creazione, con cui all’inizio dei tempi aveva ferito e diviso il Caos dall’Ordine. Aveva i lunghi capelli color del mare, la pelle bianca come le perle e brillante come la lama di un pugnale, il petto coperto di tatuaggi scuri, le grandi ali simili a quelle del pavone; il capo impreziosito da una tiara di oro fino con pendenti di malachite, il collo ornato da cento giri di rubini e topazi. Seduto su uno scranno di diamante, fissava Gabrieli con i tre occhi color del tramonto fissi in un’espressione di odio e furore. Sedute una alla sua destra e una alla sua sinistra, le due figlie del Caos, che una volta unite in un unico essere, avrebbero decretato la fine del Mondo. Entrambe lo osservavano con lo stesso sguardo del Signore degli Dei, sancendo quella che sarebbe la sua fine.
    -Gabrieli, Dio del Sole, io ti condanno all’eterno oblio!-
    La voce di Akhral scosse le fondamenta della Divina Dimora. La terra sotto i piedi di Gabrieli si squarciò con un rombo, facendolo precipitare nel buio.
    Nell’Oscurità più profonda.
    Le sue orecchie erano piene di grida di dolore, di pianti e si suppliche gettate al vento; il suo respiro diveniva cenere davanti ai suoi occhi, colmi di immagini orrende e terribili.
    Dalle pareti scoscese del precipizio, facce senza occhi si protendevano urlanti verso la salvezza irraggiungibile, mentre un demone dalle ali di corvo con un pugnale seghettato trafiggeva i bulbi dei defunti dannati e ne macchiava i volti, all’infinito, senza mai fermarsi, ridendo e latrando come un cane; enormi stalattiti pendevano dalle pietre e i morti tentavano inutilmente di scalare i fianchi lisci, per fuggire da un grifone dalle ali color del sangue, gli occhi chiazzati di rosso e il becco metallico, affilato e mortale; da uno squarcio della gola, si potevano intravedere demoni dalla pelle di serpente cavalcare uomini e donne piangenti, coperti di piaghe e pungolati e incitati da lance e fruste, in un’eterna corsa contro il Nulla.
    Gabrieli chiuse gli occhi e si tappò le orecchie, ma le visioni del Regno Oscuro e le urla dei suoi abitanti, continuavano a lampeggiare nella sua mente, tormentandogli l’anima.
    Anche attraverso le palpebre serrate, poteva vedere i defunti legati alla roccia con catene di ossa, mentre vipere e serpenti corallo si avvinghiavano alle gambe, alle braccia e al petto, straziandone il corpo; alcuni morti erano impiccati agli speroni rocciosi, il viso rigato di lacrime e sangue, beccati per l’eternità dai corvi gracchianti. Altri dannati erano costretti a salire lungo le pareti ripide, mentre sopra di loro si librava una colomba dal piumaggio candido, ma ogniqualvolta erano sul punto di raggiungerla, un demone dagli occhi di brace trapassava con una freccia il povero animale, gettandolo verso i cani feroci e rabbiosi che attendevano sotto i defunti, per poi far perdere la presa morti con un calcio e liberare una nuova colomba dalla sua gabbia di rovi.
    Il Dio del Sole si rannicchiò in posizione fetale, cercando di escludere i gemiti di dolore misti al fischio del vento, o il sangue e le lacrime che colavano lungo le pareti del precipizio.
    D’improvviso avvertì degli artigli penetrargli nella schiena, frenando la sua caduta nel vuoto.
    -Benvenuto, mio signore!- gracchiò una voce al suo orecchio –Quale onore ricevere una sua visita qui, oh Sole che Tutto Illumina, nel Regno Oscuro, dove la Tenebra regna eterna!-
    Una voce dalla parte opposta rispose, bassa e viscida
    -E’ una strana coincidenza, non trovi anche tu, Marduk? Proprio oggi che una divinità è stata bandita per l’eternità dal Regno Celeste, il Dio del Sole viene a farci visita!-
    Gabrieli aprì gli occhi, il corpo scosso dai brividi.
    Il demone alla sua destra aveva il viso allungato, molto simile al muso di un cane, gli occhi dall’iride verde acido con la pupilla verticale, come quella di un serpente; il corpo era nero pece con striature vermiglie, ricordo del sangue delle sue vittime. Le ali erano quelle di un pipistrello, livide e dal pollice pendevano gli anelli arrugginiti di una catena, che sbattevano e tintinnavano ad ogni suo movimento; dalle fauci pendeva un rivolo di saliva verdastra e schiumosa e al collo portava il liscio teschio di un neonato.
    Il demone di sinistra aveva la corporatura molto simile a quella di un avvoltoio, gli occhi piccoli e bronzei, un collo lungo e sottile, avvolto da spire di rovi che stillavano sangue; il cranio calvo era sormontato da piccoli corni neri, posti al centro di un cerchio di pigmento rosso; al naso teneva un anello d’oro, tempestato di antracite. Le ali erano grigio fumo, nere sulla punta e fendevano pigramente la pesante aria del Regno Oscuro; alla gamba destra portava alcuni bracciali dello spessore di un dito, da cui pendevano i bulbi oculari che dall’inizio dei tempi strappava ai defunti.
