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Eneru92.
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Eccomi di nuovo con una one shot , stavolta incentrata sul tema della paura
Anche stavolta si tratta di un lavoro che ho svolto in occasione del già citato contest , a cui hanno partecipato anche Ciel , Neme e compagnia bella .
Spero di ottenere l'effetto desiderato con questa fiction
Away From The Darkness
Nero fiume di disperazione e paura , il buio inghiottiva ogni cosa tra i suoi flutti crudeli e insaziabili , insinuandosi prepotentemente tra le anse rocciose dei palazzi baciati dalla luna .
Quella stessa luna che , impotente dinnanzi ai demoni che assillavano il crudo inferno degli uomini , restava impassibile , ferma nel cielo scosso dalle tempeste autunnali .
Sorriso beffardo e malizioso , il vento ululava in quella fredda notte di novembre , travolgendo in una samsara letale le foglie che , cadute dal loro paradiso di legno , giacevano morte sull’asfalto .
E lui , lupo solitario dal pelo irto e corvino , correva libero nell’ombra leggera della notte , nascondendosi in ogni angolo , vicolo , lampione .
Era pronto a sorprendere la preda .
Stanco e solitario , un alito di vita percorreva quel grigio dipinto di desolazione , lottando con tutte le sue forze per non arrendersi all’oscurità che lo braccava .
Una piccola fiamma senza più ossigeno .
Con i lunghi capelli castani appiccicati alla testa madida di sudore , quella donna fuggiva nelle tenebre , sbarrando gli occhi alla ricerca del limpido chiarore di una luce , di una salvezza che sembrava sempre più lontana e irraggiungibile .
Niente .
Angelo caduto , portava su di sé i segni del terrore , di una fuga senza fine che l’aveva condotta a sfidare il tetro dominio del buio .
Il viso , mosaico di tagli e abrasioni , era contratto in un urlo grondante di lacrime e sangue .
La camicia , inumidita dal sudore , era ridotta a brandelli .
Le suole , ardenti come carboni , erano consumate da quel correre adrenalinico e disperato .
Il cuore palpitava , i polmoni bruciavano per lo sforzo .
Sancivano i rintocchi della sua esecuzione , mentre il panico le esplodeva nel petto .
I suoi passi , per quanto rapidi e desiderosi di sfuggire al freddo eterno della morte , celavano come ombre l’amara realtà .
Non sarebbe sopravvissuta a quella notte .
Gridava , piangeva , correva disperatamente nell’oscurità .
La paura , avvoltoio pronto a divorarla , le mozzò più volte le gambe in un fendente di ghiaccio , facendola crollare nel tappeto rosso e giallo delle foglie che , come lei , avrebbero presto lasciato il dolce mondo dei vivi .
Ma , caparbia , si rialzava e continuava , senza più speranza , a fuggire dal destino che , coltello in mano , la attendeva nel buio .
Leggero e sfuggevole come un impercettibile sussurro nel silenzio di una tomba , il suo inseguitore sembrava scivolare sull’asfalto tappezzato dai cadaveri scarlatti .
Luminosi nel baratro della notte , i suoi occhi felini splendevano nel lungo saio corvino , animati dal selvaggio desiderio di sangue .
Calmo e paziente , quello spettro senza dio non aveva alcuna fretta .
Osservava la vita abbandonare lentamente il corpo martoriato della sua splendida preda , attendendo il momento in cui ne avrebbe sparso le viscide membra al suolo , offrendola in sacrificio alle tenebre senza fine del maligno .
Lei , consapevole di tutto , sapeva già che quella strada sarebbe stata il suo altare di morte .
Ma , nonostante ciò , non si arrendeva al destino .
Continuava a combattere contro i muscoli irrigiditi dallo sforzo , a urlare una pietà che non sarebbe mai arrivata .
Poi , improvvisamente , le parole le morirono in gola .
Sentì il respiro glaciale di lui condensarsi sulla nuca ricoperta dalla chioma castana .
Rabbrividì .
Le pareva di sentire già la lama farsi spazio fra le sue carni , strapparle ogni singolo organo , bagnarsi nel rosso acceso del suo sangue .
<< Non voglio morire ! >> gridò , pazza di paura .
Ma lui , silenzioso , non rispose .
Si limitò a ghignare nelle tenebre del suo saio , mentre i lampi dorati dei suoi occhi acquistavano maggiore intensità e chiarore .
Presto avrebbe vinto .
Lei , rifiutandosi di cedere allo sconforto che ormai si dilagava come un cancro , infettandole le viscere , raccolse le ultime forze in un singulto di dolore .
Invano .
Ribellandosi alla decisione del cervello , tutti i suoi organi cedettero al giogo della stanchezza , allo sfinimento più totale .
Cadde di malagrazia , impattando violentemente con il freddo suolo della piazzetta in cui era capitata .
Si guardò intorno , senza più nessuna speranza .
Lo vide avvicinarsi nell’ombra della notte .
Stesso saio . Stessi occhi desiderosi di uccidere .
Provò a strisciare via , ma si rese conto della futilità della cosa .
Era finita .
Incorniciando la venuta dell’uomo in un quadro di perdizione , alberi morti vestiti di nero sembravano volerle impedire la fuga .
Braccia nodose e ricolme di invidia , formavano una selva scheletrica lungo tutto il perimetro della sua tomba .
Non c’era via d’uscita .
Sibilando leggera nel vento d’autunno , la lama brillò alla luce della luna .
<< Ti prego , abbi pietà di me ! >> lo scongiurò lei , ancora legata al luminoso mondo della vita .
Ma lui , irremovibile , avanzava nella notte , inebriato dall’amaro profumo della morte .
I suoi passi , calmi e misurati , tradivano il desiderio animale che percuoteva il nero abisso del suo cuore .
Misterioso nel saio che lo copriva da capo a piedi , arrivò dinnanzi a lei .
Si chinò , osservò la paura che le dilaniava la carne .
La prese per i capelli , strattonandola e gettandola violentemente al suolo .
Si accanì sul suo corpo debole e affitto . Calci , pugni , percosse .
Lei sentiva il dolore espandersi a macchia d’olio nelle articolazioni , nell’addome , nel petto , in viso .
Il sangue spargersi a litri dalle ferite profonde e numerose .
Avvenne tutto in un attimo .
Impercettibile , l’argento della lama cadde su di lei .
Un ultimo urlo squarciò il religioso silenzio della notte .
Poi , il buio .
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