    -Forse Kharal lo ha invitato!- disse rivolto al suo compagno
    -Portiamolo da lui!- rispose l’altro latrando
    Il Dio del Sole provò a protestare, ma la presa dei due demoni era troppo forte perché potesse opporvi resistenza.
    Lo trascinarono giù, nel fondo della gola, dove fiamme ghiacciate lambivano i morti e le loro urla rimbombavano in una macabra melodia.
    -Non dimenticare, Marduk, che è un Dio! La sua entrata deve essere degna del suo grado!-
    -Hai ragione, Chernobog! Stendiamo un tappeto rosso per il Sole che Tutto Illumina!-
    Ululando e gracchiando come animali, i due demoni lasciarono cadere Gabrieli a terra. Il Dio strinse i denti e chiuse gli occhi, piegandosi su se stesso.
    Marduk lo prese per i capelli e lo costrinse ad alzare la testa.
    -Guardate, mio signore, quale prezioso tappeto abbiamo steso per voi!-
    Gabrieli boccheggiò, mentre brividi di freddo e di paura scuotevano il suo corpo pallido.
    Davanti a lui erano stati distesi mille e cadaveri, martoriati, denudati e insanguinati, le bocche aperte in un urlo straziante e senza fine, gli occhi rossi e le guance rigate da lacrime vermiglio.
    Il Dio del Sole avvertì un sapore metallico in bocca, mentre la nausea gli mozzava il respiro.
    Due serpenti corallo apparvero, srotolandosi dai seni di una dannata e si avvinghiarono ai suoi polsi, tramutandosi in pesanti e fredde manette.
    I due demoni costrinsero la divinità ad alzarsi e la pungolarono per farlo avanzare, schiacciando sotto i suoi piedi quei corpi disfatti. Ai due lati di quel macabro tappeto, stalagmiti ghiacciate tenevano imprigionati al loro interno i dannati, da soli o in coppia, la pelle livida per il freddo, le labbra violacee e gli occhi sbarrati.
    La divinità stava ormai per cedere, quando giunsero davanti al trono di fiamme di Kharal, l’Eterno, l’Oscura Maestà, Signore del Regno Oscuro e Padrone e Carnefice delle Anime dei Morti.
    Imponente quanto una montagna, aveva la pelle arsa dal sole, coperta da tatuaggi di pigmento dorato; i capelli scuri come la notte erano adorni di teschi, sul capo portava una corona di ossa bianche e dai lobi delle orecchie pendeva una coppia di scheletri lucenti. Le ali erano di bronzo e si aprivano unicamente per alimentare le fiamme del suo trono, da cui si protendevano le nere braccia carbonizzate di altri morti; i tre occhi erano completamente neri e ai lati della bocca erano stati tatuati due rivoli di sangue porpora. Nella mano sinistra teneva la Spada della Distruzione, con cui avrebbe trafitto Akhral alla Fine dei Tempi e nella destra la Verga con cui indicava ai dannati il loro destino.
    Ai suoi piedi, a destra e a sinistra, i due Demoni Maggiori suoi figli; il primo, a destra, teneva fra le mani il candido corpo di Ankhara, la dea del Caos, sua Madre, mentre quello di sinistra teneva il Vaso Ardente, contenente il veleno che avrebbe permesso alle due sorelle ai piedi di Akhral di tornare nel corpo della Regina dell’Eterna Tenebra, decretando la Fine.
    Attorno allo scranno infuocato, innumerevoli rose nere, morte, trattenevano al loro interno i corpi di altri dannati, dalle cui ferite uscivano vermi e colava pus dal lezzo insopportabile.
    Kharal rise e tutto il Regno Oscuro fu scosso da quel sono gorgogliante, dal quel ringhio, da quel latrato.
    -Gabrieli, Dio del Sole! Così grave è la tua colpa, dato che tuo padre, Akhral, maledetto lui, la sua stirpe immonda e tutta la sua corte, ti ha condotto da me, condannandoti all’Eterno Oblio?-
    La divinità non rispose, mentre ogni gemito feriva la sua anima, straziandola.
    -Hai forse rinnegato tuo padre, Sole che Tutto Illumina? Hai sputato sulle offerte degli uomini? Rispondimi, cosicché io possa godere del tuo peccato e condannarti al supplizio che meglio ti si addice!-
    Gabrieli alzò lo sguardo verso Kharal, ostentando uno sguardo che doveva essere di sfida, ma che era rosso e lucido per le lacrime a stento trattenute.
    L’Eterno rise ancora più forte
    -I tuoi occhi sono macchiati del tuo peccato! Sono lo specchio di ciò che hai fatto! Hai amato una donna mortale, Gabrieli!- il suo latrato divenne ancora più feroce –Tu, un Essere Celeste! Tu, un Dio! Tu, hai amato e sedotto una donna mortale!-
    Calde lacrime corsero lungo il viso della divinità
    -Marcirai in eterno nelle viscere del mio Regno, lontano da quel bastardo che hai generato e dalla tua amata cagna mortale! A questo io ti condanno, Gabrieli, Dio del Sole!-
    Dal terreno, alcune catene insanguinate si avvolsero attorno al corpo ferito della divinità e lo trascinarono giù, in mezzo ai corpi dei dannati, riempiendo la sua gola del loro sangue, martoriando le sue orecchie con le loro urla.
    Ancora un ultimo, sordo ringhio di Kharal e Gabriel affogò nelle tenebre.
    Solo.
    Nell’Oscurità.
    Fino alla Fine dei Tempi.
     
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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Il mio paesello marcondirondirondello

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    Neme come sempre tu scegli i sottofondi adatti a quello che scrivi! (comincio a pensare che li sogni di notte e poi di giorno metti in pratica xD) Complimenti per le descrizioni dei vari ambienti e personaggi, mi sono piaciuti particolarmente il Padre degli Dei con le due figlie del caos e la situazione parallela degli Inferi, molto suggestiva :sisi:
     
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    ~Bridges Burned

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    Nemeryal è bellissima... tutto quello che scrivi tu è bellissimo XD descrizioni, ambienti persino il sottofondo come ha detto Liberty (che ho scoperto essere il nome una corrente artistica o roba simile... ma da quando XD date la colpa al mio libro XD) era azzeccatissimo^^
     
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  4. Eneru92
     
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    già letta in occasione del contest .
    Che dire ?
    Bellissimi i toni che hai adottato all'interno della storia , superbe le descrizioni e i riferimenti alla mitologia .
    Le emozioni del dio del sole sono espresse perfettamente .
    In più , mi hanno molto colpito le rappresentazioni delle pene dei dannati .
    Un lavoro eccellente ... se , nel contest , avessi votato per qualcuno , avrei scelto sicuramente questa one shot :sisi:
     
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  5. §iegmund
     
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    muy muy bien
     
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  6. Nemeryal
     
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    Grazie Liberty, KingMickey, Eneru e Sieg^^
     
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    Honey badgers don't give a shit

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    A me più che suscitare paura, mi ha commosso. ç_ç
    Povero Gabrieli, che brutta fine che ha fatto...
    Deciamente inquietante, ti fa ringraziare il cielo per non essere una divinità che fa un passo falso.
    Bellissime le descrizioni, molto suggestive.
     
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  8. Nemeryal
     
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    Tenciu Cocca^^
     
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7 replies since 14/4/2009, 19:27   41 views
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